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Autore: Jashin99    31/08/2019    1 recensioni
Terzo e ultimo capitolo della distopia di E.N.D.
La guerra tra umani e demoni è ormai iniziata, e non si fermerà fino alla vittoria di una delle due parti... e alla distruzione dell'altra.
Ormai è la fine.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: E.n.d., Lisanna, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy End'
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AGONY
È adesso il momento di dare il meglio a viso aperto
Questo è coraggio: buttarsi anche se c'è il vuoto
Svegliati orgoglio!
Difendi chi è più nel bisogno
Voglio coraggio!
Chi cambia sé cambia il mondo

(Voglio Coraggio-The Sun)

In un luogo imprecisato
-Ancora a fissare lo schermo?-.
Sussultò.
-Uh? Non ti avevo sentita.-.
-Non mi sorprende.- Gli disse lei avvicinandosi: -Se la stanno cavando così male?-.
Scosse la testa: -È solo un nemico molto forte.-.
-Lo eravamo anche noi, no?-.
Lui abbassò pensieroso la testa, per niente rassicurato. Lei gli mise una mano sulla spalla.
-Ehi, l'esercito è pronto, aspettano solo te.-.
-Mi chiedo se stia sbagliando a mettere in pericolo la vita di tutti.-.
Fu lei a distogliere gli occhi stavolta, cosa molto rara data la sua sprezzante superbia: -No, affatto. Dobbiamo molto a quei ragazzi, e oggi ripagheremo il nostro debito.-.
-Mmm.-.
-E poi... keh! Sono curiosa di rivederla!-.
-Già, anch'io.-.
Si voltarono e uscirono dalla stanza; lui però la sentì sibilare quel nome.
-Erza Scarlet!-.



Oak Town, nord-est di Fiore
-Kuhahaha!!! Avanti ragazzi!!!-.
Il suo plotone lo superò di corsa, mentre lui scrutava intorno a sé alla ricerca di qualche buona preda: probabilmente si erano nascosti negli edifici... e infatti eccone uno!
Niente di meglio per sgranchirsi!”.
Lasciò i due eserciti scontrarsi con fragore in mezzo alla strada mentre con le zampe scalò il muro fino ad arrivare di fianco alla finestra, senza essere visto né sentito: era troppo impegnato a fare da cecchino per rendersene conto.
Allora, tenendosi aggrappato con una mano, con l'altra afferrò la punta della lancia che sporgeva dalla finestra, la tirò ed ecco spuntare il capo del mago: lo afferrò, lo spinse giù dalla finestra e BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!!! Portandosi dietro un bel gruppetto a terra.
Eheheh!”.
Purtroppo non aveva tempo per contemplare il proprio operato, ma tutto sommato non aveva di che lamentarsi. Leccandosi le labbra con l’adrenalina a mille individuò un mucchio su cui gettarsi più in là, quindi si mise a correre all'impazzata, arrivando all'angolo dell’edificio e lanciandosi giù dalla parete.
Atterrò addosso a due dei suoi, spiccò un altro salto e si avventò sui soldati nemici. A furia di graffi, scatti, morsi ecc attraversò tutta la mischia e sghignazzò, rimettendosi dritto.
-Presto!- Urlò uno dietro, che doveva averlo puntato: -Prend...- E poi BOOM BOOM BOOM, il tempo di girarsi ed erano esplosi tutti. Anche i suoi uomini a dirla tutta, ma vabbeh.
-Perbacco, che scarsi. Vediamo, con chi potrei sfogarmi...- La riposta arrivò da sola, perché uno gli si lanciò addosso a spada sguainata e urlando che gli aveva ucciso il fratello, o il figlio, non capiva; comunque sia evitò l'affondo, si abbassò, lo prese per il bavero e per il ginocchio e, stringendo i denti per la fatica, lo sollevò in aria sopra di sé.
Uff! Queste cose le fa meglio Tora.”.
I suoi compagni arretrarono intimoriti, e lui allora lo scagliò proprio addosso a loro, preparandosi alle detonazioni; invece ci fu una specie di flash azzurro, e niente.
Che diav...” Jackal mise le mani a terra creando una stradina di marchi esplosioni diritta verso i nemici, ma neanche il tempo di dire: -Katsu!- che un raggio come quello di prima li spense tutti.
-Tsch!- Scocciato si rimise in piedi, e un'ombra oscurò il sole.
-Super Artigli Paralizzanti!-.
Si tuffò all'indietro perché un tizio con l'aspetto di un cane gli era piombato addosso e aveva cercato di graffiarlo con dei lunghi artigli, sfiorandolo appena sul petto.
Sei finito!!!” Decise di sferrargli un pugno per farlo brillare, invece il suo braccio non gli rispose; anzi, tutto il suo corpo non si muoveva!
-Oooon!- L’uomo-cane indietreggiò, mentre alle sue spalle spuntò un nano dalle lunghe sopracciglia e dai capelli blu. Le sue mani erano luminose, dello stesso colore del raggio di prima.
Merda! Non... riesco... accidenti!”.
-Arrenditi.- Gli intimò il nano: -Ormai non puoi più...-.
-State zitti!!!- Sbraitò lui, per quanto fosse difficile schiudere le labbra.
-Io sono Jackal dei Nove Cancelli!!! Nessun essere umano può sconfiggermi, vi pentirete della vostra arroganza!!!-.
Sforzò tutti i muscoli per muoversi, finché non sentì come sbloccarsi qualcosa.
-Spirale Esplosiva!!!- Allungò il braccio lanciando un vortice di esplosioni, ma ancora una volta il nano le intercettò con i suoi raggi facendole sparire.
Jackal si sentì montare dalla rabbia, tre volte, tre! Ma almeno pensava che, se gli artigli lo avevano paralizzato, l'avevano anche toccato.
Difatti
BOOM
-AAAAH!!!- Gridò il ragazzo, contorcendo le dita monche delle unghie.
-Guarda che le puoi fare ricrescere.- Gli fece notare il compagno.
SBAM
Furioso per l'ennesimo affronto, Jackal batté i pugni sul terreno, disseminando tutto la strada e le case di mine.
-PERÒ NON NE AVRAI IL TEMPO!!!-.



In una pianura arida nel centro-est di Fiore
Mmm...”.
Torafuzar socchiuse le palpebre, squadrando il plotone che gli stava di fronte.
-N-Non temete!- Fece il comandante: -Fate fuoco!-.
I suoi uomini eseguirono l'ordine, bersagliandolo di attacchi che però rimbalzano sulla sua pelle corazzata.
-Non ho altro tempo da perdere.- Piegò la testa in avanti preparandosi ad attaccare, ma d'un tratto un lampo tuonò in cielo (sereno, fino ad allora) e lo colpì senza altri preavvisi.
-Urr!!!- Sentì la scarica attraversarlo tutto, immobilizzandolo per qualche secondo.
Era pervaso di magia, magia molto forte.
-Tranquilli, ragazzi, ora ci penso io.- Esclamò quello che presumibilmente era il fulminatore, un mago muscoloso e grosso quasi quanto lui, che si mise davanti agli altri.
-E tu chi sei?- Gli domandò. Lui si indicò con il pollice: -Il mio nome è-
Approfittando della sua distrazione gli si buttò addosso, ferendolo sul torace con le lame sulle braccia.
-Kuh!- Sputando sangue dalla bocca, il nemico volò via, schiantandosi su una parete rocciosa dieci metri indietro.
I soldati si allarmarono ma nessuno osò fare nulla: evidentemente quello era il loro uomo migliore e li aveva destabilizzati tutti.
Stupidi umani.” Pensò tra sé e sé: “Non mi piace combattere così, ma non c'è tempo per essere leali. Il rispetto e l'onore sono per i combattimenti, ma questa è una guerra.”.
-La mia missione è uccidervi tutti, e io eseguo sempre le mie missioni. Uh!- si scansò all'ultimo, una saetta gli era passata vicino al viso.
-Eseguire le missioni è importante.- Qualcuno gli afferrò il braccio, e voltatosi vide che era stato il tizio di prima. Il suo pugno era chiuso ed emanava elettricità.
-Ma proteggere i propri compagni è molto più importante!-.
Torafuzar parò il pugno con la mano, ma come prima lo attraversò una scossa che lo costrinse ad arretrare.
Giusto, certo.” Ragionò il demone: “Il metallo del mio corpo è un buon conduttore. Questo potrebbe essere un avversario ostico.”.
-Mi domando come hai fatto ad avere una velocità simile un attimo fa, con tutto quel peso.- Commentò il nemico, con aria tranquilla nonostante la x rossa sul petto: -Oh! Forse hai usato la forza delle gambe per saltare. Ma il contraccolpo deve essere stato pesante.-.
È anche perspicace.”.
-In ogni caso, lascia che mi presenti: io sono un membro della gilda più forte di Fiore... ex-membro, dato che per colpa vostra si è sciolta. E io sono...- Lo stesso gesto di prima col pollice, stavolta lo lasciò fare: -il God Slayer del Tuono, Orga Nanagear di Sabertooth!-.
A quella rivelazione, Torafuzar si corrucciò: ecco come mai i suoi fulmini erano neri, una magia potente. E poi quella gilda, se ben ricordava era stata la seconda di Fiore dietro Fairy Tail; e sottovalutare Fairy Tail aveva costato loro molto caro l'ultima volta.
-Quindi dovrò essere molto attento.-.
-Ah!- Gioì quello: -Il mio nome ti ha fatto tremare, eh pescione?- il nome era l'unica cosa che non aveva riconosciuto.
-Allora se mi consideri un degno rivale che ne dici di giocare pulito?-.
-Proprio perché sei pericoloso non dovrei avere scrupoli, invece. Ma va bene, sei fortunato che sia io il tuo avversario. Però avrei anch'io una richiesta: che il tuo amico alle mie spalle segua le nostre stesse regole.-.
Orga si stupì, ma poi fece spallucce.
-Te l'ho detto che ti sgamava! Vieni qui, Rufus!-.
Il suo compare obbedì, era un ragazzo biondo vestito di rosso; a vederlo sembrava molto meno pericoloso dell’altro, ma la sua aura magica diceva tutt’altro.
-Non ho ricordi su di lui.- Gli riferì: -Ma è uno dei Cancelli dell'Ade, e combatte meglio in acqua. Quindi ho lanciato alcune rune anti-acqua.-.
Uh?”.
-Sentiti libero di provare.- Lo invitò Rufus.
Torafuzar gli sorrise, attaccandolo con un pugno.
-Non serve, mi basterà uccidere prima te.-



Bosco, sede di Tartaros
Presto… presto sarò di nuovo...”.
TOC TOC
Sayla riaprì gli occhi, era Mira che batteva dall'altra parte del vetro.
-Ehi, ci sei?-.
-Mi ero assopita.- La sua voce uscì ovattata dal respiratore.
-Mmm.- Fece l’altra con scetticismo: -Se vuoi tirarti indietro, è l'ultima occasione.-.
Sayla si concesse un po’ di silenzio prima di risponderle: -Dove ci troviamo adesso?-.
-Dietro la sala del Master, nella sua capsula. L'ultima.-.
-E lui lo sa?-.
-Beh, no.-.
Sayla strinse a pugno la mano, mostrandogliela, quasi a minacciarla: -Allora questa è la prova. Sono successe troppe cose, e non mi riferisco solo all'essere diventata un- lasciò lo spazio al posto di quella parola: -Io non sono più niente, io sono una minaccia per il Master, io l'ho... l’ho colpito, per colpa di quella donna! Quella donna...-.
Quella donna dai capelli rosa che sapeva essere ormai morta, ma non per lei, non dopo quello che le aveva fatto. Avrebbe voluto essere di nuovo nella stessa stanza per infliggerle indicibili torture, ed anche la sua incontrollabile rabbia era prova del suo deterioramento interiore.
-Senti, il tempo stringe, la Balia mi chiama, sto per andare a nanna.-.
-Sì, scusami. Il fatto è che non sono più un Etherious, ma tornerò a esserlo, grazie a t- Sussultarono entrambe e distolsero lo sguardo imbarazzate; poi Sayla riprese: -Procedi.-.
L'albina sospirò, un sospiro del genere non-c'è-speranza, quindi avviò il Cambiamento.
La vasca si inondò di liquido blu, quando gli arrivò agli occhi Sayla vide Mirajane trasalire e le sue iridi incupirsi, segno che era tornata dormiente. Non le rimaneva che eseguire l'ultimo ordine datole, ovvero andare a combattere; così, alzò i tacchi. Sayla si chiedeva se l’avrebbe più rivista.
Bene, così se qualcosa va storto sarò fritta. Uhuh!” Si sorprese nel ridere e nell'aver dato di spirito, ma tanto, ormai...
Sospesa nella capsula, sentì le particelle di anti-ethernano scorrere nei tubi per raggiungerla, e chiuse di nuovo gli occhi, preparandosi ad una nuova evoluzione. Voleva assaporarne ogni secondo.
Sentiva però di aver dimenticato qualcosa. Come in sogno, ripensò a un giorno di tanto tempo indietro...
Un forte rumore la fece sussultare; si girò e vide che nella capsula di fianco a lei il Cambiato numero 298 aveva battuto il pugno sul vetro, e ora contorceva il volto in modo ripugnante.
Ha perso un braccio durante l'ultimo scontro.” Ricordò lei.
Al contrario di noi Demoni di Zeref, per i Cambiati la guarigione accelerata è fonte di grandi supplizi.”.
Ma è la punizione giusta per aver tentato di imitarci.”.
Ah, ecco cosa.”.
Ilvdo-KUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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AAAAAAAAAAAAAAAAA
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In una valle bruciata a centro-est di Fiore
-Anf, anf, anf...-.
Freed lasciò la spada, diventata ormai troppo pesante per le sue braccia.
-Anf, anf, anf...-.
-Tutto qui, moccioso?-.
-Anf, anf, anf...- Il ragazzo si inginocchiò mettendo una mano a terra, anche le ginocchia erano diventate macigni.
-Oh? Mi piace vedere qualcuno prostrato ai miei piedi.- Ridacchiò il demone.
-Anf... sei un mostro... non c'è speranza...-.
Ma era ovvio, d'altra parte quello davanti era Genma, l'ex-master di Sabertooth; era fuori dalla sua portata da ben prima che diventasse un demone.
Tuttavia, nemmeno riuscire a scalfirlo... per il suo amico Bickslow… che onta…
L'ombra di un pugno lo oscurò, poi gli si abbatté addosso sbattendolo a terra.
-Uagh!!!-.
La sua stessa armatura, l'Absolute Shadow, lo ferì nell'ammaccarsi.
-Patetico! Nessuno di voi è degno di stare al mio fianco! Ma, prima che ti uccida, svelami una curiosità: per quale motivo il tuo corpo trasuda di anti-magia, moccioso?-.
Ah, se n’era accorto. Beh, non aveva alcuna ragione di mentirgli.
-La ragione è che... lo respirai tempo fa... ed è ancora qua...-.
-Ah, sì? E allora spiegami. perché il livello continua a salire?-.
Freed ridacchiò, sputando del sangue: -Perché non ero stato l'unico... la mia amica era incinta... le mie rune non possono disperdere le sue particelle, ma potevano creare un legame e spostarle su di me... e già che c'ero, ho preso quelle di Bickslow... e una volta che sarò morto, loro saranno liberi...-.
Loro? Già, sento ancora le particelle di Bickslow! Allora è sopravvissuto!”.
-Uhm!- Fece una smorfia quello da sotto i baffi: -Uno con la corporatura come la tua dovrebbe essere già morto.-.
-Già, me... me la dicono spesso... ah...-.
Genma si inginocchiò, fino a trovarsi faccia a faccia con lui, ed era come per un bambino guardare le fauci di un orco; poi l’orco le aprì, mostrando due file di denti appuntiti. D'un tratto Freed avvertì un groppo in gola, spalancò la bocca e sentì uscire come del vomito, ma insapore.
Sentiva tutti i muscoli contrarsi e le viscere rivoltarsi, come se gli stesse risucchiando l'anima.
Non riesco a respirare... soffoco...” Ma, all'improvviso com'era venuta, quella percezione svanì, e poté respirare a pieni polmoni.
-Sai, moccioso, io mi nutro di anti-ethernano per sopravvivere al buco che mi inflisse Sting in petto. Con il tuo sarò a posto per mesi, mi sei capitato proprio a fagiolo. Comunque...
SLAM
Il calcio lo colpì in viso, facendolo volare via. Scorse i frammenti del suo elmo spargersi in aria prima di atterrare scompostamente con doloroso fragore su un ceppo abbrustolito (tanto era rimasto della Selva Nera) che gli fracassò le scapole.
-Comunque sapere che hai voluto affrontarmi così ridotto mi irrita! Pensavi di potermi battere così marmocchio??? Devono sorgere e cadere cento regni prima che tu possa anche solo sfiorarmi!!!- Tuonò quello, avvicinandosi a grandi passi: -Ora ti impartirò una bella lezione!
Però non poteva scappare, non riusciva nemmeno a muoversi, e il suo sguardo si stava appannando.
Almeno la mia morte sarà servita a qualcosa.”.
Laxus, Lisanna, Wendy... addio...”.
Bicks… Ever...green...”.
Un'ombra, ancora più grossa di quella di prima, lo sovrastò. Presto non avrebbe visto altro che ombre.
Ricordatemi...”.



Nei pressi di Oshibana, nord-est di Fiore
Brain prese una bella boccata d'aria: le grida, l'odore di zolfo, i detriti che cadevano come fiocchi di neve, erano le cose che gli erano mancate di più... da morto.
-Avanti!- Spronò i suoi uomini, che già si stavano scatenando. Vide che un gruppetto si stava dirigendo verso una bambinetta che urlava e piangeva, cosa che gli provocò un attacco di ridarella; ma d'un tratto i demoni volarono via, come per una folata d'aria, e Brain percepì una fonte magica sopra di loro.
Alzò il viso e scorse una cosa veloce come una freccia dirigersi verso di lui sgolandosi.
-Dark Ca...-.
ZAM
La lama gli trapassò il cranio e lo uccise all'istante. Brain avvertì la propria coscienza scivolare via, nell'oblio...
...per cedere il posto a ZERO!!!
-Bene, ho eliminato il capo.- Disse la ragazza rinfoderando la katana, e dando le spalle al “cadavere”.
-Ritiratevi, se ci riuscite.-.
Zero si risollevò e la spazzò via con un calcio.
-Dwa Razy. Due vite per due anime.-.
La bruna roteò in aria e per terra, riuscendo però a rimettersi in equilibrio e fermarsi sulle quattro zampe. Non era poi tanto esile come sembrava. Sfoderò la spada e rialzò il viso, e il suo volto prometteva... distruzione!
Zero voleva testare le sue capacità prima di spezzarla in due.
-Prendetela!- Ordinò ai demoni, e loro si gettarono all'attacco. La ragazza fece altrettanto, facendosi rapidamente strada mulinando fendenti: al primo nemico tranciò il petto, il secondo lo tagliò dalla vita in su, il terzo lo saltò e conficcò la lama sulla sua schiena, per poi abbatterla addosso al quarto, e così via.
Davvero eccellente!” Pensò; poi, trovandosela davanti, scattò il corpo a corpo: lei con l'arma e lui con indice e medio ritti si scambiarono numerosi colpi, senza riuscire però a metterne in segno nessuno.
È veloce, più di Brain! Sfortunatamente per lei, tuttavia, ho due braccia!” E così la travolse con uno Zero Slash. Il Cambiato poté giurare di aver visto un dente volare via dalla sua smorfia di agonizzante sorpresa, giusto un attimo prima che lei schizzasse via dalla sua visuale.
Si abbatté contro una casa che aveva già mezzo distrutto; calata la polvere, notò che sul suo fianco sinistro l'uniforme era bruciata, e per il resto si muoveva a sussulti. Eh sì, non se l’aspettava un attacco del genere.
-Non dirmi che hai già finito? Su, fatti sotto.-.
Una goccia di sangue dalla ferita sulla fronte colò sul suo occhio; Zero fece per pulirsi, ma si accorse che il suo braccio destro era corto... troppo corto!
Gliel'aveva mozzato!!!
-COME HAI OSATO???- In preda alla furia prima ancora del dolore, afferrò un demone che gli stava di fianco, lo circondò di magia esplosiva e glielo lanciò addosso. La ragazza si buttò in avanti, ma lo scoppio la fece cadere.
Zero si voltò per prenderne un altro, e ci riuscì appena in tempo, dato che stavano tutti fuggendo. Dopo averlo lanciato, notò che anche lei stava scegliendo quell'opzione.
-Dark Delete!!!- Voltatosi di scatto polverizzò un'intera fila di Etherious, facendo congelare sul posto tutti gli altri.
-Risparmierò la vita a quello che mi porterà la sua testa!!!- Bugia.
-MUOVETEVI!!!-.
Ebbero tutti un soprassalto e invertirono direzione, sorpassandolo di corsa a dispetto delle armature.
Ritrovata momentaneamente la calma, si pulì la faccia e tentò di assumere la sua solita posizione, ovvero con le mani dietro la schiena; ma, resosi conto che era impossibile, sbraitò ancora e li seguì a sua volta.



Malva, sud-ovest di Fiore
-Signora, abbiamo finito di sgomberare i civili!-.
-Bene. Notizie del nemico?-.
-Sono schierati laggiù.-.
-Oltre quel grattacielo dunque. Uhm, sarebbe un ottimo punto strategico.-.
Yukino si mise a considerare i pro e i contro di una possibile spedizione.
Ci sarà come minimo un Cambiato potente. Non posso mettere a repentaglio le vite di molti uomini. D'altra parte...”.
-Yukino-sama?-.
-Ti lascio il comando, vado in avanscoperta.- Detto ciò si diresse a tutta velocità verso l'edificio, facendosi scortare da Loki e Pisces e usando, come aveva finalmente imparato a fare anche in forma demoniaca, lo Star Dress di quest'ultimo (un lungo velo celeste simile a una coda di sirena intorno alle gambe, piedi nudi e unghie smaltate di verde marino, bikini color alga con la parte sopra colla forma della costellazione, collana di conchiglie e corazza azzurrina sulle spalle, nonché un trucco brillante argento attorno agli occhi). Per sua fortuna non c'era nessuno per strada a vederla così conciata, e arrivò in un battibaleno.
-Dolce Yukino, non vedo nessuno neanche qui. Vado dentro.-Si offrì il più forte dei suoi spiriti.
-Aspetta, Leo-sama, andremo insieme.- Non voleva che il suo amico fosse in pericolo, lì dentro da solo.
-È un'imprudenza inutile!-.
-Non si faranno vedere per uno Spirito Stellare!- Ribatté lei; resasi conto delle sue parole, si affrettò a domandargli scusa.
-No, hai ragione. Però ti prego, stai dietro di me: io sono immortale, ma tu no.-.
-Però senti il dolore. Non lascerò che ti feriscano, Loki-sama.- Lo rassicurò mettendogli anche una mano sulla spalla.
Leo arricciò amaramente le labbra: -Beh, questo dovrei essere io a dirlo.-.
Salirono ciascuno su un pesce, che li trasportarono all'altezza dell'ultimo piano, saltarono e infransero i vetri delle finestre, arrivando sul pavimento con una capriola.
-Stai attenta, mamma.- La mise in guardia il figlio-Pisces, ora in forma umana; ma per quanto i quattro si guardassero attorno, non vedevano nessun nemico, né amico, né niente di niente dato che erano in una grande stanza vuota che occupava tutto il piano. Cosa avrebbe dovuto essere? Avevano sgomberato tutto, oppure non avevano avuto il tempo di mettercelo?
Forse non sono ancora arrivati.” Si disse: “O magari hanno avuto la mia stessa idea e ne sta venendo uno forte.”.
-Controllo dall'altra parte.- Annunciò Loki avvicinandosi all'altra finestra.
TUM-TUM TUM-TUM TUM-TUM
A ogni suo passo il cuore di Yukino batteva più forte, come se giunto lì già sapesse che sarebbe accaduta qualcosa di terribile.
TUM-TUM TUM-TUM
Era vicino, molto vicino, troppo vicino e...
-Niente.- Loki fece spallucce; poi il suo volto si contorse dal terrore e: -Attenta!!!.
Ma era tardi: due mani erano emerse dal pavimento e le avevano stretto le caviglie.
-!-
Si sentì tirare in basso e la terra le mancò sotto i piedi, dopodiché venne sbattuta brutalmente sul pavimento del piano di sotto, impattando in un piccolo cratere.
-Urgh...- Gemette, tentando di rialzarsi nonostante le sue ossa protestassero. E in effetti la ebbero vinta, perché... le sue braccia erano più piccole! Oh kami, anche le gambe, anzi, tutto il suo corpo era rimpicciolito! Ma com'era possibile?
La risposta arrivò sotto forma delle stesse mani di prima, che le bloccarono gli esili arti. Sopra i suoi occhi ora campeggiavano delle fauci ringhianti.
Una paura che aveva un qualcosa di primordiale l'assalì: peggio della semplice impotenza, peggio dello shock della trasformazione, era più sedizioso, più radicato, più traumatico... e lei lo conosceva bene.
Le sembrava di essere tornata bambina e di sentire di nuovo i rimproveri dei suoi genitori, e il latrato di quei cani con cui la tenevano sveglia ogni notte, e addirittura di vedere i loro musi rabbiosi appena oltre il vetro, a un centimetro da lei. Per quanto la sua mente razionalmente si opponesse a un simile pensiero, più provava a cancellarlo e più voleva accucciarsi in un angolo e aspettare l'arrivo di sua sorella, ma...
Ma lei ora non c'è più...” Ricordò con orrore; invece quelle zanne erano ancora lì.
-L-Lo-Lo-k-ki-sa-sama...-.
Il demone zannuto emise un grugnito che doveva essere divertito.
-I tuoi amici sono spariti, forse hanno avuto il buon senso di tagliare la corda.-.
-N-N-No l-lo-loro no-on lo fa-fareb-b-bero mai...-.
-Beh, mi sa che...- Alzò minacciosamente un pugno, che ai suoi occhi era grande come un macigno: -lo hanno appena fatto!!!-.
-REGULUS IMPACT!!!- Colpito al petto, il mostro volò addosso al muro del piano, facendo tremare tutto.
-L-Leo-sama!- Gioì lei, con il cuore a mille che, se lo sentiva, ancora un secondo e sarebbe scoppiato ancor prima di venire colpita.
-Il tuo potere magico è venuto meno, sono qui con il mio... ma tu sei diventata umana e... una bambina?!-.
-G-Già...- Ma per quale ragione era arrossito così tanto? La imbarazzava?
Poi si rese conto che, mentre lei era diventata piccola, i suoi vestiti no.

No… no...”.
Volette piangere.
-Tu!- La raggelò la voce del Cambiato, che si era rialzato e puntava la mano contro il ragazzo: -Regredisci!-.
Non successe nulla.
-Mi spiace per te, ma in quanto Spirito Stellare sono sempre stato così. La tua Maledizione non ha effetto! E ora, Regulus Gatling Impact!-.
Sarebbe dovuto seguire una serie micidiale di attacchi, ma il demone bloccò il primo pugno con la mano.
-Io non faccio tornare bimbi, io riduco il potere magico. Il cambiamento esteriore è solo estetica!- Detto questo prese Leo per il colletto, se lo mise di traverso sulle sue spalle, tenendogli una coscia e la testa e spingendo verso il basso.
-Ah!!!- Gridò il ragazzo.
-Loki-sama!!!- Yukino voleva andare ad aiutarlo, ma le sue gambe erano come incatenate a terra e non ne volevano sapere.
E comunque cosa potrei fare??? Non-non riesco nemmeno a smettere di tremare!”.
Ma lui poteva salvarsi, bastava che chiudesse il suo Portale! Per quale motivo non lo faceva?
Io.”.
Finché è concentrato su di lui non se la prenderà con me.”.
Si sta sacrificando, sta soffrendo per colpa mia!”.
Allora sfilò un braccio dalla divisa dell'esercito e prese la sua chiave.
-Chiuditi, Portale del Leone! Chiuditi, Portale del Leone!-.
-Che stai facendo???- Riuscì a biascicare lui: -Vattene di qui! Anche se mi spezzasse in due, io sopravviverò!-.
-Ti avevo promesso che non ti sarebbe successo niente! Ti prego, Chiuditi Portale del Leone! Chiuditi!!!-.
-Stai calma, dopo di lui verrà anche il tuo turno.- Sentenziò crudele il mostro.
-No! Non lo permetterò!- Yukino vide che dagli occhiali trapelavano le sue lacrime.
-Non ho salvato Lucy, e non ti ho protetta a Crocus! Almeno oggi, almeno ora, salvati!-.
Ma non poteva e non voleva farlo, l'unica cosa che faceva era piangere e ripetere a vuoto l’ordine. E pianse per qualche secondo come la bambina che era diventata, finché non sentì un palmo tra i suoi capelli.
-Che cavolo, evocarmi con la lacrima di una poppante!-.
-Questa voce... Acquarius-sama!-.
Era lei, imbronciata e tutto il resto; e non era sola: uno dopo l'altro, infatti, comparvero tutti i suoi spiriti.
-Libra-sama! Caprico-sama! Horologium-sama! Deneb-sama!-.
-Pun-pun!-.
-Plue-sama!-.
Un attimo, il pavimento poteva reggerli tutti?
-Umpf! Potete essere quanti volete, non cambia niente.-.
-Ha ragione, lui può...-.
-Lo sappiamo.- La interruppe Acquarius: -Ma tutti insieme ce la faremo. Ora vattene, e cerca di trovare qualcosa della tua taglia.-.
-Ci penserò io a te-denasu.- Qualcuno la prese da dietro e la strinse al petto. Un camice?
-Ophiuchus-sama? Pe-Perché sei Eclipse?-.
-Perché mica ci stavo qui dentro sennò-denasu!- Sorrise lei: -Su, andiamo!-.
-Cosa credete, che te lo permetterò?- Ruggì il demone, ma si trovò davanti Taurus e Aries.
Così Ophiuchus se la mise letteralmente sottobraccio e si diresse verso le scale; un momento, quella era la finestr-
CRASH
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!-.



Fuori Hargeon, sud-est di Fiore
Lei era diversa da come la ricordava. Non tanto ma...
Ali, delle piccole ali da pipistrello che spuntavano dalle scapole (erano quelle a tenerle in volo? No doveva essere la magia). E poi due cornetti, grandi un dito, anch'essi neri, tra i capelli, e una coda che finiva con la punta di una picca. Il vestito anche quello scuro, e molto succinto.
Sembrava una piccola succube, era carina in realtà.
Molto carina.
-Avanti, Wendy, avanti! Giochiamo insieme, giochiamo insieme!-.
Molto... ca...rina...
Sherria...
Sher...ria...
Cosa?
Cosa le era successo?
-Wendy-sama!- Le esclamazioni dei soldati la riportarono alla realtà. Ma anche Sherria.
-Tsch! Voi non mi piacete!-.
Wendy non seppe come, ma capì subito cosa stesse per fare; allora si riscosse e le andò incontro.
-Aspetta!-.
Una folata le scompigliò i capelli, e sentì urlare alle sue spalle; non ebbe il coraggio di voltarsi, e non ce n'era il tempo.
-Aspetta, Sherria, aspetta!- Si fermò quando vide che tornava a darle retta.
-Va bene, verrò a... a gio...- L'amaro in gola e il salato sulle palpebre l'avvertirono che stava per scoppiare.
Se lo facessi, lei cosa farebbe? Non lo so, non so più niente di lei! Devo trattenermi!”.
-Wendy, tutto a posto? Qualcosa non va? Qualcuno ti ha fatto del male?- La sua voce, anzi, tutto il linguaggio del suo corpo trasudavano di sincera apprensione; eppure Wendy ne aveva...
-No, no, asso-solutamente no! Sherria, che ne dici di scendere? Così giochiamo, ecco... a rincorrerci!-.
-A rincorrerci? No.- Il suo tono di voce cambiò drasticamente, era diventato freddo e crudele, e le sue sclere si tinsero di oscurità. Allargò le braccia, e una brezza sinistra si alzò dalla polvere.
-Sherria?-.
-Giochiamo a combattere. A combattere, sì. È molto divertente.-.
Il vento circondò Wendy e la sollevò in aria; la ragazzina vacillò, ma l'aria stessa la bilanciava.
-Che stai dicendo? Ti prego, amica mia, mettimi giù!-.
-Ti piacerà, lo so, ho giocato così tante volte! Non aver paura, fa male solo all'inizio.-.
-Cosa-Cosa dici? Sherria, so che non sei così! Ti scongiuro, mi fai paura!-.
Ecco, non riusciva più a controllarsi: ma forse era un bene, forse sarebbe tornata in sé se l'avesse vista in quello stato.
Invece la sua voce era più spettrale di prima.
-Le regole sono... divertirsi! Lottare più forte che si può! Cosa c'è di più divertente del crollare a terra??? Tutti hanno sempre riso con me!!!-.
Wendy si sentì gelare il sangue.
-Oh, Sherria! Cosa ti hanno fatto?-.
-DIVERTIAMOCI!!!- Un turbine, anzi, un uragano si sprigionò dalla sua amica, era come se fosse appena scoppiata una burrasca davanti ai suoi occhi. Poi, di colpo, sentì come un pugno sullo stomaco che la spinse verso terra, e tuttavia si scontrò con un muro d'aria che la fece rimbalzare in avanti; un’istantanea di denti stretti in sorriso, quindi ancora in volo ma stavolta in alto.
-Avanti, Wendy-chan! Avanti, avanti! Attaccami!-.
No!” Pensò Wendy, incapace di muovere un solo muscolo mentre veniva sballottata da una parte all'altra.
Non potrei mai, mai farti del male!”.
-Uffa!- Ora l'aveva presa per il collo: -Perché non ti stai divertendo?-.
-Perché...- Le botte si stavano facendo sentire, rendendola inerme tra le sue dita.
-Non ci è mai piaciuto... fare questo... fare del male... anf...-.
-Sherria... ti supplico... ti supplico... smettila...-.
Per un istante, Wendy non diceva gli occhi, ma le sue labbra sembrarono ascoltarla, schiudendosi come dallo stupore. O forse fu solo un'illusione, perché dopo la stretta si rafforzò.
-È la cosa migliore del mondo... ti serve solo una spinta. Mi-Mi ringrazierai, amica!-.
Ancora le stesse grida di prima.
-Ucciderò uno a uno i tuoi amici se non inizi a sorridere!-.
-Eh? Eh? Sherria, no, no!-.
-Rilassati.- Le accarezzò la guancia con delicatezza, ridendo, e questo avrebbe dovuto rincorarla, farle ricordare com'era un tempo, almeno farle smettere un minimo il bisogno di darsi sfogo con le lacrime.
Invece la nostalgia stessa sembrava aver perso la speranza.
-Basta solo che tu... ci dia dentro!-.
Dovette averla colpita con una specie di trivella d'aria, perché il dolore allo stomaco suggeriva questo.
-Ah...- Aveva solo il fiato per sospirare, e si lasciò cadere quando l'altra la mollò. Non sapeva volare, e non provava il desiderio di imparare in quel momento. Arrendersi così, dopo aver visto andarsene i suoi amici davanti agli occhi, dopo aver visto Sherria così ridotta, era forse un male? Chi poteva biasimarla? E gli altri soldati, senza più qualcuno con cui “giocare”, lei li avrebbe lasciati andare, probabilmente. Sì, ormai era finita...
Charle e Lisanna!” Ricordò a un tratto.
Ci siamo promesse di rivederci! E non posso lasciare Sherria così!”.
Pensando a ciò, si preparò alla caduta, giusto con un secondo d'anticipo.
-Urr!-.
Le gambe attutirono il danno, se era lecito dirlo, perché ora rantolava a terra e non vedeva più niente.
Le ginocchia! Le mie ginocchia!!!” Provò a guarirle con la magia, invano, non riusciva a concentrarsi perché non era quella ferita a fare davvero male.
Ed ecco che vide qualcosa, attorno alla quale il buio si stava diradando.
Quel libro.
Di fianco a lei.
Come?
“Non importa.”.

Lo prese con una mano e, puntando i gomiti a terra, si mise sopra di lui.
-Non so cosa sei, non so cosa sono io, ma se puoi aiutarmi, allora, allora...-.
E lo aprì.



In una città a sud-est del monte Zonia, nord-est di Fiore
-Dove sei, Erza, dove sei?- Procedeva a passo di marcia sbriciolando i sassi che pestava e spostando lo sguardo a destra e a sinistra, scrutando a ogni vicolo, arrestando a ogni passo la Nube che la seguiva per evitare ogni rischio.
-Oh, ma non morirai mica per questo, Titania! Tu sei molto, molto più forte!-.
-Avanti, so che aspetti quanto me: vieni fuori! Vieni fuori, tra noi due c'è un legame più profondo dell'odio! Più forte dell'amore! Noi siamo come-uh!-.
Si bloccò, avvertendo una fonte di ethernano, come dire, insolita. Davanti a sé c'erano solo edifici in rovina, carrozze rovesciate eccetera, eppure era per certo da quelle parti.
L'ho già percepita da qualche parte, tempo fa. Non voglio altri insetti sulla mia strada, me ne occuperò alla svelta!”.
Allargò le braccia e la Nube la superò, avvolgendo tutto per decine di metri.
Saettò con i suoi acuti occhi viola dappertutto, aspettando che sbucasse in cima a un edificio.
Invece dove avrebbe dovuto guardare era alle proprie spalle: delle folate la investirono, e voltatasi vide che circa un centinaio sfere viola sospese in aria stava risucchiando tutto il gas.
Certo, adesso è tutto chiaro!”.
Quando le palle presero a brillare più intensamente, Kyouka saltò su un tetto e si protesse gli occhi.
Terminata la miriade di detonazioni, ancora silenzio. Strano, non l'aveva né attaccata mentre si difendeva né si era fatta viva; che non l'avesse ancora individuata?
Improbabile. Piuttosto sta prendendo tempo, che è quello che non voglio concederle!”.
-Avanti, esci allo scoperto, Minerva! Non tollererò oltre i tuoi giochetti!-.
Non uscì allo scoperto, e tuttavia diede segno di averla ascoltata: il pavimento cominciò a tremare, e una runa azzurra apparve ai suoi piedi.
-Mi prendi in giro???- Spiccò un salto e planò su un altro tetto, solo che anche questo si illuminò.
-Sei una vera scocciatura!-.
Si spostò ancora, e ancora e ancora, comprendendo cosa avesse fatto mentre lei si copriva gli occhi.
Quand'era in aria, stufa marcia, allungò gli artigli e li spiegò con forza, tagliando a metà ogni costruzione nelle vicinanze: in tal modo poté atterrare in un piano più basso, ma senza il muro che le impedisse di guardarsi intorno.
Come sospettava, questo non era stato marchiato.
-So alla perfezione dove sono accampati i tuoi compagni: la prossima volta trancerò le loro teste.-.

-Ancora convinta di nasconderti?-.
-No.- Le rispose una voce alle sue spalle.
Ah, eccola lì, in piedi su un palo della luce. Doveva essere una posa da figa? Per favore!
-Pagherai per il tempo che mi stai facendo perdere! Dovrò essere rapida, ma stai tranquilla: ti sembrerà durare un’era!-.
Minerva aggrottò la fronte, ma più per concentrarsi che per preoccupazione; quindi aprì le dita e materializzò due sfere sui palmi delle mani.
-Non ti lascerò procedere oltre, Kyouka.-.
Le labbra dell'Etherious si incurvarono di malizia.
-E perciò mi ucciderai?-.
Minerva trasalì, ma non si lasciò scomporre e lanciò gli attacchi. Lei li schivò con facilità con un paio di ruote.
-Voglio dire, è di questo che si tratta. Noi vogliamo uccidere tutti voi, voi volete uccidere Zeref-sama, e questo ci ucciderebbe tutti. Quindi non ci sarà un trattato di pace, un'alleanza o un improvviso slancio d'amore: dovrete sterminarci, nessuno escluso.-.
-Stai zitta!- Lanciò altre due palle, ma erano lente, indecise.
-Non ti basterà sconfiggermi, dovrai farmi fuori.- La incalzò: -Il problema è che la vostra specie tituba sempre quando si tratta di uccidere, soprattutto se il nemico vi assomiglia, perché siete portati ad identificarvi con le vostre vittime. La paura di morire può inibire la paura di uccidere, e quindi evitate farlo. E così, adesso, non siete pronti!-.
Allungò gli artigli verso di lei, letali come dardi: -Mentre noi sì!!!-.
Però Minerva li afferrò con decisione, e la guardò furente.
-Ti sei scordata che ti ho già eliminata una volta. E poi ti sbagli, ad alcuni di noi piace togliere vite: purtroppo per te, io sono una di questi!-.
-Kukuku!- Ridacchiò l'Etherious: -Forse una volta, ma te lo leggo negli occhi, ti sei rammollita. Non fai fuori qualcuno da troppo tempo.-.
Minerva scomparve, Kyouka sapeva bene che si era spostata nella sua dimensione. Un attacco a sorpresa, eh? Che cosa banale.
Riapparve alle sue spalle, ovvio, lei si girò e le diede un calcio alla coscia, ma lei si spostò dietro, quindi lei le sferrò un'artigliata e così via.
-Se cerchi di sfiancarmi rimarrai delusa!- Nel frangente in cui non c'era, la demoniessa sbatté il pugno a terra creando un'onda d'urto che la fece volare via quando tornò. Le fu subito sopra.
-Ti ho presa!- Premette con una zampa sul suo addome, affondando gli artigli nella carne.
-Kah!-.
Convinta di avere il topo già nel becco, si lasciò andare a parole e stuzzicamenti. Sì, in quel momento la vittoria la inebriava tanto da farle perdere il senso del tempo.
-Vediamo, come posso divertirmi con te? Mmm, dunque, per Erza ho in mente di aumentare la sua sensibilità al dolore insieme al piacere, non voglio rovinarmi la sorpresa con te.-.
-Ah, certo, ho trovato! Caldo e freddo, perché no? Sarà come avere la febbre, solo...-.
Minerva sgranò occhi e bocca, il suo volto si stava imperlando di sudore e un gustoso rossore le colorava le guance.
-...cento volte più forte! Vuoi una coperta, Minerva? O vuoi che ti tolga i vestiti?-.
-T...Tu... non...-.
-Sai,- Proseguì senza darle modo di finire: -tutti pensano che “tortura” equivalga a “male”: idiozie. Ogni vostro senso corporeo diventa un arma, se abusato, e non ne avete solo cinque. Se ti rendessi la vista così acuta da distinguere una cellula dall’altra? Se ti facessi sentire i pensieri di chi ami? Se ti invertissi il senso dell’equilibrio? Sarebbe uno spasso!-.
-T...Ti...-.
-Uh?- Poggiando tutto il peso sulla gamba che schiacciava, si appoggiò con un gomito al ginocchio per farlesi più vicina, e per farle più male. Ma l'avrebbe sentita urlare con tutte le risate che stava trattenendo a stento?
-...sbagli... alcuni... umani...-.
Fufu! Sta ripetendo quello che ha detto prima! Oramai delira! Cosa verrà poi? La curiosità mi uccide!”.
Se non stava attenta, però, qualcos'altro l'avrebbe uccisa: e cioè la runa che era appena apparsa ai piedi dell'edificio.
Cazzo.
Questo è...”.
Un fascio azzurro l'accecò, e si trovò improvvisamente sospesa in un'aria viola.
La sua dimensione!” Localizzò la donna che, verosimilmente senza il controllo della sua magia, stava volando nella direzione opposta apparentemente svenuta. Col cavolo, aveva appena riaperto l'occhio!
Allungò un artiglio e le perforò la spalla, dopodiché ci fu un altro fascio e poi si trovò il terreno in faccia.
-Puah!- Mangiò la polvere e la sputò mista al sangue. Con uno scricchiolio rimise a posto il naso.
Doveva averla piazzata con un timer. Ti sei fatta furba, Minerva, lo ammetto.”.
Però ora sei la mia puttana!”.
Infatti la maga era stesa sulla strada, sanguinava dalla ferita, era certamente svenuta e infine... oh, che stranezza, il suo aspetto non era più da Cambiata ma da umana. Era possibile? Eh sì, veste azzurra davanti e blu dietro, trucco in stile geisha e... niente più benda. Né particelle demoniache.
-Ti sei inventata qualche trucchetto vedo.- Poi scoppiò a ridere.
-Ahahah! Pensi davvero di passare per una normale umana in questo modo? Ahahah! Tu sei un mostro, sei come me!- La raggiunse e sollevò una mano, pronta a calare e sventrare il ratto.
-Perciò ti farò un piacere facendo questo!!!-.

Aspetta un attimo.”.
Qualcosa non andava.
Qualcosa era diverso, doveva essere successo mentre era nel Territory.
Qualcosa cosa?
Il cielo.”.
Sopra di me, in cielo.”.
Alzò lo sguardo e il braccio le crollò sul fianco.
Sgranò le palpebre, e nemmeno si accorse che il suo elmo, danneggiato, era scivolato giù scompigliandole i capelli.
-Che diav
Che diavolo è questo?-.



In ogni zona di Fiore
Tutti, amici e nemici, civili e soldati, si fermarono. Non importava cosa stessero facendo fino a quel momento, fosse combattere o stirare le calze, tutti si fermarono e guardarono in alto.
-Che cosa...-.
-Anf... che significa?-.
-Merda.-.
-Potrebbe essere?-.
-Nyah?-.
-Uhm...-.
-Ghihihihih!-.
-Ohibò!-.
-...-.
-Perdinci.-.
-Quanto costerà?-.
-Oh!-.
TAP
-Bianca, perché ti fermi? Ah! Che cos'è?-.
SNIFF SNIFF
Un sorriso enigmatico si stampò sul volto coperto dal cappuccio.
-Dei vecchi amici.-.
   
 
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