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Autore: Kary91    19/12/2015    3 recensioni
{Raccolta| Pre-Saga| Gale/Katniss | Slice of Life}
1 • Controllo. «E poi sarei io l’impulsivo, eh?»
2 • Tentativi. «Come potevo essere certo di saper nuotare, se non avevo mai rischiato di affogare? »
3 • Vincere. «Non riesci proprio ad accettare di perdere, vero?» «Perché, tu sì?»
4 • Sole. «Perché quella sera si era resa conto che preferiva ballare con la tempesta.»
5 • Innamorato. «Le sento le ragazze che sussurrano quando ci passano a fianco.»
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Hawthorne, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Primrose Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I don't love you (but I always will); '
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Cinque volte in cui Gale fregò Katniss (e una in cui rimase irrimediabilmente fregato).

 

II

The hardest you try…

_______________________

 

Devi muovere la testa di lato per respirare.”

Katniss chinò il capo per mostrargli come fare, esibendosi in un paio di bracciate a stile libero.

Gale l’osservò per qualche istante, prima di ricominciare con i tentativi: non sembrava a suo agio, nel sentirsi impartire consigli da una ragazzina. Si tuffò in avanti e azzardò qualche bracciata imprecisa, sbattendo furiosamente i piedi per tenersi a galla: aveva scelto di imparare a nuotare nell’acqua alta, convinto che il rischio di affogare l’avrebbe spinto ad apprendere più in fretta.

“Attaccati a me” cercò di convincerlo Katniss, tendendogli la mano, dopo averlo osservato divincolarsi per qualche minuto.

Gale rifiutò con un cenno brusco del capo che gli costò la concentrazione; smise di battere i piedi e scivolò verso il basso, bevendo un po’ d’acqua. Era fatto così, Gale. Dopo mesi di compromessi e alleanze nei boschi stava ormai imparando a conoscerlo. La sua intera vita sembrava fatta di tentativi in solitario, prove di resistenza contro se stesso per scoprire quanto in là sarebbe riuscito a inoltrarsi pur di offrire alla propria famiglia una qualità della vita il più decente possibile.

“Se mi aggrappo alla tua mano, finirei per trascinarti sott’acqua con me: sei secca come un chiodo” osservò il ragazzo, riprendendo a nuotare.

Katniss lo guardò storto; d’impulso, appoggiò la mano sulla sua testa e lo spinse sotto la superficie. Gale si liberò dalla sua presa e batté i piedi per riemergere, ma dopo qualche istante ogni suo movimento cessò.  

La ragazza si affrettò a raggiungerlo, preoccupata di quella reazione; lo afferrò per un polso e cercò di riportarlo a galla, ma Gale sembrava un peso morto. Aveva gli occhi chiusi e le braccia distese lungo i fianchi.

Katniss tirò con più forza, un principio di preoccupazione a premergli il petto.

Che ti prende? Gridò mentalmente, agitando i piedi con tutta la forza che possedeva in corpo; la paura s’impossessò di lei, aggiungendo furia ai suoi movimenti.

E poi, proprio mentre stava incominciando a muovere il corpo di Gale verso l’alto, il ragazzo si animò. Riaprì gli occhi e scalciò con energia, fino a riemergere un po’ a fatica dopo qualche secondo.

Katniss si affrettò a sostenerlo, mentre il ragazzo riprendeva fiato, visibilmente stravolto. Gridò il suo nome più volte, per assicurarsi che stesse bene: non riusciva proprio a comprendere che cosa potesse essere successo. Gale non parlò fino a quando non raggiunsero l’acqua più bassa e poté appoggiare i piedi a terra. A quel punto si mise a ridere, sotto lo sguardo perplesso della giovane.

 “Te l’avevo detto che ti avrei trascinato sott’acqua con me” esclamò all’improvviso, stringendosi nelle braccia per ripararsi dal freddo.

Katniss impiegò qualche istante a comprendere il significato di quella frase.

“Lo sapevo che era tutta una messa in scena!” s’infuriò, lasciandolo andare di scatto, come se scottasse. “Sei proprio un idiota!”

Gale si strinse nelle spalle.

“Avevo bisogno di controllare alcune cose” spiegò, incominciando a tremare: aveva le labbra quasi viola e i polpastrelli completamente raggrinziti. “Come potevo essere certo di saper nuotare, se non ero mai stato nelle condizioni di affogare? Dovevo provare e vedere se sarei riuscito a cavarmela anche così.”

Katniss scosse la testa; non l’avrebbe mai ammesso di fronte a lui, ma per certi versi riusciva a comprendere quel ragionamento. Questo, tuttavia, non bastava per farle passare l’arrabbiatura.

 “L’hai fatto solo per spaventarmi” replicò, mettendosi a braccia conserte: incominciava ad avere freddo anche lei.

Gale abbozzò un mezzo sorriso.

“Se non altro, abbiamo scoperto che non sei così secca come sembri” osservò. “Prima che riemergessi stavi riuscendo a spostarmi verso l’alto.”

Katniss gli rivolse un’occhiata carica di collera. Erano passati diversi mesi da quando lei e Gale si erano conosciuti. Ormai, il ragazzo stava incominciando a capire di avere a fianco una compagna di caccia valida, eppure di tanto in tanto si divertiva ancora a prenderla in giro. Katniss sapeva che lo faceva solo per farla arrabbiare, eppure non riusciva a non infuriarsi di fronte a quelle punzecchiature.

“Ti odio” sibilò piccata, dandogli le spalle per tornare a riva.

Gale rimase a fissarla in silenzio per qualche istante.

“Non è vero.”

La ragazza si fermò; qualcosa nel suo tono di voce la spinse a voltarsi nuovamente verso di lui: sorrideva ancora, ma non sembrava poi così sicuro delle sue parole.

Katniss ammorbidì la sua espressione.

“Infatti” fu costretta ad ammettere, camminandogli incontro. Non gliene aveva mai parlato – né, probabilmente, l’avrebbe mai fatto – ma Gale era la prima persona con cui riusciva a sentirsi al sicuro da quando suo padre era morto. Non poteva odiarlo, né tantomeno limitarsi a tollerarlo. Qualcosa li aveva portati a incontrarsi nei boschi per caso un giorno di sei mesi prima e da quel momento le loro strade non si erano più separate.

Il loro rapporto andava ben oltre l’essere semplici compagni di caccia. Erano amici: o, per lo meno, stavano imparando ad esserlo.

E fra amici è normale giocarsi dei tini mancini.

“Ma questa me la paghi” esclamò improvvisamente la ragazza, schiacciando nuovamente la testa del ragazzo sott’acqua. Questa volta Gale era preparato e la placcò per i polsi, cercando di fare lo stesso con lei.

Incominciarono a giocare, sfidandosi a vicenda in gare di lotta e schizzi. Ridendo, allentarono la guardia forse per la prima volta da quando si erano conosciuti.

Non fu immediato: ma dopotutto, anche nelle amicizie più strette c’è sempre un primo tentativo.

 

 

 

____________

 

 

Raccolta scritta per la challenge 5 volte + 1 sul cosmic ocean. 

 

Il prompt per questa seconda storia storia era “Prova/Provare (Tentativi)”. Anche questo secondo capitolo, come il precedente, è ispirato a un episodio accennato in “Catching Fire”, ovvero il fatto che Katniss abbia insegnato a Gale a nuotare. Spero di riuscire a postare la terza parte al più presto, ma temo che ci vorrà un po’.

 

Grazie infinite alle persone che hanno letto e commentato il capitolo precedente!
Laura




 

   
 
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