Aver
salvato la vita del suo "adorato" fratello, mettendo a repentaglio la
sua e quella del biondino di nome Mutt, non aveva portato a niente di
buono. O
meglio non aveva portato a ciò in cui il bel tenebroso
vampiro, Damon
Salvatore, sperava.
Elena non
l'aveva baciato, non gli aveva offerto il suo sangue in un scambio
intimo, non
gli si era nemmeno buttata fra le braccia!
Si era
limitata ad un "Grazie Damon, sapevo di poter contare su di te" prima
di catapultarsi dal suo vero amore vegetariano e noioso.
E così i
suoi lunghi, lisci e profumati capelli color del grano sarebbero
rimasti
sparpagliati sul cuscino del suo stupido fratello.
C'era una
cosa che Damon odiava più del perdere una "battaglia", ed
era perdere
contro suo fratello, per la seconda volta.
Perciò
decise di allontanarsi da quella gabbia di matti innamorati e generosi
da dare
il volta stomaco, e di farsi una bella vacanza. Probabilmente, il vero
motivo
era che Damon non sopportava di vedere la sua futura principessa delle
tenebre
ancora fra le braccia di
Stefan-sono-meglio-di-te-perchè-non-bevo-sangue-umano,
cosa che non avrebbe mai ammesso nemmeno a sé stesso.
Così una
settimana dopo l'ultima battaglia decise di volare per l'ultima volta
fino alla
finestra della Streghetta dai capelli rossi.
Sì,
perchè l'unica creatura che l'avesse mai apprezzato era lei.
L'unica creatura
che era riuscita a distruggere la corazza che racchiudeva
l'umanità di Damon, e
l'attimo dopo a ricostruirla più forte di prima, era lei.
L'unica creatura che
riusciva davvero ad intenerire Damon Salvatore.
Ma anche
questo Damon non l'avrebbe mai ammesso.
Il
vampiro si appollaiò sotto forma di corvo nero e lucente,
sul ramo più alto
dell'albero posto di fronte la finestra della camera di Bonnie.
Era
appena calata la notte e Meredith e Matt stavano per tornare a casa.
Lui
attese, perchè prima di partire per sempre, o comunque per
un lunga vacanza
ristoratrice, Damon credeva fosse giusto salutare per bene la
Streghetta,
lei se lo meritava, e anche lui.
Quando la
sua vista da corvo decretò che l'auto scassata dell'umano fu
abbastanza
lontana, Damon volò sul davanzale della finestra chiusa.
Bonnie
non era ancora tornata nella sua camera, e il vampiro ne
approfittò per farle
una sorpresa che l'avrebbe lasciata senza fiato, e questo doveva essere
inteso
letteralmente quando si parlava di Bonnie McCullough.
La
finestra non era difficile da aprire, l'aveva fatto anche altre volte
dall'esterno, con un coltellino passato nell'insenatura che all'interno
corrispondeva al punto in cui c'era il blocco della maniglia.
Tack.
Con uno
scatto essa si aprì e Damon potè balzare
leggiadro all'interno della stanza
buia, illuminata solo dalla luce della luna che filtrava dalla finestra
ormai
aperta.
Con un
gesto della mano si scompigliò i capelli neri e lucenti e
con un altro si
liberò della giacca di pelle, rimanendo con una maglietta
nera con le maniche
corte, con lo scollo a V, e abbastanza attillata da mettere ancor
più in
evidenza i suoi pettorali scolpiti.
Proprio
quando si stese sul letto di Bonnie, Damon sentì il rumore
dei passi incerti
della ragazza avvicinarsi sempre di più.
Incrociò
le braccia dietro la testa e accese il suo sorriso a 250 watt quando la
ragazza
aprì la porta soprappensiero.
Bonnie
non si accorse subito di Damon, non finchè non chiuse la
porta e non notò la
finestra aperta.
A quel
punto non servì neanche guardarsi attorno, poiché
la voce profonda e sensuale
del vampiro risuonò nella stanza delicata e attraente come
una calamita.
« Ciao
Streghetta » disse semplicemente, ma quello
bastò a far accelerare i battiti
cardiaci di Bonnie.
Nota Autrice:
Ho voluto iniziare a
scrivere una storia ispirata alla saga della Smith che ha come
protagonisti Bonnie e Damon.
Sono i miei personaggi preferiti, e in attesa di vedere una sviluppo
nei seguenti libri volevo dare vita ad una storia tutta mia!
Spero vi piaccia^^