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Autore: destiel87    12/07/2016    3 recensioni
Cosa accade quando una forza inarrestabile incontra un oggetto irremovibile?
Se lo chiede Charles Xavier, determinato a salvare l' anima dell' uomo che ama.
Dopo i tragici eventi che hanno portato alla morte della sua famiglia, l' oscurità sembra essersi impadronita di Erik.
Apocalisse ha scatenato la sua forza distruttiva, per aiutarlo a distruggere l' umanità.
L' unico in grado di vedere ancora la sua luce è Charles, che cerca in tutti i modi di mostrargli una via diversa dall' odio e la vendetta.
Nonostante tutti i loro scontri e le loro diversità, l' amore che nutre per lui è ancora forte e profondo...
Ma Erik sarà in grado di comprenderlo, e sopratutto di accettarlo?
La sua anima ha ancora una possibità di redenzione o è destinata all' odio eterno?
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto, Jean Grey/Fenice, Raven Darkholme/Mystica
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 4: LIGHT
 
Dammi solo una ragione,
Solo un po' è abbastanza,  
Solo un secondo
Non siamo rotti, solo piegati
E possiamo imparare ad amare di nuovo,
È nelle stelle,   
È stato scritto nelle cicatrici sui nostri cuori,
Noi non siamo rotti, solo piegati
E possiamo imparare ad amare di nuovo...


Quando Apocalisse è stato distrutto, l' alba è sorta di nuovo sull' umanità.
Lentamente le città sono state ricostruite, le famiglie si sono riunite.
La pace, è tornata a rassenerare le persone.
Una piccola luce, illumina di nuovo il futuro, guidandoci verso il domani che verrà.
L' oscurità dentro di me non mi ha ancora lasciato, ma le urla hanno smesso di tenermi sveglio la notte.
Credevo che questo fosse tutto ciò che potevo avere, in questo nuovo inizio.
Finchè non ho visto lui... Il mio Charles.
Come in un sogno, è apparso davanti a me, e tutto si è fatto più luminoso.
Era cambiato, non aveva più i capelli che tanto adorava, era stanco, provato.
Ma i suoi occhi, erano sempre li stessi di cui mi ero innamorato.
Sono corso verso di lui, temendo che da un momento all' altro sarebbe svanito, o che mi sarei svegliato urlando nella notte.
Solo quando l' ho toccato, ho concesso a me stesso di sperare che fosse reale.
Mi sono inginocchiato davanti a lui, ho accarezzato il suo viso, mentre il mio era rigato dalle lacrime.
"Charles... Sei davvero tu?"
"Cosa accade quando una forza inarrestabile incontra un oggetto irremovibile?" Ha risposto lui sorridendo.
Io ho riso, poi ho stretto il suo viso tra le mie mani e mi sono avvicinato di più a lui.
"Non lo so Charles... So solo che ti amo."
Lui ha fatto una smorfia a metà tra l' estasi e il dolore.
Poi ha oltrepassato la distanza che ci separava, in ogni modo possibile.
Mi ha baciato, e quel bacio, è stato più forte tutto.
Luce pura condensata in un istante di perfezione.
Ho ricambiato il suo bacio, bagnando con le lacrime il suo volto.
Solo dopo, l' ho afferrato come quel giorno nel deserto, prendendolo tra le mie braccia.
Non avevo una meta precisa, volevo solo stare da solo con lui, in un posto lontano da tutta quella sofferenza.
Camminai a lungo, con il sole e le dune del deserto all' orizzonte, finchè non mi fermai in una piccola radura d' erba e acqua.
Lo appoggiai sotto le fronde di alcune palme, e mi sedetti accanto a lui.
Sembrava davvero il posto perfetto per noi, lontano dal mondo, una piccola isola di pace.
Restammo abbracciati a parlare, ad accarezzarci, finchè le stelle illuminarono il cielo.
Lui si addormentò con la testa sul mio petto, mentre io rimasi sveglio ad ascoltarlo respirare...
La mattina dopo, mentre il sole si svegliava sulle dune di sabbia, il mio amore si svegliava sul mio corpo.
Gli baciai la fronte, le guance, infine le labbra dolcemente salate.
Lui sorrise, si strinse più forte a me.
Era tutto così semplice, eppure così perfetto.
Avrei voluto che non finesse mai...
Per qualche giorno, restammo nella nostra piccola isola di pace, incapaci di allontanarci l' uno dall' altro.
La sua presenza, era tutto ciò di cui la mia anima aveva bisogno per guarire, anche se certe ferite, non si sarebbero mai rimarginate.
Il dolore che accompagnava il ricordo della mia famiglia, era qualcosa che nemmeno il suo amore poteva curare... Tuttavia, aiutava a renderlo più dolce.
Una settimana dopo, lo accompagnai nella sua scuola, dove insieme a Jane, ricostruimmo tutto, dalle fondamenta ai tetti.
Era bello, sentirsi parte di qualcosa, sentirsi utile, importante.
Capivo il motivo per cui non Charles non voleva lasciare quel posto, quei ragazzi.
Avevano bisogno di lui, come lui ne aveva di loro.
Sapevo di non potergli chiedere di andare via...
il suo posto era li, e il mio era accanto a lui.
"Il mondo sta gia cominciando a ricostruire li arsenali..." Mi disse un giorno, pensieroso.
"E' la natura umana..." Gli ho risposto sospirando.
Era una cosa che avevo previsto, a cui ero abituato.
"Io nutro ancora speranza..."
"Ah si... La speranza..." Ho riso, perchè il suo ottimismo, nonostante tutto, era una delle cose che adoravo di più in lui.
"Avevo ragione su Raven... Diamine, avevo ragione perfino su di te..." Mentre lo dice sorride, prendendomi la mano.
"Ma certo professore, hai sempre ragione su tutto tu, non è vero?"
"Non essere sciocco Erik, sai bene che non è cosi. Ma capisco la natura umana..."
"Uhm... Allora vediamo se capisci cosa ho intenzione di fare adesso." Gli dico guardandolo con aria di sfida.
Lui con l' espressione confusa si mette due dita sulla tempia.
Poi scoppia a ridere.
"Sei davvero un pervertito Erik!"
"No... - Rispondo sorridendo - Sono solo innamorato."
Lui solleva le braccia, in modo da farsi prendere in braccio.
Non lo ammetterò mai, ma è davvero tenero quando fa così.
Lo prendo tra le braccia e lo bacio, strofinando la fronte contro la sua.
"Ma non dirlo in giro però eh? Ho una reputazione da mantenere!"
"D' accordo Erik, non lo dirò... Sarà il nostro piccolo segreto!"
Io lo bacio, percorrendo le scale che ci separano dalla sua camera da letto.
O dovrei dire nostra.
Passando incrocio Jane, che sorride timidamente guardandoci.
"Salve professore... Salve Magneto..."
"Salve Jane... Passa una buona giornata..." Le risponde Charles compostamente.
Poi la vedo sobbalzare e lasciar cadere a terra i libri, mentre emette un piccolo urlo.
Charles preoccupato si volta verso di lei, e di conseguenza anche io.
"Jane tutto bene? Cosa è accaduto?"
Lei lo guarda con il viso arrossato e la bocca spalancata.
Non ho bisogno di leggere la mente per capire cosa è accaduto.
"Sai Charles, dovresti insegnare ai tuoi allievi a non guardare dove non dovrebbero..."
"Ma di cosa stai parlando?"
"M-mi dispiace, io non volevo... E' stato un incidente!" Balbetta lei a disagio.
Solo a quel punto Charles capisce.
Me ne accorgo perchè è diventato più rosso di lei.
"Ahh.. Andiamo signor intenditore della natura umana..." Esclamo ridacchiando e portandolo via.
"Erik che... Che cosa imbarazzante!" Sussurra lui, ancora rosso in viso.
"Imbarazzante dici? E io che mi stavo solo pregustando i preliminari... Menomale che non l' abbiamo incontrata prima altrimenti..."
"Erik!" Urla lui dandomi un pugno sul braccio.
"Queste sono cose private... Non dovresti..."
"Cosa? Pensarle?"
Lui rimane in silenzio, evidentemente confuso.
"Tranquillo professore, si riprenderà..."
Lui sospira e appoggia la testa sotto la mia, con la bocca corrucciata.
Io lo bacio, aprendo la porta della camera.
Lo adagio sul letto, spogliandolo con delicatezza.
Bacio il suo viso, il suo collo, il suo petto, il suo ventre... Poi scendo ancora più giù.
Lui geme, si contorce.
E' così bello che mi manca il respiro.
Lo accarezzo, avvicinando il suo corpo al mio.
Quando entro dentro di lui, è sempre un emozione indescrivibile.
Quando diventiamo una cosa sola, è come se l' intero universo fosse fatto di luce.
Della sua luce.
Quando i nostri corpi sudati e sfiniti raggiungono l' estasi e si incastrano l' uno con l' altro, quella luce si affievolisce, illuminandomi come una candela in una serata d' inverno.
E' uno dei momenti che amo di piu, restare accanto a Charles, mentre lui mi guarda con gli occhi colmi di gioia e di amore, raggomitolandosi sotto il mio corpo.
Allora mi sdraio sul suo petto, ascoltando il battito del suo cuore, e tutto diventa calmo e tranquillo, come il mare.

 
EPILOGO

Luce e tenebre.
Amore e odio.
Speranza e disperazione.
Ho sempre pensato che fossero cose diverse, completamente separate tra di loro.
Ero convinto, che le due cose non potessero esistere nella stessa persona.
Mi sbagliavo... E' stato Charles ad insegnarmelo, anche se ci ho messo molti anni per capirlo.
C'è ancora dell' oscurità dentro di me, c'è ancora dell' odio, rabbia e dolore.
Ma c'è anche la luce.
La speranza per un futuro migliore.
L' amore...
L' amore per le persone che vivono ancora nel mio cuore, nonostante il loro spirito sia volato in un posto lontano, che posso soltanto immaginare.
L' amore per le persone che mi sono vicine, i miei fratelli e sorelle.
L' amore per Charles...
E' quell' amore che mi ha tenuto in vita, quando tutto intorno a me diventava oscuro come una notte senza stelle, anche se soffrivo troppo per comprenderlo a pieno.
Fare del male a qualcuno, non riporterà in vita le persone che mi sono state tolte, ne riempirà la voragine nel mio cuore.
Sarà l' amore a farlo...
Piano piano, giorno per giorno, stando con Charles la sento scomparire, sostituita da tutto l' affetto e la gioia che lui riesce a donarmi.
Non sono ancora sicuro di come farò a sopravvivere a tutto quello che è accaduto, so solamente che voglio provarci, che voglio provare a dare a me stesso e al mondo una seconda occasione.
Ma c'è una cosa, che mi è chiara più di ogni altra.
Il destino potrà anche provare a tenerci separati, ma in un modo o nell' altro, io e Charles saremo sempre due facce della stessa medaglia.
Due forze condannate e scontrarsi, ma incapaci di allontanarsi.
Come la luce e le tenebre.


  
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