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Autore: Spensieratezza    23/09/2023    1 recensioni
Questo è il seguito di "Riportami all'inizio." Albus e James hanno iniziato il viaggio nel passato, per cercare di salvare le persone care dei loro genitori, ce la faranno?
Per via di esigenze di trama, la storia si svolge a partire dal sesto anno dei malandrini, per cui anche il litigio tra Lily e Severus si colloca al sesto anno, invece del quinto
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Dovrebbe essere una giornata di festa, siamo a Hogsmeade e i professori hanno detto che possiamo prendere tutti i dolci che vogliamo. Gratis! Forse tempo fa questa notizia mi avrebbe reso molto FELICE , ma adesso neanche il sapore incredibile dei dolci, il sapore pazzesco della cioccolata, riesce a rendermi FELICE.
 
Credevo che lo sarei stato, quando ancora dovevo cominciare la scuola e immaginavo di far parte di una cerchia popolare di alcuni tra i ragazzi più famosi e popolari della scuola, credevo che sarei stato felice.
Ma nessuno mi ha voluto, mi hanno cacciato tutti via, mi prendono in giro e adesso capisco che la felicità è solo un'illusione.
 
"Non ho mai visto qualcuno piangere a una gita a Hogsmeade." disse il ragazzo biondo che si faceva vedere sempre con i malandrini ormai. Si inchina per guardarmi visto che sono seduto sul marciapiede.
"A meno che non ti lasci la ragazza. O il ragazzo." disse il moro e ridacchiò da solo. Lui assomigliava parecchio al best friend di James Potter. Aveva anche lo stesso nome.
Il biondo lo rimproverò. Forse era il suo compagno o forse suo fratello. Non l'ho ancora ben capito. A Hogwarts girano voci contrastanti e figurati se qualcuno si dà la pena di informare il povero, sfigato, Peter Minus.
 
"Allora perché stai piangendo? Diccelo." disse il biondo che credo si chiami Albus.
"Non potreste mai capire.."
 
"Noi siamo super intelligenti, talmente intelligenti che viaggiamo attraverso il tempo! Mettici alla prova!" disse James.
"Voi non potete capire perché...siete popolari.."
I due ragazzi rimasero di stucco.
 
"Non credo che sia vero." disse il biondo stranito.
"E ad ogni modo questo cosa significa??"chiese l'altro.
"Non potreste mai capire, neanche sforzandovi, quanto deve essere dura per me, essere invisibile..in mezzo a tutti voi."
"È questo il tuo problema?"chiese Albus incredulo.
 
"Lo so, per voi è una cosa da niente, non potete capire come ci si sente..voi siete belli, popolari..tutti vi stimano, vi ammirano, vi amano.."
"Beh, tanto per iniziare, invece di piagnucolare, potresti iniziare a fare qualcosa!!"
 
"Jamie!!"
"Che c'è?? Ho detto solo la verità! Insomma, credi che la popolarità cadi giù dal cielo solo perché sei fortunato?? No, caro Peter, se non sei solare, brillante, pieno di curiosità, di energia, se non ti dimostri amichevole, amabile e con tanta voglia di ridere, scherzare e giocare e inventare cose nuove, rimarrai sempre invisibile!!" disse James.
 
"Credo che il mio amico ti stia dicendo che sembri un po' anonimo.."
"E anche apatico!!"
"Cercavo di andarci leggero, Jamie!!"
 
"Poi, a nessuno piace seguire chi non ha amici!! Tu perché te ne stai sempre da solo??"gli chiese James.
"Io..a dire la verità io ci ho PROVATO a farmi degli amici..e all'inizio ci ero anche riuscito..forse li conoscete anche voi..si fanno chiamare i malandrini !"
 
I due fratelli -non fratelli -si gettarono un'occhiata perplessa. Ma certo, li conoscevano di sicuro e si staranno di sicuro chiedendo come mai uno sfigato come me era riuscito a farseli amici.
"Perché non sei con loro allora?"chiese Albus.
 
"Io..da un po' di tempo mi hanno..allontanato!"
"Perché ?" gli chiese James.
"Io..non lo so.."
Il moro prese a scuotermi e io mi spaventai.
 
"Non ci inganni. I malandrini sono buoni e generosi!! Non ti avranno allontanato senza una buona ragione!!"
 
"Jamie, lascialo!!"
 
Uffa. Ma a loro che gli frega poi? Eppure nonostante tutto, sento il bisogno di giustificarmi.
"Io non lo so..."
"MENTI!!" disse James picchiando il pugno a terra.
 
"No!! Non lo so davvero, ve lo giuro!! È cominciato tutto all'improvviso!! All'inizio erano così gentili con me..così amichevoli!! Mi coinvolgevano nei loro giochi e poi.."
"Poi?"chiese Albus.
 
"Poi..tutto è cambiato stranamente..all'improvviso qualsiasi cosa dicessi, qualsiasi frase uscisse da me..mi lanciavano occhiate strane, come se io dicessi..chissà cosa!! Ma io non penso di dire chissà che cosa...è vero che non me la sono mai cavata benissimo a parlare, ma..."
 
"Vai avanti!!" disse il biondo impaziente.
 
"Hanno iniziato a rispondermi male, a non coinvolgermi più nei loro scherzi, nei loro giochi..a guardarmi male...a rispondermi male ,a tenermi il muso..a dirmi che facevo discorsi strani..non mi hanno più guardato al modo di prima!!"
I grandi occhi di Peter erano lucidi di lacrime e di sorpresa, lui davvero non si capacitava di quel cambiamento. Davvero ne era ferito e i due fratelli in qualche modo, provavano compassione per lui.
 
"Magari..ti sei comportato male senza volerlo. Hai detto qualcosa di brutto che a loro non è gradito.." disse James.
"No, niente di tutto questo.."negò Peter.
"Deve esserci qualcosa!!"disse James perdendo di nuovo la pazienza. "Pensaci bene, magari hai detto qualcosa che.."
 
"Jamie, piantala!" gli rispose il biondo."Ascolta me, magari non è qualcosa che tu hai fatto.."
"E cos'altro potrebbe essere??"
 
Ora Peter pendeva dalle sue labbra e aveva poche chance di riuscire a penetrare la corazza.
"Peter..vorrei che rispondessi sinceramente. Sei sicuro che la tua amicizia con i malandrini fosse sempre stata pura??"
A James si mozzò il fiato.
 
"Ma cosa stai dicendo?? Certo che è pura!" disse lui un po' troppo sulla difensiva.
"Sei sicuro che non fosse, almeno all'inizio, solo una scusa per stare con i ragazzi più popolari della scuola e magari brillare di luce riflessa sotto di loro??" chiese Albus.
 
Peter aveva la bocca spalancata. Albus credette di aver appena fatto centro.
"Non ho mai usato Sirius, James e Remus.."
"Magari non coscientemente, ma magari inconsciamente, l'hai fatto...magari non è stato sempre così ma all'inizio è nata così.." disse James.
"Insomma basta!! Siete del tutto fuori strada!" disse Peter.
 
"È un mix di cose, non è vero, Peter??", chiese di nuovo il ragazzo biondo."Magari all'inizio ti sei avvicinato a loro con quello scopo..poi certo, ti sei affezionato a loro..non sei certo una bestia senz'anima.."
Peter tirò su con il naso senza rispondere.
"Ma poi..man mano che sono passati gli anni, qualcosa di oscuro ti passava sempre attraverso, non è vero, Peter? Non sei uno stupido, di sicuro ti sei chiesto anche tu e spesso, che cosa ci fai in mezzo a loro perché tu non sei un vero malandrino. Non ci azzecchi niente. Ti sei illuso per un po', ma poi..in fondo perché no? Ti sei chiesto se dopotutto avessi sbagliato tutto..gruppo, amici, fazione, casa!! Ti sei chiesto se saresti stato meglio a SERPEVERDE!!"
 
Adesso Peter li fissava con sguardo di sfida, senza tremare più.
 
"Forse hai fatto anche qualche discorso che stonava decisamente con la nobile casata Grifondoro e i loro ideali...ed ecco che il dubbio che tu non fossi davvero uno di loro..che tu non fossi come loro, è venuto anche a loro, giusto?" chiese Albus.
 
"È COSÌ???" gridò James.
 
"Sì, sì , sì, lo ammetto, ecco, lo ammetto. E vero!!" tornò a guardarli. "Ho cercato per anni di essere come loro, ma io NON LO SONO. Non lo sono proprio. Non sono coraggioso come Sirius, né nobile come James, né forte come Remus! E sì, confesso di aver pensato che l'amicizia in fondo non sia questa gran cosa, che forse sarei stato meglio da un'altra parte...che sarei stato più APPREZZATO, PIÙ VISIBILE..ma sono certo che non ho mai detto a loro queste cose, quindi cosa.."
James aveva fatto comparire dal nulla due campanelle e le aveva suonate davanti alla sua faccia che si spaventò e si ritrasse.
 
"Svegliati, Peter!! Anche se non glielo hai detto, loro lo hanno capito!!"
"Ma..ma come hanno fatto!?"
 
I due ragazzi si guardarono come a mettere in atto una specie di conversazione silenziosa, poi il biondo parlò si nuovo.
 
"È qualcosa che sta nell'energia e nel cuore di tutti noi..qualcosa nella nostra anima." disse il biondo.
Il moro sbuffò, probabilmente ritenendolo a ragione, forse un eccesso di sentimentalismo.
 
"Peter, tu solo sai cosa hai fatto che ha fatto cambiare in questo modo i malandrini..non possiamo dirtelo noi. È qualcosa che sta nel tuo cuore, capisci?" disse Albus, toccandogli il petto, proprio nel punto che doveva risiedere il suo cuore con grande imbarazzo di Peter, poi ritirò la mano. "Solo tu puoi dirci se tu ad un certo punto ti sei sentito davvero degno di essere loro amico." disse Albus.
 
"Al.." lo richiamò sui fratello o forse il suo amante.
" Hai sempre provato amicizia vera con loro? O forse ad un certo punto ti sei sentito in colpa?"
"In colpa?? Che sciocchezze?? Di cosa avrei dovuto sentirmi in colpa?? Non ho fatto niente!!"
 
"Forse non è qualcosa che tu hai fatto, ma che hai pensato." disse Albus.
"Forse puoi aver pensato, che i malandrini sono così coraggiosi..certamente sacrificherebbero la loro vita, per i loro amici forse tu ti sei chiesto se avresti fatto lo stesso..e la tua risposta è STATA NO!" disse James, implacabile.
 
Era troppo. Sono scoppiato miseramente in singhiozzi e per non farmi vedere dai loro sguardo giudicanti, sono scoppiato in lacrime.
 
"Sì..è vero..è così..ma non li venderei mai al Signore Oscuro..o almeno non credo che lo farei..se non mi minacciassero di morte..o mi picchiassero...o mi torturassero ..non lo so. Come fare a essere coraggiosi quando la tua vita è in pericolo??" tornò a guardarli. "E allora sì, mi sono chiesto se io fossi forte come loro..se sarei capace di uccidere me stesso e la risposta era no. No, ovviamente!! Ma non voglio loro male!"
 
"Loro lo hanno capito..Peter, anche se non glielo hai detto, loro hanno capito che la tua anima..non è così pura..che c'è oscurità dentro di te. Non è così buia, non ancora, ma stai gettando il seme.." disse Al.
 
"Lo so, lo so, non sono abbastanza coraggioso per fare parte dei Grifondoro!! Me lo ha già detto il cappello! Non c'è bisogno che me lo dite anche voi!!" disse alzandosi in piedi..
 
"Il cappello...perché ti ha messo in Grifondoro se non sei degno?" chiese Albus.
"Che ne so? Era un cappello. Fa cose strane e senza senso!!"
 
"Come te!! Ti ho fatto una domanda, perché ti ha messo a Grifondoro??" chiese ancora James.
"PERCHÉ GLIEL'HO CHIESTO IO!!OK?" gridò Peter.
Rimasero sbalorditi.
"E perché volevi questo??" chiese il biondo.
"Ma che domanda è? Lo volevo e basta!"
 
"Una domanda semplice. Rispondi per favore " disse James.
"Perché io..volevo dar parte della luce.." disse Peter come se, se lo fosse ricordato solo in quel momento. "Prima credevo davvero nella luce..volevo farne parte, ma poi, mi sono reso conto che farne parte non significa esserne illuminato, non significa brillare."
"Anche nell'oscurità, non brilli." disse James.
"Io volevo essere solo degno di stare con loro..ero così felice che mi considerassero degno che non mi importava nemmeno se non brillavo all'inizio..."
 
"Ma non lo sei, non meriti la loro fiducia." disse James.
Peter lo guardò con rabbia, ma poi James aggiunse:
"Ma puoi sempre diventarlo." disse James mettendogli una mano sulla spalla.
"E come??" detesto che le mie lacrime siano tornate.
 
"Parti da una buona partenza. Il cappello non ti avrebbe mai assegnato a Grifondoro se non pensasse che, nonostante quello che tu chiedi, non avessi una chance di scegliere la strada giusta, e certamente il tuo trasformarti in un animagus per andare a fare compagnia a un grosso lupo mannaro nel pieno della notte contrasta con la definizione di vigliacchi." disse di nuovo il biondo.
 
"Ma voi..come fate a sapere queste cose?" chiesi, avvertendo le vertigini. Questi ragazzi che sembrano guardarmi ora con disprezzo e il secondo dopo come se volessero "salvarmi" mi creano molta angoscia e paura.
"Non ha importanza. Ascoltaci, Peter. Non ti mentiremo. La vita è dura, lunga e difficile, ma lo è ancora di più quando scegli la strada sbagliata, quando il tuo cuore si oscura e non puoi neanche trarre sollievo e conforto dai veri amici, dai tuoi stessi ideali..quando perdi te stesso, non esiste sofferenza più grande. Il buio distrugge tutto ma quando la luce è abbagliante non può essere paragonata a niente." disse Al.
 
"Io..perché mi state dicendo queste cose?"
 
"Noi lo sappiamo che tu non ti senti degno..che dentro di te pensi di non essere del tutto buono..ma sai una cosa?? Nessuno di noi nasce del tutto buono ..e non esiste amore più grande della bontà che arriva per scelta..perché tu lo vuoi, desideri essere buono!!"disse James.
"Se vuoi essere degno di essere uno dei malandrini..devi guadagnartelo. Non per convenienza, ne per bontà..sii l'amico che loro meritano di avere, non lo sei, non ti mentiremo su questo..ma puoi diventarlo..qualsiasi cosa tu pensi che sei destinato a essere o a diventare..puoi cambiare..sei in tempo.."
 
Peter riprese a singhiozzare e questa volta, corse proprio via. I due fratelli sospirarono.
 
Dopo pochi passi, il ragazzino si fermò e si voltò a fissarlo. "Ma voi, chi siete??" gridò loro e senza aspettare la risposta, corse via di nuovo.

"Tu di sicuro sei un idiota." disse James tranquillamente, ora che non poteva più sentirlo.

"Non lo so, Jamie ."

"Cosa?? Non dirmi che ti fa pena e vuoi concedergli il beneficio del dubbio!! Non dirmi che pensi che bastino due paroline un po' melodrammatiche per farlo cambiare. Neanche io ci ho messo così poco."

"Non lo so.." ripeté lui.

"Abbiamo fatto la cosa giusta? Forse se i malandrini l’hanno allontanato..in qualche modo le loro anime RICORDANO cosa ha fatto..o cosa farà..e noi forse non avremmo dovuto.."

"Avrebbe potuto scappare via molto prima di adesso, e insultarci, invece piange..questo malgrado non è bellissimo da vedere, induce a credere che forse non è ancora insalvabile."
 
"E poi si è voltato..cazzo, si è voltato verso di noi. Mi sento TE quando facevi discorsi del cazzo e tutti a pendere dalle tue labbra." disse James gagliardo.

"Tu non pendevi dalle mie labbra perché eri troppo occupato a stare sotto le mie sottane!"

"Mmmm..sexy.."

Albus gli diede un piccolo pugno sul braccio e poi lo attirò a sé per baciarlo.

"Sai che il vecchio Severus ti avrebbe ucciso per questa cosa che hai detto, vero?" gli disse dolcemente.

"Che sciocchezze. L'unica volta che dovevi uccidermi, ho dovuto supplicarti.." disse Al e riprese a baciarlo con più foga, forse temendo che lo strozzasse per quella battuta. A ben pensarci, il pensiero gli era venuto. James gli prese la mano nella sua.
"Sì, forse siamo degli sciocchi, ma è giusto vedere il sole, la speranza."
   
 
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