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Autore: sihu    21/02/2009    8 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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CAPITOLO 34
PAROLE CONFUSE, BACI, PALLE DI NEVE E DISCORSI SPIATI

Era pomeriggio inoltrato, ormai erano passate molte ore dal pranzo e da quando i ragazzi erano andati al villaggio.
Soli nella stanza dei ragazzi Ginny ed Harry avevano passato delle ore fantastiche insieme, era come se non si fossero mai separati. D’improvviso la paura, l’orrore e la solitudine di quei mesi era sparito. Ginny ad occhi chiusi realizzò che felicità erano momenti come quello, ma poi qualcosa improvvisamente era cambiato. Harry era diventato improvvisamente silenzioso, guardava di fronte a sé ma si vedere lontano un miglio che la sua mente era altrove. Erano sdraiati sullo stesso letto ma Ginny percepiva che non erano mai stati così lontani. Quel distacco la spaventò.
“Vorrei sapere leggere nel pensiero come Piton.. Almeno saprei a che pensi.”
Disse Ginny all’improvviso, riuscendo a destare Harry dai suoi pensieri.
“Nulla, davvero. Ti amo e sei la cosa più importante della mia vita.”
La rassicurò lui, stringendola stretta a sé. Ginny era davvero tutto per lui, non riusciva a pensare a un mondo senza lei.
“Lo so, per questo mi preoccupo per te. Voglio solo capire.”
Ribatté Ginny preoccupata. Voleva capire quello che stava passando nella mente del suo ragazzo. Stava soffrendo e lei non poteva sopportare di lasciarlo solo in un momento simile. Voleva condividere quello che lo stava facendo soffrire con lui, essergli vicina e dimostrargli così il suo amore.
“Che c’è da capire?”
Chiese Harry confuso, cercando di non guardare Ginny negli occhi. Si rendeva conto che Ginny era davvero preoccupata per lui, e non voleva. La sua Ginny aveva sofferto troppo nella sua vita, doveva solo pensare a ridere e a divertirsi ora e non dover pensare anche a lui. Non voleva dividere il peso che aveva sulla coscienza con lei. Una parte di lui diceva che era giusto, che non doveva fare preoccupare Ginny. Un’altra parte però gli rispondeva che amare è condividere tutto, anche i momenti neri.
“Perché il mio ragazzo dopo avere passato delle ore stupende con me si deprime e fissa il nulla. Ti sembra normale?”
Fece notare Ginny costringendolo a guardarla negli occhi. In quegli occhi Harry vide determinazione e paura. Davanti a quegli occhi non poteva fuggire, doveva dare loro una spiegazione.
“Non direi. Ma nemmeno la mia spiegazione lo è.”
Rispose Harry, cercando dentro di sé le parole più giuste per dare voce a ciò che lo tormentava nel profondo della sua anima.
“Sono tutta orecchi.”
Disse Ginny sedendosi sulla pancia di Harry, ancora sdraiato sul letto. Voleva che fosse lui a parlare e aveva intenzione di rispettare i suoi tempi. Dopo qualche attimo di silenzio che a Ginny parve lunghissimo Harry parlò.
“Oggi pomeriggio ho realizzato quanto ti amo e quanto mi sei mancata. Tu sei tutto il mio mondo, con te sono felice ma ho anche tanta paura di perderti. Non lo sopporterei, sai?”
Iniziò Harry, accarezzando la braccia nude di Ginny.
“Perché dovrebbe succedere?”
Chiese Ginny teneramente. Nulla l’avrebbe separata da Harry, non ora che si erano ritrovati. Erano stati divisi e messi alla prova per troppo, ora si meritavano una vita felice e insieme. Nessun altro ragazzo avrebbe potuto portarla via da lui.
“Perché questo non è un mondo sicuro. L’ha fuori il più pericoloso criminale di tutti i tempi non è ancora stato fermato. Siamo tutti in pericolo.”
Spiegò lui lasciando Ginny di stucco. Harry sospirò e di nuovo calò il silenzio nella stanza. All’inizio non ci aveva badato troppo, ma quel pomeriggio aveva realizzato quanto amava Ginny e quanto anche loro fossero in pericolo. Il mondo in cui si trovavano era in guerra. Harry sapeva bene cosa voleva dire, significava attentati, paura, morti, attacchi.
“Non è da te fare ragionamenti del genere, non vuoi combattere?”
Mormorò Ginny dopo un po’ rompendo il silenzio. Le parole di Harry l’avevano lasciata di stucco, non era da lui. In passato Harry era sempre stato pronto a combattere, non c’era mai stato spazio per paure del genere in lui. Forse però nell’ultimo anno aveva visto troppo e ora desiderava solo un po’ di pace.
“Il punto è che lo abbiamo già fatto, e abbiamo perso ogni cosa. E se qui non andasse diversamente? Non voglio perderti..”
Ribatté lui con gli occhi velati di lacrime. I suoi genitori, Remus, Sirius, gli amici, Hagrid, nel suo mondo gli era stato portato via tutto. Che ne sarebbe stato di lui se la storia si sarebbe ripetuta? Se questa volta gli avessero portato via anche lei?
“Non capisco dove vuoi arrivare.”
Ammise Ginny confusa. Capiva le paure di Harry, in un certo senso erano le stesse che aveva sempre avuto lei. Nell’anno passato la domanda -e se lui muore?- gli era rimbombata in mente tante volte. Quello che Ginny non capiva però era come lui volesse affrontare quelle paure, quali fossero le sue intenzione. Ginny era anche sicura che ci fosse altro, che quella paura non fosse l’unica cosa ad averlo mandato in crisi.
“Sto pensando che forse Ron non aveva tutti i torti a volere tornare nel nostro tempo.”
Dichiarò Harry alla fine. Gli era costato dire quelle parole, qualche anno fa non le avrebbe mai dette. Solo l’anno prima avrebbe deciso di provare a combattere ancora ma questa volta era diverso. Da una parte c’era un mondo distrutto in cui si erano salvati solo loro ma in cui Ginny c’era e c’era la sicurezza che il male fosse stato sconfitto, anche se a caro prezzo. Dall’altra parte c’era l’insicurezza. Certo, se tutto fosse andato al meglio avrebbero potuto vivere con le persone che gli erano state tolte ma c’era anche la possibilità che tutto andasse male, la possibilità di perdere lei.
“Ma Harry, li abbiamo perso tutto! Qui abbiamo ancora una possibilità, abbiamo speranza!”
Urlò Ginny sconvolta, cercando di fare ragionare Harry.
“Qui nulla ci appartiene davvero. Viviamo dicendo bugie alle persone che abbiamo intorno.“
Rispose Harry tristemente.
“Ma qui abbiamo le nostre famiglie, i nostri amici..”
Iniziò Ginny ma fu subito interrotta da Harry.
“È solo illusione. Non sono i miei veri genitori e la stessa cosa vale per i tuoi. Non è giusto nemmeno per loro. Mi sento un’egoista a mentirgli così. Mio padre mi crede il suo gemello che era morto tempo fa, ti rendi conto?”
Ribatté Harry chiudendo gli occhi e nascondendo il volto tra le mani. Ginny realizzò che quella era la seconda ragione che lo faceva stare così male.
“È necessario nascondergli chi siamo.”
Disse teneramente lei, capiva quanto fosse difficile per lui. Per loro si trattava solo di non raccontare il proprio passato ma per Harry era diverso. Aveva dovuto dire di essere un’altra persona, cambiare il suo aspetto e aveva ingannato le persone a cui teneva di più in assoluto. Doveva essere terribile per lui sopportare tutto questo.
“Perché? Per poter passare del tempo con loro? Sono un grandissimo egoista, solo che non riesco ad andarmene da loro.”
Disse Harry tra le lacrime che ormai scendevano copiose. Non riusciva a fermarle ma non gli importava. All’inizio aveva accettato a quella recita, a mentire ai suoi genitori perché pensava sarebbe stato per poco. Qualche mese e poi di nuovo nel loro mondo, poi tutto era cambiato. Come poteva pensare di rimanere in quel mondo e vivere tutta una vita mentendo e senza poter dire ai suoi genitori di essere loro figlio?
“Non sei egoista, sei solo confuso.”
Lo consolò Ginny stringendolo forte a sé. Harry riusciva a sentire in cuore della ragazza e questo in qualche modo lo calmò.
“Forse è come dici tu..”
Mormorò Harry lasciandosi andare tra le braccia di Ginny.
“Hai bisogno di dormire un po’ e non pensare a nulla. Per essere felice mi basti tu, non importa in che mondo. È una decisione difficile, riflettici bene. Io poi rispetterò la tua decisione.”
Disse Ginny, baciandolo dolcemente. Si sentiva terribilmente inutile, avrebbe voluto fare molto di più per lui ma non sapeva come. Sperava che tutto fosse andato a posto anche se sembrava così complicato.
***
[nel parco del castello]
Nel parco del castello i tre malandrini e Lily si rincorrevano da ore colpendosi a vicenda con le palle di neve. Remus era quello che aveva avuto la peggio ed era completamente zuppo. Dal canto suo Sirius non se la passava meglio, pattinando sul lago ghiacciato aveva finito col caderci dentro ed era mezzo congelato. Improvvisamente James prese Lily per un braccio e la trascinò dietro un cespuglio.
“James, che fai?”
Chiese Lily sorpresa e allo stesso tempo leggermente preoccupata. Il ghigno di James non presagiva niente di buono e lei lo sapeva bene.
“Fa piano, sennò ci vedono!”
Rispose il ragazzo, strisciando piano verso la foresta.
“Ma che vuoi fare? Non ti do una mano a fare degli scherzi a Remus.”
Dichiarò la rossa con le braccia sui fianchi.
“Scherzi? Mi deludi, io volevo solo passare del tempo con la mia principessa.“
Rispose James mettendo il broncio e facendo finta di essersela presa.
“Wow James, sei una sorpresa continua. Dove mi porti?”
Chiese Lily curiosa, dando a James un bacio per farsi perdonare.
“Ti va di vedere gli unicorni?”
Chiese James in risposta, lasciando Lily senza fiato.
“Gli unicorni?Dici davvero? Ti prego dimmi che non è uno scherzo!”
Rispose lei eccitatissima all’idea di vedere quelle creature mitiche. Aveva visto molte illustrazioni e aveva letto molto su di loro ma non li aveva mai incontrati. Erano rari e non sapeva che alcuni di loro vivessero nel parco del castello.
“Sono serissimo!”
Rispose James sorridendo, indicandole la foresta proibita. Sapeva bene che gli unicorni erano lì, glielo aveva detto Hagrid. Aveva anche detto che gli unicorni preferiscono le ragazze e che quindi avrebbe dovuto prestare attenzione.
“Ma gli altri?”
Chiese Lily indicando Sirius e Remus che stavano giocando ancora. Non si erano resi conto della loro sparizione.
“Abbiamo giocato abbastanza a palle di neve, no?”
Fece notare James con un fantastico sorriso dei suoi. Come risposta Lily lo baciò con passione e i due ragazzi si misero in cammino, mano nella mano verso la foresta proibita.
“Secondo te che fine hanno fatto?”
Chiese Sirius, interrompendo la sua lotta personale con Remus per guardarsi in giro alla ricerca di Lily e James.
“Lily e James dici? Saranno andati a rintanarsi in qualche angolo della foresta..”
Ipotizzò Remus alzando le spalle e riprendendo a preparare un nuovo attacco contro Sirius.
“L’amore ha colpito anche Ramoso.”
Dichiarò Sirius sogghignando. Era felice per il suo amico ma non poteva fare a meno che pensare ai discorsi di qualche anno prima su quanto fosse stupido innamorarsi. Anche a lui sarebbe piaciuto innamorarsi ed essere ricambiato, dare tutto se stesso a una donna e invecchiarci insieme.
“Lo preferivi prima quando si disperava per Lily?”
Chiese Remus ironico all’amico.
“Decisamente no!  Ron ed Hermione?“
Mormorò Sirius grattandosi perplesso la testa. Erano spariti proprio tutti quel pomeriggio, e non era nemmeno San Valentino.
“Ma allora sei di coccio! Possibile che tu non abbia capito che Ron è innamorato perso? Sei un caso disperato!”
Concluse Remus scuotendo la testa rassegnato.
“Come ti permetti. Devo ricordarti che sono un play boy e che me ne intendo molto più di  te di queste cose?”
Chiese Sirius in risposta, facendo l’offeso.
“Se, prendi questo.”
Rispose Remus, centrandolo il pieno viso con una grossa palla di neve.
“Brutto lupaccio che colpisce a tradimento.”
Urlò Sirius mettendosi all’opera per creare munizioni con cui rispondere all’offensiva nemica.
“Corri cagnolino, corri.”
Lo prese in giro Remus, scappando a qualche metro ed evitando di farsi colpire da un paio di palle di neve.
“Se lo prendo..”
***
[seduti davanti a una burrobirra]
Hermione e Ron erano seduti uno di fronte all’altra da un po’ ormai ma nessuno aveva trovato il coraggio di dire qualcosa per spezzare quel silenzio. L’intimità di poco prima quando si erano scambiati quel bacio era sfociata in un momento di insicurezza. Nessuno dei due sapeva bene cosa fare.
“Allora.”
Iniziò Hermione, chiedendosi mentalmente perché nessuno avesse mai scritto un manuale dettagliato su cosa fare dopo che il ragazzo che ami ti bacia.
“Allora, siamo qui.”
Rispose Ron nervoso, tormentandosi le mani e guardando fisso una piccola crepa nella parete di fronte a lui. Hermione era seduta di fronte a lui, non era mai stata così bella. Tutto il coraggio di poco prima era come svanito ed ora solo il pensiero di fare qualcosa di sbagliato e perderla lo terrorizzava.
“È terribile.”
Sbottò Hermione. La situazione era semplicemente assurda, sembravano due perfetti idioti. Ron l’aveva baciata quindi voleva dire che anche lui era interessato a lei. Almeno, Hermione sperava fosse stato così. Ma perché ora non diceva niente?
“Cosa?“
Chiese Ron senza capire, o forse preferendo fare finta di non capire. Il cervello era andato in tilt e non riusciva ad elaborare nulla di concreto e sensato.
“Questo! È così strano. Non riusciamo a dire niente.”
Rispose Hermione irritata. Si sentiva una stupida. Una parte di lei avrebbe dato volentieri fuoco a qualcosa oppure l’avrebbe fatta esplodere. Tutto pur di sbloccare la situazione e provocare una reazione. Di nuovo cadde il silenzio, Hermione per qualche secondo penso che sarebbe impazzita poi Ron parlò.
“Ho paura di dire qualcosa di stupido e rovinare tutto come mio solito. Oppure di non dire nulla e rovinare tutto lo stesso. Magari però ho già rovinato tutto andandomene..”
Mormorò Ron piano, guardando Hermione negli occhi. Nei suoi occhi la ragazza ci vide molte cose e capì che quelli erano gli occhi dell’uomo che amava. Non importava cosa diceva la sua voce perché i suoi occhi le avevano già detto abbastanza. La sua sincerità era stata assoluta e disarmante, quelle parole valevano più di qualsiasi altra cosa al mondo.
“Ti ho già perdonato per quello.”
Rispose Hermione, senza staccare lo sguardo da Ron. Voleva dire tante cose ma anche lei non riusciva a parlare. Voleva saltargli in braccio e appoggiare le sue labbra sulle sue per poi rimanere così per ore ma non riusciva a muovere nemmeno un muscolo. Era come paralizzata.
“Davvero?”
Chiese Ron stupito. Sapeva di essersi comportato da perfetto imbecille, anche un verme sarebbe risultato migliore a confronto con lui e non capiva perché lei lo aveva perdonato.
“Si.”
Disse semplicemente Hermione, pensando a quello che era avvenuto negli ultimi giorni. Era successo tutto così in fretta. Aveva discusso con Ron e baciato Remus, poi di nuovo discusso con Ron. Lui era andato via, abbandonando sia lei che Harry. Lei lo aveva odiato, maledetto e aveva capito di amarlo. Anche Remus se n’era accorto e l’aveva lasciata libera di seguire il suo cuore. A quello non si comanda aveva detto il ragazzo. Alla fine Ron era tornato. In quei momenti davvero aveva creduto che il suo cuore sarebbe esploso e non avrebbe sopportato tutti quei sentimenti così profondi, intensi e contrastanti. Rabbia, odio, desiderio di fargli del male ma anche sollievo e gioia per riaverlo lì insieme a lei.
“Perché? Voglio dire, sono stato pessimo. L’ultimo degli uomini. Non meritavo altre possibilità con te.”
Fece notare Ron, facendo un’analisi spietata del suo comportamento. Hermione sapeva che aveva ragione, che la logica non avrebbe mai dato un’altra opportunità a Ron ma il suo cuore non la pensava così. Il suo cuore era esploso di gioia quando lo aveva rivisto. Una voce bassa e impertinente le aveva sussurrato -te lo avevo detto che sarebbe tornato- e lei aveva capito che non poteva non amarlo. Era lui il suo passato, il suo presente e il suo futuro. Quell’amore così forte che ti prende e non ti lascia altra possibilità che abbandonarsi a lui.
“Ma io volevo dartela lo stesso un’altra possibilità. Sai, il bacio di prima.. Lo aspettavo da tanto.”
Rispose Hermione, avvicinandosi al ragazzo e prendendogli la mano. Alla fine era riuscita ad essere sincera come mai prima. Aveva dato voce a quello che il suo cuore le sussurrava da tanto.
“Ho provato a baciarti molte volte ma non ho mai trovato il coraggio.”
Ricordò Ron, sentendosi un po’ stupido. Aveva sempre creduto che Hermione fosse troppo per lui, che non avrebbe mai potuto ambire a tanto.
“Adesso lo hai fatto.”
Sussurrò maliziosa la ragazza, sedendosi sulle gambe del rosso.
“Mi piacerebbe baciarti ancora.”
Mormorò Ron prima di baciare la sua Hermione. Di nuovo il mondo si fermò e Ron sentì il suo cuore battere come mai prima d’ora. Era lei la donna che aspettava, ed ora erano una cosa sola.
***
[nella sala comune dei grifondoro]
“Ciao Ginny, ma Stev?”
Chiese Sirius alla ragazza che sedeva sola davanti al camino. A poca distanza da lei, su una poltrona, il piccolo Teddy dormiva beato. Sorrideva e muoveva le manine nel sonno. Sirius pensò che stesse sognando qualcosa di bello.
“Non stava bene. È andato di sopra a dormire un po’.”
Spiegò Ginny con un tono di voce piatto. Era stanca, il dolore di Harry l’aveva distrutta psicologicamente.
“Niente di grave, no?“
Chiese James allarmato.
“Penso di no, è solo stanco. Penso non scenderà a mangiare.”
Rispose Ginny lasciando cadere indietro la testa. Sperava che non si fermassero a lungo, non aveva per niente voglia di parlare. Aveva voglia di stare sola e non pensare a nulla. Non riusciva a capire quello che era giusto da fare e quello che invece era sbagliato, era troppo difficile in quel momento.
“Ciao a tutti!”
Saluto Ron entrando nella sala comune tenendo Hermione per la mano. Ginny intuì che il fratello si era finalmente dichiarato. Era felice per loro ma non aveva nessuna voglia di dimostrarlo, voleva stare sola.
“Ehy James guarda quei due. Mano nella mano, felici come pasque, non si sono fatti vedere tutto il pomeriggio.”
Disse Sirius all’amico con fare complice. Remus scosse la testa rassegnato, Sirius alle volte era peggio di una vecchia portinaia.
“Eh si, il mio radar dice che ha avvistato una nuova coppia.”
Mormorò James dando una gomitata a Sirius e cercando lo sguardo di Remus per controllare che stesse bene. L’amico aveva detto che preferiva che Hermione rimanesse un’amica e che si mettesse con Ron ma non era sicuro che fosse vero. Alle volte Remus diceva una cosa ma ne pensava un’altra quando si parlava dei suoi sentimenti. Remus stava sorridendo, sembrava felice per i due ragazzi.
“E il mio che Stev non c’è..”
Rispose diplomatica Hermione, notando solo in quel momento il muso lungo di Ginny. La ragazza sembrava distrutta, che avessero litigato? Lanciò a Ron un’occhiata d’intesa e lui annuì con la testa. Aveva notato anche lui che c’era qualcosa che non andava.
“Guardala che cambia discorso, allora è vero.. State insieme?”
Disse Remus, prendendo parte alla conversazione insieme agli amici. James e Sirius tirarono un sospiro di sollievo, il loro amico non ci era rimasto male.
“Ma voi non ve li fate mai i fatti vostri?”
Esclamò Ron, un po’ infastidito.
“Me lo chiedo da una vita anche io.“
Rispose Lily, prendendo le parti dei due ragazzi e guardando male i malandrini. I ragazzi capirono al volo e decisero di non sfidare la rabbia della rossa. Dopo tutto era la migliore del loro anno e James sapeva bene quanto fossero pericolose le sue maledizioni.
“Ma Stev?”
Chiese Ron a Ginny. La ragazza girò la testa e lo guardò con aria stanca. Sembrava quasi che le pesasse rispondere, dover ripensare a quello che si erano detti prima.
“È stanco, è di sopra a dormire. Non viene a cena.”
Spiegò James prima che Ginny potesse aprire bocca.
“Oh mamma, ma come sta?”
Chiese Hermione preoccupata. In pochi secondi nella sua testa si accavallarono molte motivazioni diverse che spiegavano l’assenza del ragazzo e l’aria strana di Ginny. Forse si era fatto male davvero, o magari avevano litigato, oppure era arrabbiato con qualcuno dei malandrini per qualche strano motivo.
“Vorrei tanto saperlo anche io..”
Mormorò Ginny a bassa voce, in modo che solo Hermione e Ron sentirono. I malandrini si guardarono tra loro straniti dal comportamento di Ginny, qualcosa non quadrava.
“Andiamo a cambiarci?”
Chiese James guardando gli amici e la propria ragazza. Tutti loro stavano tremando per il freddo.
“Ottima idea se non vogliamo finire in massa in infermeria.”
Consigliò Lily, terrorizzata dall’idea di perdersi il primo giorno dopo le vacanze di natale.
“Ti preoccupi troppo Lily!”
La canzonò Sirius, dandole un’affettuosa pacca sulla spalla. Ormai la considerava a tutti gli effetti una di loro. Il tempo in cui non si sopportavano, litigavano e lei lo metteva in punizione era finito. Adesso lei era la ragazza di James, era come una sorella ed era disposto a dare la sua vita per lei in caso di bisogno esattamente come avrebbe fatto per James e Remus.
“E voi troppo poco!”
Rispose Lily salendo le scale insieme ai malandrini. Sirius stava raccontando a James di quello che era successo dopo che lui e Lily erano spariti e James lo ascoltava interessato.
“Allora, che è successo?“
Chiese Ron curioso non appena il gruppo si fu allontanato abbastanza.
“Sta davvero male?”
Si preoccupò Hermione, sedendosi vicino all’amica. Ginny sospirò. Forse Harry aveva ragione, era vita dover sempre parlare di nascosto aspettando che i loro amici avessero svoltato l’angolo?
“È confuso e si sente egoista.”
Spiegò Ginny dopo qualche istante di silenzio. Fissava intensamente il fuoco che bruciava nel camino e ripensava al viso sperduto di Harry.
A metà delle scale Remus si era accorto di avere lasciato il suo mantello nella sala comune, così era sceso a prenderlo. Davanti al camino Ron, Hermione e Ginny stavano parlando tra loro e non si accorsero della sua presenza. Ginny sembrava così sconvolta e persa che Remus decise di fare piano per non disturbare. Non voleva che si accorgessero della sua presenza. Una vocina dentro di lui gli suggerì anche che in quel modo avrebbe potuto scoprire se nascondevano veramente qualcosa.
“Confuso? Egoista?”
Chiese Ron, senza capire. Ancora una volta si sentì stupido e inutile. Il suo migliore amico ancora una volta stava male e lui non se ne era accorto. Era davvero egoista, così preso con i propri problemi da non accorgersi di quelli di Harry.
“Non è semplice per lui dover fingere di essere Stev Potter. Dice di essere stanco, di non voler andare avanti e che forse avevi ragione tu a voler tornare.”
Mormorò Ginny sconsolata. Ron ed Hermione si guardarono. La ragazza appoggio una mano sulla spalla di Ron. Non voleva che si colpevolizzasse per il momento di crisi di Harry.
A quelle parole a Remus mancò il fiato per qualche secondo. Dovette fare del suo meglio per non essere scoperto.
“Forse dovremmo parlargli.”
Suggerì Hermione calma. Era sicura che quello di Harry fosse un momento di crisi passeggera e che parlando con loro si sarebbe risolto tutto. Insieme erano forti, una squadra, e avrebbero deciso cosa fare del loro futuro.
“È la cosa migliore, siete i suoi migliori amici.”
Disse Ginny, cominciando a credere davvero che tutto si sarebbe risolto per il meglio.
“Stasera però, ora di sopra ci saranno i malandrini!”
Mormorò Ron, pensando a James, Sirius e Remus di sopra. Decisamente non poteva parlare con Harry di fronte a loro e se avesse chiesto loro di lasciarli soli avrebbero sospettato qualcosa.
Remus era come pietrificato, non riusciva a credere alle parole che aveva appena sentito. I suoi sospetti si erano rivelati veri. Erano degli impostori, avevano mentito. Stando attento a non essere notato uscì dalla sala comune e vagò per i corridoi del castello cercando di capire cosa fosse la cosa migliore da fare. Le parole che aveva appena udito gli rimbombavano in testa.


ANGOLO DELL'AUTRICE
bentornati alla mia storia! è con grande soddisfazione che posto questo capitolo, i misteri cominciano a essere svelati.
domani partirò per padova, un tranquillo week end tra amici e ho pensato di postare stasera per non farvi aspettare fino a lunedì! grazie mille a tutti quelli che leggono, mettono tra i preferiti (siete 85 angeli!) e commentano la mia storiella!
GRAZIE
SHIHO93: grazie mille per il tuo commento! direi che la risposta alla tua domanda l'hai avuta da questo capitolo. remus ha sentito i discorsi dei ragazzi, adesso resta da vedere cosa farà e come reagirà Harry.
TONKS17: grazie mille per il commento, anche a me fa piacere vedere il tuo nome tra i commenti!XD in questo capitolo ne sono successe di cose, forse il pezzo al bar di Hermione e Ron è passato un po' in secondo piano. per quando riguarda Remus, tranquilla. se ne è fatto una ragione e non ci pensa più, è troppo impegnato a cercare di capire che cosa stanno facendo i ragazzi e direi che ha scoperto abbastanza! il pezzo su Sirius mi è venuto il mente mentre scrivevo e l'ho messo nella storia. non era importante per la storia in sè ma era un particolare che speravo fosse notato! GRAZIE MILLE! questa storia mi sta mettendo alla prova, da quando l'ho iniziata ho cambiato almeno una ventina di volte idea sul finale quindi mi spiace ma non posso risponedere alle tue domande. non so bene nemmeno io cosa faranno, diciamo che improvviso sul momento! XD
FINLEYNA 4 EVER: beh Remus aveva ragione a sospettare, no? adesso ha capito che Stev non è chi dice di essere ma non sa chi è in realtà. XD grazie del commento!
SMEMO92: grazie per il commento! tranquilla, remus non tornerà MAI nella mia storia. per quanto riguarda Sirius, per qualche istante ha pensato seriamente a provarci con Ginny ma poi ha capito che c'era sotto qualcosa con Stev e ha lasciato stare. è un grande amico e non farebbe mai del male a Stev, grande Sirius! XD alla fine Harry e Ginny non sono stati scoperti in camera ma alla fine sono stati scoperti lo stesso da Remus in un altro senso! XD
PRINCESS MARAUDERS: grazie per il commento! eh si, il nostro Frank ha paura di diventare papà e di non essere all'altezza. XD Sirius ha capito in tempo e Remus, che dire.. il prossimo capitolo sarà movimentato! XD per qualche secondo una parte sadica di me ha pensato di rompere le scatole a Harry e Ginny facendo piangere Teddy, poi sono tornata in me e ho pensato che erano mesi che non si vedevano..
LYRAPOTTER: grazie per il commento! ti assicuro che non sono lord voldemort e che non darò svolte sadiche alla mia storia! XD alla fine Harry e Ginny non sono stati scoperti, non il camera almeno. la scena dei malandrini con la mascella al livello ginocchia era bella, dopo aver letto il tuo commento ci ho seriamente pensato ma poi ho optato per rimandare il tutto. XD hai visto come sono stata brava con Ron ed Hermione? niente frullati e niente è andato storto. l'amore ha trionfato! (ero già stata abbastanza crudele con loro!)
GERMANA: grazie mille per il tuo commento e per il tuo ritorno! tranquilla, ti capisco. anche per me il tempo alle volte è troppo poco! ultimamente ci sono state un po' di novità nella storia (quando mai è stata una storia tranquilla?) ma ti assicuro che i colpi di scena migliori sono in arrivo.. XD
  
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