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Autore: Lizzyyy02    05/08/2022    4 recensioni
Natsu e Lucy. Due anime lacerate, deluse, sofferenti. Entrambi innamorati di chi non può ricambiarli.
Si troveranno, iniziando un gioco pericoloso, che li porterà ad impazzire. E chissà se non gli si rivolterà contro. Quello di cui erano stati certi fino a quel momento si incrinerà pericolosamente. A volte non possiamo controllare le nostre emozioni, i sentimenti, le sensazioni.
"Sa che è sbagliato, per una serie infinita di ragioni, ma quel momento è fuori dalla realtà. Che male c'è nel trovare un po' di conforto..."
"«Ora conosci il mio segreto, Natsu. Non sono pura, non sono innocente, non sono quello che Loki crede io sia. Il mio istinto ha la meglio su di me e lo lascio vincere...»"
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lisanna, Loke, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N
«Baby! Come stai?» Natsu ha un tic all’occhio nel sentire come quell’assurdo barista ha appena chiamato Lisanna.
Puoi davvero infastidirti dopo che l’altro giorno sei andato a letto con un’altra?
Sospira. La sua coscienza sa sempre dove colpire. Questo comunque non cambia ciò che sente per l’albina.
«Bix! Tutto bene, tu? Senti, mi fai il solito, per favore? E tu, Natsu?» Fa, voltandosi verso di lui.
«Gin Tonic» Biascica.
«Arriva in un attimo, baby» Aspetta, ma ha chiamato anche lui in quel modo? Cos’ha che non va questo tipo?
Natsu volta lo sguardo altrove, mentre lui muove abilmente lo shaker per preparare i cocktail sorridendo a Lisanna a trentadue denti.
«Ehi» Si sente chiamare. Si volta, ritrovandosi due occhioni azzurri e limpidi davanti, che lo fissano.
«Che hai? Sei strano» Dice Liz, piegando la testa.
«Non ho niente, perché?» Fa lui.
«Dimmelo tu. Ti perdi a fissare il vuoto. Anche prima, guardavi in alto nemmeno avessi avuto un’apparizione» Natsu contrae la mascella a quell’affermazione.
Prima…non stava esattamente fissando il vuoto…
«È per…la conversazione che abbiamo avuto in macchina…?» Continua lei, abbassando lo sguardo.
Lui si gratta la nuca. Aveva detto che avrebbero ripreso il discorso, ma questo non gli sembra assolutamente il momento adatto.
«In parte»
«Non capisco cosa vuoi che ti dica, Natsu»
Lui sospira. In macchina aveva avuto un momento di sfogo, ma forse davvero non ci sono secondi fini nelle visite che Liz gli fa ogni giorno. Si comporta solo da buona amica, e lei sembra dargli sempre più conferme di questo.
Ma si è davvero stancato di trattenersi.
«Senti, Lisanna, questa volta parlerò chiaro, va bene? Io…»
«Eccolo qua! Il nostro Fiammifero, come va, voi due?»
Non serve nemmeno girarsi per riconoscere immediatamente a chi appartiene quella voce.
Cana, ovviamente, sempre con perfetto tempismo.
«Ehi» La saluta Liz, ma riporta subito lo sguardo su di lui.
«Allora? Avete già ordinato? Ehi, sexy!» Fa a gran voce, richiamando quel tipo che ha finito ora di preparare i loro cocktail.
Cana è davvero la persona con meno freni che conosca, non si trattiene mai, dice e fa quello che pensa ed è sempre uno spasso stare insieme a lei, tranne quando non ti mette in imbarazzo, cosa che ama fare, con tutti.
«Ne prepareresti uno anche a me? Quello che vuoi, scegli tu, mi fido» Dice, con un sorriso storto, facendogli anche un occhiolino. Il barista strano sorride di rimando «Arriva, baby».
Forse ha sbagliato a infastidirsi, probabilmente quel tipo si comporta così apertamente con tutti.
Cana richiama di nuovo la sua attenzione «Se volete andare intanto, ci sono gli altri al solito tavolo»
«Andiamo?» Fa Liz, guardandolo. Lui annuisce, afferrando entrambi i loro bicchieri.
«Dai lascia, lo porto io» Protesta lei, riferendosi al suo cocktail.
«Tranquilla» Risponde, iniziando a incamminarsi. Improvvisamente si sente tirare per la maglietta, si blocca rischiando quasi di far rovesciare il liquido trasparente. Si volta e vede Liz che lo fissa con espressione inintelligibile.
«Lo porto io» E non ammette repliche.
Natsu è confuso, ma in un secondo capisce. Quasi avvampa.
Le passa il suo bicchiere, e con la mano libera afferra subito la sua. Insieme si ributtano di nuovo tra la folla per raggiungere il tavolo.

L
Non c’è alcun dubbio.
Quello è lo sconosciuto. L’ha solo intravisto ma è bastato così poco per riconoscerlo.
Teneva una ragazza per mano mentre passavano tra la calca di gente. Che sia lei la fatidica ragazza?
Anche su questo non ci sono dubbi. Certe cose si capiscono e basta, senza bisogno di spiegazioni.
Si chiede se glielo abbia detto finalmente.
Li perde di vista e si riscuote dai pensieri. A grandi falcate procede di nuovo verso la sua meta.
«Un Gin Tonic, grazie» Fa al barista dalla strana capigliatura blu rasata in più punti, e un tatuaggio in pieno volto.
«Detto fatto, baby» Inarca un sopracciglio per quel nomignolo, ma non ci fa troppo caso. Nell’attesa si guarda intorno e nota una ragazza a fianco a lei, che la fissa.
Lucy fa un sorrisetto, tanto per non essere scortese. È sicura di non conoscerla.
Si guadra intorno con apatia, quando «Cosa ci fa una come te qui, tutta sola soletta?» sente dire improvvisamente.
Si volta e vede ancora la ragazza, questa volta con un sorriso storto sul volto. È davvero molto bella, ha lunghi capelli castani e l’aria sicura sul viso affilato.
Sta flirtando con lei per caso?
«Baby, il tuo drink» Fa il barista. Lucy fa per allungargli la banconota quando la ragazza la precede «Bix, mettilo pure sul mio conto» Fa.
Okay, ci sta palesemente provando.
Non ha mai flirtato con una ragazza prima d’ora. Potrebbe essere un inizio interessante per questa serata.
Fa un lungo sorso del suo drink, si pulisce una goccia sfuggita alle labbra con il pollice.
«Perché me lo hai offerto? Non dovevi»
«Ah ah, biondina. Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda. Che ci fai qui tutta sola?»
Lucy la guarda di sottecchi. Beve un altro lungo sorso.
«Mi hanno dato buca. O meglio, ero con lui prima, ma sai…il lavoro…è dovuto scappare» Fa. Perché glielo sta dicendo? Ah, ma che importa. Stasera non deve riflettere. Fa un altro sorso. L’ha già finito. Alza il braccio per farsene portare un altro.
«Beh, è un grande coglione, lasciamelo dire»
«Ed è il mio capo» Perché continua a rivelare i suoi problemi amorosi a completi sconosciuti? Ma soprattutto quanto ci mette il barista strambo? Ah, finalmente. Fa un altro sorso.
«Questo non me lo devi pagare, tranquilla» Dice, con un sorriso.
«Hai deciso di affogare il dispiacere nell’alcool?» Commenta lei, ancora con quel sorriso sghembo.
«Cana! Ma quanto ci metti? Ti stiamo aspettando al tavolo!» Improvvisamente dal nulla appare una ragazzina minuta, dai corti capelli bianchi, fasciata da un colorato vestitino azzurro.
Alza le sopracciglia, sorpresa. È la ragazza che lo sconosciuto – Natsu – teneva per mano: la sua migliore amica, quella per la quale prova dei sentimenti.
«Lizzy!» Fa la mora accanto a lei «arrivo, arrivo. So che non riuscite a stare senza di me nemmeno per un minuto» Fa, sardonica, per poi rivolgersi di nuovo a lei «Beh, buona serata allora, non ti deprimere troppo, biondina» Dice, facendole l’occhiolino. Lucy le sorride di rimando, alzando il bicchiere.
«Grazie per il drink»
«È un piacere aiutare un cuore infranto» Fa.
Lucy sorride ancora. Che ragazza strana, ma le piace. È sicura che diventerebbero ottime amiche.
Finisce anche questo e ne ordina un altro, per poi dirigersi verso la pista piena di persone che si scatenano.
Questa sera, lo farà anche lei.

N
«Cana ma chi era quella ragazza? La conosci?» Sente dire da Liz. Le due ragazze sono finalmente tornate al tavolo.
Cana sorride, sognante «No, ma cazzo se mi piacerebbe»
«Che c’è Cana, hai abbordato qualcuno? O qualcuna…con te non si sa mai» Commenta Gray, seduto alla sua destra.
«Hai detto bene, Gray. La ragazza più figa di stasera, probabilmente. Mi dispiace per voi, ragazzi. È già mia»
«Sei qui adesso, non penso tu ci sia proprio riuscita» Fa Natsu, con un mezzo sorriso. La pazzia di Cana non finirà mai.
«Beh, è venuta a chiamarmi la mia piccola Liz. Non potevo dirle di no» Fa, abbracciando l’albina e scompigliandole i corti capelli. Lei ride, tentando di sfuggirle.
Natsu solleva gli angoli delle labbra in automatico. Lisanna riesce davvero a scaldargli il cuore.
Le ragazze si siedono e tutti insieme iniziano a chiacchierare e scherzare come al solito. Cana continua a parlare della misteriosa ragazza, a detta sua la più bella del locale.
«Come fai a dirlo? Come se avessi analizzato tutte le ragazze che sono qui una per una» Commenta Gray.
«Chi ti dice che non lo abbia fatto?» Fa Cana, ghignando, mentre Liz ride «A parte scherzi, può darsi anche che non sia la più bella qui dentro, anche se ne dubito, però…risaltava, riluceva quasi, diciamo che ti colpisce appena la vedi»
Gray inarca un sopracciglio «Cana, placa l’ormone, per favore»
«Senti chi parla! Mi scusi, Mr Santarellino» Replica lei. Il suo amico alza gli occhi al cielo, sbuffando.
Proprio quando sembrano essere finalmente passati ad un altro argomento, Cana sgrana gli occhi ambrati.
«Eccola!» Fa, indicando la pista.
Il loro tavolo è posto in un’ala del locale leggermente rialzata; non è in alto come il prive, ma si riescono comunque a scorgere bene tutte le persone che ballano.
Natsu, insieme a gli alti, fissa nella direzione indicata da Cana, e il fiato gli si blocca nella trachea.
Non ci mette nemmeno mezzo secondo a capire che la ragazza a cui si riferisce Cana, è la sconosciuta.
Sta ballando, ma non è solo questo. Ha gli occhi chiusi, le mani in aria. I capelli e il vestito leggero si muovono seguendo i suoi movimenti.
È proprio come ha detto Cana: è…luminosa. Risplende, spicca in mezzo alle decine di persone lì in mezzo.
«È davvero bella, hai ragione» Sente la voce di Liz commentare e si volta di scatto, sentendosi colpevole. Errore madornale: lei lo guarda di rimando e china la testa di lato. Spera che non traspari nulla dalla sua espressione.
«Natsu, tutto okay?»
Merda
Annuisce non convinto, le si fa più vicino mentre gli altri sono ancora impegnati a guardare la pista.
«Ti va di…»
«Ballare? Assolutamente! Questa ragazza mi ha fatto venire voglia di scatenarmi» Dice, schizzando in piedi e battendo le manine.
«Ci sto!» Dice subito Cana «anzi, prendo un altro cocktail veloce e arrivo»
«Già che vai, prendimi un’altra birra» Fa Gray, alzando la bottiglia ormai vuota. Cana sorride fintamente, rifacendogli il verso, poi però si avvia.
«Tu intanto vai se vuoi tesoro, io arrivo» Fa a Liz, prima di andare.
«Natsu?» Lo richiama Lisanna, guardandolo.
«No, io…» in realtà volevo chiederti di parlare.
«Ti raggiungo dopo anche io» Fa alla fine. Lei lo guarda strana, delusa quasi, per poi avviarsi verso la calca.
«Perché non sei andato, cretino» Fa subito Gray.
Natsu sospira. Quella situazione è assurda. Non sa se sia giusto confidarsi.
Ma infondo è Gray, il suo migliore amico da quando fa le elementari, se non a lui, a chi dirlo.
«Gray, la ragazza che ha indicato Cana…»
«Che? È figa, ho capit…»
«È…la sconosciuta, quella dell’altra sera»
Vede il suo amico spalancare gli occhi.
Per un po’ rimane zitto. Lo vede prendere fiato, ma Natsu lo blocca subito alzando una mano davanti alla sua faccia l’istante prima che parli.
«Se vuoi dire qualche cazzata come “bel colpo” o cose del genere, non farlo»
«E che vuoi allora? Che altro ti devo dire? È qui e basta» Fa Gray, scrutandolo.
«Già…è qui e basta…» Mormora, mentre il suo sguardo si perde nel vuoto.
«Natsu, che c’è? Mi vuoi dire che è successo con quella ragazza?»
«Niente. Ci ho fatto sesso e basta»
«Che cazzo hai fatto con chi, tu, stronzo?»
Una voce li fa voltare entrambi.
Cana, con due bottiglie di birra in mano, se ne sta lì con l’espressione tra il confuso e l’incazzato, che è sempre meglio non scorgere sul suo viso.
«Tu ora mi devi delle belle spiegazioni, Dragneel»

L
Lucy è ubriaca. Forse però non abbastanza da non riconoscere di esserlo.
Aspetta, cosa?
Sì, è proprio ubriaca.
L’unica cosa che percepisce con chiarezza sono le luci stroboscopiche intorno a lei, e la musica.
Continua a muoversi e ballare come se non avesse alcun pensiero al mondo, ed era esattamente quello che voleva.
Nessun Loki. Nessuno. Niente di niente
Solo lei, e le luci.
Alza le braccia, chiude gli occhi per godersi più appieno il momento. Percepisce le luci anche con gli occhi sbarrati.
Azzarda un giro su se stessa. Non si muove niente. O forse girava tutto anche prima.
Balla così intensamente da non preoccuparsi chi urta per sbaglio, finché non sente un debole «Scusami»
Eppure l’ha colpita lei per prima, non dovrebbe scusarsi.
Rialza le lunghe ciglia e la persona che le si para davanti la fa sorridere.
Di nuovo la migliore amica dello sconosciuto, quella che ha intravisto prima mentre si tenevano per mano, poi di nuovo al bancone con quella ragazza mora, e che non ha dubbi sia la ragazza di cui parlava l’altra sera.
«È stata colpa mia, tranquilla» Urla, per farsi sentire. È così carina, sembra una bambola: pelle di porcellana e occhioni azzurri. Capisce perché lo sconosciuto ne sia innamorato.
Lo sconosciuto. Natsu.
Era così bello l’altra sera.
Vorrebbe davvero dirglielo, che non può farselo scappare. Che lui la ama. Ma non può e non deve farlo.
È ubriaca, ma ha ancora un briciolo di buon senso.
Hm, davvero? Ne è così sicura?
Perché, se lo avesse ancora, non continuerebbero a comparirgli davanti agli occhi immagini di Natsu: i suoi addominali, il suo collo abbronzato, la sua fossetta…soprattutto di fronte alla ragazza che lui ama, e che magari lo ricambia.
«Piacere, Lisanna» Grida lei.
«Lucy!» Non sa perché si stiano presentando. Ma infondo non deve preoccuparsi di nulla, no?
Non stasera.
«Sei davvero carina» Le dice, sincera.
La vede avvampare leggermente sulle gote lattee, e scorge le sue labbra muoversi di rimando ma non riesce a capire cosa abbia detto: forse le ha risposto con un altro complimento, forse l’ha ringraziata.
Troppa musica. Troppe luci.
Così carina. So perché ne sei innamorato. È davvero solo per questo, Natsu? O meglio, sconosciuto. Si, sei uno sconosciuto per me, non so niente di te…tranne il tuo sapore…e di chi sei innamorato.
Natsu, ami questa ragazza? Quanto è vero il tuo amore? Quanto è logorante, quanto ti fa soffrire?
Natsu…sei davvero come me? Quanto mi hai mostrato di te l’altra sera? Io ti ho mostrato la vera me, il mio lato più profondo, più sbagliato, più marcio. Ora conosci il mio segreto, Natsu. Non sono pura, non sono innocente, non sono quello che Loki crede io sia. Il mio istinto ha la meglio su di me e lo lascio vincere.
Natsu, tu…
 
«Ehi! Tutto bene?» La voce sottile della ragazza la risveglia dai pensieri confusi. Concentra lo sguardo su di lei. «Si! Non ti preoccupare» L’albina sorride, annuendo.
Lucy la afferra d’improvviso «Ti va di ballare?» Vede il suo sguardo farsi interrogatorio, ma poi annuisce, sorridente.
Lucy le afferra le mani e cominciano a muoversi insieme, tutti quelli che li circondano sembrano sparire. La fa volteggiare, e Lisanna ripete il movimento. Ridono insieme. Sembrano due vecchie amiche. È tutto così surreale.
Stasera non importa niente
Di colpo, però, due occhi verdi, taglienti.
Li coglie di sfuggita, ma riesce percepirli sulla pelle quasi. La fissano dall'alto, insistenti. O forse non fissano lei, ma Lisanna. In effetti è molto più probabile.
L’istinto ha la meglio su di me e lo lascio vincere
Già. Le sembra davvero appropriato in quel momento.
D'improvviso, prende il viso delicato di Lisanna, e le bacia le labbra.
L’albina la guarda stranita quando si separano.
«Perché lo hai fatto?» Non è arrabbiata, sembra solo incuriosita.
«Lisanna…come ci si sente…ad essere amate?» Lucy alza lo sguardo verso l’alto e incontra ancora quegli occhi. Ma sono completamente diversi da prima.
Sorride e chiude i suoi, di occhi, eppure continua a vedere le luci.

N
«…e ora lo sai…» Conclude, lo sguardo basso, la mano sulla nuca.
«Non ci posso credere. Non ci voglio credere. Quella sera pensavo fossi scappato a casa con la coda tra le gambe…e invece…tu…» La vede partire come un razzo contro di lui. Gray si butta in avanti per trattenerla «Come hai potuto fare questo a Liz, hm? Dopo tutti quei bei discorsi sull’amore, sull’infatuazione che dura da dieci anni. Facile, se poi ti sfoghi andando a letto con chi ti pare» Gli butta addosso.
Natsu capisce bene che Cana sia infuriata, che non vuole che una delle sue più care amiche venga presa in giro, ma certe cose non è disposto a sentirle. Percepisce chiara la rabbia salirgli in petto «E cose le avrei fatto, Cana, eh!? Non siamo fidanzati, lo vuoi capire? Non l’ho tradita, non stiamo insieme, lei…» Sospira, accasciandosi a sedere su una sedia «non gli piaccio, va bene?»
«Questo tu non lo puoi sapere!» Ribatte lei, con impeto.
«Si che posso! È un giorno intero che provo a spiegarmi, a parlarle, e lei declina, è ambigua, sfugge. Anche prima, volevo chiederle di parlare ed è scappata in pista. Questo per me è un messaggio chiaro, Cana. E lo so che sei incazzata con me. Anche io lo sono. Ma voi due…» dice, riferendosi anche a Gray, che ora ha mollato la presa sull’amica «dovete mettervi in testa che non c’è futuro per noi. Liz…non mi vuole. Basta»
Cana sembra placarsi. Gli va vicino. Si siede nella sedia a fianco «O forse sei tu che stai cercando di metterlo in testa a te stesso»
«No, Cana, davvero basta. Per dieci anni ho aspettato che lei facesse un passo, e non l’ha fatto. Ho finito di arrovellarmi su cosa pensa. Ho finito, davvero»
Cana lo guarda accigliata, sospira «Ho provato a chiederglielo, sai?»
Lui alza la testa di scatto «Cosa»
«Di te, scemo. È stata ambigua…anche con me. È come se ci fosse qualcosa che la trattiene…se solo vi parlaste…»
«Ci provo a parlarle…è lei che non vuole» Cana tace a quel punto «E tanto per la cronaca…Lucy non era una qualunque, sai bene che non sono così…»
«Lo so, lo so fiammifero…è per questo che mi sono così incazzata, non me lo aspettavo. Scusami se sono esplosa…»
Natsu la guarda di sottecchi, alza un angolo delle labbra in un mezzo sorriso «Ti perdono se mi offri un altro drink»
«Ma sentilo! Semmai tu dovresti offrirlo a me, per non averti spaccato le ossa, e lo sai che sono capace!» Natsu fa uno sbuffo di risata. Infondo sono sempre i loro migliori amici, nel bene e nel male.
Ma è davvero convinto di ciò che ha detto prima? Ha davvero…finito? Con Lisanna, col cercare una risposta che forse non c’è? In realtà non ne è sicuro, e anche se lo fosse sicuramente ciò che sente per lei non gli passerà in un giorno.
Ci sono state altre volte in cui ha provato a farsela passare e non ci è riuscito. Perché questa volta dovrebbe essere diverso?
«Allora, vediamo un po’ dove è finita la mia biondina…» Fa Cana, ripresasi dal discordo di poco fa più velocemente di quanto riesca a scolarsi mezzo litro di birra.
«Ehm…Cana…a proposito di questo…la sconosciuta – Lucy - è proprio…»
Però si interrompe appena vede lo sguardo dell’amica perso nella pista, a fissare un punto preciso.
Si alza anche lui, allungando lo sguardo.
Trova subito Lucy tra la folla, ma insieme a lei c’è qualcun’altro.
Liz.
Lucy e Lisanna che ballano insieme. La ragazza con cui è andato a letto, e la ragazza per cui prova dei sentimenti, sono avvinghiate in mezzo alla pista a ballare come si conoscessero da anni.
La visione lo confonde, lo rimescola, lo preoccupa.
Lo eccita.
Eh?
No, non può sentirsi così. Non può.
Eppure, quando succede ciò a cui sta assistendo come uno spettatore impotente, sente il corpo spaccarsi a metà.
Lucy che afferra le guance di Lisanna. Lisanna che la guarda confusa. Lucy che sorride.
Ma non è un sorriso qualsiasi. Sa di vittoria, è più un ghigno, perverso, sicuro. Gli pare quasi che l’iride ambrata si sposti per un attimo verso di lui, ma forse l’ha solo immaginato.
E poi la ragazza dai lunghi capelli biondi si china leggermente, facendo aderire la bocca con quella dell’albina.
È…sconvolto. Sta fremendo. Non sa cosa pensare, il suo cervello è andato in blackout.
Percepisce solo in parte Gray che lo richiama, non riesce a concentrarsi su niente se non su loro due.
Si staccano dopo almeno cinque secondi buoni. Liz sembra smarrita, Lucy sorride come prima.
Di nuovo, ha l’impressione che l’abbia guardato, ma non saprebbe dirlo con certezza, vista la lontananza.
Sembra dire qualcosa a Liz, l’espressione diventata improvvisamente malinconica.
È…pietrificato.
Solo la voce di Cana lo riporta a galla.
«Guarda tu la piccola Liz, che ruba i miei flirt» Dice «Come l’hai presa, fiammifero? Sicuramente stava giocando…poi mi è sembrata un’idea della biondina, in realtà. Certo che è sempre più sexy, è proprio il mio tipo…».
Vorrebbe rispondere, ma ha la gola troppo secca. Esce solo un verso rauco.
Vede Gray guardarlo con un espressione che racchiude mille parole.
Lui in tutto ciò è ancora fermo nella stessa posizione.
«Oh, Natsu, che è successo? Hai bisogno di una doccia fredda?» Lo prende in giro la sua amica, l’espressione sardonica sul volto.
Vede Lucy farsi spazio tra la folla: sta andando via.
La segue con lo sguardo, quasi inconsciamente: sale le scale del prive e raggiunge il piano superiore, quello esclusivo.
Solo ora si chiede come mai sia da sola; prima c’era il belloccio in giacca e cravatta, ne è sicuro.
Vuole chiederglielo. Come mai è da sola, chiederle come sta.
Ma chi vuole prendere in giro. Non è per questo, non solo almeno.
Vuole andare da lei. Vuole andare da lei e basta.
«Scusate ragazzi, ora torno» Mugola, e fugge via, quasi correndo. Capta debolmente i due amici richiamarlo, ma è già lontano.

L
Che cosa ho fatto, che cosa ho fatto. Lucy datti un contegno, per favore.
La ragazza rialza lo sguardo sullo specchio. Le gira tutto, ma l’acqua fredda sul viso le ridona un po’ di lucidità perduta.
Va bene non pensare a niente, va bene essere senza freni, ma non senza un minimo di cervello, cavolo. Che volevi fare, eh? Provocarlo? A quale scopo? Oh, Lucy, perché sei così? Perché?
Non riesce a fare altro se non continuare a darsi colpe, non aveva nessun diritto di baciarla, nemmeno voleva, eppure l’ha fatto.
Perché lui stava guardando
Cosa c’è che non va in me?
Fa l’ultimo sospiro, si sistema il trucco ed è pronta ad affrontare di nuovo il marasma di gente. Apre la porta per uscire ma qualcuno la spinge nuovamente all’interno del bagno.
Inciampa finendo a scontrarsi con la schiena scoperta contro le piastrelle fredde.
Conosce questo odore, questo calore, queste mani.
Alza lo sguardo, sorridendo.
«Ciao, sconosciuto»
«Ciao, sconosciuta» Sembra diverso, ma non saprebbe dire in cosa. Gli occhi sono sempre gli stessi, così come i corti capelli rosati e sbarazzini. Anche la fossetta è sempre lì, sulla guancia sinistra, ad accompagnare un sorriso tutto denti e canini.
«Che ci fai qui?»
«Intendi nel bagno delle donne o…» Fa, con un mezzo sorriso. Lei trattiene uno sbuffo di risata «Anche»
«Ti ho visto entrare qui»
«Mi stavi guardando allora…» Fa, alzando un angolo delle labbra. Anche io ti guardavo, ma lo tiene per sé.
«Lo ammetto» Dice, e sembra aumentare impercettibilmente la presa sui suoi avambracci.
«E tu che ci fai qui?»
«Beh, io posso starci nel bagno delle donne»
Lui sbuffa una risata «Intendo qui, al Fairy Tail, di nuovo…e da sola»
Lucy abbassa gli occhi «Diciamo che il motivo non è molto diverso da quello dell’altro giorno…» Dice infine. Non ha affatto voglia di parlarne.
Natsu sospira «Siamo proprio due cause perse, eh?»
A quel punto rialza gli occhi nei suoi «Ti ho visto con lei, è davvero carina» Dice.
«Anche io ti ho visto con lei» Lancia, provocatorio.
Lucy si morde il labbro inferiore. Forse era meglio che non la riacquistasse la lucidità. Almeno non le avrebbe fatto sentire questo disagio.
«Scusa…ero…ero…» Io. Era il mio lato peggiore che usciva fuori. Ma non può dirlo.
«Lo so perché l’hai fatto» Dice, senza alcun preavviso. Lucy tace, in attesa.
Le si avvicina all’orecchio, sussurra piano «Perché stavo guardando, vero?»
Quelle parole le entrano nel cervello, un brivido l’attraversa tutta.
«Si…» Ammette, ma non è sicura se sia realmente la risposta alla sua domanda, o solo la reazione del suo corpo alle sue parole sussurrate in quel modo.
«Sarai anche una sconosciuta, ma ti conosco. Ho capito come sei…mi è bastata una sera»
«Ah, sì? E come sono?»
«Tu…potresti tenere il mondo in una mano se lo volessi…» Dice, prendendo anche fisicamente la sua mano tra la sua. La guarda, soppesandola, accarezzandola «sei sicura…decisa…un po’ egoista…» le bacia una nocca «ti piace lasciarti andare, ti piace sentirti viva» continua a baciarle le nocche «ma questo è solo uno dei tuoi lati, vero?»
Lucy è investita dai brividi. Quel ragazzo le fa un effetto assurdo «io conosco questa te, e scommetto che è la te che più ti rappresenta…e allo stesso tempo che odi di più…»
Rialza gli occhi nei suoi, lasciandole un ultimo bacio sul palmo «…ci sono andato vicino?»
Lucy non dice nulla. Hanno già parlato abbastanza. Lo prende per il colletto della maglia e se lo attira addosso con foga.
Si divorano. La lucidità di poco fa è scivolata di nuovo via da lei con estrema facilità. Assaggia le sue labbra sottili ma morbide e bollenti, si apre un varco tra i denti, le lingue si trovano, lottano, si assaporano.
Il ritmo cambia, da rapido passa a lento, si esplorano, come a ricordarsi e imprimersi bene il sapore dell’altro. D’improvviso lui si stacca. Vuole chiedere il perché ma non ne ha il tempo.
Con una mossa rapida la volta faccia contro il muro.
«È da quando ti ho vista che voglio farlo» Fa, roco, prima di spostarle i biondi capelli lisci su una spalla e avvicinarsi alla sua schiena scoperta.
Lucy percepisce tutto. Da anestetizzati, i suoi sensi si sono triplicati. Percepisce il suo fiato rovente sulla pelle della nuca, le sue mani sui fianchi, le cosce contro le sue. E inizia.
Le bacia la nuca, poi le scapole, seguendo la sua spina dorsale. È lento, lentissimo, troppo. La sta torturando. Lucy stringe i denti, si aggrappa al muro.
Ah, sto impazzendo
Ha ragione lui. È egoista. Nonostante sappia di Lisanna non riesce a dirgli di smettere. Non ce la fa.
Quando arriva all’orlo basso del vestito, poco sotto i fianchi, le da un morso che le fa trattenere un gemito, e la rivolta di nuovo. La bacia ancora, irruente, rapido.
Lo guarda negli occhi e un pensiero fa capolino dal nulla: non ha pensato minimamente al Signor Loki. È la prima volta che succede da quando le piace. Con ogni singolo uomo lo immaginava, anche con Natsu, la prima volta.
Anzi era stato particolarmente facile.
Spalanca gli occhi. Si dà della stupida per non averlo realizzato prima: è stato facile immaginare il Signor Loki quella volta, perché Natsu le fa toccare il cielo con un dito. Le fa provare quelle sensazioni che ha sempre dato per scontato avrebbe provato solo con Loki.
Ma questa volta non c’è nessun altro…se non il ragazzo che ha davanti.
Improvvisamente sente distintamente delle risate fuori dalla porta. Gli fa segno di fare silenzio e lo trascina in una delle cabine del bagno appena prima che entrino due ragazze.

N
Si sente esplodere. Letteralmente. Questa ragazza lo accende con una facilità disarmante. Perché non si sente minimamente in colpa ad essere lì? Schiacciato nel bagno delle donne del prive del Fairy Tail con Lucy premuta addosso? Beh, forse perché non ne ha motivo.
Non lo ha detto lui stesso che vuole finire? Andare oltre Liz, dimenticarla? In quella situazione surreale si trova a fare l’ennesimo paragone…o meglio…a notare le differenze tra le due donne che gli piacciono.
Aspetta. Cosa cavolo hai detto?
Mi piacciono. Mi piacciono…
Già, perché è così, ormai non può più mentire a se stesso.
Non ha mai conosciuto nessuna come Lucy. Così dannatamente triste, perversa, l’angelo e il diavolo uniti insieme.
Il bello è che…quello che lo ha sempre attirato di Lisanna, è la sua innocenza, la sua purezza, il fatto che sembri così…candida. Invece, ciò che lo attira di Lucy…è proprio la sua parte più nera, più malata, più simile alla sua tristezza.
È pazzo, non c’è altra spiegazione al perché muoia dietro due donne che sono l’una l’opposto dell’altra.
Anche per come le vive lui.
Ecco un altro opposto: Lucy è bionda, luminosa, risplende come il sole, ma l’ha vissuta di notte, scoprendo la sua parte più buia. Lisanna è pallida, lattea, i capelli sono argentati come la Luna, ma l’ha vissuta durante il giorno, amando la sua parte più positiva, gioiosa, felice.
Pensieri sconnessi, questi, senza senso.
Probabilmente se ci si mettesse sul serio potrebbe stilare una lista pressoché infinita sulle loro differenze.
È così assorto che quasi sussulta quando Lucy lo richiama.
«Se ne sono andate» Sussurra.
Annuisce, guardandola. È bellissima, ogni secondo lo diventa di più.
Lei sorride di nuovo. Fa quel sorriso, quello che ha fatto prima di baciare Liz, quel sorriso che sa di vittoria.
Prende i bordi della sua maglietta, la solleva. «Devo ricambiare il favore, no?» Si aggrappa alle sue spalle, baciandogli il torace, l’addome, e poi ancora giù.
Sente il rumore di lei che armeggia con la cinta e chiude gli occhi mentre le stringe i filamenti biondi tra la mano.
Sta accadendo sul serio? L’alcool che ha bevuto sembra essere salito al cervello tutto in una volta. Eppure non è mai stato più lucido.
Non riesce a trattenere un ringhio. È troppo intenso: gli fa girare la testa, ha le vertigini, la mente si annebbia e il respiro si fa pesante.
Questa ragazza lo farà impazzire. È un demone che lo sta portando in paradiso.
«Sto…sto per…» Riesce solo a biascicare, prima che mille puntini rossi gli esplodano davanti agli occhi, e lo stesso piacere che ha provato quella sera in hotel con lei, ritorni come un’onda anomala.
Lucy si solleva. Si lecca un labbro poi rispunta il sorriso.
Vuole cancellarglielo dalla faccia. La spinge verso la parete opposta, chinandosi sul suo collo. Le mani vagano sull’orlo del vestito leggero. La farà aspettare. La farà impazzire come lei fa con lui.
La sente protestare, e quando decide che non resiste più nemmeno lui, allunga la mano destra. Cerca, raggiunge, esplora.
I suoi gemiti sono assuefacenti. Potrebbe venire di nuovo solo a sentirli. È così bello darle piacere, quasi quanto riceverlo, forse anche di più.
La sente aumentare la stretta sulle sue spalle. Improvvisamente gli morde il collo, forte. Lo fa ringhiare di dolore.
«Mi fai impazzire» Fa ansimante, mantre si ricompone. È felice di sapere che le sensazioni sono reciproche.
«E…adesso?» Nemmeno finisce di dirlo che se ne pente immediatamente. Maledetto, perché non ti puoi cucire la bocca una buona volta
«Che vuoi dire?» Fa lei, passando una mano sul vestito, a stirare le pieghe.
«Cosa siamo io e te, Lucy?» Sa bene di suonare stupido, e probabilmente lo è. Lei lo guarda, portandosi una ciocca dietro l’orecchio.
«Siamo un conforto. Siamo una cosa bella l’uno per l’altra»
«Lucy tu…hai il belloccio in giacca e cravatta…» Fa, non badando al suo sopracciglio inarcato a quel nome affibbiato al suo capo «io ho Liz…ci faremo del male…» Dice, non convinto.
«Ciò che abbiamo fatto ora, com’è stato?» Chiede, seria.
Sbuffa una risata, ma visto che lei sembra in attesa, chiede «Devo seriamente rispondere?»
«Si»
La guarda, si gratta la nuca «Fantastico, cazzo. Fottutamente bello…» Dice
«E come fa una cosa bella a fare male»
Natsu sbuffa un’altra risata «Eccolo qua, il tuo lato egoista»
Lucy ha un lieve sussulto, aggrotta le sopracciglia «Come vuoi»
Fa per uscire da quella cabina stretta, ma la trattiene «Non puoi sapere che non soffriremo…ancora di più»
«Io lo so»
«Come»
«Perché amiamo altre persone, e non c’è rischio tra di noi»
Lui ride di nuovo ma Lucy lo blocca.
«Mi fai stare bene, Natsu, e io ho bisogno di questo. Sono egoista? Cavolo, se lo sono. L’hai capito ormai. Viviamo la stessa identica situazione. E…se riusciremo a farci ricambiare smetteremo, ovviamente…»
«E non pensi che, se mai ci ricambiassero, non sarebbero del tutto contenti del fatto che abbiamo avuto un’altra persona con la quale abbiamo fatto sesso per tutto il tempo?»
«Ma senza alcun coinvolgimento emotivo»
«Lucy…»
«Natsu solo, pensaci, okay? Non ti voglio mettere pressioni e…capisco il tuo punto di vista, davvero…» Fa una pausa «Dammi il cellulare»
Aggrotta le sopracciglia ma glielo passa. Inizia a scrivere veloce. «Che fai?» «Ti lascio il numero. Puoi scrivermi, puoi lasciarlo nella tua rubrica a marcire, puoi eliminarlo, facci quello che vuoi» Dice. Glielo ripassa con un sorriso, questa volta dolce, sincero.
«Ciao, sconosciuto» Si protende in avanti un’ultima volta, gli lascia un bacio che è più un soffio intangibile. Poi apre la porta e sparisce in un secondo, leggera e sfuggente.
Natsu alza lo sguardo, sospira.
Nessun coinvolgimento emotivo, eh? Penso sia già troppo tardi per me, sconosciuta
   
 
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