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Autore: M a k o    19/05/2022    8 recensioni
• Datastormshipping (Ryoken/Yusaku)
• Raccolta di One Shot AU scritte per la “Datastorm Week 2022: Spring Edition”
• Day 1 {Light green} – (Desiderava solo che quel ragazzo potesse godere di tutte e quattro le stagioni).
• Day 2 {Strawberry} – (Ricollegare i pezzi non sarebbe stata un'impresa ardua, ma in quel momento, mentre avvertiva Yusaku prendere sempre più il sopravvento sulla sua bocca, non poté fare a meno di stupirsi e deliziarsi nel modo più genuino possibile).
• Day 3 {Smell of wet earth} – «Tu non hai colpe,» sussurrò, cercando di sorreggerlo in ogni modo possibile e immaginabile, «hai fatto del tuo meglio. E va bene così».
• Day 4 {Take a walk} – «Ti bacerei per ore intere».
• Day 5 {Having a picnic} – Ryoken sorrise e Yusaku avrebbe voluto sprofondare nell'incurvatura di quelle labbra.
• Day 6 {Colorful post-it} – Yusaku lo amava anche per questo: perché anche nei più piccoli gesti, Ryoken sapeva mostrargli l'amore nelle sue infinite sfumature.
• Day 7 {Rebirth} – Non esisteva altro se non loro due, ancora una volta uniti, pronti a rivivere insieme.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Ryoken Kogami/Revolver, Yusaku Fujiki/Playmaker
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Datastorm Week(s)'
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DataSpring4 As always, cliccando QUI avrete modo di consultare i prompt della Week.

Questa One Shot mi ha dato parecchio filo da torcere, perché mi sono resa conto solo alla fine di quanto il prompt sia marginale e di quanto abbia cercato, forse un po' goffamente, di colmare questa lacuna non solo col titolo, ma anche con il senso generale dello scritto in sé.

In ogni caso mi piace, la trovo molto carina.
Sicuramente non uno tra i miei lavori migliori, ma mi soddisfa comunque.
Spero sia lo stesso anche per voi, buona lettura!



Day 4: Take a walk
Rating: Giallo
Generi: Fluff, Introspettivo, Slice of Life
Note: Modern!AU, POV Ryoken



In small steps



1

Quel giorno Den City era particolarmente vivibile. Forse perché, dopo i gelidi mesi invernali, si era finalmente liberata di strati e strati e strati di neve e polvere, tornando a splendere e a fare l'amore con la primavera.
Per la prima volta dopo tanto tempo, indossare abiti più leggeri non era visto come un rischio: quel giorno faceva effettivamente caldo, come se un frammento d'estate avesse fatto una capatina in quel pomeriggio di maggio, inebriando l'aria coi suoi sospiri passionali.
Ryoken era indeciso sul da farsi: solitamente, quando lui e Yusaku si incontravano per stare un po' insieme, sapeva sempre come comportarsi nei suoi confronti per farlo sentire apprezzato e a proprio agio.
    (Continuava ancora a corteggiarlo come se fosse il primo giorno).
    (Era impossibile fare altrimenti poiché ogni volta che lo vedeva, Ryoken si innamorava nuovamente di lui).
Quella volta, però, era stato Yusaku a proporgli di uscire insieme e non solo per fare una passeggiata, ma anche per visitare qualche negozio e bere qualcosa di fresco prima di salutarsi e tornare a casa. Non che a Ryoken non avesse fatto piacere, anzi, era l'esatto opposto, dato che non sapeva neanche più dove contenere tutta la sua contentezza: Yusaku aveva esplicitamente detto che voleva trascorrere il pomeriggio in sua compagnia, l'iniziativa era partita proprio da lui che solitamente era tanto chiuso e lasciava sempre che fosse Ryoken a proporre e organizzare le uscite.
La proposta di Yusaku si era intrufolata in quella giornata tanto placida svolazzando come una farfalla bellissima e variopinta che portava con sé la lunga scia della sorpresa e dell'emozione.
Ryoken era stato preso talmente tanto alla sprovvista che aveva quasi dimenticato il modo in cui era solito comportarsi e atteggiarsi quando lui e Yusaku uscivano insieme – non erano ancora una coppia a tutti gli effetti, ma con l'inizio della primavera la loro frequentazione si era fatta più assidua.
Non a caso non aveva ancora cercato la sua mano per stringerla con garbo durante la passeggiata, ma non perché non lo volesse, bensì perché si era tutto un tratto incuriosito: voleva scoprire quale sarebbe stata la prossima mossa da parte di Yusaku perché, ne era certo, il
    (quasi suo)
ragazzo aveva in mente anche dell'altro per quel pomeriggio che stava diventando speciale sempre più, passo dopo passo.


2

Yusaku pareva alquanto teso. Ryoken se n'era accorto non solo perché ormai lo conosceva fin troppo bene, ma anche perché era come se stesse respirando la sua stessa aria pregna di vibrazioni ricche di grandi aspettative e desiderio di portarle a compimento.
Pareva quasi come se Yusaku non volesse sprecare in alcun modo quell'occasione tanto bella e speciale che aveva creato lui stesso, un piccolo spiraglio di luce che diradava sempre più le tenebre.
    (Quella era una giornata decisamente troppo calda e preziosa per dedicarla ai libri universitari e agli appunti scritti in maniera celere sui fogli quadrettati).
    (Era, invece, la giornata ideale per provare a lasciarsi andare e mostrare una parte della propria persona che ancora non era riuscita a emergere).
Se fosse stato per Ryoken, avrebbe fatto in modo e maniera che una sola rotazione della Terra intorno al proprio asse durasse altre mille ore in più solo per far capire a Yusaku che il tempo era dalla sua parte, che non doveva crucciarsi tanto se non fosse riuscito nel suo intento al primo tentativo, che ce ne sarebbero stati tantissimi altri, che ci sarebbe stato sempre per lui perché era felice di potergli stare accanto.
Per un solo attimo provò il desiderio irrefrenabile di interrompere la loro passeggiata e di pararsi davanti a Yusaku per potergli dire tutto quanto e di esternare tutto l'orgoglio che provava nei suoi confronti, ma sapeva che non era ancora il momento giusto, che doveva aspettare.
E lo avrebbe fatto volentieri.


3

Avvertì la mano di Yusaku sfiorare la sua una volta usciti dal negozio di abbigliamento che Yusaku stesso aveva consigliato – e cavolo, aveva buon gusto.
Tenevano entrambi un grazioso sacchettino in mano contenente una t-shirt dai colori chiari per Yusaku e una giacca elegante per Ryoken, mentre le mani libere stavano pian piano intrecciando le dita tra loro.
Era tutto bellissimo e perfetto e lo era perché era stato proprio Yusaku a fare la prima mossa. Ryoken aveva agognato poterlo prendere per mano per tutto il pomeriggio, ma aveva realizzato che quella volta sarebbe stato Yusaku a farsi avanti per primo e che quindi era giusto aspettarlo.
Così, nel momento in cui le loro dita si trovarono e intrecciarono, ecco che tutto ritrovò il proprio equilibrio e la città si fece ancora più accogliente e luminosa.
Non avevano parlato molto nel corso di quel pomeriggio, Yusaku tendeva a essere di poche parole, senza contare che quel giorno aveva deciso di fare tutto lui e Ryoken non voleva infierire
    (gli aveva lasciato i propri spazi e aveva goduto della sua compagnia anche nel corso di tutti quei minuti dilatati in cui le loro corde vocali non avevano vibrato e le loro voci non erano risuonate nell'aria).
Chissà a che cosa stava pensando Yusaku in quel momento; forse stava scavando a fondo nella sua mente, alla ricerca delle frasi giuste da pronunciare. Quel pomeriggio era quasi giunto al termine e Ryoken avrebbe voluto che durasse tante altre ore
    (come volava il tempo quando si camminava accanto alla persona giusta)
e poter bearsi della presenza di Yusaku un altro po'.
Fu come se Yusaku gli avesse letto nel pensiero, dato che quasi in un sussurro gli domandò: «Ti va di bere qualcosa prima di tornare a casa?»
Ryoken acconsentì senza farselo ripetere due volte.


4

Il milkshake alla vaniglia era buono – e fresco. Soprattutto fresco.
Ryoken non poteva fare a meno di guardare Yusaku e di constatare quanto il milkshake alla fragola che aveva acquistato si intonasse perfettamente alle ciocche rosa perse tra il blu dei suoi capelli.
    (I ragazzini delle medie l'avrebbero definito “aesthetic”, nel loro strano quanto interessante gergo giovanile).
    «Quanto sono andato male da uno a dieci?» domandò Yusaku di punto in bianco prima di tornare a sorseggiare il suo milkshake come se avesse posto una domanda qualsiasi.
Ryoken strabuzzò gli occhi e per un attimo ebbe il timore che l'ultimo sorso di milkshake gli fosse andato di traverso.
Tossì appena, riconquistando subito dopo tutta la sua compostezza. «In che senso, scusa?» domandò senza smettere di fissare il volto di Yusaku.
    «Nel senso... di provare a fare il primo passo. A proporre un'uscita al posto tuo, a essere più spontaneo e anche affettuoso come lo sei tu con me. Seriamente, Ryoken, vuoi davvero continuare a frequentarmi?»
    «Certo che voglio» rispose subito Ryoken, in quanto per quella domanda conosceva ormai la risposta a memoria. «E comunque... non voglio che tu cambi, almeno non in maniera forzata. Tu mi piaci così come sei... ma ammetto che oggi ti ho trovato particolarmente adorabile, eri così impacciato che avrei trascorso le ore a baciarti».
Vedere le gote di Yusaku imporporarsi di rosso fu un piccolo evento che mise a dura prova l'autocontrollo di Ryoken.
    (Sempre. Avrebbe voluto baciarlo sempre).
    «A me non sarebbe dispiaciuto...» borbottò Yusaku, rendendosi conto solo un istante dopo dell'affermazione evasa dalla sua bocca. Ma anziché arrossire ulteriormente, incurvò le labbra in un sorrisetto furbo.
Avvicinò il volto a quello di Ryoken e gli sfiorò le labbra con le proprie. «Fragola e vaniglia sembrano proprio una bella combinazione...» sussurrò ancora, prima di baciarlo.
Chiusero entrambi gli occhi, seduti all'ombra di quella panchina situata in un punto imprecisato dell'immenso parco cittadino e si lasciarono andare a quel miscuglio conosciuto da tutti ma, al contempo, dolce e buonissimo, del quale non ci si stancava mai.
Forse non era stato l'appuntamento perfetto e Yusaku aveva ancora tanta strada da fare per aprirsi completamente al mondo.
Ma un po' alla volta, a piccoli passi, ce l'avrebbe fatta.
Ryoken ne era certo.
    (Sarebbe sempre stato accanto a lui, dalla sua parte).


5

«Ti bacerei per ore intere».
«Anch'io... per altre mille ore, senza stancarmi mai».
   
 
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