Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: JoeyPotter90    24/02/2010    2 recensioni
Questa storia è scritta insieme a Aster_Nepthys, nata in un momento di pura follia.
Dimenticate il sesto libro.
Immaginatevi due ragazze stanche della loro vita che decidono di rischiare tutto per cambiarla.
Cancellate l'odio che avete provato per Severus leggendo il sesto libro perchè noi lo abiamo dipinto diversamente.
Preparatevi a un ritorno inaspettato, e a due storie d'amore, una più prevedibile, l'altra completamente illogica.
Ecco a voi la nostra visione del sesto anno di Harry Potter. E' il primo lavoro che pubblichiamo, siate clementi.
P.S. Un grazie di cuore va a Stefano, nostro primo lettore e grande supervisore.
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Severus Piton, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO DICIOTTO: Ricerche al chiaro di luna

L’euforia per il ballo durò anche tutto il giorno seguente. Ovunque si andava si sentivano ancora le ragazze parlare di quello che era successo e di quel ragazzo fantastico che aveva reso la loro serata stupenda. I ragazzi, esasperati da tutta questa situazione, cercavano in tutti i modi di sfuggire a questo post-ballo che non avevano immaginato ma che era prevedibile dopo l’evento di sabato.
Un gruppo sostanzioso di ragazzi del sesto e settimo anno, a sentire quello che diceva Hermione, si era addirittura rifugiato in biblioteca dove le risatine e le voci acute delle ragazze erano seriamente bandite su ordine di Madama Prince.
Per Kyra e Joey la cosa era leggermente diversa.
Entrambe erano perse nei loro pensieri e non sembrava esserci modo di riportarle alla vita reale in cui Hermione aveva cominciato a inveire anche contro di loro, dicendo che se volevano arrivare pronte ai M.A.G.O. dovevano usare ogni momento libero per studiare compresa la domenica e fu inutile farle presente che quegli esami sarebbero stati solo tra più di un anno. Alla fine le due ragazze convennero che non era necessario preoccuparsi particolarmente, tanto quel giorno non sarebbero riuscite a combinare nulla e tornarono a immergersi nei propri pensieri.
Joey aveva ancora in testa ogni singolo attimo di quello che era successo nella Stanza delle Necessità e forse, tutt’ora, non si rendeva pienamente conto di quello che c’era stato tra lei ed Harry.
Quella mattina si era svegliata presto, con le prime luci del sole che entravano da una piccola finestra ed era rimasta a guardare il ragazzo sdraiato accanto a lei per quelle che le erano sembrate ore. E la cosa più bella era stata sentire il cuore scaldarsi quando lui si era svegliato e dolcemente l’aveva baciata per darle il buongiorno più bello che avesse mai ricevuto.
Si chiedeva distrattamente se qualcuno l’avesse capito, o se lo avesse sicuramente immaginato. Non che le importasse qualcosa ma di certo non voleva che la sua prima volta finisse sulla bocca di una Lavanda Brown e di conseguenza su quella di tutta la scuola.
Eppure, ogni cosa in lei sembrava evidenziarlo in maniera impressionante: lo guardava, sorrideva e abbassava gli occhi, imbarazzata, sentendo il suo sguardo insistente addosso che la costringeva a rialzare il viso per specchiarsi nei suoi occhi verdi che mai li aveva visti così luminosi.
Ma forse era tutta un’illusione, frutto della sua immaginazione. Ma alla fine che importava? Era bello così e desiderò rimanere in quella Sala Comune a guardarlo finchè non si sarebbe stancata.
Kyra, invece, stava ancora rimuginando su quello che era successo con Severus quella mattina.
L’aveva fatta chiamare con urgenza e proprio non si sarebbe mai immaginata un discorso del genere.
-Entra- le disse semplicemente Severus, quando bussò alla porta.
-Come mai mi hai fatto venire?- chiese la ragazza, incuriosita, chiudendosi l’uscio alle spalle.
-Niente di particolare, ero solo curioso- rispose lui, guardandola –Volevo sapere solo cosa avevi combinato ieri sera quando è scoppiato quell’acquazzone, ci hai messo una vita a rientrare-.
Kyra ricambiò il suo sguardo, interdetta, ma il ricordo di Sirius sotto la pioggia la fece arrossire lievemente –Non so come mai non sono rientrata, stavo bene sotto la pioggia… E poi parlavo con Sirius- rispose mentre l’uomo davanti a lei corrugava la fronte, contrariato.
-Si, vi ho visti ballare
insieme- affermò tagliente –Non me lo sarei mai aspettato-.
-Beh, era un ballo… Non credevo potesse essere così divertente- disse lei, sorprendendosi a sorridere –E poi anche tu hai ballato- gli fece notare la ragazza.
-Non cambiare discorso Kyra, ho ballato solo con voi- rispose il professore.
-Ma quello con Sirius è stato solo un ballo…- disse lei con calma, non riuscendo a capire perché Severus se la prendesse tanto.
-Certo… Possibile che non hai visto come Black ti guardava?- le domandò, alzandosi di scatto dalla sedia e cominciando a camminare avanti indietro per lo studio.
-Ma Severus, non è quel tipo di persona!- esclamò contrariata la rossa.
-E tu come lo sai?-
-Beh lo conosco… Ho parlato con lui…- raccontò lei, pensierosa.
-Parlare una volta non ti permette di conoscere veramente una persona!-
-Non ho parlato con lui una sola volta… - bisbigliò lei, arrossendo mentre chinava il capo.
-Cosa?- esclamò il mago, inviperito. –E io che mi preoccupavo di Finnigan! Kyra quell’uomo ha vent’anni più di te! Potrebbe essere tuo padre! Pensavo di potermi fidare del tuo buon senso!-
-Severus, cosa stai dicendo?- chiese la giovane, confusa.
-Sto solo cercando di aprirti gli occhi!- disse serrando la mascella.
-Finiscila, non è assolutamente vero…- protestò la ragazza ma il suo rossore contraddiceva quelle parole.
-Capisco. Quindi è per questo che arrossisci? Perché
non è assolutamente vero?- le chiese facendole il verso.
-Non sto arrossendo- disse la ragazza tirandosi involontariamente indietro e toccandosi le guance calde.

Ripensando a quel momento Kyra si portò una mano sul viso: non si era per niente resa conto di arrossire. A Severus non aveva detto che il pensiero di quell’uomo continuava ad attraversarle la mente e questo la portava a pensare che lei in realtà stesse solo mentendo a sé stessa perché ammetterlo avrebbe complicato enormemente le cose. Severus aveva ragione: era un uomo, con vent’anni di differenza… Cosa poteva trovare in una ragazzina diciassettenne?
-Senti Kyra, non ho voglia di stare qui a discutere. Volevo solo parlarti sinceramente. Black non è quello che la tua fantasia da ragazzina ti fa pensare, tanto meno la persona giusta per prendere una stupida cottarella adolescenziale-
-Tiri sempre in ballo questa storia! Perché secondo te dovrei aver preso una cotta per lui?-
-Mi sembra di rivedere Joey qualche tempo fa, quando correva dietro a Potter!-
-Severus, ti stai sbagliando. Per me è solo…-
-Non mi interessa cos’è per te Black. Ti voglio solo dire di stare attenta…- cercò di metterla in guardia.
-Ma perché?- chiese sbuffando.
-E’ risaputo che ad Hogwarts faceva a gara con il suo
caro amico Potter per chi faceva più conquiste!-
Era rimasta completamente spiazzata da quelle parole, incapace di nascondere quello che sentiva dentro a Severus. Sapeva che sul suo viso si era dipinta un’espressione più che eloquente e per il mago fu solo una conferma. Ma in quel momento a lei non importava… Era come se si fosse svegliata improvvisamente da un bel sogno per ritornare con i piedi in quella che era la sua realtà. Doveva aspettarselo, era stato ragazzo anche lui e per quanto non le importasse quello che aveva fatto in passato, l’attrazione per lui dava un nuovo senso a quelle parole: sentiva un lieve timore salire verso la gola, dettato dalla preoccupazione che fosse rimasto la stessa persona che era quando frequentava Hogwarts e che lui non la considerasse niente di più che una semplice ragazzina.
-Ti sei fatto un’idea sbagliata. Io non ho nessuna infatuazione per lui- rispose ingenuamente Kyra.
Con quella frase si era voltata ed era uscita dallo studio. Ma ora, ripensando a quella discussione nella tranquillità della Sala Comune, si rendeva perfettamente conto che mentiva.
-Vogliamo parlarne?- chiese Joey interrompendo i suoi pensieri e facendola sobbalzare.
-Parlare... di cosa?- chiese smarrita la giovane, rannicchiandosi ancora di più sul divano.
-Di Sirius, mi pare ovvio- rispose sorridendo l’amica, ma il suo sorriso si spense vedendo l’occhiata triste che Kyra le lanciò. –Qual è il problema? Credevo che ti fossi divertita ieri sera…-
-Si, infatti. Ieri sera è stato… perfetto. Ma questa mattina….-
-Severus?- La rossa annuì solamente. –Sempre il solito… Che ti ha detto?-
-Alla fine ha ragione… Lui ha vent’anni più di me…- incominciò Kyra.
-Si, certo. Ha vent’anni più di te… e la vita è una sola e tu dovresti fare quello che ti dice il cuore-
-Mary, non vuol dire nulla… Severus dice che era una specie di Play Boy a scuola… Non potrebbe trovare niente in me degno di considerazione…-
-Alisia, ma alla fine che importa? Il passato è passato, lui ha avuto la sua vita e tu la tua. Vuoi rimpiange qualcosa di bello per una cosa del genere?-
-Non sto dicendo che mi interessa il suo passato…- protestò debolmente la ragazza.
-E allora cosa, che non è interessato a te?-
-Si, quello. Chi ti dice che è cambiato? Che non sia rimasto il ragazzo di un tempo?-
-Nessuno. Ma non mi è sembrato così superficiale. Senti… me l’ha detto anche Harry…-
-Cosa?- chiese alzando la testa incuriosita. –Da quando tu ed Harry parlate di me e Sirius?-
-Da quando abbiamo capito che qualcosa sta cambiando. Lo vede diverso, ride, scherza… Non lo ricordava così da… non sa nemmeno lui da quanto…-
-Non vuol dire nulla. Semplicemente stiamo bene insieme- sussurrò Kyra poco convinta.
-Si, certo. Allora, facciamo una cosa… Presto, forse oggi stesso, lo vedremo per quelle ricerche, no? Tu fingiti arrabbiata con lui… Se vedi che cerca spiegazioni… allora siamo a metà strada…-
-Magari si preoccupa per me solo perché gli ho salvato la vita- bofonchiò tornando a raggomitolarsi al suo posto.
-Accidenti! Perché ti ostini a credere di non piacergli? Vogliamo chiedere a Finnigan se piaci?-
-Assolutamente no!- esclamò tirandole un cuscino e colpendola in piena faccia. –Va bene, hai vinto! Ci proverò ma non vorrà dire nulla-
-Lo sapevo che con le buone maniere si ottiene tutto! Ah… Sai bene che questo Severus non lo deve venire a sapere… Questa sarebbe la volta buona che mi ammazza…-

A pomeriggio inoltrato poco prima che si dirigessero a mangiare davanti ad Harry atterrò un grosso gufo nero, portando una lettera di Sirius, estremamente breve.
“Questa sera, a mezzanotte, davanti alla Strega Orba. Non fate tardi, non abbiamo molto tempo.”
-Perché ci dobbiamo vedere con Sirius questa sera?- chiese Ron
-Amore non glielo hai detto?- chiese Joey, stizzita.
Harry scosse la testa in segno di diniego sorridendo.
–Cosa vorrebbe dire no? Ti sembra che…- incominciò la ragazza ma fu subito interrotta da Harry -Tu glielo hai detto?-
Lei rimase col dito puntato verso di Harry in silenzio per un attimo. Poi, dopo averci pensato un po’, disse –No, veramente non pensavo di doverlo fare io…-
-Siamo in due…- disse Harry. –Secondo me doveva farlo Kyra ma fa finta di niente…-
Joey sorrise apertamente. –Si, sai amore, lo credo anche io…-
-Volete finirla? Fate i complici per le cose sbagliate, ecco qual è il vostro problema! Sbaglio o eri stato tu a dire che bisognava dirlo ad Hermione con calma?- saltò su Kyra, indispettita.
-Acuta osservazione, ma…-
-Stop, stop, stop!- urlò Ron facendo girare alcuni ragazzini del secondo anno che parlottavano qualche tavolino più in là. –Andrete avanti all’infinito così. Cosa sarebbe questa cosa che dovete dirci?-
-Questa sera dobbiamo vedere Sirius nel luogo che ci ha indicato per iniziare le ricerche. Dice che già il tempo è poco… Se rimandiamo ancora di molto non finiremo più- rispose Kyra abbassando la voce mentre lanciava un’occhiataccia ad Harry.
-Io direi che vuoi vedere Sirius per un altro motivo, ma…- incominciò Joey mentre tutti gli sguardi confusi, ad eccezione di quello di Kyra, saettavano verso di lei.
-Mary, se non la smetti, ti affatturo…- minacciò Kyra con un sorriso per niente dolce sul viso.
-Ma che ho detto? Questa mi sembra la pura e semplice verità, Alisia e credo che…-
-Vuoi proprio morire?- domandò la ragazza, fingendo di prendere la bacchetta.
-Ma… uffa- sbuffò, sorridendo.
-Non provare a capirle- suggerì il rosso ad Harry –Tutto tempo perso-
Harry si limitò ad annuire mentre il gruppetto si faceva più vicino e abbassava ancora di più la voce per evitare che qualcuno sentisse.
-Che dite, la Sala Comune sarà vuota a mezzanotte?- chiese Hermione, preoccupata.
-Beh, è raro che qualcuno rimanga sveglio fino a quell’ora…-
-Se non ci sarà nessuno sarà un gioco da ragazzi- proferì Kyra. –Basterà portarci la Mappa del Malandrino ed assicurarsi di non incontrare nessuno di indesiderato-
-Perché a me non sembra così facile?- domandò Hermione, che aveva incominciato a studiare tutti i Grifondoro come per valutare che sarebbe stato in grado di rimanere alzato fino a tardi quella sera.
-Perché ogni cosa che implica un infrangere le regole a te non sembra facile, Hermione- la prese in giro il rosso, sorridendole. Lei non riuscì a ricambiare il sorriso, arrossendo solamente. Per fortuna nessuno degli altri si accorse di quello scambio di sguardi, altrimenti sarebbero partite domande su domande che lei avrebbe voluto evitare a tutti i costi. Quello che era successo la sera prima era così confuso e non riusciva ancora adesso a trovarci il filo logico. Aveva apprezzato lo sforzo di Ron di fingere che era tutto normale ma per lei non sembrava così semplice.
–Simpatico, Ron- si sforzò di rispondere. -E se rimane qualcuno sveglio che facciamo?- domandò poi, mettendo da parte i suoi pensieri, capendo che al momento c’era altro di cui occuparsi
-Ce ne preoccuperemo quando sarà il momento- disse Ron. –Troveremo un diversivo. Vedetela così… Avere dei fratelli come Fred e George dà i suoi frutti col passare degli anni-
-Ok, allora è deciso. In un modo o nell’altro a mezzanotte saremo da Sirius- proclamò Harry, ignorando l’ennesima occhiata preoccupata della riccia.
I sei annuirono poi Joey chiese ad Harry: -Tu credi che Silente sarebbe d’accordo?-
-Non so… Lui non mi ha detto di non chiedere aiuto… Mi ha solo detto che lui non mi potrà più aiutare di persona-
E detto questo si diressero tutti a cena, pensando a quello che li avrebbe aspettati quella notte.

I ragazzi si ritrovarono davanti alla Strega Orba qualche minuto prima della mezzanotte. Fortunatamente erano andati a letto tutti presto, un po’ perché la giornata era stata molto lunga un po’ per le interrogazioni a sorpresa della McGranitt che avevano fatto strage tra gli studenti di ogni anno.
Hermione, benché le ricerche non fossero ancora iniziate, era vicino ad una crisi nervosa, per colpa di Ron. Aveva iniziato a lamentarsi dalle dieci, dicendo che lui era troppo stanco e che secondo lui si dovevano rimandare le ricerche. Hermione si era opposta con tutta la sua forza, forse per i primi dieci minuti. Poi lo aveva lasciato a brontolare sulla sua poltrona. Anche in quel momento tutti continuavano a sentire la sua voce in sottofondo ed Harry, esasperato quanto l’amica, stava valutando attentamente quale incantesimo propinargli.
-Senti, se proprio non vuoi, vattene a letto!- disse il ragazzo capendo che una maledizione non sarebbe stata l’ideale.
-Davvero?- chiese il rosso, speranzoso.
-Certo che no!- si intromise Hermione –Tu non lo conosci le frasi di circostanza?-
-Ma…-
-Finitela, tutti e tre. O ci aspetterà una bella visita nell’ufficio della McGranitt- sibilò Kyra alterata, proprio mentre il suo orologio segnava la mezzanotte esatta.
Dopo pochi secondi la statua della Strega Orba si aprì e un enorme cane nero ne saltò fuori avvicinandosi trotterellando al gruppetto, mentre già cominciava ad assumere forma umana.
-L’ultima volta mi era sembrato più largo…- disse pulendosi la polvere dai vestiti.
-Sei tu che sei ingrassato!- rise Harry facendo sorridere anche il padrino.
-Ma avete finito di fare i bambini? Non siamo qui per divertirci- disse Kyra riservando loro un’occhiata torva e intercettando il sorrisetto di Joey.
Seguì un momento di silenzio dove tutti guardarono la ragazza che sembrò notare solo lo sguardo di Sirius, mentre cercava di impedirsi di arrossire.
-Si, bene… Kyra ha ragione… Harry, la mappa…-
Il ragazzo annuì mostrando a tutti il vecchio foglio di pergamena.
La strada sembrava libera: Gazza e Mrs Purr erano nei sotterranei e si trovavano proprio davanti a Pix, Piton sorvegliava il settimo piano andando avanti e indietro per il lungo corridoio.
-Vedete che non è una buona idea? Voglio tornare a dormire!- protestò Ron.
-Se Severus ci becca andiamo in guai seri…- disse Joey mordendosi il labbro.
-C’è una scorciatoia dietro questo arazzo- disse Sirius precedendoli verso le scale. –Aspetteremo che Piton cambi postazione-
-Sicuro di quello che fai?- chiese Kyra guardandolo dubbioso.
-Hai altre alternative?-
-Non so, potremmo…-
Joey sbuffò, si voltò verso Harry, prese la mappa del Malandrino e incominciò ad avviarsi verso l’arazzo. –Siamo fortunati. Mentre voi discutete, lui sta scendendo. Quindi se non vogliamo farci trovare qui, meglio darci una mossa. Ci aspetta una nottata molto lunga-
-Caspita, tra una e l’altra questa sera….-esclamò Sirius incamminandosi con il gruppetto, sempre seguito dai borbottì di Ron.
-Ron, se ci fai scoprire, ti maledico. Attento, non vorrei averti sulla coscienza- minacciò Kyra.
-Sentite, voi non capite! Per me dormire è importante! Ho bisogno di almeno…- provò Ron ma fu subito interrotto da Joey che si voltò verso di lui, facendo fermare anche tutti gli altri. –E per la nostra salute mentale è importante che tu stia zitto. Davvero, Ron, sono seria. Hai sonno, l’abbiamo capito. Dormirai domani nell’ora di Severus, ok?-
-Non posso dormire durante l’ora di Piton. Non sai quanti punti ci toglierebbe… Poi me la devo sorbire io Hermione…-
Alzando gli occhi al cielo il gruppetto riprese a camminare, mentre Sirius si avvicinava ad Harry.
-Che succede a quelle due stasera?- chiese con uno sguardo eloquente. –Sono in fase mestruale?-
-Che cosa hai detto, Sirius Black?- sibilò Joey voltandosi di scatto verso l’uomo seguita da Kyra ed Hermione.
-Posso dire con certezza che… - incominciò Harry cercando di spiegarsi.
-E tu pure che gli rispondi! Andiamo bene!- esclamò Joey guardandolo negli occhi.
Si voltò mentre Kyra continuava ancora a fissare il mago, con espressione piuttosto seria.
-La tua delicatezza è commovente- commentò in un sussurro appena udibile.
-Non pensavo fosse una cosa così tremenda da dire…Molte donne soffrono di questi cambi d’umore- si giustificò in un’alzata di spalle.
-Certo, sono sicura che di queste cose te ne intendi- rispose la ragazza. –Meglio seguirli, devi mostrarci tu il passaggio-
Detto questo lasciò Sirius che la guardava completamente allibito, raggiungendo l’amica che camminava poco più avanti.
Arrivati davanti all’arazzo, Sirius lo spostò con un semplice gesto della bacchetta, lasciando intravedere una ripida scala a chiocciola, interamente scavata nella pietra.
Lasciò che il gruppetto lo precedesse, rimanendo indietro insieme ad Harry.
-Cosa stavi cercando di dirmi prima che qualcuno ci interrompesse?- chiese l’uomo curioso.
-Pensavo che una persona come te l’avesse già intuito- sorrise Harry, fissandolo.
-Volevo solo averne la conferma-
A quelle parole Joey si voltò nuovamente, osservando i volti dei due. Lo sguardo di Sirius non lasciava dubbi: aveva capito perfettamente cosa c’era stato tra di loro.
-Complimenti- sussurrò Joey, guardando Harry per alcuni secondi prima di andarsene.
-Dannazione…- mormorò il ragazzo.

Finalmente arrivarono al settimo piano assicurandosi che fosse completamente deserto e Sirius si piazzò di fronte a un muro sgombro. Prese a camminare tre volte avanti e indietro fino a che non si materializzò una grande porta in legno davanti ai loro occhi.
Quando entrarono il gemito di Ron risuonò nella stanza ingombra, mentre la porta si chiudeva dietro di loro.
Montagne di cianfrusaglie si alzavano davanti a loro, pericolanti, nelle quali a malapena si potevano scorgere gli oggetti che le componevano: libri, mantelli, bottiglie, tappeti e persino mobili rotti ingombravano ogni angolo della camera creando la spiacevole sensazione che da un momento all’altro sarebbero potuto essere sommersi da tutta quella pattumiera.
-Ma voi state scherzando!- esclamò il rosso –Qui ci vorrà una vita per finire e io ho bisogno di riposo!-
-Ron, adesso basta!- esclamarono Sirius e Kyra contemporaneamente, voltandosi verso di lui e osservandolo con freddezza.
Sotto quello sguardo il ragazzo si fece piccolo, indietreggiando, ma i due avevano smesso di interessarsi di lui, e si stavano guardando negli occhi.
Kyra arrossì, voltandosi, e a quel gesto l’uomo non riuscì a trattenere un sorriso.
-Per la barba di Merlino… - sussurrò Hermione –Ci deve essere un modo per finire prima!- e senza aspettare lanciò un incantesimo d’appello che però non sortì alcun effetto.
-In questa camera non funziona quell’incantesimo. È la Stanza stessa ad impedirne l’utilizzo, come se fosse un suo potere particolare- spiegò l’uomo, con un’alzata di spalle.
-E’ meglio dividersi- suggerì Kyra, che intanto si era voltata per nascondere l’imbarazzo –Altrimenti il peggior incubo di Ron potrebbe avverarsi-.
-Mi piace come ragiona questa ragazza!- esclamò Ron, dirigendosi a passo sicuro verso Hermione e scomparendo con lei dietro una pila di vecchi libri.
Anche Joey, seguendo il consiglio dell’amica, si dileguò senza degnare Harry neanche di un’occhiata. Il ragazzo la chiamò, poi vedendo che non lo aveva minimamente ascoltato si voltò verso i due rimasti.
-Scusate, devo risolvere questa faccenda- disse in un sospiro, seguendola e lasciandoli soli.
-Sembra che saremo gli unici a cercare il medaglione- fece notare il mago con un mezzo sorriso.
-Beh, allora è proprio il caso di metterci subito al lavoro- rispose freddamente la giovane, voltandosi e mettendosi a frugare in uno dei tanti scatoloni.
La rossa ribaltò completamente il contenuto fuori dalla scatola, mentre l’uomo la seguì, sentendo il suo sguardo insistente sulla schiena; stava cominciando a pensare che l’idea di Joey fosse del tutto priva di senso, soprattutto perché si rendeva conto che non sarebbe riuscita a fingersi arrabbiata con lui ancora per molto.
-Hai intenzione di tenermi il broncio per tutta la sera?- chiese contrariato Sirius.
Lei sospirò alzando finalmente il viso, senza però parlare.
-Andiamo, qual è il problema? Credevo che ieri fosse stata una bella serata…-
-Infatti, mi sono divertita con te…- ammise la rossa.
-Ma?- domandò l’uomo.
-Ma niente… Non preoccuparti-
-Nessuno ti ha detto che non sei brava a mentire?-
-Sono solamente stanca… davvero… è stata una giornata pesante… Sai come è la McGranitt…-
-Ero convinto che per la ragazza che mi ha salvato la vita la McGranitt fosse uno scherzo…- le prese in giro l’uomo sorridendo.
La ragazza non riuscì a trattenere un sorriso di rimando –Oggi era più tremenda del solito-
Ripresero a camminare tra le montagne di oggetti, guardandosi intorno distrattamente.
-Quindi quello che mi hai detto prima era solo una battuta?-
-A cosa ti riferisci?- finse di non capire la ragazza.
-Quella frase… in corridoio…- chiarì lui.
-Ah…quella… Ma niente, sono solo voci-
-E chi te le ha riferite?- chiese incuriosito.
-Qualcuno che conosci…-sussurrò la rossa.
-Va bene, se non vuoi dirmi chi, almeno dimmi cosa sai-
-Solo che sapevi far divertire le ragazze- disse infine, trovando il coraggio di guardarlo negli occhi.
Sirius la guardò alcuni secondi, poi scoppiò a ridere, mentre lei lo osservava sempre più confusa.
-Non pensavo che una cosa del genere si potesse dire con tanto garbo!- esclamò. Riprese a parlare solo quando finalmente riuscì a tornare serio –Comunque è vero, ero un tipo che piaceva… beh, piaceva molto-.
-Modesto eh?-
-Cosa vuoi farci? È un dono di natura- le rispose con un ghigno.
La giovane non riuscì a capire se si stesse riferendo alla modestia o al fatto che piacesse alle donne, così preferì tacere, mentre la mente vagava verso pensieri che era meglio non rivelare.
A salvarla da quella situazione imbarazzante giunse la voce di Joey che li richiamava verso l’altro lato della stanza: -Venite, forse abbiamo trovato qualcosa!-.

Ron ed Hermione stavano camminando affiancati, fermandosi di tanto in tanto quando sembrava loro di vedere qualcosa di interessante.
-Ma come deve essere questo… coso?- chiese Ron frugando tra alcuni vecchi vestiti –Harry non ci ha dato molte informazioni…-
-Potrebbe avere inciso lo stemma di Hogwarts… e sicuramente sarà circondato da un enorme potere magico…- suggerì la riccia, richiudendo un armadio pieno di ragnatele con una faccia schifata.
-Beh grandioso! Peccato che nessuno di noi sappia riconoscere questa fonte di potere, potrebbe essere ovunque!- si lamentò.
-Ron sai che se spendessi meno tempo a parlare e più a cercare a quest’ora avremmo finito?-
Hermione pensò che la stessa cosa l’avrebbe potuta dire a se stessa… Insomma, non che lei parlasse molto ma dove era finita la sua concentrazione? Perché spostava oggetti a caso, senza nemmeno degnarli di attenzione? Si disse che quello era l’unico modo per non guardare Ron negli occhi, cosa che doveva evitare fortemente. Il perché non lo sapeva bene neanche lei… Non si riusciva nemmeno a spiegare il motivo per cui arrossiva così violentemente solo guardandolo di sfuggita. Chissà se si fosse avvicinata per…
“No!” disse a se stessa. “Meglio non pensarci, perché tanto non succederà mai…”
Se voleva mantenere quello che aveva detto al ballo questo non era di certo il modo migliore.
La sua voce la riportò alla realtà.
-Sai, lo stavo pensando anche prima, se desiderassi un letto potrei averlo in cinque secondi, un cuscino morbido… una bella coperta pesante… cinque secondi e…-
Basta, non ce la faceva più… Sapeva che se non trovava una soluzione sarebbe scoppiata, sia perché lui parlava davvero troppo sia perché sentiva l’esigenza di stargli vicino, il più possibile. Così fregandosi di tutto e di tutti, decidendo per una volta di seguire il suo cuore e non la sua testa, abbandonando la sua razionalità che sempre l’aveva caratterizzava, non gli fece neanche terminare la frase, tappandogli la bocca con un bacio, talmente improvviso da lasciarlo spiazzato. Era caldo e desideroso tra le sue braccia, mentre dolcemente lo stringeva avvicinandolo a se. Lo sentì premere per approfondire il bacio e per lei fu come risvegliarsi... Ma cosa stava facendo? Era sbagliato, tremendamente sbagliato… Fece per sottrarsi, il viso bollente, rosso forse quanto quello di Ron, ma lui glielo impedì tornando a cercare la sua bocca. Così Hermione si lasciò finalmente andare, portando le sue mani tra i capelli rossi del ragazzo e stringendosi a lui.
Si separarono guardandosi confusi e sorridendosi lievemente, entrambi sorpresi da quanto era accaduto. Poi il sorriso di Ron si spense. -Non capisco…- disse poco dopo.
-Che cosa?- chiese Hermione, allontanandosi per poterlo vedere bene in viso.
-Questo… Insomma… Tu al ballo eri stata chiara… Non volevi rovinare la nostra amicizia, le cose erano perfette così, e non aveva senso complicarle… E ora…-
-Sono stata una sciocca, pensavo di poter mascherare bene i miei sentimenti ma solo ora capisco quanto mi sbagliavo…-
-E’ questo che mi piace di te…- disse accarezzandole una guancia.
-Ti piace che io sia contraddittoria?- chiese lei inarcando le sopraciglia.
-No, mi piace la tua timidezza e il modo in cui arrossisci…- le sussurrò con un sorriso tornando poi a baciarla.
La voce di Joey li raggiunse da lontano, facendo staccare nuovamente Hermione da lui.
-Dovremmo andare…- bisbigliò Hermione quasi dispiaciuta.
-Si, forse…- rispose lui tornando a concentrarsi sulle sue labbra.
Un colpo di tosse li fece sussultare, rivelando che non erano più soli.
-E bravo il nostro Ron che si fingeva stanco e poi…- esclamò Sirius facendo ridere di cuore Kyra.
-Ecco, veramente…- cercò di dire Hermione arrossendo vistosamente, mentre la stessa sorte toccava alle orecchie di Ron.
-Non c’è bisogno di spiegare, abbiamo capito benissimo!- rincarò la dose l’uomo senza smettere di sghignazzare.
-Non abbiamo tutta la notte!- urlò Harry nelle vicinanze.
-Se fosse impegnato come loro due, non sarebbe così impaziente!- disse voltandosi verso Kyra che cercava di darsi un contegno.
-Finitela, ok?- disse Ron mentre sul suo volto si dipingeva un sorrisetto di scherno. –Potreste far pratica anche voi invece di…-
-Cosa?!- saltò su Kyra.
-Non riesco proprio a piacerti eh?- domandò l’uomo riservandogli uno sguardo da cagnolino bastonato tanto dolce da farle venire voglia di riempirlo di coccole.
Fu Hermione a salvare la situazione, dopo il terzo richiamo degli altri due. –Andiamo a subirci la sfuriata di Joey- disse prendendo per mano Ron mentre Kyra li seguiva con un sospiro di sollievo e Sirius chiudeva il gruppo.

Joey sentì Harry arrivare di corsa e poi rallentare il passo quando ormai si trovava vicino a lei.
-Amore...- chiamò lui ma fu del tutto ignorato, mentre Joey osservava il contenuto di una cassettiera in cerca di qualcosa che potesse passare per un medaglione di quel genere.
-Joey, ti prego...- Posò una mano sul suo braccio, ma lei si scansò, allontanandosi di qualche passo.
-Joey...-
-Senti, Harry, siamo qui per un motivo o te ne sei già dimenticato? Motivo che non implica obbligatoriamente lo scambio di parole, quindi mettiti a cercare pure tu-
Detto questo tornò a concentrarsi sulla sua cassettiera, spostando poi lo sguardo su una pila di gioielli tutti aggrovigliati.
-Ti prego…-
-Sai cosa c’è?- chiese muovendo qualche passo avanti, saltando una pila di scatoloni troppo pieni di polvere da far cambiare idea a chiunque, quando capì che tra quei gioielli non c’era nemmeno l’ombra di un medaglione. –Credo che tutti qua dentro ci siamo dimenticati cosa siamo venuti a fare. E’ stato un miracolo che non ci hanno beccati mentre ci dirigevamo qui, visto il casino che facevamo…-
-Controllavo la mappa appena potevo!- protestò il ragazzo, punto in viso.
-Ce l’avevo io la mappa! E se non vi avessi detto di muovervi Severus ci avrebbe beccati di sicuro! Sai cosa rischio se lui mi vede in giro di notte con te e Sirius?-
-Si, ma…- cercò di ribattere quando ne ebbe l’occasione.
-Ma niente, cerca e fine. Questo dobbiamo fare questa notte e questo faremo- Tornò sulle sue ricerche, decidendo con un sospiro di immergere le mani in uno scatolone che dava l’idea di essere lì da almeno cinquant’anni. La prossima volta si sarebbe dovuta ricordare di portare dei guanti…
-Joey, riprendiamo il nostro discorso… Possiamo parlarne?-
Lei tornò a voltarsi verso di lui fronteggiandolo. -Parlare di cosa, Harry? Del modo in cui sbandieri ai quattro venti quello che succede tra di noi? O di come mi consideri un trofeo?-
-Ma cosa stai dicendo? Io non ti considero un trofeo!-
-Quindi non ti stavi vantando con Sirius per ieri notte? Perdonami se a me è sembrato così! Hai fatto lo stesso con Ron, Dean, Seamus o Neville? O con chiunque altro?-
-Joey, andiamo smettila. Sirius non è un estraneo, è il mio padrino! Ed è normale che lui sappia tutto...- cercò di spiegarsi il ragazzo.
Lei sospirò, esasperata. -Non è il fatto che il tuo padrino lo sappia o meno! È il modo in cui l'hai detto che non va!-
-Da quando chiami Sirius il”mio padrino”?- chiese sconcertato Harry fissandola confuso.
-Da quando lui è diventato la persona migliore a cui dire certe cose!- rispose a tono Joey, fissandolo di rimando.
-Credo che tu stia esagerando...- disse Harry con un sussurro.
Lei alzò le mani in segno di resa, mentre un sorriso per niente allegro le si dipingeva sul viso. -Hai ragione, sto esagerando. Perchè mai dovrei prendermela, vero?- disse girandosi per nascondere una lacrima che le rigava il viso.
-Joey...- la chiamò avvicinandosi e abbracciandola da dietro. -Perché piangi ora?-
-Perché sono una sciocca. Credevo che fosse significato qualcosa anche per te. Mi sbagliavo, non importa-
-Amore, non dirlo. Ieri è stata la notte più bella della mia vita... Tutto il giorno mi dico che se solo ti avessi conosciuta prima, o avessi creduto subito in te... Non pensavo che sarei stato in grado di provare così tante emozioni tutte insieme, invece tu... Sei così importante, Joey...- le disse accarezzandole una guancia, asciugandole l'ultima lacrima, mentre la faceva voltare. -E giusto perchè tu lo sappia non l'ho detto a così tante persone... Solo Ron e Sirius ovviamente... Ma nessun altro, davvero...-
Lei annuì, sorridendo lievemente, mentre Harry le si avvicinava per baciarla.
-Il problema non sono solo io però, mi sembra di aver capito....- sussurrò quando si furono staccati. Joey lo prese per mano conducendolo tra un corridoio stretto riprendendo le ricerche, prima di rispondere. -No, infatti. Credo solo che se Sirius non fosse così... esuberante… forse questa discussione non ci sarebbe stata...-
-Amore, ma lui è così... Lo è sempre stato...-
-Infatti, è questo che mi preoccupa- confermò Joey -Anche per Kyra... E' così presa... E se non fosse cambiato?-
-Non puoi saperlo- le disse il ragazzo fermandosi per guardarla in volto.
-Non lo so, Harry... Ti basta osservarla per capire che qualcosa in lei sta cambiando e anche troppo in fretta... Ma in lui?-
-Anche se non sembra Sirius è cambiato, lo era già prima di conoscere Kyra… Lui e mio padre erano adolescenti e si sono divertiti a modo loro, però poi con l’età si matura... Anche mio padre cambiò per sposare mia madre...-
-Si, è vero-
-Vedrai, andrà tutto bene. Tu cerca di non forzare troppo le cose...- suggerì Harry con un mezzo sorriso. Sorrise anche lei, guardandolo di sfuggita. -Chi dice che io sforzo le cose?-
-Ti ho sentito in Sala Comune... Il meraviglioso consiglio che le hai dato... Anche se avrei giurato che lei non ti avrebbe ascoltato...-
-Se l'ha fatto un motivo ci sarà pure, antipatico...-
E questa volta fu lei ad avvicinarsi a lui, baciandolo con passione. Poi si staccarono e ripresero le ricerche, senza aggiungere altro alla conversazione.
Dopo quelle che parvero ore passate tra quegli oggetti pieni di polvere, Joey vi riconobbe qualcosa che poteva assomigliare all'oggetto delle ricerche: una catenella sottile rossa e attaccata un ciondolo a goccia con inciso lo stemma dei Grifondoro.
-Venite, forse abbiamo trovato qualcosa!- urlò Joey esaminando il ciondolo che aveva tra le mani mentre Harry le si avvicinava.
-Che dici, gli può assomigliare?- chiese lei in un sussurro mentre Harry lo illuminava con la bacchetta.
-Silente non me lo ha descritto bene, però… Credo di si, questo è lo stemma dei Grifondoro…- rispose anche se il suo sguardo rifletteva i suoi dubbi.
-Silente non ti ha spiegato un modo per capire se è questo?-
-No, come al solito non mi dice niente. Dopotutto lui deve farsi da parte…- sbuffò il ragazzo ancora contrariato.
-Ok, non importa… Sirius forse conosce un incantesimo o qualcosa… Se solo si muovessero…-
-Non abbiamo tutta la notte!- gridò Harry per cercare di convincere gli altri a muoversi. –Sai, credo che avessi ragione… Stiamo dimenticando perché siamo qui…-
In quel momento arrivarono tutti e quattro, guidati da Hermione.
-Capisco che questo posto è enorme… Però se vi date una mossa, forse…- Harry si fermò non appena vide la mano della riccia stretta in quella di Ron. Guardò l’amico con un sorriso complice.
-Scusate il ritardo, siamo stati trattenuti da una scena incredibile!- esclamò Sirius guardando i due ragazzi con un ghigno divertito mentre arrossivano.
-Oh, ce l’abbiamo fatta!- esclamò Harry, avvicinandosi alla coppia e dando una pacca sulla schiena all’amico.
-Non fare come Sirius- borbottò Ron, diventando ancora più rosso, ma senza smettere di sorridere.
-Ok… Ragazzi possiamo occuparci di questo medaglione che abbiamo trovato? Per favore?-chiese Joey sorridendo ai due amici.
Tutti annuirono e Sirius si avvicinò alla ragazza prendendo in mano il medaglione e osservandolo attentamente.
-Non so… Non mi convince molto…- sussurrò Sirius passando un dito sul leone rosso-oro coperto di polvere.
-Perché no?- chiese Joey decisa. –C’è lo stemma di Grifondoro… Non è sufficiente?-
-Non credo… Silente ha parlato di un talismano di Hogwarts non di Grifondoro…- fece notare Hermione.
-C’è solo un modo per scoprirlo…- proferì Kyra prendendo la bacchetta e puntando contro il medaglione. -Specialis Revelio- disse.
Improvvisamente il medaglione si accese di luce: “Grifondoro,Grifondoro, sarai sempre il mio Tesoro!” tentò di urlare un coro, estremamente simile ad una ola, ma la voce era lieve, come se le pile fossero scariche.
-No, decisamente non è questo- commentò Ron, ridacchiando.
-Lo troveremo- disse Harry. –Riprendiamo le ricerche-
Con un sospiro tutti si voltarono in direzioni diverse e ripresero a camminare tra le infinite pile di oggetti in silenzio.
Sirius rimase leggermente indietro avvicinandosi a Joey.
-Mi dispiace per prima, capisco che posso essere stato un po’ invadente…- bisbigliò al suo orecchio.
-Scuse accettate- rispose lei sorridendo apertamente –Non sei stato invadente, solo un Black…- precisò prima di voltarsi e correre dietro ad Harry, mentre Sirius con lo stesso sorriso si avviava nella direzione che aveva preso Kyra.

La mattina dopo i ragazzi si svegliarono semplicemente sconvolti: le uniche due ore di sonno non erano bastate a cancellare la stanchezza.
Tutti e cinque erano stravaccati sul divano, il viso segnato da profonde occhiaie, nel tentativo di recuperare anche solo qualche minuto di sonno.
-Perché c’è tutto questo casino?- urlò Joey, spaventando alcuni ragazzi del primo anno che stavano ripassando in un angolo e facendo sussultare Ariel che dormicchiava sulla sua pancia.
-Amore ti prego, mi fa male la testa…- si lamentò Harry, massaggiandosi le tempie.
-E pensare che Sirius a quest’ora sta bellamente dormendo nel suo letto…- borbottò Kyra, coprendosi la testa con un cuscino scarlatto.
-Oh no… Ho dimenticato di fare il tema di Trasfigurazione!- gemette Ron lasciandosi cadere sul bracciolo del divano.
-Saltala… Tanto con l’aspetto che hai potresti benissimo passare per malato…- biascicò Hermione.
-Siamo proprio messi male…- disse Harry, senza riuscire a trattenere un sorriso: Hermione, in condizioni normali, non avrebbe mai detto una cosa simile.
In quel momento Neville entrò in Sala Comune, lasciando richiudere il quadro alle sue spalle con un tonfo, che alle loro orecchie sembrò ancora più forte.
Joey lo fulminò con lo sguardo, alzando il viso dal petto di Harry e facendolo indietreggiare di qualche passo.
-Ragazzi?- domandò Neville indeciso –Va tutto bene?-
-Fantasticamente bene…- ironizzò Kyra da sotto il cuscino seguita dall’affermazione di Ron: -Per qualunque cosa sono in infermeria…-.
-Volevo solo avvisarvi che nella bacheca della Sala Grande c’è un avviso riguardo a oggi pomeriggio…-spiegò.
-Rimango in infermeria…- continuò il rosso con uno sbadiglio.
-Dai Neville, continua…- lo spronò Harry, chiudendo gli occhi.
-Beh, dovremo recarci tutti a Hogsmeade per la prima lezione di Materializzazione. Quindi niente Trasfigurazione.-
-Lo sapevo che non dovevo fare quel tema… - gemette Hermione, sistemandosi più comodamente sul divano, il viso rivolto verso lo schienale.
-Lo sapevo che avevo fatto bene a non farlo!- esclamò Ron, riacquistando un minimo di energie –Lettuccio aspettami! Questo pomeriggio sono tutto tuo!-
-No, non possiamo mancare, è una cosa troppo importante- lo contraddisse Hermione.
-Come fai a esserti ripresa così velocemente?- sbuffò il ragazzo, lanciandole un’occhiataccia.
-Hermione ha ragione… non possiamo mancare…- gemette Harry, controvoglia.
-Si che possiamo! – esclamò Joey – Tanto andarci in queste condizioni sarebbe controproducente!-
-Ma si Mary, vedrai che ce la caveremo… Io e te, almeno- aggiunse ridacchiando Kyra in un sussurro per evitare che Neville sentisse.
Quel pomeriggio, scortati da alcuni professori tra i quali Piton, la McGranitt e Relief, gli studenti del sesto anno si diressero verso il villaggio, dove incontrarono il mago che avrebbe fatto loro da insegnate. L’omettino mandato dal Ministero aveva grandi baffoni castani, gli occhi scuri, quasi neri e un grande cappello a cono che copriva la testa calva.
Li condusse verso l’incrocio che introduceva al villaggio, svoltando sulla destra per non ingombrare completamente il passaggio.
Rimasero sulla stradina lastricata in modo da non sporcarsi con la terra ancora bagnata dalla recente pioggia, mentre l’Istruttore Ministeriale li faceva disporre a un metro l’uno dall’altro.
-La Materializzazione non è così complessa come sembra: è tutta una questione di concentrazione e di visualizzazione…- cominciò a spiegare Wildrat dopo essersi presentato, facendo calare tra gli studenti un silenzio carico di aspettativa.
-Per prima cosa dovete visualizzare con la massima precisione il luogo dove volete Materializzarvi, nel nostro caso…- annunciò facendo comparire dei cerchi di legno davanti a ciascuno degli alunni -…l’interno di questi, che rappresentano la vostra Destinazione. Per seconda cosa è fondamentale concentrarsi sul movimento del vostro corpo che deve essere il più sicuro possibile. Ricordate, dovete essere decisi! Ora osservate attentamente quello che dovrete fare-.
I ragazzi lo videro portare avanti il piede destro, fare un’elegante giro usandolo come perno e poi sparire, per ricomparire alle loro spalle.
Quando fu il loro turno, i risultati non furono dei migliori: nessuno riuscì a spostarsi, benché quasi tutti si sforzassero, ma molti caddero, inciampando nei loro stessi piedi.
Kyra e Joey si guardarono depresse, desiderando entrambe essere rimaste nei loro letti come aveva suggerito Ron: fingere di non riuscire a Materializzarsi era quasi più complicato che raggiungere la propria destinazione.
Dopo un’ora di tentativi infruttuosi, l’Istruttore del Ministero li congedò, dicendo loro di non preoccuparsi, poiché la prossima settimana sarebbe andata meglio.
-Sbrighiamoci a tornare nel Dormitorio, voglio dormire almeno sei ore prima di ricominciare le ricerche- bisbigliò Joey al gruppetto, affiancandosi ad Harry.

______________________________________________________

Dogma: Siamo contente di essere riuscite a scrivere un capitolo che ti sia piaciuto nonostante la dolcezza che traboccava da tutti i punti, le virgole e i paragrafi, ci dispiace solo che anche questo non sia esattamente l'emblema dell'azione, comunque tranquilla non dovrebbe durare ancora molto!

milly: Siamo davvero felici di avere una nuova commentatrice e ancora di più di sapere che ci segui da tanto! Grazie infinite per i complimenti, ci dispiace solo di aver aggiornato dopo tutto questo tempo. Speriamo comunque che sia di tuo gradimento!

lyrapotter: Partiamo dal presupposto che questo capitolo é stato scritto prima di leggere la tua recensione... Possiamo ufficialmente promuoverti a Professoressa di Divinazione, hai azzeccato praticamente tutto! JoeyPotter ti ringrazia sinceramente per il tuo apprezzamento sulla coppia HarryxJoey e entrambe ti assicuriamo che presto sentirai parlare di Remus e Dora fino allo sfinimento XD

Tottola: Grazie infinite per aver recensito ancora, siamo entusiaste che ti piacciano tutte queste coppie! Continua a seguirci e ne vedrai delle belle!

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: JoeyPotter90