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Autore: kannuki    20/07/2005    4 recensioni
Ford Shelton, un private eye di pochissimo rispetto. Non è proprio quello che si dice un brav’uomo: maleducato e scontroso, gioca d’azzardo e finisce spesso le serate fra risse e gare di bevute.
Max Gershow, giornalista, golden boy e scapolo tossico a tratti mortale. Narcisistico, vanitoso e dannatamente sicuro di se, latitante per i troppi debiti e deciso a sfuggire alla ex moglie e alla fidanzata assillante.
Infine c'è Jordan, ancora innamorata di Ford che a sua volta non l'ha mai dimenticata, Natalie che continua a scappare di casa, Andrea che 'simpatizza' per Max e una vicenda che ruota attorno ad un mucchio di soldi scomparsi e un cadavere scomodo.
Genere: Avventura, Dark, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Natalie tace con gli occhi sgranati, un pò inebetita

Natalie tace con gli occhi sgranati, un pò inebetita. E adesso che faccio? Come lo consolo? Io non sono capace, non mi è mai capitata una cosa del genere!

In preda all’indecisione gli circonda le spalle con un braccio sentendolo rabbrividire.

“Ford…mi dispiace” sussurra accarezzandolo lievemente “non fare così! Non so che fare per consolarti!” sbotta con la voce tremante facendolo voltare dalla sua parte.

Il suo braccio scivola attorno alla vita e la stringe affondando il viso contro la spalla, fra i capelli dorati che lo sfiorano e gli fanno un solletico piacevolissimo.

Sente che il cuore le batte violentemente e la stringe ancora di più respirando a fatica che lacrime che gli strozzano la gola e gli impediscono di inghiottire.

Natalie gli stringe la testa fra le braccia e lo culla contro di se, a lungo, finchè non lo sente calmarsi e non lo lascia neanche dopo quando respira regolarmente muovendosi appena e strusciandole la guancia ispida sulla clavicola. Si asciuga gli occhi con il dorso della mano e torna ad abbracciarla con forza. “Grazie…” mormora con la voce roca che la fa avvampare.

Il cuore comincia a batterle un po’ troppo “niente” sussurra impacciata, il piacere di essere stata utile - per una volta - mescolato all’imbarazzo che serpeggia nelle dita che lo accarezzando affettuosamente.

“Mi sento un idiota…”

Perché?”

La voce di Natalie è morbida e gentile, c’è tanto affetto dentro.

Cristo…mi ci potrei abituare e dopo sarebbe peggio! Ford la guarda per qualche istante e non risponde rabbuiandosi ancora di più.

Si sente anche troppo bene…e non è normale.

“Beh? Cos’è sto musetto triste?” lo prende in giro spingendogli un dito nella guancia senza ottenere alcuna risposta.

Natalie si china a guardarlo, torcendo il collo e facendo piovere i capelli nel vuoto “ti sei addormentato? Sono così soporifera?”

“No, sei rilassante. Anche troppo” borbotta senza guardarla. Continua a fissare la barriera dorata e ne afferra una ciocca giocandoci svogliatamente, la mente in bianco. È anche comoda…pensa muovendo la testa e ascoltando il suo cuore che batte forte. Sfiora distratto il suo ginocchio avvolto dai jeans e lo accarezza senza pensarci, rendendosi conto solo alla fine che i battiti sono accelerati.

Improvvisamente si fa attento e si volta a guardarla.

Natalie sta sorridendo, svagata da qualche pensiero felice perché ha un’espressione languida sul viso. Quando sente che il peso si è spostato e non le preme più addosso, abbassa la testa di scatto e lo guarda. “Che c’è?”

“No, nulla” sussurra guardandola intensamente. Mi starò sbagliando. “Natalie..”

“Si?”

La sua voce ha una nota urgente e lo fa sorridere. Forse anche lei…perché no?

 

Si alza e sospira, battendosi le mani sui jeans impolverati e le allunga la mano per rimetterla in piedi. Natalie vorrebbe rifiutare perché tutto quel contatto fisico fra loro è stato troppo...e poi potrebbe sentire che le tremano le mani e ha i palmi sudati!

Con nonchalance, passa la destra sulla gamba e gliela porge sperando che non si sia accorto della sua agitazione.

Quando è in piedi si aggiusta distrattamente i vestiti e i capelli che le vanno in faccia – perché non stanno mai a posto? – e quell’angolino della tasca che esce sempre fuori…è un fascio di nervi ma spera che lui non se ne sia accorto.

“Torniamo dentro va…” borbotta a bassa voce affondando le mani in tasca nervoso. Sclerosi galoppante. Figurati se ti degna di un pensiero, una così!

Natalie annuisce da un colpetto leggero alla porta socchiusa che si apre con uno scricchiolio.

“Aspetta”

Sobbalza a quell’ordine perentorio e si gira di scatto con gli occhi sgranati e una strana sensazione addosso “s-si?” balbetta alzando la testa mentre si avvicina fino a toccarla. Se fa un passo indietro inciampa nell’ultimo gradino rimasto.

Ford è nuovamente indeciso e la guarda mettendola in estrema agitazione. Non gli tornano certi suoi comportamenti e avrebbe bisogno di una spiegazione. Giusto per dormire la notte: se non riesce a capire, non chiude occhio!

“Dimmi” insiste per trarsi d’impaccio; si tira giù le maniche coprendo le mani e afferra il tessuto nei palmi scoprendo leggermente una spalla. Quel lieve movimento attrae l’attenzione di Ford che si concentra su quell’unico pezzetto di pelle scoperto.

D’un tratto si domanda come sarebbe averla nuda addosso e avvampa fissandole le labbra e il seno, muovendosi su e giù sul suo corpo.

Cosa c’è?”

Natalie si è accorta di quell’esame ai raggi x e non può fare a meno di arrossire “Ford…la smetti?”

“Di fare cosa?” domanda col cervello sconnesso e una voglia opprimente di baciarla e toccarla, sopra e sotto i vestiti…soprattutto sotto!

“Lo stai facendo ancora” sussurra a disagio.

“Ancora cosa?” domanda nuovamente perchè non capisce nulla di quello che sta bisbigliando tutto preso dalla sua fantasia erotica. Natalie gli piace… fin troppo.

“Mi guardi”

Perché sei bellissima”

Natalie sussulta internamente mentre Ford si riprende al suono della propria voce e si allontana di qualche centimetro: non si era accorto di essersi piegato così tanto su di lei. Stava quasi per baciarla.

Baciarla, baciarla…

Baciare Natalie…

G-grazie” sussurra arrossendo così intensamente da calamitarlo nuovamente verso di lei.

“Natalie…” mormora togliendo le mani dalle tasche. Le sfiora le braccia salendo verso le spalle, stordendola con quella novità.

Rovinarsi la faccia è l’ultimo dei suoi pensieri in quel momento.

“Pensavo di averti perso. Non sentirti per tutto quel tempo, non vederti più…” sussurra accarezzandole il collo rigido. “Mi piaceva giocare a nascondino con te”

“Ford, ma che…” lei lo fissa negli occhi e ammutolisce per quello che vede “davvero?”

Lui annuisce e la tira a se, sentendosi sfiorare timidamente. “Non possiamo farlo una volta al mese? Per mantenere viva la tradizione.”

Si che possiamo…” afferma divertita sorridendogli. “Mi sforzerò di trovare qualche posto nuovo”

Ford continua a guardarla in quel modo che le fa muovere le labbra da sola, assumendo un tono grave.

“Mi mancavi un casino” confessa a sua volta con la voce rotta “io volevo tornare ma poi ho sentito quello che stava succedendo e tu non mi hai più chiamata..” Pigola respirando a fatica.

“Scusami…”

Natalie scuote la testa facendolo tacere “no, lo so. Ho capito. Per quello sono venuta da te…”

“Per consolarmi?”

Annuisce con forza continuando a giocare con la manica della sua maglietta “si, anche per quello…”

Ford ha smorzato il sorriso tenue diventando improvvisamente serio “c’è dell’altro?”

Natalie lo guarda per un istante solo indecisa. “Si. La telefonata...quando è caduta la linea..

Si?” la incita con il cuore che batte sempre più veloce.

Anche quando sono venuta a trovarti e tu non c’eri…volevo dirti una cosa” sussurra imbarazzata 

“Come faccio adesso?” Mormora guardandosi attorno e spirando forte.

O merda! Sta dicendo quello che penso?!

“Natalie..” La guarda negli occhi con difficoltà, ingoiando e cercando le parole giuste. “Non c’è sempre bisogno di dirlo” dichiara tirandola verso di lui e respirandole a pochi centimetri dal volto.

 

Natalie è bloccata a metà di un sogno, la realtà le sta sfuggendo di mano quando Ford le accarezza il volto lentamente, facendole chiudere gli occhi. E’ un bacio leggero e morbido quello che si posa sulle labbra, provocando un effetto imprevisto in lei: si ritrae scottata, schiaffeggiandolo all’improvviso.

Che ho fatto?! Si domanda stupita di se stessa, osservando come tocca la guancia e l’espressione di incredulità che ha.

“Non c’è bisogno di usare la violenza” mugugna con voce scherzosa e l’animo che sta sprofondando nella tristezza…allora aveva capito male? Si era sbagliato come un idiota! “Voi donne avete uno strano modo di dare gli schiaffi: colpite con le dita”

“No, non volevo! Scusami, non volevo dartelo!” si affretta a balbettare mentre lui entra in casa e lei gli va dietro disorientata dal proprio comportamento “scusami, mi hai colto di sorpresa, non…”

Ford si gira con un sorriso tenue ripetendole di non preoccuparsi “scusami tu. Non dovevo allargarmi in questo modo con te”

No, porca miseria, ti devi allargare! Pensa restando a guardarlo senza proferire verbo. Le stanno andando a fuoco le labbra e sente ancora il suo respiro che la sfiora gentilmente le guance.

 

Ford la osserva ancora per qualche istante e le augura la buona notte. Ha fretta di nascondersi sotto il letto. Gettarsi nello sciacquone e tirare la catena sarebbe meglio! Natalie annuisce ma non riesce a parlare, le labbra incollate.

“Ford…aspetta dai..  Bisbiglia facendo uno sforzo enorme per muovere le gambe inchiodate sulla listarella di parquet.

Se la ritrova addosso dopo qualche secondo, le braccia attorno al suo collo e il corpo stretto al suo e non capisce quel voltafaccia improvviso.

Mai capito niente delle donne. Una volta ti baciano, un’ altra ti picchiano.. ridacchia dentro di se un po’ sollevato dall’affetto che sente provenire dalla ragazza. Ma chi se ne frega, dopotutto!

“Notte” bisbiglia stampandogli un bacio sulla guancia e restando così parecchi secondi, le labbra che stanno fremendo per l’emozione e il cuore che batte troppo forte trasmettendo il tremito al resto del corpo.

Ford la sente ma resta immobile, anche se vorrebbe stringerla di più e girare la testa per baciarla veramente. Quando la presa si allenta, la lascia andare considerando che uno schiaffo a sera è più che sufficiente per il suo povero cuore maltrattato e non fa caso all’espressione di Natalie che ha deciso di rischiare e di beccarsi uno schiaffo anche lei.

Lo costringe a piegarsi e si allaccia morbidamente a lui posandogli le labbra sulle sue.

Sono fresche, più morbide di prima. “Mi devi uno schiaffo, adesso” sussurra emozionata non credendo d’averlo fatto veramente.

“E’ come se te lo avessi dato, va bene?” mormora tornando ad abbracciarla un bel po’ frastornato.

“Insisto” sussurra ipnotizzata da quello che sta leggendo sul suo viso. E‘ bellissimo!

“Non esiste” afferma accarezzandola lungo la spina dorsale, facendole venire i brividi e intrecciandole dita fra i capelli “posso baciarti, se vuoi…ma non posso picchiarti”

..per me va bene…” bisbiglia sentendo le palpebre pesanti e le labbra che si aprono per ricevere il suo bacio.

 

“C’è di nuovo quel tipo al telefono!”

Max piomba giusto in tempo per vederli balzare ai lati opposti del corridoio e lancia un’occhiatina sarcastica ad entrambi “gli dico di richiamare?”

“Ormai passamelo!” ruggisce strappandogli il telefono di mano e lanciando un’occhiata a Natalie…che se n’è andata in preda all’imbarazzo.

Merda!

“Sempre a rompere il cazzo tu!” sibila nel telefono e a Max, una frase rivolta ad entrambi gli uomini.

“E’ così che si risponde ad un vecchio amico che non vedi da anni?!”

Ford sposta l’orecchio alla risata violenta che lo investe “non sentirti per altri cinque minuti non mi avrebbe fato male!” ribatte innervosito e dondolando su una gamba…proprio adesso che la serata acquistava un senso!

Che vuoi? Non vengo a gettare soldi nel tuo locale!”

Ma come?! Ricorre l’anniversario della morte della mia povera mammina che mi ha lasciato tutti quei soldi per aprire il mio bellissimo casinò e tu rifiuti! Sei una merda!”

Ford sbuffa e grugnisce che non ha tempo…poi ricorda che non ha più niente da fare. Natalie è li con lui…e Jordan…

“E’ un brutto momento, Liberal. Mac è morta”

“O porca putcioè…mi dispiace, ragazzo” mugugna l’uomo con un po’ di tristezza nella voce. “Anche a me” sussurra camminando su e giù per il corridoio.

Ford è capace di farsi chilometri con il cordless in mano. Camminare lo aiuta a pensare. Deve fare qualcosa o impazzirà, anche se sta fermo cinque minuti.

“Beh…”

La voce del suo amico giunge bassa e dispiaciuta “il Casinò è sempre qui…facci un salto se ti va”

Ford annuisce e lo ringrazia sentendosi di nuovo malissimo. Ha appena posato il telefono quando Charlie gli compare di fronte all’improvviso con aria serena.

La scruta per qualche istante e alza un sopracciglio facendo una smorfia “ringrazia che sono troppo buono e che non picchio le donne. Le sibila puntandole contro un dito.

La donna inclina la testa scuotendola e sibilando sottovoce che è uncazzone’ e che se ne va.

“Vai via?”

“Si, non ho più niente da fare qui” afferma afferrando la giacca che ha lasciato sull’omino all’entrata “ciao Ford”

 

Gli addii di Charlie: asciutti e brevi come un tornado improvviso.

 

“Sta attento a quella ragazza”

“Sto sempre attento”

Charlie lo fissa dubbiosa e non commenta “allora sta attento che quel porco di la non le salti addosso”

Ford la studia mentre cerca le chiavi della macchina nella tasca “non te ne andrai perché sono arrabbiato con te?”

“Sai che me frega dei tuoi fanatismi da maschio disonorato!” sibila con una smorfia “ho un cane a cui badare, per non parlare della mia casetta in balia della polvere. Ho saltato l’appuntamento dalla parrucchiera per tenerti la manina mentre frignavi per la tua bella. È tempo di togliere le tende” decide aprendo la porta “ci vediamo”

“Spero tardi” ribatte con voce dura, enormemente dispiaciuto “sei la solita stronza e non cambi mai”

“Neanche tu se è per questo. Mi raccomando..” Charlie lo guarda dritto negli occhi mentre esce “tieni lontano quel coso arrapato dalla biondina”

Ford ridacchia mentre Charlie rimane fin troppo seria. Gli fa morire il sorriso sulle labbra “che intendi…”

“Io ti ho avvisato”

 

La osserva mentre sgomma e se ne va, lanciando la macchina come una matta sulla strada deserta.

Si gratta la testa metaforicamente per cinque discreti minuti ripensando alle sue parole. Sta a vedere che quel maniaco ha già puntato Natalie! 

In preda all’arrabbiatura, gli compare alle spalle all’improvviso mentre Max legge una rivista. Gliela strappa di mano gettandola da un lato e resta a fissarlo mentre lui a sua volta lo guarda “e quindi?” domanda con voce sorpresa.

“Charlie se ne andata”

Eccavolo!” ribatte schioccando le dita “mi piaceva la tua amica” borbotta con la voce depressa ma dopo un secondo alza le spalle e sorride “mi dai il suo numero?”

“Ti do un sacco di calci se non mi dici che intenzione hai con Natalie”

L’uomo alza le mani e lo guarda, placido e composto “tutta tua”

“Tutta mia un cazzo!” sibila arrabbiato “a Charlie tu non piaci e Charlie sa riconoscere i figli di puttana lontano un miglio” ringhia spingendosi contro di lui “se mi mette in guardia contro di te un motivo ci sarà”

“La tua amica ha dei seri problemi” ribatte tranquillo “e anche tu. Non vado ad insidiare le ragazzine”

Ford lo fulmina, colto sul vivo “che stai insinuando, lombrico?”

Il suo ospite ha un’espressione seria che non gli ha mai visto “nulla. Se le piaci non vedo cosa ci sia di male ad approfittarsene”

Che cazzo stai insinuando, lurido verme?!” ringhia alzando la voce e scrollandolo “guarda che io non mi sto approfittando di nessuno!”

“Togli ste mani e fai poco l’incazzato” sibila a sua volta fulminandolo “per me puoi sbatterti chi ti fare, ma quella la non è esattamente un tipo adatto a te”

La stretta si approfondisce e Max può sentire il suo fiato sul viso ”e quale sarebbe il tipo adatto a me?”

“Usarla per dimenticare Jordan…non se lo merita un trattamento del genere!”

Ford lo lascia andare incredulo “tu non sai un cazzo!” ridacchia scuotendo la testa “mai sentita una cazzata più grossa di questa!”

Max lo fissa per qualche secondo prima di parlare “ti piace”

“Allora?”

“E’ molto carina”

“Non sono cieco”

“E’ molto giovane”

“Lo so da me, grazie!” sbotta alzando nuovamente la voce “non immagini gli scrupoli che mi sto facendo con lei!”

Max scuote la testa, così serio che sembra quasi finto “analizziamo i fatti oggettivamente. Voglio scriverci un libro sopra: il classico investigatore scontroso e sgualcito impegnato in mille avventure e mille donne, la ragazzina che s’innamora del detective tanto più grande di lei che le da sicurezza e seda la sua smania di conoscere le meraviglie della vita. La donna di lui muore – ahimè – e cosa può fare la tanto ingenua ragazzina se non gettarsi fra le braccia per consolarlo?”

 

“Vaffanculo Gershow!” sibila girandogli le spalle, le parole che martellano dentro.

 

“…e guarda caso – miracolo! – la fanciulla è anche vergine ma si dona anima e corpo al duro investigatore che ne accetta il fiore appena sbocciato…che schifo, non venderei una riga!” sibila disgustato dall’analisi ‘oggettiva’ della realtà. “Lasciala stare, Shelton

 

“Vattene, prendi le tue cose e vattene!” sibila cercando di non incazzarsi maggiormente.

“Così da lasciarti campo libero che la piccola? Scordatelo”

Ford alza gli occhi al cielo girandosi verso di lui “ma che cazzo…”

“Vi ho visti, prima: se non fossi arrivato sareste finiti dritti dritti sul letto e il mio libro si sarebbe scritto da solo”

“Guarda che non sono un animale fuori controllo come te!” ribatte troppo stupito “lo so dove fermarmi..

“Con lei? Non penso proprio! ”ribatte saltando giù dal divano e sistemandosi i vestiti “con una così come fai a fermarti?”

“Coso…”

“Si, me ne vado. Ti lascio cogliere il fiore innocente senza testimoni intorno”

“Se non te ne vai di corsa, ti prendo a calci in culo fino a casa della tua ex!”

Max lo guarda sorridendo “ecco dove passerò la notte: da Fran. Lei almeno sa quel che vuole”

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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