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Autore: Alohomora    03/02/2009    4 recensioni
"Sì Hermione, credo che ormai l'avrai capito, Sirius era mio marito e il padre di mio figlio, ma lascia che ti racconti tutto dall'inizio..."
Vincitrice del primo turno dell'HP FINAL CONTEST per le seguenti categorie: Miglior FF Primo Turno - Miglior FF What If - Miglior Personaggio Maschile (Sirius Black) - Miglior Coppia (Sirius/Rebecca) - Miglior Scena Relativa al Tema Proposto - Miglior Scena in Assoluto
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 2 - Dieci anni dopo






Dieci anni dopo



Hermione Granger Weasley, ora insegnante di Babbanologia a Hogwarts, amava tantissimo il suo mestiere e, in particolar modo, amava recarsi nelle case Babbane per annunciare ad una coppia di increduli genitori che nella loro famiglia c’era un piccolo mago o una piccola strega che avrebbe presto frequentato l'antica scuola di Magia e Stregoneria.
Tutto questo le ricordava il giorno in cui anche lei aveva scoperto di essere una strega, il giorno che aveva cambiato per sempre la sua vita, uno dei giorni più belli che avesse mai vissuto, e ne aveva vissuti tanti, soprattutto negli ultimi anni, dato che aveva finalmente sposato Ron, il suo grande amore di sempre, e da due anni era mamma di una bellissima bambina di nome Rose.
Quel giorno si stava recando a Castleblack, una piccola città vicino a Glasgow, per consegnare la lettera ad un bambino che rispondeva al nome di Jupiter Alphard Scott.
Quel nome così insolito le aveva fatto fare un salto nel passato e si era ritrovata a pensare all'Ordine della Fenice, ai mesi trascorsi a Grimmauld Place e, naturalmente, a Sirius Black.
Ricordava ancora il grande albero genealogico, il motto Toujours Pur, lo stemma della Nobile e Antica Casata dei Black e, soprattutto, ricordava i nomi di chi era stato canellato da quell'albero genealogico perchè indegno di fare parte della famiglia.
Tra i rinnegati della famiglia c'era anche lo zio di Sirius, che si chiamava Alphard, proprio come il bambino a cui stava portando la lettera.
Hermione sapeva che alcuni Black erano stati allontanati dalla famiglia a causa della loro condizione di Magonò e, in quanto tali, erano andati a vivere in esilio fra i Babbani, ed iniziò a considerare l'ipotesi che uno di quei Black si fosse sposato con una Babbana dando vita ad una famiglia che si era estesa e sviluppata nei secoli fino ad arrivare a Jupiter Alphard Scott, nelle cui vene era tornato a scorrere sangue di mago.
Hermione era curiosa di conoscere quel bambino, curiosa di conoscere l'origine del suo nome, Jupiter Alphard, un nome composto dall'unione di un pianeta e di una stella... un nome che non avrebbe sfigurato per niente sull'albero genealogico dei Black!
E la cittadina in cui viveva si chiamava Castleblack...
Non erano semplici coincidenze, Hermione ne era certa, e provava una strana sensazione alla quale non riusciva a dare un nome, il tipico stato d'animo che la spingeva sempre a correre in biblioteca nella speranza di trovare una risposta alle sue domande.
Ne avrebbe sicuramente parlato con Harry, era certo che l'avrebbe aiutata a risolvere il mistero una volta saputo che un probabile discendente di Sirius avrebbe presto frequentato Hogwarts!
Con questi pensieri in testa Hermione bussò alla porta di casa Scott, accingendosi a ripetere la consueta routine.
Ormai dopo tanti anni sapeva cosa la aspettava, sapeva che inizialmente le persone con cui sarebbe entrata in contatto non avrebbero creduto ad una sola parola di ciò che lei avrebbe detto, spesso credevano che fosse uno scherzo, o una nuova trovata pubblicitaria!
Era sempre il diretto interessato, il destinatario della lettera, a convincere i genitori, anche per lei era stato così.
Quando era bambina si era accorta da un bel pezzo che riusciva a fare cose strane, tipo spostare gli oggetti senza muovere le mani o accendere le luci di casa senza toccare l'interruttore, e quando le avevano detto: "Sei una strega" aveva finalmente capito qual'era il suo posto nel mondo e, soprattutto, qual era il suo mondo.
Ma Hermione non era minimamente preparata a quello che accadde non appena la porta di quella casa si aprì.
Buongiorno, lei è la signora Rebecca Scott?” chiese Hermione, assumendo immediatamente un tono professionale ed ufficiale.
Sì sono io cosa... “ iniziò a dire la donna che le aprì la porta, ma non riuscì a terminare la frase perchè impallidì, si portò una mano alla bocca e la fissò incredula, gli occhi sbarrati per lo stupore e l'emozione.
Hermione... “ sussurrò la donna visibilmente commossa. “Non avrei mai pensato di ricevere da te la lettera da Hogwarts...“ proseguì fissando la busta sigillata che Hermione teneva fra le mani.
Per una frazione di secondo Hermione rimase ammutolita e choccata, e quando aprì la bocca balbettò con voce incerta: “Ma... ma... Conoscete Hogwarts? Ma voi non potreste... Non dovreste!
Non era possibile, non potevano sapere dell’esistenza di Hogwarts, la scuola era protetta dai più potenti incantesimi respingi Babbani, lo stesso nome di Hogwarts era stregato, e se qualche studente Babbano di nascita diceva“Frequento Hogwarts” la persona con cui parlava capiva “Frequento il liceo”... Era così che il segreto veniva conservato!
Allora c'era stato davvero un Magonò in quella famiglia!
Sicuramente aveva parlato ai suoi parenti del mondo magico, e aveva detto che forse un giorno uno di loro avrebbe sviluppato i poteri che lui non aveva mai avuto!
Ma quella donna l’aveva chiamata Hermione, aveva parlato come se si fossero già conosciute, ma Hermione non la ricordava affatto, non l'aveva mai vista prima... Cosa stava succedendo?
Vieni Hermione accomodati” disse Rebecca conducendola gentilmente in salotto. “Immagino che tu non ci stia capendo nulla ed è normale, ma noi ci siamo già conosciute, anche se adesso non puoi ricordartelo”.
Hermione si sentiva sempre più confusa e disorientata: dove e quando aveva già incontrato quella donna?
Aprì la bocca per parlare ma in quel momento nella stanza entrò di corsa un ragazzino che, Hermione intuì, doveva essere Jupiter, il destinatario della lettera.
E' arrivata mamma? E' arrivata la mia lettera? Andrò davvero a Hogwarts?” esclamò stupito ed incredulo mentre il cuore gli martellava impazzito nel petto.
Era vero... era tutto vero...
Quel giorno compiva undici anni e sua madre gli aveva sempre detto che avrebbe ricevuto quella famosa lettera ma, col passare del tempo, aveva iniziato ad avere paura.
Lui sapeva di avere delle doti che gli altri bambini non possedevano, sapeva di essere il figlio di un mago.
Suo padre era morto quando lui aveva solo un anno ma il suo ricordo era vivo più che mai nel suo cuore grazie ai racconti di sua madre, e conosceva bene la sua storia e la storia della famiglia alla quale apparteneva.
Ma nel mondo magico nessuno sapeva più della sua esistenza... E se si fossero scordati definitivamente di lui?
Hermione con la sua visita aveva trasformato i suoi dubbi in certezze, e le sue paure in una immensa felicità: il suo futuro iniziava in quel momento.
Sì Jupiter, andrai ad Hogwarts!” disse Rebecca abbracciando suo figlio, anche lei al colmo della felicità.
Era stata una lunga attesa ma ora era tutto finito, Jupiter sarebbe tornato a far parte del mondo a cui apparteneva, tutti sarebbero tornati a ricordarsi di loro e finalmente ogni cosa sarebbe andata per il verso giusto.
Hermione non aveva mai visto quel bambino eppure capì all'istante di chi era figlio, era così evidente, se non fosse stato biondo la somiglianza sarebbe stata più che perfetta.
E lei che aveva pensato ad un lontano antenato...
Ebbe una fugace visione di se stessa a tredici anni che cavalcava Fierobecco con Harry, pensò a un antico arco e a un pesante velo che fluttuava nell'aria, sentì di nuovo le urla disperate di Harry e i suoi occhi si riempirono di lacrime: perché non ne avevano mai saputo niente?
Il figlio di chi portava il nome della stella più luminosa del cielo non poteva che avere il nome del pianeta più grande del Sistema Solare... E Alphard... come lo zio preferito...“ pensò Hermione, che a quel punto non vedeva l'ora di contattare Harry, che più di chiunque altro aveva il diritto di sapere.
Guarda qui!” disse Jupiter e un attimo dopo tornò da Hermione mostrandole un album di foto. “Questa è mia mamma da giovane, questo sono io in braccio a mio padre e qui ci sei anche tu!”
Hermione guardò la foto e il suo cuore si fermò per un istante: era una foto di gruppo in cui riconobbe lei stessa insieme a Ron, Harry, i Weasley, Remus, Tonks...
Questa foto è stata scattata a Grimmauld Place.” spiegò Rebecca. “Voi non potete ricordare nulla, Sirius ha modificato i vostri ricordi per proteggerci da Voldemort. Sì Hermione, credo che ormai l’avrai capito. Sirius era mio marito e il padre di mio figlio. Ma lascia che ti racconti tutto dall’inizio.”
   
 
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