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Autore: Nene_92    18/10/2016    10 recensioni
Gli studi sono conclusi e i MAGO terminati.
Come se la caveranno i protagonisti nella vita di tutti i giorni?
(Piccola raccolta di One shot sui personaggi della storia principale "Grimm | Jager der Dunkelheit" che fa parte della serie "Grimm")
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Cross-over, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Grimm'
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6

- Michelangelo e Raphael -


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"E se non mi avessero accettato?"
Raphael, con il tagliacarte in mano, bloccò il gesto a metà davanti alla domanda del gemello. "In tal caso, prima la apri, prima lo scopri, prima potrai decidere cos'altro poter fare nella tua vita."

Conquistati i MAGO, entrambi i gemelli Hamato si erano dedicati per un breve periodo al Quidditch, prima di capire che non sarebbe stata quella la loro strada. Per nessuno dei due.

Così Raphael aveva fatto domanda per entrare dentro all'Accademia Auror, Michelangelo invece aveva provato ad entrare al Ministero, per lavorare all'Ufficio della Cooperazione Magica Internazionale.

Nonostante la busta contente la risposta per il Serpeverde fosse arrivata da un paio di giorni, il ragazzo aveva preferito aspettare un po' prima di aprirla. Non perchè non fosse curioso di scoprire se era stato ammesso all'Accademia oppure no.
Moriva dalla voglia di saperlo.
Ma aveva sempre fatto ogni singola cosa con il gemello. Così aveva aspettato qualche giorno, per vedere se una busta simile sarebbe arrivata anche a Michelangelo.

E adesso che entrambi l'avevano ricevuta, era venuto il momento di aprirle.

Qualunque fosse stata la risposta.


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Raphael tornò a casa esausto e anche parecchio dolorante.
C'erano stati dei disordini a Leeds che la sua squadra e altre tre avevano dovuto sedare.
Niente di troppo grave, quasi normale routine per un Auror, ma tre degli arrestati avevano opposto una fiera resistenza e nessuno aveva potuto abbandonare il campo prima dell'una di notte.
L'unica cosa di cui aveva bisogno in quel momento era una doccia calda e un letto.

Ma a quanto pare Juliette non era d'accordo.

Lo aspettava accanto alla porta, in camicia da notte e con una coperta addosso. Sembrava quasi sull'orlo delle lacrime.

"Julie, tesoro... perchè non sei a dormire?" Domandò allungando una mano verso di lei.
"Che fine avevi fatto?" Chiese però lei scansandosi. "Sono le 2 di notte passate! Ero terrorizzata! Pensavo non tornassi più!"
Raphael sospirò pesantemente, mentre allungava le mani per stringerla in un abbraccio. "Lo sai che sono un Auror... ci sono stati dei disordini a Leeds... e non potevo abbandonare il campo. E' più o meno come aver sposato un poliziotto." Le spiegò per l'ennesima volta, senza pensare troppo a quello che diceva.

Di certo non si aspettava che lei scoppiasse a piangere. "Ma noi non siamo sposati!" Urlò istericamente.
A quelle parole il Serpeverde spalancò gli occhi incredulo, mentre la ragazza continuava a parlare "E se ti succedesse qualcosa? Io non sono una strega! Cosa dovrei fare? Qualcuno mi avviserebbe?" Raphael stava per aprire bocca per rassicurarla, ma le ultime parole di Juliette lo bloccarono del tutto "E poi chi mi aiuterebbe a crescere nostro figlio?"

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Zoey, insieme ad altre invitate, si mise in posizione dietro alla sedia dove Juliette era appena salita per il classico lancio del bouquet.
Non che ci credesse fino in fondo alla leggenda babbana. Ma Michelangelo, dopo averle rivolto un occhiolino, l'aveva incoraggiata a recarsi là insieme alle altre ragazze e lei aveva accettato di buon grado.

Se fosse stata più attenta, avrebbe notato determinati dettagli.
Come ad esempio, il fatto che la sposa si era girata a guardare la sua esatta posizione tre secondi prima del lancio.
Oppure che le altre ragazze si erano scambiate uno sguardo di intesa prima che Juliette si apprestasse a lanciare i fiori.
Oppure il fatto che tutte si fossero spostate in modo da lasciarle campo libero.
Ma mentre Zoey afferrava con stupore il bouquet, che le atterrò tra le mani quasi con precisione millimetrica, non si accorse di nulla di tutto ciò.
La sua attenzione venne immediatamente catapultata sullo strano peso del mazzo di fiori... e pochi secondi dopo da una piccola scatoletta nascosta tra i boccioli di rose bianche.

Scatoletta contenente un anello di fidanzamento destinato solo a lei.

"Zoey Charlotte Baston vuoi sposarmi?"

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Michelangelo attraversò di corsa una decina di corridoi del San Mungo prima di riuscire a trovare quello giusto.
Era stato avvisato dal fratello - tramite un povero gufo infreddolito - che Juliette era entrata in travaglio all'improvviso e così si era precipitato all'ospedale.
Era convintissimo che avrebbe trovato il gemello in un fascio di nervi e in uno stato d'animo difficilissimo da gestire.
Quando arrivò nella stanza che avrebbe dovuto ospitare i neo genitori invece, trovò Raphael ad attenderlo sorridente con in braccio un piccolo fagotto, mentre sua moglie dormiva tranquilla.
"Evidentemente aveva fretta di nascere." Fu il commento entusiasta del fratello. "E' una femmina. L'abbiamo chiamata Gabriela."


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"Perchè papà non viene?" Domandò Gabriela Hamato, chiedendo per la sesta volta la medesima cosa a suo zio Michelangelo, che alzò gli occhi al cielo sbuffando.
"Te l'ho detto: ha avuto un'emergenza al lavoro." Ripetè l'uomo guardando la sua nipote più grande spingere il carrello.
"Ma oggi è il primo di settembre! E me l'ha promesso che mi avrebbe sempre accompagnato lui a prendere il treno!" Protestò la ragazzina, gettando un'occhiataccia a suo zio, quasi come se  la colpa
fosse sua.
"Lo so, ma non decide lui se avere delle emergenze al lavoro tesoro." Provò a rabbonirla sua madre.
"Ma anch'io volevo salutare papà prima di prendere il treno!" Si unì alle proteste Giacomo, il secondo genito della coppia.
"E anch'io!" Si unì alla conversazione Sophia, l'ultimo genita.
"Ma che cosa stai dicendo...?" Iniziò a prenderla in giro suo cugino Loras.
"...tu non li hai ancora undici anni!" Completò per lui la frase il gemello Logan.
La bambina stava per aprire bocca a sua volta e ripondere per le rime, ma un secco "BASTA" esclamato in coro sia da Michelangelo che da Juliette troncò la discussione sul nascere.

Michelangelo affrettò il passo per raggiungere la nipote, alla quale mise un braccio sulle spalle. "Gaby lo so che sei triste, ma sono sicuro che tuo padre farà tutto il possibile per mantenere la sua promessa. L'ha sempre fatto."
"Dici sul serio zio?" Chiese lei, mentre una piccola luce sbucava nei suoi occhi.
"Sono serissimo."

Mezz'ora dopo, tutti i bauli erano già stati caricati sul treno e i ragazzini stavano per salire.
Gabriela stava abbracciando suo zio quando il rumore di una materializzazione le fece voltare la testa. Senza perdere tempo, lasciò Michelangelo e corse in braccio a suo padre, arrivato giusto in tempo per salutarla.

"Hai mantenuto la promessa!"
"Avevi qualche dubbio? Io le mantengo sempre."

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Eccomi qua con la nuova! (scusate ma non voleva proprio essere scritta!)

ps: per chi volesse, questa è la mia nuova interattiva!  (le iscrizioni sono aperte!) --> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3556015&i=1

  
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