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Autore: Aliasor    12/05/2020    1 recensioni
Dal capitolo 7: "Ogni tanto non è male farsi alzare l’autostima da un amico. Tempo però, all'improvviso, smise di sorridere allegro per mostrare qualcosa di simile a un’aria di nostalgia ed amarezza.
Come a ricordare qualcosa che non voleva rivangare, come a riaprire una porta che voleva tenere chiusa con centinaia di lucchetti e catene.
- L’amore se dovessi trovarlo… scappa lontano. Ti pugnala al cuore e le cicatrici continuano a sanguinare… no, lascia perdere. Se trovi l’amore seguilo.-"
Breve comprensione della vita, della morte e dell'amore di alcuni individui che non possono essere definiti "esseri umani normali". Angeli, Divinità, Coboldi, Homo Sapiens, "l'Uomo Nero e la sua allegra famiglia non tanto allegra" e qualunque cosa presentino i Mondi. Il lieto fine non è sempre contemplato. Per noi è storia, per loro realtà.
Originariamente pubblicati sul mio blog.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Sandalphon spostò la pedina, ormai giocare a scacchi, o almeno a questa sua variante, era diventato molto in voga anche tra gli angeli più intelligenti. Spesso il circolo culturale faceva veri e propri tornei con premi speciali per il vincitore, di solito consistenti in cibi pregiati, generosamente offerti dall’Ordine Angelico, o una coppa di latta da quattro soldi fatta da Tempo durante un momento libero. Oggetto in cui aveva messo molto impegno, ma le sue dote creative si fermavano nelle scelte fatte negli scadenti videogiochi per appuntamenti che acquistava con soldi provenienti da chissà dove.
Non potevano venire dai banner del suo blog di fumetti, non ho mai visto lavori peggiori. Una lovestory tra una studentessa Protone e il suo senpai Positrone? Chi lo leggerebbe? … Beh, io, ma non centra nulla. Io ho pessimo gusto.
Solitamente si concludeva con Sahaquiel che si doveva ritirare per riportare a casa Ramiel che, in preda a una crisi isterica, lanciava la scacchiera dalla finestra alla prima sconfitta.
In quel caso specifico si trattava di un incontro con un suo buon amico. La loro amicizia era nata per caso, non lavoravano per lo stesso dio e spesso si recavano al circolo in momenti diversi per divertirsi in modo diverso, uno amava guardare qualche libro di criptozoologia, l’altro i libri di giurisprudenza, ma grazie ad un fidanzamento si erano incontrati. Sandalphon era l’angelo personale di Giustizia, Akrasiel di Coraggio. C’è una certa ironia nel fatto che Akrasiel fosse proprio l’Angelo della Giustizia, non credete?
Sandalphon mosse il pedone in avanti di due caselle, stavano giocando da circa tre ore, nessuno stava superando l’altro. Akrasiel soffiò su un ciuffo di capelli castano ramati fastidioso che gli impediva di vedere bene; provava un certo orgoglio per essi, da quel punto di vista era più vanesio dell’Angelo dell’Ingegno.
<< Allora, cosa fai ora che siamo, come dire, in cassa integrazione?>>
<< In cosa?>> Domandò il secondo confuso.
<< Cassa integrazione, è una cosa degli umani. Non lavori per problemi della compagnia, ma ti pagano seppur di meno.>>
<< … Al momento non sto facendo nulla di particolare. Non mi è mai capitato di non ricevere ordini dalla mia dea. Mi limito a miei doveri di base. Tu, invece, cosa fai ora che Giustizia è morto?>>
Sandalphon mosse nuovamente il pedone. << Ora gioco con un mio amico. Dopo si vedrà.>>
Akrasiel rimase un po’ infastidito di come prendesse la vita con tale leggerezza. Era quasi sconcertante che potesse essere considerato quasi al livello di un membro dell’Ordine Angelico, se non lo avesse visto all’opera non ci avrebbe mai creduto. La sua potenza era sbalorditiva, si dicesse potesse uccidere cento creature malvagie senza nemmeno muoversi dalla sua postazione.
Ma era una bugia. Poteva ucciderne mille senza muoversi.
Sandalphon doveva aver preso quel suo modo di fare rilassato dal suo dio. Non era un lavativo come lo era stato Lucifero che preferiva passare le sue giornate libere a divertirsi o come Ramiel che non riusciva nemmeno a capire cose semplicissime, lui otteneva il massimo risultato col minimo sforzo.
Il suo obiettivo era esaminare la fauna e la fauna marina? Si prendeva una giornata al mare in modo da divertirsi, vedere gli animali e le piante della zona, controllare il loro stato di salute, fare qualche foto e tornare a casa sia con un rapporto che con una tintarella.
Aveva anche sviluppato ottime dote di rapporto con gli altri, forse perché più che un assistente per Giustizia era un babysitter durante le sue fughe in giro ad “aiutare i mortali”.
Era l’angelo ideale. Erano ancora in molti a chiedersi come mai Gabriel e Tabris non gli avessero fatto la proposta di entrare nell’Ordine Angelico, sarebbe potuto essere classificato come “Gran Maestro degli Scudi”. Certo, non avrebbero resistito alle tecniche di spade dell’Angelo del Fuoco, ma considerando che apparteneva solo alla classe dei Principati della Terza Sfera, una delle più basse, aveva ancora margini di miglioramento. Un Arcangelo aveva la possibilità di appartenere comunque a una sfera maggiore e sottoclassificarsi come Trono o persino Serafino. Le legislazioni angeliche sono un terribile casino, nessuno si era ancora preso la briga di mettere tutto al suo posto ai tempi di questa storia. E neppure oggi.
Qualcuno, vi prego, si dia da fare. Ho delle scartoffie che arrivano fino al soffitto, uso quelle di agraria per non far sbattere la porta.
Akrasiel scostò nuovamente la solita fastidiosa ciocca dalla faccia e spostò la sua pedina per l’ennesima volta sbuffando infastidito. Aveva ricevuto lo scacco matto al suo Imperatore Nero facendo l’unica mossa che l’avversario gli aveva lasciato possibile. Erano un po’ come Morte e Tempo quando giocavano, ma almeno qui lo scontro era equilibrato.
<< Dimmi, Akrasiel, non mi hai invitato solo per giocare con te, vero?>>
<< In effetti è così.>> Frugò sotto di lui in cerca di qualcosa, per l’altro angelo era una scena un po’ imbarazzante. Non vi ho accennato la loro sede di gioco, vero?
Il luogo era il Novecentottantasettemilesimo Mondo, amichevolmente chiamato il Mondo dei Bastardi. Non erano ancora abbastanza incasinati per essere considerati un Mondo da cancellare, avevano comunque un sistema politico funzionante e delle regole da rispettare. Niente attacco ai civili, combattimento solo in determinate zone, si poteva prendere l’oro dai cadaveri dei nemici e cose simili.
In quel dato caso si trovavano nelle piane di Antroni, un luogo dove i mercenari si riunivano per dare un’occhiata alla situazione. Le regole di civile, chiamiamola così, convivenza erano state scritte giurandole sulla Dea Coraggio e sul Dio Giustizia, gli abitanti di quel modo davano un grosso peso all’onore. Un po’ meno i mercenari, loro uccidevano e derubavano chiunque, andavano contro le regole.
Abilità Congiunta di Coraggio e Giustizia: Contratto Eterno, Punizione Perpetua.”
Si tratta di una specie di contratto verbale dell’anima: giurando sul nome delle due divinità si stipulava un accordo che non poteva essere infranto. I termini dell’accordo venivano incisi a forza nell'anima del contraente o in coloro che si trovavano nella zona in cui era stato stipulato se fatto da due sovrani di quelle terre.
Gli individui che infrangevano le regole scelte pur essendone a conoscenza venivano puniti. Coloro che non ne erano a conoscenza si limitavano ad essere avvertiti.
Chi infrangeva deliberatamente il contratto era condannato al giudizio di Akrasiel, angelo della giustizia e servitore del coraggio.
Akrasiel: Arcangelo di giustizia, armonia, equità, parola e redenzione, ma anche di vendetta. Colui che punisce chi trasgredisce le leggi degli dei.
Essere col libero accesso al potere chiamato “Fallen in Gehenna”. Si trattava di un’abilità dimensionale di livello sconosciuto. Qualsiasi creatura con abbastanza esperienza e studio era in grado di creare dimensioni tascabili, ma nel suo caso si trattava di un vero e proprio Mondo in miniatura. Si trattava di una piccola riproduzione della Parata mista al Regno degli Ashura e all’Inferno.
La faccio più semplice, il panorama che osservavano era in tutto e per tutto uguale a quello dell’Inferno che i cristiani immaginano, con valli di lava e fuoco, costretti a combattere tra i loro sino alla rottura delle ossa e allo spappolamento degli organi. Chi moriva resuscitava solo per trasformarsi lentamente in un bambolotto come quelli che suonavano nella Parata.
Alla fine, quando Akrasiel lo decideva, si tramutavano in polvere per ascendere al giardino di Morte. La punizione peggiore è che, a differenza dei loro colleghi nella vera Parata, loro restano coscienti sino alla fine.
Tradire la promessa fatta ad un dio non è mai una buona cosa.
<< Ho una questione per te, che ne diresti se ti dicessi che è comparso qualcuno che ha resistito al mio “Fallen in Gehenna”?>>
<< Direi che è assurdo. Il tuo potere è stato creato da due divinità, solo chi è stato benedetto da Eternità può resistergli. Persino io verrei attirato e costretto allo scontro.>>
<< Immaginavo avresti risposto così, ma è la verità.>> Ammise cominciando a mettere al loro posto i vari pezzi dentro il cassettino della scacchiera portatile e, finito ciò, si alzò con calma dal suo posto.
<< E chi sarebbe questo talento in grado di resistere al tuo immenso potere?>>
<< Un umano.>>
Sandalphon sgranò gli occhi, sapeva che gli umani erano capaci di azioni sorprendenti, ma questo superava i suoi standard. Si sarebbe fatto raccontare tutto appena tornati a casa, magari davanti a una bevanda calda. << Ah, sei sicuro di volerli lasciare così?>>
L’altro non si girò nemmeno verso il "posto" che gli aveva fatto da sedia. << Sì, almeno eviteranno di creare problemi, dovrebbero ringraziarmi.>>
I corpi insanguinati e doloranti di criminali svenuti erano stati accatastati da lui uno sopra l’altro, come fossero una piccola collinetta, per stare un po’ comodo. Gli umani avevano un corpo davvero molle alle volte, gli angeli erano sempre in ottima forma fisica.
Sandalphon fece un sospirò. Akrasiel non era proprio uno di quelli con cui voleva combattere.

   
 
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