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Autore: NargilliRosa    27/06/2020    4 recensioni
What if? comedy musical durante il IV anno (alternativo)
“È un incarico molto delicato e importante. Chi di voi se la sente?”
“Ehm, ehm”.
Il Ministro della Magia sorrise. Sì, Dolores Umbridge era proprio la persona adatta per ricoprire quel ruolo.

[Dolastor, Druna, Nensy, accenni Piton/Minerva]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alastor Moody, Dolores Umbridge, Draco Malfoy, Luna Lovegood, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Luna, Minerva/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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In occasione dei provini per lo spettacolo teatrale fu messa a disposizione della professoressa Umbridge l'unica stanza che potesse disporre di tutto il necessario per l'improvvisazione degli aspiranti artisti: la Stanza delle Necessità. Mentre la piccola insegnante se ne stava seduta con una tavoletta sulle ginocchia e una penna in mano pronta a scribacchiare le sue considerazioni, gli studenti si alternavano a tentare la loro miglior prova. I copioni e i testi delle canzoni Dolores Umbridge li aveva tutti in mente e già tre candidati – Lavanda Brown, Seamus Finnigan e Padma Patil – erano stati depennati solamente perché si erano presentati con i fogli in mano.

Non sapere le battute era peggio delle stonature secondo lei: era a Hogwarts per riportare ordine e disciplina attraverso il teatro e non avrebbe tollerato il caos.

Fu per questo che, dopo quei primi casi disperati, si ritrovò a dare forse con un po' troppa rapidità il ruolo di Enjolras a Neville Paciock.

“È tempo per tutti noi di decidere chi siamo... Combattiamo per... Il diritto di una serata a Hogsmeade ora? Oppure è solo un gioco per dei ricchi purosangue?”

“Ehm ehm, può bastare signor Paciock. La voglio più deciso e un po' più intonato quando canta, ma direi che sono colpita dal fatto che abbia memorizzato le parole del testo!” esclamò rivolgendo un sorriso apparentemente caloroso al ragazzo che sembrava sul punto di svenire sul palco improvvisato. Poi chinò la testa sulla tavoletta e mise accanto al suo nome una spunta – ma con una piccola nota: se non trovo proprio di meglio.

Con la stessa scusa – sapere le parole – e la stessa clausola – “se non trovo di meglio” – si ritrovò a scritturare ben presto anche Hermione Granger, Fred Weasley (non il suo gemello, che oltre al talento mancava anche di memoria!) e Cedric Diggory.

“Ha problemi di udito, principessa del teatro? Il signor Diggory mi ha perforato i timpani e le assicuro che non posso permettermi di perdere anche questi!”

“Oh professor Moody! La aspettavo almeno un'ora fa!” Dolores si voltò per lanciare un'occhiata di rimprovero al nuovo arrivato. Poi riportò lo sguardo sulla sua tavoletta e sospirò vagamente delusa. “Lo so bene che il signor Diggory è pessimo! Ma sono tutti pessimi in questa scuola! La qualità è davvero bassa... E ho anche sentito già il gruppo del coro di Vitious! Sono davvero ehm basita. Non ci sono più i talenti di una volta!”

Alastor Moody si sedette accanto a lei, facendo un grugnito mezzo divertito.

“Talenti come lei?”

“Oh, beh, non cerco qualcuno ai miei livelli, ma almeno con un piccolo germe di talento!” sospirò lei in risposta, non cogliendo l'ironia del collega. “Mi dia pure un'opinione sul prossimo candidato, anche se non le prometto di essere d'accordo con lei...” aggiunse poi, cercando di apparire conciliante e forse perfino complice, prima di chiamare un nuovo studente.

“C’è un castello su una nuvola, vorrei andarci nei miei sogni…”

La studentessa entrò cantando direttamente, un tono sognante che sorprese Dolores. Non era terribile.

“Dovrebbe richiudere la bocca, prima che qualche mosca decida di entrarci”.

Il rimarco del professor Moody la fece tornare in sé. Notò il suo ghigno con la coda dell’occhio e si indispettì. “Ehm, va bene così, signorina…” controllò il suo elenco, “Lovegood. Mi sembra adatta per interpretare Cosette”.

Luna accennò un inchino e lasciò la stanza, mormorando qualcosa che Dolores non capì – qualcosa sul morso di qualcuno, ma decise di lasciar perdere. Si volse verso Moody prima di chiamare il prossimo studente. “Non sia sciocco, non ero a bocca aperta” chiarì. “In ogni caso”, aggiunse esaminando la scheda di Luna Lovegood, “non mi stupisce che quella ragazza canti decentemente. È purosangue”.

Moody non commentò.

Dopo la signorina Lovegood seguì una serie di candidati che la professoressa Umbridge ritenne del tutto inadatti – si decise a scritturare alla fine Cho Chang solo per disperazione, dato che il suo scorbutico collega la sollecitava a prendere per buono qualcuno. (“Scelga qualcuno, per Salazar! Tanto fanno schifo tutti comunque! E per la Barba di Merlino, prenda questa Corvonero qui che sembra sul punto di scoppiare a piangere se non lo farà!”).

In mezzo a quel caos generale, la voce di una studentessa riuscì però a emergere particolarmente e a sfatare la bassa aspettativa di Dolores.

“Da sola, il mondo attorno a me cambia: gli alberi sono spogli e ovunque le strade sono piene di estranei!”

Pansy Parkinson diede il meglio di sé sul palco e si sorprese non poco quando sentì la terribile insegnante applaudirla e acclamarla con entusiasmo.

“Ma... Sei un vero talento! Sul serio io... Ehm ehm... Cara ragazza, rivedo te in me. Sei proprio com'ero io da giovane!”

Pansy fece un incerto sorriso, non troppo soddisfatta a dire il vero dal paragone. Sperava di essere almeno leggermente più bella di quel rospo rosa!

“Bene... Grazie mille, o almeno credo” rispose e forse per via di quel paragone si mise a tossicchiare. “Ehm, può ricordarmi quali sono i duetti romantici con Draco?”

“Oh, vediamo... Intendi forse il pezzo in cui il tuo personaggio muore e Marius finge di amarlo solo per non farla morire completamente disperata? È A little fall of rain naturalmente! Ho sempre trovato quel momento tragico e, beh, forse sono troppo romantica ma ho sempre tifato per Eponine invece che Cosette. A proposito, sarà interessante vedere il signor Malfoy duettare così tanto con la Lovegood!” rispose prontamente la professoressa con un altro sorriso incoraggiante.

E fu non poco confusa quando improvvisamente Pansy smise di sorridere, invece.

 

Dopo aver ascoltato altri tre ragazzi, Dolores decise di aver sofferto abbastanza. “Ehm ehm” tossicchiò per interrompere un Corvonero che aveva appena iniziato a intonare – o piuttosto a stonare Red and Black, “direi che per oggi basta così”. Agitò la bacchetta attirando a sé, sotto gli sguardi attoniti di tutti gli studenti ancora in attesa di esibirsi, un calice completamente rosa.

“Vuole lasciare all’alcool la scelta degli interpreti?” domandò ironico il professore al suo fianco; l’occhio artificiale si concentrò sul misterioso oggetto.

“Naturalmente, ehm, no”. La professoressa iniziò a recitare a voce bassa, eseguendo con la bacchetta alcuni complicati movimenti. Dal calice si levò una fiammata, anch’essa squisitamente rosa. Dolores fu lesta a gettare nella fiamma – che sembrava non avere alcun effetto sul proprio contenitore – l’elenco di tutti gli aspiranti attori. “Domani, sarà questo rarissimo oggetto magico a decretare i nomi degli interpreti” annunciò dopo essersi nuovamente schiarita la voce. “La sua sapienza è assolutamente infallibile”.

Un po’ delusi, gli studenti iniziarono a sciamare fuori dalla stanza vociando il loro scontento.

“Ingrati” sentenziò la Umbridge, ignorando lo sguardo acuto del professor Moody. “Ehm ehm, pensa lei a chiudere qui? La vedrò domani, allora”.

Alastor non rispose, aspettando di vederla uscire prima di dedicarsi al calice rosa.

 

In Sala Grande a colazione regnava un silenzio strano, teso. Quasi tutti gli sguardi erano puntati sul calice che di lì a poco sembrava dover decidere dei destini dell’intero corpo studentesco, mentre naturalmente avrebbe solo annunciato a chi sarebbe stato concesso di partecipare allo spettacolo evento dell’anno. Le due cose sembravano equivalersi, per la maggior parte degli studenti.

“Harry! Davvero non hai nemmeno provato a ottenere una parte?” Ron suonò incredulo.

L’interrogato roteò gli occhi infastidito. “Vorrei solo un anno normale, Ron” spiegò, recuperando il bicchiere pieno di succo di zucca. Forse vedendolo intento a bere l’avrebbero lasciato in pace.

“Non so che darei per una parte, miseriaccia”.

L’ormai inconfondibile “ehm, ehm” risuonò nella sala. Era arrivato il momento.

Dolores Umbridge si avvicinò al calice e agitò la bacchetta. La fiamma si alzò, assumendo striature violacee. Poi gettò fuori un primo biglietto.

“Jean Valjean: Alastor Moody” lesse la professoressa. Un grugnito soddisfatto arrivò dal tavolo dei professori.

Ricevuto il secondo biglietto, iniziò a leggerlo. “Ispettore Javert” si bloccò, rossissima. “Questo… è inaccettabile!” strillò, facendo rizzare i capelli a tutti.

Il calice cominciò a eruttare un altro foglietto e poi anche un altro, ma lei prontamente li bloccò a mezz'aria con la sua bacchetta, decidendosi finalmente a ricomporsi e ad affrontare la dura realtà del nome che aveva tra le mani.

“Javert: Harry Potter” annunciò, sputando il nome fuori quasi fosse veleno. “Signor Potter, lei non ha neanche fatto un dannato provino, come spiega questa cosa? Signor Preside...” disse poi, voltandosi verso il tavolo dei professori con espressione furente, “la prego di intervenire, non verrò presa in giro nel mio ruolo. In qualche modo il signor Potter ha chiaramente manomesso il mio prezioso calice rosa!”

Mentre la Sala era immersa in un teso silenzio e tutti gli insegnanti la fissavano sbalorditi – meno uno che invece ridacchiava senza ritegno tra sé e sé –, Silente si alzò stancamente in piedi e fece cenno a Harry di raggiungerlo.

“Harry” gli disse poi con calma, fissandolo con un luccichio di divertimento negli occhi. “Sei stato tu a mettere il tuo nome nel calice rosa della professoressa Umbridge?”

“No, signore” rispose Harry con fermezza.

“Il ragazzo mente!” strillò Dolores con voce inauditamente stridula. “Altrimenti chi può essere stato a fare una cosa simile... Con quale titolo...” Si interruppe improvvisamente, incrociando lo sguardo del professor Moody che sogghignava ancora. “Come osa? Con quale titolo ha fatto una cosa del genere?” sbraitò ancora, lanciandosi stavolta quasi contro di lui, con solo il tavolo a dividerli.

Alastor si alzò in piedi e schiarendosi leggermente la voce, iniziò a cantare – anzi a parlare.

“Il mio nome è Jean Valjean!”

Senza quasi rendersene conto, la professoressa gli rispose immediatamente per le rime intonando il resto della canzone.

“E io sono Javert! Non dimenticare il mio nome, 24601!”

La Sala si ammutolì nuovamente, finché dal tavolo Serpeverde partì un rumoroso applauso.

“Per Salazar, dovrebbe cantare sempre invece di parlare: farebbe un favore a tutti!” commentò Draco, rivolto ai suoi migliori amici.

“Sì, è davvero bravissima!” commentò Pansy, finalmente realizzando che forse si trattava davvero di un complimento quello che la professoressa le aveva rivolto durante le audizioni.

“Quanto te, Pansy, a quanto ho sentito...”

“Oh, stai zitto Blaise!” sibilò la ragazza, recuperando la sua espressione innervosita. “Con te non parlo ancora! Avrei potuto fare Cosette e duettare con Draco, sei proprio uno stronzo!”

“Non è colpa mia se sei del tutto ignorante in letteratura magica” replicò lui con un ghigno soddisfatto.

“Ehm ehm” Dolores si schiarì la voce, come se improvvisamente conscia di avere su di sé gli occhi di tutti gli studenti. Si allontanò da Alastor. “Mi sembra chiaro che c’è stato un errore. Il ruolo non andrà a Potter”.

“Bene” iniziò Harry, ma fu coperto dalla voce divertita del professor Moody. “Come, il suo infallibile calice?”

La Umbridge lo ignorò. “Come dicevo, il ruolo andrà a qualcuno di ben più qualificato, ehm, sarò io naturalmente. Potter può fare uno degli sciocchi giovani che gettano la loro vita al vento”.

“Io veramente–”

“Basta così, Potter! Torna al tuo posto. Ho altri ruoli da annunciare”.

Harry eseguì, visibilmente irritato dall’inattesa piega degli eventi.

“Ecco, lo sapevo, hai ottenuto un ruolo anche senza fare nulla!” si lamentò Ron, riuscendo solo a peggiorare il suo umore.

I minuti seguenti videro confermare Neville nel ruolo di Enjolras, Draco in quello di Marius, Luna come Cosette – Hermione sbarrò gli occhi sentendolo – e Pansy nelle vesti di Eponine. La sorpresa arrivò quando Ginny fu nominata per il ruolo di Gavroche. “Sì, ehm, a volte innovare può far bene” commentò distrattamente la Umbridge. “Sempre con ordine, però!”






NdA

Se siete arrivati fino a qui, congratulazioni!
Che ne pensate dei provini, sono andati come vi aspettavate? Qualcuno ipotizzava Alastor-Javert e sì, avrebbe avuto senso, ma come potrebbe Dolores non pretendere per sé quella parte? ♥
Tenevamo a inserire comunque il calice, anche se ovviamente non poteva che divenire un calice rosa! Non è, tra l'altro, l'unico elemento del quarto libro che manterremo.
Speriamo che la lettura continui a piacervi (e a dirvertirvi); un bacione e al prossimo capitolo!
NargilliRosa
   
 
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