Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Ly_    22/07/2005    18 recensioni
Un pazzo che cerca di riportare in vita un antico e potente mago, una storia di vendetta e di odio personale, di crescita e di cambiamento il tutto condito con i soliti piccoli problemi personali, le gelosie e le gioie di ognuno... Perchè "tutto continua"... E Harry, Ron, Hermione e Ginny saranno ancora in prima linea ad affrontarlo! [Finalmente sono tornata...,]
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
EVERYTHING GOES ON

AVVERTENZA: Questa fan fiction contiene SPOILER nella forma di riferimenti casuali ai fatti narrati in “Harry Potter and the Half-Blood Prince”, se non avete letto ancora il libro e non volete rovinarvi la sorpresa allora non leggetela (o meglio, aspettate l’autunno ^^). Ecco, io vi ho avvertito, non voglio lamentele ora.

Tengo a sottolineare che NON sarà un seguito del libro per cui, nessun settimo anno né niente di niente e riguardo…

E ora… Enjoy!

 

 

 

 

EVERYTHING GOES ON

 

 

I – Prologo: Fine…?

 

Sectumsempra!

Non aveva avuto nemmeno il tempo di riprendersi dalla Cruciatus che gli aveva spezzato il corpo che venne investito da questo nuovo incantesimo. Nel petto già dolorante si aprì uno squarcio che prese a sanguinare copiosamente, inzuppandogli i vestiti logori e sporchi, poteva sentire il sapore ferroso del sangue anche in bocca ora. Se non altro, ormai non riusciva più nemmeno a sentirlo il dolore. Il suo colpo pulsava sì, ma pulsava di un misto tra rabbia e sofferenza interiore. Per la sua impotenza in quel momento, perché non riusciva a sconfiggerlo e non avrebbe resistito ancora a lungo. Perché se non ce l’avesse fatta le persone che così tanto aveva amato e aveva perso, i suoi genitori prima di tutto e poi famigliari, amici e insegnanti…se non ce l’avesse fatta tutto il loro dolore e i loro sacrifici sarebbero stati vani. Ora era lì, lì di fronte a quello che rimaneva del suo avversario: un corpo quasi senz’anima ma un corpo molto potente. Un corpo però che poteva essere sconfitto. E lo doveva a loro, doveva eliminarlo una volta per tutte. E questa volta per sempre.

Harry Potter si lasciò scivolare dietro una grande colonna in marmo, in un angolo buio di quello che rimaneva di ciò che una volta era una grande biblioteca. Si accasciò ansimante in un angolo, doveva assolutamente riprendere fiato e calmarsi. Le sue mani doloranti tremavano così tanto che se anche fosse riuscito a lanciargli l’incantesimo più potente del mondo lo avrebbe con ogni certezza mancato. Senza contare che non vedeva più molto bene, anzi sempre peggio, da quando quell’incantesimo lo aveva colpito in pieno viso. E non poteva più permettersi colpi a vuoto, sapeva che con la poca energia che gli rimaneva ogni incantesimo avrebbe potuto essere l’ultimo. Restò in ascolto e si compiacque di non sentire la voce serpentina di Voldemort chiamarlo, come aveva fatto in precedenza. A quanto pareva nemmeno lui aveva fiato da perdere in inutili giochetti vocali che con Harry avrebbero funzionato, forse, solo molti anni prima. Aveva imparato, crescendo, a resistere alle subdole provocazioni e ai giochetti a cui i suoi avversari ricorrevano. Nella logica della guerra era solo fatica sprecata, restare in agguato ed attaccare quelle sì che erano le cose migliori. Anche se costava molta, molta fatica resistere all’impulso di uscire allo scoperto di fronte a certe frasi che ti toccano nel cuore. E ora era lì, schiacciato in un angolo buio, avvolto da un silenzio assordante, in attesa di qualsiasi cosa. Di un briciolo di forza raccolta, di un’idea, di un’occasione che non arrivava mai.

La verità era che Voldemort, anche cono un solo briciolo di anima in corpo, era ancora troppo forte per un giovane mago diciottenne come lui.

Cercò di scacciare quel pensiero negativo dalla memoria. Non lo avrebbe aiutato affatto. C’era un modo, ci doveva essere, e lui lo avrebbe trovato ad ogni costo. Era diventato forte, molto forte, soprattutto nell’ultimo anno. Aveva appreso cose che non avrebbe nemmeno immaginato ad Hogwarts, incantesimi, controincantesimi, tecniche magiche di combattimento. Verità. La verità più grande che aveva imparato poi, era che tra lui e Voldemort c’era un’unica grandissima differenza, una differenza che a seconda dei casi poteva essere sfruttata come una debolezza ma che invece aveva in sé una grande forza.

 L’amore.

Glielo aveva insegnato Silente, glielo aveva ripetuto fino allo sfinimento fin dal suo primo anno ad Hogwarts e per tanto tempo non aveva capito come l’amore potesse rappresentare un’arma.

Poteva colpire l’amore? Tutt’al più poteva rigirarsi contro di lui, come era più volte successo.

Poteva ferire l’amore? Lui aveva certamente sofferto per amore, ma chi amore non aveva mai provato di amore certo non poteva perire.

Poteva aiutarlo l’amore? L’aveva aiutato tanto sì. Ron ed Hermione, due delle persone che più amava nella sua vita, i suoi migliori amici, erano rimasti con lui, avevano superato ogni cosa insieme fino a quel momento.

Come poteva aiutarlo l’amore ora? Ora che si trovava solo in quella che era la vecchia e maestosa dimora di Salazar Serpeverde, impregnata di magia oscura e segnata dal combattimento che quella notte aveva preso piede, interminabile. Ora che non era più nel mondo reale ma in una dimensione infernale e parallela dove nessun essere umano poteva uscire o entrare. Solo loro due.

“Io e te, Harry. Come diciassette anni fa. Ma ora la fine sarà piuttosto diversa” gli aveva sibilato divertito Voldemort, sembravano passate ore da quella sua frase.

Ed era terribilmente d’accordo con quella affermazione. Questa volta sarebbe finita diversamente. Anzi, sarebbe finita e basta. E l’epilogo era ormai agli sgoccioli.

Poi, a tradirlo fu il suo stesso sangue. Nel silenzio immobile una grossa goccia di liquido rosso si schiantò a terra con il colpo di un tuono, quasi. E non passò un attimo che Harry si buttò di lato per schivare il più possibile la nuova maledizione che gli si scagliava contro.

Con una dolorosa capriola si rimise in piedi e alzò la sua bacchetta contro Lord Voldemort, che ora gli stava innanzi, a pochi metri. In un attimo scagliò contro di lui un silenzioso incantesimo combinato di disarmo e attacco che però il signore Oscuro riuscì a schermare, accompagnando il suo successo con una fiacca risata. Ma Harry non si scoraggiò, con una velocità particolare acquisita in sei lunghi anni di gioco sui campi da Quidditch corse verso Lord Voldemort, scivolò alle sue spalle e lo colpì con un potente schiantesimo che, se anche non sortì l’effetto desiderato, ebbe il merito di scaraventarlo a terra e disarmarlo.

Facendo leva sulla propria gamba sana Harry saltò in piedi di nuovo pronto a colpire. Ma con un semplice movimento della mano Lord Voldemort fece volare metri avanti la sua bacchetta. Ora erano uno di fronte all’altro, disarmati, all’ultimo minuto.

Harry guardò la bacchetta lontano e per un istante chiuse gli occhi in preda alla disperazione. Era troppo stanco, troppo deconcentrato, troppo dolorante per riuscire ad effettuare anche la più semplice delle magie senza bacchetta. Dopo tutto aveva imparato a padroneggiare quella difficile tecnica solo da poco e ancora con grande sforzo, per quel che ne sapeva, Voldemort ne era invece un esperto da sempre.

Lo vide tendere un braccio innanzi a lui e stringere la mano destra a pugno, nel medesimo istante si sentì mancare il fiato e sollevare da terra come se grosse dita invisibili lo stessero agguantando per la gola.

Iniziò ad annaspare e strizzò gli occhi ormai pieni di lacrime: così la fine era arrivata e non ce l’aveva fatta. Aveva fallito. I suoi genitori, Sirius, Silente, i suoi amici, Ron, Hermione e Ginny… non era riuscito a fare niente per loro. Li avrebbe lasciati in un mondo infernale, non avrebbe mantenuto la sua promessa.

L’amore… a cosa gli era servito alla fine l’amore? Non si era rivelato questa grande arma ora che stava morendo. Era arrivato fin lì con l’aiuto dei suoi amici ma sapeva di dover affrontare quell’ultima battaglia da solo e ora che il suo corpo iniziava a intorpidirsi desiderò essere lontano di lì, in una bella giornata d’estate alla Tana, con Ron ed Hermione alle prese con le loro gelosie e ripicche, con Ginny ridente seduta su un ramo d’albero e la signora Weasley urlante alla porta che richiama tutti a tavola. Desiderò di non aver mai incrociato la strada di Tom Riddle e il suo ultimo pensiero fu una preghiera: la speranza di un mondo senza Voldemort per tutti quelli che amava.

E improvvisamente si ricordò di un’ultima carta da giocare: sarebbe morto in ogni caso e quindi tanto valeva morire di sua iniziativa portandosi però dietro quella maledetta bestia che gli stava di fronte. Un incantesimo sacrificale era quello che ci voleva, e ne conosceva uno che faceva esattamente al caso suo.

Tuttavia nel medesimo istante in cui formulò le prime sillabe della formula proibita un canto riecheggiò nel silenzio nero. Un canto che non udiva dalla precedente estate, il giorno cui, dopo il funerale di Silente, Funny se n’era volata via. L’avevano a lungo cercata, lui Ron ed Hermione, ma non l’avevano più trovata. E ora era lì, con un bagliore accecante sopra le loro teste a cantare note ristoratrici. Con un grido Voldemort lasciò andare Harry e ritirò la mano tesa come se si fosse scottato. Si rialzò dal giaciglio di macerie su cui era atterrato e improvvisamente comprese: l’amore gli aveva dato la speranza, la speranza aveva chiamato la fenice che gli aveva ridato la forza per sconfiggere Voldemort. O meglio, l’aveva tirata fuori da dentro di lui.

Come anni prima nella Camera dei Segreti dagli artigli di Funny scivolò una spada: la spada di Grifondoro.

Approfittando dell’attimo di sconcerto che balenò sul volto del suo avversario Harry si lanciò contro di lui in una corsa cieca. Ghermì la spada in alto davanti a lui e fendette un colpo in mezzo all’aria.

“Muori!” gridò con tutto il fiato e le ultime forze che aveva addosso. Una falce di luce giallo-rossa partì dalla sua arma e si riversò in pieno addosso a Lord Voldemort che, con ancora un’espressione sconcertata dipinta sul volto serpentiforme si frantumò, sbriciolò e infine scomparve non lasciando altro che una veste vuota a terra.

La spada cadde dalle mani di Harry che crollò al suolo con un solo pensiero nella mente: Ron, Hermione, Ginny… Ce l’ho fatta!

Poi, mentre l’edificio collassava attorno a lui, tutto nella sua mente scomparve e si fece buio.

 

 

 

“No, no! Cosa fai, Harry? Resta fermo o cadr… ah ah ah!” la risata genuina di Ginny consolò Harry del dolore al fondoschiena che provò scivolando dal letto in cui stava ormai da più di due settimane. Seduto a terra come un allocco gesticolò attorno a sé alla ricerca di qualcosa cui aggrapparsi per riuscire a rimettersi in piedi.

“E aiutami, invece di ridere tanto!” sbuffò cercando di mettersi in ginocchio e ignorando il dolore agli arti inferiori ancora non completamente guariti.

Ma Ginny non smise assolutamente di ridere “Non eri tu quello che voleva fare tutto da solo? Se avessi accettato il mio aiuto prima non saresti caduto dal letto. Ma tu no, sei sempre il solito cocciuto. Bene, rialzati da solo!” rispose profondamente divertita scoppiando maggiormente a ridere alla vista di un Harry a quattro zampe aggrovigliato nel lenzuolo bianco.

Sempre sbuffando Harry riuscì ad avvinghiarsi al davanzale della finestra poco lontano e a issarsi sulle gambe. Una sferzata di vento fresco portò con sé attraverso i vetri spalancati il profumo di settembre, un odore che lo faceva sentire a casa, sicuro, un odore che gli ricordava inevitabilmente la sua Hogwarts. Lasciò che l’aria gli scompigliasse i capelli e portasse un po’ di refrigerio ai suoi occhi attraverso le spesse bende.

Riconobbe le risate famigliari di qualcuno che arrivava attraverso il cortile e poi le loro voci “Harry, ehi Harry! Siamo qui!”

“Ma sei stupido o cosa? Come potrebbe vederti agitare un braccio se ancora ha le fasciature?”

“Oh, hai ragione…” rispose la prima voce.

L’altra si limitò ad un sospiro di assenso e rassegnazione.

“Ehi, mi hai dato dello stupido per caso?”

“Oh, ti prego…”

“Ragazzi, smettetela! Stiamo andando a trovare Harry che… Oh, eccolo là! Harry caro, ti ho portato una torta! Immagino che non sarà molto buono il cibo dell’ospedale, ti vedo deperito”

“Mamma, magari puoi anche dirglielo in camera invece di gridarglielo attraverso il cortile… Fai più casino dei miei draghi…” suggerì una quarta voce, un po’ imbarazzata.

“Oh, hai ragione Charlie caro. Harry, arriviamo subito!”

Harry sorrise al vento fresco dell’autunno che aveva portato con sé profumi piacevoli e persone famigliari e a tastoni ritrovò il proprio letto, sedendocisi con attenzione. Era bello sapere che tutto poteva ancora essere come prima, che le belle vecchie abitudini non erano cambiate e che presto avrebbe riaperto gli occhi e guardato a un mondo di pace senza Voldemort.

 

 

Continua…

 

 

 

Buongiorno bimbi!! Sono lieta di vedere che state leggendo la mia nuova fan fic e soprattutto sono lieta di essere di nuovo finalmente tornata a seminare terrore con le mie storie… ah ah ah! Bè, mi è mancato da matti scrivere e ora che questa nuova idea ha preso piega nella mia testolina e tutti gli esami universitari, i tirocini, i casini della mia vita sono finiti… Ho di nuovo tutto il tempo di questo mondo per dedicarmi a quello che mi piace di più… SCRIVERE FICTION!

A breve anche il primo vero capitolo… Ma solo se trovo qualche commentino gratificante.

:P

E fatemi sapere che ne pensate perché, sinceramente, visto che ormai sembravo specializzata in malandrini scrivere sui nostri giovani mi è difficilissimo soprattutto avendo avuto dei maestri del calibro di Sunny, Vale, Strek, Angèle, Judie e tanti altri… Riuscirò a cavarne fuori qualcosa di originalmente carino? Mah…

Un bacio anticipato alla mia piccola grande Vale che ha fatto il tifo per me già prima che questa fic iniziasse. ^3^ Smak tesorino!

 

A presto,

Ly

 

 

  
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Ly_