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Autore: lightoftheday    12/05/2005    5 recensioni
Uno strano fine settimana in un luogo dove la percezione della realtà può perdersi nei meandri di quello che un occhio solitamente non vede. O è semplice questione di suggestione? ***Partecipante alla 15° edizione del concorso di EFP***
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Monaghan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon giovedì!

Vi lascio all’ultima parte della storia.

Buona lettura, Mandy

 

 

Epilogo

 

La luce che entrava dalle ampie vetrate del soggiorno dell’appartamento di Evelyn, che si trovava in piena Manhattan, rendevano l’ambiente allegro e luminoso. Dominic stava seduto sul divano, leggendo distrattamente un quotidiano, sebbene non potesse impedirsi ogni tanto di guardare la sua valigia fatta e pronta per essere portata via nel giro di una mezz’ora, quaranta minuti.

La mattina seguente di buon ora doveva essere nuovamente sul set del film a cui stava lavorando, quindi non poteva permettersi di prendere altro tempo libero, sebbene Evelyn sarebbe rimasta lì ferma nella grande mela altri quattro giorni. Le aveva chiesto se voleva seguirlo, ma aveva del lavoro da sbrigare anche lei e le era stato impossibile. Gli aveva assicurato che dopo la fine della stagione della moda si sarebbe fatta dare almeno una settimana, quando avrebbe voluto lui.

- Andiamocene da qualche parte al caldo.- aveva proposto, a Dominic era sembrata un’ottima idea.

Erano passati appena due giorni da quando Joseph li aveva accompagnati alla stazione di Salem per prendere un treno per New York, ma a lui erano sembrate nemmeno due ore.

Non che avessero fatto molto, si erano rintanati in casa di Evelyn senza nemmeno sentire un gran bisogno di uscire, l’avevano fatto solo la sera prima, pensando che era una buona idea andare a cena fuori, tanto per mettere almeno un po’ il naso fuori di casa. Erano stati bene, ma la serata era servita solamente per essere beccati da un paparazzo che, incurante del freddo, si era appostato fuori al locale dove erano andati. Non che Dominic se ne fosse stupito, ma non gli importava più del dovuto, del resto quello scoop l’avevano già fatto altri qualche mese prima, e nemmeno gli seccava che li fotografassero insieme, anzi. Con lei non poteva dargli fastidio.

Evelyn stava facendo qualcosa al suo computer portatile, seduta al tavolo in soggiorno, Dominic aveva notato la prolunga del telefono.

- Sei su internet?- le aveva chiesto.

Evelyn, concentrata su quello che stava facendo, aveva annuito accompagnando i movimenti della sua testa con mh mh, appena accennato.

- Quando hai finito posso andare a controllarmi la casella di posta?-

- Sì sì, - gli aveva detto, - tanto mi manca un secondo.-

Poco dopo infatti Evelyn si era alzata prendendo di peso il suo portatile e andando verso Dominic che era sul divano, srotolando ancora un po’ la prolunga.

- Mi potevo alzare io!- le aveva detto lui sorridendole.

- Va bene così…- aveva risposto lei appoggiandogli il computer sulle ginocchia. Quindi si era leggermente chinata su di lui, dandogli un bacio.

- Io mi vado a vestire, così poi per andare in aeroporto siamo già pronti.-

Dominic aveva annuito, quindi si era concentrato sul computer. Aveva controllato la sua casella di posta appurando che non aveva ricevuto niente di necessario. Un saluto di un amico al quale aveva risposto subito, della pubblicità, le solite cose.

Evelyn ancora non tornava, così lui si era trovato con il portatile collegato e niente da fare di preciso. Aveva cominciato a vagliare le svariate possibilità che aveva per passare il tempo, aveva aperto anche la pagina di Google per vedere se gli veniva in mente qualche ricerca interessante da fare. Tra le mille possibilità però, gli era venuta in mente solo una cosa.

Aveva digitato il nome Sarah Good senza starci troppo a pensare, in massimo un paio di secondi si era aperta una nuova pagina con tutti i link che il motore di ricerca aveva trovato per lui. Aveva aperto il primo, che lo aveva rimandato ad un sito su Salem, con cose già lette e già viste negli ultimi giorni.

Per la verità doveva ammettere di non aver più pensato a quello che era successo, gli era rimasto solo un po’ del disappunto che gli aveva lasciato quell’ultima conversazione con Elizah, ma anche quello non era stato rilevante durante il tempo che aveva passato con Evelyn, del resto quasi niente che venisse dall’esterno era rilevante in quei frangenti.

Di certo non poteva negare che quello che aveva vissuto in quella casa era stato strano, lo era stato davvero molto e doveva ammetterlo anche lui che era uno che non credeva affatto a queste cose. Un po’ si era messo anche nei panni di Elizah, per cercare di capirla.

Come gli aveva raccontato anche Evelyn, evidentemente la morte prematura di sua madre era stata qualcosa che l’aveva segnata così profondamente da farle desiderare che lei fosse ancora lì con lei almeno come presenza. Non ci voleva un grande sforzo d’immaginazione, riusciva ad intuire con facilità quanto potesse essere grande la sofferenza di una bambina che ancora piccola perde sua madre. Ma questo francamente non giustificava ai suoi occhi il fatto che ci si attaccasse talmente tanto al ricordo di una persona da decidere d’impostare la propria vita con l’unico scopo di voler trovare risposta a tutti i dubbi che nella vita di sua madre erano rimasti tali.

Dominic si era stupito della cosa, ma Evelyn, mentre erano sul treno affrontando il viaggio di ritorno, gli aveva parlato del fatto che per la prima volta durante tutta la sua vita si era sentita così distante da Elizah da non riconoscerla nemmeno più come la sua amica da una vita.

- Il momento peggiore è stato quando sei svenuto, e lei con suo fratello sono rimasti lì come se non gl’interessasse. C’era da concludere quell’accidenti di seduta spiritica della malora e non hanno battuto ciglio. Posso capire entro certi limiti, ma se fossi stato molto male, se avessimo avuto bisogno di aiuto? Non oso nemmeno pensarci, sono stati due incoscienti. E questo mi dispiace, Elizah, non è mai stata così come tu l’hai conosciuta, era una gran bella persona.-

Aveva pensato immediatamente di aver fatto una stupidaggine ad aprire quella pagina internet, in fondo a lui non importava niente di quella faccenda.

Per la verità non era mai stato nemmeno uno che non credeva affatto in certe cose. Capita a tutti almeno una volta nella vita di avere delle percezioni, di avere la netta sensazione che qualcosa debba avvenire e che poi avvenga davvero, oppure di sentire che qualcuno a noi caro che magari non c’è più ancora ci guarda, e veglia su di noi. Era convinto che fosse più comune di quello che ci si potesse immaginare.

Solo che era anche fermamente certo che fossilizzarsi su quella strana cosa che era a suo parere l’occultismo fosse sbagliato. La vita è quella reale, che tocchiamo con mano, le persone morte sono morte e gli spiriti, se esistono e sono tanto potenti e pericolosi come tanti affermano, meglio lasciargli stare.

Dominic preferiva pensarli intorno ai vivi, mentre vegliavano su di loro amorevolmente senza che questi gli infastidissero.

Era un pensiero rassicurante, come rassicurante era pensare che quello che era successo, per lui, da quel momento in avanti, non sarebbe stato altro che un fatto strano che sarebbe caduto nel dimenticatoio, fra qualche anno avrebbe dovuto sforzarsi per ricordarlo e molto probabilmente tutto ciò che gli sarebbe venuto in mente sarebbe stato che era stato male per aver avuto la febbre alta, tutto lì.

 

Aveva sentito dei passi dietro di lui che lo avevano riportato alla realtà dai suoi pensieri, Evelyn stava rientrando in soggiorno, Dominic aveva immediatamente chiuso quella pagina lasciando aperta la casella di posta elettronica.

Evelyn aveva fatto il giro del divano e gli si era seduta accanto, molto vicina. Aveva sbirciato sul desktop mentre gli passava una mano sulla nuca, come se volesse scompigliargli i capelli.

- Qualcosa d’interessante?- aveva chiesto.

- Non più del dovuto.- aveva risposto Dominic, mentre chiudeva anche quella pagina. - Spengo?- le aveva chiesto subito dopo.

Evelyn non si era curata di rispondergli, si era messa in ginocchio dove prima era seduta, stringendogli le braccia intorno al collo e cominciando a stuzzicargli con la punta della lingua un orecchio.

Dominic dapprima aveva ridacchiato. - Deduco che sia un sì…- aveva commentato, per ricevere in risposta un deduci bene appena accennato.

Probabilmente avrebbe preso l’aereo di corsa quella volta, ma ne sarebbe valsa sicuramente la pena.

 

 

 

 

 

 

Non so quanto possa essere stata all’altezza delle vostre aspettative questa storia, spero che, anche se non è stata quella che vi aspettavate la fine, vi sia piaciuta comunque.

Credo sia abbastanza facile capire cosa volessi esprimere leggendo quest’ultima parte. Non è la risoluzione di un mistero, o la volontà di rivelare una verità. Niente di così complicato. Semplicemente la volontà di esprimere un’opinione personale, come possono essercene tante sull’argomento.

Volevo ringraziare prima di tutti Moon, che come al solito legge e commenta in anteprima, i miei coinquilini Ale, Massi e, ultima ma non ultima, mia sorella Fra che mi hanno sostenuta e consigliata in più di un frangente.

Un grazie mille va ovviamente, ancora una volta, alla “musa ispiratrice” Naty e a tutti quelli che hanno letto e in particolare commentato: quindi un bacio a Claudietta, Lo e Chu.

 

Per ultimo vorrei fare un’altra dedica, a mia nonna, che è morta tredici mesi fa e mi manca tantissimo.

E’ un pensiero rassicurante immaginare che ancora da lassù mi guardi.

   
 
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