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Autore: paige95    08/09/2017    3 recensioni
Missing moments sul triangolo amoroso Hermione/Ron/Lavanda.
Dal bacio avvenuto alla fine della partita di Quiddich, Hermione tenterà in tutti i modi di far lasciare Ron e Lavanda, cercando silenziosamente di rivelare i suoi sentimenti al ragazzo, fino ad arrivare alla tanto attesa scena dell'infermeria...
Spero possa piacervi! Buona lettura :)
Dedicata a: HarryPotter394
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Lavanda Brown, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Lavanda/Ron, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Prevedibili gelosie
 
Quella sera tanto aspettata, ma allo stesso tempo tanto temuta, era arrivata.
 
Hermione continuava ad essere poco convinta del suo piano, ma ormai non poteva tirarsi indietro e poteva solo pregare che fosse la scelta giusta.
 
Aveva davanti a lei McLaggen, ma non riuscì a prestargli molta attenzione, la mente della ragazza viaggiava per altri mondi, o meglio su altre persone.
 
“Hermione?”
 
La voce di Cormac la riportò alla realtà.
 
“Dimmi”
 
Quel ragazzo non poteva essere stato più fortunato di così. Fino a qualche ora prima non avrebbe di certo sperato che la ruota avrebbe potuto iniziare a girare in suo favore. Ma un flash lo disattese nelle sue intenzioni.
 
“Mi sono scordato un libro in aula” era davvero dispiaciuto per dover interrompere quel momento così bello “Mi aspetti?” aveva decisamente paura di non trovarla più al suo ritorno
 
“Ma certo, Cormac, non mi muovo”
 
Gli sorrise ed era quasi sollevata per quell’imprevisto.
 
McLaggen uscì dalla Sala Comune passando accanto a Ron, che era appena entrato e aveva notato l’insolita vicinanza tra l’amica e quel ragazzo. Istintivamente si mise a fissare sovrappensiero Hermione e quando lei se ne accorse cercò di sviare quello sguardo in preda all’imbarazzo.
 
Hermione si alzò con l’intenzione di entrare nel dormitorio, non riusciva a reggere lo sguardo dell’amico su di sé. In sostanza, non riusciva in quel suo assurdo piano senza avere la percezione che fosse un errore.
 
Ron la fermò inaspettatamente per un braccio. Lei tardò a girarsi verso di lui, prima voleva calmarsi ed evitare che si notasse il rossore sul suo viso, che percepiva stesse andando letteralmente in fiamme.
 
“Hermione, da quando ti vedi con Cormac?”
 
“D-da stasera”
 
Lui rimase interdetto e profondamente sorpreso. Non pensava di ricevere una conferma, sperava di aver inteso male.
 
“E perché non me lo hai detto?”
 
A quella domanda Hermione non seppe più controllarsi. Si liberò dalla presa dell’amico ed iniziò ad inveirgli contro. Un atteggiamento dovuto sicuramente dal nervosismo accumulato in quel momento.
 
“Non mi risulta che ti sia preso il disturbo di parlarmi di te e Lavanda!” cercò di calmarsi senza scollare gli occhi infuriati da lui “E poi a te che importa? Io esco con chi voglio”
 
Non c’era studente che non si fosse girato verso di lei con un'espressione sorpresa e persino sul viso di Ron si era delineata quella stessa espressione.
 
La ragazza si guardò intorno ancora più imbarazzata, rendendosi conto di avere esagerato, così abbassò il tono della voce.
 
“Non dirmi che sei geloso, Ronald”
 
Provò a provocarlo, riacquistando il dominio di sé e proseguendo nella sua idea originaria.
 
“Ma assolutamente no!” iniziò anche lui ad imbarazzarsi “Sei tu a lamentarti della presenza di McLaggen. Dici che ti infastidisce quando ci prova con te, quindi mi sembra strano che ti butti tra le sue braccia di tua spontanea volontà. Ma se sei contenta tu, a me va bene”
 
“No che non sono contenta, Ron!”
 
Non era riuscita a frenare la lingua, quelle parole erano uscite dalla sua bocca come un fiume in piena. Si portò una mano davanti alla bocca spaventata, ma ormai il danno era stato fatto.
 
“Come??”
 
Ron credeva di aver capito male.
 
“N-non sono contenta, perché è parecchio appiccicoso” fece un mezzo sorriso per essere più credibile possibile “Ma tu puoi capirmi, no?”
 
Lui era sempre più interdetto.
 
“Hermione, ti ha fatto del male?”
 
A quella domanda lo guardò sorpresa. Aveva dato davvero quell’impressione?
 
“No, Ron”
 
“Ne sei proprio sicura? Perché gli faccio rimpiangere di essere nato”
 
Alla ragazza sfuggì un sorriso. L’amico era all’improvviso diventato particolarmente determinato a dare una lezione a McLaggen e questo suo stato d’ira era scattato alla sola idea che quel ragazzo le avesse potuto fare del male.
 
“Grazie, Ronald, ma non è necessario arrivare a tanto”
 
“Bè, comunque, se ti avesse fatto del male, me lo diresti vero?”
 
Però Hermione in quel momento aveva la percezione di sentire più suo padre che il ragazzo di cui lei era innamorata.
 
“Certo, Ron”
 
In quel modo non gli avrebbe di certo fatto recuperare la memoria.
 
“Ron, sei pronto per gli esami?” gli sorrise “Perché se sei indietro, potrei prestarti la Giratempo”
 
Un altro disperato tentativo
 
Attese una sua reazione, ma lui la fissò stranito.
 
“La Giratempo?”
 
“Sì. Pensaci, io intanto vado a recuperare Cormac. Deve essersi perso da qualche parte nel castello”
 
Proferì quelle parole con serenità e naturalezza. Le aveva fatto piacere che Ron si fosse preoccupato per lei, quindi il suo umore non poteva che essere alto, anche se le sue intenzioni erano ben lontane dalla realizzazione.
 
Si stava allontanando con la speranza di essere richiamata indietro. Quando vide che il suo cammino non veniva interrotto, si voltò lei.
 
“Ron, sai che oggi ho letto che la Giratempo può avere degli effetti collaterali? Sorprendente, vero?” fece una pausa “Tu non sei confuso sentimentalmente, giusto?” gli sorrise per far sembrare quella una semplice curiosità e quasi una battuta “Altrimenti te la sconsiglierei caldamente”
 
Non attese la reazione e uscì dalla Sala Comune.
 
Ad un certo punto della conversazione il ragazzo aveva perso il filo del discorso e non riuscì nemmeno a comprendere tutti quei riferimenti alla Giratempo. L’unica cosa ad essere certa era la gelosia che si stava risvegliando nel suo cuore.
 
 
Continua…
   
 
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