Hanahaki
Sto seduta alla finestra. Posso scorgere la Coraggiosa
Marilda
attraccata giù nel porto di Driftmark. Trattengo le lacrime. Sono la
principessa Baela Targaryen. E il sangue del drago non piange.
Qualcuno bussa alla porta. “Avanti”, sibilo. Mio marito
mostra la sua faccia contrita entrando. Volto la testa. Non mi farò intenerire
dal bastardo traditore. “Bae andiamo parlami”, supplica. Supplica il poveretto.
Ma quando sono io a supplicarlo di non lasciare me e sua figlia improvvisamente
si fa gelido. “Bae per favore. Non voglio partire lasciandoti così” “Non
partire allora”, rispondo io guardando il suo riflesso sul vetro davanti a me.
“Baela andiamo lo sai cosa significhi per me questo viaggio” “A quanto pare,
significa più di tua moglie o tua figlia” “Lo sai che non è così. Lo faccio
anche per te e Laena. Lo sai le fortune che aveva raccolto mio nonno dopo il
suo viaggio nel mare di Giada. Voglio riportare casa Velaryon a quello
splendore. Donare un futuro sicuro a te e a Laena”. Mi alzo e alzo la mia voce:
“Sicurissimo. Lasci tua moglie e tua figlia rischiando di farti ammazzare in
mare. Ma vai. Tranquillo, vai all’avventura. Sono certa che troverai tante
‘dame di porto’ pronte a accarezzare quel piccolo ego da bastardo che ti ritrovi”.
Siamo uno di fronte all’altra. Mi supera appena di un ciuffo di capelli in
altezza. “Il problema è questo? Sei ancora arrabbiata per la principessa di
Dorne?”. Sbuffo. “No. Non sono arrabbiata per quella storiella. Credi davvero
che io sia quel tipo di donna? Perché mi è saltato in mente di sposarti?! Avrei
dovuto prendere uno dei vecchi lord come voleva il Concilio Ristretto. Invece
ho scelto te perché mi sembravi una persona vera. Hai vissuto da bastardo e
pensavo che questo ti rendesse più nobile. Invece sei bastardo di nascita e
bastardo nell’anima” “Baela andiamo. Avevo sedici anni quando ero partito la
prima volta ed è... successa quella cosetta con la principessa. Ma sono passati
cinque anni. Ormai sono un uomo fatto e maturo. Lo sai che l’unica principessa
per me sei tu”. Prova ad allungare una mano verso la mia guancia. Gliela afferro
e stringo fino a farlo piegare a terra. “Ti ho già detto che non si tratta
della puttana dorniana. Ora esci se non vuoi che tiri fuori la spada”. Torno
seduta al davanzale. Alyn si massaggia la mano e in ginocchio continua a
parlare. “Baela, ti assicuro che non andrei se potessi fare altrimenti ma... Il
mare è ciò che sono. Non c’è posto al mondo in cui mi senta libero e padrone
come sul ponte di una nave. È come se... diventassi un tutt’uno con la ciurma,
le vele, le assi e l’acqua su cui poggiano. E quando domino quelle acque, sento...
Non so come descrivertelo Bae. Ma sento di aver trovato il mio posto nel mondo
quando provo quella sensazione”. Mi volto. “E quando sei con me non la provi?”.
Abbassa gli occhi. “Bae, lo sai che non è la stessa cosa. Quando sto con te il
mondo scompare e non vorrei essere con nessun altro. Ma navigare è diverso”. Rimane
con la bocca aperta cercando le parole. “Se tu potessi avere indietro Danzatore
di Luna e io ti chiedessi di ucciderlo cosa faresti?”. Mi volto e una lacrima
mi scende sulla guancia. Perché ha dovuto nominare il mio drago? Ma ha ragione.
Volare su Danzatore di Luna era impareggiabile. Anche quell’ultimo volo prima
che il drago di re Aegon ci sfracellasse a terra, era stata magia. Non avevo
alcun timore o paura. Mi sentivo un unico essere con il mio drago e il cielo in
cui volavamo. Altre lacrime mi scorrono sulle guance. Mi alzo e mi avvicino.
Lui mi circonda con le braccia.
Restiamo seduti per
lungo tempo davanti alla finestra, guardando le vele della sua nave scosse dal
vento. Alyn mi accarezza i capelli, corti e argentei. “Sai, un uomo di Leng che
ci guiderà nel viaggio, mi ha parlato di una malattia che si trova su
quell’isola”. Lo guardo confusa senza capire dove vuole andare a parare. “Oh, sì.
La chiamano Hanahaki. Quando una persona è innamorata, ma il suo amore non la
ricambia comincia a vomitare petali di fiore”. Alzò le sopracciglia. “No
davvero”, continua lui con falsa serietà, “Più il tempo passa più i petali
aumentano, fino a che la vittima non vomita fiori interi” “Beh non mi sembra
così grave” “Aspetta. Quando si arriva a quello stadio vuol dire che i
rampicanti dei fiori nella gola del malcapitato sono diventati talmente grossi
che rischiano di strangolarlo. Ci sono solo due possibilità a quel punto. O si chiama
un maestro che con i suoi attrezzi rimuove i rampicanti. Ma in questo modo non
si potranno provare mai più sentimenti per quella persona amata. Oppure l’altra
persona ricambia i sentimenti e si guarisce”. Mi ha preso per mia sorella
Rhaena? Crede di addolcirmi con questa storiella melensa? Improvvisamente si
china in due e si copre la bocca con le mani. “Oh.. Oh no! Cough, cough!”,
comincia a tossire. La schiena viene scossa da spasmi. Con un ultimo colpo di
tosse stacca le mani dalla bocca rivelando un bocciuolo
di rosa. Con gli occhi viola spalancati mi guarda e porge le mani in avanti
mostrando il fiore. “Si vede che il mio amore non vuole ricambiarmi. E ora
passerò non so quanto tempo in mare. Non ci saranno più occasioni perché possa
guarirmi” “Di al guitto che ti ha insegnato il trucchetto della rosa di ridarti
i soldi, perché era davvero maldestro” “Oh andiamo. Guarda che ho fatto
pratica” “Sarà. Comunque forse prima di partire per il mare di Giada dovresti
passare per Dorne. Forse la principessa Aliandra può guarirti”. Alyn mi guarda
con lo sguardo da cucciolo abbandonato. “E va bene. Liberiamoci di questi
fiori”, dico mentre mi avvicino per baciarlo.
Due mesi dopo guardo il porto vuoto. Ripenso alla storiella
Hanahaki. Per quanto melodrammatica forse c’è del vero in quella storia. Mi sto
lasciando strangolare dal mio amore per Alyn? Dovrei rimuovere l’affetto che ho
per lui, prima che mi faccia male? Per ora abbasso le mani sul mio ventre.
Ancora non si sta gonfiando, ma il maestro è sicuro che sia successo. Alyn
parte per il suo secondo viaggio. E io mi preparo ad avere il nostro secondo
bambino.