Violet sentì qualcosa
pungerle la gamba, come un piccolo ago.
Abbassò lo sguardo ma tutto quello che vide fu
nero.
Aprì gli occhi. Quanto tempo aveva passato incosciente?
La stanza in cui si trovava era un enorme spazio
pitturato di bianco.
Al centro della stanza si trovava un'enorme
piscina quadrata che la riempiva quasi tutta.
Sì alzò dal pavimento a fatica, e per poco non
scivolò dentro l'acqua.
“Accidenti!”, affannò Violet.
“Tutto okei?”, chiese qualcuno.
Dove aveva già sentito quella voce?
Si guardò intorno, ma solo quando si voltò
indietro si accorse che un vampiro bellissimo e biondo la stava osservando
accucciato per terra.
“Dust?”, sospirò lei.
Dust sentì il suo sussurro e le rispose: “sì,
Violet. Sono io”.
Le sorrise dolcemente.
“Che ci faccio qui? Mi hai portato tu?”, iniziò a
chiedere un po' spaventata.
Dust accennò un gesto di negazione col capo, prima
di avvicinarsi a lei pericolosamente.
Uno spazio di quasi tre centimetri separava i loro
visi di porcellana.
Lei sgranò gli occhi, incapace di fare qualsiasi
cosa.
“Non fare più domande, ora”, le sussurrò.
In quel momento lei si sentì al sicuro, protetta.
L'ordine che l’era stato imposto con il potere persuasivo
di Dust non creava alcun istinto di scappare o di ribellarsi.
Il "non
fare domande", lei l'aveva assimilato come "sei al sicuro con me, non c'è nulla di cui preoccuparsi", e
lei lo sentiva dentro il suo cuore, la sua mente e la sua anima.
L'effetto che le aveva procurato Dust, le fece
credere perfino di amarlo.
Violet lo guardò con uno sguardo felice, molto
felice, quasi euforico.
Il vampiro biondo le si avvicinò ancora,
accogliendola in un abbraccio.
"Quand'è che è cresciuto così sproporzionatamente
dalla vicenda del tetto?", le venne in mente di chiedere, ma un impulso
del suo cervello le cancellò subito la domanda dalla testa, lasciando solo
un'emozione di gioia e tranquillità.
Quell'abbraccio, però, non era per nulla un gesto
d'affetto.
Quell'abbraccio aveva il suo scopo.
Infatti, Dust appoggiò le sue labbra schiuse sul
collo di Violet e la morse.
Violet, incapace di provare alcuna emozione di
pericolo, continuò a tenerlo stretto tra le sue braccia.
Un altro morso. E un altro ancora.
La stava dissanguando.
“Non puoi essere una vampira...!”, disse Dust,
rimanendo esterefatto dopo aver soddisfatto il desiderio di sangue.
Riprese maggiore lucidità dopo essersi pulito
quella goccia rossa e solitaria che gli usciva dalle labbra pallide.
“Oh dio, Violet. Scusami”, disse a quel corpo
privo di vita steso a terra.
"Devo averla dissanguata", pensò toccandosi
i morbidi capelli biondi. "Accidenti ai miei incontrollati istinti di bere.
E poi lei è una vampira, come è potuto accadere?".
Dopo pochi istanti, Violet si alzò da terra un po'
intontita.
“Che-che è successo?”, disse stranita Violet.
“Oh, lascia stare”, le disse Dust restando sul
vago.
“Dove siamo?”, chiese la vampira guardandosi
intorno curiosa.
Dust continuò a ignorare
le sue domande.
“Tu sei mezza umana e
mezza vampira, vero?”.
"Non c'è altra spiegazione!", si rispose
mentalmente.
“Io? Ehm? Cosa?”, balbettò lei.
"Come non detto... Non sa nulla", pensò
lui contrariato.
“Non saprei. Ecco.. io non credo”. Violet fece un
respiro profondo.
“Una vampira mi ha morso
mentre ero agonizzante, quindi credo di essere una vampira anch'io!”, raccontò,
evitando i particolari dell’evento per non ricordare.
“Il mio cuore non batte più, ma io vivo ancora.
Questa non è la prova che io sia una vampira a tutti gli effetti?”, disse
cercando di chiudere l’argomento, ma Dust sembrava interessato.
“Impossibile!”, affermò Dust. “E’ vero che hai
tutte le caratteristiche di un vampiro: il cuore non batte, la pelle è dura
come il diamante e bianca come la porcellana, ti nutri di sangue e i gli occhi
sono rosso brillante...”.
"E non muori se sei dissanguata",
aggiunse ancora, mentalmente.
“... ma.. tu svieni, dormi, provi emozioni, hai il
sangue e il profumo simile ad una dolce fanciulla umana”, aggiunse Dust.
“Cos'ho io?!? E tu come lo sai?!?!?”, gli chiese
Violet, urlandogli in faccia.
“Non l'avrai mica assaggiato?! Depravato! Come ti
salta in mente di succhiare sangue a una ragazza della tua specie???”.
“Appunto”, affermò cercando di calmarla. “Tu non
sei una ragazza della mia specie”.
Violet sgranò gli occhi.
E anche questo capitolo è
concluso. JJ
Qual è la vera natura di
Violet? Chi è veramente Dust? E Currant?
Perché Violet tenta in
tutti i modi di non ricordare il giorno della trasformazione?
Tutto nei prossimi chappy =^u^=
Le recensioni sono sempre gradite u_ù