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Autore: ArrowVI    04/07/2023    1 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 16-18: Ultimo Respiro

 


Fino a circa trecento anni fa, gli Alcher erano conosciuti in tutta Mistral per essere gli assassini più abili e pericolosi che la razza umana vide durante la sua permanenza su Gaia.
Si diceva che un singolo Alcher fosse in grado di combattere contro un intero plotone, uscendo vincitore dallo scontro senza nemmeno un singolo graffio... 
Pochi potevano vantare di essere sopravvissuti ad un loro assalto, e furono ben pochi a venire arrestati.
I pochi che finirono dietro le sbarre, non esitarono nemmeno per un istante a togliersi la vita con qualunque oggetto capitasse nelle loro mani. Per un Alcher, a quel tempo, tradire la famiglia o il loro orgoglio era un fato ben peggiore della morte. Essere catturati, era un simbolo di debolezza non accetto nella loro vita.


Macchine di distruzione che grazie alle loro tecniche devastanti e la versatilità con ogni genere di arma, espansero la loro fama rapidamente in tutta Gaia come un incendio incontrollato, arrivando perfino al punto che le forze dell'ordine e i governanti di quell'era dovettero scendere a dei compromessi con loro per provare a tenerli a bada.
Fu un processo lento e sanguinoso... Eppure, alla fine, dopo essere stati finalmente congiunti all'esercito Mistraliano, decisero di abbandonare la loro strada per mettere le loro abilità al servizio di una nazione che, in quel tempo, ne aveva terribilmente bisogno.


Con il passare del tempo, furono in grado di trasformare la loro fama. Da pericolosi assassini, divennero la spada affilata che fece a brandelli i nemici di Mistral.
Con il passare del tempo, le loro tecniche letali scomparvero dal loro arsenale... O, per lo meno, questo è ciò che venne detto alla gente comune.

In verità, gli Alcher continuarono a tramandare la gran parte delle loro tecniche mortali di generazione in generazione, assicurandosi di insegnare ai loro figli di usare quelle tecniche solamente in casi di necessità.


"Shikei".
Una delle tecniche più potenti che la razza umana abbia mai avuto il piacere, o dispiacere, di vedere.
Tradotta come "Sentenza di Morte", questa tecnica aumenta esponenzialmente le capacità fisiche del singolo individuo. Il corpo umano possiede dei limiti che lo proteggono da se stesso... Se fossimo in grado di romperli, niente e nessuno sarebbe in grado di mettersi nel nostro cammino.

Se un semplice umano fosse in grado di usare questa tecnica senza che il suo corpo vada in frantumi, potrebbe sconfiggere demoni come le Tre Bestie come se nulla fosse.

Se, invece, fosse un Alcher a usarla...
Niente e nessuno sarebbe in grado di contrastarli.



Fu come un fulmine a ciel sereno.
Lo sguardo di Lucifer si bloccò, e con occhi spalancati rimase a fissare il vuoto davanti a se per qualche istante.
Mentre una goccia di sudore cominciò lentamente a scendere dalla sua fronte, il potente demone posò il suo sguardo attento al di fuori della sua finestra, fissando nella direzione della capitale.

* Cosa... Era quella sensazione? *
Domandò a nessuno.
Per un istante una espressione preoccupata si fece largo nel suo volto, sostituita poi da uno sguardo confuso e incuriosito.

* Questo... Non me lo aspettavo. *
Sospirò.

* Un umano... Più forte di Amon...? Uno di quei ragazzini, per giunta? *
Ridacchiò.
Un sorriso melancolico si fece rapidamente largo nel suo volto.

Non credevo che avrei avuto il piacere di vedere un altro umano superarlo... *
Disse.

* Gli umani sono davvero... Interessanti. *




A pochi chilometri dalla capitale, il gruppo di Merlin sentì una terrificante vibrazione riecheggiare nel terreno.
Mentre i suoi studenti a malapena riuscirono a restare in piedi, il vecchio soldato rimase senza troppi problemi sulle sue gambe e, con i suoi occhi grigi e spenti, posò il suo sguardo assente verso la capitale.
Nonostante non potesse vedere cosa fosse, lo sentì fin troppo bene.

<< Maestro... Lo sente anche lei? >>
Sentì l'uomo dire da Lancelot.

<< Si. >>
Gli rispose.

<< Questo Ki... Non ho mai avvertito qualcosa del genere, prima d'ora. Riesci a sentirlo anche tu, Lancelot? >>
Domandò l'uomo.

<< Si... Non riesco a riconoscerlo... Non è Arthur, vero? >>
Il ragazzo non ottenne alcuna risposta alla sua domanda.
L'unica cosa che Merlin disse, fu quella di allungare il passo.



Dall'alto, invece, il corpo resuscitato di Azael fissò il campo di battaglia con uno sguardo incredulo.
Poi, ridacchiò.

<< Heh... Kukuku... Quindi anche quel ragazzino è in grado di usare quella tecnica? >>
Domandò a nessuno, attirando l'attenzione di Astarte che, inclinando la testa da un lato, fissò il suo compagno con uno sguardo confuso.

<< Tu... Lo conosci? >>
Gli domandò.

<< Anni fa ho ucciso un uomo che ha usato una tecnica uguale. Non avrei mai pensato che quel ragazzino fosse suo figlio. >>
Le rispose.



Con uno scatto impercettibile il giovane ragazzo scattò verso il suo bersaglio, la forza che rilasciò con quel semplice movimento fu abbastanza da devastare il terreno intorno a se, sollevando spuntoni di roccia con la semplice pressione dell'aria durante il suo tragitto. Con una violenza dirompente, bastò un semplice pugno per scagliare via il demone ancora prima che potesse realizzare cosa fosse stato a colpirlo: all'impatto, l'intera capitale tremò.

Lo shock riecheggiò per tutta la città, facendo tremare le case e mandando in frantumi ogni singola finestra e creando crepe nelle strade.


Seryu sapeva di avere i minuti contati.
Non appena toccò il terreno dopo quel singolo attacco, sentì le ossa delle sue gambe fratturarsi.
Nascondendo il dolore, il ragazzo rilasciò ancora una volta il suo Ki, rivestendo il suo corpo di una energia ancora più intensa di prima per poi scagliarsi di nuovo verso un nemico che non poteva permettersi di lasciare in vita.


Toccandosi il volto, Amon si bloccò.
Sangue cominciò a colare dalle sue labbra, cadendo nel palmo della sua mano. Con uno sguardo incredulo, il demone si domandò cosa fosse appena successo, cosa fosse stato a colpirlo.
Poi sollevò lo sguardo.
Con suo stupore, Seryu lo aveva raggiunto ancora prima che lui potesse rendersene conto.
Prima che potesse reagire, il ragazzo lo afferrò con una stretta presa nel collo, lanciandolo in aria e poi saltando in cielo, rincorrendolo, lasciando un gigantesco cratere nel terreno.

Amon scagliò un potente fulmine nella direzione del ragazzo, che lo evitò con una facilità disumana.
Scioccato, venne colpito in pieno ventre da una dirompente ginocchiata, poi scagliato ancora una volta nel terreno con una gomitata.

Il terreno tremò ancora una volta all'impatto con una violenza indescrivibile.
Nessuno dei presenti riuscì a credere ai loro occhi: Jessica, Michael e Andromeda, gli unici ancora coscienti, fissarono il loro compagno con occhi increduli e spalancati, senza riuscire a muovere neanche un muscolo dallo stupore.

Jessica, però, tornò da Ehra per provare a svegliarla.



Questo... Questo non può essere...! >
Pensò Amon, colpendo con forza il terreno con un pugno.
Furioso sollevò lo sguardo, realizzando che il ragazzino si stesse dirigendo nella sua direzione ancora una volta.

<< Sei un morto che cammina! >>
In un istante, il Ruggente rilasciò una gigantesca esplosione di energia intorno a se, respingendo il suo avversario e fulminandolo violentemente, scagliandolo via.


Non appena cadde al suolo, Seryu sentì ogni angolo del suo corpo strillare dal dolore.
Gli sembrava quasi di sentire le ossa del suo corpo andare in frantumi una dopo l'altra, mentre provò inutilmente a restare in piedi.

In un istante, cadde.
S'inginocchiò nel terreno mentre lacrime cominciarono a rigargli il viso.
La sua vista cominciò rapidamente ad appannarsi, le sue orecchie fischiarono.

Ciononostante, digrignando i denti, sollevò il suo sguardo e lo posò ancora una volta su quell'avversario.
Non si sarebbe mai arreso prima di averlo sconfitto.
Quella era l'unica chance a sua disposizione, non poteva lasciarsela scappare.


Facendo leva sulla sua determinazione, il ragazzo rivestì il suo corpo ancora una volta con la sua classica energia verde che lentamente si stava facendo sempre più debole.
Ancora una volta si lanciò verso il suo avversario, bersagliandolo con una raffica di attacchi che il demone a malapena fu in grado di bloccare.

Tra violenti impatti e saette che fulminarono il suo corpo, finalmente trovò un'apertura: dopo aver evitato un pugno, Seryu colpì il suo avversario dietro il collo con un violento calcio che lo scagliò nel terreno.

L'impatto fu devastante e il sangue del demone macchiò il fango sotto di se.
Prima che potesse rispondere all'offensiva del ragazzino, Seryu lo afferrò per entrambi i piedi, sollevandolo in aria e poi scagliandolo ancora una volta nel terreno con forza anche superiore a prima.
Poi, senza lasciare andare la presa, lanciò via il suo avversario scagliandolo verso i detriti di una delle torri di Camelot.

L'impatto fece volare mattoni e pezzi di ferro per tutto il campo di battaglia, ma il ragazzo sapeva che non sarebbe bastato a sconfiggere un nemico di quel livello.

Una seconda esplosione disintegrò ciò che restava della torretta, rivelando un Amon ferito e sanguinante, ma furioso.


Il suo corpo pulsava istericamente, e i suoi occhi fissi e rabbiosi erano puntati su un ragazzino che voleva solamente fare a brandelli.

<< Tu inutile... Sacco di merda...Come ti permetti...?! >>
Ruggì, mentre i fulmini che fino a quel momento continuarono a squarciare il cielo cominciarono a cadere sul campo di battaglia come meteoriti.

<< Io sono il Dio del Tuono! Tu non sei un cazzo! >>
Con un urlo bestiale, il demone rilasciò ancora una volta le sue scariche elettriche intorno a se, questa volta causando una esplosione molto più ampia delle precedenti.



In qualche modo, nessuno dei presenti venne investito dai detriti o dalle scariche elettriche create dal demone.
Ciononostante, un gigantesco cratere solcò la capitale, scavando il terreno per dozzine di metri e lasciando terra bruciata in quello che fino a poco tempo prima era il simbolo della nazione.

Amon era sicuro di aver polverizzato il suo avversario.
Il suo sguardo soddisfatto venne sostituito da uno incredulo quando il ragazzo lo colpì alle spalle, con un calcio dritto nella schiena, lanciandolo via.


Strisciò nel terreno per una dozzina di metri, poi un nuovo urlo furioso riecheggiò nell'aria, accompagnato da fulmini che squarciarono il cielo come ruggiti di una bestia terrificante.
Con sguardo furioso, il demone posò il suo occhio sano sul ragazzino che osò umiliarlo in quel modo.

Non sapeva come avesse fatto a trovare una forza di quel tipo, ma non avrebbe mai accettato di perdere in uno scontro diretto.
Furioso, si rialzò ancora una volta in piedi.
Sapeva di avere la vittoria in pugno.


In un istante, i muscoli del suo corpo aumentarono di massa: alle sue spalle si materializzò un cerchio grigio con dei tamburi con il simbolo mistraliano "Mitsudomoe".
L'elettricità intorno al corpo del demone si fece molto più intensa di prima, diventando di colore arancione.
Allungando la protesi nella direzione del suo bersaglio, l'elettricità venne improvvisamente canalizzata nel cerchio alle spalle del demone, mentre i tamburi iniziarono a roteare a una velocità spaventosa.

<< Muori, bastardo! >>
Non appena disse quelle parole, scagliò un gigantesco raggio di energia elettrica verso il suo bersaglio, che disintegrò ogni cosa con cui entrò in contatto durante il suo cammino.

Seryu fu in grado di evitare il primo attacco, e il secondo, raggiungendolo e colpendolo ancora una volta dritto nel petto, obbligandolo a indietreggiare.
Con la sua mano libera, però, Amon afferrò il ragazzino per il piede e bloccando i suoi movimenti.

<< Fottuta anguilla scivolosa. >>
Ringhiò il demone, con una espressione divertita, allungando ancora una volta la sua protesi verso il ragazzino.
Questo attacco non avrebbe mancato il bersaglio.

I tamburi alle sue spalle ripresero a girare con una velocità terrificante, mentre l'elettricità arancione avvolse di nuovo il corpo del demone, riversandosi sul palmo della sua protesi.

<< Sparisci dalla mia vista! >>



In un istante...


La sua protesi, cadde al suolo.


Con un urlo raccapricciante, Amon lasciò andare la presa su Seryu, mentre fissò la protesi sanguinante smaterializzarsi davanti ai suoi occhi, durante la sua caduta.
Furioso e incredulo posò il suo sguardo alle sue spalle, realizzando finalmente cosa fosse successo.

Usando la distrazione del demone a suo vantaggio, Andromeda mise tutta la forza che aveva nel suo corpo per tagliare ancora una volta il braccio del demone, ignorando la sua armatura.

Le squame che usò per proteggere il suo corpo dagli attacchi di Andromeda, come un'armatura, cominciarono a cadere al suolo come mele cotte, rivelando un corpo sanguinante e pieno di lividi e graffi.
Lo scontro con quegli umani aveva decisamente causato molti più danni di quanto Amon avrebbe mai pensato.


Realizzando di avere un'altra finestra per attaccare, Andrew provò ancora una volta a colpire il suo avversario con un fendente... Nonostante tutto, però, non ne fu in grado.
Bastò una semplice saetta a scagliare via l'Asso dell'Impero.

Ansimando, Amon posò lentamente il suo sguardo ancora su Seryu.
Una espressione sorpresa si fece rapidamente largo nel suo volto, quando lo vide tossire sangue.



Il ragazzino era in piedi, immobile.
Il suo corpo tremava e sangue cominciò rapidamente a sgorgare da ogni singolo orifizio del suo volto.

< Non posso... Arrendermi ora... >
Pensò, mentre la sua vista cominciò a diventare rossa e nera.
Le figure cominciarono rapidamente a diventare ombre irriconoscibili, il dolore che fino a quel momento riuscì a ignorare, divenne finalmente così intenso che nemmeno l'adrenalina fu in grado di nasconderlo. Ciononostante, non riuscì nemmeno a urlare dal dolore.

Rapidamente, sotto gli sguardi terrorizzati dei suoi compagni, il ragazzino collassò al suolo.


Lo scontro, per Seryu, era giunto al termine.
Nonostante non vedesse più nulla, sapeva di aver fallito ancora una volta.

Nascoste dal suo sangue, lacrime disperate rigarono il volto del ragazzino.

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Fine del capitolo 16-18, grazie di avermi seguito e alla prossima con l'inizio del prossimo volume!

 

   
 
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