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Autore: Nene_92    19/04/2016    15 recensioni
[Interattiva - conclusa]
La Seconda Guerra Magica è finita da anni e la pace prospera sia nel mondo magico che in quello babbano. Ma una nuova minaccia si prospetta all'orizzonte: creature oscure si stanno muovendo nell'ombra, creature che il mondo magico ha sempre ignorato, anzi, dimenticato. 
Ad occuparsene è sempre stata una famiglia sola: i Grimm, discendenti di Jacob e Wilhelm, i famosi fratelli delle fiabe horror babbane, in realtà appartenenti ad una delle famiglie purosangue più antiche del mondo magico. Una famiglia di cacciatori.
Ma forse anche loro se ne sono scordati...
(per i fan di Grimm: Nick Burkhardt e co iniziano ad apparire dal capitolo 10 bis - Luna Piena --> gli episodi narrati terranno conto di ciò che è successo fino alla quarta stagione, poi si discosteranno dalla serie. In ogni caso, se ci dovessero essere possibili SPOILER avviserò capitolo per capitolo. ;) )
[ la storia fa parte della serie "Grimm" ]
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, Maghi fanfiction interattive, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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18 - Natale al Ministero
Chiedo scusa ma ho aggiunto un pezzettino in fondo (così compaiono anche coloro che non avevo inserito nella prima stesura del capitolo).

Le domande in fondo sono obbligatorie PER TUTTI.

E' molto probabile che dividerò questo capitolo in 3 parti (altrimenti diventerebbe infinito).

- Natale al Ministero - 




Notte tra il 
24 e il 25 Dicembre 2020, Londra, Ministero della Magia




Una figura incappucciata avanzò nella notte.
Si muoveva con sicurezza, senza esitazione, come se il posto in cui si trovava non avesse segreti per lei. E forse era davvero così.
O forse era solo molto brava ad orientarsi. O forse si trattava solo di una totale fiducia nelle proprie capacità.

Si arrestò di colpo, sentendo dei passi venire nella sua direzione. 
Rimase completamente immobile, nascosta dal e nel buio. 
Era totalmente disillusa perciò nessuno avrebbe potuto vederla - o sentirla, dato l'incantesimo silenziante che aveva scagliato. Erano incantesimi troppo potenti per essere intercettati, o anche solo percepiti.

Due Auror le passarono accanto chiacchierando, senza notarla minimamente. Soltanto uno dei due, quando fu a pochi centimetri di distanza, si voltò nella sua direzione. 
Fissò per qualche secondo il punto esatto dove si trovava, poi, come risvegliatosi di colpo, scosse la testa borbottando "Me lo sarò sognato."
Tre secondi dopo, erano entrambi scomparsi in fondo al corridoio.

La figura sorrise prima di ricominciare ad avanzare a passo svelto. Per un breve attimo, aveva creduto che davvero quell'Auror l'avesse percepita. 
Schiantarli o ucciderli non sarebbe stato di certo un problema, ma avrebbe attirato delle domande. Cosa che voleva assolutamente evitare.Doveva tutto filare liscio. Doveva assolutamente funzionare.

Quando giunse a destinazione - una sala circolare che si trovava nell'esatto centro del Ministero - ghignò soddisfatta. 
Estrasse la bacchetta, la puntò verso l'alto e poi - con voce chiara e limpida, ma che solo lei era in grado di sentire - iniziò a decantare una formula arcaica e dimenticata. 
Una serie infinita di cerchi iniziò ad espandersi dalla bacchetta, allargandosi sempre di più e finendo per circondare prima l'intero Ministero e poi l'intera Londra. 
Quando reputò di avere compiuto completamente il proprio dovere, la figura interruppe l'incantesimo sorridendo. 

Era fatta. 

Tutti gli allarmi e le misure di sicurezza del Ministero della Magia erano stati disattivati. Il richiamo era stato inviato. L'attacco sarebbe presto partito. 

E nessuno se n'era accorto.

Poi, di punto di bianco, scomparve nel nulla.


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25 Dicembre 2020, Londra, Ministero della Magia


Caos Pagano Image and video hosting by TinyPic


"... quindi non ti devi togliere per nessun motivo, e ripeto NESSUNO, le scarpe."
"Sì zia." 
"La cravatta deve rimanere allacciata come te l'ho messa io..."
"Sì zia."
"... così come la camicia."
"Sì zia"
"I pantaloni non vanno tirati sù e neanche accorciati in qualsiasi modo ti possa venire in mente."
"Sì zia"
Althea Pagano interruppe le raccomandazioni per qualche secondo, solo per vedere il nipote continuare a borbottare in automatico un altro "Sì zia!". Peccato che lei non avesse detto assolutamente nulla.

Si trovavano entrambi fuori dalla porta che li avrebbe condotti nella Sala dei Ricevimenti, la stanza più grande ed accogliente dell'intero Ministero, dove spesso si usava dare feste.

Per un attimo, un leggero sorriso le increspò le labbra, mentre chiedeva dubbiosa "Caos hai almeno capito una parola di quello che ti ho detto?"
"Sì zia" 
La donna alzò gli occhi al cielo. Avrebbe scommesso tutti i suoi averi, casa compresa, per l'esatto contrario. "Farò finta di crederci." Commentò alla fine, prima di sentire la voce del nipote ripetere l'ennesimo "Sì zia." 

Sarebbe stato di sicuro un disastro. Già lo vedeva suo nipote girare con aria svagata per la stanza con le scarpe in mano. 

Quando fu sicuro che Althea non avrebbe aggiunto nient'altro, Caos allungò un braccio per richiamarla. "Mi spieghi perchè è necessaria questa tortura?" Chiese mentre l'altra mano, frenetica, iniziava già a giocherellare con la cravatta.
La donna alzò gli occhi al cielo. "Perchè io e tuo padre lavoriamo entrambi per il Ministero della Magia Inglese, adesso, e siamo stati invitati a questa festa. Sarebbe molto poco carino non andare. Quindi, per favore, cerca di limitare certi comportamenti che la gente potrebbe ritenere assurdi..." Spiegò paziente, appoggiando una mano su quella del nipote, per impedirgli di slacciare il farfallino. "E magari, se la serata lo permette, cerca di farmi conoscere Eleonore Grimm. Mi piacerebbe molto vedere com'è cresciuta la figlia di Lis." Gli ripetè per la centesima volta nell'arco della serata.
"Sì zia."

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"Sei sicura che ai tuoi zii non dia fastidio che stasera ci sia anch'io?" Chiese Federica per l'ennesima volta a Gabriela, mentre questa si dirigeva con passo sicuro verso la destinazione. I loro tacchi rimbombavano per il corridoio.
"Assolutamente sì!" Rispose lei allegramente "Sei nostra ospite per queste feste, perciò dove andiamo noi vieni anche tu. Dovevo per caso lasciarti al Maniero da sola, la notte di Natale?" Chiese poi in tono ironico. "E allo zio non interessa. A lui essersi procurato sei inviti anzichè cinque non è cambiato nulla." Concluse.

Le due ragazze si erano aiutate a vicenda quella sera, per cercare di vestirsi e truccarsi al meglio. Ci avevano messo un po', ma il risultato l'avevano ottenuto eccome, a giudicare dalla faccia estasiata di Raphael, che stava aspettando la Suarez vicino alla porta. 
Gaby, allargando il sorriso, gli corse incontro, per quanto le fosse possibile fare ciò, tra vestito e tacchi come impedimenti. 
Il Serpeverde allungò una mano, ma la fece rimanere sospesa a mezz'aria, come per chiederle il permesso di sfiorarla. 
"Non mi toccare il volto o rovinerai il trucco!" Lo riprese infatti lei in tono scherzoso.
"Posso almeno baciarti?" Chiese a quel punto lui.
La Grifondoro sorrise prima di rispondere con "Sì, direi che almeno quello puoi farlo. Ritieniti fortunato, c'è gente che pagherebbe oro per essere al tuo posto!" Concluso il discorsetto, gli allacciò le braccia al collo e lo anticipò.
Federica, capendo di essere di troppo, sgusciò dietro di loro, entrando nella stanza per cercare Francisco.

Raphael, quando si staccarono, spalancò la porta con la mano prima di esclamare "Meglio che entriamo subito, o ci metterò due secondi a trascinarti in un posto appartato. Dopo di te!"

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 Image and video hosting by TinyPic Eleonore Grimm e Hansel Black - Grimm Image and video hosting by TinyPic


Daniel ed Eleonore si stavano baciando in un punto appartato della Sala, abbastanza nascosti dalla folla, quando vennero interrotti da Hansel, che schiarì la voce un paio di volte. 
"Buonasera!" Iniziò con un tono di voce angelico "Mi duole alquanto interrompervi, ma sono costretto ad informarvi che stanno arrivando." Non ebbe bisogno di specificare a chi si riferisse, entrambi capirono comunque. 
"Anche qui? Ma hanno intenzione di rendermi la vita impossibile?" Chiese la Corvonero con uno sbuffo. Poi, senza aspettare una risposta, si rivolse al fratello. "Che dovrei fare con questa gioiosa notizia?" 
Il ragazzo, con tono ancora più ironico, rispose "Andarli a salutare appena mettono piede nella stanza, tanto per cominciare." Davanti agli occhi strabuzzati della sorella, aggiunse "Elly, so che non ne sei minimamente capace, ma dovrai fingere di essere felice di rivederli dopo tanto tempo. E dovrai anche mettere in pratica l'occlumanzia che hai imparato in questi anni, perchè se vuoi proteggere tutti i tuoi amici Sondereith - compreso il tuo ragazzo - è meglio che nessuno di loro sappia che stile di vita conduciamo noi Grimm
 qui in Inghilterra." 
"Come fa a fingere di essere felice di rivederli se neanche quattro giorni fa ha schiantato Erik?" Intervenne a quel punto Daniel, incapace di trattenersi e aumentando la stretta attorno alla ragazza. 
Mossa che non sfuggì ad Hansel. "Daniel so che ami mia sorella - e fidati, lo apprezzo - ma non fare l'eroe per una stronzata. Potrai averla tutta per te per le vacanze di Natale e il resto dell'anno scolastico, ma stasera è meglio per tutti se fingete di non conoscervi proprio. In quanto a ciò che è successo in stazione" Continuò spostando lo sguardo su Eleonore "dirai che non ti eri accorta che si trattava di lui e hai reagito d'istinto. Insomma, mica ti fai baciare dal primo che capita! - L'hai schiantato, quindi non dovrebbe ricordarsi nulla di quello che gli hai detto dopo. - Per le vacanze invece io e papà abbiamo detto che sei dai Malfoy, i parenti di nostra madre, dei perfetti purosangue - ovviamente loro non sanno che Gabriela e Francisco esistono - ed è una scusa credibile visto che si trova lì anche Gretel. Per il resto, non credo che vorranno dare spettacolo proprio qui, alla sede del Ministero. Quindi presumo che non faranno nulla se vedranno in giro l'aura di qualche Sondereith." 
La Corvonero assottigliò gli occhi e incrociò le braccia al petto, in posizione minacciosa. "Spero che le tue previsioni siano corrette." Commentò "E se Erik prova a baciarmi di nuovo?" Chiese poi, quasi ringhiando.
Hansel cercò di soffocare le risate. Quella domanda se la aspettava dall'inizio. "Come gli abbiamo già chiarito io e papà nei giorni scorsi, le signorine di buona famiglia purosangue non vanno sfiorate 
mai prima del matrimonio, neanche per un bacio. Ed è stato per quello che ti sei arrabbiata con Erik, perchè ti abbiamo educata così. Detto da nostro padre suona molto ipocrita, lo so" commentò riferendosi a se stesso *"ma, allo stato attuale delle cose, sembrava la mossa più sensata."

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Micah si arrestò davanti alla porta, senza avere il coraggio di entrare. 
Si voltò verso Page, non sapendo neanche lui se per cercare la forza per restare oppure per fare dietrofront ed andarsene.
La ragazza si girò verso di lui, sorridendo incoraggiante. "Coraggio, tesoro, è soltanto una serata." Cercò di tranquillizzarlo.
"Dici così solo perchè non conosci i miei nonni materni." Rispose a denti stretti lui, iniziando a fare respiri sempre più profondi, per calmarsi e per non andare in iperventilazione. 
"Mi sono bastati i tuoi racconti. Ti credo in parola." Commentò la Corvonero, allacciandogli le braccia al collo e attirandolo verso di sè.

Quei quattro giorni lontano da tutti e, soprattutto, lontani dalla magia, erano stati un toccasana per Micah. 
Anne e Peter - i genitori di Page - l'avevano accolto in casa come un figlio e lui, dopo tantissimo tempo, aveva finalmente capito il motivo che spingeva la maggioranza dei suoi compagni di scuola a non voler restare al Castello per le vacanze di Natale. 
Era bello svegliarsi la mattina con l'aroma del caffè sparso per tutta casa, potersi muovere tranquillamente in pigiama per l'abitazione - la prima mattina erano scoppiati tutti a ridere quando si era presentato in cucina vestito di tutto punto - , il potersi vestire normalmente quando doveva uscire di casa (senza il pensiero di "Chissà cosa potrebbero pensare gli Smith se ti vedessero vestito così"). Senza dover mentire, fingendo di essere felice quando non lo era affatto. 
Un giorno Anne l'aveva trovato profondamente addormentato sul divano, crollato dopo la nottata passata con Page in giro per la festa del paese (altra grandissima novità per lui). E senza svegliarlo, si era limitata a tirar fuori una coperta. 
Se fosse accaduto un episodio del genere a casa, Micah sarebbe stato sicuramente svegliato a cinghiate.
C'erano stati anche degli episodi esileranti, come quando aveva provato a comunicare con il televisore, scambiandolo per un quadro parlante. Era rimasto per parecchi minuti lì davanti, aumentando man mano il tono di voce, credendo di avere a che fare con una persona solo molto sorda. Page aveva riso fino alle lacrime quando l'aveva trovato e per parecchi minuti era stata incapace di spiegargli alcunchè, soffocata e piegata in due dalle risate. Oppure la prima volta in cui aveva visto una lampadina in azione, scoprendo così l'esistenza della luce elettrica. Era rimasto per parecchi minuti attaccato al pulsante, sorprendendosi di come, ogni volta che lo spingeva, la luce si accendesse o spegnesse.

 "Posso farcela." Comunicò dopo qualche minuto, cercando di convincere anche se stesso. "Su andiamo, prima che io cambi idea!"


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Virginia Sophia Petronovik Image and video hosting by TinyPic


Virginia si fermò a metà scala per aspettare i suoi nonni, Lucilla e Oliver. Erano ormai anziani e facevano fatica a starle dietro. 
Sorridendo intenerita, tornò indietro e porse il braccio ad entrambi, mentre suo nonno protestava divertito "Guarda che non sono mica così rincoglionito!"
La Tassorosso alzò gli occhi al cielo, mentre Oliver ridacchiava della sua stessa battuta.

"Serve una mano?" Chiese Brian Hunt, appena comparso in cima alle scale.
"Brian!" Lo salutò lei, lasciando perdere suo nonno. "Anche tu qui?" Chiese gettando un'occhiata divertita all'abbigliamento dell'amico: lo smoking era perfetto. Peccato che indossasse le all stars. 
"Mia mamma lavora al Ministero." Spiegò lui avvicinandosi e porgendo il braccio a Lucilla, che lo accettò ridacchiando come una ragazzina.
"Chi altro c'è della scuola?" Chiese a quel punto Virginia, mentre continuava a salire le scale.
"Praticamente quasi tutti. I gemelli Suarez, i gemelli Hamato, Federica, Michael, Diamante, Robin" 
Iniziò ad elencare il Corvonero "Eleonoree Daniel..."
"Mi è sempre piaciuto quel ragazzo!" Lo interruppe Oliver. "Dopo lo andrò sicuramente a salutare!"
"Page, Micah e Caos." Concluse poi l'elenco Brian, facendo sbuffare Virginia.
"Oh no!" Borbottò tra sè. Forse un po' troppo rumorasamente.
"Chi Merlino è Caos?" Chiese infatti suo nonno, mentre la moglie lo riprendeva bonariamente "Maddai Oliver! E' il figlio di Ercole Pagano! Non ti ricordi che Virginia l'ha anche portato in giro per Hogsmede?"

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Diamante si staccò da Michael per girarsi verso Robin, che era quasi completamente appoggiata al muro. 
La ragazza stringeva i pugni con forza, con una presa talmente serrata da far diventare le nocche delle mani bianche.
"Ehy!" Esclamò dirigendosi verso di lei "Tutto bene?"

Robin scosse la testa, mentre cercava di cacciare quella brutta sensazione che aveva preso possesso di lei da qualche minuto. Aveva come lo stomaco chiuso e in nessun modo era riuscita a rilassarsi. E di sicuro non era dovuto a quello che aveva mangiato. 
Appoggiò la fronte alla parete, mentre cercava di cacciare il senso di nausea che avanzava prepotentemente in lei. 
Fece dei respiri profondi, per cercare di calmarsi. 
Provò a concentrarsi solo su una piccolissima parte di se stessa, sulla sua mente, come le aveva suggerito di fare Eleonore. Ma la confusione intorno a lei era troppa. C'erano troppe voci, troppi rumori, troppa musica. Non riusciva a visualizzare correttamente.

 "Ho un brutto presentimento." Riuscì solo a boccheggiare davanti allo sguardo sconvolto di Didi. 
Si portò le mani alle orecchie, mentre cadeva a terra, ranicchiandosi progressivamente su se stessa.

Poi lanciò un urlo talmente potente da rompere tutti i vetri delle finestre presenti nella stanza.

E tutti capirono che neanche il Ministero era più un luogo sicuro.

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Notte tra il 25 e il 26 Dicembre 2020, Campagna Londinese, Casa Martin


"Ragazzi, ma voi non sentite molto freddo?" Chiese Anastasia portandosi alle labbra la sua tazza di cioccolata calda e rabbrividendo.
Lei, Joseph, Milly e Alex si erano ritrovati tutti insieme a casa di Fabian, l'unico dei cinque ad avere una casa in piena campagna, abbastanza grande da poter ospitare sia loro che le loro famiglie.
Sapevano che la maggioranza dei loro compagni di scuola in quel momento si trovavano al Ministero, così avevano optato per radunarsi a loro volta in un unico posto, per passare la serata di Natale tutti insieme.
Una serata da "maghi babbani" come l'aveva risoprannominata scherzosamente Milly.
Così al contrario dei genitori, che si erano ritirati già tutti a dormire, loro erano rimasti nell'enorme salotto, impegnati tra chiacchere e giochi di società.

Forse fu una fortuna che si trovasssero tutti insieme in quel momento.

Mentre Joseph andava a controllare il caminetto, che però continuava a scoppiettare, Fabian, alle parole della Corvonero, si affacciò alla finestra, facendo scorrere le tende.

Non vide assolutamente nulla.  C'era troppa nebbia all'esterno.

"Ragazzi, temo che ci sia un problema qui. Un grosso problema. Tirate fuori le bacchette. Subito."
Fece appena in tempo a finire la frase, quando il fuoco e le luci si spensero di colpo. E tutta l'aria intorno a loro ghiacciò completamente.

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* 
per chi non se lo ricordasse, Talisia è rimasta incinta di Hansel prima del matrimonio con Brian e anche prima di raggiungere la maggiore età. Se volete saperne di più qui --> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3412991&i=1 

E' corto, ma la divisione non poteva essere diversa 
(e anche perchè così non vi faccio rimanere troppo a bocca asciutta, visto che avrò un periodo incasinato).

Domanda 1: secondo voi chi è la figura misteriosa dell'inizio?

Domanda 2: in una situazione di pericolo, i vostri OC a chi darebbero la precedenza se si trovassero a dover scegliere a chi salvare la pelle, sapendo che, se non prenderanno una decisione alla svelta, finiranno per morire entrambi? Familiari o amore? --> MP (e spiegate anche il perchè della scelta: chi non risponde lo considererò come un autovoto di morte, così come chi non recensisce. Invece se mi dite "sacrificherebbe tizio" non considererò ciò come un voto contro di lui, quindi votate tranquilli! ;) E non vale la risposta "li salva entrambi perchè è in grado di farlo", nessuno è infallibile!)

es --> Eleonore darebbe la precedenza a Daniel o a Gretel? 

Si può anche decidere di sacrificare se stessi!

Domanda 3: cosa potrebbe portare il vostro OC alla "rottura" della relazione? Per quale motivo potrebbero litigare pesantemente? 


Detto questo, voglio tutto entro e non oltre QUESTO venerdì (22). Non aggiornerò prima del 27 perchè mi servono le risposte per andare avanti, sono incasinatissima con l'Università e ho 1000 altre cose da fare, ma questo non significa che potrete approfittarne (se no faccio una strage).

Dopo queste note inquietanti vi saluto.
Ciaoo!
  
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