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Autore: Nao Yoshikawa    10/04/2018    6 recensioni
“Il suo nome sarà Fiamma. Perché, con la fiamma che arde dentro di lei, un giorno ci salverà tutti”.
Cinque anni dopo la battaglia di Alvarez, una nuova minaccia incombe non solo su Fairy Tail, ma su tutta Earthland. Una maledizione verrà scagliata, mandando i nostri eroi in un mondo senza magia e impedendo loro anche solo di ricordare delle loro storie e dei loro legami.
La loro unica salvezza risiede in una bambina appena nata.
Fiamma ha dodici anni, è orfana ed è sempre stata convinta di non essere niente di speciale. Un giorno, però, le cose cambiano drasticamente quando incontra Happy.
Sarà allora che inizierà il viaggio verso la scoperta delle sue origini. Perché solo lei è la Salvatrice che potrà salvare la sua famiglia.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Human!Acnologia, Natsu, Natsu/Lucy, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Tail Next Generation'
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Rieccomi con il secondo capitolo! Grazie a tutti quelli che hanno deciso di seguire la storia.
Una cosa che ho dimenticato a dire è che la storia è ambientata nel mondo reale, ai giorni nostri, tuttavia non l’ho ambientata in una città/paese specifico, ho preferito non specificarlo. Non vi annoio oltre, a dopo.

 
2 - Uniamo i cuori in nome dell'amore

Non riusciva a crederci. Lucy era la stessa persona che aveva scritto quel libro. Fortunatamente non si era lasciata andare a commenti strani davanti a lei, altrimenti avrebbe fatto una figuraccia. Malgrado si fosse rifiutata di leggerlo quando era stato Happy a proporglielo, quando poi la ragazza fece lo stesso, non seppe dirle di no.
Si era fiondata sulla lettura di quel racconto, senza più riuscire a staccarvi gli occhi di dosso.
Una storia fantasy ricca di avventure e colpi di scena, oltre a quel pizzico di romanticismo che non guastava mai. Lucy avrebbe dovuto pubblicare quel libro, sicuramente avrebbe fatto successo.
Anche adesso che era venuto il mattino, Fiamma se ne andava in giro con gli occhi incollati alle pagine. Aveva infatti detto alla ragazza che sarebbe andata ad esplorare la città insieme ad Happy. Questa era una bugia, seppur solo in parte. Doveva assolutamente trovare quel demone gatto – come lei lo chiamava – da strapazzo e farsi spiegare una volta per tutte cosa stesse succedendo.
“Mh, interessante, interessante”, camminava senza guardare dritto davanti a sé. “Oh, ma ho già finito un capitolo. Adesso dovrei cercare Happy, ma non posso smettere proprio adesso. Va bene, altre due pagine e poi basta”.
Talmente era impegnata a leggere che non si accorse neanche di andare a sbattere dritta con la testa contro un albero.
“Ahi, ahi, ahi!”, si lamentò. “Che dolore! Ma questa poi…!”.
In seguito avvertì uno sghignazzare sopra la sua testa.
“Buongiorno Fiamma, stavo venendo a cercarti!”.
Alzò lo sguardo. Comodamente seduto su un albero, Happy la stava guardando.
“Brutto pseudo gatto dei miei stivali!”, esclamò agitando un pugno. “Vieni subito qui!”
“Vengo, vengo”, fece saltando giù. “Allora, com’è andata la notte? Lucy è simpatica, vero?”
“Happy, stammi bene a sentire. Cosa sta succedendo qui? Se non la smetti di fare il vago, giuro che ti prendo a pugni”
“Okay, te lo dico. Ma promettimi di non interrompermi”
“Ti ascolto”
“D’accordo. Come ti dicevo ieri, tu sei una maga, una maga di Fairy Tail. Tutti gli abitanti di questa città, non fanno parte di qui. Questa è una città fittizia che è stata creata in seguito ad una maledizione lanciata da un potente mago. Ha cancellato la memoria a tutti e ci ha spediti qui. Noi, e anche tu, veniamo da un altro mondo, in cui la magia esiste. Facciamo parte di una gilda, chiamata Fairy Tail. Ma tu sei quella che ci salverà tutti, per questo Lucy e Natsu ti hanno messa in salvo...”
“Aspetta, cosa?! Non sto capendo niente. Ti rendi conto che la magia non esiste?”
“Certo che esiste! Ti basta guardarmi, ti basta guardare te stessa! Non ti è mai capitato di far succedere qualcosa di inspiegabile?”.
Fiamma alzò gli occhi al cielo. Effettivamente c’erano state delle situazioni che le avevano dato da pensare, ma di lì ad essere una maga c’era differenza.
“Sì, e con questo?”
“È la tua magia. Tu non sei stata colpita dalla maledizione, ma gli altri sì. Anche per questo non ricordano niente. Non ricordano più i loro legami, le loro famiglie… le loro storie. È tutta una realtà fittizia, ma per loro vera”
“E tu, allora? Tu ricordi tutto?”
“La maledizione non mi ha colpito per poco. Ho mantenuto parte dei miei poteri e la mia memoria, ti ho cercata per un sacco di tempo e dopo dodici anni...”
“FERMO! Quel che dici non ha senso! Lo sapevo io che non dovevo seguirti, tu sei un pazzo. E mi hai anche illusa, mi hai detto che conoscevi la mia famiglia!”
“È così infatti, l’hai conosciuta ieri. Ti prego, devi credermi!”
“No! No. Io sono stata abbandonata, non esiste la magia, non sono una maga e io non devo salvare nessuno!”.
Happy sospirò.
“Se sol potessi ricordare… se solo sapessi...”, fece scuotendo il capo.
La conversazione dei due fu interrotta da un gran baccano alle loro spalle. A giudicare dalla confusione, doveva esserci una sorta di rissa.
“BASTA, FERMATEVI!”, esclamò Levy. “In nome della legge, io vi ordino di fermarvi! Gajeel, fa qualcosa!”
“Va bene, ora basta, vi dichiaro in arresto, tutti e due!”
“Non intendevo questo!”.
Fiamma si era avvicinata. Aveva potuto scorgere Igneel, il ragazzo del giorno prima, strattonare con violenza un suo coetaneo.
Vide però Gajeel bloccargli un braccio.
“Bene, bene, bene. Igneel Fire, vedo che sei sempre il solito. Sempre a creare scompiglio, eh?”
“Ciao, Gajeel!”, salutò allegro. “Ecco, noi stavamo solo risolvendo una questione tra amici”
“Vedo. Dove si nasconde Dragoneel? Ah, quell’idiota ti sta plasmando a sua immagine e somiglianza, adesso vado ad arrestare lui!”.
Levy sospirò.
“Che cosa vogliamo fare, Igneel? Non costringermi a portarti in caserma”
“No, no, Levy!”, supplicò. “Giuro che non accadrà mai più”
“Se lo dici così, allora...”
“Ma che significa?! Possibile che non mi fai ammanettare mai nessuno?”
“Suvvia Gajeel, non lamentarti! Piuttosto, cerca di mandare via la folla”
“Giusto! CIRCOLATE, OPPURE VI ARRESTO!”.
Igneel si passò una mano tra i ribelli capelli biondi. Fiamma era rimasta ad osservarlo stupita, senza neanche spiegarsi il perché.
“Oh, guarda chi c’è, la graziosa ragazza color ciliegia, Fiamma, giusto?”
“Ah… sì. Va tutto bene? Ti stavi azzuffando con qualcuno?”
“Tutto a posto”, fece spavaldo. “Io e Rayn siamo amici”
“Rayn?”.
L’altro ragazzo, di circa sedici anni, si era avvicinato a loro. Era piuttosto carino, con i suoi capelli color blu notte e l’espressione seria.
“Ci sei andato giù pesante, Neel”
“Che vuoi farci, a volte non mi controllo”
Fiamma strabuzzò gli occhi.
“Ma… ma voi non vi stavate picchiando poco fa?”
“Eh? No, io e Rayn siamo migliori amici, è che ci azzuffiamo sempre, siamo opposti, sai no,  come il sole e la luna, il ghiaccio e il fuoco e...”
“Chi è lei?”, domandò Rayn.
“Ah, lei si chiama Fiamma, è appena arrivata in città”
“Piacere, io sono Rayn Ystad. Ma che razza di nome è Fiamma?”
“Scusa, amico” intervenne Igneel. “Parli proprio tu che ti chiami Bluerayne?”.
Fiamma vide il ragazzo arrossire.
“Ti ho detto mille volte di non chiamarmi con il mio nome completo, brutto idiota!”
“Seriamente tua madre ti ha chiamato Bluerayne?”
“Ecco, perfetto, adesso lo sanno tutti. Ottimo lavoro, Neel!”.
La sfuriata del ragazzo fu interrotto dall’arrivo di una quarta persona. Quest’ultima era identica a Rayn, solo più alto e più grande di un paio d’anni. Con molta poca grazia gli era arrivato alle spalle, colpendolo alla nuca.
“Ahi, ahi, ahi”, si lamentò Rayn. “Gray, ma che cavolo vai?”
“Io che cavolo faccio? Tu che cavolo fai! Devi smetterla di cacciarti nei guai”
“Ah, da che pulpito, ma se tu e Natsu fate una scazzottata ogni tre per due!”
“Non importa quello che faccio io! Adesso andiamo, quella matta di Juvia mi sta alle calcagna”
“Oh, cielo!”, sospirò. “È stato bello conoscerti Fiamma, ci vediamo!”.
“Sì, ciao...”, salutò. 
Caspita, in quella città c’erano davvero dei matti da legare. Igneel si accorse della sua espressione stralunata.
“Ti stai trovando bene qui?”
“Emh… sì, credo di sì. Lucy è carina con me”
“È molto carina sì, tratta molto bene anche me. Mh? Happy? Ecco dov’eri!”
“Eh… sì”, lui sembrava piuttosto nervoso. “Ragazzi, non è meglio se ci spostiamo dove nessuno può vederci?”
“Perché dovremmo?”
Era davvero difficile doversi trattenere dal dire le cose come stavano. C’era una persona a cui non era potuto sfuggire l’arrivo di quella testa rosa, qualcuno che  aveva osservato tutto, il cui aspetto era quello di un giovane ragazzo.
“Igneel. Vedo che tu e il tuo amichetto create sempre un sacco di scompiglio”.
La bambina strabuzzò gli occhi, avvertendo un grande senso di inquietudine.
“Uffa”, si lamentò lui. “August, ma sbuchi sempre al momento meno opportuno?”
“Il più opportuno, vorrai dire”, affermò puntando gli occhi su Fiamma. “E tu… sei nuova?”
“Emh… sì, io sono Fiamma. Sono venuta qui con Happy”
“Con Happy, eh? Oh beh, benvenuta a Magnolia”, le disse sorridendo. “Io mi chiamo August Vermillion e sono, come posso dire, forse la persona più influente e importante di tutta Magnolia. Ecco, diciamo tipo il sindaco”
“Così giovane e fai già il sindaco?”.
Lui sorrise in modo tutt’altro che gentile.
“Immagino che tu sia una bambina che fa tante domande, non è vero? Da dove hai detto che vieni…?”
“Io vengo da...”.
Immediatamente Happy le tappò la bocca.
“Lei è soltanto in visita, non è importante! Davvero, anzi ce ne stavamo andando, ciao, ciao ragazzi!”.
Igneel si portò una mano sulla testa, confuso. Poi lanciò un’occhiata ad August. Quest’ultimo era sempre composto, rigido, freddo. Gli lanciava certe occhiate in grado di farlo rabbrividire. Provò a sorridergli, ma dall’altro non ricevette niente.
Chi si credeva di essere con quel suo atteggiamento di superiorità? Igneel non era tipo da farsi mettere i piedi in testa da qualcuno, ma con lui era diverso.
Lui era forse una delle poche persone al mondo a mettergli paura.

“Mh, Happy, lasciami, insomma!”, Fiamma non capiva il motivo per cui Happy l’avesse trascinata via in quel modo.
“Ah, ecco fatto!”, annaspò lui. “Penso che siamo abbastanza lontani”
“Ma cosa ti è preso, sei forse pazzo?!”
“Non capisci! Non devi avere niente a che fare con quel tipo! È colpa sua se ci ritroviamo tutti qui, quel… quel maledetto!”.
Happy sembrava piuttosto infervorato, al punto che Fiamma non seppe cosa dire, mentre stringeva il libro al petto.
“Ma è stato gentile con me”
“Non è gentile, è un mostro! Se lui scoprisse chi tu sei… non oso pensare quello che potrebbe fare. O magari lo ha già capito”
“Insisti ancora? Ti ho detto che io non sono una salvatrice o che so altro”
“Ah, no? Allora come spieghi il fatto che da quando sei qui il tempo ha ripreso a correre? Le lancette dell’orologio del municipio hanno ripreso a camminare poco dopo che sei entrata qui!”
“Ma questo non vuol dire niente. E poi, visto che sei tanto convinto di quello che dici, perché non fai vedere agli altri quanto sei magico e fantastico?”
“Non posso! Loro hanno dimenticato tutto, penserebbero che sono un pazzo o un fenomeno da baraccone”
“Vedo che con me non ti sei creata questi problemi!”.
L’Exceed si stava adesso innervosendo.
“Fiamma Layla Dragneel, smettila di essere testarda e ascoltami!”.
La bambina non aveva idea di come lui facesse a sapere il suo secondo nome. Praticamente non lo conosceva nessuno, eccetto Yuki. Ma non fu tanto questo a turbarla, quanto il disagio che stava provando. 
In quel momento le venne da piangere, mentre stringeva ancora di più il libro contro il petto.
“Oh-oh!”, esclamò Happy. “No, no, non piangere! Ti prego!”
“Lasciami in pace! Non è giusto!”, fece mentre le lacrime le solcavano le guance. “Mi hai portata lontana da tutto quello che conoscevo, adesso mi dici anche quello che devo fare e come se non bastasse sto morendo di fame, ecco!”.
L’Exceed rabbrividì spaventato. Non era da lui arrabbiarsi in quel modo, che avesse esagerato?
“Oh, Happy. Ma cos’hai combinato?”.
Il diretto interessato riconobbe immediatamente la voce di una rossa di sua conoscenza.
“E-Erza! C-ciao”
“Mh?”, lei chinò la testa di lato. “Perché quella povera bambina piange? Fammi indovinare, è la tua fidanzatina”
“QUALE FIDANZATINA? TU HAI FRAINTESO COMPLETAMENTE!”.
Fiamma si asciugò il viso, osservando la donna avvicinarsi a lei.
“Ciao, piccola. Su, non fare così. Sai qual è la cura migliore contro la tristezza? Cioccolata. E si da il caso che io sia la proprietaria della miglior pasticceria della città. Posso offrirti qualcosa?”.
Rimase molto stupita dalla sua gentilezza. Annuì piano con il capo.
Quella ragazza si chiamava Erza Scarlett. A quanto aveva capito, amava molto i dolci, da come parlava. Fiamma la ascoltò, mentre Happy andava dietro le due con la testa china.
Giunsero poco dopo a luogo predestinato. L’insegna appesa al muro annunciava il nome del locale, che la bambina lesse.
“AirMoon. AirMoon. Come mai hai deciso di chiamarlo così?”
“Non saprei, era un nome che mi piaceva. Su, adesso entrate”.
Senza farselo ripetere due volte, Fiamma la seguì. Poi si sedette, guardandosi intorno.
“Ah, mi sa che Wendy e Charle sono già arrivate. Poco male, vado ad avvertirle che abbiamo un’ospite un po’ speciale”.
“Amh, amh”, Happy si schiarì la voce, dopo che la rossa se ne fu andata. “Fiamma, ti prego. Non abbiamo tempo per questo”.
Lei però non sembrava intenzionata ad ascoltarlo. Erza tornò poco dopo.
“Allora, così sei arrivata da poco in città, vero? Hai conosciuto qualcuno?”
“Sì. Ho conosciuto Gajeel, Levy, Natsu, Igneel, Rayn… e August. Ah, non dimentichiamoci di Lucy, che mi ospita”
“Davvero? A vederti mi ricordi molto lei”. Fiamma fece spallucce. Osservò poi una ragazza avvicinarsi a lei con un piatto tra le mani.
“Ecco qui. Una fetta di torta al cioccolato ripiena di marmellata alle fragole e con degli zuccherini per decorazione. Ho anche fatto un cuore con la panna, non è carino?”
“Ha un aspetto appetitoso”, fece Fiamma con gli occhi lucidi.
“Ah”, sospirò Happy. “Qualcuno per caso ha del pesce?”.
Molto lentamente, Fiamma iniziò a mangiare, osservando man mano la gente che entrava. Erza era gentile con tutti, cortese e allegra. Tuttavia il suo sguardo cambiò notevolmente quando una persona in particolare entrò.
Allora vide le sue labbra curvarsi in un sorriso.
“Ciao, Gerard! Sei venuto anche oggi!”.
Il ragazzo davanti a lei le aveva lanciato uno sguardo che a Fiamma non era rimasto indifferente. Si fermò per un attimo ad osservarli, quasi incantata.
“Ebbene sì. Puoi farmi il solito, per favore?”
“Certo! Arriva subito”
“Oh, wow. Ma che hanno quei due?”, domandò curiosa.
“Gerard viene qui ogni giorno”, spiegò Happy. “Prende sempre la stessa cosa, muffin ai mirtilli. Ma è una scusa, in realtà viene per lei”
“Che cosa romantica”, fece portandosi le mani sul cuore.
Aveva sempre avuto un debole per le storie d’amore. Magari anche lei un giorno sarebbe stata così fortunata. Fiamma aspettò che Erza consegnasse il suo ordine a Gerard.
Era ovvio che anche lei fosse completamente cotta. Si sentiva molto un Cupido in quel particolare frangente.
“Cavolo, tu gli piaci!”
“Eh… EH?!”, Erza arrossì. “Ma che dici?”
“Lo vedo come ti guarda”, affermò maliziosa. “I tuoi dolci sono buoni, ma secondo me quel tipo avrebbe voglia d’altro”
“Oh, beh, una ragazzina così piccola non dovrebbe insinuare certe cose!”
“Dai, non rimproverarmi! L’amore è una cosa molto potente e importante!”.
Happy ascoltò bene quella frase.
“Sì… ma certo! Fiamma, sei un genio!”


Igneel se ne tornò a casa sua. Anzi, per meglio dire, la casa che condivideva con Natsu. Era giunto a Magnolia insieme a Rayn e Happy da qualche mese, ma era come se ci vivesse da una vita. Poiché utilizzare la porta sarebbe stato troppo semplice, decise di arrampicarsi sul muro ed entrare dalla finestra. Una volta fatto ciò, trovò Natsu steso a letto con fare molto pensieroso.
Così prese a sghignazzare.
“Dunque, fammi indovinare, stai pensando ad una certa biondina che fa la scrittrice, non è vero?”
“Neel, cavolo!”, esclamò lui. “Mi hai fatto prendere un colpo! E comunque sia, fatti gli affari tuoi”
“Ma perché?”, goffamente entrò dentro. “E poi non è giusto, lei piace anche a me”.
Natsu fece una smorfia.
“Non potete stare insieme”
“Ma perché?”.
Il rosato fece spallucce. In realtà non avrebbe saputo spiegarsi il motivo, sapeva solo che… Lucy e Neel insieme? No, sarebbe stato troppo strano.
“È così e basta! Piuttosto, dov’è andato Happy?”
“Vorrei saperlo anche io. Da quando è arrivata quella ragazzina si comporta in modo strano. Cioè… più del solito intendo. Ah, non lo so”, sbuffò.
Natsu allora sorrise. In poco tempo si era legato subito a quel ragazzo. Erano andati d’accordo già dalla prima volta, quasi come se si conoscessero da sempre.
“Fiamma potrebbe rimanere qui. Un po’ come te e Rayn. Avevate detto che sareste rimasti per poco, invece...”
“Non abbiamo motivo di andarcene, noi qui… ci sentiamo in famiglia. Ben presto questa città diventerà la città degli orfani”
“Oh, Neel...”, sospirò lui.
“Ehi, va tutto bene, okay? Sono grande ormai. Comunque adesso sto uscendo”
“Ma sei appena rientrato!”.
Il biondo assottigliò lo sguardo.
“Chi ti credi di essere, mio padre forse?!”.
Igneel si sistemò meglio la sciarpa intorno al collo, per poi scendere dalla finestra così com’era entrato. Sin da bambino aveva portato con sé quell’indumento, non riuscendo a riconoscere l’odore che, malgrado gli anni, era sempre persistente. Natsu aveva un odore simile a quello sulla sciarpa, ma probabilmente doveva essere solo una sua impressione.
Si incamminò per la via principale, ripensando agli anni della sua infanzia, vissuti insieme a Rayn e Happy. Quest’ultimo era sempre stato con loro, sin da quando riusciva a ricordare. Un giorno li aveva portati fino a Magnolia, quella città nascosta nel nulla e invisibile per molti altri. Da allora non se n’erano più andati. Perché stare lì era come tornare a casa dopo un lungo viaggio.
Alzò lo sguardo quando riconobbe le figure di Happy e Fiamma. I due sembravano star conversando animatamente.
“Non riesco a capire cosa volevi dire prima!”, protestò lei.
“È molto semplice! Fin ora non ci avevo pensato, eppure è logica come cosa! Forse, se riuscissi a risvegliare i sentimenti che Natsu e Lucy provano l’uno verso l’altro, si ricorderebbero tutto. Lo sapevi che l’amore è una grande fonte di magia?”
“A-spetta, io dovrei farli innamorare? Ma come? E perché io?”
“Perché sei la Salvatrice. E poi ti ho visto con Erza, sei brava a convincere la gente”.
Fiamma si grattò la testa nervosa. Dopodiché adocchiò Igneel.
“Ah, eccovi di nuovo. Cosa state combinando?”
“Aiutami ti prego!”, lo supplicò. “Happy vuole che io faccia innamorare Lucy e Natsu, non è una follia?”.
Il biondo batté le palpebre.
“La trovo una bellissima idea invece! Posso partecipare anche io? Visto che a quanto pare non ho speranze di conquistarla, voglio almeno aiutare il mio amico!”
“EEEH?! Ma siete pazzi, tutti e due!”
“Bene!”, fece Happy tutto contento. “Ci serve un piano!”.
Senza che se ne rendesse conto, la ragazzina fu afferrata da quei due, i quali se la trascinarono dietro come se nulla fosse.
Precisamente, per quale motivo era stata tirata in ballo?
E poi, per quanto amasse l’idea dell’amore e dell’innamoramento, non aveva ancora il potere di far mettere le persone insieme.
“Chiameremo questa missione segreta: “Missione Uniamo i Cuori in nome dell’Amore!”, esclamò Igneel. “O più semplicemente missione U.C.A”
“Come pensate di riuscire a far avvicinare quei due? Lucy non ha fatto altro che dirmi quanto Natsu sia irritante, praticamente mi ha fatto intendere che non lo tollera”, sospirò la ragazzina.
“Ah, non è vero. Si sono già innamorati una volta e...”, Happy si morse la lingua, poiché si era fatto scappare qualcosa di troppo. Fiamma lì capì che probabilmente Igneel non sapesse nulla di quella storia.
“Ah, vuoi dire che lui non sa?”
“Cosa dovrei sapere?”, chiese il ragazzo.
“Happy dice che siamo vittime di una maledizione, che tu sei mio fratello, che Natsu e Lucy sono i nostri genitori e che August è a capo di questa cosa. Ah, e che io sono la Salvatrice”
“Sai che potrebbe essere una bella trama per una storia?”
“Stiamo andando fuori tema!”, esclamò Happy. “Dobbiamo farli uscire insieme. Fiamma, a te il compito di convincere Lucy”
“Uffa, va bene”, sbuffò. “Ma non vi prometto niente”
I tre erano nuovamente tornati da AirMoon, questo perché Fiamma aveva estremamente bisogno di qualcos'altro di dolce. Erza si era accorta di come quei tre parlassero in modo fitto.
“Che cosa state tramando voi tre?”, domandò avvicinandosi.
“Niente, stiamo organizzando un appuntamento tra Lucy e Natsu, ma non lo dire a nessuno”, fece Igneel.
“Pensavo fosse una missione super segreta la nostra!”, borbottò Happy.
Fiamma dondolò le gambe, sentendo poi la porta aprirsi alle sue spalle. Ad essere entrato era stato Rayn, con fare piuttosto seccato.
“Buon pomeriggio, Rayn”
“Ciao, Erza”, biascicò. “Mi manda Gray. Dice che vuole un semifreddo”
“Potrebbe anche venire a comprarlo lui, no?”
“Non vuole uscire perché dice che Juvia lo segue ovunque, che diamine. È il solito esagerato, l’avessi io una ragazza che mi vuole così. Ah, ciao ragazzi, non vi avevo visto”.
“Ciao, Rayn!”, salutò l’amico. “Vuoi partecipare alla nostra missione segreta?!”
“ANCORA?!”, esclamò Happy.
“Mi piacerebbe, ma purtroppo devo andare. Gray e Lyon si ammazzano se non ci sono io a fermarli. E poi fanno a me la predica. Ciao… ciao, Fiamma”.
“C-ciao...”, salutò lei, arrossendo all’improvviso, cosa che non era potuta sfuggire ad Erza.
“Guarda un po’ chi è arrossita. Non dirmi che ti sei presa una cotta per Rayn, eh?”
“C-C-C-COSA?! ASSOLUTAMENTE NO. E poi lui è troppo grande per me”
“Suvvia, ce la metto io una buona parola per te con lui. Ben presto Magnolia sarà piena d’amore grazie al sottoscritto. Così poi sistemiamo me… e magari anche Happy”
“No grazie”, biascicò lui.

Doveva ammettere che in fondo non era così male. Anzi, era piuttosto divertente. Neel aveva un entusiasmo e una voglia di vivere ammirevoli. Oramai si era fatto tardi e doveva assolutamente rientrare. Giunta all’abitazione di Lucy, trovò quest’ultima tutta intenta a cucinare.
“Emh… sono a casa”, disse sorridendo timidamente.
“Ciao, Fiamma!”, la salutò lei. “Hai trascorso una buona giornata?”
“S-sì”, balbettò lei. “Ho conosciuto un sacco di persone. E poi ho mangiato un sacco di cose buone all'AirMoon”
“Oh, immagino non avrai fame...”
“No, no, no! Ho fame invece!”, si portò una mano su una testa. “Lucy… devo dirti una cosa”
Lei allora si sedette, guardandola.
“Dimmi pure”.
Quella era una follia.
“Va bene”, sospirò. “Ascolta… tu devi assolutamente uscire con Natsu”.
La bionda batté le palpebre.
“Con Natsu? Perché dovrei farlo?”
“Eh… bella domanda. Tu gli piaci, no? Perché non gli dai una possibilità?”.
Lucy alzò gli occhi al cielo. In effetti, non aveva mai neanche pensato di vedere Natsu come un potenziale fidanzato. L’idea era strana, anche se solo in parte.
“Perché ho l’impressione che tu e Igneel vi siate messi d’accordo?”
“Noi?! Ma cosa dici, non è vero!”, sorrise. “E poi… io penso davvero che voi dovreste provare. Secondo me sareste carini insieme. Davvero molto”.
Era sincera nel pensare ciò. Quel commento stupì molto Lucy.
“Una bambina che mi da consigli in amore… questo è imbarazzante. Va bene, prometto che ci penserò”
“Bene! Adesso mangio qualcosa e poi continuo a leggere il tuo libro. Mi mancano solo trenta pagine!”
“Ma come, di già?!”.
Fiamma non le rispose. Lucy sorrise quasi istintivamente. Avere quella bambina attorno era piacevole, era un po’ come avere una sorella minore o una figlia.
E poi, quella piccoletta, non sapeva come spiegarlo, ma le ricordava molto lei.

“COSA SIGNIFICA CHE NON TE LA SENTI?! Ti sto dando la possibilità di andare ad un appuntamento con lei e tu mi dici che non te la senti?”.
A braccia conserte, Natsu alzò gli occhi al cielo.
“Ma non saprei come comportarmi. Che si dice, che si fa in questi casi? E se alla fine fallisco?”
“È la cosa più stupida che io abbia mai sentito”, sbuffò il biondo. “Happy, digli qualcosa anche tu”
“Sono d’accordo con lui. Potresti almeno provare. Secondo me… vi troverete a vostro agio”
“Per l’appunto. Quindi cosa dici? Perché se non ci esci tu allora ci esco io!”.
Natsu fece una smorfia. Effettivamente non capiva cosa ci fosse di tanto pericoloso o strano nell’uscire con una ragazza. Insomma, si parlava di Lucy, le era sempre andato dietro, adesso sarebbe stato da sciocchi non cogliere quell’opportunità.
“E va bene, ci vado”, disse infine.
“Sì!”, esultò Happy, tornando poi serio. “Ed io mi assicurerò che nessuno possa interrompervi”
“Perché qualcuno dovrebbe farlo?”.
L’Exceed allora alzò gli occhi al cielo, con fare pensieroso.
“Non si sa mai...”.

Rayn rientrò chiudendo rumorosamente la porta. Condivideva l’appartamento con Gray e Lyon e, malgrado fosse il più giovane, alle volte si sentiva un adulto costretto a badare a due bambini. Quei due erano infatti incorreggibili, sempre a discutere o a litigare. Quando però li aveva visti giocare tranquillamente ai videogames, aveva tirato un sospiro di sollievo.
“Ah, sei qui Rayn”, disse Gray senza staccare gli occhi dallo schermo. “Hai preso quello che volevo?”
“Sì, l’ho preso”, biascicò. “Però io non sono il tuo schiavo”
“Suvvia, non lamentarti. Maledizione, ho perso! Lyon, tu hai barato!”
“Non è che ho barato, sei tu che non sai giocare. E poi… perché cavolo ti sei spogliato, pervertito?!”.
L’altro si guardò. Talvolta i vestiti sparivano senza che se ne accorgesse.
“E dove sarebbe il problema, tanto è casa mia!”.
Rayn alzò gli occhi al cielo. Eccoli che ricominciavano. La finestra accanto a lui era semi aperta e poté giurare di aver visto qualcuno.
Ma certo, doveva essere per forza lei. Juvia, la spasimante di Gray. Era un vero peccato che non stessero insieme, ma il suo coinquilino era più testardo di un mulo. Così si chinò lentamente.
“Emh, sei tu Juvia?”
“Ciao, Blue!”, lei lo chiamava sempre così, malgrado a lui non piacesse. “Gray-sama si è accorto di me?”
“No, è troppo impegnato a fare lo scemo con Lyon. Hai una macchina fotografica al collo. Missione di spionaggio?”
“Juvia non ha altra scelta!”, sospirò. “Gray-sama scappa quando vede Juvia. Cosa deve fare Juvia per essere anche solo guardata?”.
Al ragazzo venne da sorridere.
“Non ti preoccupare, si accorgerà di te. Comunque non ti scomodare, posso darti io qualche foto sua”.
Lei si sollevò lentamente, pizzicandogli le guance.
“Sei così carino, Blue! Proprio un bravo ragazzo, si vede che vuoi bene a Juvia! A Juvia viene voglia di strapazzarti di coccole”
“Va bene, ho capito!”, fece lui arrossendo. “Adesso sta giù, perché se quell’idiota ti vede andrà fuori di testa!”
“Subito!”, rispose lei tutta contenta. Rayn allora sospirò, per poi sorridere. Chissà perché aveva avuto la fortuna di incontrare proprio certe persone sul suo cammino.
“Blue, ma che fai?”, lo chiamò Lyon. “Parli solo?”.
Lui allora lo guardò imbronciato.
“Solo Juvia può chiamarmi così”
“Ah-ah! Lo sapevo. C’è del tenero fra voi due!”
“Ma che dici, pervertito!”, Rayn arrossì. “Non c’è niente, non in quel senso almeno”.
Gray lo osservò, chinando poi la testa di lato.
“Sei nervoso, Rayn?”
“Ma no, non sono nervoso. Lo sai che certe volte mi deprimo, sai, quando mi metto a pensare. Quando mi metto a pensare a quanto sia stata difficile la mia vita e a quanto sono stato fortunato a capitare qui”
“Oh, eccolo che ricomincia”, sbuffò Lyon. L’amico però lo zittì con un’occhiataccia.
“Per quel che mi riguarda, puoi rimanere con noi per sempre. In un certo senso, siamo una famiglia, no?”.
Le sue labbra si curvarono in un sorriso.
“Ma sì. Su, adesso parliamo di cose più allegre. Per esempio, quand’è che ti deciderai a uscire con Juvia?”.
Gray alzò gli occhi al cielo.
“Non ti sto neanche a sentire”.

Da quando August aveva incontrato Fiamma, non le aveva staccato gli occhi di dosso neanche per un attimo. Lui era quello che aveva creato tutto ciò, che aveva creato quel mondo fittizio e che aveva finto per dodici lunghi anni. Aveva silenziosamente temuto l’arrivo della Salvatrice, nella speranza che la profezia non si avverasse mai.
“Ma sì, deve essere lei. L’età è quella. E poi, quel colore di capelli lo riconoscerei ovunque. Fiamma, è questo il nome della Salvatrice. Ma una bambina non può spezzare una maledizione così grande, è a dir poco impossibile”.
Tentava di ripetersi quelle parole a mente, tuttavia si sentiva inquieto, si sentiva sinceramente minacciato. 
Ma perché avrebbe dovuto, dopotutto? Si trovavano in un mondo in cui la magia non esisteva, almeno per gli altri. Tuttavia non poteva permettersi di abbassare la guardia, era certo che quei tre stessero tramando qualcosa. 
“Figurarsi”, disse poi. “Non ci sarà nessuno che potrà mettermi i bastoni tra le ruote. Inoltre, niente di quello che lei farà potrà sfuggirmi”.
Con quella frase per la mente tornò a casa. Viveva in una delle abitazioni più belle di tutta Magnolia, accanto al municipio. All’esterno poteva sembrare una normale casa come le altre ma, all’interno e in profondità, vi era una camera sotterranea, simile a delle segrete di un castello.
Il ragazzo vi entrò, guardandosi intorno. Legato ad una catena e seduto al suolo, c’era un uomo che lo guardava, con un ghigno stampato in viso.
“Mh, fammi indovinare. La famosa Salvatrice è arrivata, non è vero?”
“Stai… zitto”, sussurrò lui. “Come diamine fai a sapere quello che succede fuori?”
“Mi basta guardare la tua faccia. Certo, sarebbe più piacevole se non fossi legato. Dopotutto di cosa ti preoccupi? Non ho la mia magia con me”
“Non mi fido… Acnologia. Ho paura tu possa fare qualcosa di sconsiderato. La nostra magia non è ancora abbastanza potente”
“Sono passati dodici anni”
“Vuoi che vada a finire come l’ultima volta?”
Lui sbuffò.
“Come vuoi. Comunque sia, come la metti con la piccoletta? Ci creerà problemi?”
August gli stava adesso dando le spalle.?
“Ti prego, pensi davvero che quell’insulsa bambinetta possa competere con me? In caso dovesse provarci… la ucciderò. Come si dice, una vita per una vita, no?”.
Acnologia allora sghignazzò.
“D’accordo, l’importante è che lasci a me il Dragon Slayer del fuoco. Abbiamo un conto in sospeso”.

NDA

Ed eccoci qui. Scrivere questo capitolo è stato un vero parto, più che altro perché ho cambiato idea mille volte su una questione che riguarda l’ultima parte, ma andiamo con ordine.
Fa la sua comparsa il figlio di Gray e Juvia, Rayn. Tra l’altro, l’ho chiamato così perché Blue + Rain. Cioè… l’ho chiamato Pioggia Blu. Il cognome (che è finto comunque) Ystad, vuol dire estate, non ricordo in quale lingua.
Questo povero cristo si chiama Pioggia Blu d’estate.
Sono orribile, me ne rendo conto. But, a parte ciò, compaiono anche Erza e Gerard. Happy invece spera che con la forza dell’ammmmore, Natsu e Lucy riescano a ricordare delle loro vite. Spero abbiate capito che si parlerà di tuuuutte le coppie che mi amiamo, pian piano.
Ma ora, la parte fondamentale. August e Acnologia. Il primo è un personaggio che mi è piaciuto tantissimo, non poteva che essere lui il villan per questa storia. MA. Non è da solo. Con lui c’è Acnologia, entrambi sono sopravvissuti, sono alleati e insieme vogliono distruggere tutto. Che bello. 
Spero di avervi incuriositi.
Ed ecco qui l’avatar di Rayn.

E una fan art (non mia) che raffigura August esattamente come me lo immagino qui.

Detto ciò, alla settimana prossima! ^^
   
 
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