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Autore: Nene_92    24/03/2016    13 recensioni
[Interattiva - conclusa]
La Seconda Guerra Magica è finita da anni e la pace prospera sia nel mondo magico che in quello babbano. Ma una nuova minaccia si prospetta all'orizzonte: creature oscure si stanno muovendo nell'ombra, creature che il mondo magico ha sempre ignorato, anzi, dimenticato. 
Ad occuparsene è sempre stata una famiglia sola: i Grimm, discendenti di Jacob e Wilhelm, i famosi fratelli delle fiabe horror babbane, in realtà appartenenti ad una delle famiglie purosangue più antiche del mondo magico. Una famiglia di cacciatori.
Ma forse anche loro se ne sono scordati...
(per i fan di Grimm: Nick Burkhardt e co iniziano ad apparire dal capitolo 10 bis - Luna Piena --> gli episodi narrati terranno conto di ciò che è successo fino alla quarta stagione, poi si discosteranno dalla serie. In ogni caso, se ci dovessero essere possibili SPOILER avviserò capitolo per capitolo. ;) )
[ la storia fa parte della serie "Grimm" ]
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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Prima di lasciarvi al capitolo: ho deciso che qui mantengo i personaggi "vecchi" (anche perchè sono quasi tutti solo accennati), i nuovi li inserirò nel prossimo. In fondo troverete le solite domande di fine capitolo (alle quali TUTTI, sia vecchi che nuovi, dovranno rispondere).

PICCOLA PREMESSA: come ormai dovreste sapere, questa fan fiction è una cross over con la serie televisiva Grimm e i personaggi che compariranno a metà capitolo (i detective Burkhardt e Griffin) ne fanno parte

PS: ho iniziato a pubblicare una raccolta di One Shot di Missing Moment su questa storia e la prima parte sarà incentrata su Talisia e Brian (chi volesse partecipare, il link è questo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3412991&i=1

Ci vediamo in fondo alla pagina! ;) 




- Dempiries - 

Venerdì 15 Novembre 2020, Hogwarts




Un forte chiacchericcio attraversava l'ingresso di Hogwarts, dove gli studenti del sesto e settimo anno erano ammassati, in attesa di ricevere ulteriori istruzioni per la loro prossima lezione.
Quella mattina il foglio che segnava l'orario si era modificato, segnalando ai ragazzi che ancora una volta avrebbero avuto una lezione di Difesa contro le Arti Oscure insieme. Ma non era stato indicato il luogo nel quale si sarebbe tenuta.

Forse di nuovo la Camera dei Segreti?

In tal caso Diamante non era sicura di volersi recare di nuovo lì. L'ultima volta che ci erano stati, Anastasia era finita in coma per più di un mese. Michael, percependo il suo disagio, le si avvicinò, poggiandole un braccio sulle spalle. "Andrà tutto bene stavolta, tranquilla." Le comunicò con un tono di voce pacato.



"Secondo te, questa volta, cosa ci aspetta?" Chiese Lex ad Eleonore, tenendo le braccia incrociate mentre stava appoggiata ad un angolo di muro.
"E perchè dovrei saperlo io?" Fu la risposta divertita della Corvonero.
"Perchè quella esperta in arti oscure sei tu." La prese in giro la Serpeverde, facendole la linguaccia. "E perchè... quello è tuo padre." Aggiunse indicandole con un cenno della testa Brian Grimm, che in quel momento aveva fatto il suo ingresso dal portone.
Eleonore, a quelle parole, girò la testa talmente tanto in fretta che si fece quasi male al collo.

"Sesto e settimo anno anno per la lezione di Difesa?" Chiese infatti l'uomo scrutando intensamente il gruppo. Ad un cenno di assenso da parte di tutti, aggiunse "Bene, oggi siete con me. Sostituisco io il professor Prewett." Davanti alle espressioni esterrefatte della maggioranza dei ragazzi, un sorrisetto spuntò sulle sue labbra. "O, come preferite chiamarlo voi, Rob." Senza aspettare altro, Brian spalancò il portone e si diresse verso il cortile. "Beh che state aspettando? MUOVETEVI!" Aggiunse con tono di voce autoritario senza neanche voltarsi indietro. Poi, senza dire nient'altro, puntò verso la Foresta, mentre
con la bacchetta faceva levitare davanti a sè un vecchio baule.



Quando tutti arrivarono alla meta, una radura non troppo lontana dai margini della Foresta, Brian depositò a terra il baule. Lì erano già presenti altre tre persone, che Francisco riconobbe come Ariel,
Celia e Hansel. Tutti e tre erano girati di schiena, con le bacchette puntate verso l'alto, intenti ad installare incantesimi sconosciuti per tutto il perimetro del posto.
"Mettevi comodi, nella prima parte della lezione dovrete solo ascoltare. La seconda parte invece sarà pratica." Spiegò l'uomo. Alle sue parole, molti ragazzi, anche se parecchio titubanti, si disposero seduti vicino ai fuochi che ardevano in alcuni punti della radura. "Vediamo se ho contato bene. Tra di voi ci sono tre Elternteil di cui uno anche metamorphomagus,
un metamorphomagus puro, due lupi mannari, una hexenbiest, una banshee e una mezza vampira giusto?"
Il silenzio totale seguì la sua affermazione, almeno finchè Federica, mostrando apertamente le zanne, non chiese "Perchè? Vuole forse ucciderci tutti?"
Brian scoppiò in una breve risata, che alle orecchie di molti suonò quasi inquietante. "Non sia ridicola signorina... qual è il suo cognome?"
"Daylerk" Rispose in automatico lei.
"Daylerk." Ripetè lui. "Se avessi voluto uccidervi l'avrei già fatto senza scomodarmi a portarvi fin qui. No, lo sto chiedendo perchè, data la situazione attuale, voi Sondereith siete quelli più in pericolo."
"In che senso? E cosa sono i Sondereith?" Chiese Brian Hunt alzando la mano, come per chiedere il permesso di parlare.
"I Sondereith sono la grande categoria dentro la quale sono inseriti tutti coloro che hanno poteri particolari: Metamorphomagus, vampiri, lupi mannari, Elternteil..." Emerse con chiarezza la voce limpida di Page, mentre ripeteva le parole che Eleonore le aveva detto qualche tempo prima.
"Vedo che qualcuno ha fatto i compiti a casa." Approvò Brian. "La lezione di oggi" Proseguì poi "Nasce dall'esigenza di spiegarvi che cosa vi ha attaccato sul treno, che cosa vi ha attaccato ad Hogsmeade e che cosa vi avrebbe attaccato ad Halloween, se qualcuno non fosse intervenuto in tempo." Spiegò gettando un'occhiata in direzione della figlia.
"Non è colpa nostra se la luna piena è arrivata con due settimane di anticipo!" Partì con la protesta Raphael.
"Infatti non sto parlando di quello, anche se è un miracolo che nessuno sia stato infettato o ucciso." Riprese il discorso l'uomo, alzando gli occhi al cielo. Cosa diamine avesse in testa quando aveva assecondato la richiesta di Mel per fare quella lezione non lo sapeva, ma stava iniziando a perdere la pazienza. "Adesso - disse alzando una mano per fermare altre eventuali richieste o proteste - se avete finito con i commenti inutili, vorrei iniziare questa maledetta lezione. Voglio che quando tornerete al Castello abbiate tutti gli strumenti a vostra disposizione: per capire e per cercare di difendervi."
Il silenzio generale seguì quella affermazione. Quando fu sicuro di aver ottenuto la piena attenzione della classe, Brian proseguì. "Molto bene. Qualcuno ha mai sentito parlare dei..." Qui l'uomo fece un grosso respiro - mentre la classe allungava il collo curiosa - prima di pronunciare quel nome. Faceva una gran fatica a dirlo. "Dempiries?" Riuscì a pronunciare alla fine.
Un altro silenzio seguì quella domanda, silenzio che venne interrotto solo dall'urlo sconvolto, straziato e terrorizzato di Eleonore. "NOOO!"

Tutta la classe si girò di scatto verso di lei come un sol uomo.

La Corvonero si era portata le mani alla bocca, mentre il suo volto era diventato di colpo bianco come un lenzuolo. Aveva iniziato a scuotere la testa, mentre ripeteva come un mantra le parole "No, non è possibile. Non è possibile. E' un errore, è un incubo. Tutto ma non loro! Tutto ma non i Dempiries!"

Un brusio si sollevò perplesso, mentre per la prima volta tutti prendevano coscienza che, evidentemente, poteva esistere qualcosa al mondo di cui anche i Grimm avevano paura.


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Mondo babbano, Portland


 Nick Burkhardt e Hank Griffin Image and video hosting by TinyPic   Emily Image and video hosting by TinyPic

Quando Emily riprese i sensi, si accorse di essere in una stanza bianca e asettica di un ospedale.
Il suo corpo era legato a molti tubicini, che le iniettavano goccia a goccia diverse sostanze, mentre la macchina accanto a lei la monitorava, con un "bip" costante.
Aprì la bocca per parlare, per chiamare aiuto e per chiedere delle spiegazioni, ma si accorse di avere la gola talmente secca da non riuscire ad emettere il minimo suono. Aveva sete.

Fortunatamente non dovette aspettare molto. Pochi secondi dopo - o magari era passato più tempo, ma non ne percepiva perfettamente lo scorrere a causa dei farmaci che le avevano somministrato - un'infermiera entrò nella stanza.
Quasi sobbalzò nel vederla sveglia. "Signorina!" Esclamò con voce allegra "Sono felice di vederla sveglia, non pensavamo avrebbe ripreso i sensi prima di un'altra settimana. Questo... questo è un ottimo segno! Come si sente?"
Il cervello di Emily ci mise un po' ad elaborare tutte quelle notizie, poi riuscì solo a formulare la parola "Acqua." Era l'unica cosa che le interessava in quel momento.
"Oh già!" Commentò l'infermiera, avvicinandosi a lei e riempiendo un bicchiere. "Mi raccomando, beva a piccoli sorsi." Spiegò avvicinandoglielo alla bocca e mettendole una mano sotto al mento per evitare che delle gocce d'acqua cadessero. "Ecco, così. Piano, piano."
Quando la ragazza terminò di bere, l'infermiera si congedò, dicendo che doveva andare ad allertare il medico del suo risveglio... e la polizia.


Circa una mezz'oretta dopo, Emily si era quasi riaddormentata, ma un leggero bussare alla porta la ridestò.
Si trattava di due uomini, uno bianco e uno di colore, tra i quali - anche se molto confusamente - riconobbe l'uomo che l'aveva aiutata nel bosco.
"Buongiorno signorina, il medico ci ha informati che ha ripreso i sensi. Come sta?" Iniziò a chiedere il primo. "Detective Burkhardt e Griffin." Aggiunse, indicando prima se stesso e poi il suo collega.
"Mi ricordo di lei: mi ha aiutata nel bosco. Mi scusi se le ho vomitato addosso." Gli rispose Emily lentamente.
Nick fece un gesto con la mano, per indicare che la cosa non aveva importanza. Poi, lentamente, si avvicinò a lei, seguito dal suo collega. "So che non è il momento migliore per lei ma..."
"Avete bisogno di farmi delle domande. La capisco detective." Gli rispose lei anticipandolo e sorprendendo anche se stessa. Fino a neanche un'ora prima era stata in coma farmacologico e adesso rispondeva con prontezza alle domande che le venivano poste.
"Sì." Si limitò a confermare lui, studiandola attentamente.
"Innanzitutto mi potrebbe fornire le sue generalità?" Iniziò finalmente a chiedere l'uomo di colore.
"Mi chiamo Emily Blackwood, ho 22 anni e abito al numero 68 di Green Street, a Londra." Iniziò lei.
I due uomini si scambiarono uno sguardo sorpreso, che non le sfuggì. "Ho capito bene? Londra?" Chiese di nuovo il detective Burkhardt Come cavolo ci era arrivata fin lì quella povera ragazza?
"Sì, Londra. A quanto pare non è una città vicina." Commentò lei, intuendo cosa passasse nella mente dei due e sorprendendosi di nuovo. Da quando le persone estranee erano per lei un libro aperto?
Nick si avvicinò a lei ancora di più, arrivando a sedersi sul letto. "Emily, qui noi siamo a Portland. Negli Stati Uniti." Commentò. "In ogni caso, non importa. Dobbiamo capire come sei arrivata qui e chi ti ha fatto questo." Continuò, sfiorandole con il polpastrello una ferita che non si era ancora del tutto rimarginata. "Ogni minimo indizio che puoi darci potrebbe essere fondamentale. So che potrebbe essere difficile per te, ma noi vogliamo aiutarti."
Emily annuì. "Vi dirò tutto ciò che ricordo, ma non so quanto vi potrà essere d'aiuto. Mi hanno rapito al buio e mi hanno tenuto al buio per non so quanto tempo." La voce della ragazza rimase fredda ed impassibile mentre raccontava, quasi come se non si trattasse della sua vita, ma del racconto di un film che aveva visto. "Non ho mai visto i miei aggressori in faccia, ogni volta che mi raggiungevano, erano sempre incappucciati.  Ma saprei riconoscere le loro voci. Quando senti una certa voce e la associ alle torture che mi hanno inflitto, non te la dimentichi più.
Mi hanno torturata e picchiata più volte, mi hanno tenuta legata con delle corde per tutto il tempo. Ero rinchiusa in uno scantinato. Poi, quando mi hanno liberato, mi hanno messa un sacco in testa e trascinata in quel bosco." Non sapeva neanche lei da dove venisse fuori tutta quella freddezza. Tuttavia raccontare per lei era quasi un balsamo: più parlava più si sentiva leggera, mentre qualcosa dentro di lei le suggeriva che era veramente finita e che quelle persone non le avrebbero mai più fatto del male. " Mi hanno legata di nuovo, torturata di nuovo e poi..." E lì si interruppe di colpo, non sapendo come spiegare la cosa ai due detective.
"E poi?"
"Hanno iniziato a recitare una formula strana, forse in latino. Poi hanno iniziato ad aprire diverse ferite nel mio corpo. Probabilmente il loro scopo era di vedermi morire dissanguata. Il mio carceriere me lo aveva promesso più volte di uccidermi. Quando ero prigioniera. Ha detto che il mio sangue era marcio, che meritavo solo di morire. Io come tutti quelli del mio sangue." Concluse mentre finalmente le lacrime, liberatorie, iniziarono a scorrerle lungo le guance. "Io non lo so, detective, non lo so perchè ce l'avessero con me" Un singhiozzo la fece interrompere di colpo.
Nick ed Hank si scambiarono uno sguardo significativo. Il detective Griffin, dopo essersi schiarito la gola, chiese "Forse si tratta di una setta satanica. Ho un'ultima domanda da farle: con la frase 'tutti quelli del tuo sangue' intendeva forse la sua famiglia? Ha qualcuno a Londra o da qualche altra parte?"
Ma Emily scosse la testa, soffocando un altro singhiozzo. "No, nessuno. I miei genitori sono morti quand'ero piccola, in un incidente d'auto. Sono cresciuta con mia nonna, ma è morta l'anno scorso di vecchiaia. Io sono sola."

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Venerdì 15 Novembre 2020, Hogwarts, radura



Hans, aspettandosi la reazione della sorella, si era avvicinato a lei. "Vieni con me." Si limitò a dire, mettendole un braccio sulle spalle e spingendola dolcemente verso un altro punto della foresta, lontano rispetto al resto della classe.

Brian li osservò per qualche secondo mentre si allontanavano poi, sospirando, riprese il discorso. "I Dempiries devono il loro nome alla loro natura, Dementors e Vampiries: sono un incrocio tra Dissenatori e Vampiri." Iniziò a spiegare, alzando la voce man mano per ottenere di nuovo l'attenzione della classe. Quando fu sicuro di averla, continuò.
"Secoli fa un vampiro di nome Rivus, contro ogni logica e ogni previsione, si innamorò di una mia antenata, Crimilde Grimm. Il suo amore per lei fu talmente forte che presto iniziò ad aiutarla a cacciare: una Grimm e un vampiro, erano il terrore delle Comunità dei Sondereith dell'Europa del Settecento. Ma per aiutare lei, Rivus aveva girato le spalle e tradito tutti i suoi simili, i suoi amici e la sua famiglia: arrivò ad uccidere anche il proprio fratello. Cosa che non gli venne mai perdonata. Tesero una trappola ad entrambi, ma riuscirono a catturare solo lui. Lei scampò per miracolo. Crimilde provò più e più volte a liberarlo, senza mai riuscirci. E quando la sua famiglia lo lasciò andare, era impazzito completamente. Non si sa se a causa delle torture alle quali venne sottoposto o per le pozioni che gli somministrarono, o chissà per quale altra ragione, sta di fatto che non era più lui. In preda alla pazzia girò in lungo e in largo in Europa, commettendo stragi e sterminando interi villaggi, senza fare differenze tra chi colpiva. Appariva e scompariva senza una logica, lasciando dietro di sè lunghe scie di sangue. Era inarrestabile. A quel punto Crimilde si convinse ad intervenire per fermarlo."
Daniel strinse i pugni, prima di trovare il coraggio di interrompere Brian per chiedere "I Grimm cosa ne pensavano della relazione intrapresa da Crimilde con un vampiro? Era un Sondereith, una creatura con la quale di sicuro non volevano imparentarsi."
L'uomo lo fissò per qualche secondo, prima di limitarsi a rispondere "Non ne erano felici, ma Crimilde li aveva convinti di non essere davvero innamorata di lui, ma di usarlo
solo per cacciare. La verità l'hanno scoperta dopo. Tornando alla nostra lezione, Crimilde riuscì a raggiungerlo a Vienna, dove riuscì a mettere in salvo la zona della città attaccata. Provò a parlargli e a farlo tornare in sè, tentò con ogni mezzo a sua disposizione, ma non ci riuscì. Lui non la riconobbe e la attaccò brutalmente, cercando di ucciderla. A quel punto avrebbe dovuto cercare di ucciderlo a sua volta ma, annebbiata dai suoi sentimenti, non ci riuscì e prese la decisione più sbagliata che potesse prendere, anche se l'avrebbe scoperto solo qualche anno dopo: lo catturò. Così Rivus venne portato ad Azkaban."
Nonostante il finale del racconto si potesse già immaginare, Milly non riuscì a trattenere un gemito. Aveva un debole per le storie d'amore sbagliate ed impossibili.
"Ma sapete come funziona con i dissenatori: se ci passi abbastanza tempo a stretto contatto, riusciranno a renderti simile a loro. Il loro effetto sulla mente già instabile di Rivus fu devastante.
E ben presto la situazione si complicò, quando anche i dissenatori iniziarono ad assorbire l'essenza di Rivus. Nel giro di pochi mesi non ci fu più differenza tra lui e loro. A Rivus non bastava più il sangue della persona per nutrirsi, così come a loro non bastavano più la felicità e le anime. Per nutrirsi avevano bisogno quasi di ogni cosa: delle loro vittime lasciavano solo la pelle."
Un forte brusio si alzò dai ragazzi. Era esattamente ciò che era successo.
"
Le stragi non solo ricominciarono, ma divennero ancora più violente. E ad ogni attacco, loro diventavano sempre più forti, fino a diventare inarrestabili. Molti, non solo i Grimm, cercarono di fermarli, senza però riuscirci. Fu così che Crimilde, divorata dai sensi di colpa, decise di agire. E di andare fino in fondo. Con uno stratagemma, li attirò tutti quanti in un bosco, vicino al quale oggi sorge Portland."
Alla parola Portland, Anastasia sobbalzò. Sorpassando Joseph, che le lanciò un'occhiata perplessa - aveva colto anche lui il riferimento - si avvicinò all'uomo, tendendo le orecchie al massimo per captare ogni singola sillaba pronunciata da Brian.
"Con un antichissimo incantesimo legò la sua anima a quella di Rivus. Quando lui si accorse della sua presenza, la attaccò, con l'intenzione di sbranarla e divorarla come aveva fatto con tutte le sue vittime. Facendo esattamente ciò che Crimilde voleva: il sangue colò a terra, attivando l'ultima parte dell'incantesimo. Tutti i Dempiries che si trovavano nella zona vennero risucchiati in una gabbia sotterranea, costruita apposta per contenerli. Nessuno avrebbe più potuto liberarli. E loro sarebbero rimasti imprigionati lì per l'eternità."
"Eppure così non è stato." Osservò Joseph dopo qualche secondo di silenzio.
"C'era un qualche modo per riaprire la gabbia?" Chiese quasi contemporaneamente Micah.
"Così è stato fino a questa estate. Quando la gabbia è stata riaperta. Come ciò sia successo ancora è un mistero, perchè l'unico modo per riaprirla era dissanguare a morte un Grimm. E non ci sono dispersi nella mia famiglia." Commentò cupamente l'uomo.

Il resto della lezione Brian li divise in coppie, per far affrontare loro un molliccio, che avrebbe assunto le sembianze del Dempiries.
Uno doveva accendere le fiamme, mentre il secondo doveva evocare un patronus: i due incantesimi dovevano poi essere fusi in uno unico. "Non è un modo per uccidere i Dempiries, perchè un modo per ucciderli non esiste. Tuttavia in questo modo potrete tenerli a bada." Spiegò mentre girava tra di loro, guardandoli lavorare e correggendoli. "Più il vostro patronus e le vostre fiamme saranno forti, più sarà facile scacciarli." Aggiunse posizionandosi dietro a Robin e correggendole la postura. Immediatamente, le fiamme aumentarono la loro intensità. "Se siete da soli, prediligete i patroni al fuoco."


Quando la lezione finì, Anastasia si armò di tutto il coraggio che aveva a disposizione e si recò da Brian, mentre Joseph la aspettava ai margini della radura.
"Cosa c'è ancora Hexenbiest?" Chiese l'uomo scrutandola. "Qualche passaggio non ti è chiaro?"
"Signor Grimm. A proposito di quello che è successo a Portland questa estate... forse dovrei raccontarle alcune delle mie visioni."

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Eccomi qua!
Ebbene sì, ci siamo, la verità è stata svelata! Cosa ne pensate?

1) mi mancano ancora le date di nascita di:
- Joseph Ashen
- Robin Rhodes
- Michael Morris
- Anastasia Davis
(e i nuovi)


2)  il prossimo capitolo sarà incentrato sulla partita Grifondoro - Tassorosso, perciò chi si propone come commentatore?

3) Se si dovesse ripetere la gita ad Hogsmeade, cosa vorreste far visitare ai vostri personaggi?

E' tutto! Buona Pasqua! ;) (e vedete di non sparire)
  
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