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Autore: meow317    08/11/2015    1 recensioni
Beth Greene è stata rapita, mentre Daryl uccideva dei vaganti. Ma se se ne fosse accorto prima? Sono sicura che non gliel'avrebbe fatta passare liscia, a qualunque costo.
dal Cap. 1 ''L’asfalto luccicava alla luce lunare. Gli occhi dell’arciere erano puntati sulla croce che ancora riusciva a scorgere nell’oscurità. Il vento gli sferzava le guance come una frusta e il freddo gli intorpidiva le mani. Ma i suoi sensi erano più che svegli. Era deciso a salvare Beth .''
dal Cap 2.''Forse era la fame. Forse era la stanchezza, mentì a sè stesso, per non ammettere che perdere Beth era un duro colpo per la sua anima già compromessa.''
Ho gia delle idee in mente per il continuo...fatemi sapere cosa ne pensate!!
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Daryl aveva passato le due settimane successive attaccato alla finestra dell’appartamento. Occupava ore intere a osservare il Grady Memorial Hospital, in cerca di un qualche movimento, in cerca di un segnale.

Più tempo passava meno speranze c’erano per Beth di sopravvivere. Le risultava così facile mettersi nei guai e specialmente dare fiducia a chi invece non ne meritava.

Era successo questo anche con Daryl? Si meritava la fiducia della ragazza? Aveva lasciato che Beth si affidasse a lui, che vedesse il suo lato buono, il suo lato protettivo. Stando a così stretto contatto con lui, lei lo aveva messo a nudo, aveva frugato nella sua anima. Ed aveva visto in lui un uomo diverso da quello abituato alle scorribande con Merle, abituato a pensare esclusivamente a sè stesso…l’uomo che non si sarebbe fatto scrupoli a razziare l’accampamento capeggiato da Rick e ad uccidere chiunque si fosse intromesso.

Daryl si era specchiato nei suoi occhi innocenti, solo ora si rendeva conto di averlo visto, anche se da lontano, quest’ uomo diverso, che aveva a cuore un’altra vita che non era la sua. Era qualcuno che pensava che  al mondo oltre alla mera e pura sopravvivenza ad ogni costo,ci fosse qualcos’altro. E che nel profondo sapeva distinguere il giusto e lo sbagliato, e solo adesso aveva iniziato ad andare sul giusto.

 Era forse anche lui immeritevole di fiducia? Più volte si era comportato da vero pezzo di merda, l’aveva denigrata e rimproverata, più del necessario. Eppure Beth si era fidata, si era avvicinata, aveva riacceso la speranza di non avere più una vita fatta solo di fuga, morte e zombie.

Beth era rimasta con lui.
‘’Ed ora sono solo…questo è quello che mi merito’’. Pronunciò ad alta voce questa frase, arrabbiato, quasi spaventandosi dal suono roco ma quasi impercettibile della sua voce. Nel silenzio rimbombava come una richiesta d’aiuto disperata.

Provare ad aiutare Beth era un tentativo che andava fatto. Senza di lei poi, chi l’avrebbe salvato da sè stesso? Certo, non aveva bisogno di lei per sopravvivere, fisicamente però. Lui, non voleva più sopravvivere. Voleva vivere. E una vita di fuga, di corse, di ricerca di cibo non vale la pena essere vissuta, se non condivisa con qualcuno che allevi le tue sofferenze.

Assorto in questi pensieri, si rese conto un paio di secondi in ritardo del movimento tra i vaganti nel cortile dell’ospedale.
Che cosa avevano sentito? Si stavano pian piano radunando davanti al cancello. Con un tuffo al cuore vide una chioma bionda dirigersi velocemente fuori dall’edificio ed aveva addosso un vestito da infermiera.

 In quel momento tutto il resto diventò sfocato, tutto il rumore dei vaganti affamati momentaneamente diventò silenzioso. L’unica cosa percepita dall’arciere era un fuoco nel petto, un sollievo caldo e meraviglioso. Beth era viva, e stava scappando.
L’euforia lo fece volare giù dalle scale in un secondo, non voleva perderla di vista un secondo di più. Uscendo dalla finestra dalla quale era entrato cadde goffamente a terra. Una volta ricompoto, alzò lo sguardo e solo adesso notò che Beth non era da sola.
Un ragazzo, leggermente zoppo, le stava dietro, mentre lei pian piano scompariva perchè circondata dai vaganti che le si avvicinavano sempre più numerosi. Il suo compagno la superò, scansando gli zombie, e correndo in strada voltandosi a guardarla solo una volta, per poi sparire tra i palazzi circostanti.

Mentre Daryl si avvicinava a lei per soccorrerla voleva urlare. Voleva uccidere. Voleva sprofondare nel terreno. Voleva fare contemporaneamente tutte queste cose, ma in pochi secondi, mentre la stava quasi per raggiungere, si rese conto che i suoi rapitori avevano iniziato a sparare contro gli zombie. Erano tornati a prenderla.

L’arciere sentì il pavimento sotto di lui cedere. L’avrebbero riportata dentro, e una volta fuggita, non avrebbe potuto più farlo. L’avrebbero punita, l’avrebbero controllata. Dio solo sa cosa avevano in mente per lei adesso.
Daryl stava assistendo ad un terribile dejavu. Beth ancora una volta gli era stata portata via da sotto al naso.
La razionalità ebbe il sopravvento sull’arciere. Sapeva che l’avrebbero sopraffatto nell’esatto momento in cui interveniva. Erano in maggioranza numerica. Erano in forma, perchè chissà da quanto tempo vivevano sotto un tetto stabile, caldo e asciutto. E sicuramente Beth non era la prima persona che veniva rapita.

I suoi piedi rimasero perciò attaccati al terreno, mentre osservava la scena accovacciato dietro ad una macchina, ad una decina di metri dall’ingresso.

In men che non si dica la trascinarono dentro. L’uomo riuscì a scorgere la sconfitta negli occhi della ragazza, non oppose nemmeno resistenza. Si fece prendere per gli avambracci, e svogliatamente iniziò a camminare.
Non era da lei perdere la speranza. Questo, se possibile, spaventò Daryl più dell idea che gliela stessere portando via. Ancora. L’idea che questo mondo avesse iniziato a cambiarla…

Beth, nonostante lo schifo in cui vivevano, si era sempre mantenuta pulita, aveva dei principi. Era rimasta incontaminata, almeno nello spirito. Era fin troppo sensibile, ed era proprio questo a farla sembrare più…umana.
 
Con la coda dell’occhio Daryl scorse un movimento alla sua sinistra, come se qualcuno lo stesse osservando.
 
Non aveva dubbi, doveva essere il ragazzo che era riuscito a scappare.
Una furia omicida spuntò dalle viscera dell’arciere. Quel ragazzino pisciasotto aveva permesso che prendessero Beth.
Senza pensarci due volte non si scomodò a far finta di non vederlo, o a non farsi vedere da quelli dell’ospedale. Iniziò a camminare speditamente verso la macchina dietro la quale si stava nscondendo, e contemporaneamente puntava la balestra.

‘’Esci da là dietro, brutto cacasotto.’’ disse con voce calma ma temeraria, mentre stavs immobile davanti all’auto, con l’arma puntata sulla testa ache spuntava da dietro al finestrino.
Senza nemmeno dargli tempo di reazione urlò ‘’ESCI SE VUOI RESTARE VIVO, PORCA PUTTANA!’’
Si pentì subito di quello che aveva detto. Voleva ammazzarlo. Subito.

Un ragazzo magro, così magro che i vestiti gli stavano larghi addosso uscì con le mani alzate.
‘’Ti prego. Non sono armato’’ disse il ragazzo con un filo di voce guardando Daryl dritto negli occhi, in cerca di pietà.
‘’Chi diavolo ti ha detto di parlare? Stai zitto e seguimi. Da qui potrebbero vederci’’
Senza nemmeno aver finito di parlare Daryl lo afferrò per l’ossuto braccio e lo scaraventò di fronte a sè. Il ragazzo fece per girarsi, ma trovò la balestra puntata sulla sua nuca.
‘’Cammina, cazzo, e muoviti. Se dovessero venire a cercarti non avrei nessun problema a consegnarti.’’

Proseguirono per alcuni minuti , fin quando l’arciere non gli chiese ‘’Lasciare indietro una ragazza. Che bella mossa. Se tu non mi servissi avrei già strangolato con le mie mani un vigliacco come te!’’
‘’Io non volevo! Beth è mia amica…sto malissimo per quello che è successo…’’
‘’Ah sì? Non si direbbe proprio! Sei scappato a gambe levate appena si stavano avvicinando i vaganti! Brutto schifoso…se non ti eri pisciato nei pantaloni Beth adesso sarebbe qua !’’ Daryl sentì i pugni stringersi, il sangue salirgli al cervello. Senza nemmeno volerlo veramente, gli sferrò un pugno così forte da sentire sulle nocche lo scricchiolio del suo naso. Il sangue colò per terra.

Il ragazzo si portò le mani al volto, ma non osò alzare sguardo.
‘’Ci eravamo messi d’accordo così, una volta usciti io dovevo scappare. Anche se ero in difficoltà… se conosci Beth sai che se , per colpa mia, ci avessero catturati entrambi, lei non mi avrebbe mai perdonato…’’ sussurrò guardando le scarpe sporcarsi di sangue.
‘’Non piagnucolare con me, coglione. Non me ne frega un cazzo di te. Dimmi.. che cosa succede là dentro?’’ sputò Daryl ancora tremante di rabbia.
‘’Sei il fidanzato di Beth?’’

L’arciere lo prese di peso e lo scaraventò contro il muro. Stavano così vicini che mentre Daryl parlava il fuggitivo sentiva il suo alito caldo in faccia.
‘’Ascoltami bene’’ incomincò con finta calma, parlando tra i denti. ‘’Non voglio un amichetta del cuore con cui parlare! Rispondi alla mia fottuta domanda o giuro su dio che stavolta non mi tratterrò dall’ammazzarti!’’

‘’E’ un ospedale. Dentro ci sono molti poliziotti di Atlanta..io sono arrivato prima di Beth. Sto qua da molto tempo... Loro rapiscono persone in difficoltà, le curano…e dopo sei loro prigioniero.’’
‘’Beth sta bene?’’
‘’Sì… lei è stata la mia prima vera amica là dentro. Abbiamo progettato insieme di scappare. Ha dovuto uccidere un poliziotto…non gliela faranno passare liscia. Dawn…’’

‘’Chi è Dawn?’’
‘’E’ lei che comanda… Pensa che tutto abbia un prezzo. Più grave era la tua situazione, più ‘’devi’’ all’ospedale. Niente è regalato… Nella sua mente malata fa del bene alle persone, in realtà le rapisce, le esaspera e può portarle al suicidio…’’
Un brivido percorse la schiena di Daryl. In passato Beth, quando stavano alla fattoria, aveva provato a tagliarsi le vene; e in più di un’occasione lui gliel’aveva rinfacciato, accusandola di cercare la morte.

Cercò di autoconvincersi che Beth era una ragazza forte… che era una donna. Un moto di orgoglio lo trapassò. Aveva ucciso un poliziotto per scappare, forse voleva tornare da lui…forse sarebbe potuta tornare alla casa in cui stavano insieme…e avere finalmente un po’ di pace…

La sua mente galoppava a quel momento. Così ‘’normale’’ ma contemporanemente anormale per loro… una cena, una dolce musica al pianoforte, una voce melodiosa…e la vita non era sembrata così male.

Beth si meritava di vivere così, di essere felice. E Daryl avrebbe fatto di tutto per darle ciò che meritava…ma non avrebbe mai ammesso a sè stesso che quella ragazzina aveva sconvolto il suo modo di pensare.
Aveva riacceso in lui una speranza. Adesso sapeva cosa fare.
   
 
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