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Autore: Whatliesintheend    15/04/2021    1 recensioni
[...] Draco si fermò ad un certo punto.
S'inchiodò, per meglio dire, con lo sguardo perso all'interno di uno di quegli scompartimenti, quello dove Harry Potter e i suoi amichetti stavano ridendo, facendo incantesimi stupidi e condividendo dolciumi di ogni genere. Potter pareva pervaso da un'allegria irrefrenabile e travolgente, che dimostrava chiaramente quanto avesse sofferto la lontananza dal Mondo Magico per tutta l'estate.
Sul viso pallido e controllato di Draco si dipinse una smorfia nervosa.
Lo infastidiva così tanto fare caso a come quel Grifondoro se la spassasse del tutto ignaro della sua esistenza.
Fu per questo motivo che strinse i pugni e si ritrovò catapultato all'interno dello scompartimento esattamente come finiva per fare ogni anno. Non poteva farci niente: era più forte di lui... ed era forse un po' il suo modo di salutarlo che mascherava bene o male il suo devastante bisogno delle attenzioni di Harry Potter. [...]
(Dal Capitolo 1)
Insomma una fanfiction Drarry come tante altre, profondamente sentita, ma scritta senza pretese di dignità letteraria.
Buona lettura, Ary
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Theodore Nott | Coppie: Blaise/Theodore, Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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Draco era seduto con la schiena appoggiata alla larga testiera di legno del letto di Harry a Grimmauld Place.
Era passata poco più di una settimana da quando aveva soccorso il ragazzo a Nocturne Alley e, non solo ora il moro era sdraiato con la testa sul suo grembo, completamente nudo e si lasciava accarezzare i ricci disordinati, ma gli aveva rivelato l'ubicazione di casa sua nonostante fosse protetta dall'Incanto Fidelius.

Il Serpeverde non sapeva come prendere la cosa, alla fine aveva più o meno lo stesso peso della buffa usanza babbana di cui Harry gli aveva parlato che consisteva nel affidare al proprio fidanzato le chiavi di casa.
Doveva quindi considerarsi il suo fidanzato? 

Harry si poneva esattamente le stesse domande, cullato dai gesti delicati di Draco e non sapeva come rispondersi. Del resto negli ultimi dieci giorni avevano fatto sesso un numero spropositato di volte, ognuna di esse perchè l'uno si presentava a casa dell'altro con una scusa stupida e finiva sempre allo stesso modo.

Ma questo bastava? Malfoy non gli dava certezze, parlare dei suoi sentimenti era ancora impossibile per quanto questi fossero chiari ad entrambi come lo erano i suoi. Eppure il moro temeva che chiedendogli cosa gli passasse per la testa avrebbe finito con lo spaventarlo e portarlo a chiudersi ancora di più.

Fu proprio quel pomeriggio il punto di svolta, Harry se ne accorse ancora prima che accadesse, aveva sentito il ragazzo fermare il suo gesto per un attimo, trattenere il respiro, allora aveva aperto gli occhi, incontrato il lieve rossore che colorava il viso di Draco, i suoi occhi intimoriti, ma che trattenevano chiaramente l'intenzione di domandargli qualcosa.

Rimase in silenzio, soffocando la sua impazienza, alimentata dalla tensione nella stanza anche quando il biondo riprese ad accarezzargli i capelli e distolse lo sguardo, facendo come se niente fosse e tentandolo di arrivare cavargli le parole di bocca.

"Harry... questa che stiamo facendo è una cosa seria vero?"

Il moro sorrise, era un sorriso apertamente intenerito, ma nascondeva una nota provocatoria che portò Draco a sentirsi uno sciocco, un ingenuo per avergli posto quella domanda.
Harry allungò una mano e fece scivolare un dito abbronzato lungo la guancia del biondo, seguendo il percorso che avrebbe fatto una lacrima.

"Mi stai chiedendo se penso che stiamo insieme?"

Malfoy non rispose, era già stato sufficientemente imbarazzante esporsi come aveva fatto nel porgergli quella domanda, inoltre, continuando a rifiutarsi di guardarlo, scostò la mano di Potter con un gesto seccato che mostrò chiaramente al ragazzo la sua fragilità in quel momento e lo persuase a smettere di giocare.

Harry recepì e fu abbastanza furbo da non tirare ulteriormente la corda.
Si limitò ad appoggiare la mano scacciata da Draco sul petto del biondo, accarezzando la sua pelle delicata per qualche istante, finchè quel gesto non fece rilassare il ragazzo.
Solo a quel punto il moro si concesse di rialzare gli occhi sul suo viso e rispondergli.

"Sì, è una cosa seria. Mortalmente seria."

Il Serpeverde finalmente abbassò lo sguardo su di lui, come per assicurarsi che non stesse ancora scherzando come suo solito, ma lo trovò risoluto.
Ciò gli bastò a persuadersi di sorridere, non c'era più traccia di vulnerabilità nel suo sguardo, ora era solo soddisfatto e ghignava, sollevando il mento di Harry e avvicinandosi al suo viso.

"Adoro quando diventi drastico per compiacermi"

Soffiò spavaldo, accendendo con quella provocazione anche lo sguardo del Grifondoro che si alzò su un gomito, sporgendosi verso di lui con un sorriso molto simile a curvargli le labbra.

"Non mi serve essere drastico per compiacerti"

Gli rispose a tono prima che Draco lo baciasse, infilandosi nella sua bocca con trasporto.
Harry portò una mano dietro la sua nuca spingendo il ragazzo verso di sè e coinvolgendo le loro lingue in una danza bagnata, la stessa di meno di mezz'ora prima e di quasi ogni momento nei giorni precedenti, ma di cui nessuno dei due sembrava avere mai abbastanza.

Non appena la mancanza di fiato troncò quel bacio, Harry si mise a sedere a cavalcioni sulle gambe del biondo, le sue mani delicate scorrevano sulle sue cosce mentre lui prendeva di mira il collo di Draco, ci aveva messo poco a capire quanto gli piacessero i suoi baci lì e non perdeva occasione per lasciargliene.
Poi scese, percorse le sue clavicole, baciò il suo petto scivolando verso il basso, dove anche Malfoy lo spingeva, tenendolo per le spalle.

Era giunto a lambire con le labbra il suo bassoventre, a raccogliere i primi segni di approvazione da Draco, quando una voce risuonò dal piano di sotto.

"Harry sappiamo che sei in casa, scendi per favore!"

Il biondo si lasciò sfuggire un'imprecazione colorita, per nulla nel suo stile, deluso da quel pessimo tempismo che aveva costretto Harry a scattare lontano dal letto alla ricerca dei suoi pantaloni e a lasciare il lavoro neanche a metà.

"Non possono aspettare cinque minuti?"

Harry rise, chiudendo il bottone dei jeans mentre Hermione, al piano inferiore, insisteva e minacciava di salire.

"Forse basteranno a te cinque minuti, ma a me no di certo"

Per quell'uscita geniale un cuscino e la voce indignata di Draco lo inseguirono fuori dalla porta.

"Era un modo di dire, cretino di uno Sfregiato!"

Raggiunto il piano di sotto ancora con un sorriso stampato sulle labbra, notò come Hermione si rilassò immediatamente nel vederlo, lasciandosi cadere lungo i fianchi le braccia prima incrociate al petto.

"Non sei ubriaco..."

Constatò, sinceramente sorpresa, ma prima che Harry potesse arrossire e offendersi, Ron pose un altro problema dinnanzi alla sua attenzione.

"C'è qualcuno, vero? Qualcuno con cui stavi facendo qualcosa che comportasse lo spogliarsi vedo."

Solo a questo punto il moro arrossì, notando come avesse allacciato il bottone dei jeans senza tirare su la zip.
Si affrettò a rimediare, perdendosi lo sguardo sorpreso che Hermione rivolse a Ron per quel suo scatto di spirito di osservazione.
Quando riportò l'attenzione sui suoi amici, però, ne intercettò un altro, a metà tra il consapevole e l'incredulo.

"Cosa c'è?" 

Chiese loro di getto, visibilmente confuso.

"Harry, non sarà mica che ci stai sostituendo con un furetto!"

"Un furetto, perchè un fur-"

Se prima era semplicemente arrossito, a quel punto avvampò vistosamente, indietreggiando di fronte agli occhi maliziosi di Hermione.

"HARRY PER SALAZAR, VUOI MANDARLI VIA IN FRETTA?"

La ragazza soffocò una risata che invece Ron non fu in grado di trattenere e lo costrinse a coprirsi la bocca con le mani.

"Beh, Harry, eravamo passati per vedere come stavi, ma sembra vada tutto molto meglio del previsto..."

"Già che ci siete potete restare per cena, ho molte cose di cui scusarmi"

"NO CHE NON POSSONO!"

Gridò Draco dal piano di sopra, seguì del trambusto e il moro intuì che il ragazzo sarebbe sceso per protestare in prima persona.
Hermione sorrise a disagio, non sapendo se fosse o meno il caso di accettare l'invito.

Prima che chiunque altro potesse proferire parola, arrivò il Principe delle Serpi in persona con addosso solamente l'intimo e una maglietta di Harry, era chiaro che c'era qualcosa che volesse dimostrare con la scelta di quell'abbigliamento.

Nel vederlo, il moro strabuzzò gli occhi e scattò a difenderlo, circondandogli la vita con le braccia, sollevandolo da terra e dando le spalle a Ron ed Hermione, nel tentativo di spostarlo di peso da una forma volontaria o meno di sguardi indiscreti.

Ma Malfoy era proprio quelli che andava cercando: se mettere a disagio lo Sfregiato era l'unico modo di mandare via ospiti indesiderati, riprendersi Potter e monopolizzarlo, allora non si sarebbe fatto scrupoli. Per questo motivo, strinse le gambe attorno alla vita del moro, ghiacciando con lo sguardo gli altri due Grifondoro da sopra la sua spalla.

"Ok, Harry forse è meglio se andiamo"

Intuì Ron, pietrificato di fronte a quello che i suoi occhi volevano fargli credere stesse succedendo.
Dovette sbattere le palpebre un paio di volte per arrendersi al fatto che quello che si stava avvinghiando al suo migliore amico, distraendolo dalla loro presenza, fosse proprio Draco Malfoy, nella sua versione più infantile e genuinamente felice che il rosso avesse mai visto, fatta eccezione per le occhiate minacciose che rivolgeva a lui e alla Granger, quelle erano sempre le stesse.

Temette di svenire nella realizzazione del contesto in cui si trovava, al punto che fu una Hermione visibilmente divertita a prendergli la mano e a distogliere la sua attenzione da Harry, che nel frattempo perdeva l'equilibrio, cadendo addosso a Malfoy sui primi gradini delle scale.

"Assolutamente sì, Weasley! Andate forza"

Esclamò il biondino aggrappato alla schiena del moro, soddisfatto di notare che i due ragazzi indietreggiavano verso la porta.

"Perdonatelo, è geloso e mi ama follemente"

Fu quanto Harry riuscì a dire in difesa sua e del comportamento di Draco, mentre si rialzava in piedi e andava ad aprire loro la porta, profondamente imbarazzato.
Promise loro che sarebbe passato alla Tana l'indomani e il Serpeverde gli saltò in spalla, negando con tutte le sue forze l'insinuazione che il moro aveva osato fare nei suoi confronti pochi istanti prima. 

Non appena il ragazzo chiuse la porta alle spalle dei suoi amici, Malfoy scivolò coi piedi per terra, si ricompose, lisciandosi la maglietta con un sopracciglio sollevato e l'aria soddisfatta.

Il Grifondoro rimase a guardarlo strabiliato, provando il fortissimo impulso di strangolarlo.

"Sei incredibile."

"Lo so, Potter"

Lo rimproverò, profondamente irritato, ma lui gli diede le spalle, risalendo le scale come se nulla di quanto aveva fatto fosse successo davvero.

"Ora sbrigati, potrebbe passarmi la voglia."

Harry alzò gli occhi al cielo, esasperato e ancora scosso dall'accaduto, ma lo seguì, il suo corpo si mosse su per le scale prima che il suo cervello glielo suggerisse.

Intanto, nella piazzola lastricata appena davanti al 12 di Grimmauld Place, un mago dai capelli rossi fissava un punto indefinito davanti a sè, lo sconvolto ritratto del turbamento.
Una strega, sorrideva intenerita, gli accarezzava la schiena, aspettando che lui si fosse ricomposto quanto bastasse a Smaterializzarsi con lei.

   
 
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