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Autore: Freya Crystal    10/12/2009    7 recensioni
Storia conclusa. Ha inizio il sequel^^
"Dopodomani ce ne saremmo andati via da Forks. Speravo di dimenticare Bella,di colmare il vuoto che mi avrebbe procurato lasciarla,grazie ad Esme e alla mia famiglia.
Sia io che mio figlio eravamo stati rapiti da quella ragazza, e avevamo entrambi preso la decisione di dirle addio,per proteggerla,perché l'amavamo."
Quando l'anima di un'umana si trova divisa in due.
Quando un sentimento assopito dentro di lei diventa incontenibile,e ha assoluto bisogno di scoppiare fuori e di sommergere tutti gli altri.
E se Edward non fosse quello giusto per Bella?
Quando ami qualcuno,ed egli diventa l'acqua della tua vita,riesci ad accettare di perderlo? Riesci ad accettare l'idea di dimenticarlo per il bene delle persone intorno a te?
Forse si...ma in quel caso inizieresti a morire poco per volta...
Genere: Triste, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Eternità alle porte'
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Capitolo 2


Quando un vaso si rompe,perché caduto a terra,o colpito violentemente da qualcosa,è difficile ricomporlo. Riunire i pezzi nel giusto ordine richiede pazienza e perizia. La colla serve a nascondere i segni delle incrinature,ma nemmeno quella più resistente è in grado di riportare il vaso rotto al suo stato originale,perfettamente intatto; si tratta di un'operazione delicata,dopodiché è necessario aspettare che la colla sia completamente asciutta. Altrimenti si può dire addio al vaso.
Questo è quello che era successo al nostro Amore,quello con la a maiuscola: qualcosa si era incrinato. Qualcosa era cambiato.
Non ci eravamo persi per strada,semplicemente avevamo preso una direzione diversa,io per un motivo,lui per un'altro. E mano a mano che i giorni passavano la lontananza tra di noi continuava ad aumentare.
Era questo l'amore vero? Così volubile...Così rapido...Così fuggente?
Avevo sempre pensato che l'amore vero fosse come una fiamma perenne: il vento l'avrebbe potuta smuovere,allora essa si sarebbe ribellata ardentemente,con passione,facendo risplendere il fuoco che l'animava con una nuova forza,sempre più luminosa e calda,ogni volta che avrebbe incontrato un ostacolo intenzionato a spegnerla. L'amore vero non si sarebbe fermato davanti a nessun problema,in un modo o nell'altro ce l'avrebbe fatta a sopravvivere incontrastato.
Avevo superato la fase di vita in cui si credeva che fosse tutto rose e fiori,sapevo che ci sarebbero stati degli alti e bassi in amore. Ma non pensavo che il sentimento scaturito dall'incontro fra me ed Edward potesse affievolirsi così velocemente.
Qualcosa di intenso e profondo fra di noi c'era stato,ma sentivo che ormai era finito. La mia favola era durata troppo poco.
Forse quello non era mai stato il mio Amore con la maiuscola...Forse lo avevo creduto presto,e mi ero sbagliata.
Dopo l'insuccesso della mia festa di compleanno a casa Cullen,Edward aveva assunto un atteggiamento più discostante nei miei confronti. Ogni mattina passava a prendermi per portarmi a scuola; durante le lezioni sedevamo vicini come al solito,negli ultimi posti in fondo all'aula,poi lui mi accompagnava a casa o a lavoro. Ma non c'era dialogo,non c'era la complicità di un tempo tra me e lui.
Per quanto mi riguardava,il vaso si era rotto...
E sapevo anche il perché.

-Bella,devo parlarti.-
-...Ehm,Bella...t-ti deve parlare...-
Spostai la mia attenzione dagli zaini che stavo sistemando negli scaffali quando mi sentii chiamare per nome. Mike aveva usato un tono di voce incerto. Mi voltai.
Alice se ne stava con le mani appoggiate al bancone,gli occhi dorati che lampeggiavano nella mia direzione,mettendo in risalto il suo sguardo già di per se acceso e penetrante. Non mi ero accorta che fosse entrata nel negozio,tanta era la grazia con cui si muoveva.
Era da un po' che non la vedevo. Trattenei l'impulso di gettarle le braccia al collo.
-Alice! Che ci fai qui?-,le domandai sinceramente sorpresa.
Sospirò fissando il soffitto. -Lo ripeto: ti devo parlare.-
Evidentemente si trattava di un argomento delicato,che non si poteva discutere in pubblico. Mike assisteva alla scena con un'espressione ansiosa,l'arrivo di Alice e il modo in cui mi si era rivolta lo avevano messo in agitazione.
-Se vuoi,puoi andare...Non preoccuparti,tanto ti mancano solo dieci minuti e oggi non c'è molto movimento.-
Decisi di dargli retta. -Oh beh,ti ringrazio Mike-
Più che altro lui sembrava felice all'idea di togliersi di torno Alice.
Quando salimmo nel pick-up,non feci in tempo a mettere in moto che una delicata mano da folletto mi fermò mentre stavo per inserire la chiave.
-No,ho bisogno che tu sia concentrata sul discorso.-
Cominciai a preoccuparmi. La faccenda doveva essere grave,se Alice era venuta a cercarmi a lavoro con quell'aria arrabbiata. Nelle sue vivide iridi ambrate leggevo che in lei si stava verificando una lotta di sentimenti contrastanti: shock,delusione,tristezza e furia repressa. Improvvisamente capii. Come avevo fatto a non soppesare l'ipotesi che...
Mi sentii smascherata,colpita a segno. Dispiacere,rimorso e vergogna erano parole troppo insignificanti per descrivere il mio stato d'animo.
-Bella...sono veramente...- Tentò di iniziare Alice. Ma anche lei non trovava le parole. Scosse la testa e abbassò lo sguardo.
- Lo avevo visto. Ma non vi ho voluti fermare. Spettava a voi controllarvi. Non mi piace intervenire in faccende di questo tipo. L'amore è un sentimento troppo potente e capriccioso per essere interpretato correttamente da una visione e fermato del tutto interferendo una sola volta. Sapevo che non avrei potuto cambiare il vostro destino...-
-Alice io...-
-No,Bella. Adesso fammi parlare.-
Ammutolii. Mi avrebbe mai perdonata? Cosa stava pensando di me in quel momento? Rividi la scena in cui lei,quella sera,mi passava davanti rivolgendomi un timido sorriso prima di uscire dalla stanza. Quel sorriso,compresi,racchiudeva un significato profondo:non rivelava timidezza,ma rassegnazione. Rassegnazione a ciò che,lei sapeva,stava per accadere tra me e Carlisle.
- Non dovrei essere io a dirtelo. Ma temo che se non sarai preparata ad affrontare la cosa in anticipo,in quel fatidico giorno...tu impazzirai.-
Mi sentii gelare.
-Dirmi cosa? Alice,io non mi merito di sapere niente,dopo quello che ho fatto.-
-La tua colpa non sta in ciò che hai fatto,ma in ciò che hai taciuto. Amare non è un peccato,mentire invece lo è. Non posso sopportare l'idea che tu dovrai soffrire in quella maniera...-
In quel momento leggevo solamente dolore nei suoi occhi. Non feci alcuno sforzo per fermare le lacrime che mi avevano annebbiato la vista e mi stavano pizzicando le ciglia,forse perché non mi ero accorta in tempo che stavano percorrendo le mie guance,forse perché avevo altro a cui pensare.
-Stiamo per andarcene.-
Come? Quando? Perché? Chi?
Quella frase risuonava nelle mie orecchie come l'incessante rintocco di un orologio dai circuiti arrugginiti.
-Intendo io e la mia famiglia. Lasceremo Forks.-
Un pugnale mi perforò il petto e vi rimase saldamente conficcato. Smisi di compiere qualsiasi movimento volontario. I pensieri scivolarono via dalla mia mente colando al di fuori come olio freddo.
- L-lo hai visto in una visione?-
Rimasi sorpresa quando sentii che la mia bocca era ancora capace di articolare suoni.
-No,io ho visto solo dove andremo a stabilirci. La decisione è stata presa ieri sera. Da Edward.-
Alice esitò prima di pronunciare il suo nome,come se tra le mani tenesse un oggetto molto delicato e stesse facendo il possibile per maneggiarlo con cura.
Ma tra l'incredibile quadrato amoroso- mi venne la nausea ad immaginarlo- che si era creato tra me e i Cullen,sicuramente io era quella che meritava di essere trattata peggio.
Se ne andavano...
Lontano...
E non sarebbero mai ritornati.
Brancolavo nel nulla,uniche mie compagne erano l'angoscia e la ragione,la quale,capricciosamente,rifiutava di credere che le parole di Alice fossero vere,che tutto ciò che stava accadendo fosse reale.
- Edward sa cosa è successo?-
- No. In famiglia c'è un immenso rispetto reciproco. Lui non usa i suoi poteri su di noi,ci tiene a non violare la nostra privacy e a non intrufolarsi nelle nostre menti.-
La pioggia picchiettava fitta contro i vetri del pick-up. Anche il cielo stava piangendo.
- Ringrazia che Edward abbia la mania di essere leale. Spetta a te prendere una decisione: dirgli addio senza confessare la verità,oppure parlargli affrontando le conseguenze.-
Mi sentivo squarciata in due,come se mi avessero tirata per le braccia fino a strapparmi. Edward aveva occupato il posto più importante nella mia vita,e stavo da schifo all'idea di perderlo,ma in quel momento il dolore più grande che provavo non era per lui. Nel mio cuore,inciso con inchiostro di sangue,stava un nome.
Carlisle.
Ma dovevo accettare la realtà.
-Oh,Alice...- gemetti senza riuscire a trattenere un singhiozzo. La strinsi a me tra le lacrime.
-Bella. Bella,ti prego...calmati.-,mi sussurrava dolcemente all'orecchio,accarezzandomi la testa.
-Ho fatto un casino...-
-E allora cerca di rimediare. Fai la cosa giusta,anche se questo significa che dovrai soffrire. Liberati dal peso che ti opprime,ti sentirai pulita. Ricomincerai a vivere poco alla volta. Per voi umani è più facile dimenticare.-
Dimenticare?
Spalancai gli occhi,scioccata. Il terrore m'invase. Pura paura.
...Come slittavano armoniosamente quelle due parole,insieme...Pura paura.Eppure esprimevano qualcosa di altamente negativo.
Com'era strana la vita: a volte non faceva altro che prendersi gioco dei sentimenti altrui.
Io non volevo dimenticare. Dimenticare significava far morire una parte di me.
-Bella,Edward aveva intenzione di dirtelo. Non pensare che sarebbe fuggito via senza salutarti.-
Non capivo più niente. Perché i Cullen se ne volevano andare,perché Edward se ne voleva andare,se non aveva letto nella mente di Alice la sua visione?
-M-mi aveva detto...che tu eri andata via con Jasper. Non ti vedevo più a scuola.-
- No,stavamo organizzando i preparativi.-,mi rivelò.
-Ma perché? Perché ve ne andate?...-
E Carlisle? Mi sarebbe venuto a salutare?
- Ieri sera ci siamo riuniti al completo e ne abbiamo discusso. Edward ha parlato di te. Domani te li spiegherà lui i motivi.-
Alice rispondeva con dolcezza e pazienza alle mie domande.
Edward Edward Edward. Non era di lui che volevo sapere. Mi sentii egoista.
- Carlisle...-
Alice sbatté le palpebre,come se da quel movimento elegante ed impercettibile potesse trarre una nuova forza e mi fissò dritto negli occhi. - Preferisce non salutarti-
Non mi ero accorta di aver pronunciato il suo splendido,melodioso nome,ad alta voce. Mi appoggiai al volante,afferrandolo saldamente con le mani. Chiusi gli occhi,cercai di fare dei respiri profondi,ma non ci riuscivo,non sapevo più come si facesse. A quel punto mi lasciai andare ad un pianto disperato. La pioggia mi bombardava le orecchie,le gocce parevano dardi esplosivi che si rigettavano sul parabrezza.
La mano di Alice mi afferrò e mi strinse il polso.
-Oh,mio Dio...-
Ma non la stavo ascoltando.
-Bella...Bella,presto,metti in moto! Svelta!-,mi intimò. Alice era andata improvvisamente nel panico.
Cercai di guardarla,ma,accecata dalle lacrime,non riuscivo a mettere a fuoco i contorni della sua figura. Gli occhi erano spalancati,e con la mano destra si teneva stretta il petto,ansimando.
Capii che aveva avuto una visione.
-Bella,Edward e Carlisle...-
Un'altra fitta di paura mi inondò impetuosa. - Alice,parla! Edward e Carlisle cosa!?-
La circolazione sanguigna lungo il mio polso,che Alice mi stava stritolando,si era bloccata,ma non badavo al dolore.
- BELLA VUOI METTERE IN MOTO QUEL MALEDETTO PICK-UP!?!?-
Obbedii immediatamente,come ustionata dall'impeto di quelle parole.
Mi asciugai le lacrime e diedi gas,cercando di vedere la strada in mezzo alla pioggia e alla nebbia. Alice al mio fianco era terribilmente scossa.
-Dove devo andare!?-
- All'ospedale! Dobbiamo impedire che Carlisle parli con Edward,altrimenti si ammazzeranno!-
-Oh mio Dio!-
Il panico mi avvolse,le mani mi tremavano sul volante.
-Alice,scendi dalla macchina e corri!! Io vi raggiungerò!-
- E' troppo pericoloso per te percorrere questa strada da sola! Attenta,una moto là!-
Feci una manovra fulminea per evitare di schiantare il pick-up contro il tizio alla guida del veicolo che mi aveva tagliato la strada.
Tum tum tum tum tum tum! Il cuore tamburellava nel mio petto,talmente forte che avrebbe potuto esplodere fuori come un proiettile.
-Perché mai Edward sta andando all'ospedale!?-,ruggii per farmi sentire da Alice al di sopra della pioggia scrosciante.
Ma non feci in tempo a sentire la sua risposta. Un'animale enorme dalla chioma fulva schizzò davanti a noi finendo contro il parabrezza.
Non vedevo più niente. Sentii che finivamo fuori strada,inesorabilmente in discesa. Cercai di frenare.
Poi ci fu lo schianto. Due braccia mi afferrarono per proteggermi. Io urlai stretta ad Alice,e chiusi gli occhi.
Tutto si era fermato.In lontananza sentivamo lo scorrere delle auto sulla strada. Ero ancora viva,mi ero salvata grazie a lei.
-Alice??...-
La sentivo respirare accanto a me. Aprii gli occhi e vidi che era tutta intera e che anche lei stava bene.
-Ma che diavolo è stato!?...-
Il pick-up era in bilico,si era conficcato nel terreno fangoso e si stava sollevando verticalmente. Dal parabrezza incrinato,bagnato e sporco di terra,intravidi lo scenario che si presentava davanti a noi: eravamo finite nel fiume che si trovava sotto la strada.
Alice diede una botta contro la portiera,poi un'altra,e un'altra ancora,finché non la sfondò.
-Resisti,Bella! Ti tiro fuori immediatamente!-,mi assicurò uscendo fuori con un balzo felino.
-Fai presto!-,implorai,il pick-up si stava scaravoltando lentamente dentro le acque gelide. Poi mi accorsi di qualcosa di spaventoso. Fui prosciugata di ogni particella di sangue presente nel mio corpo,come se un gigante lo avesse aspirato con una cannuccia. Gelai,e mi ritrovai paralizzata dalla paura.
Non era un'animale che si era scagliato contro di noi. Avevo appena visto qualcosa riaffiorare in superficie dal mantello scuro d'acqua...o qualcuno. Ricoperta di fango,i vestiti strappati e zuppi,fornita della sua inconfondibile chioma rosso fuoco. La vidi schizzare con un salto sulla terra.
Mi raggomitolai nel sedile opposto a quello di guida quando vidi la portiera ripiegarsi. Un'altro colpo,e quella si staccò. Alice si era adoperata per tirarmi fuori.
-Presto!-,mi intimò. Fu una gioia per il cuore vedere il suo visino spuntare davanti a me. Afferrai la sua mano e mi sentii trascinare fuori. Mi aveva riportata a terra. 
Confusa e disorientata barcollai su di me.
-Salve,donzelle. Ora vi siete messe comode?-
Eccola,davanti a noi. I riccioli infuocati e zuppi,simili a fruste,disordinatamente aggrovigliati davanti al viso pallido. Sembrava il mostro del più inquietante film horror che avessi mai visto.
-La pioggia non smorza l'odore gustosissimo del tuo sangue! E' un piacere rivederti,bocconcino!-,ruggì per farsi sentire.
Accanto a me Alice. Mi sentii mancare,eravamo in trappola. Dietro di noi sentimmo il pick-up stridere e cigolare,sollevare ampi spruzzi,e sprofondare nel fiume.
-Mi dispiace per il vostro giocattolino. Ma sono sicura che la mia visita vi tirerà su di morale.-
Era finita. Victoria mi avrebbe uccisa.

*************

Spazio dell'autrice: beh,che ve ne pare? A quanto pare un bacio è riuscito a creare una catastrofe. Aggiungiamoci la sfiga di aver beccato Victoria e... eccovi il ben servito!  Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo,perché è grazie ai vostri commenti che mi è venuta la voglia di creare un seguito ^^
Ringrazio con tutto il mio cuore  AshG,Bimba sognatrice,Mr Darcy,chiaretta90,SIXY,
alessandraxxx81,gegge cullenina,Florence,Luna1312,OnLu  per il loro sostegno.
AshG e SIXY,sono d'accordo con voi. Bella e Carlisle sono una coppia bellissima,ed è un peccato che in pochi scrivano di loro. Spero che la mia storia non vi stia deludendo. E per quanto riguarda Esme...beh,se volete vedere cosa succederà...
faccio un appello a tutti: fatemi sapere che ne pensate!!^^


  
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