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Autore: Celiane    11/04/2024    1 recensioni
Irma Croyso ha 25 anni e proviene da una delle più antiche famiglie di alchimisti del regno di Chiad.
Il padre, Nicholas Croyso, ha sacrificato la sua vita nel tentativo di proteggerla e le ha lasciato in eredità Elysium, una pietra misteriosa in grado di dominare tutti e quattro gli elementi.
In molti sono interessati al potere di Elysium, tra questi vi sono gli eredi al trono di Chiad, impegnati in una lotta alla successione senza esclusione di colpi: Lancel Calypse, eccezionale magus amico di Irma sin dai tempi dell'infanzia e Nathaniel, unico figlio del precedente imperatore, il più valevole quanto spietato cavaliere dell'impero di Chiad.
Ma anche forze oscure temono il potere della pietra, un manufatto in grado di alterare l'equilibrio del mondo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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La ragazza si svegliò di soprassalto, le urla che rimbombavano nei suoi incubi stavano lasciando il posto ad un feroce mal di testa.

Lentamente si trascinò fuori dal letto, il piede nudo si scontrò contro delle bottiglie vuote sparse ai piedi del letto.

Ancora frastornata gettò uno sguardo al grande specchio dalla pesante cornice in ottone anticarro.

L’immagine di lei bambina, ancora vivida dalla notte appena passata, era soppiantata dal riflesso di una giovane donna di 25 anni dal fisico ben tornito.

I lunghi capelli mossi le ricadevano sino alla vita in una matassa disordinata, il nero corvino della folta chioma contrastava con il pallore quasi diafano della pelle.

Ricambiavano il suo sguardo un paio di occhi blu scuro, resi ancora più cupi dalle profonde occhiaie che li segnavano.

Aveva decisamente esagerato la scorsa notte.

Non tornava nella capitale da due anni, due anni passati ad assicurare la tranquillità della rotta commerciale con il sud dell’impero dai sempre più frequenti attacchi dei demoni.

Due anni in cui, però, aveva anche cercato di stringere sottobanco un accordo profittevole per lo scambio di pietre alchemiche con la popolazione della regione di Eas, l’unica che - in quanto unitasi alla stirpe dei sirenidi - non era in grado di padroneggiare l’arte alchemica.

Pietre che, ovviamente, portavano il marchio della famiglia Croyso.

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore della porta che si spalancava

  • Irma hai un aspetto disastroso! - sentenziò sua madre entrando a passi larghi nella stanza.

Maude Croyso scostò le pesanti tende che impedivano alla luce del sole di entrare nella stanza. La ragazza chiuse gli occhi per il fastidio

  • Un buongiorno anche a te madre - esclamò ironica mentre si massaggiava le tempie, ormai rassegnata a quello che stava per accadere.

Mentre uno stuolo di servitori faceva il suo ingresso nella stanza, Irma poteva sentire lo sguardo giudicante della madre trapassarle il cranio.

  • Te l’avrò detto mille volte, questo non è un comportamento appropriato per l’erede di casa Croyso… Ti hanno vista tutti ieri sera alla taverna, bere con quei disgustosi mercenari…-
  • Non che noi siamo così diversi da loro….- mormorò con voce stanca mentre lasciava che una domestica dall’aria sconfitta tentasse di domare i suoi capelli.

Maude Croyso era una donna alta ma particolarmente esile, i lunghi capelli, elegantemente raccolti in uno stretto chignon, erano di un bianco candido con delle striature argentate e contribuivano a farla apparire più avanti dei suoi sessantotto anni.

L’espressione severa era resa ancora più grave dai suoi lineamenti induriti dalla fatica fatta in quegli anni.

  • Tu sei la figlia del più grande alchimista di tutti i tempi, fai parte di una delle casate più antiche di Chiad e passi le tue giornate comportandoti come una lottatrice di strada, non capirò mai perchè ti sei voluta unire all’Ordine…
  • Perché discenderò pure dalla più grande stirpe di vattelappesca ma non ho alcun talento alchemico - Irma la interruppe schioccandole un bacio sulla guancia.

Sua madre sarebbe stata in grado di tirare avanti per ore con quella cantilena su quanto poco elegante lei potesse essere in tutte le sue manifestazioni ed in un certo senso non poteva biasimarla, Maude era una Calypse, appartenente ad un ramo cadetto della famiglia reale.

Era cresciuta tra le sete e gli arazzi del palazzo imperiale di Chiad ed anche se aveva sposato un uomo non appartenente ad una casata nobiliare, si trattava comunque del più grande alchimista della sua generazione: Nicholas Croyso.

 La loro era stata un’unione d’amore, per lungo tempo priva della benedizione di una prole, ma che alla fine aveva dato alla luce lei: Irma Croyso.

Nata senza la minima traccia di talento per l’alchimia.

Questo, unito alla morte del padre, aveva lasciato le due donne di casa Croyso con una sola alternativa per mantenere il prestigio della casata: darsi al commercio di pietre alchemiche.

Tutte le precedenti generazioni Croyso avevano avuto talentuosi alchimisti tra i loro ranghi, il che aveva consentito di accumulare un’ enorme quantità di pietre: la loro assicurazione per il futuro.

Gli alchimisti rappresentavano la più grande ricchezza dell’impero di Chiad, un casta che risaliva alle origini stesse del regno; al patto stretto al termine della prima epoca tra il primo imperatore ed Adhair, l’ultimo drago.

Se gli alchimisti erano tali per sangue e rappresentavano un circolo ristretto al servizio dell’imperatore, l’Ordine dei Magi era una istituzione indipendente basata sul merito, volta ad evitare che lo strapotere del re potesse tramutarsi in tirannide.

L’ordine, infatti, disponeva del vero esercito di Chiad, una schiera di magi specializzati nell’utilizzo degli elementi a partire dalle pietre alchemiche.

L’alchimia consentiva di creare la pietra che racchiudeva in se l’essenza di un certo elemento ma erano i magi ad utilizzare effettivamente quel potere sino a che la stessa gemma non si esautorava.

Giurare fedeltà all’Ordine voleva dire sottostare alle sue regole, essere inviati in qualsivoglia missione dallo stessa patrocinata senza potere proferire obiezione alcuna, ma consentiva anche di ricevere la sua protezione, cosa di cui lei e sua madre avevano avuto disperatamente bisogno.

  • Di certo hai un enorme talento per indispettirmi - sua madre le sorrise esasperata mentre le accarezzava il viso.

Irma si godette quel contatto per qualche secondo, il calore di sua madre le era mancato durante quei due anni di campagna.

 Così come le era mancata la morbidezza dell’abito di buona fattura che la stavano aiutando ad indossare.

Sentire il suo corpo avvolto da quel tessuto pregiato e pulito era una sensazione che aveva conosciuto ben poche volte in quel periodo di trasferimenti in carovana ed alloggi in locande dal dubbio gusto.

  • Mie signore - un uomo anziano in livrea da maggiordomo entrò a capo chino nella stanza - è arrivato un messo dal palazzo reale - concluse porgendo a Maude Croyso una busta co un sigillo di ceralacca.

Sulla lucida superficie di cera rosso carmino era inciso il profilo di un drago.

Il simbolo della casata imperiale dei Calypse.

Irma vide formarsi sulla fronte della madre delle rughe profonde. 

  • Dovrebbero mettere un serpente al posto di quel drago, sarebbe sicuramente più fedele all’originale… - mormorò Irma mentre la madre apriva la busta.

Re Reuben III era il corrente imperatore di Chiad, un sovrano che aveva puntato all’espansione territoriale dell’impero più che al benessere dei suoi cittadini, forse in modo da sancire con le armi un dominio che non aveva guadagnato come diritto di nascita.

La sua ascesa al trono, infatti, era legata alla tragica scomparsa del legittimo erede al trono, morto durante una spedizione di pace nel regno elfico.

  • L’Imperatrice ci ha invitato per i festeggiamenti dell’ Adhair a palazzo - al sentire quelle parole gli occhi di Irma si illuminarono.
  • L’Adhair… - 
  • Non ci pensare nemmeno, Irma…. - 
  • Madre lo sai che aspetto da una vita di partecipare a quella festa. Ho pregato per anni papà di portarmici e finalmente possiamo!-
  • Nulla accade per nulla Irma, da quando tuo padre è venuto a mancare non siamo esistiti per quella famiglia ed ora, all’improvviso, ci arriva questo invito.- 
  • Staremo attente! Gli mostreremo che i Croyso non temono nulla, anche senza papà -
  • Irma, non sottovalutarli. L’imperatore e quella donna non hanno a cuore altro che i propri interessi, non c’è scelta più saggia che stare il più lontano possibile da lui e da quella maledetta famiglia.- Le parole di sua madre lasciavano tradire quale fosse la sua reale opinione circa la venuta al comando di Re Reuben.

In molti pensavano la tragica scomparsa del legittimo erede al trono non fosse un tragico incidente ma nascondesse ben altro, un vero e proprio schema per fare salire al potere quella fazione dei Calypse decisamente meno tollerante nei confronti della popolazione non umana.

Il fatto che il sospetto assassino di Math I, per consolidare la propria posizione, si fosse poi sposato con l’imperatrice rimasta vedova, aveva spinto i più conservatori ad allontanarsi dalla corte.

Irma osservò sua madre soppesare la lettera tra le mani, come se la leggerezza della carta fosse stata appesantita dal peso dell’invito che vi era scritto.

  • Devo immediatamente rispondere dicendo che rifiutiamo, mi inventerò che hai riportato qualche malattia contagiosa dal tuo viaggio e per la salvaguardia della corte è meglio non unirci ai festeggiamenti - la donna uscì a passo svelto dalla stanza seguita dal maggiordomo e dalla maggior parte del personale.

Nella stanza con lei era rimasta unicamente una giovane ragazza più o meno della sua età, dal naso aquilino e dai corti capelli rossi.

  • Christine da quanto tempo non ti chiedo un favore? - la faccia della cameriera assunse un espressione rassegnata mentre osservava la ragazza che serviva da praticamente tutta la sua vita correre alla scrivania e scribacchiare qualcosa su un foglio di carta di lettere.
  • Quella lettera non dovrà mai raggiungere il Palazzo, dovrai sostituirla con questo. Mamma si deve essere confusa su chi tra noi due è effettivamente indisposta - disse con un sorriso diabolico mentre porgeva il bigliettino a Christine.

Lei sarebbe andata a quella festa, costi quel che costi.

   
 
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