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Autore: _Gia    10/02/2016    2 recensioni
''Sarebbe venuto a prendermi, a salvarmi.
E questa, era una consapevolezza che neanche la più deviata delle menti avrebbe mai potuto eliminare. ''
[ Capitolo I ]
'' Mi sentivo in trappola, come un orso finito in una tagliola, come una tigre dietro il vetro di uno zoo.
Ma forse, dopo tutto quello che mi era stato fatto, la similitudine che più mi si addiceva era quella con un variopinto pappagallino, privato dei suoi sgargianti colori, dell’allegria che essi gli conferivano. ''
[ Capitolo 2 ]
'' Avevo quasi dimenticato la sensazione di inettitudine che si provava dinanzi alla paura.
Era tutto così disonorevole, che a morire mi sarei vergognata di meno. ''
[ Capitolo 3 ]
Raccolta | Drabbles | During Mockingjay
Brevi pensieri di chi, per amore della Rivoluzione, ha sofferto e subito le più atroci sofferenze: quelle del cuore.
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Annie Cresta, Johanna Mason, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cercavo di identificare, in ogni passo pesante che sentivo da dietro le sbarre di metallo, la sua andatura elegante e sicura. Cercavo di individuare, nelle loro mani violente, il suo modo dolce che aveva nell’accarezzarmi, quasi mi sfiorasse per paura di rompermi. Cercavo di trovare, in quel totale abisso che era la mia mente, lo spiraglio di luce, di salvezza, che, nei giorni miei, il suo sorriso aveva sempre costituito.
Erano le parole, le parole a colpire più duro di un pugno, più repentinamente di uno schiaffo. Le loro labbra eseguivano le torture peggiori che un cuore innamorato avrebbe potuto subire.
Ma a me non importava, sapevo che il loro era solo uno sporco gioco.
Ed io, di sporchi giochi, ne avevo affrontati molti più di loro.
Presto, molto presto, sarei riuscita a trovare in quei passi, in quelle mani, la dolcezza e l’amore con le quali Finnick mi aveva sempre viziata.
Qualunque cosa dicessero, qualsiasi cosa facessero, non mi importava.
Avrebbero potuto torturarmi nei modi più disumani, ma mi sarei sempre rialzata.
Distrutta, ma in piedi. Sempre.
Perché lui sarebbe venuto a prendermi, a salvarmi.
E questa, era una consapevolezza che neanche la più deviata delle menti avrebbe mai potuto eliminare. 
   
 
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