Epilogo
Tornare
a
dormire nel proprio letto era una sensazione piacevole, ma allo stesso
tempo
strana.
Continuava
a rigirarsi da una parte all’altra, incapace di prendere
sonno.
Nathaniel
era ancora lì fuori, infuriato per come i suoi piani erano
finiti con il
trasformarsi in un nulla di fatto.
Allontanò
una ciocca ribelle, sbuffando.
Prendere
sonno non sembrava essere un’opzione contemplata al momento.
Si era
appena messa a sedere sul letto quando sentì bussare contro
la finestra.
Scostò i
pesanti drappeggi, trovando Benjamin appollaiato sul davanzale.
Aprì la
finestra, scostandosi di lato in modo da permettergli di saltare dentro.
-
Esistono le porte, lo sai? –
Passò le
dita tra le ciocche scompigliate, sorridendole malandrino.
- Il
coprifuoco è scattato da un pezzo, qualcuno potrebbe pesare
che abbia
intenzioni poco onorevoli che mi spingono ad intrufolarmi qui dentro
nel cuore
della notte. –
Gli
sorrise di rimando.
- E le
hai? –
-
Scommetto che ti piacerebbe eccome, ma in realtà ero passato
solo per vedere
come stavi. –
- Non
benissimo -, ammise, - continuo a pensare che lui è ancora
lì fuori e che non
si fermerà finchè non avrà ottenuto
quello che vuole. –
Benjamin
le cinse la vita con le braccia muscolose, attirandola gentilmente a
sé.
- Non gli
permetterò mai più di farti del male,
né a lui né a nessun altro …
d’accordo? –
Annuì,
rilassandosi nella stretta.
Stare in
quella posizione era naturale come respirare, le sembrava
così tremendamente
giusto.
-
Proviamo a farci una dormita? –
- Non riesco
a dormire. –
- Da sola
no di certo, ma ci sono io qui. –
Katherine
annuì, lasciandosi guidare verso il baldacchino.
Lasciò
che Ben si sdraiasse per primo e poi si rannicchiò tra le
sue braccia,
adagiando il capo sul petto muscoloso.
Chiuse
gli occhi, sentendo le dita del ragazzo affondare nelle ciocche in
lente e
rilassanti carezze.
Era quasi
scivolata tra le braccia di Morfeo quando un sentore acre le
assalì le narici.
Lei e
Benjamin si alzarono di scatto, affacciandosi lungo il corridoio del
dormitorio
femminile.
Annusò l’aria.
C’era una
puzza di bruciato che si faceva via via sempre più forte.
Fuoco.
L’accademia
stava andando a fuoco.
*
Alaska
cercò di stare al passo di Christopher e Abby, districandosi
velocemente tra i
corridoi invasi dal fumo.
Non
poteva credere che tutto quello stesse succedendo davvero a loro.
- Non
riesco a vedere dove diavolo sto mettendo i piedi -, gridò,
- e non trovo James
e le ragazze da nessuna parte! –
-
Dobbiamo uscire di qui e alla svelta – le urlò di
rimando Abby, cercando di
sovrastare le urla terrorizzate dei loro compagni che correvano verso
l’uscita
come una mandria impazzita.
- Siamo
quasi arrivati all’uscita, ancora pochi metri – le
esortò Christopher,
continuando a cercare di dipanare il fumo denso a colpi di bacchetta.
Tuttavia
l’effetto era pressoché minimo.
Non era
fuoco normale.
Dovevano
aver usato l’Ardemonio per ridurre l’edificio a
quella massa informe di fumo e
fiamme.
Inciampò
sull’ultimo gradino, perdendo l’equilibrio e
finendo con il rotolare a terra.
Una fitta
di dolore provenne dalla gamba destra, poco sotto il ginocchio.
Doveva
essersi rotta qualcosa.
- Sky,
andiamo, puoi farcela. –
Scosse la
testa, indicando con un cenno del capo l’arto.
- Non
vado da nessuna parte con quella gamba, devo essermi rotta qualcosa
– gemette.
- Abby,
vai avanti e porta il resto dei ragazzi fuori –,
ordinò Christopher accennando
agli studenti impauriti dei primi anni che li avevano seguiti fino a
lì con
cieca fiducia, - porto Sky fuori di qui in braccio. –
L’afferrò,
tirandola su come se non pesasse nulla, e la strinse a sé.
-
Coraggio, terremoto, usciremo sani e salvi di qui. Te lo giuro.
–
*
Jackson
si fece largo tra i corridoi, alla ricerca di qualcuno ancora in attesa
di
abbandonare il dormitorio.
Josephine
veniva dietro di lui, l’espressione risoluta sul bel volto.
- Non ti
avevo detto di andare con Christopher e le altre? –
- L’avevi
detto -, convenne, - ma non di ho dato ascolto. –
Sbuffò,
alzando gli occhi al cielo.
- Razza
di testarda. –
- Meno
chiacchiere e più rapidità, van der bilt
– lo rimbeccò, oltrepassandolo e
spalancando la porta più vicina.
Tossicchiò,
tirandosi indietro a causa del fumo e del calore che
l’avevano investita in
pieno.
Sentì gli
occhi lacrimarle copiosamente.
- C’è
qualcuno lì dentro? – gridò, attendendo
per una risposta.
Il
silenzio fu l’unica risposta che ricevettero.
-
Passiamo al pianterreno, qui su non c’è
più nessuno. –
Fece per
muoversi verso le scale, ma venne tirata all’indietro da
Jackson, finendo con
lo scontrarsi contro il suo petto.
Fece per
protestare, ma la mano del ragazzo le tappò la bocca.
-
Silenzio -, le intimò, - non siamo da soli. –
Delle
sagome scure comparvero nel corridoio, camminavano a passo sicuro come
se il
fumo fosse loro alleato e non certo un problema.
Avevano
le bacchette sguainate e i cappucci celavano i loro volti.
Dovevano
essere stati loro ad aver appiccato l’incendio.
Quando si
avvicinarono intravide il volto al di sotto del cappuccio.
Dragomir.
Teneva
stretto tra le dita un lungo pugnale grondante sangue.
Qualcuno
era stato ucciso, la consapevolezza lo colpì con inaudita
ferocia.
Ma chi …
chi dei loro era stato l’ennesima vittima di quella follia?
*
Gli
ultimi a uscire dall’accademia ormai semi carbonizzata erano
stati Jackson,
Josephine e Jamie.
Di
Camille e James non c’era traccia.
- Non può
esserci nessuno ancora vivo lì dentro. –
Fu
Alphard a dire ciò che tutti avevano ben chiaro nel profondo
di se stessi, ma
nessuno aveva avuto il coraggio di dire ad alta voce.
Alistair
lasciò vagare lo sguardo verso JJ e Abby.
Entrambe
le ragazze erano sbiancate e fissavano la struttura che continuava ad
ardere
incessantemente mentre la squadra di Auror si affaccendava nel
tentativo di
spegnere le fiamme, che avevano ormai superato i tre metri
d’altezza.
Afferrò
la mano di Ruby, al suo fianco, intrecciando le dita alle sue.
Poteva
essere tremendamente egoista, ma in quel momento l’unica cosa
che gli importava
era che lei fosse al sicuro.
Aveva
temuto seriamente per lei durante l’attacco
all’accademia, ipotizzando che l’incendio
fosse tutto un diversivo per arrivare a lei.
Eppure
così non era stato.
Nathaniel
sembrava semplicemente aver deciso che se lui non avrebbe potuto avere
l’Accademia
allora nessuno l’avrebbe avuta.
*
Un
mese
dopo …
Era
passato un mese da quel terribile giorno, ma la mancanza di Jem
continuava a
farsi sentire prepotentemente.
Era stato
il suo primo e migliore amico, il ragazzo con cui era cresciuta e che
la
conosceva meglio di chiunque altro.
Era come
un fratello.
E adesso
non c’era più.
Sentì il
ciottolato scricchiolare sotto il peso di qualcuno che vi camminava
sopra.
Abby si
voltò verso la direzione da cui aveva sentito provenire i
passi.
Jamie
avanzava, tenendo stretto tra le braccia un vaso colmo di fiori di
campo.
- Erano i
preferiti di Camille – spiegò, adagiandoli sulla
bara di marmo.
Anche lei
indossava un sobrio abito rosa antico, il vestito che era stato scelto
in virtù
di damigelle d’onore per il matrimonio di Sonya e Alphard.
Sembrava
che almeno qualcuno potesse continuare a essere felice, ed era quasi
ironico
come tutto il caos che aveva sconvolto il loro ultimo anno di scuola
avesse
finito con il fare nascere ben quattro coppie.
- Sono
sicura che li avrebbe adorati, sono stupendi –
assicurò, osservandola mentre li
risistemava con cura.
- La
cerimonia è stata molto bella … -
- Sì, è stato
un bel matrimonio. Credo che a James sarebbe piaciuto, adorava far
festa. –
JJ la
fissò dritta negli occhi.
- Prima o
poi riusciremo a superarla, lo sai vero? –
Sì, lo
sapeva.
Prima o
poi.
- Ma non
oggi. –
Le voltò
le spalle, allontanandosi lungo il medesimo ciottolato.
*
Sei
mesi dopo …
Ripiegò
il giornale, guardando Ruby alla ricerca di una sua reazione.
La
notizia dell’arresto di Nathaniel e Lilian era capeggiato su
tutte le testate
del mondo magico.
L’ondata
mediatica era stata imponente oltre ogni dire e la sorte
dell’Avalon sembrava
ormai essere stata accantonata come un pettegolezzo non più
all’ordine del
giorno.
- Non
hanno ancora trovato né Dragomir né mio fratello.
–
Girava
voce che Gabriel fosse ormai oltre oceano e avevano ragione di
sospettare
fortemente che il loro ex compagno di classe si fosse rifugiato,
invece, da
qualche parte nell’estremo Est dell’Europa.
- Li
troveranno. –
- Non so
cosa fare con l’Avalon -, ammise, - Sonya vuole che sia io a
decidere le sorti
dell’Accademia, ma non credo che riuscirei a mettere piede
lì dentro. Non più
dopo tutto quello che abbiamo passato … dopo che dei nostri
amici sono morti
per causa di mio padre. –
Alistair
le afferrò gentilmente il braccio, attirandola a
sé e costringendola a sedersi sulle
sue gambe.
- Ne
abbiamo già parlato, nulla di quello che è
accaduto è colpa tua. –
- Lo so,
ma a volte è dura ricordarlo. –
- A volte
un nuovo inizio è tutto ciò che ci occorre. Per
quanto riguarda l’Avalon
possiamo spostarla altrove, cambiarle anche nome se vuoi, fare in modo
che sia
qualcosa che non abbia nulla a che fare con il passato. –
Ruby gli
scoccò un bacio a fior di labbra, sorridendo ironica.
- Quando
sei diventato così saggio e filosofico, Ryle? –
- Lo sono
sempre stato, eri solo troppo abbagliata dalla mia bellezza per
accorgertene. –
Si
districò dalla sua presa, ridendo.
-
Arrogante, non credi che … - tacque, presa in contropiede
dalla scena che si
stava profilando davanti a lei.
Lo vide
inginocchiarsi davanti a lei, estraendo una scatola dalla tasca dei
pantaloni.
- Che …
che stai facendo? –
- Ruby
Cassel Wilson, vuoi farmi l’immenso onore di avere un nuovo
inizio con me? Vuoi
diventare mia moglie? –
- Farai
meglio a non scherzare, Ryle, perché se non sei
assolutamente serio giuro che
ti castro. –
Alistair
scoppiò a ridere.
- Devo
prenderlo come un “sì, lo voglio”?
–
- Sì,
dannazione, certo che lo voglio. –
*
Vent’anni
dopo …
-
Non
riesco ancora a credere che tua madre sia la preside del Covenant.
–
Reyna
inarcò un sopracciglio, ascoltando il vociare di quella
ragazzina del quarto
anno che stava cercando in tutti i modi di attirare
l’attenzione di Nicholas.
Suo
fratello sorrideva, lievemente in imbarazzo, ma annuì con
vigore.
- Già,
sono state lei e la mia prozia a fondare il Covenant. Volevano qualcosa
di
diverso e a qualche anno di distanza dal suo diploma lo hanno trovato.
–
- Credi
che potresti …
Ecco dove
voleva andare a parare.
Non
sopportava proprio quelle gallinelle arriviste che cercavano di
accattivarsi le
simpatie del suo fratellino solo per avere qualche agevolazione.
Lei era
la maggiore, doveva proteggerlo.
Sia lui
che Kestrel.
Tossicchiò,
voltandosi a guardare la ragazzina con un’occhiataccia che
ebbe il potere di farla
scappare via a gambe levate.
Una
risata alle sue spalle la spinse a voltarsi.
- Tu sì
che sei cattiva, riesci a far scappare via persino le ragazzine.
–
Sorrise
all’indirizzo di Brody.
Erano
migliori amici fin dalla nascita, avevano quel tipo di legame che era
certa
sarebbe durata per tutta la vita.
Lo
abbracciò di slancio, per poi rifilargli una gomitata nelle
costole.
- Ehy, mi
hai fatto male. –
- Bene, perché
avrei dovuto farti anche peggio. È da quando sei partito per
la Francia che non
ti sei fatto sentire, avevi detto che mi avresti scritto ogni
settimana! –
La
abbagliò con quel suo sorriso da impenitente canaglia che
aveva il potere di
far tremare le ginocchia alle ragazze del loro anno.
- Io e i
ragazzi siamo stati molto impegnati. –
- Certo,
immagino … rimorchiare ragazze francesi deve essere
estenuante – concordò, con
un cipiglio fintamente serio che fece ridere entrambi.
- Mi sei
mancata, lo sai? –
- Certo
che ti sono mancata, come poteva essere altrimenti? –
- Andiamo
a cercare il resto del gruppo, spiritosona – le
punzecchiò il fianco,
dirottandola verso il treno che li avrebbe condotti al Covenant.
*
Cynric
buttò fuori una lunga boccata di Artiglio di drago, per poi
passare quell’artigianale
e improvvisata sigaretta a Killian.
Starlett
e Isabelle smisero di leggere la rivista che avevano comprato prima di
salire
sul treno e li folgorarono con un’occhiataccia.
- Vi
sembra il caso di fumarvi anche gli ultimi neuroni che vi sono rimasti?
–
- Come se
potessero permetterselo … - aggiunse Isabelle, ridacchiando.
- Star,
Belle, non cominciate con la solita storia –,
sbuffò Killian, - da quando siete
diventate Prefetti avete smesso di essere divertenti. –
Le due
ragazze si scambiarono un’occhiata che non prometteva nulla
di buono.
- Ah, sì?
–
- Bene,
lo vedremo. –
Cynric
scoppiò a ridere, prendendo l’ultima boccata prima
di gettare la sigaretta dal
finestrino.
- Sei nei
guai, amico mio, lasciatelo dire. –
Starlett
si alzò in piedi, rassettando la divisa sulla quale,
appuntata poco sopra il disegno
dell’Arpia all’altezza del cuore, faceva bella
mostra di sé la spilla da
Prefetto ricevuta l’estate precedente.
Isabelle
la imitò, attirando gli sguardi incuriositi degli amici.
- Dove
state andando? –
- A
cercare Reyna e Brody, mi domando dove si siano cacciati –,
replicò, - ci
vediamo all’arrivo al Covenant. –
Spazio
autrice:
Salve!
È stata un’attesa vergognosa, me ne rendo
perfettamente conto,
ma a mia discolpa posso solo dire che ho unito l’ultimo
capitolo all’epilogo e
l’ho reso decisamente più lungo di come doveva
essere l’originale.
Come avete notato l’ultimo spezzone riguarda i figli dei
protagonisti di Avalon e a breve verrà pubblicato il sequel
“Avalon – The Covenant”
che sarà anch’esso un’interattiva.
Qui sotto vi lascio l’elenco della progenie dei nostri
protagonisti con tanto di prestavolto e divisione in Case
(perché, ebbene sì,
la struttura del Covenant rimarcherà molto quella di
Hogwarts e Ilvermorny).
A presto con il seguito.
Stay tuned.
XO XO,
Mary
Alistair
Ryle & Ruby Cassel Wilson in Ryle
Reyna Ryle (PV Marina Laswick) – 17 anni, Draghi. Capitano e Cacciatrice.
Nicholas Ryle (PV Hunter Parrish) – 14 anni, Arpie.
Kestrel
Ryle (PV Daria Sidorchuk)
– 13 anni, Unicorni.
Christopher
Ian Baizen & Alaska Rowle
Brody Baizen (PV Brant Daugherty) – 17 anni, Arpie. Capitano e Battitore.
Starlett
Baizen
– 16 anni, Arpie. Prefetto.
Benjamin
King & Katherine Shafiq
Cynric William King (PV Brody Carsen) – 17 anni, Basilischi. Capitano e Cacciatore.
Isabelle
Sophia King
(PV Sofia Black
D’Elia) – 16 anni, Draghi. Prefetto e
Battitrice.
Jackson
Van der bilt & Josephine Selwyn
Killian Van der bilt (PV Danilo Borgato) – 17 anni, Basilischi. Cacciatore.
Rose
Van
der bilt
(PV Bella Thorne) –
11 anni, Unicorni.