Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Milly_Sunshine    30/11/2023    1 recensioni
PARANORMAL ROMANCE - THRILLER /// Meredith è un'attrice teatrale di scarso successo, si è reinventata come cameriera in un locale malfamato e non può certo permettersi di sognare il principe azzurro: la sua esistenza è fatta di misteri torbidi e intrighi con cui le persone comuni non dovrebbero avere a che fare, non può permettersi di condividerla con qualcun altro. Brian è un detective privato e si occupa di smascherare sedicenti medium che truffano i loro clienti. Non ha mai avuto a che fare con il paranormale e nemmeno ci pensa. Quando incontra Meredith, è colpo di fulmine e sembra non esserci altro che lei. Non può sapere che proprio Meredith sta per trascinarlo in un mondo di cui ignora l'esistenza e che può rivelarsi molto pericoloso.
Genere: Erotico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Non-con, Violenza | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Caro Brian,
c'è una ragione ben precisa, se stai leggendo questa lettera, ed è perché sono ormai molto lontana e ho deciso, finalmente, di mantenere la mia promessa. Nelle ultime settimane ho cercato informazioni su di te e sulle persone che ti stanno intorno. Sembra che stiate tutti bene, da quello che ho sentito dire su di voi, e che almeno in apparenza la vita di tutti voi sia tornata molto simile a com'era quando io non c'ero ancora. Sono certa, tuttavia, che ciascuno di voi porti dentro i segni che vi abbiamo lasciato, io e gli altri, e che tu debba sapere tutto. Del resto, te l'avevo detto, ti avrei spiegato tutto, ero stata abbastanza chiara, la sera del nostro addio, quando non avevamo più nemmeno la forza di dirci addio.
Adesso sono qui, dopo avere finalmente trovato della carta da lettere rosa, rosa come il biglietto che ti ho lasciato dopo la prima notte che abbiamo trascorso insieme, per raccontarti la mia storia e, in minima parte, anche quella di mio fratello Dominick e di mia sorella Bethany.
Nella mia prima vita mi chiamavo Annabelle. Ho scelto, in seguito, di prendere il nome di Meredith, che è lo stesso che portava mia madre. Nella mia prima vita ero umana, ma non mi sentivo tale, e solo molto tempo dopo ho scoperto che è una sensazione comune a tutti quelli che sono destinati a diventare Anime Nere e che, finché sono umani, vivono in una condizione di continua infelicità.
Hai già visto il luogo in cui vivevo: abitavo nelle campagne che costeggiano quella che al giorno d’oggi è diventata Acid Corn come la conosciamo. Ero la secondogenita, nata tre anni più tardi rispetto a mio fratello Dominick. Fu un parto difficile, per mia madre. Sopravvisse, ma non a lungo. Ricordo poco di lei, se non che era l’unica persona che nei miei confronti dimostrasse vero affetto. È per questo che ho scelto di omaggiarla, volevo chiamarmi con il nome che portava lei, non con quello con cui ero stata abituata a sentirmi chiamare da chi non mostrava alcun sentimento positivo nei miei confronti.
Io e mio fratello non eravamo molto legati, da bambini. C’era più indifferenza che altro, tra di noi. Dominick era un bambino strano. Era profondamente infelice, come me. Ripensandoci a posteriori ho avuto l’impressione che fosse, almeno in parte, ossessionato dalla morte. Più tardi si aggiunse Bethany, quando mio padre si risposò con zia Mary Bell, la sorella di mia madre, una donna acida che sembrava sopportare a malapena la presenza mia e di Dominick.
Mio fratello, nel frattempo, iniziò a manifestare attrazione nei miei confronti. Non so dire quando, esattamente, Dominick si mise in testa che un simile amore fosse normale. Avevo quattordici anni quando iniziò a importunarmi. Tentò di abusare di me, ma fu fermato prima che fosse troppo tardi. Nostro padre lo mandò a lavorare lontano da casa, in modo da impedire che accadesse qualcosa di irreparabile.
Io, tuttavia, ero considerata colpevole alla stessa maniera, ma non saprei dire se mi sentissi tale. Ero stata quasi sempre abbandonata a me stessa, nessuno mi aveva mai spiegato alcunché di come dovessero funzionare i rapporti tra le persone. In ogni caso, quello che era successo con Dominick cambiava di poco quello che era la mia vita.
Mio padre e zia Mary Beth avevano già deciso che non avrei mai vissuto una vita normale. Convinti che nessun uomo avrebbe mai voluto sposarmi, perché a loro dire c’era qualcosa di troppo anormale in me, lasciarono credere che fossi gravemente malata e che fosse quella la ragione per cui non potevo avere interazioni sociali con nessuno: la realtà dei fatti era che, se nessuno poteva liberarli di me tramite un matrimonio, allora tutto quello che potevano fare era nascondermi.
Non volevano, inoltre, che la mia reputazione potesse infangare il nome di Bethany, nonostante fosse ancora una bambina. Accadde lo stesso. Non so dire come, forse soltanto perché le mie condizioni mentali peggiorarono. Sentivo che in me c’era qualcosa che stava tentando di risvegliarsi.
Nel frattempo, Dominick era riuscito ad avvicinarsi a me. Iniziammo una relazione malata e perversa di nascosto da tutti. Poi, temendo di essere scoperto, sparì di nuovo. Dopo la morte di mio padre, la situazione peggiorò. Zia Mary Beth e mia sorella Bethany iniziarono a vessarmi e arrivarono a istigarmi al suicidio. Avevo ventisei anni e credevo che non ci fossero più ragioni di vita, per me.
Dicevano che ero una strega e che, come tutte le streghe, dovevo bruciare. Approfittarono della mia fragilità e dei miei problemi psichici per convincermi a gettarmi nel fuoco. Mi buttai. Mi buttai e scoprii che dentro di me c’era un’Anima Nera che aveva atteso per troppi anni di risvegliarsi.
Mi spuntarono un paio di ali ricoperte di piume nere e mi scrollai di dosso le fiamme. I miei occhi diventarono rossi e luminosi, ma quello lo scoprii soltanto più tardi. Zia Mary Beth e Bethany mi fissarono con gli occhi sbarrati per un istante, poi credo di essere sparita alla loro vista.
Ti chiederai, a questo punto, che cosa sia - esattamente - un’Anima Nera. Forse te l'hanno già spiegato, ma vorrei che leggessi anche una spiegazione mia, a costo di essere ripetitiva. L’Anima Nera è una creatura eterea che accompagna gli esseri umani verso la morte. Quando giunge il loro momento, li esorta ad arrendersi al loro destino, sussurrando loro parole di conforto.
Credo che tutte le Anime Nere siano state umane, alcune molto tempo fa, altre in periodi molto più recenti. La vita umana delle Anime Nere può differire, ma alcuni sintomi sono comuni: sensazione di disagio, comportamenti ritenuti anomali dalla massa e, in certi momenti, una vera e propria ossessione per la morte.
Le Anime Nere ricordano la loro vita umana, ma la vedono come un periodo di stallo, nell’attesa che la loro vera natura emerga. Non ho mai saputo con esattezza come Dominick sia diventato a sua volta un'Anima Nera. Le Anime non amano parlare del proprio passato. Doveva avere superato da poco i trent’anni e, per quanto ne so, la sua vera natura emerse dopo che era stato ferito mortalmente.
Le Anime Nere perdono la cognizione del tempo. Accompagnano gli umani verso la morte, lo fanno ogni giorno e ogni giorno per loro è la prosecuzione di quello precedente. Non ci sono date, non ci sono mesi, non ci sono anni. Da Anima Grigia mi ritrovai a vivere nella seconda metà del ventesimo secolo.
Un’Anima Grigia è un’Anima Nera che non è stata capace di portare a termine il proprio compito. Di solito lo fa perché ritiene che la persona che ha davanti non debba morire. Può salvargli la vita, anche se non sarà più la stessa vita. Il meccanismo è molto semplice: l’Anima Nera bacia il morente e, se non è sufficiente, gli lacera la pelle con i denti e vi infila una piuma strappata dalle proprie ali. È questo il modo in cui la natura di chi è nato per rimanere umano cambia.
L’Anima Nera che viola le regole non è più un’Anima Nera. Diviene visibile agli umani e, di fatto, ha apparenza umana. Non invecchia e non muore (se non in un modo), ma nessuno può saperlo. Gli occhi rossi vengono nascosti con lenti a contatto e le ali, quando sono ripiegate, sembrano un semplice tatuaggio sulle spalle.
Il sopravvissuto diviene un’Anima Bianca, legato all’Anima Grigia da un rapporto di sudditanza. In un primo momento sembrerà soltanto che abbia avuto una miracolosa guarigione, non solo dalla malattia o dalla ferita che stava per provocarne la morte, ma anche da qualunque altro disagio. Successivamente i suoi occhi cambieranno colore, diventando di un rosa scuro, solo in alcuni casi luminescente, e le spunteranno ali più piccole di quelle delle Anime Grigie.
Anime Grigie e Anime Bianche possono morire solo in un modo: quando le loro ali bruciano. Dopo si reincarneranno, non si sa in che cosa, forse in un normale umano, forse in un umano destinato a diventare un’Anima Nera.
Se un'Anima Grigia muore, l'Anima Bianca rimane indipendente. La morte dell’Anima Bianca, invece, provoca la morte dell’Anima Grigia che, entro la mezzanotte, non è riuscita a tramutare qualcun altro in Anima Bianca. A volte, per necessità, le Anime Grigie che tentano di sfuggire alla morte feriscono mortalmente un umano per poterlo tramutare e, in quella maniera, salvarsi.
A volte, per sfizio, certe Anime Grigie dalla mente bacata uccidono le loro Anime Bianche al solo scopo di poter ferire mortalmente un umano per renderlo la loro Anima Bianca, legata a loro da un rapporto di sudditanza. Credevo che mio fratello appartenesse a questa specie, invece non lo era.
Diventai Anima Grigia quando salvai la vita a un ragazzo di venticinque anni rimasto gravemente ferito in un incidente in moto. Quel ragazzo si chiamava Derek Taylor e divenne la mia Anima Bianca. Mi amava e mi odiava allo stesso tempo: mi amava perché era vivo grazie a me e mi odiava perché a causa mia non era morto, come a ciascun umano prima o poi dovrebbe accadere.
Non avevo mai avuto una relazione con un uomo che non fosse mio fratello, nella mia vita umana. Non credevo che fosse qualcosa che faceva per me, e invece lo fu. Io e Derek ci spostammo da una città all’altra. Ruppe ogni legame con la sua famiglia: quando non invecchi, sei costretto a farlo. Io e Derek fummo felici insieme per diversi anni, poi ci lasciammo. Mi amava come Anima Grigia e io non riuscivo a sopportare l’idea che nessuno mi amasse per come apparivo. È assurdo, vero? All’improvviso volevo sentirmi umana e credevo che ce l’avrei fatta soltanto se un uomo mi avesse accettata come tale.
Poi ricomparve Dominick. Mi fece credere che la sua Anima Bianca fosse una certa Allison James, una ragazza di vent’anni legalmente scomparsa. Mi disse che, per abitudine, uccideva le proprie Anime Bianche ogni volta in cui voleva procurarsene un'altra e non potei fare altro che credergli. Ho soltanto recentemente scoperto che Allison James - con il nome di Alicia - si spacciava per Anima Bianca quando in realtà era un’Anima Grigia. Perché? A questo ci arriveremo tra poco.
Tornando a noi, chiusi definitivamente i contatti con Derek e seguii Dominick. Fu un errore, sia perché finalmente mi aveva in suo potere e non mi risparmiava nulla, costringendomi ad assecondare la sua perversione, sia perché dopo pochi mesi, quando Allison - Alicia, così si faceva chiamare - mi voltò le spalle nonostante avessi cercato di esserle amica, venni rinchiusa nel sotterraneo e costretta a prostituirmi, mentre mio fratello faceva affari con Eddie Woods, un'Anima Bianca che in teoria odiava le Anime Grigie, ma che non disdegnava averci a che fare, se c'era la possibilità di arricchirsi.
Non ero la sola, là sotto. Rinchiudendo occasionalmente Anime che avevano con loro qualche genere di debito, Eddie e Dominick avevano a disposizione individui piacenti, dell’uno e dell’altro sesso, che non correvano il rischio di trasmettere malattie o di concepire figli. Io ero fin troppo malleabile, quindi ero materiale adatto al quello scopo. Dovevo soddisfare i desideri sessuali di uomini e donne disposti a pagare cifre elevate per me.
Avevo un accordo con Dominick. Quando gli avevo chiesto di lasciare in pace Alicia, credendo fosse la sua Anima Bianca, aveva voluto in cambio un certo numero di anni di servizio. Anche le altre Anime che si trovavano nel sotterraneo avevano stretto accordi di questo tipo.
A poco a poco tutto saltò, compresa la "società" tra Eddie e Dominick. Mio fratello se ne andò, le strade di tutti noi si separarono e le poche Anime rimaste rinchiuse nel sotterraneo finirono per essere liberate.
Quando tornai, lo scorso inverno, riallacciai i rapporti con Eddie, ma soprattutto con Derek, che si era trasferito ad Acid Corn nella speranza di ritrovarmi. Pensavo che Eddie potesse proteggermi da Dominick, ma in realtà deve essere stato proprio lui a richiamarlo in città. O lui, oppure Diane Evans.
Allora non lo sapevo, ma si trattava di Bethany, mia sorella, che Dominick aveva salvato dalla morte (era sempre stata di salute piuttosto cagionevole) all’età di trentacinque anni e che aveva nascosto fino ad allora. Quando ero divenuta Anima Nera, Bethany era soltanto una bambina, non avrei avuto modo per riconoscerla, specie senza essere al corrente dei suoi legami con Dominick.
Diane mi rendeva la vita impossibile, distruggendo ogni mio legame: prima Rick, poi te. Mi chiedevo perché ce l’avesse con me. Solo troppo tardi ho capito chi era e che lo faceva per un motivo specifico. Mi odiava, e la cosa assurda è che era invidiosa del mio rapporto “esclusivo” con nostro fratello. Credo che avessero una relazione (sì, evidentemente siamo tutti un po’ perversi, nella mia famiglia), ma che Dominick continuasse a farle capire che preferiva me: è quello che è emerso alla fine, nonostante mi abbia fatto del male a parole sostenesse di volermi uccidere.
Ha mostrato chiaramente di non volerlo fare e di quanto Bethany avesse avuto potere su di lui, fino a quel momento. Lo so, dovrei dirti che Dominick era il peggiore, tra di noi, ma non lo penso. Era succube di Bethany. Con questo non intendo in alcun modo giustificarlo, ma solo farti notare che, se perfino una persona come lui poteva essere tenuta sotto scacco da qualcun altro, allora l'altra persona doveva essere molto più abile di lui a giocare le proprie carte, quando si trattava di controllo. Mia sorella era questo. Si è bruciata le ali, condannandosi a una morte immediata, solo perché sapeva che sarebbero stati accomunati dallo stesso destino. Sono sicura che Dominick sarebbe morto, se "Diane" non avesse ferito Amberlee, spingendolo a renderla un’Anima Bianca per salvarle la vita. Credo che, in un certo senso, non ci fosse un altro possibile finale a tutta questa storia. Una parte di me è felice che Dominick sia ancora vivo, anche se spero di non doverlo incontrare mai più.
Nemmeno io e te ci rivedremo mai più. Dopo avere finito questa lettera, la imbucherò in un’altra città, lontana da qui, in modo che il timbro postale non ti fornisca indicazioni sul luogo in cui sono ora. Credo di averti amato davvero e di essermi sentita amata da te, ma ormai sono stanca di cercare di tenere in vita relazioni impossibili.
Vivo con Derek, adesso, e non voglio nascondertelo: siamo di nuovo una coppia, amarci tra di noi è l'unica possibilità che noi Anime abbiamo per avere un rapporto equilibrato.
Questo non significa che io abbia dimenticato che cosa c’è stato tra me e te, né che voglia dimenticarmene. Significa solo che la maledizione delle Anime non avrà mai fine: forse non avremo mai una possibilità di essere veramente felici, ma possiamo cercare di coglierla, se esiste, soltanto stando accanto alle persone che sanno chi siamo davvero: indossare un paio di lenti a contatto è accettabile, dover sempre indossare una maschera è quasi ingestibile. Ci ho provato, a recitare, sia per professione sia nella vita. Sul palcoscenico sono stata un fallimento e sono stanca di recitare con le persone che ho vicine.
Sono sicura che sarai in grado di vivere bene anche senza di me e di riuscire a dimenticarmi, ora che non ti starò accanto e non potrò più esercitare il mio potere su di te. È questo l'effetto che finiamo per fare, quando ci avviciniamo a voi con lo scopo di sedurvi: non riuscite a sottrarvi, il fascino che esercitiamo su di voi è troppo grande. È questa la ragione per cui sono passata sopra così facilmente a quello che era successo tra te e Diane. So che avevi ben poche possibilità di resisterle e, anzi, il fatto che poi tu l'abbia respinta per tornare da me mi ha fatto capire che non eri soltanto vittima di un "incantesimo".
Se non altro, posso dire di non essere mai stata animata da cattive intenzioni, quando mi sono avvicinata a te. È pur vero che il tentativo di rapina da cui ti ho salvato era una montatura concordata con Eddie - a questo ci arriverò - ma non ho mai voluto farti del male. Sono convinta che, in fondo, nemmeno Dominick volesse fare del male a Claire. L'ha trattata male, come ha sempre fatto con tutti, ma non penso avrebbe mai preso in considerazione l'idea di ucciderla. Era innocua, per lui, anche se i suoi legami, seppure vaghi, con l'E.I.F.P. l'hanno portata a intromettersi in questioni dalle quali avrebbe fatto meglio a rimanere fuori.
Quando mi sono avvicinata a te - esattamente come avevo fatto in precedenza con Rick - il mio scopo era quello di scoprire che cosa sapeste, a proposito della morte dei vostri genitori. Mi sono resa conto fin da subito che tu non ne sapevi niente, che eri convintissimo si fosse trattato di un normale incidente stradale. Eddie non mi aveva detto tutto, anzi, c'erano molte cose di lui che non sapevo. Una di queste è che era al corrente di cos'avesse fatto Dominick. Tua madre sapeva troppe cose, su di lui, per questo ha deciso di eliminarla. Tuo padre c'è finito in mezzo perché si trovava sull'auto manomessa, non perché fosse programmata anche la sua morte. Sono profondamente dispiaciuta per loro, anche se non li ho mai conosciuti. Temo che, purtroppo, anche tua madre sia stata una vittima del fascino di noi Anime, che fosse quello il motivo per cui si era innamorata di Dominick.
Concludo con l'E.I.F.P. e il mio parere su di loro: molti di loro sono sicuramente animati da buone intenzioni, ma le mettono in atto nel peggiore dei modi. Come tu stesso hai avuto modo di appurare, non siamo un'orda di pazzi assassini. È pur vero che una parte di noi non ha alcun freno inibitorio, ma in fondo i più efferati criminali sono umani e non per questo vi ritenete tutti alla loro stessa stregua. Ci sono Anime pericolose e altre che si camuffano in mezzo agli umani cercando di vivere come loro. Trovo ingiusto che alcuni di questi debbano pagare con la vita i crimini commessi dai propri simili, così come trovo ingiusto il fatto che spesso noi Anime non ci sentiamo sicure nello spogliarci senza la protezione del buio davanti alle persone che amiamo, timorose che ne approfittino per bruciarci le ali.
Spero che Harley Parker possa rendersene conto e tornare sui propri passi e che, se non può farlo lui, possano riuscirci almeno Jonathan, Claire e pure tuo fratello, che con l'E.I.F.P. ci hanno avuto a che fare almeno la sera in cui Eddie e "Diane" sono morti. Basta pensare che Amber ha fatto affari con l'E.I.F.P. e ha eliminato un'Anima Bianca, per poi diventare Anima Bianca lei stessa. Non credo che questo sia bastato per renderla di punto in bianco una cattiva persona.

Questo è quanto, non credo di avere altro da aggiungere. È arrivato il momento di dirti definitivamente addio, consapevole che tu hai la tua vita di detective del paranormale, mentre io ho la mia. Adesso sono una modella che guadagna soldi posando nuda in un'accademia d'arte e vivo accanto a un uomo che fa il mio stesso mestiere. Forse penserai che sia un'esistenza squallida, ma sappi che lo è molto meno rispetto ad altre mie vite passate. Quei ragazzi e quelle ragazze che copiano le mie forme sui loro schizzi mi guardano con gli stessi occhi con cui guarderebbero una statua. Il mio corpo, che un tempo scatenava solo fantasie erotiche, adesso stimola l'estro degli artisti. In fondo, è una bella sensazione.

Addio per sempre,
Meredith.






Erano i primi di ottobre del 2002 quando concepii il personaggio di Meredith. Avevo da poco iniziato la prima superiore e, quando avevo scritto in una presentazione che amavo la scrittura, la professoressa di italiano aveva commentato esortandomi a continuare a scrivere e, se lo volevo, a farle leggere i miei scritti. Quindi, dopo numerosi racconti che trovavo infantili, decisi che avrei scritto un racconto più "adulto".
Poi successero varie cose, non necessariamente in ordine di importanza: 1) mi resi conto che far leggere a un'insegnante quello che doveva essere un thriller pieno di omicidi poteva non essere l'ideale, 2) decisi che quella professoressa mi stava ben poco simpatica e che non avrebbe letto alcunché di mio a parte i compiti di scuola, 3) iniziai a lavorare su un altro racconto (poi divenuto a distanza di vent'anni "Le Lettere dell'Innocenza" pubblicato su EFP un anno fa.
La trama che avevo in mente non aveva nulla di soprannaturale, era un thriller e Meredith era un'assassina che uccideva a mezzanotte in punto, per poi suicidarsi dopo l'ultimo delitto. Quel progetto fu accantonato, ma come altre cose concepite nel 2002/2003 mi è sempre rimasto un po' il desiderio di tirarne fuori qualcosa. Così, circa dieci anni dopo, grazie a forum di scrittura, mi misi a lavorarci su e ne pubblicai pure qualche capitolo su EFP (avevo un altro account, da cui diversi anni dopo rimossi tutti i racconti), con una trama molto diversa, nuovi personaggi ispirati a quelli che erano solo accennati, e con le varie rielaborazioni finii per rendere Meredith un personaggio pieno di misteri e segreti, ma al contempo dolce e passionale.
Posso dire senza nascondermi che questo è il racconto più dark che abbia mai scritto, e lo è stato in tutte le versioni che sono esistite dal 2012/13 in poi. Un paio le ho anche completate, ma non mi convincevano, nessuna. O per meglio dire, mi sembravano un collage di scene e capitoli interessanti, ma senza un vero e proprio filo conduttore. Il mio lavoro di revisione e in parte riscrittura è stato incentrato in prevalenza sul mettere in ordine diverso certi accadimenti e andare a riprendere parti scartate delle versioni precedenti, per arrivare a una vicenda che apparisse ai miei occhi più lineare. Ci ho messo circa un mese e mi ritengo abbastanza soddisfatta del mio lavoro.

Al momento non ho progetti per il futuro immediato, non so se ci sarà un prossimo racconto lungo e quando. Tuttavia avendo un vasto "repertorio" passato non escludo di pubblicare altri miei scritti passati, tra cui uno discendente dalla triade dei racconti del 2002/03. Se avete apprezzato questo racconto, non mi resta da fare altro che pubblicizzare altri miei racconti presenti su EFP.
Suggerisco "Le Lettere dell'Innocenza" a chi fosse interessato a un thriller pieno di mistero, "Il Bacio della Pantera" a chi fosse più attirato dal giallo enigmatico e "Il Sussurro della Farfalla" a chi volesse un thriller/mystery con un po' di soprannaturale in mezzo e non fosse spaventato dai capitoli lunghi. C'è anche altro nel mio profilo, ma mi sento di citare questi in quanto nascono tutti da idee uscite o durante la mia adolescenza, o quando avevo superato da poco la soglia dei vent'anni e forse sono i più affini al mio modo di scrivere conosciuto in questa vicenda.

GRAZIE A TUTTI I MIEI LETTORI! <3
In particolare grazie a SwanXSong, che ha letto, commentato e congetturato!
Grazie a chi leggerà in futuro e a chi, in passato, sul forum Scrittori della Notte, mi ha dato suggerimenti ai tempi delle vecchie versioni.


Una piccola dedica, infine, a tutti i draghi color argento che svettano su uno sfondo rosso. ☆☆ ☆☆☆☆☆
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Milly_Sunshine