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Autore: Ice_DP    05/03/2016    2 recensioni
Spin-off di Oblivion che svela alcuni retroscena chiave della storia.
Da quegli Ace e Aki che si credono solo amici.
Alla fatidica discussione di Rufy e Nami.
Alla nascita dell'odio reciproco tra Sanji e Zoro.
E tanti altri episodi che aiuteranno a capire il perché di tante cose. O forse le complicheranno ancora di più?
[Lettura di Oblivion consigliata]
[Il rating potrebbe essere soggetto -quasi sicuramente- a cambiamenti]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace | Coppie: Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Abyss'
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SMALL STEPS INTO OBLIVION

 

Appuntamento con sorpresa

 

 

Perché Aki fosse lì, non l’aveva ancora ben compreso; sì, sapeva perfettamente perché fosse lì, ma non riusciva a capirne il motivo di fondo. Sentiva che c’era qualcosa che non quadrava, anche se stava cercando di ignorare quella sensazione che le attanagliava il cervello.

Marco la guardava in modo strano; non era il modo in cui un ragazzo guarda una ragazza da cui è attratto. Togliendo che Aki stesse mangiando alla stregua di uno scaricatore di porto, ma quelli erano dettagli. Insomma, era strano, non sapeva spiegarne il motivo ma lo era e basta.

Ignorò se stessa, com’era solita fare, e continuò a mangiare, curandosi di sembrare almeno decente agli occhi di Marco.

Quello, manco a dirlo, sorrideva senza un apparente motivo, standosene in silenzio. Solo dopo che la cameriera venne a chiedere se volessero altro, e se ne fosse andata con le loro ordinazioni per il dolce, iniziò a parlare. Non che prima non lo avesse fatto, solo che erano entrambi molto impegnati a mangiare piuttosto che a conversare, manco fossero stati dei profughi del Bangladesh.

“Allora, Aki, ti starai chiedendo perché ti ho chiesto di uscire”

In effetti, era proprio così; solo che non aveva ancora avuto il coraggio di chiederglielo.

Marco sorrise benevolo, e questo la fece un poco tranquillizzare, ma quella strana sensazione alla bocca dello stomaco proprio non voleva lasciarla andare.

“Ti devo chiedere un favore, prima di rivelartelo” disse il biondo, serio.

“Spara” rispose Aki, ingollando l’ultimo pezzo di cibo rimastogli in bocca e mettendosi in posizione per ascoltare dignitosamente ciò che Marco aveva da dirle.

“Non vorrei distruggere i tuoi sogni, ma non l’ho fatto per iniziare una relazione con te, quindi ti prego di non dare in escandescenze”.

Spiazzante, davvero; e anche forse un po’ affrettato ma meglio così. Aki apprezzava le persone sincere e dirette, che non t’intortavano con inutili giri di parole. Doveva ammettere che però un minimo di delusione aveva preso il sopravvento, ma non lo diede a vedere.

“Mi dispiace” aggiunse Marco, e lo sembrava davvero.

“Non ti preoccupare” sorrise lei, quasi amaramente. Dopotutto era ben abituata a questo genere di cose, ma decise di passarci sopra; pensarci e dare troppo peso alla faccenda era qualcosa su cui non valeva la pena porre la propria attenzione.

Marco la scrutò per qualche secondo, senza dire niente. Era ovvio che ci fosse rimasta male, ma lui non poteva fare altrimenti. Sicuramente avrebbe apprezzato molto di più quello che le avrebbe detto da lì a breve.

“Però…” iniziò lei, curiosa di sapere il perché di tutto quel trambusto.

“Perché ti ho invitata ad uscire comunque?” la anticipò il biondo. Aki annuì.

“Per Ace” disse tranquillamente Marco, affondando il cucchiaio nel suo budino al cioccolato.

“Per Ace?” ripeté Aki dubbiosa.

“Sì, perché se non fossi arrivato io a salvare la situazione, probabilmente riuscirebbe a non rivelare mai quello che pensa sul serio”.

Era serio, estremamente serio, ma Aki non riusciva ancora a capire il suo discorso.

“Scusa Marco, non ti seguo” disse, infatti, confusa.

Quello rise piano, chiudendo gli occhi e lasciando che la testa gli si voltasse verso l’alto. Pareva davvero divertito, e questo suo atteggiamento finì per infastidire Aki.

“Ace è innamorato di te”.

Spiazzata un’altra volta. Credette di aver avuto un’allucinazione uditiva; non poteva essere vero quello che era uscito dalla bocca di Marco.

“Co…cosa? Non starai dicendo sul serio!” la sua voce uscì più acuta di quanto non volesse, e ciò fece ridere di nuovo il ragazzo seduto davanti a lei.

“Hai capito bene, e penso che anche per te sia la stessa cosa” era tranquillo, Marco, e non faceva una piega durante il suo discorso. Sapeva di avere ragione, e in quella conversazione si trovava perfettamente a suo agio, al contrario di lei.

“Io non credo che…” tentò di arrampicarsi sugli specchi, Aki, finendo per fissare il suo dessert. Era rossa fino alla punta delle orecchie.

“Aki?” le domandò Marco, aspettando che lei alzasse gli occhi per guardarlo in faccia. Ci volle un po’, ma lo fece. Aveva un’espressione seria dipinta in volto.

“Non dirmi bugie”.

Lei sospirò, affranta.

“Hai ragione. Sono innamorata di lui, ma non credo che questo possa cambiare le cose” sputò amaramente, non senza imbarazzo, abbassando nuovamente lo sguardo.

“Oh sì, invece” controbatté il biondo, convinto.

“E come?” i suoi occhi schizzarono immediatamente in quelli del suo interlocutore, attenti. Lui sorrise.

“Basta solamente che la smettiate di fare il gioco del silenzio; e la piantiate di essere idioti” lo disse facendo una pausa a effetto.

Aki iniziò a torturarsi le mani, e Marco intuì quale doveva essere il suo problema. Lei non era stupida, e proprio per questo aveva preso in considerazione tutte le possibilità che potevano esserci in una situazione del genere.

“Marco io…non potrebbe essere un momento peggiore…” confessò, con gli occhi che iniziavano a diventare lucidi, che scostò per non farli vedere.

“Per Perona intendi?”.

Quel ragazzo non aveva proprio mezzi termini.

Aki annuì sconsolata.

“Non ti crucciare, per me è tutta una messa in scena!” sbottò inaspettatamente Marco, e ciò attirò l’attenzione della ragazza su di sé un’altra volta. Sembrava seccato.

“Che cosa vuoi dire?” chiese curiosa di quella svolta cui, forse, non aveva pensato abbastanza.

“Questa storia mi puzza, e sono convinto che alla fine la verità verrà a galla”.

Dopo quella frase, ad Aki si sciolse qualcosa che pareva essere rimasto lì da troppo tempo; non seppe dire che cosa fosse, solamente, si sentiva meglio.

“Comunque…” ricominciò quello, vedendo la faccia perplessa della ragazza.

“Vedrai che le cose andranno per il meglio, solo, cerca di non essere stupida tanto quanto lui”.

“Credo che non sia così difficile” ridacchiò lei, ma sapeva perfettamente che Ace non lo era per nulla. Marco sorrise di rimando a quella battuta.

“In amore tutti sono stupidi” e lo disse con un tono di chi la sa davvero lunga.

“Parli come uno che ne ha passate tante” azzardò Aki, senza nascondere quel velo di curiosità tipico delle donne per le questioni di cuore.

“Oh già” ma non aggiunse altro, e Aki non volle insistere. Se avesse voluto, glielo avrebbe detto lui stesso, di certo non sarebbe stata lei a forzarlo.

“Anche Ace quando ho detto che uscivo con te a pranzo, ha sfoderato la sua espressione più stupida per dire senza parlare che non era per niente d’accordo” ridacchiò Marco, ricordando la faccia contratta del suo amico quando aveva appreso la notizia. Aki sorrise un poco, felice di quello che aveva appena sentito.

Inevitabilmente erano tornati al discorso di partenza.

“A proposito di Ace, comunque” ricominciò, e Aki si rabbuiò un poco.

“Non preoccuparti, i suoi sentimenti nei tuoi confronti sono veri, solo che deve ancora capirlo. Per questo ti ho portata fuori a pranzo, per far sì che almeno uno dei due usi il cervello, e tu mi sembri la persona più adatta” finì la frase, mentre Aki arrossiva un po’, lusingata.

“Grazie…” sussurrò grata, con un filo di voce.

“Non ringraziarmi, almeno non ancora. Stareste bene tu e lui” costatò pensoso, e si portò un’altra cucchiaiata di budino in bocca, che era arrivato poco prima. Aki avvampò fino alla punta delle orecchie.

“Non penso di essere proprio il suo tipo…” rivelò a malincuore, passando in rassegna tutte le ragazze che Ace si era portato a letto. Ben vestite, ben truccate, magre e con due gambe che svettavano verso l’alto senza un’apparente fine. Lei era esattamente l’opposto.

“Oh invece io credo di sì. Chiediti perché non ha mai funzionato con le altre” la stuzzicò Marco, capendo che lei si sentiva a disagio e interpretando alla perfezione i suoi pensieri. D’altronde anche lui conosceva Ace molto bene, e sapeva quasi certamente di aver ragione.

 

Finirono di mangiare e, dopo che Marco ebbe pagato il conto –non dietro a lamentele da parte di Aki che insisteva per pagare almeno la sua parte-, uscirono dal locale con la pancia piena.

“Marco?” lo chiamò Aki, prima di dividersi per tornare ognuno a casa propria.

“Mh?”

“Grazie” e gli diede un grosso bacio sulla guancia, prima di salutarlo e scomparire dietro l’angolo.

Il biondo sorrise, convincendosi ancora di più che quella ragazza era assolutamente quella giusta per Ace; e niente gli avrebbe mai fatto cambiare idea.

 

 

 

 

ANGOLO DELLA DEMENZA

Miei prodi lettori, sono tornata, finalmente. O non finalmente, dipende dai casi. Non mi uccidete, vi prego, perché vi assicuro che sto procedendo con la storia, adesso che la sessione esami è finita e ho un briciolo in più di tempo. Inoltre mi sono pure messa a dieta, e quindi avrò più tempo da dedicare alle mie storie in quanto non posso occuparlo per mangiare.
Per chi non ci avesse capito un accidente in questo capitolo (credetemi, è passato così tanto tempo che la prima stesura ho dovuto modificarla, perché non mi ricordavo assolutamente di aver commesso errori madornali rispetto alla trama principale…che beota), può andare
qui per trovare il capitolo di Oblivion che ha lasciato dubbi su dubbi a tutti voi (?) e anche a me.
Ecco il fatidico incontro tra Aki e Marco, e devo dire che l’intelligenza di quest’ultimo non manca mai. Sia fatto santo che tra quei due babbei non so che faccia la peggio figura. Comunque, spero possiate apprezzare anche questo capitolo! Presto arriverà anche quello nuovo di Oblivion, abbiate fede in questo!
A presto! :D

 

   
 
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