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Autore: Nana Stonem    07/03/2016    3 recensioni
Questa è la storia di quattro ragazzi e delle loro insicurezze,
delle loro scelte sbagliate, delle loro paure e del loro modo di crescere. Non esiste buono o cattivo, ma solo la debolezza di chi si lascia prendere dalle emozioni, di chi non è abbastanza forte da negare ciò che prova, chi non abbastanza coraggioso da ammettere la verità. Sono ragazzi pieni di dubbi, speranze, desideri.
Sono confusi, stupidi, irrazionali, sono maledettamente umani.
Ognuno di loro nasconde qualcosa, chi un amore celato, chi un tradimento, chi un desiderio inaspettato.
Questa è la storia di Adam, Rachel, Ariel e Josh.
Tratto dal capitolo uno:
"C'è lui che parla e tu osservi la sua bocca. Vedi quelle labbra incresparsi, distendersi, allontanarsi, riunirsi. Te le immagini sulle tue, assapori nella tua mente la loro consistenza, il loro calore.
Ti chiedi cosa proveresti a baciarlo sul serio; vorresti essere capace di farlo: affondare le dita nei suoi capelli e attirarlo a te, vicino al tuo viso, così tanto da non aver bisogno di respirare a fondo per sentire il suo odore.
Ma sai che non c'è spazio per la fantasia, sai che lui non sarà mai tuo, sai che non dovresti nemmeno farli quei pensieri."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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[ Girotondo delle emozioni ]

di Nana Stonem

 
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Capitolo 21: Anime
 

 


 

«Josh, allora, Rachel ti ha risposto al messaggio?», Ariel guardava il suo ragazzo con impazienza, erano a casa di lui, seduti sul divano a guardare un film su Netflix, cercavano di rilassarsi ma la tensione di Ariel era palpabile,le aveva fatto quella domanda già per tre volte in circa dieci minuti. 
«Non ancora, ma tranquilla che mi risponderà presto sicuramente», lui si era avvicinato e le aveva stretto un braccio attorno alle spalle, lasciandole un bacio tra i capelli. Lei aveva ricambiato la stretta e aveva poggiato la testa sul suo petto.
«E se non dovesse farlo?».
«Se non dovesse rispondermi vorrà dire che andrò sotto casa sua e dovrà pur darmi retta prima o poi», Josh l'aveva guardata rilassato, cercava di trasmetterle la calma che lui stava provando negli ultimi periodi, ma Ariel era troppo elettrizzata per rilassarsi. Avevano preso quella decisione di comune accordo, dopo una discussione sull'importanza di chiarire ogni litigio con Rachel, solo che Ariel aveva insistito a mandare lui avanti per primo a chiarire, lei non si sentiva ancora pronta eppure era lì a guardare fisso il suo cellulare in attesa di una risposta, come se da quell'esito ne dipendesse la sua futura esistenza. 
«Tu sei pronto a farlo? Insomma, dopo tutto quello che avete passato, non vi siete salutati proprio bene», era vero, era stato davvero arrabbiato con Rachel, eppure in quel momento non riusciva più ad esserlo, tutto quello che riguardava la sua ex ragazza era passato in secondo piano, come se anche quelle ferite che credeva non potessero mai rimarginarsi erano ormai quasi guarite grazie all'aiuto di Ariel. Lei non lo sapeva, ma lui si sentiva davvero una persona migliore da quando era con lei e non poteva che esserne grato ogni giorno, tutta la rabbia si era dissipata, lasciando posto soltanto all'amore che provava per lei. 
«Certo che lo sono, anche a me non piace che le cose si siano chiuse così, poi tu e Rachel siete state grandi amiche, quando farai pace con lei non voglio essere l'unico che le porta il broncio, sarebbe scomodo per tutti», Ariel lo aveva guardato rassicurata, quelle parole la facevano sentire meglio e le davano anche la forza di credere che anche lei lo avrebbe fatto a breve, sarebbe andata da Rachel e avrebbe chiarito tutto, ma era troppo codarda e aveva deciso di far fare al suo ragazzo il primo passo, un modo di sondare il territorio prima di fare quel gesto eroico. 
«Grazie Josh, non so cosa farei senza di te, davvero», lui aveva scosso la testa e l'aveva guardata con così tanto amore da farle sciogliere il cuore. Nonostante fossero insieme ormai da un po' ancora non era abituata ad averlo tutto per lei, tutto quell'amore che le concedeva era in grado di farla emozionare ancora come le prime volte. 
«Non dirlo nemmeno, sono io che devo ringraziarti, senza di te non sarei l'uomo che sono oggi, tu mi rendi migliore Ariel e di questo te ne sarò sempre grato».
«Sei la mia anima gemella Josh, ti amo con tutta me stessa», lui le aveva afferrato il volto e l'aveva baciata, Ariel aveva ricambiato il bacio e ci vollero diversi minuti prima che lo squillo del cellulare li facesse separare. 
Josh apre il messaggio e lo legge di tutta fretta, Ariel lo guarda apprensiva e quando lui le fa cenno di si con la testa lei si rilassa contro di lui, riprendendo da dove erano stati interrotti.


Ariel è distesa a letto, nuda, con solo un lenzuolo leggero a coprirle il busto, è pomeriggio inoltrato ormai e Josh è di fianco a lei, si è addormentato dopo averla amata per ore, mentre lei si limita ad osservarlo in silenzio, godendosi quella tranquillità. Lo guarda e un sorriso inebetito le riempie il volto, dopo tutto quello che lei e Josh avevano passato le sembra ancora impossibile che siano insieme in questo modo. È strano ripensare a tutto il passato, a tutti i problemi, le paure, i dubbi che li avevano assillati per tanto tempo, ma anche il desiderio e l'amore che, crescendo ogni giorno, erano stati in grado di tenerli uniti fino all'ultimo, nonostante la difficoltà della situazione. C'erano stati momenti in cui avrebbe voluto semplicemente non provare nulla per lui, lasciare che le cose tornassero a com'erano prima di conoscerlo, quando credeva di non poter trovare l'amore e non si chiedeva come sarebbe stato provarne uno così forte. Oggi invece non si pente nulla, non delle lacrime versate, non dei baci a cui ha ceduto, tutto quello che ha passato l'ha portata a questo, a quell'amore traboccante che sembra non spegnersi mai. 
A volte ovviamente ha paura, teme che il suo rapporto con Rachel sia ormai finito in maniera innegabile, ma poi c'è una strana positività ad invaderla, se lei e Josh ce l'avevano fatta, se lui e Rachel avevano chiarito, così come lei e Adam, perché non sarebbe potuto succedere anche a loro? Forse ci sarebbe voluto tempo, pazienza, dedizione, magari Rachel avrebbe faticato un po' ad accettarlo, ma alla fine avrebbe trovato un modo di farsi perdonare. Se c'è una cosa che le aveva insegnato quella storia è che ai sentimenti non si comanda e che anche dalle peggiori situazioni può nascere qualcosa di buono. Ariel si era lasciata prendere dai sentimenti per Josh così come Rachel si era lasciata andare ad Adam. Pensa a come tutti quanti loro siano stati vittime di errori, come siano stati in grado di farsi prendere da sentimenti che non dovevano nascere, sente però che in tutto quello sbaglio qualcosa era giusto e autentico, ovvero quello che provavano, è questo quello che conta, quello che riesce a darle la sicurezza di sentirsi ormai libera e leggera da ogni senso di colpa. 
Ogni azione non è stato altro che il frutto dell'amore incapace di essere domato e lei, come tutti gli altri, non è stata in grado di frenarsi, incapace di zittire quelle emozioni troppo forti. Ecco, è questo quello che ricorda quando guarda Josh, che non importa quante ne hanno passate, perché loro sono qui, insieme e felici ed è solo quello a contare.
«Mmh, cosa fai mi fissi mentre dormo?», Ariel si è fatta trasportare così tanti dai suoi pensieri da non essersi accorta di Josh ormai sveglio e pimpante. Lei gli sorride e si allunga a lasciargli un bacio a stampo, ma lui l'afferra per un braccio e la tira su di sè. Il petto di Ariel è schiacciato su quello di Josh, lei friziona l'inguine contro il suo in un gesto provocatorio, Josh sospira e le stringe il fondoschiena fra le mani. 
«Ti prego Ariel, non provocarmi così, oggi abbiamo un impegno, anzi che ore sono? Spero di non aver dormito troppo».
Ariel non lo sta a sentire e comincia a lasciargli baci languidi sul collo, gode nel vedere Josh sciogliersi sotto di lei con una tale facilità. Lui le afferra il viso e lo porta verso l'alto finché le loro bocche non si incontrano e le loro lingue si intrecciano, si stuzzicano a vicenda. Continuano così per diversi minuti ma Josh si stacca da lei e lancia un'occhiata all'orologio sul comodino.
«Oh, meno male abbiamo ancora tempo», lei lo sguarda perplessa, ancora distesa su di lui, calda e accogliente. 
«Dove dobbiamo andare?».
«Lascia perdere, lo scoprirai più tardi, ora fatti amare come si deve».

 


«Dio, Rachel quanto ti amo», Adam è ansimante, fa dei respiri profondi cercando di riprendersi dopo che la sua ragazza gli ha fatto toccare il cielo con un dito. Rachel lo guarda con quell'aria provocante in grado di farlo impazzire con una sola occhiata.
«Lo dici solo perchè ti ho fatto godere, ma chi mi assicura che lo pensi davvero?», oh lo pensa eccome e la cosa lo fa stare così bene da esserne quasi spaventato. Rachel è magnifica, non solo è bellissima, sexy, brava a letto e tutte quelle cose che gli sono sempre piaciute nelle donne, lei è anche passionale, dolce, divertente, solare, intelligente, comprensiva e tanto altro che non vede l'ora di scoprire col tempo. Rachel è la compagna ideale e Adam benedice il cielo ogni giorno per averla trovata. 
«No tesoro, ti assicuro che sei stata in grado di farmi innamorare di te in tutto e per tutto», sono stesi a letto e Rachel gli si avvicina per poggiare la testa sul suo petto, lui la stringe e le lascia un bacio tra i capelli.
«Come siamo finiti ad essere una coppia? Giuro che a volte stento a crederci», ed è vero, Rachel a volte ci pensa e si rende conto di quanto le cose siano cambiate con lo scorrere del tempo, di come la sua vita abbia preso una piega del tutto inaspettata. 
Adam è il suo ragazzo e ancora le viene quasi da ridere al pensiero, come se fosse tutto così assurdo, come se dopo aver trattenuto quell'amore così a lungo ora rimanesse ancora incredula all'idea di esserci arrivata davvero. Allo stesso tempo è tutto così bello che Rachel ringrazia il destino per averle riservato una simile sorpresa. Si era sentita una persona orribile, per tanto tempo non era riuscita a guardarsi allo specchio, preda dei sensi di colpa, i ricordi di quei giorni pieni di tristezza sono vicini e allo stesso tempo lontani, come se appartenessero ad un'altra realtà, una più triste e problematica. Quello che ha adesso è una felicità che non credeva di poter mai raggiungere, un amore in cui non ha mai sperato, ha combattuto una battaglia interiore e ne è uscita vittoriosa. Non dimenticherà il suo passato, i suoi errori, le sue paure, tutta l'esperienza vissuta farà sempre parte di lei e della persona che è oggi, ha smesso di pentirsene. 
Sente che finalmente le cose vanno per il verso giusto, con Adam, con Josh e spera presto anche con Ariel, è lei l'unico tassello mancante di quel puzzle. Lo avrebbe fatto presto, con la speranza di riuscire positivamente, nonostante la paura di fallire. Ariel sarebbe stata la sua ultima e più grande sfida, avrebbe provato il tutto e per tutto prima di lasciarla andare, non si sarebbe arresa facilmente.
«Anche io a volte mi chiedo come sia successo, ma allo stesso tempo mi sembra tutto così naturale e la cosa mi piace, anzi direi finalmente, sono impazzito per te per mesi, ora è come se mi fossi tolto un grosso peso dal petto», Rachel lo guarda sorridente, gli accarezza il volto con affetto.
«Anche per me è lo stesso, è come se sentissi di poter spiccare il volo dopo mesi di prigionia», Adam poggia la mano sulla sua e le lascia un bacio sul palmo. 
«Esattamente, pensavo che accettando questi sentimenti mi sarei sentito incatenato in qualche modo, invece mi fanno sentire più leggero che mai, ho cercato di assopirli per troppo tempo, senza speranza, ora posso amarti senza remore». 
Entrambi si guardano con un sorriso leggero sulle labbra, finché Adam non si solleva a sedere e guarda preoccupato l'ora. 
«Ma noi abbiamo un appuntamento importante tra mezz'ora, direi di cominciare a prepararci», Rachel lo guarda confusa e guarda l'ora, non ricorda di avere impegni per la serata eppure lui sembra esserne certo.
«E dove dovremmo andare?», Adam è in piedi e la guarda con impazienza.
«Vedrai, sarà una cosa bella, o almeno spero, anche se andrà male diremo di averci almeno provato», Rachel alza un sopracciglio, senza comprendere davvero il senso di quella risposta. 
«Non credo di aver capito», lui scoppia a ridere e le lancia un'occhiata furba.
«Tutto normale, lo scopo è quello, non devi capirci, devi solo seguirmi», Rachel però rimane stesa a letto, si limita a guardarlo e la cosa in fondo non le dispiace poi molto.
«Non ho intenzione di muovermi finchè non mi spiegherai di cosa stai parlando», Adam si avvicina al bordo del letto e si piega sulle ginocchia per poterla guardare meglio.
«Non ti lascerò certo rimanere a letto a fare la guardona, non puoi assolutamente mancare, fidati di me», lei scuote la testa e Adam la guarda serio.
«Dimmi solo questo, mi ami?». 
«Ma certo».
«Allora dammi retta, dobbiamo uscire fra mezz'ora, sono così generoso che ti permetto di farti la doccia con me se ti alzi dal letto in dieci secondi», lei scuote la testa divertita e decide di ascoltarlo, si  alza in piedi e Adam la guarda soddisfatto.
«Lo sapevo che con la doccia ti avrei convinta».

 


«Allora, si può sapere dove stiamo andando?», Ariel guarda Josh ma lui non le risponde, si limita a tenerle la mani e a farla continuare a camminare, sono ormai cinque minuti che sono per strada e tutto quel mistero comincia a farla stare in ansia. 
«Lo scoprirai tra poco, dobbiamo solo arrivare a un locale, c'è qualcuno che ci aspetta lì, ti farà piacere ne sono certa».
«Ma almeno è qualcuno che conosco?», Josh scoppia a ridere, ma cerca in qualche modo di evitare la domanda. 
«Dai, manca poco, puoi anche smetterla di farmi domande, cominci a diventare pesante», le dice scherzando, Ariel alza gli occhi al cielo e alla fine si arrende, scoprirà presto di che si tratta, del resto manca poco, no?
«Adam, ma quindi dov'è che dobbiamo andare?». 
«Diciamo che Marge ci ha invitati a cena fuori, se così si può dire», Adam cammina svelto e guarda di continuo l'orologio «ed è meglio che siamo puntuali, non vorrei certo sentirmi una ramanzina da quella bisbetica», Rachel sbuffa e lo guarda con diffidenza.
«Ma sono le sette e mezza, possiamo andare con calma che sarà mai», Adam d'un tratto si blocca e si guarda intorno, si volta verso di lei e la guarda serio.
«Prima della cena abbiamo una cosa importante da fare, ma tu non farti prendere dal panico, ok?».
«E ti aspetti che non mi faccia prendere dall'ansia dopo che mi hai detto una cosa del genere?», Adam alza gli occhi al cielo e non sa se essere divertito o a disagio per tutta quella situazione.
«Lo sapevo che era meglio se mi fossi stato zitto, vabbè riprendiamo a camminare, ci siamo è proprio dopo quella traversa, quella da cui stanno spuntando quelle due persone», Adam le indica un punto in fondo alla strada e d'un tratto Rachel si blocca, tutto il suo corpo sembra fossilizzarsi nell'attimo in cui il suo sguardo incrocia quello della sua migliore amica.
«Ariel, manca pochissimo davvero, dobbiamo solo girare l'angolo che è lì fuori e poi sarà una traversa poco più avanti», Ariel si sente sollevata di essere quasi arrivata, ma allo stesso tempo sente una strana morsa stringerle lo stomaco, come se sentisse di essere alla soglia di qualcosa di importante. Sente il cuore batterle più in fretta e si dà della stupida per il modo in cui si è fatta prendere dall'ansia senza alcun motivo logico. Sono appena arrivati all'altezza della traversa, girano l'angolo e qualcosa fa bloccare Ariel. Uno sguardo, qualcuno che le guarda in maniera così intensa da sentirsi la schiena bucare, si volta e d'un tratto tutto si ferma, la realtà circostante si annulla nell'attimo in cui il suo sguardo si posa su quello di Rachel. 
I secondi passano e nessuna delle due fa nulla, si limitano a guardarsi, in attesa che una delle due faccia una mossa. Rachel ha le mani incrociate al petto come se fosse sul punto di pregare e Ariel ha poggiato una mano al muro vicino a lei, come se avesse bisogno di sostegno. Adam e Josh parlano ma nessuna delle due riesce ad ascoltarli, troppo prese dalle emozioni contrastanti che attraversano le loro menti.

Vorrà parlarmi? Mi avrà perdonata? E se è ancora arrabbiata con me? Cosa devo fare?

Domande mute, condivise da entrambe, preda dell'insicurezza e della paura di affrontarsi, ma c'è qualcosa fra loro, una sorta di energia vibrante che sembra spingerle l'una verso l'altra come una calamita. Non hanno idea di chi abbia cominciato a farlo per prima, ma entrambe si ritrovano a correre, spinte da una forza improvvisa che le ha messe in moto. Corrono a perdifiato, senza sosta, come se da quello ne dipendesse la loro salvezza. Forse è il vento, forse è l'ansia che d'un tratto sale a galla o forse è l'aria fresca di quella serata a far salire su quelle lacrime che sembravano essersi assopite ormai da tempo. Gli occhi si fanno lucidi e poi, piano piano, goccia per goccia le guance si rigano di lacrime ed entrambe leggono la disperazione negli occhi dell'altra. Possono scorgere le paure condivise, la paura di affrontarsi, la voglia di ritrovarsi.
Corrono fino a quasi scontrarsi in un abbraccio violento. Non riescono neanche più a guardarsi tra le lacrime che offuscano lo sguardo di entrambe, si stringono con tutta la forza che hanno e rimangono ferme così, a cullarsi in quell'abbraccio e sfogare quel pianto fino a singhiozzare. 
«Mi dispiace così tanto Ariel, quanto mi manchi non ne hai idea, non avrei dovuto chiederti di scegliere fra me e Josh, non mi importa di lui o di tutto il resto, te lo giuro, voglio solo riaverti».
«Scusami tu Rachel, per aver agito alle tue spalle, per non averti detto nulla di Josh, per essere stata così lontana, avevo così paura del tuo giudizio che ho lasciato che ci allotanassimo piuttosto che affrontarti», Rachel afferra il viso di Ariel tra le mani e le sorride rassicurante.
«Non devi più preoccupartene, ok? Non mi importa, voglio solo essere certa che tu voglia tornare ad essere mia amica», Ariel la guarda e altre lacrime scendono copiose.
«Certo che lo voglio, Rachel tu sei la mia migliore amica e questo non cambierà mai, ricordatelo sempre», Rachel sospira e poggia la fronte su quella di Ariel, entrambe chiudono gli occhi e cercano di respirare a fondo, nel tentativo di calmarsi.
«Ariel, anche tu sei la mia migliore amica e non voglio che questo cambi mai», Ariel fa cenno di sì con la testa ed entrambe tirano su col naso nello stesso momento, facendole scoppiare a ridere. 
«Credo di avere un aspetto orribile con tutto il trucco sciolto dal pianto», dice Rachel, improvvisamente sollevata, come se quella considerazione stupida potesse stipulare una volta per tutte la pace fatta.
«Oh si, anche il mio, ne sono certa, ma almeno avremo entrambe una faccia stravolta, non avremo da vergognarci se siamo insieme», Rachel le sorride rassicurata e Ariel le prende la mano, stringendola nella sua. 
Sono finalmente insieme ed è come respirare a pieno polmoni di nuovo, per entrambe. Tutta la paura si è dissolta per lasciare spazio al sollievo, alla consapevolezza di essere di nuovo lì, senza timore, una di fronte all'altra, occhi negli occhi, pronte a ricominciare, a riprendere quell'amicizia da dove era rimasta. Sono come chiuse in una teca, il resto del mondo in bianco e nero e solo loro due a colori, come se tutto intorno si fosse annullato per lasciarle vivere quel momento.

«Ragazzi, ma che diavolo ci fate qui, vi stavo aspettando al ristorante», Marge e Jake raggiungono Adam e Josh che nel frattempo erano rimasti a guardare la scena con apprensione. 
«A quanto pare si sono incontrare prima e posso dirvi che hanno fatto pace, quindi direi che la missione è riuscita», Adam guarda sua nonna e Jake soddisfatto, Marge guarda le ragazze e un sorriso affetuoso le viene spontaneo. 
«Oh che bello, meno male, siamo riusciti nell'impresa, hai visto Jake?». 
«Si devo dire che mi sento soddisfatto anche io, dopo aver fatto da cupido ad Adam e Rachel, questa è la ciliegina sulla torta», Jake guarda sua sorella soddisfatto ma Josh lo guarda accigliato.
«Hey, aspetta, guarda che anche io sono stato fondamentale per Adam e Rachel, sono io ad aver fatto a lei quella domanda, sennò chissà quanto altri gli ci voleva per chiarire», Adam si volta a guardarlo sorridente e gli dà una pacca amichevole sulla spalla.
«Ti ho già ringraziato per quello, anche se ovviamente avremmo trovato un modo di chiarirci prima o poi», Josh lo guarda dubbioso ma si sente sollevato a vedere Adam così amichevole nei suoi confronti, dopo tutto quello che era successo.
«Mah, non ne sarei tanto sicuro, comunque visto che ora è tutto risolto non abbiamo più rancori fra noi, giusto?», Adam fa un'alzata di spalle e lo guarda per qualche attimo prima di rispondere.
«Ma si, direi che hai ragione».
«Guardate che se non avessi accompagnato io Adam al locale, lui e Rachel non si sarebbero neanche incontrati», interviene Jake, non intenzionato ad arrendersi. 
«Oh, suvvia, capirai poteva anche chiamare un taxi volendo», Josh sbuffa e Jake lo guarda offeso.
«Certo ma io ero già pronto ad aspettarlo, vorresti ridurre il mio brillante aiuto a quello di un semplice tassista?», Josh fa cenno di si con la testa e Jake è sul punto di rispondere, ma Marge interviene a zittire tutto.
«Siete sempre i soliti, sono stata io l'artefice di tutto, io ho parlato con Adam, ho organizzato le cose con Jake, l'ho fatto venire sotto casa, gli ho detto di parlare a te Josh e poi ho detto ad Adam di questo incontro. Se non fosse per me non saremmo qui oggi, quindi vedetela di zittirvi e ringraziatemi piuttosto, guardatele come sono felici adesso che hanno chiarito».
Adam, Josh e Jake puntano gli occhi su Ariel e Rachel che stanno chiaccherando amabilmente e si sentono tutti un po' addolciti da quella scena. 
«Grazie Marge, sei la donna migliore di questo mondo, ti voglio bene», Jake le si avvicina e l'abbraccia, nonostante le proteste della nonna «suvvia, ammettilo che anche tu ci tiene a me».
«Ok, ok, potrei dire che sotto sotto ti considero un mio nipote mancato».
«Lo sapevo che mi volevi bene Marge! Grazie!», Jake esulta e Adam e Josh li guardano divertiti.
Nel frattempo Ariel e Rachel si sono avvicinate al gruppo, si tengono per mano e li guardano sorridenti.
«Allora, vogliamo andare? Direi che ci siamo persi anche troppo in chiacchiere», gli altri fanno cenno di sì con la testa e insieme si incamminano. 
Jake, Marge, Adam, Rachel, Ariel e Josh camminano l'uno di fianco all'altra, insieme e finalmente in pace. 



 

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Buon pomeriggio! A distanza di pochissimo tempo sono riuscita ad aggiornare con quello che è l'ultimo capitolo di questa storia (manca l'epilogo eh), finalmente ci siamo arrivati, tutto è stato chiarito, le coppie sono felici e soprattutto Ariel e Rachel sono di nuovo insieme, devo dire che la scena del loro incontro è quella che mi ha emozionata di più tra tutte quelle che ho scritto, l'amicizia è un valore importantissimo per me e può essere anche più speciale dell'amore stesso. Come sempre ringrazio chi mi legge, chi mi segue, chi recensisce, sapete già, ci risentiamo all'epilogo per un saluto finale. 
 
Alla prossima!
Nana Stonem.

   

 

   
 
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