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Autore: yuzuki chan    22/05/2017    2 recensioni
La dolce e allegra ragazza dai grandi occhi blu e dai fluenti capelli dello stesso colore, in seguito ad un misterioso evento di tre anni prima risulta del tutto cambiata. Veste in nero, porta capelli corti e il suo cuore è ormai oscurato da una mancanza incolmabile... Eppure la visita di un piccolo amico potrebbe aiutarle a recuperare almeno parzialmente la luce che un tempo brillava nei suoi occhi?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Happy, Lluvia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tu chiamale se vuoi, emozioni [Gruvia]'
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“Mamma!”

La vocina squillante la riportò alla realtà. Fissò nuovamente il suo sguardo sul bambino che dolcemente sfiorava i suoi capelli. La somiglianza era incredibile, troppa. Juvia scattò in piedi, urlando. Solo la vicina presenza di Lyon impedì al piccolo di cadere rovinosamente per terra.

“Io non sono la madre di nessuno!” continuò la ragazza urlando nervosamente “Io non voglio avere nessun legame con questo mondo!”

Dagli occhi alienati della ragazza scendevano lacrime copiose, lo sguardo fisso sul mago del ghiaccio.

“Juvia-ch...”

Lo sguardo d'odio che gli era stato indirizzato gli seccò le parole in gola. La fissò per pochi istanti, per poi abbassare lo sguardo sotto il peso di quello della maga.

Senza proferir altra parola la ragazza gli girò le spalle e prese a camminare verso la direzione da cui era venuta. Gajeel fece per allungare nuovamente la mano per afferrarla ma si rese immediatamente conto che non sarebbe stata la scelta giusta.

Mentre la pioggia iniziava a scendere sempre più copiosa Juvia si avviò verso l'uscita di Magnolia, per raggiungere il luogo che da troppo tempo le aveva strappato la vita.

 

* * *

 

Tre anni prima
 

Gray era infine riuscito ad addormentarsi stringendo tra le braccia la sua amata.

Ma lei no. Come quella volta durante la lotta con Tartaros sentiva una strana sensazione attanagliarle lo stomaco. E non si trattava solo di paura. Sentiva l'irrequietezza dell'ambiente circostante, l'assenza di animali nei dintorni. Ma soprattutto l'anormale aridità dell'aria. All'improvviso un fruscio tra le fronde degli alberi che cingevano la radura in cui ci stavano riposando le fece perdere un battito. Restò ferma, in ascolto della natura. Poi lentamente si sciolse dell'abbraccio che ancora la cingeva. Una volta in piedi si concentrò quindi sull'umidità dell'aria circostante, alla ricerca della fonte di tutte queste irregolarità, senza però trovarne. Non si era resa conto di quando avesse iniziato a trattenere il respiro ma ora l'aria tornò a riempire i suoi polmoni. Tuttavia un nuovo rumore improvviso la fece voltare di colpo. E nuovamente non vide nulla. Il battito accelerato del suo cuore era ora l'unica cosa che riempiva lo spazio intorno a lei.

“Juvia abbassati!”

Lei agì di istinto seguendo le indicazioni di quella voce. Appena si chinò un raggio di ghiaccio le passò sopra al capo, colpendo qualcosa che atterrò pesantemente alle sue spalle. Si voltò e fu allora che lo vide. Una figura umanoide con due grosse corna in testa, l'intero corpo rivestito di squame nere, artigli al posto delle mani e dei piedi. Ma quello che la colpì più di tutto furono le poderose ali, alte quanto il demone e larghe il doppio, la cui membrana era totalmente rivestita da geroglifici antichi che vibravano di una strana luce rossa. Mentre Gray assunse la forma di Demon Slayer lo strano bagliore si affievolì gradualmente, accompagnato dall'assiduo ansimare della creatura, fino a spegnersi.

“Gray...” mormorò. La voce era ancora quella di Natsu ma una strana nota metallica la rendeva surreale e minacciosa.

L'ex mago sembrò sentire una fitta al petto, il suo viso ormai deformato si piegò in una smorfia e un leggero bagliore riaccese di rosso le ali.

“Gray... ti prego... uccidimi ora...”

“Natsu io non...”

“FALLO!” tuonò il demone, tenendosi sempre più stretto il petto.

Gray sentì i muscoli del suo corpo irrigidirsi, contrari ad effettuare un qualsiasi gesto.

“So che ti sto chiedendo un grosso sacrificio ma ti prego...” continuò Natsu singhiozzando, mentre lacrime salate provavano a scorrere sul suo viso, evaporando però immediatamente “Ho ucciso la persona che amo... Ho attaccato il mio migliore amico...” un'altra fitta lo piegò in due mentre un lampo rosso illuminò le sue ali “Io non voglio più vivere, non voglio fare più del male a nessuno... Voi siete la mia fam...” questa volta la fitta fu così forte che si dovette inginocchiare a terra senza più fiato in corpo.

Il mago del ghiaccio continuò a fissare il suo amico, ancora incapace di agire.

“Water Slicer!”

La voce della ragazza lo ridestò, mentre le lame d'acqua andarono a scagliarsi contro le ali del demone, che restò tuttavia illeso.

“Gray-sama dobbiamo agire ora!”

“Juvia... scappa...”

“Cos...” vedendo il demone rialzarsi la ragazza lo intrappolò in una sfera d'acqua, che però evaporò dopo pochi istanti.

“Ice make: Demon Box!”

Gray prese Juvia per la mano e dopo aver creato alcune copie di loro due si mise a correre a perdifiato.

“Gray-sam...”

“Dopo, ora corri”

La loro fuga era scandita dai violenti colpi contro la barriera di ghiaccio, che tuttavia continuava a resistere. Solo dopo vari minuti di corsa sfrenata finalmente i due si fermarono nei pressi di una grotta.

“Juvia riesci a coprire i nostri odori?”

La ragazza annuì e dopo un piccolo incantesimo seguì Gray dentro la grotta, il quale si sedette di colpo a terra tenendosi la testa fra le mani. Lei si avvicinò, posando una mano sulle sue. Il ragazzo alzò quindi lo sguardo su di lei. Aveva gli occhi lucidi e un pozzo di terrore li riempiva. Juvia strinse quindi più forte la sua mano e gli si sedette a fianco, in attesa che le spiegasse la situazione.

“Hai visto le rune sulle sue ali?” le chiese dopo qualche minuto.

“Sì, certo. Sembravano in qualche modo collegate al demone, più la loro luce era potente più lui era forte.” Il mago annuì.

“Il problema è che sono anche intrise di una qualche magia perduta che mio padre non ha studiato”

“Quindi anche il Demon Slayer...”

“Non può niente contro di lui... La lancia di ghiaccio che gli ho lanciato subito era per fare in modo che Natsu potesse rimanere normale per almeno un'ora... Ma solo la sua forza di volontà gli ha consentito di parlarci quel poco...”

Il ragazzo abbassò lo sguardo affranto per poi rialzarlo appena in tempo per vedere avanzare verso di loro una sfera di fuoco. Pronto di riflessi si buttò immediatamente a terra, portando Juvia con sé.

Il demone avanzò lentamente all'interno dell'anfratto, puntando una lancia di fuoco contro la coppia.

“È giunta la tua ora, Juvia Loxar”

 

 

 

 

~Note dell'autore

Prima di tutto vi ringrazio per aver letto questo nuovo capitolo e soprattutto mi scuso per il ritardo, ma purtroppo gli impegni accademici non tardano a farsi sentire. Come sempre spero di avervi incuriositi (soprattutto perchè END sembra avercela così tanto con Juvia?) e spero di rivedervi per il prossimo capitolo. Buona serata a tutti ^o^

~yuzuki

 

  
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