Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: VanillaMilk95    06/11/2015    2 recensioni
Cosa succederebbe se i personaggi di Frozen vivessero ai nostri giorni?
Se Anna da sola dovesse prendersi cura di Elsa in quei anni bui della sua infanzia?
Se la storia che conoscevate alla fine fosse stravolta?
Anna continuerebbe nel nostro mondo reale a trovare il modo di salvare sua sorella?
Mi chiamo Anna e come ogni storia tutto iniziò quando nacqui. I miei genitori furono meravigliosi fino a quando scomparirono dalla mia vita, senza un come né un perché. Dovetti arrangiarmi con le mie proprie forze, e la mia vita stava andando come avevo programmato, fino a quando una parte importante della mia vita non ricomparve, stravolgendo ogni cosa. Ma quel qualcosa, alla fine, mi accorsi di rivolerlo ad ogni costo, insieme a mia sorella.
Ma prima di riaverla dovetti spalancare l'ultima porta; Con la frase di mio padre " Anche un fiore dopo una tempesta può tornare a sbocciare"
PS: spero vi piaccia, un saluto da "Luna the night_light"
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una volta che scesi dal treno mi ci volle un po' per trovare la strada che conducesse all' orfanotrofio, ma, man mano che salivo mi accorsi che poco prima si era abbattuta una tempesta di neve.
Dopo un'ora di cammino vidi, ed ecco, un'edificio antico, che era uguale a come mi era stato descritto.
Mi sembrava impossibile  … finalmente potevo conoscere mia sorella, colei che mi era separata dall'infanzia. Dalla mia borsa presi in mano la lettera di mia madre e la foto incoraggiandomi:“ forza Anna ! Il giorno tanto atteso e arrivato, sarai una brava sorella e tutta andrà per il meglio”.
Presi un bel respiro e suonai al campanello, aspettai svariati minuti ma sembrarono eterni, controllai la via e il numero civico per sicurezza e tutto risultava esatto, ma ciò che mi diede conferma furono i rumori che provenivano dall’interno, come risate  e gridolini   provocati dai  bambini che giocavano. 
Non venendo nessuno ad aprirmi, mi feci coraggio e ricitofonai, poco dopo una voce rauca fuoriscì dal citofono - chi è?
- sono Anna Frozen! , sono qui per mia sorella Elsa.
il portone immediatamente si aprì, comparendo una donnina anziana e bassotina, che pochi secondi dopo riconobbi .
Era uno degli assistenti sociali  presenti  agli esami  per  l’adozione  di Elsa.
- Sa-salve - balbettai emozionata e infreddolita - mi spiace per il ritardo! ma e stato difficile arrivare fin qua sù.
 -Non si preoccupi , la volevamo chiamare per avvertirla, ma il telefono risultava occupato.
" come sempre " - pensai ormai rassegnata, - non si preocupi sarei venuta lo stesso, Elsa sta bene?
 La donna mi sorridette - si accomodi prima di prendersi un malanno, parleremo di sua sorella nel mio ufficio e poi potrete incontrarvi.
Annuì piena di emozione, sapevo che lei era lì dentro da qualche parte, era questione di poco , eppure mentre ci incamminevamo per arrivare all'ufficio non potevo non cercarla con lo sguardo tra i tanti bambini che giocavano nelle varie stanze.
ma capii infine che era un'impresa impossibile, l'unico riferimento di mia sorella era quella vecchia foto nella quale aveva solo pochi mesi, ed erano passati anni da allora. 

Dopo aver attraversato un corridoio interminabile entrammo dentro ad una stanza confortevole, mi sedetti in una delle due sedi davanti alla scrivania, mentre l'assistente sociale andò ha prendere i documenti, una volta raccolti mi chiese - signorina Anna Frozen, se ricordo bene, lei aveva detto che  prima dell’incidente  non era a conoscienza dell' esistenza di sua sorella, giusto? - 
- si … - sorrisi quasi amareggiata - avrei voluto esserne a conoscenza, ma non mi fu possibile-.
- Come ha preso la notizia? - chiese accomodandosi sulla sedia e aprendo un fascicolo pieno di documenti 
- subito mi sono ritrovata un po’ confusa e stordita, non avrei mai immaginato un segreto tanto grande da parte dei miei genitori … e la decisione non fu immediata, ma grazie alle giuste parole , ho realizzato che Elsa era pur sempre mia sorella, e che non era colpa sua se i nostri genitori non hanno voluto farci incontrare. So quanto significa volere durante l'infanzia la propra famiglia accanto e voglio poterla aiutare a superare tutto questo, ed essere le sorelle che non siamo mai potute essere.
 La donna annui sembrando quasi analizzare ogni mio gesto o parola trascrivendola a mano su un altro foglio - Certo, - si schiarì la voce - parlando di Elsa.
Le posso  dire che la bambina è molto educata e per bene e dimostra un' intelligenza che molti bambini della sua età non hanno .
Ma ... è altrettanto particolare.
- in che senso ? - chiesi turbata -
-  E' introversa, solitaria e silenziosa. Abbiamo provato ad integrarla  insieme agli altri bambini, ma è stato inutile, rimane immobile con uno sguardo freddo .
Preferisce stare in camera sua a leggere o a guardare fuori dalla finestra. 
Per non parlare di una paura poco comune tra i bambini. 
- che tipo di paura? -  
-soffre  di rupofobia. - 
Guardai la donna preoccupata e al quanto perplessa , mentre lei capì  che la definizione mi era del tutto sconosciuta - oh mi scusi , la rupofobia ,detta in parole povere è la paura dello sporco.
- paura … dello sporco? -  in quel momento assunsi un'espressione sbalordita e incredula- Vuole dire una di quelle persone che non vogliono toccare nulla perché credono che tutto intorno a loro sia sporco? -
- esattamente, i primi giorni la bambina portava e porta ancora tutt’ora dei guanti .
All’inizio le avevamo chiesto  se c’era qualcosa che  non andava ma come le ho già detto non si esprime molto. Ci ha guardato e ha scosso la testa.
Dopo una settimana di osservazione abbiamo notato che fa fatica a toccare oggetti e specialmente persone .
Lo psicologo infantile dell’orfanotrofio pensa che tutta questa insicurezza e paura  sia portato dal trauma che ha ricevuto, sa … quando si è piccoli aver ricevuto un impatto del genere è come aver distrutto un suo mondo, il quale gli si è sgretolato sotto ai piedi, senza niente a cui aggrapparsi.
- capisco - dissi afflitta, riprovando quei sensi di colpa di quel giorno. Eppure nel mio inconscio riuscivo ancora a dare la colpa ai miei genitori. “ se non avessero avuto tanti segreti, forse non saremo arrivati a questi punti. Saremo stati una famiglia ,Io avrei conosciuto Elsa … avrei cercato un’abitazione ad Arendelle e  loro non avrebbero preso quella nave ” Ma rigettavo quell’affermazione. Sapevo che c’era un motivo valido … "loro stavano venendo a dirmelo" … la lettera sembra non raccontare tutto, o per lo meno lo volevo credere.
Ma ancora non sapevo la chiave che risolvesse questo intricato enigma , ma era di poca importanza, mi volevo concentrare solo su Elsa e su come potessi crescerla al meglio, dimenticando questo passato pieno di incertezze e di divisioni - come posso aiutarla?-
- sa … a volte - continuò - ci vuole la persona giusta, e dall’esame del test e da come ho potuto constatare, sembrerebbe la persona perfetta.
E' una ragazza davvero positiva, si magari può avere dei momenti di debolezza , ma sa che il domani in qualche modo può essere migliore.  
Ma la mia domanda è questa signorina Anna: Lei crede di farcela?
- certamente! sono certa che ci conosceremo e ricominceremo proprio da oggi, sarò in un certo senso una seconda madre, le vorrò bene! l'aiuterò nei momenti di sconforto, giocheremo come due amiche, e cercherò di crescerla nei migliori dei modi … - dissi alzandomi in piedi sorridendole piena di emozione con gli occhi lucidi. La donna mi guardo quasi ridacchiando per il mio eccesivo entusiasmo - molto bene, era questo che volevo sentire da lei, è bello vedere persone così giovani già responsabili che si prendono cura della propria sorellina, specialmente in una situazione come la vostra. Ora, prima di farvi conoscere ci sono dei documenti da firmare. 

Ricordo che firmai quei documenti il più velocemente possibile con firme una diversa dall’altra . Ritrovandomi all’ultimo foglio con scritto:

“Il tribunale per i minorenni, sulla base delle indagini effettuate, la minorenne
Elsa Frozen viene data in affido alla sorella naturale Anna Frozen, la cui alleverà, educherà e si farà carico delle spese e delle sue esigenze.
Finché  una volta raggiunta la maggiore età , la minorenne sarà libera di decidere autonomamente.” 

Firmai quell’ultimo foglio trattenendo le lacrime e continuando a sorridere carica di emozione , alzai il capo e guardai la donna -ok - mi rispose -Ora vogliamo andare ha conoscere sua sorella?”
Il mio battito cardiaco sembrò fermarsi, il mio corpo sembrò seguire la donna da solo, mi sentivo come volare, cercavo di contenere ogni emozione. Finchè non fummo davanti ad una porta, l'assistente sociale busso tre colpi, e la porta finalmente si spalancò.
Entrammo all'interno, il silenzio fu quasi surreale, solo i nostri passi echeggivano nella stanza.
Mi guardai attorno ma non vidi nessuno, mi voltai verso l’assistente sociale chiedendogli dove fosse
- scusate il ritardo - una giovane donna entrò con in mano una valigia e un piccolo zainetto.
Stavo di nuovo per chiedere di mia  sorella quando mi accorsi che dietro la porta nascosta  c’era lei , che mi osservava.
- forza Elsa - disse la collega - non stare nascosta, viene a conoscere la tua sorellona.
Esitante ,si avvicinò continuando ad osservarmi con i suoi grandi occhi , non riuscivo a nascondere lo stupore della somiglianza che aveva con nostra madre : i suoi lineamenti fini, i suoi occhi azzurri come il cobalto … riuscendo a percepire anche quello stesso malessere che ella aveva.
Le uniche differenze erano la sua carnagione un po’ più  chiara e il colore dei  suoi capelli che  erano come nella foto  platini ma più lunghi  intrecciati con filamenti  d’orati come l’oro bianco. 



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Fu allora che la tutrice e l’assistente sociale iniziarono a spronarci a parlare - allora Elsa !finalmente la tua sorellona è arrivata. Avrai una casa nuova e nuovi amici!

Elsa mi distaccò lo sguardo, non potevo starmene lì zitta dovevo agire, mi inchinai verso di lei e cercai di sfoggiare il miglior sorriso - Ciao Elsa , io sono Anna. Sono così felice di conoscerti. - aspettai con ansia qualche parola da parte sua ma l’unico risultato fu solo uno sguardo freddo e serio , così … provai ad continuare a parlare con la speranza che dalla sua bocca fuoriuscisse qualche parola.- potrei ripeterlo all'infinito! sono così felice! abbiamo tante cose da raccontarci! parlami di te , cosa ti piace fare ? - “ silenzio“ - inizio io! a me piace molto quando c'è tanta neve come adesso e anche se sono un po’ grande, amò fare dei pupazzi di neve di ogni genere! Se vuoi ne potremmo fare uno per la via del ritorno. Certo non ho con me una carota, ma nella borsa devo avere dei vecchi bottoni . Che ne pensi!? Vuoi fare un pupazzo di neve ?- ancora una volta nessuna risposta ma continuai a ritentare nel cercare qualcosa che gli poteva piacere  -  No? … emm …  pattinare sul ghiaccio!? Ti piace? Ammetto che non sono mai stata molto brava. Ma so che insieme ce la possiamo fare!  -  la bocca di Elsa sembrava serrata  … era come parlare davanti una porta senza che però nessuno rispondesse - neanche questo … umm … forse sei stanca?  Hai ragione … bhe ci inventeremo qualcosa poi , ooh! Elsa è così bello !Faremo tante cose e ci divertiremo! Saremo una famiglia e staremo sempre insieme -.
Finalmente ebbi quasi un accenno di sorriso ma ne  fu subito oscurato forse da un pensiero. - Elsa - la richiamai dolcemente, ma questa volta non avevo più la sua attenzione,  rivolsi lo sguardo verso le due donne che sforzarono un sorriso come a invitarmi a non arrendermi.
- so che non e facile affrontare questo brutto periodo, non lo è stato neanche per me, ma possiamo aiutarci, per davvero,  fidati di me, tutto quello che desideravo era stare accanto a te.

Elsa sospirò incrociando le mani e guardandomi come nel provare a formulare qualcosa.
- io … no-no-n so … io rivoglio mamma e papà -  finalmente sentì la sua vocina delicata; tanto tempo avevo pensato a come potesse essere, e finalmente la potevo ascoltare. Ma questa volta cercai di fare appello al mio cuore -so … di essere una sconosciuta anche se sono tua sorella. E sappi che non ti sto portando via da mamma e papà. Non lo farei mai. Voglio solo continuare a fare ciò che i nostri genitori stavano facendo con te e in ciò che hanno fatto con me: amarti , renderti felice ,proteggerti , prendermi cura di te e cresceresti   in modo che tu possa un giorno trovare la tua strada . - gli rivolsi ancora un dolce sorriso mentre lei cambiò del tutto atteggiamento: mi guardò spalancando gli occhi mentre alcune lacrime solcavano il suo viso candido, con la mano leggera cercai di togliergli le lacrime simile a piccoli cristalli di ghiaccio dalle guance rossicce ,sorridendogli amorevolmente. Fu un silenzio surreale, lei mi stava continuando a guardare tra le lacrime. Avrei voluto abbracciarla, ma sapevo che era ancora troppo presto. Bastava cosi , Bastava semplicemente così.   
Non posso dirvi che il nostro primo incontro fu un successo o un disastro: diciamo che non era come me lo ero immaginata, ma fu lo stesso qualcosa di magico. In quel momento fu come se avessi ritrovato una parte di me, una parte che non volevo assolutamente perdere.  

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SALVE A TUTTI, SCUSATEMI PER IL RITARDO.
LO SO CHE AVEVO DETTO CHE AVREI AGGIORNATO A GIORNI, MA DELLE COMPLICAZIONI MI HANNO IMPOSSIBILITATO.


ALLORA, FINALMENTE ELSA E ANNA SI SONO INCONTRATE!!
ANNA VUOLE LASCIARE IL PASSATO ALLE SPALLE INSIEME AD ELSA, ANCHE SE LA MINORE (
ELSA: RICORDATE che lei e la minore)
SEMBRA ESSERNE INTRAPPOLATA, PER NON PARALARE DELLA INSOLITA PAURA CHE HA DETTA DELLO
SPICOLOGO SIA PROVOCATO DAL TRAUMA DELLA PERDITA DEI GENITORI,RIUSCIRA ANNA AD AIUTARE
SUA SORELLA? COSA SUCCEDERà UNA VOLTA A CASA? ELSA ACCETTERà SUA SORELLA ANNA, LASCIANDO
TUTTO ALLE SPALLE? PERCHè I GENITORI LE HANNO TENUTE DIVISE? I LORO FUTURO SARà ROSEO?
LE LORO VITE SARANNO NORMALI? ANNA RIUSCIRà A PRENDERSI CURA DI SUA SORELLA?

SCOPRITELO NEL PROSSIMO CAPITOLO, ( CHE SPERO DI AGGIORNARE A BREVE ), UN RINGRAZIAMENTO A TUTTI
COLORO CHE MI SEGUINO 

                                                      "Luna the night_light"  


ps: scusate gli errori di battitura o grammaticale, e spero che l'immagine fatta fa me, vi sia piaciuta
  

 
  
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