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Autore: laurakovac    13/06/2020    3 recensioni
Una ragazza. Il suo compleanno.
Forse in questo giorno riceverà il suo regalo più bello.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Taro Misaki/Tom
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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SECONDA PARTE
Lalie amava molto la fotografia. Era la sua passione principale.
Quel giorno, una fredda domenica di metà novembre, decise di recarsi al vicino bosco di Vincennes.
Era un luogo che lei adorava. Un luogo che ben si prestava al suo amato hobby: infatti all'interno di quel bosco era possibile trovare quattro laghi e un castello. Poteva quindi sbizzarrirsi a trovare i soggetti più interessanti da fotografare, ad ogni stagione dell'anno: piante, fiori e piccoli animali popolavano i suoi album, in svariate pose e a diversi orari della giornata.
"Matisse! Ci vediamo più tardi" sorrise prendendo la sua macchina fotografica e coprendosi per bene.
Infilò sciarpa, guanti e berretto, ricevuti in regalo dai suoi colleghi di ufficio per il compleanno.
Sospirò mentre li indossava e con la mente andò a ripercorrere quel giorno.
Era stato bello e intenso. Tutte le persone che le volevano bene, glielo avevano fatto capire a modo loro, chi con un biglietto, chi con un regalo, chi con un semplice messaggio.
E poi c'era stato lui: Tom. Quel famoso giocatore, conosciuto per caso sulla riva della Senna, poco lontano da casa sua.
Abitavano vicini eppure lei da quell'incontro, non lo aveva più visto.
Seguendo il calcio, sapeva benissimo che era stato impegnato in diverse partite, tra campionato e Champions League, eppure avrebbe voluto incontrarlo di nuovo.
Si toccò la guancia dove lui le aveva regalato un timido bacio e poi uscì di casa diretta verso quel lago che amava tanto.
Trascorse buona parte del pomeriggio a fotografare particolari tipi di piante, erano i soggetti giusti per l’album che stava completando.
Si addentrò poi lungo un viale, anche se ormai gli alberi erano già quasi tutti spogli. Amava quell'angolo del parco in quanto conduceva proprio verso il castello.
La gente era veramente poca dato il periodo dell'anno in cui si trovavano.
Lalie iniziava a sentire un po’di freddo e decise quindi di rientrare a casa. Aveva già fotografato abbastanza soggetti ed era felice della sua raccolta.
Chiudendosi per bene dentro alla sua sciarpa e alla giacca pesante che indossava, si incamminò verso l’uscita del parco.
Ad un tratto però vide una figura a lei nota: un ragazzo dagli occhi nocciola che stava lanciando un bastone ad un piccolo cagnolino.
Quel volto e quello sguardo lo poteva riconoscere tra mille: si trattava proprio di Tom Becker.
Timidamente si avvicinò a lui.
"Ehm.. Tom.. C... Ciao... Non so se ti ric..."
Il ragazzo si voltò, sorridendo.
"Lalie... Sei tu…Ciao..."
La ragazza arrossì vistosamente. Si era ricordato di lei e persino del suo nome.
Le si avvicinò. "Come stai?"
Nel frattempo il piccolo meticcio si era messo ad abbaiare e scodinzolare per la nuova arrivata.
Iniziò ad annusarle le gambe.
Lalie sorrise, chinandosi per accarezzarlo.
"Credo senta l’odore di Matisse"
“Di chi?"
"Di Matisse, il mio gatto" solo in quel momento la ragazza alzò lo sguardo e incrociò gli occhi di Tom.
Si spostarono verso una panchina.
"Hai un gatto?"
"Sì, mi fa tanta compagnia"
"Già! Come la mia piccola peste, si chiama Lucky" rispose Tom riferendosi al suo cagnolino, poi continuò
"Non mi hai detto come stai".
Il tono della voce di Becker era dolce, calmo e sereno.
Vedeva la ragazza alquanto imbarazzata e quel rossore che le si dipingeva sulle guance infreddolite la rendeva ancora più bella.
"Sto bene, tu?"
"Molto bene grazie! Oggi è il nostro giorno di riposo... Sono stato molto impegnato nell'ultimo periodo tra Champions e campionato"
"Lo so! È grazie a te che ho vinto al fantacalcio la scorsa giornata"
Lalie sorrise a quelle sue ultime parole.
Tom invece rideva divertito "E’ vero che partecipi anche tu a questo gioco che va tanto di moda!"
"Sì! E sono prima in classifica sai? E contro ben sette maschi!" disse orgogliosa.
"Bene! Mi fa piacere che sto contribuendo ad una piccola ma grande vittoria!"
Risero insieme.
Ognuno sembrava trovarsi a proprio agio in compagnia dell'altro.
"Quella che vedo tra le tue mani è una macchina fotografica e anche professionale mi sembra"
"Sì, Ho questa passione da molti anni sai? E mi piace fotografare diversi soggetti, piante, animali e per chi vuole anche le persone. Questo è uno degli ultimi modelli. Un regalo che mi sono fatta per il compleanno"
"Si vede da come ne parli che questo hobby ti entusiasma molto"
"Già..."
Ad un tratto si alzò una folata di vento gelido. Lalie si strinse ancora di più dentro al suo giaccone.
Tom si alzò in piedi "Inizia a fare freddo sarà meglio andare"
"ehm se ti va... Potrei offrirti una fetta di torta e un thè caldo... "
"Molto volentieri. Non mi sono dimenticato che già la scorsa volta mi avevi invitato, ma purtroppo avevo un impegno con la società. Potremmo festeggiare adesso il tuo compleanno"
Lalie si illuminò "Ben volentieri… Ah.. Ovvio che la torta non è la stessa dell'altra volta"
Arrossì ancora in viso, accorgendosi dell’assurdità della frase appena detta.
"cioè... É lo stesso tipo ma... Non la stessa…Uff... Mi hai capito"
Tom che era stato in silenzio, scoppiò a ridere.
Le diede un buffetto sulla guancia "Certo che ho capito..." e inaspettatamente la strinse forte a sé prendendola per un braccio.
"Fa freddo vieni andiamo" le sussurrò accanto all'orecchio in quello che pareva un piccolo bacio.
Si incamminarono verso l’uscita del parco, Tom teneva al guinzaglio Lucky e dall'altra parte stringeva forte a sé Lalie.
Dopo un pò giunsero al condominio dove lei abitava.
"Vieni! Una bella merenda a quest'ora del pomeriggio ci vuole proprio!"
Prese per mano Tom quasi senza accorgersene e lo trascinò su per le scale.
Il ragazzo si lasciò condurre.
Tuttavia, davanti alla porta, Lalie si bloccò di colpo.
"che c'è?" chiese Becker.
"Matisse! Come facciamo? Tu hai Lucky… Loro…dobbiamo…"
Tom sorrise "Facciamoli conoscere, come in fondo dobbiamo fare noi" la rassicurò con il suo dolce sguardo e tono della voce profondamente caldo.
Lalie sorrise. Si era già innamorata di quegli occhi nocciola e di quello sguardo sereno, di quella persona rassicurante che aveva visto solo due volte.
Nell'aprire la porta, il gatto era pronto a saltare in braccio alla sua padrona.
Ma iniziò a miagolare vedendo quel cane che si stava avvicinando.
Lalie cercò di calmarlo, ma il gatto sparì sotto al divano.
Lucky continuava ad abbaiare, allora Tom tenendolo fermo riuscì a calmarlo.
"Uhm dobbiamo stare attenti" asserì la ragazza "Vediamo come si comportano. Intanto ti preparo la merenda"
Tom sorrise. Si sedettero al tavolo, mentre il meticcio si era appostato accanto al nascondiglio di Matisse.
"Ti ho seguito in ogni partita sai? Sei stato formidabile!" disse la ragazza mentre tagliava la fetta di torta.
Tom la osservava in ogni sua mossa. Era davvero molto carina e spontanea.
"Una ragazza con la passione per il calcio! Non se ne trovano tante"
"Be.... Sono cresciuta in una famiglia di tifosi. Mettiamola così"
Porse la fetta di torta a Tom che si apprestò velocemente ad addentare.
"E anche una brava cuoca. Questa torta è fantastica!"
"grazie! Me l’ha insegnata la mia vicina di casa! Sai da quando mi sono trasferita qui in città, lei mi ha aiutato molto ad inserirmi in un nuovo ambiente"
"Ah e che lavoro fai?"
"Sono laureata in lingue e mi occupo dei contatti con l'estero di una ditta di import-export"
"e ti piace?"
"Considera che in poco tempi ho rivoluzionato la mia vita, ho colto questa occasione e per ora va bene così!" sorrise ancora.
Tom si perse in lei. Sembravano molto simili.
La sua figura, il suo modo di fare, le sue chiacchiere. Tutto di lei era coinvolgente.
Lalie continuava a parlare e parlare, al punto che si era completamente dimenticata di versare il thè al suo ospite.
Becker dal canto suo aveva appoggiato un gomito al tavolo e assorto la ascoltava.
"Oh hai finito la torta ne vuoi ancora? E che sbadata non ti ho versato il thè…uff parlo sempre e perdo il senso delle cose scusami"
"E’ un piacere ascoltarti invece. Hai anche la passione per la fotografia ".
"Si quella.... Ehm aspetta" versò il thè in una tazza dal colore nero.
Magicamente, grazie al liquido caldo versato al suo interno, dalla tazza comparve la foto di Matisse mentre stava nella sua cuccia.
"Ehy ma..." tom era stupito.
"HJai visto? Questa è una delle tante foto che ho fatto e che poi a volte faccio trasferire sulle tazze. È un'idea carina secondo me!"
"decisamente!"
"ne ho altre così aspetta"
Lalie prese altre quattro tazze, sempre dallo sfondo nero, versò l'acqua calda al loro interno e comparvero altre immagini: Due raffiguravano alcuni particolari fiori che aveva fotografato al lago, una invece rappresentava la torre Eiffel al tramonto e una di lei da piccola con suo nonno.
"E questa?" Tom prese in mano proprio quest'ultima foto.
"Sono io all'età di circa otto anni. E questo è mio nonno. E’ lui che mi ha trasmesso la passione per la fotografia. Vedi? Armeggiavo già con una macchina fotografica"
Sorrise. Un velo di malinconia le scese sul viso.
Tom mosso a dolcezza le sfiorò la guancia leggermente arrossata, quasi a volerle fare una carezza.
Vennero interrotti dal miagolio di Matisse. Lalie si voltò e lo vide leccare Lucky: i due sembravano aver stretto amicizia.
"Hai... Hai visto quei due?" ma non riuscì a terminare la frase che Tom posò le labbra sulle sue. Un bacio! Tom l’aveva baciata!
Si staccarono quasi subito.
La ragazza imbarazzata teneva lo sguardo basso, andò a sedersi sul divano.
Tom fece altrettanto, ma senza accorgersi cadde sopra di lei.
"Ti... Ti ho fatto male? Scusa ma...sono inciampato in qualcosa"
"O meglio in qualcuno" con un dito Lalie, che stava ancora sotto a Tom, indicò i due animali.
Miagolarono e abbaiarono per poi dileguarsi verso il corridoio.
"Sembra lo abbiano fatto apposta” constatò la ragazza.
"apposta o no..." Tom non fini la frase che la baciò di nuovo.
Ma stavolta fu un bacio lungo, intenso, tanto desiderato. Le labbra incollate su quelle di lei, ad assaporarne ogni centimetro e il profumo dei suoi capelli ad inebriarlo.
Si staccarono per un attimo. Lalie si alzò leggermente. Nessuno dei due parlava, ma bastavano i loro gesti, i loro corpi. Allungò timidamente una mano e la strinse alla sua. Lo condusse nella sua camera da letto.
Tom si sedette sul letto, cingendole i fianchi e facendola sedere di fianco a lui.
Le spostò una ciocca ribelle di capelli dietro all'orecchio. Lalie tremava un po’. Forse per il freddo, forse per l'emozione. Mai avrebbe immaginato una cosa del genere. Poteva sentire il suo cuore battere forte all'interno del suo petto.
Tom teneva I suoi occhi nocciola incollati ai suoi. Vedendola timida e rossa in viso, l’abbracciò di colpo.
"Lasciati condurre" sussurrò e così lei fece.
Il ragazzo le alzò le mani al cielo, togliendole il maglione dolcevita che indossava. La spogliò tutta, piano piano. Lalie non provava vergogna, ma solo tanta voglia di lasciarsi andare. Unì le sue labbra a quelle del ragazzo, le loro lingue iniziarono una danza sensuale e ritmata.
Tom si spogliò completamente, e lei poté ammirarlo in tutta la sua bellezza. La prese portandola sopra di sé. I loro corpi combaciavano perfettamente e insieme divennero una cosa sola.
Lalie ebbe modo di scoprire che Tom non solo era bello, non solo era dolce, ma anche molto passionale.
Fecero l'amore più volte, unendosi in un legame indissolubile.
Ad un certo punto, la ragazza, coperta per metà solo dal lenzuolo, si accasciò sul petto di Tom, che nel frattempo si divertiva a stuzzicare con un dito un capezzolo ancora turgido.
"TU..."
"io.. Io?.. Cosa?" Tom la stava prendendo in giro.
Era la seconda volta che si vedevano eppure sembrava si conoscessero da sempre. Tutto era stato estremamente naturale, tutto così bello, nella semplicità in cui era accaduto.
Lalie si alzò leggermente per guardarlo negli occhi.
"Ti stai prendendo gioco di me Becker? Guarda che alla prossima partita del fantacalcio ti lascio in panchina!" lo minacciò puntandogli un dito sul petto.
Tom prese quel roseo dito affusolato, portandoselo sulle labbra.
"Mai potrei mia Fanta-allenatrice"
Le accarezzò una guancia e Lalie si lasciò andare a quel morbido tocco, per poi tornare a sdraiarsi su di lui.
Incrociò le mani dentro a quelle di Tom, facendosi ancora più piccola e quasi scomparendo, inglobata dentro a lui.
"Sei il mio regalo più bello" gli sussurrò.
"E tu il mio. Un dolce dono che la vita ha voluto farmi".
Insieme si addormentarono, mai immaginando che se tra loro due stava nascendo un amore, in cucina due piccoli animali , cane e gatto, stavano facendo a loro volta amicizia.
  
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