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Autore: Spensieratezza    05/04/2020    2 recensioni
Ship Ron x Harry /Silente x Piton
Questa è una versione di Harry Potter 3.0
Avete presente la mia fanfiction Harry Potter 2.0? Ecco, provate a immaginarvi la stessa storia, ma cambiando il paring. Se invece di essere innamorato di Draco, Harry fosse stato innamorato di Ron? Cosa sarebbe cambiato? In questa storia riprenderò tante cose di quella fanfiction, per quanto riguarda le cose che volevo cambiare e per la coppia Silente/Piton, che anche in questa versione alternativa, saranno innamorati.
Ps il rating è arancione per dei capitoli che scriverò dopo il quarto anno!
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Regulus Black, Ron Weasley, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
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E così adesso ho due diari, vabbè, un diario e un libro, mio caro diarietto, spero tanto tu non sia geloso, vero che non lo sei? C’è già Hermione a guardare storto il povero libro del principe mezzosangue. Quel libro non gli ha fatto niente di male. Mi sono confidato con Fred, George e Ron, ed è saltato fuori che ho anche te, loro erano allibiti che conservassi tutti i miei segreti ad un diario senza preoccuparmi di celarli a un occhio estraneo e mi hanno aiutato con un incantesimo. Allora sei contento di avere un amico?

Sai, oggi sono andato con Silente. Mi ha fatto conoscere la famiglia della mamma di Voldemort. Mi ha fatto una pena quella povera ragazza. Soltanto il fratello, ha preso un po’ le difese della sorella. Il padre non osava toccare dito sul figlio, credo sia il suo prediletto, mentre disprezzava la povera ragazza, convinta che fosse una Maganò.
 
Le lezioni con Silente, si sono rivelate più affascinanti di quello che pensavo e sono stato sollevato di sapere che perlomeno Silente è riuscito ad arrivare in tempo per riuscire a scarcerare sia Orfin, sia l’elfa domestica Hokey. La cosa che più mi aveva rabbrividito di tutta quella storiaccia, fu proprio questo. Non riuscivo ad immaginarmi niente di più crudele di far finire ad Azkaban qualcuno, facendogli credere di aver commesso un omicidio che non era stato lui a commettere.

Silente mi raccontò che Orfin cambiò radicalmente quando Silente gli confessò la verità, prima di creargli una nuova identità al riparo da Voldemort. Rimase talmente scioccato da quello che era diventato il figlio della sua sorella morta, da abbandonare per sempre le Arti Oscure.

Silente mi raccontò anche, che Tom Riddle aveva snobbato le origini della madre, credendo che fosse morta perché non era una strega, ma quando scoprì la verità, aveva odiato il padre con tutto sé stesso. Silente mi disse che la sua non era stata una vendetta soltanto perché non era stato voluto dal padre, ma anche perché aveva abbandonato la madre, provocandone il dispiacere fino alla morte.

Rimasi scioccato. Quindi Voldemort provava una sorta di compassione per sua madre?

Nonostante odiassi Voldemort per quello che aveva fatto alla mia famiglia, in quel momento odiavo suo padre di più. Forse non sarebbe diventato l’uomo malvagio che era, se lui non avesse abbandonato Merope.

Poi riflettei anche sul fatto che dopotutto il padre di Voldemort era stato privato dell’amore della sua vera compagna, per andare a finire con una strega che non amava e questo doveva essere altrettanto crudele. Ripensai alla follia di Romilda Vane e i suoi cioccocalderoni e all’improvviso mi sentii solidale con il padre di Voldemort, anche se forse, almeno avrebbe potuto non abbandonare il figlio. Chissà quante vite si sarebbero potute salvare forse.
 
“Voldemort odia l’amore, l’ha sempre odiato o almeno crede di averlo fatto. Scoprire la verità del suo animo lo avrebbe distrutto e io non fui così sciocco da sbattergliela davanti al muso, sfidando la sua collera, ma la verità, era che lui aveva subito la mancanza dell’AMORE. Sì, proprio così, Harry, la mancanza dell’amore, ecco cos’è l’inferno. Era questo che Voldemort odiava, niente di più, niente di meno.”

Scioccato e affranto, mi rimisi a pensare a tutte le follie che le persone fanno, per la mancanza d’amore. Ron e Lavanda.. - Ron non la degnava di striscio ma lei insisteva a cercare di farsi notare da lui - Hermione e Cormac Mc Laggen… Merope che aveva attirato il padre di Voldemort con un filtro d’amore…il marito che di riflesso aveva abbandonato la moglie strega e il bambino..il bambino che una volta cresciuto, si era vendicato della famiglia..

E poi pensai a me, pensai a Neville, privato dell’amore dei suoi genitori, pensai a Sirius..a Lupin divento lupo mannaro e costretto a trasformarsi da quand’era bambino. No, non tutte le persone che crescono infelici, diventano mostri.

Dissi tutto questo a Silente. Lui mi rispose “Molto bene, Harry..e qui arriviamo a una cosa che ti dissi tanto tempo fa. Non sono le nostre capacità che ci dicono chi siamo, ma sono le nostre scelte.”
 


Quando Harry fu fermato nei corridoi dal professor Piton, che incoraggiò Hermione e Ron ad andarsene, perché doveva fare una chiacchierata con lui nel suo studio, lasciandosi dietro le facce atterrite di Ron ed Hermione, si sentì mancare. Cos’aveva fatto stavolta? Voleva forse discutere dei suoi disastrosi voti? Voleva trovare una scusa per impedirgli di andare a Hogsmeade?

Sperò potesse anticipargli qualcosa, mentre si avviavano, ma Piton restò zitto per tutto il tragitto. Solo una volta che arrivarono nel suo nuovo studio – quell’anno insegnava Difesa contro le Arti Oscure – gli rivolse la parola. “Entra, Potter.”

Harry obbedì, notando che Piton per quanto autoritario, sembrava meno arrabbiato del solito, ma più stanco. Notò che assomigliava in maniera allarmante a Silente.
 


“Eccoci qui. Riesci a immaginare il motivo per cui ti ho fatto venire qui nel mio studio, Potter?” gli chiese, andando alla sua scrivania.

Harry lo fissò. Capì che non era davvero necessario per lui saperlo, forse Piton era solo curioso, forse voleva prima divertirsi a farlo stare sui carboni ardenti.

“Ho..risposto male, senza accorgermi, durante una lezione? Ho detto qualcosa che non dovrei dire?”

L’occhiata di Piton gli fece capire che per lui, qualsiasi parola che dicesse, era un rispondere male, ma non per questo aveva una punizione per ogni volta che apriva bocca, quindi decise di riprovare.

“Beh…allora i miei voti stanno andando male? O non ho più il permesso di andare a Hogsmeade? Non so..” disse, intimorito.

Sembrò che Piton avesse deciso che l’aveva fatto restare sulle spine abbastanza. Si leccò le labbra e poi mormorò con voce lenta: “Sembra che tu ti sia fatto l’idea che ogni volta che devo farti una convocazione, sia per punirti, Potter.”

Harry lo guardò a bocca aperta. Era una sorta di tranello??



“Mi dispiace, signore, io..”

Ma Piton alzò la mano per interromperlo.

“Non è un’accusa, ma una constatazione. Credo sia arrivato il momento di discutere con te, Potter, sull’idea che tu, ti sia fatto di me in questi anni..”
 
Fu la seconda volta che Harry aprì la bocca in una O stupefatta e questa volta ci mise un po’ di più a chiuderla, avendo la sgradevole sensazione di sembrare uno schifoso insetto, Piton, che lo guardava con aria disgustata, sembrava pensarla allo stesso modo. Si affrettò a richiuderla.

“Non..non l’è mai interessato saperlo, in tutti questi anni..signore. Senza offesa, ovviamente.” Disse con lo sguardo rivolto in basso, incapace di riuscire a comprendere a che gioco stesse giocando Piton. Forse aveva usato la legilimanzia verso di lui? Forse l’aveva beccato a parlare male di lui a Ron ed Hermione? Cercò di concentrarsi nel ricordare se per caso una di quelle volte che era successo, Piton fosse nei paraggi.

Piton però non sembrava incazzato. Sorrideva. Seppur sempre in modo sarcastico.
 


“è raro che siamo d’accordo su qualcosa, Potter. È una cosa che ammiro, così come ammiro la sincerità, ancor di più quando si tratta di verità scomode o imbarazzanti e dal momento che tu sei stato sincero con me, anch’io lo sarò con te.”

Harry pensava che Piton stava per imbattersi in una lunga serie di insulti, tra i quali quello più gentile sarebbe stato “Sei un maiale proprio come tuo padre!” e invece lo stupì con qualcosa di assolutamente inedito.
 
“è vero, non mi è mai importato, così come non mi importa del giudizio di tutti gli altri miei alunni. Se ne tenessi gran conto, non potrei insegnare, ma non parliamo di questo, ora. Dicevo, non mi importava PRIMA, ma adesso le circostanze sono come dire..cambiate! Il Preside mi ha detto di parlarti.”

Harry lo fissò basito, stando bene attento stavolta a non aprire la bocca. Cosa c’entrava ora Silente? Non riusciva a immaginarsi una risposta meno fuori luogo in quel momento.

“Il Preside mi ha riferito dei tuoi..diciamo..dubbi..sul mio conto, soprattutto dopo aver spiato il mio piccolo incontro con il giovane Draco Malfoy alla festa del professore Lumacorno.”

Harry si sentì sprofondare e questa volta non potè evitare di aprire la bocca, anche se di poco. Non era possibile. Silente non poteva aver tradito così una sua confidenza. Non poteva avergli fatto questo!
 


“Vedo che hai il buongusto di restare in silenzio e questa è un’altra cosa che apprezzo. Continua così, Potter. Potrei diventare presto un tuo fan.” Sorrise ancora sarcastico. “Ma veniamo a noi. è difficile a questo punto, immaginare chi dei due fosse diventato MENO tollerante, in seguito a quel confronto. Il Preside è chiaramente stufo di giustificarsi con ogni idiota che mette in dubbio la mia lealtà nei suoi confronti e io..”

“Professore, io non..”

Non ho finito, Potter. Dicevo, io invece sono stufo di essere spiato perfino dai quadri dipinti in questo castello, se anche solo cammino in una porta laterale, menchemeno spiato dal Prescelto.
 
Harry abbassò lo sguardo. Si sentiva più avvilito che mai.

“Ma non ti ho fatto venire qui per questo.” disse Piton sprezzante. “Sono venuto qui per avere un colloquio più sincero di quello che si potrebbe avere con il Veritaserum. Vedi, Potter, tu non mi piaci.” Disse Piton con voce carezzevole.

Harry rimase così stupefatto che sollevò lo sguardo verso di lui, colpito da quanto fosse sincero.
 


“Non mi sei mai piaciuto, non mi è mai piaciuta la tua arroganza, la tua strafottenza, il tuo crederti il MIGLIORE. Nonostante ciò, ti ho protetto, per ordine di Silente. Sì,so che ti ha detto anche questo, Potter. Io e il Preside ci diciamo ogni cosa. Sconvolgente la sua fiducia nei miei confronti, vero? Non ti chiederò di essermi grato per questo, credo che entrambi noi sappiamo, che non l’ho fatto per te, ma per motivi che non sono obbligato a riferirti..”

Harry abbassò ancora lo sguardo, senza dire niente. Era vero, se l’aspettava, anche se sentirselo dire, lo feriva comunque.

Piton però parve cambiare tono a quel punto.
 
“Il fatto però che lo facessi, non perché lo volessi, non significa che non lo meritassi.”

Harry alzò lo sguardo ancora su di lui. Piton lo stupiva sempre di più. Stava cercando forse di dire una cosa carina? Di farlo sentire meglio?
 
“è qualcosa che ho scoperto di recente, soprattutto con il giovane Malfoy.” Spiegò Piton. “Ho capito che ci sono persone, a volte, che meritano di essere protette, a dispetto del loro comportamento..”

Piton continuava a parlare con voce calma, ma Harry poteva vedere la RABBIA, filtrare attraverso il suo sguardo. Capì che Piton di recente covava risentimento nei confronti del suo ex allievo prediletto.
 


“Continuando questo giochetto della sincerità, non dirò che le tue indagini sull’allievo della mia casa, siano del tutto astruse e campate in aria, nonostante…i tuoi modi di interferire, siano goffi, impacciati e non aiutano niente affatto alla sicurezza sua e degli altri..” disse Piton con la mano stretta a pugno.
 
“Quindi..è stato davvero lui a ferire Katie? Chi voleva colpire??” chiese Harry, sobbalzando in piedi.

“Abbassa la voce, Potter, o ti faccio sbattere fuori dal mio studio a calci.” Disse Piton con gli occhi chiusi cercando di sforzarsi a restare calmo.

“Mi scusi.” Disse Harry mortificato, guardando in basso e riprendendo a sedersi.

Piton lo guardò severo e poi si rivolse a lui più calmo.

“Non importa. Ho fatto un incantesimo alla porta per impedire proprio che i tuoi atti sconsiderati e prevedibili possano far saltare la mia copertura, ma per le prossime volte, dovrai controllarti, non ci sarò sempre io a provvedere ai tuoi casini e se non avessi attuato questa sicurezza, avresti esposto entrambi a grandi rischi..”
 
Harry aveva colto pochissimo di quel rimprovero, la sua mente era ancora concentrata per metà al rimando all’incantsimo Muffiato - era sicuro che Piton dovesse riferirsi a quello, quindi lui lo conosceva? – e per l’altra metà, alla parola “copertura.”

“Copertura? Ma..signore..”

“C’è qualcuno all’interno di questa scuola, che il signor Malfoy ha cercato di colpire, sì.”

Harry sentì un vuoto incredibile, perforargli lo stomaco. Cos’avrebbero detto Ron ed Hermione?



“Chi??” chiese.

Piton sollevò le sopracciglia.
“Questo, resta tra me e il Preside..”
“Ma..”

“Il Preside non ritiene che sia una nozione fondamentale per te da sapere e io non sono interessato a ribellarmi ai suoi voleri, visto che, lo ripeto, questo incontro e tutte queste spiegazioni, se fosse stato per me, non ci sarebbero nemmeno state.”

Harry cercò di rimettere in ordine in fretta nel casino che affollava la sua testa.

“Silente voleva..che io sapessi? Ma..sono stato nel suo studio già svariate volte, in queste settimane..poteva dirmelo in quelle occasioni, se voleva..”

Piton riprese a sorridere.



“A quanto pare il preside ha preso questa decisione non appena si è reso conto che le continue lamentele e vessazioni di un moccioso, potessero rischiare di compromettere l’importanza delle VOSTRE lezioni e delle MIE indagini.”

Harry rimase di nuovo zitto ma si sentì avvampare.

“Voleva inoltre che fossi IO a parlartene e che si chiarisse una volta PER TUTTE che questa faida tra me e te, cessasse all’istante. A quanto pare ha pensato che continuare a spiare il ragazzo Malfoy, con la presenza di un moscone molto fastidioso che mi ronzava intorno, potesse ostacolare quello che stavo facendo.” Disse Piton con tono ancora più amabile.

“Mi dispiace..” disse Harry profondamente rammaricato.
Piton sembrò compiaciuto da questo.
 
“Questa è una novità per te, Potter. Sebbene ammetto che anche quando ti scusasti per il comportamento del tuo deplorevole padre, mi stupisti..” disse Piton alzandosi in piedi.

“Ero sincero!” disse Harry, alzando ancora lo sguardo, guardandolo dispiaciuto.

Piton lo guardò qualche secondo prima di dire:

“Lo so.” “MA cerchiamo di arrivare alla conclusione di questo incontro, non ti ho chiamato per tormentarti, sebbene, lo ammetto, è piuttosto divetente..” disse e Harry suo malgrado sorrise, ricambiato dal sorriso di Piton. “Dicevo, scopo di questo incontro, è quello di mettere da parte anni di rancore e antipatia reciproca in soccorso di qualcosa di molto più importante e quello che sta avvenendo di recente è importantissimo..”



“Ma signore..” disse Harry, facendosi un po’ coraggio per la tregua improvvisa da parte del professore. “Mi scusi se mi permetto, ma quello che sta accadendo in questa scuola, è gravissimo, insomma..una ragazza è stata ferita, perché non fermare Malfoy subito, se anche il Preside sa che è stato lui?”

“Per proteggere il ragazzo, è ovvio, per ragioni che non sai, non è sicuro per lui, che si sappia che è stato scoperto e…”

“Ma..se non lo fermate, lui ci proverà ancora! E cercando di arrivare al suo bersaglio VERO, potrebbe ferire qualcun altro! Forse UCCIDERLO stavolta!!” disse Harry agitato, alzandosi in piedi.
 
 
Ci fu una pausa più lunga, durante la quale, Harry pensò di aver esagerato e che stavolta Piton l’avrebbe davvero sbattuto fuori dal suo studio, senza più preoccuparsi di urlargli contro e farsi sentire, ma ancora una volta, il tono di Piton, era calmo.

“Potter, comprendiamo la gravità di quello che sta succedendo, ma c’è una ragione se abbiamo deciso di agire in questo modo e il preside preme per rassicuarti. La vittima designata non potrebbe essere più al sicuro di così.”

Harry sbarrò gli occhi, incredulo, ma Piton questa volta voleva finire il discorso prima che Harry potesse riuscire a interromperlo di nuovo.



“Ultima cosa, ma non meno importante. Ora arriviamo al tuo compito. Sì, Potter, esatto. Ti piace così tanto sentirti coinvolto che non dovresti ritenere offensivo, collaborare perlomeno al piano.”

“Io..certo. Cosa..devo fare?” chiese sbattuto.

Piton esitò un attimo, come se non fosse sicuro di come dirlo.
“Restare vicino a Malfoy.”

Harry battè le palpedre.

“Significa che devo seguirlo?”
Piton sbuffò.
 
“No, Potter, altrimenti avrei detto di seguirlo, inoltre non lo fai già? Sì, sappiamo anche degli elfi domestici. Non ti agitare, l’abbiamo trovata una buona mossa, tuttavia non è abbastanza.”



“Ma io..che cosa dovrei..”

“Stagli vicino, parla con lui, giocate a ramino o qualcosa del genere. Stagli incollato come l’edera.”

Harry era sconvolto ed era tornata la sua O a bocca aperta.

“Ma perché??”

“Perché Malfoy non se l’aspetta e questa sarebbe un’OTTIMA distrazione per distrarlo da quello che sta facendo. Io che cerco di scoprire quello che sta combinando, se lo aspetta, tu che fai l’amicone all’improvviso, NO.”

“Ma LUI MI ODIA!” disse Harry sbalordito.

Questo sembrò colpire in particolar modo Piton.

“è solo un ragazzo, Potter. Lui non…ti odia..” disse queste ultime parole con lentezza. Harry lo fissò incuriosito, mentre Piton si alzava e si voltava. Sembrava per la prima volta perdere un po’ del suo controllo.
 
“Silente aveva ragione..” disse Piton senza voltarsi.
“Ragione?”

“Ora so perché lui ha mandato me a darti questo incarico. Avrebbe potuto farlo lui, ma ha voluto che lo facessi io, perché sapeva..”

“Sapeva cosa?”

Piton si voltò verso di lui.

Che siamo così simili. L’odio tra te e Malfoy, come il mio con tuo padre.”

Harry rimase a bocca aperta per forse la decima volta quella giornata. Non voleva parlare di suo padre in quel momento, proprio non voleva.



“Ho odiato a lungo tuo padre, per qualcosa che è avvenuto quando eravamo ragazzi. Ho coltivato quest’odio fino adesso, tutti questi anni..soltanto ora che la situazione è così critica, soltanto vedere il paragone adesso, mi ha fatto rendere conto…era solo un ragazzo. Come lo è LUI.”
“Signore..”

“Tu non devi essere come me, Potter.” Disse Piton deciso. “Devi essere migliore. Quindi vai. Metti da parte il rancore. Dimenticalo.  Sii migliore di me e ricorda che Malfoy è solo un ragazzo.

Harry deglutì. Aveva gli occhi lucidi adesso e ringraziò silenziosamente Piton, per il fatto che non piangesse anche lui, perché era già abbastanza dura resistere alla tentazione di piangere.
 
Credette che Piton dovesse avergli letto il pensiero con il Legilimens, perché vide un sopracciglio alzarsi da parte sua.

“Lo farò. Grazie.” Disse poi Harry.

“Bene, allora non abbiamo più niente da dirci. Puoi andare, Potter.” Disse Piton, sedendosi di nuovo e facendo finta di dare un’occhiata ai fogli della sua scrivania.





Harry si alzò precipitoso, non essendo molto sorpreso. In fondo se lo aspettava un brusco congedo, dopo tutta quella inaspettata gentilezza. Stava per lasciare lo studio, trattenendosi dal correre, prima di uscire dal suo studio, quando non potè resistere e disse: “Dice che io non devo essere come lei..ma..se dopo quello che ho sentito oggi..” disse Harry con la mano che tremava sulla maniglia.

“Sì, Potter?” Disse il professore.

 Harry a quel punto si voltò e disse tutto d’un fiato:

Io volessi assomigliarle??” sputò fuori con gli occhi traboccanti di lacrime.
 

Piton lasciò la penna d’oca che aveva in mano e la posò sulla scrivania. Era la prima volta da quando era cominciato quel confronto, che lo faceva. Harry non resistette oltre e scappò fuori dal suo studio.

Era la seconda volta che Piton si sentiva così tramortito.

La prima volta era stata quando Silente gli aveva detto che era un mago migliore di Karkaroff e che credeva che lo smistamento avvenisse troppo presto.
 






















Note dell'autrice: ciao ragazzi! Come vedete, anche questa storia sta ripartendo ^^
mi scuso se in questo capitolo Ron non compare, ma questa non è progettata per essere solo una storia romantica ma per cambiar anche le cose che avrei voluto cambiare del libro, per questo si chiama Harry potter 3.0, ricalca la mia ff Harry Potter 2.0 infatti tutto quello che c'è scritto qui, è preso da li.
Dal prossimo capitolo torna Ron, non potevo ancora inserirlo, perchè..ho bisogno di rileggermi dei capitoli di questa storia per riuscire a riprendere a scrivere di loro perchè non ricordo se è già accaduta una cosa fondamentale, ma non preoccupatevi, si tratta di pochi capitoli. Con un'altra ff, dovevo leggere 60 o 70 capitoli per riuscire a riprenderla e ce l'ho fatta in 2 giorni, anzi un giorno e mezzo xd stavolta dovrò leggerne molti di meno, me ne bastano 16 o poco più! Se riesco aggiornerò tra qualche giorno, altrimenti, ci risentiremo tra una settimana :) e spero il confronto con Piton vi sia piaciuto! Io lo adoro e infatti l'ho rimesso sia in questa storia sia nel'altra LOL
   
 
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