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Autore: Nene_92    27/06/2017    4 recensioni
Tante piccole scene di vita quotidiana con un unico grande filo conduttore: la vita insieme di Lyra e Antares Black.
E magari anche di qualche loro discendente.
.
(le OS si ricollegano alla serie "Una nuova generazione di Black" ma sono leggibili anche in autonomia)
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova dinastia dei Black'
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Prima notte di nozze

- Prima notte di nozze -
 





1946, Villa Black



postimage Antares Black, 20 anni    


postimage Lyra Blackthorne in Black, 18 anni


Lyra Blackthorne - Lyra Black si corresse subito nella sua testa - avanzò quasi tremando verso la camera da letto che da quella notte avrebbe condiviso con suo marito Antares.
Respirando profondamente, quasi come per prendere altro tempo e rimandare l'inevitabile, osservò la sua immagine riflessa nell'enorme specchio che si trovava in mezzo al corridoio.

Finendo inevitabilmente per domandarsi se lui l'avrebbe apprezzata.

Sentiva le guance andarle a fuoco. Quella camicia da notte era troppo trasparente, troppo provocante. La metteva a disagio.
Aveva provato a spiegarlo a sua madre, nel momento in cui quest'ultima gliela aveva imposta. Ma la signora Blackthorne non aveva voluto sentir ragioni.

"Cosa vuoi che gliene importi, ad Antares, della tua camicia da notte? Tanto te la farà indossare sì e no i primi due minuti." Aveva ridacchiato maliziosa. "In fondo è a questo che serve, la prima notte di nozze." Aveva continuato, iniziando a spiegarle ciò che avrebbe dovuto fare lei la prima notte di nozze.

Al solo ricordo delle parole di sua madre, Lyra si sentì avampare di nuovo. E subito dopo iniziò a tremare.

Non sarebbe mai riuscita a raggiungere quella stanza sulle sue gambe, poco ma sicuro.

"E adesso va' da lui e vedi di regalarmi in fretta un nipotino."

"Lyra? Stai bene?"
Silenzioso come solo lui sapeva essere, Antares Black le era comparso alle spalle, sfiorandole appena la spalla destra con la mano e facendola sobbalzare.

"No... cioè sì... cioè... ar... arrivo... subito." Balbettò la ragazza, non sapendo bene neanche lei come interpretare le sue emozioni.

Antares Black le era sempre piaciuto, sin da quando ne aveva memoria. E la certezza che avrebbero finito per sposarsi era stata una prospettiva che l'aveva sempre rallegrata.
Ma in quel momento si sentiva solo una ragazzina di 18 anni, fresca di MAGO, senza alcuna esperienza in campo sessuale, che quella sera avrebbe dovuto condividere la prima di molte notti con suo marito.
E fu presa dal panico, realizzando di non sentirsi affatto pronta.

Amava Antares, ma non si sentiva affatto pronta.
O forse aveva sempre e solo pensato di amarlo.
Era tutto così confuso.

"Lyra respira." Sentì la voce di suo marito arrivare da qualche parte attorno a lei.

Riuscendo finalmente a calmarsi un po', si rese conto di non trovarsi più in mezzo al corridoio ma sopra al letto, con le braccia di Antares che la reggevano per aiutarla a respirare meglio.

"Ecco brava, così." Approvò lui, massaggiandole la schiena per cercare di scioglierle i muscoli irrigiditi "Calmati e respira. Non ho alcuna intenzione di consumare il matrimonio stanotte." La informò pacato.

"Co... cosa?" Domandò lei balbettando, mentre sentiva l'ossigeno affluirle nei polmoni con sempre meno fatica.

"Soprattutto se le premesse sono queste." Continuò Antares serafico. "Era per questo che ero venuto a cercarti."

"Ma... ma..." Provò a protestare debolmente lei, mentre le risuonavano in testa le parole sia di suo padre che di sua madre.

"Lascia perdere eventuali discorsi delle nostre famiglie." Riprese il discorso lui, quasi come se le avesse letto nel pensiero. "Io ho 20 anni e tu appena 18. L'avevo detto che potevamo - anzi dovevamo - aspettare. Hanno voluto fare di testa loro. Adesso facciamo di testa mia. Tanto siamo sposati no? Non possono più mettere becco nelle nostre questioni." Affermò deciso.
Sentendolo parlare in quel modo al plurale, Lyra abbozzò un sorriso, sentendosi immediatamente più rilassata, forse anche grazie al massaggio che suo marito continuava ad esercitarle sulla schiena.

Almeno finchè non le venne in mente un altro particolare. E si ritrovò a spostare lo sguardo su quello, tornando immediatamente ad irrigidirsi.
"Cosa diremo domattina, quando... quando sarà evidente che noi due non... non abbiamo... consumato?" Domandò indicando in imbarazzo con l'indice l'asciugamano candido che gli elfi avevano appoggiato dalla sua parte e che avrebbe dovuto raccogliere i residui della sua purezza.

"Tranquilla, ho pensato anche a questo. Dammi la mano." Rispose lui con un sorriso, porgendole la propria.
Non appena la ragazza lo fece, Antares le punse appena il dito con un ago - evocato magicamente - facendo così colare alcune gocce di sangue.
Poi le curò la ferita, depositandovi un bacio sopra.
"Ecco fatto. Così domani avranno ciò che vogliono." Commentò soddisfatto. "Adesso dormi Lyra. Domattina presto abbiamo la passaporta per la nostra luna di miele." Le ricordò. "Preferisci il lato destro o sinistro?"
"Ehm... destro direi." Rispose lei vagamente titubante, vedendo immediatamente Antares rotolare in risposta sulla parte sinistra del letto.

"Un'ultima cosa." Riprese il discorso lui, prima di spegnere la luce. "Ho pensato, sempre se sei d'accordo, che il primo anno di matrimonio potremmo passarlo a viaggiare. Per goderci un po' di quella vita che sarebbe giusto godersi alla nostra età. E prima che io cominci seriamente la carriera nel Winzengamont." Propose con gli occhi che brillavano. "Che ne dici? Avresti una qualche possibile meta in mente?"
A quella proposta, anche gli occhi di Lyra brillarono. Gliel'aveva detto tante volte che le sarebbe piaciuto vedere il mondo con i suoi occhi. E lui se n'era ricordato.
"Non mi dispiacerebbe la Russia. Ho sempre desiderato visitare San Pietroburgo. E anche... l'Italia. Sì, mi piacerebbe molto vedere Venezia." Ammise ormai rilassata e felice, sdraiandosi al suo fianco, completamente dimentica del panico che aveva dimorato in lei fino a poco prima "Ma, se sarà al tuo fianco, sarò felice di accompagnarti ovunque Antares."


Anche alla scoperta del mio corpo.


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