Yuki è triste.
Lei e Haru hanno litigato, questa mattina.
Yuki era affamata e per questo gli ha rubato un cioccolatino. Un dolcetto amaro e piccolo, nulla capace di far smettere di brontolare il suo stomaco.
Pensava che Haru l’avrebbe capita, invece si è arrabbiato. Ha sbraitato parole taglienti e Yuki è corsa in giardino a piangere.
Poi, forse pentito, è tornato da lei e si è accovacciato sulle ginocchia.
Ha aperto il palmo della mano. Al centro una pralina di cacao, la carta colorata di verde la ricopre, finché non la scarta.
Yuki sorride, accetta le scuse mute di Haro e manda giù il cioccolatino senza nemmeno guardarlo.
Sfortunatamente è avvelenato e si strozza. Stringe la gola fra le dita, si graffia la pelle per raschiare via l’assenza di fiato, e soffoca.
Le rimane sulle labbra il sapore amaro del veleno, mescolato al cioccolato pieno di zucchero.
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