Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    21/07/2021    15 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 23: "Pensa fuori dalla scatola"

 

You can do anything. Be anything.



Judy si trovava nello stesso corridoio delle sue compagne e stava aspettando, ormai spazientita, Moana. Tra non molto avrebbe dovuto raggiungere l'aula per la lezione di Storia della Magia, non che fremesse dalla voglia di studiare, ma già stava ai ferri corti col professor Bunnymund e non voleva dargli ulteriori motivi per dubitare della sua condotta.
Era tutto il giorno che la vedeva scappare avanti e indietro, circondata da gente che cercavano di attirare la sua attenzione per farsi invitare al ballo. Non avrebbe avuto vita facile, non finché non decideva chi portare.
Dopo averla aspettata per altri cinque minuti, alla fine decise di iniziare ad incamminarsi da sola, ma lungo la strada incrociò Kristoff, dall'espressione per nulla gioiosa.
"Che succede? Sei stato pizzicato da un Fiammagranchio?"
"Peggio. Il professor Tuck ci ha dato lezioni di ballo." 
Vide l'espressione di Judy mutare in una leggera smorfia, forse immaginandosi il professore alle prese con un ballo in coppia proprio con lui.
"Detesto ballare, sono goffo, sudo e non ricordo mai i passi!" si lamentò "Starò nella guferia tutta la sera e.."
Ma lei alzò la mano per fermarlo "Oh no! Tu andrai a quel ballo. Ci andrete tutti!" disse con tono più severo "Elsa sarà una degli ospiti principali, e se qualcuno vorrà colpirla proprio quella sera? Non possiamo rischiare."
Non aveva ancora rivelato a loro i dettagli che le aveva raccontato Nick pochi giorni fa: prima voleva accertarsi di una cosa e per farlo aveva l'assoluto sostegno di Kristoff e di tutti gli altri.
Lui la guardò "Cosa suggerisci di fare?"
In quel preciso istante gli occhi violetti della Grifondoro puntarono istintivamente verso Elsa, a qualche metro di distanza da loro, la vide in compagnia di Gaston e dalla sua espressione non sembrava per nulla entusiasta.
E come darle torto.
Probabilmente le stava chiedendo di andare al ballo assieme e conoscendolo sarebbe stato difficile per lei rifiutare.
A meno che...
Improvvisamente le venne un'idea, spostò subito lo sguardo da loro a Kristoff che ancora la fissava impaziente, senza dirgli altro lo prese per un braccio e lo trascinò verso la Campionessa, sussurrandogli solo che aveva trovato un piano.
Intanto Gaston continuava ad insistere, senza lasciar spazio alla giovane di poter dire la sua.
"Devo essere davvero molto fortunata..." aveva risposto Elsa con un'evidente nota di sarcasmo.
"Puoi ben dirlo!" Gaston non sembrò farci per niente caso, anzi, le si avvicinò ancora di più 
"Saremo una coppia perfetta, tu ed io avremo tutti gli occhi puntati su di noi." 
Elsa si scostò da lui, guardandolo questa volta con aria più spazientita "A dire il vero..."
"Hai davanti a te il miglior mago in circolazione, prendilo come un regalo."
"Io non..."
"Una ragazza così bella non può che stare in compagnia del piú bello."
"Ehm..." Elsa si fermó qualche secondo, visibilmente imbarazzata e anche a disagio, sia per la continua insistenza da parte di Gaston, che per la vicinanza che stava pian piano aumentando.
"Ho altri progetti per il ballo."
Lo sguardo del Serpeverde sembrò farsi più intimidatorio "Non accetto un no come risposta." 
"Dovrai farlo invece!" disse Judy alle sue spalle, teneva per un braccio Kristoff mentre con l'altra mano lo indicò "Perché anche un altro vuole chiedere ad Elsa di accompagnarla."
Il Tassorosso e la ragazza si guardarono, confusi.
"E chi?" domandò ingenuamente il biondino.
Judy lo guardò di sbieco "Tu, sciocco."
"Io?"
Elsa lo fissò "Lui?"
"Questo qui? Tzè ... Non farmi ridere!" ghignò Gaston "Non puoi davvero sperare che una ragazza del genere possa uscire con uno come lui!"
Vedendo il modo in cui si era rivolto a quel povero ragazzo, Elsa avrebbe tanto voluto dargli il ben servito, ma pensò che in questi casi, l'umiliazione sarebbe stata un'arma migliore.
"E invece si!"
Sia Gaston che Kristoff si voltarono verso di lei con stupore.
"Non sarei mai uscita con te a prescindere, Gaston" disse severa, rivolgendo poi il capo sul Tassorosso "Verrò volentieri al ballo con te...Ehm..."
"Kristoff" rispose.
"Kristoff" Elsa gli sorrise "Perfetto, è deciso."
Il Serpeverde si sporse verso di lei "Ma... Tu non puoi rifiutarmi!"
"Posso invece" lo zittì, tornando improvvisamente seria "A mai più" e con passo fermo si allontanò dai due, rivolgendo un lieve sorriso a Kristoff e Judy, forse per ringraziarli dell'aiuto.
Gaston rimase per qualche istante immobile nella sua posizione, senza parole e con lo sguardo fermo sulla figura di Elsa che nel frattempo si stava dirigendo all'aula di Bunnymund. Si voltò dunque verso Kristoff e con sguardo pieno d'odio gli puntò il dito contro il petto "Questa... Ragazzo-gufo, me la pagherai cara prima o poi!" puntò poi i suoi occhi chiari verso il basso, mirando alla Grifondoro "E anche tu, non credere che mi sia dimenticato di te!"
Judy in risposta ridusse gli occhi a due fessure, rivolgendogli uno sguardo pieno di astio.
Prima di andarsene, il Serpeverde li osservò ancora con aria minacciosa, alzando poi teatralmente un braccio mentre si allontanava "Non si scherza con Gaston!"
In quel frangente Kristoff abbassò il capo verso l'amica "Perché l'hai fatto?!"
"Rifletti: Se Elsa è il bersaglio, non sarebbe più logico che qualcuno di noi la controllasse?"
"O che ci andasse di mezzo! Scordatelo!"
"Non fare il fifone!"
"Perché io?!" 
Judy lo guardò: sembrava davvero sconvolto, forse per il fatto di non saper ballare che lo metteva così in agitazione. 
"Jack è così infantile per queste cose e Merida ultimamente non è in sé..." disse un po' titubante. Da quando l'amica aveva discusso con Hiccup sembrava avere la testa tra le nuvole, se n'era accorta pure lei e la cosa non poteva che farla preoccupare "Andiamo Kristoff, ti sei sempre dimostrato affidabile" lo vide schiudere le labbra, ma subito riprese a parlare "E' un ottimo piano: Tu andrai al ballo con Elsa, Jack e Merida saranno nei dintorni. Nel caso ci fossero dei problemi, mi avviserete."
Kristoff la fissò "E tu cosa farai?"
La Grifondoro sorrise fiera "Per me c'è un altro piano: Mi intrufolerò nell'ufficio di Pitch per cercare la collana."
"Perché?"
"Ho i miei piani."
"Ma...Da sola?" domandò incerto "Hai la vaga idea del guaio che potresti cacciarti se Black ti scoprisse?"
"Ma non sarò sola. Ho la persona giusta per questo compito" disse sottovoce.
I suoi pensieri si spostarono subito su Nick: dopo la loro conversazione avvenuta vicino alla stanza delle necessità, entrambi avevano concordato di indagare assieme, seppur il Serpeverde era un po' restio sul da farsi, alla fine Judy era riuscita a convincerlo.
Non aveva ancora rivelato agli altri le scoperte di Nick, prima di tutto voleva capire chi fosse il mittente di quella collana, e controllando in Biblioteca era riuscita a trovare un incantesimo adatto per quel problema.
Gli serviva solo qualcuno che le guardasse le spalle, e quel qualcuno era proprio Nick.
"Fammi capire, cosa speri di trovare?"
"Un indizio che ci porti al proprietario della collana. Non posso di certo chiederlo a Pitch" disse Judy, dandogli un'amichevole colpetto al braccio "Non preoccuparti di questo. Tu pensa ad Elsa, stalle vicino e mi raccomando, comportati da bravo cavaliere!"
Kristoff sospirò, arrossendo lievemente per l'imbarazzo, finché una voce non attirò l'attenzione di entrambi.
"Ho sentito bene?" domandò incuriosita Anna "Andrai al ballo con mia sorella?"
L'altro in quel momento sarebbe voluto sprofondare. Tra tutte le persone che potevano sentire quella battuta, proprio Anna? L'universo ce l'aveva con lui.
Iniziò a farfugliare qualcosa di impreciso, ma poi la gomitata di Judy gli riuscì a tirare finalmente fuori di bocca le parole "Si esatto!"
La ragazza esitò un po' prima di rispondere, sembrava essere rimasta piuttosto sorpresa e nonostante il sorriso sulle labbra, non mostrava la sua solita energia allegra "Non lo immaginavo! Insomma... Che tu... A_avessi una cotta per lei."
Kristoff sorrise di rimando, passando poi lo sguardo lungo il corridoio.
"Almeno non dovrai preoccuparti che Elsa resti da sola" fece Hans sorridendo dolcemente alla sua accompagnatrice.
Anna annuì e dopo che il Corvonero alzò il braccio per permetterle di appoggiarvisi, rivolse un'occhiata ai due ragazzi "Ci vediamo al ballo, allora."
Kristoff annuì, con un sorriso parecchio forzato "Già."
Non era solito da lui giudicare in quel modo, ma sentiva che c'era qualcosa di strano in quel tipo. Non sapeva se fosse dato per la sua persona o era proprio il fatto che Anna uscisse con qualcuno che lo turbava.
Judy non aveva detto una parola per tutto il tempo, si era limitata ad osservare in silenzio quel gioco di sguardi tra di loro. Una volta che Anna e Hans erano ben lontani da quel corridoio, rivolse nuovamente il suo sguardo su Kristoff.
"Forse ti ho fatto scegliere la gemella sbagliata..." disse con un leggero sorrisetto mentre portava le mani ai fianchi.
Kristoff la guardò immediatamente, arrossendo questa volta con più vigore "C_cosa-che? Oh no...Io e Anna non..." si allontanò, tenendo la testa bassa per l'imbarazzo "H_hai davvero un pessimo intuito Judy!"
"Strano..." disse lei mentre lo osservava "Il mio intuito non sbaglia mai."



 
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Quel giorno la lezione di Pozioni era stata parecchio turbolenta, fatto dovuto soprattutto all'irascibilità dell'insegnante: il professor Anton Ego. Dapprima professore di Beaxubatons, si era trasferito in Inghilterra qualche anno fa, prendendo ad Hogwarts la cattedra di Insegnante di Pozioni.
Era un uomo alto, dai capelli scuri e difficilmente riusciva a tirar fuori più di un sorriso, perfino il professor Pitch per certi versi sembrava addirittura più amichevole.
Anton portava rispetto solo a pochi eletti veramente portati in pozioni, era severo, estremamente cinico, tutto il contrario della precedente insegnante: la professoressa Ursula Carroll. Una donna piuttosto eccentrica nel suo modo di fare, ma che purtroppo aveva dovuto abbandonare la cattedra per ragioni sconosciute: voci di corridoio raccontavano di traffico di pozioni illegali.
Tuttavia, gran parte degli studenti non avevano preso molto bene la notizia: malgrado la sua condotta, era eccezionale nella sua materia. Anton invece non sbagliava nulla e pretendeva sempre il meglio da ogni studente.
Dopo che il professore si era ritirato qualche minuto per controllare le scorte, Nick e gli altri lo avevano visto fare ritorno completamente infuriato, accusandoli di furto.
Alla fine si accanì contro Jack, perché non era nuovo in questo genere di scherzi e lo trattenne dopo lezioni probabilmente per estorcergli la confessione.
Nick e Jim erano usciti dall'aula quasi meravigliati: era incredibile di come il loro amico fosse adorato dagli studenti e al tempo stesso detestato da gran parte degli insegnanti. 
Dopo dieci minuti vide arrivargli incontro la figura di uno sconsolato Jack, il capo chino e l'espressione imbronciata.
"Perché ogni volta che succede un guaio sono il primo ad essere incolpato?"
Gli altri si limitarono a fissarlo, inarcando un sopracciglio in risposta.
"Non ho rubato niente! Perché mai dovrei rubare della Radice di acolla?! Perché io e non Jim?"
L'altro lo guardò torvo "Oh ti ringrazio."
"Sai cosa intendo. Vengo sempre incolpato per primo!"
"Anche questo è talento" disse Nick "E per essere preciso. E' aconito, testa di Troll."
"Aconito, acolla...E' uguale. Sai che non presto mai attenzione a Pozioni."
"Oh lo so bene..." mormorò Nick, scambiandosi un'occhiata con Jim "Ti sento russare ogni volta."
"Riposo solo gli occhi!" lo schernì "E ripeto che non ho rubato nulla, però mi sono comunque preso una punizione!"
"Ti punisce senza prove?" chiese stupito Jim.
A quel punto l'espressione imbronciata di Jack si ammorbidì "Beh no. Mi ha punito perché ho trasformato la sua sedia in una tartaruga."
Anche Nick rise e scosse debolmente il capo "Sei incredibile Frost."
"Lo so!" Jack alzò fieramente il capo e fece per fare un inchino, quando vide Moana passargli accanto, rifiutando nel mentre l'invito di un ragazzo di Beauxbatons. 
Le sorrise con aria divertita, slittando lo sguardo sui suoi amici "Però... Hiro non scherzava. Sei parecchio richiesta."
"Come tutti i Campioni del resto" disse Nick passando poi lo sguardo su Jim, accanto a lui. Aveva appena scambiato un saluto con due Serpeverde del sesto anno.
Moana d'altra parte, fece un lungo, esasperante sospiro, per poi tirarsi indietro i capelli "Non dirlo come se fosse una cosa positiva. Non fanno che stressarmi! Nemmeno quel drago era così insistente!"
Jack si strinse le spalle con aria svogliata "La situazione si risolverebbe in fretta se vi decideste di andare a quel ballo assieme, sapete?" come lo disse rallentò il passo, ed obbligò anche il suo amico Nick a seguirlo, permettendo così a Moana e Jim di camminare l'uno a fianco a l'altra. Ma nessuno dei due rispose e il percorso divenne inesorabilmente lungo e silenzioso, talmente tanto da indurre Nick frenare lo sghignazzo di Jack con una gomitata.
"Che c'è?! Ho dato un consiglio."
"Ne facciamo volentieri a meno" sussurrò imbarazzato Jim.
Moana sembrava dello stesso pensiero e si limitò ad annuire appena.
Dopo altri secondi di silenzio, il Serpeverde alzò nuovamente il capo verso di lei, anche se con lo sguardo continuava a fissarsi i piedi.
"S_sarebbe strano, no?"
"...Oh si!" Moana si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, la voce acuta per il disagio "M_molto strano. Si."
"Parecchio strano."
"Questa conversazione è strana..." bofonchiò Nick, rallentando sempre di più il passo "E a tratti imbarazzante..."
Jack lo seguì subito dopo, mentre con la coda dell'occhio vide poi gli altri due scambiarsi un lieve cenno di saluto e prendere anche loro strade completamente opposte.
Forse aveva esagerato ad esporli in quel modo, forzandoli a far chiarezza sulle loro intenzioni, ma sinceramente non capiva il problema di tutta quella agitazione. Lui non aveva mai avuto quel tipo di problema con le ragazze, era sempre stato molto diretto, ma probabilmente era dovuto anche al fatto che fino ad ora nessuna di loro lo aveva realmente preso così tanto da comportarsi come un perfetto idiota.
E forse quel giorno non sarebbe arrivato tanto presto: a Jack non interessavano quei generi di impegni, tutto quel stare assieme, quelle attenzioni, non era roba per lui, preferiva di gran lunga stare con gli amici e divertirsi.
Motivo per cui per lui la notizia del ballo del ceppo non aveva portato il benché minimo interesse.
Raggiunse poi Nick, tenendo ancora lo sguardo puntato su Jim e Moana in lontananza "Ti rendi conto? Hanno affrontato un drago...Un drago ENORME e PERICOLOSO! Ma non riescono a parlarsi su questo?!"
"Sono adolescenti, è tutto nella norma" disse Nick.
Jack lo fissò di sottecchi, dandogli una leggera spallata amichevole "Ha parlato il quarant'enne dall'alto della sua esperienza."
L'amico alzò gli occhi al cielo, sorridendo appena "Ah ah. Almeno io riesco a non farmi beccare dai professori, non mi metto in mostra come te per uno stupido scherzo" riprese poi a camminare, Jack lo affiancò, portandosi entrambe le mani in tasca. 
"Mi piace stare al centro dell'attenzione, e allora?" 
Nick si limitò a sogghignare mentre con un cenno aveva salutato un paio di Tassorosso in fondo al corridoio. Jack li sentì discutere sul Ballo del Ceppo e subito si sentì in dovere di dire la sua.
"Ma solo io trovo più interessante il Torneo a quel ballo? E' così noioso."
"Immagino che da questa frase dovrei dedurre che non ci andrai."
"Nah. Bisogna vestirsi da damerini e fare degli stupidi passi per stare al tempo di musica. Sembra di essere tornati indietro di 50 anni!"
L'altro si strinse le spalle, tirando fuori da una tasca un pacchetto di Piume di zucchero, delle caramelle a forma di penne d’aquila "Nemmeno a me fanno impazzire, ma sembra un evento piuttosto importante. Saranno presenti tutti."
"...Tutti?" ripeté Jack, fregandogli una caramella dal pacchetto "Intendi dire anche gli insegnanti?"
"Certo, credi che ci lascino il via libera? Tockins terrà gli occhi puntati su ogni studente per evitare che si scambino effusioni" ridacchiò il fulvo.
"Una gioia per le coppie!" disse Jack. Nick annuì "E' una tradizione della scuola. Roba grossa."
A quel punto le labbra dell'amico si allargarono in un sorriso che, per chi lo conosceva, significava che stava macchinando qualcosa "Forse non sarà così male dopotutto."
L'altro lo guardò storto "Cosa ti frulla in quella testolina?"
"Il solito...Ma più in grande" disse, dandogli un altro colpetto "E tu mi farai da spalla."
Dopo aver masticato l'ultima caramella, Nick scosse il capo "Questa volta passo." 
Jack ridacchiò incredulo, rallentando inconsapevolmente il passo "Come come? E mi lasci così?"
"Ho da fare quella sera."
"Cosa avresti di così importante da fare?" Di colpo accelerò la camminata fino a superarlo e fermarsi davanti "Vai al ballo con qualcuno?"
"Non proprio..." ammise mentre accartocciava il pacchetto ormai vuoto "Ma non uscirà nient'altro dalla mia bocca" dopo di ché lo sorpassò, lasciandolo ancora più incredulo.
"Perché?"
Nick roteò gli occhi e gli sorrise "Perché no!" 
Si stava ormai allontanando da lui e a quel punto Jack si portò le mani sulle labbra per poter farsi sentire meglio "E io come faccio senza di te?"
"Trovati un'altra spalla! Non ti sarà difficile."
Jack continuò a fissarlo per qualche minuto, ancora inevitabilmente incredulo per avergli dato buca, ma soprattutto incuriosito. Nick era sempre stato un po' sulle sue, non amava particolarmente parlare di sé, ma era la prima volta che lo vedeva così schivo nei suoi confronti e non riusciva davvero a capire del motivo.
Pensò alla questione di Elsa e che magari doveva essersela presa per averlo punzecchiato in quel modo durante tutto quel periodo. Forse le voleva chiedere di uscire e non osava raccontarglielo per non essere preso in giro.
Si scervellò per qualche secondo buono, finché il suo sguardo non venne attirato da una chioma rossa a lui famigliare, vicino ai gradini che li collegavano al secondo piano.
Improvvisamente si dimenticò della faccenda di Nick ed Elsa e una piccola idea si formò nella sua testa mentre osservava Merida, appoggiata con la schiena contro il muro e con un libro in mano, fingendo di leggerlo quando si vedeva palesemente che aveva lo sguardo altrove.
Così la raggiunse, sedendosi qualche scalino più in su e diede due colpi di tosse per poter attirare la sua attenzione. Lei gli lanciò una veloce occhiata per poi tornare a fissare di fronte a sé.
"Allora, come ti va?" chiese Jack, ma non ottenne alcuna risposta.
"Oh va alla grande Jack! E' una vera gioia vederti! La tua sola presenza per tutti noi è come una flebile luce in mezzo a questa oscurità!" si rispose, tentando di imitare la voce di Merida con uno strano acuto, ma la ragazza rimase nella sua posizione senza proferire parola.
Seguendo poi con lo sguardo la direzione che puntava la Grifondoro, vide così il motivo del suo malumore: Hiccup stava parlando con una ragazza bionda e sembravano andare molto d'accordo.
"Mmh...Capisco..." 
La divisa era tipica di quelli di Durmstrang e non era la prima volta che li beccava chiacchierare al di fuori delle lezioni.
Vedendo le occhiate di fuoco che lanciava Merida, non aveva dubbi: era gelosa marcia. Quasi gli venne da ridere, ma dovette trattenersi, un po' perché sembrava già fin troppo arrabbiata per poter infierire ancora, un po' perché avrebbe temuto la sua reazione.
Così optò per farle subito la proposta.
"Ti va di venire al ballo con me?" chiese a bruciapelo.
Quella domanda distolse immediatamente l'attenzione della rossa sulla coppia "C_Cosa? Perché io?!" domandò, visibilmente imbarazzata.
Altri ragazzi che le avevano chiesto di uscire non li conosceva ed erano stati selezionali da sua madre, di certo non si sarebbe aspettata che proprio Jack le proponesse di andare al ballo con lei. 
D'altra parte lui sembrava quasi divertito dal suo atteggiamento "Perché no? Senti questa: Tu, io, un ballo noioso che si trasformerà in uno spettacolo!"
Ora Merida lo fissava più confusa "Cos'hai in mente Frost?"
"Ho un piano."
"E mi vuoi con te...Perché...?"
Lui sbuffò, scendendo un paio di gradini fino ad arrivare al suo stesso scalino "Devo pur gongolarmi con qualcuno! Nick è fuori dai giochi, a quanto pare ha di meglio da fare."
L'altra inarcò un sopracciglio "Quindi sarei la tua seconda scelta?" vide Jack sporgersi per parlare, ma lei con un braccio gli fece cenno di tacere, fingendo un'espressione delusa "Così mi ferisci!"
"A dire il vero, la terza" disse "Ho scartato Eugene perché non ama queste feste." 
L'espressione di Merida si indurì "Mi credi così disperata da accettare il tuo invito?"
"Ti credo abbastanza divertente da organizzare questo scherzo con me. Come ai vecchi tempi!" con una mano le circondò una spalla, scuotendola amichevolmente "Dai rossa, ti conosco, odi anche tu queste cose. Ci divertiremo!" 
L'espressione di Merida però sembrava tutt'altro che rallegrata.
A quel punto le labbra del ragazzo si incurvarono in un sorrisetto beffardo "A meno che Hiccup non ti abbia già invitata..."
"Va con Astr..." si fermò di colpo, probabilmente col rischio di diventare più rossa dei suoi capelli "M_ma cosa c'entra Hiccup adesso?!" 
"Dimmelo tu."
Merida lo guardò storto, quanto basta da fargli prendere le dovute distanze. 
"Dai, accetta!" continuò il Serpeverde "Prometto che mi comporterò bene di fronte a tua madre."
L'altra batté le palpebre "Come sai di.."
"Io so tutto!" esclamò fiero "...E me l'ha detto Moana." 
La Grifondoro si lasciò andare in un lungo sospiro di rassegnazione.
"D'accordo..." poté vedere il volto del suo amico rallegrarsi "Ad una condizione..."
Il ragazzo incrociò le gambe per sedersi più comodo "Spara."
"Sii te stesso. Voglio che mia madre conosca assolutamente il vero te."
E lo voleva davvero, un ragazzo così esuberante come Jack di certo non avrebbe fatto piacere ad una come Elinor, questo lo sapeva benissimo. 
Almeno si sarebbe divertita nel vedere la sua reazione.
"Che cosa carina..." mormorò lui, guardandola con sospetto "...Troppo."
Merida alzò gli occhi al cielo "Accetti o no?"
"Dipende" Jack alzò una mano "Mi aiuterai?"
"Qualsiasi cosa pur di distrarmi da quello stupido ballo" sospirò l'altra, dando un'ultima volta un'occhiata ad Hiccup ed Astrid.
"Facciamo un voto infrangibile?" scherzò Jack.
Merida scosse il capo divertita e gli strinse la mano "Direi che una semplice stretta possa bastare. Mi fido."
"Vedrai rossa. Non te ne pentirai."



 
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Dopo la chiacchierata con Astrid, Hiccup sapeva che si sarebbe dovuto sbrigare a raggiungere il Cortile per la prossima lezione. Tuttavia la sua mente non faceva che riportarlo al discorso con Merida poco prima: era la prima volta da quando si conoscevano che litigavano in quel modo. Comprendeva la sua preoccupazione, e per quanto si sentisse ancora arrabbiato, non sopportava il modo in cui si erano lasciati. 
Era talmente preso da quel turbamento da non accorgersi di aver preso tutt'altra strada, dirigendosi verso il Cortile del Viadotto.
"Poco male..." pensò, un po' sconsolato. Gli scocciava arrivare in ritardo, ma per questa volta avrebbe lasciato correre. Aveva già fin troppe preoccupazioni per dedicarsi ad una macchietta sulla sua condotta scolastica.
Fece per tornare indietro quando si accorse della presenza di Jim, appoggiato con la schiena sul muro e completamente preso ad osservare l'oggetto che aveva recuperato al Torneo.
Probabilmente doveva lasciarlo concentrato, ma sapeva anche che quella lezione era in comune proprio con Serpeverde. Non era nuovo per il suo amico saltarle ogni tanto e probabilmente lo avrebbe preso in giro perché troppo protettivo, ma anche questa volta avrebbe lasciato correre.
"Lo sai vero che essere un Campione non ti esonera dalle lezioni?" domandò con sarcasmo.
Lui non gli rispose. Anzi, lo ignorò palesemente.
"Jim?"
"Stavo pensando..." disse sottovoce. 
"Oh...Attenzione!" Hiccup rise e gli fece cenno di consegnargli l'oggetto "Non sembra avere niente di strano" fece per suonarla ma non accadde nulla di particolare.
Con uno scatto Jim drizzò la schiena e si allontanò dal muro "Deve aver qualcosa che non va, o non servirebbe da tramite per la seconda prova."
"Forse attiva un meccanismo da qualche parte nel Castello..." disse, continuando ad osservare con curiosità l'oggetto.
Jim si lasciò cadere nuovamente contro la parete e sbuffò "Andiamo Hiccup, non posso girare per tutta Hogwarts suonando una campana!" 
"Io l'ho fatto!" disse una voce alle spalle di Hiccup e non appena entrambi alzarono lo sguardo, videro Tadashi fermo accanto a loro, con un piccolo sorrisetto stampato sul volto, come se stesse trattenendo una risata. Con una mano si stava abbassando la visiera del cappello, mentre l'altra era nascosta nella tasca della giacca "Non credevo fosse la soluzione ma...Tanto valeva provarci: ho fatto un bel percorso in corridoio prima di capire come fare."
"Mi hai risparmiato l'umiliazione" sorrise Jim "Quindi alla fine lo hai risolto."
L'altro annuì debolmente "E dal momento che mi hai aiutato nella prima sfida, posso..."
Ma subito il Serpeverde alzò una mano per bloccarlo "Ah no! Non ci sto, non mi sentirei a mio agio sapendo che mi hai svelato l'enigma. Dove starebbe la sfida?"
Tadashi gli rivolse un sorrisetto beffardo mentre incrociava le braccia al petto " Per chi mi hai preso? Non ti avrei rivelato tutto. Posso darti un piccolo indizio se vuoi, lo stesso che ho dato a Moana e che... avrei detto anche ad Elsa..." disse "Se fossi riuiscito ad incontrarla. E' un po' sfuggente quella ragazza."
Aspettò qualche istante prima di riprendere a parlare, solo per accertarsi che Jim volesse davvero quel suo piccolo aiuto. Si sporse leggermente verso di lui, indicando con un dito la sua fronte "Pensa fuori dalla scatola."
Dopo la perplessità iniziale dovuta a quella frase, Jim puntò gli occhi azzurri da lui ad Hiccup, quasi come se sperasse in una delucidazione. 
Hiccup si strinse le spalle ed abbassò leggermente lo sguardo sulla campana "E' un modo di dire babbano, è un po' come dire: pensare fuori dagli schemi."
Tadashi sorrise con aria soddisfatta "Esatto. Rifletti: abbiamo recuperato una campana, ma siamo sicuri che ci serva tutta quanta?"
Jim inarcò un sopracciglio "Questo sarebbe il tuo aiuto?"
"Sei intelligente, vedrai che ci arriverai" guardò poi Hiccup "O lo farà il tuo amico qui."
Aveva già ripreso a camminare in direzione dell'entrata quando decise di fermarsi ancora una volta, i due continuavano a guardarlo con una certa curiosità, come se avesse intenzione di riferire altro su quella campana.
"Un'ultima cosa..." non sembrava molto convinto, l'espressione che portava era piuttosto indecisa "Sapete se Moana ha già invitato qualcuno?"
In quel momento fu come se il bel clima che si era creato tra di loro si fosse appena raffreddato, Jim iniziò a guardarlo con un'espressione quasi sospettosa, mentre Hiccup si limitò a puntare la sua attenzione tra lui e Tadashi, non capendo effettivamente il perché di quella atmosfera così tesa.
"Non credo" mormorò.
"La inviterai tu?"
Ed ecco che la tensione si appesantì ancora di più, non era difficile capire che il problema era dovuto a quell'articolo della Gazzetta del Profeta, sapeva che erano pettegolezzi creati apposta per attirare il pubblico, ma l'espressione di Jim in quel momento, la sua tensione e il modo in cui cercava di celare il lieve rossore delle sue guance gli fece intuire che tutto sommato, forse un fondo di verità doveva esserci.
Avendo mormorato a bassa voce una risposta poco udibile perfino da Hiccup li accanto, Tadashi continuò ad incalzare.
"Sai, per la storia della Gazzetta..."
"Quella pazza ha creato del dramma per vendere il suo stupido articolo!" si difese Jim "La gente va matta per i pettegolezzi."
Tadashi si scambiò uno sguardo silenzioso con Hiccup, sorrise, ma si leggeva palesemente l'imbarazzo nella sua espressione "Okay. Quindi voi due..."
"Siamo amici."
"...Sicuro?"
"E così difficile da capire? Può andare con chi vuole!" sbottò, tornando poi a fissare un punto in basso del pavimento "Ed io farò lo stesso."
Passarono altri secondi di assoluto silenzio, ma che per loro sembrarono quasi interminabili talmente avvertivano il disagio. Tadashi si passò nuovamente una mano sul cappello per sistemarselo meglio e rivolse ad entrambi un sorriso, quasi come se si sentisse in colpa per averlo fatto alterare in quel modo "Ehi amico, ti credo" gli diede poi un'amichevole pacca sulla spalla, salutandoli poi con l'altra mano mentre si allontanava "Allora se non è un problema, la inviterò io."
Purtroppo Jim fece mente locale di quelle parole quando ormai l'altro si stava già allontanando in tutta tranquillità, boccheggiò qualcosa, ma anche in quel caso, quello che ne uscì fu nulla di preciso. Tutto quello che riusciva a pensare in quel momento era che aveva appena dato involontariamente il via libera ad uno dei ragazzi più popolari della scuola di uscire con la sua migliore amica.
Perché Moana era sempre stata quello, un'amica.
Ma più continuava a scervellarsi su quella storia, più si sentiva terribilmente a disagio.
Quando riprese il controllo della situazione, l'espressione incuriosita di Hiccup lo fece nuovamente tornare di pessimo umore.
"Che c'è?!"
Il Corvonero gli riconsegnò l'oggetto e lui se lo passò svogliatamente da una mano all'altra "Sicuro che ti vada bene?"
A quell'ennesima discussione Jim alzò di scatto il capo "Perché siete tutti fissati con questa storia? Io non ti sto pressando per invitare Merida o mi sbaglio?" 
L'altro inarcò le sopracciglia, cercando di non far trapelare un sorrisetto divertito "Era solo una domanda. Non ti facevo così suscettibile."
"E' imbarazzante, Hiccup, non ci parliamo quasi più dopo aver scoperto dell'articolo."
Gli occhi di Hiccup si spalancarono, anche se il tono sembrava palesemente ironico "Addirittura? Non è da voi!"
Jim per fortuna non ci fece molto caso, tirò solo un ennesimo sospiro "Non è più come prima. Quella giornalista ha rovinato tutto, ogni volta non so cosa dirle, e le occhiate di tutti i compagni non aiutano per niente, mi sento continuamente osservato!" si fermò, alzando il capo verso l'alto e appoggiandolo lievemente al muro "Per Merlino...E' tutto così assurdo. Io...N_non voglio sentirmi così, d'accordo? Non con lei."
Era a disagio e questo bastò per far tacere il discorso. In quel preciso istante gli occhi di Hiccup puntarono altrove, notando Elinor Dumbroch discutere col preside Nord ed il professor Pitch.
Anche Jim la adocchiò "Quella è la madre di Merida?"
L'altro annuì, facendo sparire ogni traccia del sorriso dal suo volto "Si. Credo sia qui per Sdentato."
Nel frattempo Jim non staccava gli occhi dall'oggetto, iniziando a controllarne l'interno "Non l'hanno ancora trovato?" 
"No, ma è solo questione di tempo, spero solo si sia allontanato dalla Foresta. Vorrei poter fare qualcosa ma ora controllano ogni angolo, è impossibile uscire senza essere notati" sospirò, voltando il capo per guardarlo  "Sdentato non è cattivo, ma non mi ascolteranno mai."
"Hai pensato a qualcosa?"
"Lo sto facendo da giorni."
Jim gli sorrise "Pensa anche tu fuori dalla scatola" notò poi come il pallino all'interno della campana fosse stranamente allentato e dopo un paio di tentativi riuscì a staccarlo.
"Fosse facile..." disse sconsolato il Corvonero "Elinor detesta i draghi."
"Credi che il suo giudizio possa far condannare Sdentato?"
"Non lo credo, ne sono sicuro."
"Forse se le parliamo..."
"Hai idea di quanto sia testarda Merida? Non ha di certo preso da suo padre" Hiccup si portó una mano sul mento "Non cambierebbe mai idea su un drago. Non sarebbe lei se..." in quel preciso istante si fermò "...Un momento..."
Mentre lui se ne stava fermo a riflettere, Jim si era messo ad osservare con più attenzione la sfera, grande meno di un boccino, ma passandoci una mano si ingrandì di colpo, diventando delle dimensioni di una palla da tennis.
"Non è come sembra..."  
Ad entrambi i ragazzi si illuminarono gli occhi, seppur per motivi diversi.
"CI SONO!" Urlarono.
A quel punto si voltarono verso l'un l'altro.
"A cosa ti riferisci?" domandò stranito il Corvonero.
"A cosa ti riferisci tu" Jim gli mostrò la strana sfera che aveva tra le mani, facendo dimenticare per un breve momento la nuova idea di Hiccup.
"Interessante..." mormorò il Corvonero "Quei simboli... sono rune."
Jim annuì, iniziando ad esaminare per bene i disegni raffigurati.
"Deve essere un messaggio." continuò l'amico mentre si passava una mano tra i capelli "Sembra complesso..."
Jim si strinse le spalle, fingendo modestia "Nulla di troppo complicato. Ho superato il primo passo, e poi me la cavo bene in rune antiche. Una volta decifrato il messaggio saprò qualcosa della seconda prova, è poco ma sicuro" staccò definitivamente la schiena dal muro, passando la sfera all'altra mano "Ti va di festeggiare? Così mi racconti della tua idea."
Hiccup provò a parlare, ma lui continuò "Possiamo andare a prendere qualche dolce da Mielanda. Tullio e Miguel mi hanno mostrato un passaggio segreto qui vicino."
"Non dovremmo andare a Cura delle Creature Magiche?" chiese contrariato il Corvonero.
L'altro sospirò annoiato, ma l'espressione ferma dell'amico riuscì in qualche modo ad avere la meglio "D'accordo... Guastafeste."
"Cosa devo fare con te..." disse Hiccup sottovoce mentre incamminava con l'amico fuori dall'edificio per andare a lezione.




 
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NOTE AUTRICE:
Wei ❤❤
Scusate come sempre questi aggiornamenti un po' altalenanti, mi ero promessa di aggiornare una volta a settimana, ma tra casini vari mi duole spostarla a due settimane, ovviamente non è ancora deciso e magari col tempo tornerò a una settimana. Mi spiace perché questa fic è lunghetta e ci tengo tantissimo, grazie anche al vostro supporto, non vedo l'ora di potermici dedicare bene come prima.
Intanto beccatevi questo capitolo ancora incentrato sugli inviti.
Sì, mi piace creare il dramma in questi casi e le coppie qui sono un po' incasinate, ma è tutto nella norma, vedrete al ballo cosa accadrà.
Judy e Nick avranno un compito speciale invece quella sera, ah se l'incantesimo che ne uscirà fuori non lo conoscete non preoccupatevi, l'ho inventato di sana pianta. Ho cercato di informarmi, ma per alcune cose devo inventarmele io purtroppo, mi spiace per chi magari è super pignolo con queste cose, lo capisco, anche io sono così.
Qui ho voluto mostrare un po' di passetti anche verso la prova, e mettere più a confronto Jim questa volta. Perché insomma...Va bene il ballo, ma bisogna pensare anche al Torneo dopotutto.
Poi non so, sarà che mi piacciono tanto come personaggi, ma l'idea che Jack vada con Merida al ballo mi piaceva troppo.
Sapete, la prima volta che ho visto Frozen, ho seriamente pensato (anche se per brevissimo tempo), che Kristoff diventasse l'interesse amoroso di Elsa, vista la sua passione/ossessione per il ghiaccio. Però in questo caso mi sembrava carino, e poi almeno ha dato il ben servito a Gaston (e forse fatto ingelosire Anna).





informazioni:

Anton Ego : è il critico del film "Ratatouille".

Ursula Carroll: è la strega del mare del film de "La Sirenetta". Come nel canon volevo riprendere questa sua bravura in pozioni.

Okay sto scrivendo troppo, mi dileguo.
Grazie ancora a chiunque leggerà questo capitolo, grazie grazie grazie ❤
 

 
~Un abbraccio grande~




 
  
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