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Autore: kogarashi    04/04/2009    4 recensioni
Ash diventa Campione...ma qualcuno trama alle sue spalle cercando di minare la felicità e la gloria che per tanto tempo ha cercato...qualcuno che vuole vendicarsi di torti passati subiti...(attenzione: possibili alzamenti di rating)
Genere: Drammatico, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“Gary…”

 §*°UNA VENDETTA BEN CONGENIATA°*§

Per raggiungere la vera felicità si deve sempre soffrire

 

Cap. 20

 

 

 

Corse il più velocemente possibile diretto alla sala dove Pikachu era tenuto prigioniero. Si sentiva terribilmente il colpa, a causa di tutto quello che era avvenuto si era completamente dimenticato di chi fosse il realtà il Team Rocket. Pikachu era da sempre stato il fulcro di tutto, il suo migliore amico, l’insostituibile compagno di avventure che lo aveva reso forse un po’ meno solo durante i giorni lontano da casa, ed ora era in pericolo, nelle mani di chi aveva da sempre cercato di portarglielo via.

 

Si diede dell’idiota. Aveva dimenticato la cosa più importante. E se fosse successo qualcosa al suo pokemon a causa della sua leggerezza e cambio di priorità, non se lo sarebbe mai perdonato.

 

“Maledizione…PIKACHU!!!

 

Entrò nella sala macchine spalancando il grande porticato di metallo, vedendo come ogni scienziato fosse al lavoro per ottenere chissà quale potere da Pikachu.

 

E lo vide, su un lettino, con uno strano copricapo metallico in testa collegato a dei cavi dell’alta tensione c’era lui, il suo migliore amico.

 

“Lasciatelo andare!” gridò.

 

“Oh, vedo che finalmente ti sei fatto vivo piccolo Ash” disse madama Boss apparendo da dietro una colonna bianca tenendo le braccia incrociate.

 

“Sono contenta che tu sia qui…non vedevo l’ora di farti assistere all’evento che ci farà segnare definitivamente la conquista del mondo

 

“Di cosa stai parlando?”

 

Un enorme esplosione elettrica che manderà in tilt il sistema informato mondiale e che ci farà attuare un piano di conquista. E tutto questo sfruttando i poteri del tuo piccolo topico elettrico

 

“Ve lo impedirò statene certi!” ringhiò Ash correndo verso l’amico ma venne fermato da uno schiaffo ben assestato da parte di Giovanni.

 

“Vedi…ormai è troppo tardi per fare l’eroe. Purtroppo per te il voltaggio creato apposta per sfruttare i poteri di Pikachu è ormai entrato in circolo. Le scintille sulle sue guancie ne sono la prova. Alla minima vibrazione si scatenerà un putiferio

 

“SIETE DEI MOSTRI!”

 

“Grazie…lo prendo come un complimento”

 

“Mi riprenderò Pikachu! Fosse l’ultima cosa che faccio! PIKACHU!!! USA TUONO E LIBERATI!!!”

 

Il topico elettrico aprì di scatto gli occhi e le macchine iniziarono a registrare una notevole quantità di energia, molto più alta dei livelli a cui si erano preparati.

 

“NO! PAZZO!!!

 

Ci fu un’esplosione gigantesca che fece scoppiare vari incendi nel palazzo, mentre la sala dove si trovavano Ash e Pikachu si riempì di fumo, fiamme e macerie.

 

 

*

 

 

Vera e Drew camminavano silenziosi senza guardarsi in faccia, o meglio, Drew di tanto in tanto volgeva uno sguardo alla ragazza, la quale però continuava a fissare il corridoio dinnanzi a se, fiera e dura.

 

“Vera…”

 

“Cosa!”

 

Sospirò.

 

Possibile che fosse una ragazza così rancorosa?

 

“Ascolta…so che sei arrabbiata ma…”

 

“Non sono affatto arrabbiata” tagliò corto lei.

 

“Non sembrerebbe”

 

“Cosa ti aspettavi? Che ti corressi incontro e mi congratulassi per aver fatto centro?

 

“Vera!” disse il ragazzo quasi offeso. Come poteva dire una cosa del genere? Era assurdo…la situazione in sé era totalmente assurda.

 

“L’ho fatto…l’abbiamo fatto per te e Ash”

 

“Bel modo di dimostrarlo”

 

“PIANTALA! Ti ho già chiesto scusa e probabilmente le scuse non servono ma…

 

“Infatti” continuò fredda e decisa Vera irritata.

 

“Ti amo dannazione!” gridò esasperato Drew prendendo Vera per un braccio e obbligandola a voltarsi e a guardarlo negli occhi.

 

“Per te non conta nulla?”

 

“….”

 

“Allora?”

 

Sospirò “Lasciami…”

 

Il ragazzo obbedì e Vera abbassò la testa sconfitta.

 

“E’ stato un duro colpo Drew…al momento non riesco a guardarti senza pensare a te e a Misty insieme…te l’avevo gia detto mi pare…ciò che mi fa più rabbia è che nonostante tutto non riesco ad odiarvi perché probabilmente anche io, se mi fossi trovata in una situazione simile, mi sarei comportata come voi…però…fa male

 

Si avvicinò a lei e lentamente l’abbracciò, realizzando solo in quel momento che anche lui avrebbe reagito come lei. Se non peggio.

 

“Ricominciamo tutto da capo…davvero” sussurrò la ragazza appoggiando la testa sulla spalla di Drew.

 

“D’accordo…e stavolta…sul serio”

 

Improvvisamente l’edificio fu scosso da una terribile scossa di terremoto e i due si staccarono allarmati guardando il soffitto.

 

“Cosa sta succedendo?”

 

“Non lo so! Ma non mi piace! Usciamo immediatamente da qui!” disse Drew prendendo per la mano Vera e correndo verso l’uscita, non mollando neanche per un secondo la sua mano, anche quando furono fuori all’aria aperta ritrovando una Delia sconvolta che fissava terrorizzata l’edificio in fiamme.

 

“Ma cosa sta succedendo?” chiese.

 

“Non lo sappiamo…è successo tutto talmente in fretta

 

Si portò una mano sul cuore che aveva iniziato a martellare talmente veloce da sembrare volesse uscirle dal petto. Aveva una strana sensazione, e nonostante stesse cercando di fare di tutto per allontanarla il suo primo pensiero andò al figlio, dentro quell’enorme edificio…e a Giovanni.

 

“Vi prego…ditemi che non sta succedendo davvero…

 

 

*

 

 

“Dobbiamo uscire da qui presto!” gridò Mondo strattonando Dawn per un braccio per obbligarla a seguirlo.

 

“Ash non è ancora arrivato!” gridò Gary guardando con ansia il corridoio “Dobbiamo aspettare!”

 

Dopo l’esplosione Mondo era corso verso il luogo dove si trovavano Misty e Gary, facilitato dal fatto che conoscesse quella struttura come se fosse casa sua. Ed in effetti la sede del Team Rocket era un po’ come la sua seconda casa.

 

“Non lo capisci? Non c’è più tempo! Il potere elettrico di Pikachu è fuori controllo, tra poco esploderà tutto!

 

“Non ce ne andremo senza di lui! Tu porta via Dawn fuori da qui! Portala dagli altri”

 

“Non voglio andarmene!” rispose la ragazzina intromettendosi nel discorso. Teneva ad Ash come loro, era suo amico, non poteva lasciarlo da solo. Sperare che si salvasse mentre lei era già al sicuro fuori dall’edificio in fiamme.

 

“Non discutere!” le ringhiò addosso il ragazzo.

 

A quel tono la ragazzina sobbalzò. Non si era mai imbattuta nel vero carattere di Gary, l’aveva sempre considerato, dal loro primo incontro, un ragazzo dal carattere si forte, ma gentile, calmo in qualche modo, ed invece quello che si ritrovava davanti era completamente diverso.

 

Esasperazione e paura

 

“Andiamo!” disse nuovamente Mondo e questa volta Dawn si lasciò portare via, continuando però a tenere lo sguardo fisso e sconvolto su Gary.

 

Corsero a più non posso uscendo ed iniziando a tossire sia per il gran fumo che per riprendere fiato.

 

“Avete trovato Ash?” chiese Delia raggiungendo i due ragazzi.

 

“Si…ma deve salvare Pikachu”

 

“Come sarebbe? Sta per crollare tutto! Dove sono Misty e Gary?”

 

“…”

 

“Allora?”

 

“Il Team Rocket…sta usando Pikachu per un esperimento…” disse Mondo “Conoscono bene il suo potenziale, ma a quanto pare hanno voluto superare il limite…ed ora…è completamente fuori controllo…Ash sta cercando di salvarlo…e Misty e Gary…non hanno intenzione di uscire senza di lui

 

“Ma è un suicidio!” disse Drew sconvolto.

 

“Lo so…ma a loro non interessa…la priorità è Ash…

 

 

*

 

 

“Misty, non possiamo più aspettare, dobbiamo uscire!” disse Gary notando di come ormai il fumo nero dell’incendio avesse ormai completamente intasato il locale.

 

“NO! Dobbiamo aspettare Ash! Aspettiamo un altro po’!”

 

“Non possiamo più Misty! Lo vuoi capire o no? E’ finita!”

 

“NON DIRLO!”

 

Quello che avvenne pochi istanti dopo fu probabilmente più doloroso per Gary che per la stessa Misty. Il ragazzo al limite dell’esasperazione le diede un forte schiaffo per farla calmare.

 

“Ash…non vorrebbe che restassi qui ad aspettarlo…” disse con voce bassa e lo sguardo cupo rivolto a terra.

 

“….” Si poggiò una mano sulla guancia calda e le si riempirono gli occhi di lacrime.

 

“Non obbligarmi a portarti fuori di peso…fallo per Ash…fidati di lui…si salverà

 

Non disse nulla, si voltò nuovamente verso l’enorme corridoio e si mise ad aspettare il ragazzo.

 

“E’ proprio perché mi fido di lui che voglio aspettarlo

 

“ADESSO BASTA!” gridò Gary e prima che potesse ribellarsi la caricò sulle spalle, ignorando il dolore lancinante che gli attraverso la schiena, segno che gli effetti della morfina stavano pian piano finendo e che entro poco sarebbe caduto a terra esausto e totalmente paralizzato dal male.


“LASCIAMI! METTIMI GIU GARY!” strillò la ragazza cercando di divincolarsi, ma per tutta risposta Gary la strinse di più a se e corse fuori dall’edificio.

 

Non appena furono all’aperto un gigantesco tuono s’irradiò fino al cielo, colpendo le nuvole nere e cariche di pioggia facendo sfogare quel temporale che iniziava a crearsi pian piano.

 

Successe tutto troppo in fretta per sembrare veramente reale. L’intero edificio tremò per alcuni istanti accartocciandosi su se stesso e crollando come un mazzo di carte  messo in una posizione instabile che crolla alla prima lieve vibrazione, alzando un gigantesco polverone di detriti che raggiunsero il gruppo di ragazzi che dovette abbassarsi a terra e proteggersi l’un l’altro per non ferirsi ulteriormente.

 

“NO! AAAASH!!!” gridò Misty ignorando tutto e cercando di correre verso le macerie che andavano via via delineandosi dopo il crollo.

 

“FERMATI!!!” disse Gary riuscendo a prenderla in tempo e a riportarla indietro.


“LASCIAMI! ASH E’ LA IN MEZZO! DEVO ANDARE!!! LASCIAMI ANDARE GARY!” strillò disperata, mentre l’incendio divampato nel palazzo stava gradatamente spegnendosi a causa della pioggia battente.

 

“Non possiamo fare niente!”

 

“SMETTILA!”

 

La trasse a se abbracciandola forte e per una manciata di secondi le parve di sentire il corpo del giovane scosso dai singhiozzi.

 

“E’ finita…”

 

“No…” sussurrò la ragazza, senza avere la forza per dire o fare qualsiasi altra cosa. Come se la sua anima le fosse stata strappata via lacerandole la carne e soffocandole la voce. Rimase così, spenta fra le braccia di Gary, che la teneva salda a lui. Incapace di lasciarla andare.

 

Perché lasciarla in quel momento, l’avrebbe trascinato nell’oblio della disperazione.

 

 

*

 

 

Il corpo di Ash non fu mai ritrovato.

 

Durante i sopralluoghi della polizia e della scientifica furono rinvenuti i cadaveri di alcuni membri del Team Rocket. Fra cui anche quello di madama Boss, completamente sfigurato dall’incendio e si continuò a cercare fra le macerie, che venivano via via tolte dal quel gigantesco cumulo che era rimasto dell’edificio, ma di Ash, nessuna traccia.

 

Fu Delia quel giorno, in cui la pioggia batteva scrosciante a trovare quell’unico legame che noi tutti avevamo con Ash.

 

Il suo cappello.

 

Si era avvicinata alle macerie come uno zombie, triste e silenziosa. Forse sull’orlo di una crisi isterica e la vedemmo improvvisamente abbassarsi raccogliendo qualcosa. Quello che sentimmo subito dopo furono soltanto i suoi singhiozzi carichi di dolore che ci entrarono nell’anima.

 

Si voltò lentamente cercando di essere forte, con stretto al petto il berretto logoro del figlio bruciato in alcuni punti e sporco di terra.

 

Non riuscimmo a dire ne fare niente. Rimanemmo li a fissare quell’oggetto inermi. Come se il nostro punto di gravità si fosse focalizzato su quell’ultimo segno della presenza di Ash nelle nostre vite.

 

E in quel momento lo capimmo.

 

Non l’avremmo mai più rivisto….

 

 

*

 

 

“Gary…”

 

Mi voltai verso la persona che aveva pronunciato il mio nome con sorpresa e forse con un po’ di malinconia.

 

Lei era li, davanti a me, con i capelli un po’ più lunghi sciolti sulle spalle, di quel rosso talmente simile al tramonto da sembrare facente parte integrante di esso.

 

“Ciao Misty”

 

Si avvicinò inginocchiandosi per posare gentilmente sulla tomba un semplice mazzo di fiori, prima di mettersi a pregare. Rimasi a guardarla in silenzio. Da quando le sue spalle si erano fatte così piccole? Da quanto tempo la sua intera figura era diventata il fantasma di quella che un tempo era Misty?

 

“Stai bene?”

 

Smise di pregare alzandosi e sorridendo amaramente guardando la foto di Ash.

 

“E’ così triste…il sapere che in realtà qui non c’è nessuno è…frustrante…

 

Capii cosa volesse dire, sia io, che lei e probabilmente tutti gli altri facevamo visita ad una tomba vuota. Perché lui non era li, ne il suo corpo, ne tantomeno la sua anima.

 

“Mi dispiace…”

 

Scosse la testa.

 

“No…però…vorrei sapere dove si trova…sapere se è riuscito a salvarsi dal crollo oppure se ne è rimasto davvero coinvolto rimanendone ucciso…” abbassò lo sguardo “Non posso continuare ad illudermi e a chiedermi dov’è…questa…non è vita

 

Abbassai anch’io la testa. Aveva ragione. Anche io come lei reclamavo la verità, per quanto male potesse fare quel pensiero, avrei preferito sapere che Ash era morto nel crollo, piuttosto che aggiungersi alla lista delle persone scomparse e venire a fare visita ad una tomba vuota, dove l’unica cosa che mi legava ad essa era la foto sorridente di Ash vicino al brucia incenso.

 

“Voleva che fossi felice…” continuò prendendomi alla sprovvista e allontanandomi dai miei pensieri “E invece…per quanto  dovrei effettivamente essere felice…non ci riesco…è più forte di me” disse toccandosi l’addome.

 

“Hai fatto l’ecografia?”

 

Annuì, il fatto di essere incinta era un qualcosa che invece di renderla felice la logorava ulteriormente.

 

“L’hai detto a Drew?”

 

“No…Vera ha già sofferto troppo, e poi…voglio convincermi dell’idea che non sia suo…ma di Ash…

 

La fissai tristemente.

 

“Ne sei sicura?”

 

“Si…lascia almeno che possa illudermi e trasformare questo in realtà…perché se non dovesse essere così…sarà come perderlo un’altra volta…e questo…non voglio…” si portò le mani sugli occhi scoppiando a piangere, e per la seconda volta mi sentii inerme ed impotente di fronte a lei. Misty stava soffrendo ed io non potevo fare nulla per lenire il suo dolore.

Alzai gli occhi al cielo, mentre una leggera brezza mi solleticava il viso e li chiusi, mentre sentivo i singhiozzi di Misty farsi sempre più flebili fino a scomparire del tutto.

 

Un giorno forse, avrebbe trovato la pace e la serenità che bramava…e con lei, tutti noi.

 

Trasformare la persona che si ama in un ricordo…

 

Per raggiungere la vera felicità bisogna sempre soffrire…ma non sempre, nonostante tutti i nostri sforzi, si riesce a raggiungerla…

 

“Dove sei Ash…?”

 

 

FINE

 

Questa fine è propriamente chiamata fine di m***a.

 

E così dopo ben un anno questa fic conosce la parola fine. E’incredibile quanto abbia sofferto e sorriso con essa e mi rattrista un po’ averle dato per sempre la parola fine dopo 20 capitoli.

Ringrazio veramente tutti di cuore, chi l’ha letta e recensita, ma anche solo chi l’ha semplicemente letta o messa tra i preferiti, perché è soprattutto grazie a tutti voi se una vendetta è divenuta ciò che è. E nonostante tutto il sadismo che vige dalla prima all’ultima parola, la amo, con tutta me stessa.

E con essa termina anche il mio soggiorno su questo sito. Avevo già deciso di abbandonare EFP ma poi ho ricevuto le vostre mail e ho deciso dopo lunghe seghe mentali (che non guastano mai), di aggiornare e terminare qui solo ed esclusivamente questa fan fiction, che ha sopportato insieme a me tutto, crisi d’identità, blocchi dello scrittore e due plagi (o come lo chiama EFP “ispirazione non creditata”).

Quindi che dire, grazie davvero per tutto ciò che avete fatto, non smetterò di scrivere ovvio, però lo farò sul mio archivio personale (il cui link è nel mio profilo e dove c’è la raccolta di tutte le fan fiction che ho scritto, tra cui anche quelle non pubblicate qui). Nonostante tutto ringrazio anche EFP per avermi avvicinato a questo mondo di cui ora faccio inesorabilmente parte e di avermi fatto conoscere persone meravigliose.

 

Grazie e addio.

 

*KoGaRaShI*

 

  
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