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Autore: Ms Mary Santiago    05/06/2017    0 recensioni
[STORIA INTERATTIVA – Conclusa]
Avalon è un’accademia riservata all’élite del mondo magico. Gli studenti ammessi, provenienti dall’intero mondo magico, sono scelti con un’attenta selezione volta a individuare i migliori. Da Avalon escono i migliori Alchimisti, i più esperti conoscitori dell’arte del voodoo e dell’occulto, gli Occlumanti e i Legilimens dotati della più elevata disciplina di controllo mentale.
La mano nera questo lo sa bene e, in un modo o nell’altro, tenterà di ottenere il controllo della scuola.
“Uno di voi é già morto, non occorre che ne seguano altri. – N”
Genere: Azione, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Avalon - Passato, Presente, Futuro'
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Epilogo

 

 

 

 

 

Tornare a dormire nel proprio letto era una sensazione piacevole, ma allo stesso tempo strana.
Continuava a rigirarsi da una parte all’altra, incapace di prendere sonno.
Nathaniel era ancora lì fuori, infuriato per come i suoi piani erano finiti con il trasformarsi in un nulla di fatto.
Allontanò una ciocca ribelle, sbuffando.
Prendere sonno non sembrava essere un’opzione contemplata al momento.
Si era appena messa a sedere sul letto quando sentì bussare contro la finestra.
Scostò i pesanti drappeggi, trovando Benjamin appollaiato sul davanzale.
Aprì la finestra, scostandosi di lato in modo da permettergli di saltare dentro.
- Esistono le porte, lo sai? –
Passò le dita tra le ciocche scompigliate, sorridendole malandrino.
- Il coprifuoco è scattato da un pezzo, qualcuno potrebbe pesare che abbia intenzioni poco onorevoli che mi spingono ad intrufolarmi qui dentro nel cuore della notte. –
Gli sorrise di rimando.
- E le hai? –
- Scommetto che ti piacerebbe eccome, ma in realtà ero passato solo per vedere come stavi. –
- Non benissimo -, ammise, - continuo a pensare che lui è ancora lì fuori e che non si fermerà finchè non avrà ottenuto quello che vuole. –
Benjamin le cinse la vita con le braccia muscolose, attirandola gentilmente a sé.
- Non gli permetterò mai più di farti del male, né a lui né a nessun altro … d’accordo? –
Annuì, rilassandosi nella stretta.
Stare in quella posizione era naturale come respirare, le sembrava così tremendamente giusto.
- Proviamo a farci una dormita? –
- Non riesco a dormire. –
- Da sola no di certo, ma ci sono io qui. –
Katherine annuì, lasciandosi guidare verso il baldacchino.
Lasciò che Ben si sdraiasse per primo e poi si rannicchiò tra le sue braccia, adagiando il capo sul petto muscoloso.
Chiuse gli occhi, sentendo le dita del ragazzo affondare nelle ciocche in lente e rilassanti carezze.
Era quasi scivolata tra le braccia di Morfeo quando un sentore acre le assalì le narici.
Lei e Benjamin si alzarono di scatto, affacciandosi lungo il corridoio del dormitorio femminile.
Annusò l’aria.
C’era una puzza di bruciato che si faceva via via sempre più forte.
Fuoco.
L’accademia stava andando a fuoco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

Alaska cercò di stare al passo di Christopher e Abby, districandosi velocemente tra i corridoi invasi dal fumo.
Non poteva credere che tutto quello stesse succedendo davvero a loro.
- Non riesco a vedere dove diavolo sto mettendo i piedi -, gridò, - e non trovo James e le ragazze da nessuna parte! –
- Dobbiamo uscire di qui e alla svelta – le urlò di rimando Abby, cercando di sovrastare le urla terrorizzate dei loro compagni che correvano verso l’uscita come una mandria impazzita.
- Siamo quasi arrivati all’uscita, ancora pochi metri – le esortò Christopher, continuando a cercare di dipanare il fumo denso a colpi di bacchetta.
Tuttavia l’effetto era pressoché minimo.
Non era fuoco normale.
Dovevano aver usato l’Ardemonio per ridurre l’edificio a quella massa informe di fumo e fiamme.
Inciampò sull’ultimo gradino, perdendo l’equilibrio e finendo con il rotolare a terra.
Una fitta di dolore provenne dalla gamba destra, poco sotto il ginocchio.
Doveva essersi rotta qualcosa.
- Sky, andiamo, puoi farcela. –
Scosse la testa, indicando con un cenno del capo l’arto.
- Non vado da nessuna parte con quella gamba, devo essermi rotta qualcosa – gemette.
- Abby, vai avanti e porta il resto dei ragazzi fuori –, ordinò Christopher accennando agli studenti impauriti dei primi anni che li avevano seguiti fino a lì con cieca fiducia, - porto Sky fuori di qui in braccio. –
L’afferrò, tirandola su come se non pesasse nulla, e la strinse a sé.
- Coraggio, terremoto, usciremo sani e salvi di qui. Te lo giuro. –

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

Jackson si fece largo tra i corridoi, alla ricerca di qualcuno ancora in attesa di abbandonare il dormitorio.
Josephine veniva dietro di lui, l’espressione risoluta sul bel volto.
- Non ti avevo detto di andare con Christopher e le altre? –
- L’avevi detto -, convenne, - ma non di ho dato ascolto. –
Sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
- Razza di testarda. –
- Meno chiacchiere e più rapidità, van der bilt – lo rimbeccò, oltrepassandolo e spalancando la porta più vicina.
Tossicchiò, tirandosi indietro a causa del fumo e del calore che l’avevano investita in pieno.
Sentì gli occhi lacrimarle copiosamente.
- C’è qualcuno lì dentro? – gridò, attendendo per una risposta.
Il silenzio fu l’unica risposta che ricevettero.
- Passiamo al pianterreno, qui su non c’è più nessuno. –
Fece per muoversi verso le scale, ma venne tirata all’indietro da Jackson, finendo con lo scontrarsi contro il suo petto.
Fece per protestare, ma la mano del ragazzo le tappò la bocca.
- Silenzio -, le intimò, - non siamo da soli. –
Delle sagome scure comparvero nel corridoio, camminavano a passo sicuro come se il fumo fosse loro alleato e non certo un problema.
Avevano le bacchette sguainate e i cappucci celavano i loro volti.
Dovevano essere stati loro ad aver appiccato l’incendio.
Quando si avvicinarono intravide il volto al di sotto del cappuccio.
Dragomir.
Teneva stretto tra le dita un lungo pugnale grondante sangue.
Qualcuno era stato ucciso, la consapevolezza lo colpì con inaudita ferocia.
Ma chi … chi dei loro era stato l’ennesima vittima di quella follia?

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Gli ultimi a uscire dall’accademia ormai semi carbonizzata erano stati Jackson, Josephine e Jamie.
Di Camille e James non c’era traccia.
- Non può esserci nessuno ancora vivo lì dentro. –
Fu Alphard a dire ciò che tutti avevano ben chiaro nel profondo di se stessi, ma nessuno aveva avuto il coraggio di dire ad alta voce.
Alistair lasciò vagare lo sguardo verso JJ e Abby.
Entrambe le ragazze erano sbiancate e fissavano la struttura che continuava ad ardere incessantemente mentre la squadra di Auror si affaccendava nel tentativo di spegnere le fiamme, che avevano ormai superato i tre metri d’altezza.
Afferrò la mano di Ruby, al suo fianco, intrecciando le dita alle sue.
Poteva essere tremendamente egoista, ma in quel momento l’unica cosa che gli importava era che lei fosse al sicuro.
Aveva temuto seriamente per lei durante l’attacco all’accademia, ipotizzando che l’incendio fosse tutto un diversivo per arrivare a lei.
Eppure così non era stato.
Nathaniel sembrava semplicemente aver deciso che se lui non avrebbe potuto avere l’Accademia allora nessuno l’avrebbe avuta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Un mese dopo …

 

 

 

 

 

 

Era passato un mese da quel terribile giorno, ma la mancanza di Jem continuava a farsi sentire prepotentemente.
Era stato il suo primo e migliore amico, il ragazzo con cui era cresciuta e che la conosceva meglio di chiunque altro.
Era come un fratello.
E adesso non c’era più.
Sentì il ciottolato scricchiolare sotto il peso di qualcuno che vi camminava sopra.
Abby si voltò verso la direzione da cui aveva sentito provenire i passi.
Jamie avanzava, tenendo stretto tra le braccia un vaso colmo di fiori di campo.
- Erano i preferiti di Camille – spiegò, adagiandoli sulla bara di marmo.
Anche lei indossava un sobrio abito rosa antico, il vestito che era stato scelto in virtù di damigelle d’onore per il matrimonio di Sonya e Alphard.
Sembrava che almeno qualcuno potesse continuare a essere felice, ed era quasi ironico come tutto il caos che aveva sconvolto il loro ultimo anno di scuola avesse finito con il fare nascere ben quattro coppie.
- Sono sicura che li avrebbe adorati, sono stupendi – assicurò, osservandola mentre li risistemava con cura.
- La cerimonia è stata molto bella … -
- Sì, è stato un bel matrimonio. Credo che a James sarebbe piaciuto, adorava far festa. –
JJ la fissò dritta negli occhi.
- Prima o poi riusciremo a superarla, lo sai vero? –
Sì, lo sapeva.
Prima o poi.
- Ma non oggi. –
Le voltò le spalle, allontanandosi lungo il medesimo ciottolato.

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Sei mesi dopo …

 

 

 

 

 

Ripiegò il giornale, guardando Ruby alla ricerca di una sua reazione.
La notizia dell’arresto di Nathaniel e Lilian era capeggiato su tutte le testate del mondo magico.
L’ondata mediatica era stata imponente oltre ogni dire e la sorte dell’Avalon sembrava ormai essere stata accantonata come un pettegolezzo non più all’ordine del giorno.
- Non hanno ancora trovato né Dragomir né mio fratello. –
Girava voce che Gabriel fosse ormai oltre oceano e avevano ragione di sospettare fortemente che il loro ex compagno di classe si fosse rifugiato, invece, da qualche parte nell’estremo Est dell’Europa.
- Li troveranno. –
- Non so cosa fare con l’Avalon -, ammise, - Sonya vuole che sia io a decidere le sorti dell’Accademia, ma non credo che riuscirei a mettere piede lì dentro. Non più dopo tutto quello che abbiamo passato … dopo che dei nostri amici sono morti per causa di mio padre. –
Alistair le afferrò gentilmente il braccio, attirandola a sé e costringendola a sedersi sulle sue gambe.
- Ne abbiamo già parlato, nulla di quello che è accaduto è colpa tua. –
- Lo so, ma a volte è dura ricordarlo. –
- A volte un nuovo inizio è tutto ciò che ci occorre. Per quanto riguarda l’Avalon possiamo spostarla altrove, cambiarle anche nome se vuoi, fare in modo che sia qualcosa che non abbia nulla a che fare con il passato. –
Ruby gli scoccò un bacio a fior di labbra, sorridendo ironica.
- Quando sei diventato così saggio e filosofico, Ryle? –
- Lo sono sempre stato, eri solo troppo abbagliata dalla mia bellezza per accorgertene. –
Si districò dalla sua presa, ridendo.
- Arrogante, non credi che … - tacque, presa in contropiede dalla scena che si stava profilando davanti a lei.
Lo vide inginocchiarsi davanti a lei, estraendo una scatola dalla tasca dei pantaloni.
- Che … che stai facendo? –
- Ruby Cassel Wilson, vuoi farmi l’immenso onore di avere un nuovo inizio con me? Vuoi diventare mia moglie? –
- Farai meglio a non scherzare, Ryle, perché se non sei assolutamente serio giuro che ti castro. –
Alistair scoppiò a ridere.
- Devo prenderlo come un “sì, lo voglio”? –
- Sì, dannazione, certo che lo voglio. –

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

Vent’anni dopo …

 

 

 

 

 

 

- Non riesco ancora a credere che tua madre sia la preside del Covenant. –
Reyna inarcò un sopracciglio, ascoltando il vociare di quella ragazzina del quarto anno che stava cercando in tutti i modi di attirare l’attenzione di Nicholas.
Suo fratello sorrideva, lievemente in imbarazzo, ma annuì con vigore.
- Già, sono state lei e la mia prozia a fondare il Covenant. Volevano qualcosa di diverso e a qualche anno di distanza dal suo diploma lo hanno trovato. –
- Credi che potresti …
Ecco dove voleva andare a parare.
Non sopportava proprio quelle gallinelle arriviste che cercavano di accattivarsi le simpatie del suo fratellino solo per avere qualche agevolazione.
Lei era la maggiore, doveva proteggerlo.
Sia lui che Kestrel.
Tossicchiò, voltandosi a guardare la ragazzina con un’occhiataccia che ebbe il potere di farla scappare via a gambe levate.
Una risata alle sue spalle la spinse a voltarsi.
- Tu sì che sei cattiva, riesci a far scappare via persino le ragazzine. –
Sorrise all’indirizzo di Brody.
Erano migliori amici fin dalla nascita, avevano quel tipo di legame che era certa sarebbe durata per tutta la vita.
Lo abbracciò di slancio, per poi rifilargli una gomitata nelle costole.
- Ehy, mi hai fatto male. –
- Bene, perché avrei dovuto farti anche peggio. È da quando sei partito per la Francia che non ti sei fatto sentire, avevi detto che mi avresti scritto ogni settimana! –
La abbagliò con quel suo sorriso da impenitente canaglia che aveva il potere di far tremare le ginocchia alle ragazze del loro anno.
- Io e i ragazzi siamo stati molto impegnati. –
- Certo, immagino … rimorchiare ragazze francesi deve essere estenuante – concordò, con un cipiglio fintamente serio che fece ridere entrambi.
- Mi sei mancata, lo sai? –
- Certo che ti sono mancata, come poteva essere altrimenti? –
- Andiamo a cercare il resto del gruppo, spiritosona – le punzecchiò il fianco, dirottandola verso il treno che li avrebbe condotti al Covenant.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cynric buttò fuori una lunga boccata di Artiglio di drago, per poi passare quell’artigianale e improvvisata sigaretta a Killian.
Starlett e Isabelle smisero di leggere la rivista che avevano comprato prima di salire sul treno e li folgorarono con un’occhiataccia.
- Vi sembra il caso di fumarvi anche gli ultimi neuroni che vi sono rimasti? –
- Come se potessero permetterselo … - aggiunse Isabelle, ridacchiando.
- Star, Belle, non cominciate con la solita storia –, sbuffò Killian, - da quando siete diventate Prefetti avete smesso di essere divertenti. –
Le due ragazze si scambiarono un’occhiata che non prometteva nulla di buono.
- Ah, sì? –
- Bene, lo vedremo. –
Cynric scoppiò a ridere, prendendo l’ultima boccata prima di gettare la sigaretta dal finestrino.
- Sei nei guai, amico mio, lasciatelo dire. –
Starlett si alzò in piedi, rassettando la divisa sulla quale, appuntata poco sopra il disegno dell’Arpia all’altezza del cuore, faceva bella mostra di sé la spilla da Prefetto ricevuta l’estate precedente.
Isabelle la imitò, attirando gli sguardi incuriositi degli amici.
- Dove state andando? –
- A cercare Reyna e Brody, mi domando dove si siano cacciati –, replicò, - ci vediamo all’arrivo al Covenant. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice: 

Salve!
È stata un’attesa vergognosa, me ne rendo perfettamente conto, ma a mia discolpa posso solo dire che ho unito l’ultimo capitolo all’epilogo e l’ho reso decisamente più lungo di come doveva essere l’originale.
Come avete notato l’ultimo spezzone riguarda i figli dei protagonisti di Avalon e a breve verrà pubblicato il sequel “Avalon – The Covenant” che sarà anch’esso un’interattiva.
Qui sotto vi lascio l’elenco della progenie dei nostri protagonisti con tanto di prestavolto e divisione in Case (perché, ebbene sì, la struttura del Covenant rimarcherà molto quella di Hogwarts e Ilvermorny).
A presto con il seguito.
Stay tuned.
XO XO,
Mary

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alistair Ryle & Ruby Cassel Wilson in Ryle

 

 

 

 

 

 

Reyna Ryle (PV Marina Laswick) – 17 anni, Draghi. Capitano e Cacciatrice.

Nicholas Ryle (PV Hunter Parrish) – 14 anni, Arpie.

Kestrel Ryle (PV Daria Sidorchuk) – 13 anni, Unicorni.

 

 

 

 

 

 

Christopher Ian Baizen & Alaska Rowle

 

 

 

 

 

Brody Baizen (PV Brant Daugherty) – 17 anni, Arpie. Capitano e Battitore.

 

Starlett Baizen – 16 anni, Arpie. Prefetto.

 

 

 

 

 

 

 

Benjamin King & Katherine Shafiq

 

 

 

 

 

Cynric William King (PV Brody Carsen) – 17 anni, Basilischi. Capitano e Cacciatore.

 

Isabelle Sophia King (PV Sofia Black D’Elia) – 16 anni, Draghi. Prefetto e Battitrice.

 

 

 

 

 

 

 

Jackson Van der bilt & Josephine Selwyn

 

 

 

 

 

Killian Van der bilt (PV Danilo Borgato) – 17 anni, Basilischi. Cacciatore.

 

Rose Van der bilt (PV Bella Thorne) – 11 anni, Unicorni.

 

   
 
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