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Autore: IsaMor    01/11/2016    5 recensioni
Cosa potrebbe combinare Stiles con un libro d'incantesimi?
(...)Quando Deaton prestò il suo primo libro da druido a Stiles e vide un sorriso diabolico allargarsi sul suo volto, una brutta sensazione gli percorse la schiena.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Una cosa era chiara a Stiles dal primo giorno della sua relazione con Derek: il licantropo era passionale e istintivo come nessun altro sulla faccia della Terra. 

In meno di una settimana si era ritrovato il licantropo dappertutto. Faceva sorprese, che sembravano più delle imboscate in ogni luogo e in ogni momento, quindi doveva sempre stare attento a non girare con pochi abiti addosso nella sua camera o negli spogliatoi semi deserti. 

Il problema non erano le sorprese in sé, ma il fatto che cercasse sempre di convincerlo a diventare più intimi, cosa che Stiles non era del tutto convito di volere fare, semplicemente perché la prima volta in versione femminile era stato tutto troppo veloce per lui -no che si lamentasse- ma voleva che la seconda volta, per di più con il suo corpo, fosse meno affrettata. Voleva il corteggiamento e sì, voleva anche i fiori e le candeline, tutto condito da dolcezza e premure, ma Derek non era sempre così...

Derek era un continuo: "Ti voglio!" sussurrato, mentre sfiorava l'orecchio di Stiles con le labbra. 

E Stiles andava nel panico ogni volta, dicendo che doveva andare o che faceva tardi.

Il sesso non gli dispiaceva, perché molte altre cose le faceva senza problemi con Derek, ma nella sua mente si era fatta spazio l'idea che il licantropo potesse volere solo quello da lui, in fondo era un umano logorroico e carino, cosa altro poteva volere un fusto spaziale da lui?

Lydia gli aveva fatto notare che la sua paura di maggior intimità fosse dovuta al fatto di non volersi affezionare a qualcuno che un giorno semplicemente avrebbe potuto prendere e andare via. Si era corretta quando stava per dire che lui temeva di amare una persona che sarebbe potuta morire, com'era successo a sua madre e per ciò cercava di mantenere ancora una certa distanza con l'uomo.

Stiles non aveva problemi di questo tipo, voleva solo aspettare aveva urlato a Lydia andando via e sbattendo la porta. 

Aveva preso la sua decisione la mattina dopo che Derek si era infilato nel suo letto in piena notte e lo aveva stuzzicato in continuazione con la sua bellissima bocca: non voleva fare sesso per ora.

Derek era andato via per nulla infastidito, ma Stiles era quasi certo che iniziasse a stancarsi di quei dinieghi, nonostante stessero sempre bene insieme. Il licantropo non aveva fretta, era solamente stranito per quell'atteggiamento improvviso di Stiles.

 

TERZO TENTATIVO D'INCANTESIMO DI SOPRAVVIVENZA (ALLE AVANCES DI UN LICANTROPO)

 

Come castrare un licantropo  

 

"Non ci pensare neanche dannato libro!"

Girò un paio di pagine del libro da druido e trovò ciò che cercava. 

 

Come controllare il testosterone di un licantropo  

 

"Questo è più interessante."

 

Per controllare la parte più istintiva e sessuale di un licantropo, basta agire sulla quantità di testosterone.

Dare piccole dosi di ormoni femminili al lupo.  

 

"Tutto qui? Ehi, aspetta, dove trovo degli ormoni femminili?"

 

Chiaramente basta comprarli in farmacia o fregarli da qualche studio medico o veterinario. Devo dirti tutto io?!  

 

Scusa... Ehi aspetta, che dico. Ora mi scuso anche con i libri. 

 

Vanno bene anche quelli per animali di grossa taglia.  

Piccolo avvertimento, non esagerare o te ne pentirai. 

Per sicurezza, non fare sesso con il licantropo. Tendono a sviluppare uno strano comportamento con quegli ormoni in corpo.  

 

"E proprio perché non ci voglio fare sesso che glieli do!"

 

Quel giorno Deaton ricevette una visita in clinica. 

"Stiles, che ci fai qui?" domandò curioso. 

"Mi serve una cosa, però preferirei che non facesse domande."

"Se posso dartela, certo. Ha a che fare con il libro?"

"Sì."

"Ho saputo che lo stai utilizzando spesso."

"Solo perché sono stato costretto di tanto in tanto."

"E stai imparando?"

"Sì, diversi incantesimi."

"E niente più?"

"Cos'altro dovrei imparare?"

"Lo capirai al momento giusto."

Con quell'insegnamento jedi lasciò la clinica veterinaria, dopo aver ottenuto gli ormoni di cui aveva bisogno, sotto lo sguardo divertito di Deaton.

Far prendere quella roba a Derek non era facile per Stiles, doveva inventarsi qualcosa di nuovo ed originale, tipo delle cene a lume di candele in cui il licantropo non sarebbe stato così attento al sapore e all'odore del cibo. 

Ma come faceva a far cenare Derek senza che lui pensasse che volesse fare sesso per via del cibo speziato e delle candele profumate? 

L'unica volta che ci aveva provato, due minuti dopo era steso sul bancone della cucina del loft di Derek ad ansimare e maledire la sensibilità dei suoi capezzoli. 

Doveva invitarlo in un fast food pieno di odori e distrazioni per poter mettere quelle pasticche nel suo piatto. 

Tentò di farlo, ma subito dopo si stava nascondendo sotto al tavolo (e non per fare cose sconce) perché suo padre era entrato nel locale e ancora non sapeva della sua relazione. 

A casa, quella sera, tentò di elaborare un piano, ma lo sceriffo gli venne in aiuto, se così si può dire. 

"Stiles, ti sei messo con Derek Hale?"

Quasi sputò un polmone a quella domanda. 

"Non mentire, vi ho visti al fast food."

"Io... Io..."

"Voglio incontrarlo a cena o non ti lascerò uscire con lui."

"Ok." fece preso alla sprovvista e realizzando solo dopo che aveva un nuovo piano per far prendere gli ormoni a Derek. 

Il licantropo sarebbe stato attento solo all'odore di disapprovazione che emanava lo sceriffo per capire cosa stesse mangiando.

Derek Hale si presentò a casa Stilinski nel suo migliore completo giacca e pantalone. Stiles aveva impiegato diversi minuti prima di invitarlo ad entrare in casa, un po' perché era la prima volta che l'uomo usava la porta invece della sua finestra e un po' perché stava sbavando mentre lo fissava. 

I primi minuti erano stati tesi, ma alla fine, tra un boccone e l'altro, i due uomini si erano rilassati e stavano conducendo una conversazione tranquilla, tanto che Stiles era rimasto imbambolato ad ascoltare, dimenticando il suo subdolo piano. 

Quando si ricordò di mettere le pillole nel cibo di Derek erano già al dolce. Stranamente l'altro non notò quello strano sapore nel dessert.

Il resto della serata la passarono a guardare la partita di football. 

Lo sceriffo se ne stava su una poltrona, mentre Stiles stretto al petto di Derek. Il licantropo non si era fatto problemi ad attirarlo a sé sotto lo sguardo dello sceriffo. Era stranamente tutto molto naturale. 

La seconda dose di medicinale la diede a Derek la mattina seguente, quand'era andato a prenderlo per portarlo a scuola.

Iniziava già a sentirne gli effetti, infatti si era limitato ad un casto bacio, mentre lo lasciava davanti a scuola. 

Lydia li notò ed attese Stiles all'entrata. "È un'impressione o il fuoco si è già spento tra voi."

"Sì, grazie a me." fece fiero.

"Non andrei tanto a vantarmene in giro se fossi in te."

"Perché?"

"Perché uno che si comporta come un fidanzato noioso di fine ottocento, fa apparire te un tantino frigido."

"Sì, ma almeno adesso tiene le mani al proprio posto."

"È tutto questo a cosa serve?"

"A non fare sesso, visto che non sono pronto."

"Davvero credi d'aver fatto tutto ciò solo per il sesso?"

"Non iniziare con la tua teoria sul fatto che non voglio innamorarmi..."

"Ma è così! E anche se vuoi negarlo è troppo tardi. Oramai state insieme e vi volete bene. Non è venuto anche a cena da tuo padre?"

"Sì, ma solo perché mio padre ci ha beccati."

"Però siete stati bene."

"Sì, uffa! Mi stai confondendo le idee Lydia. Io voglio stare con lui, ma non voglio che diventi tutto talmente serio così che quando accadrà qualcosa di brutto, ci staranno tutti male."

"L'hai presentato a tua padre, se succedesse qualcosa di brutto a Derek, ne soffrirebbe comunque perché tengono entrambi a te."

Stiles stava capendo cosa fosse accaduto tra lui e Derek per comportarsi in questo modo: si era innamorato. 

Il sesso non c'entrava, era la responsabilità che veniva dall'avere qualcuno da amare e che lo amasse a spaventarlo.

Forse era meglio smettere con la cura forzata a Derek e parlarci insieme. 

Dopo scuola lo trovò ad attenderlo particolarmente tranquillo, tanto che non ringhiò mentre si attardava con Danny. Solo una volta in auto iniziò ad essere strano. 

"Lui ti piace? Ti sei già stancato di me? È per questo che non vuoi fare sesso?"

"Cosa?" era stato preso alla sprovvista. 

"Lui è più dolce di me, è per questo che mi respingi."

"Derek."

Ecco gli strani effetti di cui parlava il libro, pensò.

"Posso essere anch'io più dolce, se vuoi te lo posso dimostrare. Stasera ti preparo una cenetta romantica."

"Derek no!"

"Non la vuoi? Allora un massaggio ai piedi."

"Derek, smettila!"

"Vuoi lasciarmi?"

"Cosa? No! Non voglio lasciarti."

Il licantropo scoppiò a piangere sotto lo sguardo scioccato di Stiles. Forse aveva esagerato con quegli ormoni, la doppia dose non era stato un'idea geniale. Sembrava in crisi isterica come non aveva mai visto nessuno in vita sua. Doveva rimediare e passò almeno un'ora a baciarlo nell'auto parcheggiata davanti scuola, infischiandosene di chi li vedeva.

Derek tornò in sé il giorno dopo e non reagì propriamente bene, capendo cos'era successo. Tanto che trascino Stiles e quel dannato libro da Deaton. 

"Come mai qui?"

"Stiles." fece perentorio, non lasciando dubbi sulle sue intenzioni. 

"Ti ho riportato il libro."

"Spero che tu ti sia divertito almeno?"

"Per niente!" ammise sotto lo sguardo furioso di Derek. 

"Peccato, ai miei tempi io mi sono diverti tanto."

"Cosa?! Ma se sembra scritto da un psicopatico."

"Sì, infatti lo scrisse mio padre prima che partissi per il college. Voleva che mi rilassassi un po', visto che ero un perfezionista e tu sei un tipo ansioso. Ne avevamo bisogno entrambi."

"Quindi è colpa degli incantesimi e non mia se è andato tutto storto."

"Diciamo di sì, ma almeno hai imparato qualcosa."

Derek intervenne: "Sì, come tormentare me."

"Qualcosa di buono però l'ha fatto. State insieme."

In fondo Stiles non poteva negare che tutto quello che era accaduto non era così terribile. Il libro l'aveva trascinato in pasticci da cui si era tirato fuori sempre in modo creativo o quasi...

Anche l'ultimo incantesimo era stato utile a capire cosa celasse nel profondo del suo cuore e per fargli superare la paura di amare e perdere qualcuno. 

Così, una volta sbarazzatosi del libro da druido, decise di lasciarsi andare completamente e dopo aver parlato con il suo Derek, avevano deciso di fare le cose con calma. 

Con l'avvicinarsi di Natale, si sentì così bene che una sera fece l'amore con Derek nel suo loft e non ebbe da pentirsene se non il giorno dopo quando suo padre lo minacciò di metterlo in punizione se rientrava ancora all'alba senza avvisare e visto che era leggermente sadico quando voleva, lo sceriffo, gli mostrò i biglietti d'auguri per i parenti per Natale.

"PAPÀ!?"

Stiles ebbe solo il tempo di urlare contro suo padre, quando riconobbe se stesso nei panni femminili di qualche mese prima, sulle cartoline d'auguri. 

Derek lo abbraccio da dietro: "Sai, stavi bene."

Il ragazzo si disse che doveva punire quell'offesa, ma come? 

Solo una soluzione gli venne in mente, la peggiore... recuperare e usare il libro da druido.

 

FINE

 

NOTE DELL'AUTRICE

Grazie per essere arrivati fin qui, dove termina questa raccolta.

È nata per essere qualcosa di leggero, ma l'ultimo capitolo ha preso più una strada sentimentale, quindi preferisco terminarla ora che è ancora fresca e allegra. 

Grazie di cuore.

 

   
 
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