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Autore: Flamewolf2    11/09/2020    4 recensioni
Nuovo account, vecchia storia! Sono Flamewolf, ho perso i dati d'accesso della mia vecchia storia. La riprendo da qui, almeno finché il problema non viene risolto. Scusate il disagio.
La guerra è finita, ma Capitol esige vendetta. La gente ha la memoria corta, ha bisogno di promemoria...
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Tributi di Fanfiction Interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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5° giorno- mattina

 

Zerene Glendower, tributo del distretto 6, 18 anni

Quali fiori volete mettere nella corona?'” chiede la signora gentile.

Rimango in silenzio, non so davvero cosa rispondere. Mi sembra ancora tutto così assurdo! È vero, la mamma è sempre stata di salute fragile, ho sentito dire da alcuni che è stato un miracolo che abbia raggiunto l'età adulta, eppure...

Quali ti piacciono, Zerene?” mi incoraggia mio padre “Scegli tu, secondo me sono tutti carini”.

Vorrei poter scappare, non voglio stare qui, ma papà è stato chiaro: dobbiamo scegliere un tributo floreale per omaggiare la mamma, in modo tale da darle il nostro ultimo saluto in maniera onorevole.
Deglutisco, ed osservo meglio l'ambiente circostante: la stanza è piena zeppa di fiori, sono sicura che alla mamma sarebbero piaciuti tanto. Lei adorava tutte le cose belle e delicate: dai colori, alle stelle. Prima di ammalarsi di nuovo, mi aveva ridipinto la cameretta, in modo tale da simulare un cielo stellato. Ha detto di aver ricreato alcune costellazioni, e me le aveva anche indicate. Aveva messo molta enfasi su quella dell'orsa minore, in quanto lì c'è la stella polare. In caso mi perdessi nel bosco fuori dal paesino, devo seguire quella stella. Solo così potrò tornare a casa.

Ti vanno bene queste?” domanda la donna venendomi incontro, indicando una pianta con tanti fiori piccoli e bianchi “Personalmente li trovo molto eleganti”.

Rimango immobile, con la bocca semi-aperta. Ha effettivamente ragione, però c'è qualcosa che non mi convince, ma non capisco cosa. Continua a sembrarmi tutto così strano!

La perdoni” afferma mio padre mettendomi la sua grande mano sopra la spalla “È ancora molto scossa, fa fatica a parlare perfino con me. Non è un periodo facile questo, per nessuno di noi”.

La donna si appoggia la mano al petto, con aria affranta “È normale, prendetevi tutto il tempo di cui avete bisogno. Mi dispiace tantissimo per la vostra perdita”.

Perdita... perdita... la mamma...

Non c'è n'è bisogno” afferma mio padre scuotendo la testa “Le abbiamo fatto perdere anche fin troppo tempo. Prendiamo quei fiori bianchi”.

La signora annuisce, e si avvicina con un paio di forbici alla pianta, ma in quel momento sento una feroce morsa al petto. Sento improvvisamente caldo, perfino il mio stomaco sta facendo un salto su se stesso! La fronte si è riempita di sudore, la bocca è diventata secca. Non voglio!

No!” urlo sbattendo il piede a terra.

La donna si ferma, e mi guarda con gli occhi sgranati, e anche mio padre mi fissa sconvolto.

Non uccida quei fiori!” aggiungo mentre le lacrime iniziano a sgorgarmi dagli occhi “Non voglio che muoiano! Devono vivere!”

 

Mi risveglio di soprassalto, andando a sbattere con la testa contro una delle pareti dell'armadietto. Mugolo per il dolore, mentre cerco di massaggiarmi la parte colpita. I miei movimenti però qua dentro sono troppo limitati, ho bisogno di uscire, e di prendere aria.
Tendo le orecchie, in modo tale da sentire se qualcuno è qui nei dintorni, e quando sono sicura che qua fuori non c'è nessuno, esco fuori dal mio nascondiglio.

Stendo le gambe, e il mio corpo inizia a scricchiolare dolorante. Ho male dovunque, soprattutto alla schiena. Non è stata una buona idea chiudersi là dentro per tutte quelle ore, ma che scelta avevo? Quel dannato mi starà sicuramente dando la caccia, e io sono rimasta senza frecce! Dovevo nascondermi, e quella era la mia unica alternativa sicura. Vorrei che Jordan fosse qui, sono sicura che avrebbe trovato il modo di scherzarci sopra. Mi manca la sua risata, il suo modo tranquillo di fare, e anche le sue chiacchiere. Non riesco a credere che...

Mi mordo forte il labbro. Non posso permettermi di scoppiare nuovamente a piangere, sto rischiando la disidratazione. Ho finito le mie scorte d'acqua, e la sete ha ricominciato a farsi sentire con tutta la sua prepotenza. La pioggia purtroppo non è più un'opzione.
Ho anche fame a dire il vero, ma quella riesco a sopportarla già di più, anche se mi mancano un sacco i manicaretti di mio padre. Avrei voluto che Jordan assaggiasse almeno una volta una delle sue torte...
No! Zerene! Lo stai facendo di nuovo! Devi rimanere concentrata sull'arena, non devi farti schiacciare da questo posto. Se sopravvivi, avrei tutto il tempo del mondo per piangere, ma non ora!

Sento un rumore meccanico venire verso la mia direzione. Sorrido. Uno sponsor! Era quello che ci voleva!
Mi inchino verso la macchinina, pronta ad aprire il pacco. Sollevo il coperchio, mentre sento i muscoli delle guance tirarmi così tanto da farmi male.

Frecce, beneamate frecce.
Le afferro, e le metto immediatamente dentro alla faretra. Questo mi rimette sicuramente in gioco, sento di avere nuovamente qualche chance di vittoria. Devo vincere, per me, ma anche per la famiglia di Jordan. Ho promesso di prendermi cura di loro, e voglio mantenere la parola, devo farmi perdonare. Non l'ho difeso, sono fuggita via come una vigliacca. Ho un enorme debito nei suoi confronti. Rimedierò, mi ci volesse tutta la vita!
Abbasso lo sguardo, ed intravedo una piccola macchia grigiastra sul terreno. È liquida, e sembra anche recente. Sento il sangue gelarmi nelle vene. Possibile che sia...?
Scatto in piedi, e giro immediatamente la testa, cercando di guardarmi il didietro. Inizio a sudore freddo. Non è possibile, non ora! Eppure non ci sono altre spiegazioni! I miei vestiti hanno un'enorme chiazza, non ci sono dubbi, mi sono venute le mestruazioni.
Fanculo! Merda, merda, merda, merda!

Mi tolgo l'impermeabile, ed inizio a farlo a pezzi con l'ausilio delle frecce. Creo dei piccoli rettangoli, sperando che possano almeno in parte coprire i danni.

Sospiro. Ci mancava solo questo.

 

Dingir Gutierrez, tributo del distretto 3, 18 anni

Mi afferro la testa con entrambe le mani, piantandomi le unghie dentro alla carne. Ho voglia di urlare, ma se lo facessi, gli altri tributi mi troverebbe facilmente. E ora che faccio? No! Tutto questo è un errore, si stanno sbagliando! Io sono Dingir, uno degli strateghi della ribellione, da solo ho mandato a monte un'intera promettente alleanza, sono stato la causa della morte di due dei tributi più promettenti qua dentro! Io sono un predestinato! Una sorta di divinità in terra! Io scriverò la storia di questo Paese, non posso morire in questo posto!

Mi mordo forte il labbro fino a farlo sanguinare. Mi serve un nuovo piano, uno migliore, ce la posso fare! Io sono un genio d'altronde. Sono uscito da situazioni ben peggiori di questa! Non posso manomettere la palestra come desideravo? Pazienza, tirerò fuori un'altra idea brillante. Eppure, il mio piano era così perfetto! La palestra è piena di mine anti-uomo, avrei voluto capirlo prima. Era così ovvio! Era quello il modo in cui volevano punirci in caso di disobbedienza! Però, come avrei potuto sfruttare la situazione prima? La scuola era vuota fino a qualche giorno fa, ad eccezione dei miei alleati e di me medesimo. Una manomissione precoce sarebbe stata controproducente. Ora era la situazione ideale, peccato che quei fottuti topi si sono messi in mezzo! La morte di quella sfigata del distretto 9 me l'ha spiegato molto bene: chi si avvicina troppo a quella stanza, è un uomo morto. Anzi, a dire il vero, se non fosse stato per lei, a quest'ora sarei io quello nel bel mezzo di un processo digestivo. Se solo penso che sono vivo per così poco! Mi bastava arrivare dieci minuti prima, e di me non sarebbe rimasto più nulla! Avrei fatto una fine miserabile, non degna di certo della mia persona! L'essere ancora vivo non mi consola però, non ho più alcun piano.

Devo respirare, devo calmarmi, e concentrarmi! Ci sarà pur qualcosa su cui mettere mano... Uno, due, tre. Ok, sono di nuovo calmo. Sono quello più intelligente qua dentro, quelli rimasti sono solo un branco di babbei. A differenza loro non ho ustioni dovute alla pioggia, il mio stomaco è abbastanza pieno, e la sete la stiamo soffrendo tutti qua dentro, non solo io. Dalla mia ho anche la spada di quel pallone gonfiato di Diamond. Sono armato a differenza di molti, e non è detto che siano tutti dei gran esperti nel combattimento. Certo, è ancora viva Amalia, lei è sicuramente un osso troppo duro se fossi costretto ad affrontarla faccia a faccia. Devo mirare a lei, mi serve un suo punto debole, un'occasione, un...

Un tuono squarcia l'aria, interrompendo il flusso dei miei pensieri. Cazzo! Ero così vicino ad un'illuminazione! Perché questa merda di arena ce l'ha così tanto con me? La odio da morire!

Do un calcio ad una delle sedie dell'aula, facendola cadere per terra. Il mobile finisce vicino a una delle tele squarciate e a delle tempere ormai secche. Ah! Se almeno quei colori fossero fatti di sostanze tossiche! O forse sì? E se lo fossero per davvero? In fondo questa non è una scuola come tutte le altre, ma anche se fosse, come potrei sfruttare una cosa del genere a mio vantaggio? Sarebbe troppo difficile avvelenare il cibo altrui. Come potrei mai avvicinarmi a qualcuno? Non posso di certo offrire cibo avvelenato come se nulla fosse! Chi si fiderebbe mai di me? Amalia e Annah ormai mi conoscono, quegli altri tre non sono di certo dei sprovveduti, forse l'unico che potrei raggirare è quel ragazzino del dieci. Come è che si chiama? Ah già, Ben.

Ho un'altra mezza idea, molto semplice, ma forse potrebbe funzionare con i sopravvissuti più idioti.

Prendo uno dei fogli più integri della stanza, e ci scrivo sopra con una matita “Non entrare, ambiente tossico”. In questo modo almeno mi riservo un nascondiglio. Certo, non è la migliore delle mie idee, ma considerando quanto sono scemi gli altri, potrebbe anche funzionare.

Infilo un po' di tempere secche nella tasca, prendo un po' di nastro adesivo, e appiccico il foglio all'esterno della porta.

Ho quasi finito la mia opera, quando avverto qualcuno dietro di me. Mi giro di scatto, temendo il peggio, e tengo ben stretta la spada di Diamond in mano, ma rimango sollevato nel vedere solamente il ragazzo del distretto 10. Ben è imbambolato, completamente pallido per il terrore. Ha il corpo pieno di piccole ustioni, ma sembra stare tutto sommato bene. Sta per scattare via, ma lo fermo.

“Aspetta, non voglio farti del male!” annuncio.

Il ragazzo si blocca, e mi guarda con titubanza. Lo osservo meglio. In mano ha una scatola argentata, chiaro segno che ha appena ricevuto uno sponsor. Mi è appena venuta un'idea.

“Hai ricevuto un regalo!” esclamo fingendomi amichevole.

Ben stringe a sè il pacco, ed indietreggia di un passo. È chiaro che non si fida di me.

“Tranquillo!” affermo con un sorriso “Ero solo curioso! Dai, dimmi cosa hai ricevuto!”.

Il ragazzino mi lancia un'occhiataccia, ma alla fine cede, ed apre la scatola davanti a me. Al suo interno c'è un contenitore, con dentro del cibo, una pappa gialla con l'aspetto non proprio invitante, e con del sugo di salsiccia sopra.

“Cos'è quello?” chiedo fingendo un interesse genuino.

“È polenta” mi spiega “Non l'hai mai assaggiata, davvero?” mi chiede poi quasi incredulo.

Scuoto la testa, si vede che è un piatto della tradizione contadina. Mai stato così felice di essere cresciuto nel distretto 3. “Senti, ho un'idea” gli propongo tirando fuori la tempera dalla tasca. Gli altri tributi non si fideranno di me, ma di lui sì. Forse così potrei sbarazzarmi di qualcun altro “Metti queste tempere dentro al tuo cibo, ed offrirlo a qualcuno. Lo ucciderei in questa maniera” suggerisco.

Ben indietreggia di un altro passo “È un cosa orribile! Non la voglio fare!”.

Cerco di reprimere il disgusto per l'eccesso di bontà appena assistita. Ma dove pensa di essere? Questo è sicuramente il più stupido di tutti, mi domando come faccia ad essere ancora vivo. “Ma come, non c'è nessuno che odi qua dentro, qualcuno di cui vorresti sbarazzarti?” domando.

Ben abbassa lo sguardo incerto. Ho fatto centro. “Non sarebbe corretto” afferma con minor decisione rispetto a prima.

Gli infilo le tempera nella tasca “Pensaci su, e buona fortuna, mio caro” dichiaro lanciandogli un occhiolino.

Mi allontano senza dargli tempo di replicare. Speriamo che il pesce abbocchi.

 

Daisy “Isy” Jones, tributo del distretto 10, 15 anni

Mi spargo la pomata che mi hanno regalato gli sponsor, e noto che fa subito effetto. La mia pelle ritorna nel giro di pochi minuti nuovamente rosea e liscia. Perché mi hanno fatto questo regalo? Volevano forse dirmi che hanno approvato la mia scelta di lasciare indietro Melody? Che potevo farci in fondo? Era troppo ferita, poteva salvarla solo un chirurgo a quel punto...

Mi asciugo le lacrime. Non è vero, sono fuggita perché avevo paura, non c'è stato alcun ragionamento dietro, ero solamente terrorizzata, volevo scomparire dalla portata di mira il prima possibile. L'ho lasciata lì senza neanche esitare. Ha ragione la mia famiglia a definirmi un essere inutile ed egoista. Non mi sarei mai dovuta alleare con lei, lo sapevo. Perché ho ceduto in questa maniera? I legami fanno solamente soffrire, è meglio essere completamente soli a questo mondo. Essere indipendenti è l'unico modo per essere felici, non so perché mi ostino a fare diversamente. Sono davvero stupida? Chiunque altro avrebbe già imparato la lezione al mio posto! Eppure, quel poco tempo passato insieme è stato piacevole... e io ho ripagato quelle sensazioni con l'abbandono! Sono sicura che sia morta maledicendomi! Non merito di essere io quella ad uscire viva da qui!

Nascondo il viso fra le ginocchia, e mi lascia andare ad un lungo pianto. Sono tanto stanca! Vorrei essere incapace di provare qualsiasi sentimento! Non sarebbe migliore una vita così? Essere realmente logici e razionali come mi sono sempre vantata di essere? Fredda come uno dei robot sperimentali del distretto 3, una vera macchina da lavoro come voleva la mia famiglia.

Un urlo maschile rompe la mia barriera destandomi. Questa voce... Ben? È in pericolo? Dov'è? Non capisco... sembra essere vicino.

“Daisy!” urla la sua voce.

Mi volto, ora riesco a vederlo. È dimagrito molto rispetto ai giorni trascorsi a Capitol City, ha la pelle piena di chiazze, e i vestiti ridotti a degli stracci, ma è sicuramente lui. È sudato dalla testa ai piedi, e il suo volto è paonazzo.

“Corri!” mi urla.

Allungo il collo, ed intravedo un altro tributo correre dietro di lui. È molto bello, con la carnagione olivastra, e i capelli spettinati, e soprattutto è armato. Stringo i denti. Non è possibile. Perché dovevo incontrare proprio lui? Dannazione a Ben per avermelo portato qui!

Inizio a correre come da suggerimento, ormai affiancata dal mio compagno di distretto. Noto che ha in mano un contenitore pieno di cibo, che stringe a sé come se fosse il suo tesoro più prezioso. Beh, non posso biasimarlo.

In breve tempo inizio a sentirmi il fiato già corto, la gola bruciarmi, e la milza farmi male. La sete, e la stanchezza accumulata stanno avendo i loro effetti, di questo passo non so se durerò ancora a lungo.
Mi volto indietro, e sembra che Santos che non abbia alcuna intenzione di rallentare. Come fa ad essere così in forma? Quanti aiuti avrà ricevuto? Non è giusto! Dannazione, è sempre più vicino, di questo passo ci raggiungerà! “Dividiamoci!” ordino a Ben.

Il castano mi guarda intimorito, per poi annuire, sa anche lui che non abbiamo alternative. In questo modo, almeno uno dei due sopravviverà. Santos non può sdoppiarsi, almeno spero. Guardo Ben nei suoi occhi color castagna, consapevole che questa sarà l'ultima che lo farò. Per un istante ripenso a quella scena davanti alla stazione, con la sua amorevole famiglia in lacrime ad abbracciarlo. Tutto ciò è profondamente ingiusto.

Allo svincolo del corridoio ci dividiamo, io a destra e lui a sinistra. Mi volto indietro per sicurezza, ma mi rendo conto che Santos ha scelto me come sua vittima, è ancora qua dietro. Mi mordo fortissimo il labbro, trattenendo a stento una bestemmia. Perché io? Pensavo che ce l'avesse con Ben! Che sia colpa del mio karma sudicio? Dovevo tenerne conto. La mia strategia in fondo doveva salvare uno dei due, e ha funzionato, dovrei esserne contenta lo stesso. Ben almeno ha qualche possibilità in più di tornare a casa, almeno lui ha qualcuno, mentre io...
Il dolore alla milza si fa troppo feroce, il fiato è troppo corto. Ogni passo è un'agonia, mi rendo conto che sto rallentando troppo. Il mio corpo non ne più. Sento qualcosa salirmi su per l'esofago. Mi fermo, e vomito più che altro un liquido trasparente, e quelle poche bacche che avevo ancora dentro allo stomaco. Il mio corpo sta bruciando, sono priva di qualsiasi forma di energia. Le ginocchia cedono, e mi accascio al suolo, mentre il sudore finisce per gocciolare per terra. Non riesco a respirare in maniera normale.

Mi volto. Santos mi ha raggiunto con calma, e tiene ben salda la falce fra le mani. Mi guarda per un attimo, per poi sorridere “Perché seguire un cucciolo di cane, quando posso avere un ariete? Era meglio se mi facevi perdere tempo gettandomi Ben addosso” mi spiega.

Sorrido di sbieco. Non ha tutti i torti. Sarebbe stata decisamente una strategia migliore, ma il pensiero non mi ha neppure sfiorato. Sì, è vero, sono proprio stupida, oppure troppo buona, non fa differenza.

Chiudo gli occhi, non ha senso provare a scappare, o a combattere. Sono disarmata, e troppo stanca. È la fine. Che vita di merda, spero che almeno la morte sia rapida. Che cosa si prova quando si spira? In ogni caso spero che non ci sia un aldilà, né una reincarnazione. Non riuscirei a sopportare tutto questo di nuovo.

Sto aspettando il colpo finale, ma non arriva. Al suo posto giungono rumori confusi, insulti, ed urla.

Apro gli occhi, e subito dopo la bocca, a dir poco sbalordita. Non ci credo, non sta succedendo davvero, è assordo! Ben è aggrappato alla schiena di Santos, e sta lottando contro di lui, a colpi di morsi. Attualmente i suoi denti sono serrati sul suo orecchio destro, e sta cercando letteralmente di strapparglielo via, mentre Santos urla dal dolore, e cerca di strapparselo di dosso. A terra, poco lontano, c'è il prezioso contenitore di cibo.

Quello stupido! Cosa ci fa qui? Perché non s'è andato? Doveva approfittarsene! Vuole davvero rischiare la vita per una come me? Oh, Ben...

“Vattene via!” mi urla il ragazzo staccandosi dall'orecchio in parte maciullato “Non gli permetterò di far fuori qualcun altro a cui tengo!”

Tenere a me? Fuggire di nuovo? Io... che mi prende? Perché i miei piedi non si muovono? Perché i miei occhi sono nuovamente umidi? “Io...” provo a dire, ma le parole mi muoiono in gola. Mi sento così male! Non so cosa dovrei fare! Una parte di me mi urla di fare come dice lui, però non voglio! Continuo ad apparirmi l'ultima espressione di Melody, e... non posso. Non posso rivivere due volte la stessa esperienza! Io... so che morirò, ma non voglio essere come il resto della mia famiglia, voglio essere migliore! Perdonami Melody, ti prego! Sei stata la prima amica sincera che abbia mai avuto!

Santos riesce a scrollarsi di dosso Ben, il quale finisce per sbattere la testa contro il muro, perdendo momentaneamente i sensi. Noto che gli si è aperta una ferita sulla testa, e sta sanguinando copiosamente. Il moro dell'undici sta per colpirlo, ma lo carico e provo a strappargli via la falce, iniziando così a combattere per il controllo dell'arma. La sua presa è ben salda, è senza alcun dubbio di forte di me, ma non voglio arrendermi così facilmente. Le mani mi scivolano a causa del sudore, e i miei muscoli sono tesi fino all'inverosimile, non durerò a lungo. Se solo Ben si riprendesse...

Santos riesce a strapparmi via l'arma con uno strattone, per poi colpirmi al braccio e al petto con un unico fendente. Cado dall'altra parte, mentre il fiato mi muore a causa del dolore. Il pavimento nel frattempo si sta tingendo di rosso. La vista mi si sta annebbiando, ma cerco comunque con lo sguardo il mio alleato. Ben ha ripreso i sensi, e ha incominciato a strisciare verso il contenitore del cibo che aveva con sè. Gli sembra una priorità in questo momento? Dovrebbe approfittarne per fuggire via!

Improvvisamente lo vedo tirare fuori qualcosa dalla tasca, e mischiarlo alla pappa gialla, polenta credo. Che la stia avvelenando? Che gran figlio di puttana. Oh, Ben, ti ho sottovalutato per troppo tempo! A questo punto nessuno dei due ne uscirà vivo, ma forse ci porteremo qualcuno nella tomba, sai?

“Prima le signore” afferma sadico Santos prima di calare la sua falce su di me. Sorrido debolmente. Ben, Melody, sapete? È stato bello giocare a questo gioco insieme a voi.

 

 

 

 

Siamo agli sgoccioli! Come vi sentite? Vi avverto che questo è l'ultimo capitolo in cui potete sponsorizzare, dal prossimo capitolo non accetto più niente! Non ci sarà inoltre alcun festino.

Ho segnato fra le ferite di Zerene “ciclo” in quanto in questo contesto è effettivamente un handicap. Qualcuno vuole sponsorizzarle assorbenti? Ahahahah

Amalia e Annah riceveranno lo sponsor nel prossimo capitolo.

Alla prossima!

 

Classifica:

24° Anona Dream, tributo del distretto 12, 17 anni, uccisa da Diamond (3 pov)

23° Iris Cruise, tributo del distretto 8, 15 anni, uccisa da Santos (3 pov)

22° Cole Mccalen, tributo del distretto 12, 15 anni, ucciso da Isabelle (2 pov)

21° Eric Murter, tributo del distretto 9, 18 anni, ucciso da Cole (3 pov)

20° Jacob Goldwell, tributo del distretto 8, 17 anni, ucciso da Logan (2 pov)

19° Cassandra Winsdor, tributo del distretto 2, 16 anni, uccisa da Diamond (3 pov)

18° Lucile Marshall, tributo del distretto 3, 17 anni, uccisa da un serpente velenoso (3 pov)

17° Annabelle Janice Mullins, tributo del distretto 5, 15 anni, uccisa da Violet (3 pov)

16° Violet Hardlock, tributo del distretto 11, 15 anni, uccisa da Kane (3 pov)

15° Milo Ruiz, tributo del distretto 7, 18 anni, ucciso da Santos (4 pov)

14° Kane Wave, tributo del distretto 5, 18 anni, ucciso da Isabelle (4 pov)

13° Diamond Johnson, tributo del distretto 1, 18 anni, ucciso da Dingir (4 pov)

12° Yuki Reed, tributo del distretto 4, 18 anni, ucciso da Zerene (3 pov)

11° Melody Russell, tributo del distretto 7, 16 anni, uccisa da Zerene (5 pov)

10° Jordan Cold, tributo del distretto 6, 17 anni, ucciso da Santos (4 pov)

9° Logan Arrow, tributo del distretto 2, 17 anni, ucciso dalla pioggia acida (5 pov)

8° Isabelle Blackwood, tributo del distretto 9, 17 anni, uccisa dai ratti (5 pov)

7° Daisy Jones, tributo del distretto 10, 15 anni, uccisa da Santos (5 pov)

6° Ben Williams, tributo del distretto 10, 14 anni, ucciso da Santos (5 pov)

 

Alleanze:

I giusti: Amalia, Annah

Solitari: Santos, Dingir, Zerene

 

Masterkiller:

Santos (5 uccisioni)

Altro (3 uccisione)

Diamond (2 uccisioni)

Isabelle (2 uccisioni)

Zerene ( 2 uccisioni)

Dingir (1 uccisione)

Cole (1 uccisione)

Logan (1 uccisione)

Violet (1 uccisione)

Kane (1 uccisione)

 

Feriti:

Zerene (ciclo, sete, fame, dolori alla schiena)

Amalia (quasi priva di ustioni, mentalmente instabile, infreddolita, bagnata, graffi)

Annah (quasi priva di ustioni, infreddolita, bagnata, graffi)

Dingir (leggera fame e sete)

Santos (orecchio in parte staccato)

   
 
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