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Autore: rei22688    06/06/2010    6 recensioni
Una ragazza fragile, lo spirito maledetto di un angelo ormai decaduto, un ordine guerriero che i dannati pregiudizi hanno rischiato di distruggere, tradimenti, avidità e crudeltà. Quando la luna e le sedici stelle si incontreranno giungerà il giorno prestabilito...
Genere: Romantico, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Hinata no Vslkiries

Hinata no Valkiries

L'ingenuità degli stupidi

L’agognata campanella della fine delle lezioni era finalmente suonata. Tutti gli studenti stavano raccogliendo le proprie cose all’interno delle borse, chi sospirando per il carico di studio, chi progettando cosa fare insieme la sera, proprio come un gruppo di ragazzi a noi noto: -Bene! Allora stasera ci troviamo al locale?-
Alla domanda di Ino tutti annuirono, meno Hinata, Naruto e Sakura. Temari però non sembrava del tutto persuasa: -Sì, però cerchiamo di tornare a casa presto! Ricordatevi che domani abbiamo lezione!-
Kiba sbuffò scocciato: -Ma sì… Stasera apriamo alle sette! Se venite a quell’ora dopo potete tornare a casa presto! Tanto stasera non c’è neanche l’obbligo di stare dentro…-
Shikamaru cominciò ad armeggiare nelle tasche in cerca dell’accendino avviandosi verso l’uscita: -Bene allora, dato che siamo d’accordo io andrei…-
Ma fu prontamente afferrato dall’immancabile amica bionda: -SOLO PER FUMARE?! TI ARRANGI! Dobbiamo stabilire l’ora e il posto in cui ritrovarci!-
Sospirando, Shikamaru tornò al fianco di Ino, mentre Choji prese la parola: -Io direi di trovarci davanti al locale alle sei e mezzo, così evitiamo almeno un po’ di fila…-
Kiba diede una scrollata di spalle: -Non ce n’è bisogno ragazzi! Venite quando vi pare e poi mandatemi un messaggio sul cellulare, così vi faccio entrare dall’ingresso secondario!-
Temari si mise a ridacchiare: -Ma sentilo… Che uomo di mondo!-
Per tutta risposta, il ragazzo le fece una linguaccia: -Gnè, gnè, gnè… Piantala, racchia!-
Vedendo che la situazione stava davvero degenerando, Ino alzò le braccia al cielo con esasperazione: -Ehi, ragazzi! Cerchiamo di stare concentrati! Allora, a che ora ci ritroviamo?
Sasuke controllò un attimo l’orologio da polso: -Beh, ora sono le quattro… Io direi di ritrovarci alle sette e mezzo. Così riesco anche a cenare coi miei e mia madre non rompe le scatole perchè non sto in casa.
Quella paranoica…-
Sentendo un lieve cambio di tono, Shikamaru lo scrutò un attimo preoccupato, dopodichè gli mise una mano su una spalla: -Ehi! Va tutto bene?-
L’altro si voltò con sguardo stanco: -Sì… Più o meno…-
Dato che per fortuna nessuno li aveva visti, evitarono di continuare quella discussione che, se notata dagli altri, avrebbe scatenato ridicole scene di compassione nei confronti del povero Sasuke: tutto voleva meno che essere commiserato per i suoi problemi familiari!
Ino intanto aveva già alzato il braccio facendo il segno della vittoria: -Benissimo ragazzi! Allora ci vediamo stasera alle sette e mezzo! Siate puntuali!-
Temari la squadrò a braccia incrociate: -Guarda che vale anche per te!-
L’altra roteò gli occhi esasperata: -Massì! Tranquilla! Uh, a proposito!- il suo sguardo si illuminò d’immenso -Tu stasera vieni da me a prepararti! Ho un vestito da prestari che ti starà d’incanto!-
Questa volta toccò a Temari roteare gli occhi: -Ino… Ne avevamo già parlato! Non ho alcuna intenzione di subire di nuovo le tue “cure del look”!-
La biondina si mise a saltellare con cocciutaggine, segno che non avrebbe rinunciato facilmente: -Ma dai, Temari-chan!! A capodanno eri splendida!-
Al ricordare capodanno, Temari ebbe un lieve moto di stizza: -Già… Una splendida disperata!-
Le parole di Temari erano state appena un sussurro, ma Kiba le aveva udite benissimo; un po’ meno le udì Ino: -Eh?! Cos’hai detto? Puoi ripetere?-
Avendo capito di aver detto troppo, Temari si morse la lingua per la sua stupidità, sorridendo nervosamente: -Oh, nulla di importante!-
A quel punto Ino, dato che non c’era più nulla di cui discutere, prese Temari a braccetto: -Bene! Allora tu stasera mangi da me! I tuoi fratelli per una volta si faranno la cena da soli. Sarai tu a dirglielo, vero Kiba? Avete l’allenamento adesso, no?-
L’altro annuì sospirando: “Se penso che l’allenamento finisce alle sei… Non avrò neanche il tempo di cenare…”
La biondina si mise a salutare tutti: -Allora ci si vede stasera! Mi dispiace solo che voi non possiate venire!- il suo sguardo ricadde su Hinata ed i due ninja.
I tre, presi alla sprovvista, sorrisero cordiali scuotendo la testa: -Oh, non ti preoccupare! Sarà per un’altra volta!- disse Sakura.
Ino annuì, per poi andarsene trascinandosi Temari, leggermente contrariata: -Ehi, no, aspetta Ino! Per favore Ino mollami! INO!-
E così le due bionde se ne andarono tra la felicità di Ino e le urla di Temari.
A quel punto Kiba afferrò il suo borsone, cercando di prendere la volontà a quattro mani: -Dai, Sasuke! Ora ci aspettano gli allenamenti! Devo anche dire a quei due che Temari è a casa di Ino!- si rivolse all’amico occhialuto: -Quindi tu non vieni neanche a vedere?-
L’altro scosse la testa, senza neanche una parola, alimentando le ire di Kiba: -BENE, ALLORA CI VEDIAMO!! CIAO SHINO!- si voltò poi verso Hinata e gli altri: -Ciao anche a voi…- e si avviò verso l’uscita.
Sasuke intanto guardò un attimo Hinata, quando lei alzò gli occhi verso di lui le sorrise dolcemente:
-Beh, allora ci vediamo domani…-
La ragazza annuì sorridente: -Sì, Sasuke-kun! Buon allenamento!-
Il moro si soffermò un secondo a guardarla mentre gli sorrideva, col volto illuminato dalla luce arancione del tramonto ormai prossimo. Combattè una vera e propria battaglia col desiderio di baciarla: -Grazie! A domani!- e anche lui uscì dalla classe.
Sakura guardò storto la porta da cui Sasuke era appena uscito: -Ma guarda che cafone! Non ci ha nemmeno salutato!-
Naruto sospirò mettendosi la borsa su una spalla: -Io l’ho detto fin dal primo momento che quello è uno stronzo! Non so perché ma sembra ce l’abbia con me! E poi non sa dove stia di casa il rispetto…- al ricordo della notte di capodanno gli ribollì il sangue nelle vene: “Davanti a Hinata fa tanto il carino, ma appena lei abbassa un po’ la guardia se ne approfitta! Stronzo!”
-NO! Sasuke-kun non è affatto come voi credete!- Hinata si era parata davanti ai due con espressione mortificata ma determinata, stringendo convulsamente la borsa scolastica.
Naruto e Sakura rimasero davvero stupiti da tanta fermezza, era raro che Hinata avesse reazioni così spropositate.
Ignorando le facce stupite dei due, Hinata continuò: -L-lui può sembrare una persona fredda e scostante ad una prima occhiata ma vi assicuro che è dotato di un animo buono e gentile. Lo conosco fin da quando eravamo bambini e lui mi ha sempre aiutata e difesa…-
I due ninja sorrisero della tenerezza che la dolce Hinata manifestava in quel momento. Se ne stava con la borsa stretta in mano e lo sguardo implorante davanti a loro.
Scompigliandole la frangia, Naruto si mise a ridere: -Well, well! Tranquilla Hinata, non ce la prenderemo più col tuo principe azzurro! E poi non lo conosco neanche bene… Magari mi starà simpatico! Who knows?-
Hinata, come da copione, arrossì all’istante: -S-smettila N-naruto-kun… L-lui n-non è i-il mio principe azzurro!-
Ma un occhio esperto si sarebbe accorto che non era tanto per la frase di Naruto che la ragazza era in imbarazzo, quanto per il suo gesto. Continuava a fissare la mano di lui sulla sua testa con aria a dir poco sconvolta, quasi come se ne avesse paura: “La mano di Naruto-kun! È sulla mia fronte! Ma perché mi sento così? Non mi era mai successo…”
Notanto la faccia di Hinata, Sakura ebbe una strana sensazione: un brivido le percorse la spina dorsale, nel vedere l’espressione emozionata di lei al solo tocco della mano di Naruto: “Non sarà che…”
Scosse la testa, era giunto per tutti il momento di tornare alla realtà: -Hinata… Potresti spiegarci questa storia del fatto che tu vuoi andare allo Hyuga Palace?-
Hinata si voltò verso di lei, allontanandosi dalla mano di Naruto. Sakura la fissava tra l’incuriosito e lo scettico: sapeva che quello che chiedeva Hinata era una missione al limite del rischio, quindi riteneva di avere diritto almeno ad una spiegazione.
La mora abbassò la testa colpevole: la sua era stata una richiesta dettata dall’istinto, ma voleva davvero andare allo Hyuga Palace, e il motivo era lapalissiano: -E-ecco io… Voglio andare a liberare Neji!-
I due congelarono a quella frase: perché mai una ragazza assennata e matura come Hinata li voleva costringere a fare una cosa così pericolosa solo per un motivo così sciocco? Mandarli così, in pieno territorio nemico, era un vero e proprio suicidio.
La mora sospirò, sapeva anche lei che era una pazzia ciò che stava dicendo. Mandare due ragazzi allo sbaraglio in uno degli edifici più blindati del mondo era una stupidaggine degna dei deliri di un folle.
Voltando le spalle ai due ninja, Hinata mosse un passo verso l’uscita: -No, scusatemi! Ho detto una stupidaggine! Fate finta che non abbia aperto bocca!-
-Tu che ne dici, Sakura-chan?-
-Che dovremmo chiedere il permesso a Kurenai-sama! Non credo che ti permetterà di fare un’altra delle tue uscite in solitaria con Hinata!-
-In effetti…-
Udendo queste parole, Hinata alzò lo sguardo sorpresa, incontrando le facce sorridenti di Naruto e Sakura: -Beh, però se si vuole già combinare qualcosa stasera è meglio sbrigarci ad andare a casa!-
La ragazza non poteva crederci: -M-ma quindi… Davvero voi…-
Sakura prese la sua borsa in spalla e le sorrise: -Sì! Ho una gran voglia di movimento! Dopo tutte le volte in cui voi siete usciti senza di me… Però sbrighiamoci se vogliamo cercare di convincere Kurenai-sama!- e seguita da Naruto si apprestò ad uscire dalla classe.
Hinata, ancora stupita dalla loro decisione, rimase un attimo intontita a guardare nel vuoto dopodichè, notando che rischiava di rimanere indietro, si riscosse immediatamente: -EHI, ASPETTATEMI!-
Borsa in spalla, rincorse gli altri due, non notando, all’uscita della classe, una figurina contro cui andò a sbattere, cadendo rovinosamente a terra: -Ahia!-
-Oh C-cielo! M-mi scusi senpai!-
Nel sentire una voce, chiaramente maschile anche se immatura, tanto mortificata ed intimidita, Hinata alzò lo sguardo, incontrando quello occhialuto di un ragazzo mingherlino che, a giudicare da ciò che aveva detto, doveva essere del primo anno: -M-mi scusi Hyuga-senpai! N-non l’avevo v-vista… S-sono m-mortificato…- e detto questo si inchinò.
Hinata dal canto suo non sapeva che dire: per colpa della sua disattenzione va a sbattere contro un curioso tizio dall’aria particolarmente nerd che non aveva mai visto e questo, invece di arrabbiarsi con lei per la sua sbadataggine, si inchina balbettando scuse, in modo paradossalmente simile al suo, chiamandola ossequiosamente “Hyuga-senpai”.
Un secondo… Come faceva a sapere il suo nome?
-HINATA!! SCUSACI TANTO!! SIAMO PARTITI A TESTA BASSA SENZA NEANCHE ACCORGERCI DELLA TUA ASSENZA!!-
Naruto e Sakura, correndo come frecce, raggiunsero la ragazza che, aiutata dal ragazzo occhialuto si stava alzando in piedi tra le mille titubanze di questo.
Subito Sakura, da buona osservatrice qual’era, notò che c’era qualcosa di strano: -Ehi, ma… Cos’è successo qui?-
Il ragazzo, intimorito dal tono squillante della ninja, ammutolì, mentre Hinata sorrideva cordiale: -Oh, nulla di grave! Sono inavvertitamente finita addosso a questo ragazzo e lui è stato così gentile da aiutarmi.-
Mentre Naruto cercava di ricordare che cosa volesse dire “inavvertitamente” (una delle grandi sfighe dell’essere bilungue è l’avere un vocabolario poco produttivo, e se poi si considera che lui non è una cima, si può ben capire il perché soffra di certi sbocchi di ignoranza), Sakura fissava lo sguardo sul tizio occhialuto incuriosita: -E tu… Saresti?- lei non amava avere a che fare con gente di cui non sapeva il nome.
Intimidito dall’autorità che Sakura emanava, il poveretto parlò con una voce di almeno tre toni inferiore a qualunque sussurro fatto dalla timida Hinata: -E-ecco io… S-sono Shotaro Suzuki… F-frequento il p-primo anno… P-piacere…-
“Mi ricorda tanto Hinata…” questo l’ovvio pensiero venuto in testa a Sakura: -Ah, capisco… AH HINATA!- si voltò verso l’amica: -Dobbiamo correre se vogliamo parlare con Kurenai-sama entro stasera…- detto questo la prese di polso e si mise a correre, seguita a ruota da Naruto che poco o niente aveva capito della situazione: -Ehi, aspetta Sakura-chan! Ciao Shotaro! Alla prossima!-
Il poveretto rimase lì impalato a guardare i tre che correvano via come fulmini. Ancora non gli sembrava vero! Di tutte le persone con cui poteva scontrarsi… si era scontrato con LEI!!
-Hyuga-senpai…-


-Hatake…-
-Mh…-
-È da stamattina alle 6 che siamo qui…-
-Mh…-
-Sono undici ore che siamo appostati vicino a questa scuola…-
-Mh…-
-Sono stanca…-
-Mh…-
-Tanto stanca…-
-Mh…-
-Incredibilmente stanca…-
-Mh…-
-Stratosfericamente stanca…-
-AAAAAAH GUARDATE GLI STUDENTI CHE ESCONO DALLA SCUOLA! CHE MERAVIGLIA! UN TRIPUDIO DI GIOVINEZZA!-
-TU STA’ ZITTO IDIOTA!!-
In meno di un secondo, Anko ridusse il povero Gai (la cui unica colpa era stata quella di intervenire al momento sbagliato,fatto che per lui era diventato ormai peculiare) in fin di vita.
-Ecco quel che ti meriti, idiota!! In quanto a te…- si voltò verso Kakashi –Si può sapere che cavolo conti di fare adesso? Non abbiamo cavato un ragno dal buco! Ormai gli studenti sono già usciti tutti e l’edificio è vuoto!-
Kakashi sospirò esasperato: -Dai Anko… Già stamattina, per colpa di Gai, abbiamo perso il momento della loro entrata… Vorrei almeno trovarli all’uscita…-
La voce di Anko si alzò all’infinito: -MA SEI SCEMO O COSA?! TUTTI QUELLI PRESENTI IN QUESTA FOTO…- prese in mano la foto trovata nel blog di Ino durante le ricerche di Kakashi -…SONO GIA’ USCITI! COSA ASPETTI ANCORA?!?!-
Il pover’uomo buttò all’indietro la testa sullo schienale del sedile: -Dai Anko… Ancora due minuti… I due Hyuga non sono ancora usciti…-
Lei per tutta risposta sbattè un pugno sul cruscotto: -TI RICORDO CHE SI TRATTA DI DUE RAGAZZI SCOMPARSI! COME PUOI PRETENDERE DI TROVARLI ALL’USCITA DELLA SCUOLA COME SE NIENTE FOSSE?! Avremmo dovuto interrogare i ragazzi della foto come avevo suggerito…-
Stremato, Kakashi iniziò a massaggiarsi le tempie: -Ti ricordo che uno di loro è il figlio del sovrintendente Nara… Per questo avrei preferito andarci coi piedi di piombo prima di pensare di subissarli di domande senza neanche presentare un distintivo…- lui non aveva mai visto di persona il figlio del sovrintendente, solo in qualche foto, da cui traspariva solo il fatto che fosse l’esatta copia, più giovane ovviamente, del padre. Ma il problema era il fatto che, se quel ragazzo fosse stato intelligente e furbo almeno la metà di quanto lo era il padre, allora avrebbe potuto rivelarsi un ostacolo pericoloso alle sue indagini… e, a detta del padre, doveva esserlo almeno il triplo.
Arricciando il naso irritata, Anko si voltò verso il parabrezza: -Tsk! Come se quello non ne sapesse ancora niente… Lo sai anche tu che grazie alla discrezione del TUO amico Gai sta già iniziando a sentire puzza di bruciato a proposito di noi tre.-
Massaggiandosi le tempie, Kakashi sospirò per l’ennesima volta: -Dai, ti prometto che domani faremo alcu… EHI! Aspetta un attimo… Anko, guarda là!-
Voltatasi nella direzione indicata dal fidanzato, la donna vide un trio di ragazzi apparentemente normali: il classico fighetto biondo con le due corteggiatrici al seguito, ne aveva visti a decine fino a poco prima nella marea di studenti all’uscita da scuola. Ma questa volta c’era qualcosa che non andava…
-È LEI! Quella mora è la ragazza! Hinata Hyuga!- Anko non poteva davvero crederci, anche quella volta Kakashi aveva avuto ragione.
Fu proprio lui a zittirla e ad abbassarle la testa: -Sssst zitta! Cerca almeno di non urlare il suo nome quando lei è a pochi metri di distanza!-
Ripresosi dalla batosta ricevuta pochi attimi prima, anche Gai si intromise nel discorso: -Ma quindi… Ora che facciamo? Le corriamo dietro?-
L’altro scosse la testa: -No, per ora è meglio mantenere le distanze, ci riveleremo magari in un secondo momento, quando saremo certi di come muoverci… Comunque ora cerchiamo di seguirli. Voglio proprio vedere se ora questi ragazzi ci porteranno dagli Hyuga…-
Rimasero ancora qualche minuto a guardare il terzetto allontanarsi, dopodichè Kakashi girò le chiavi nel quadrante, mettendo in moto il veicolo.



Tentare di convincere Kurenai a dargli il benestare per un’impresa del genere non sarebbe stato affatto semplice, soprattutto considerando il fatto che non erano per nulla preparati a ciò: non conoscevano la pianta del posto, non avevano idea di che equipaggiamento adottare, non avevano tempo per creare un piano decente… Insomma, quello che un giovane d’oggi definirebbe… Un’idea da coglioni!
Erano ormai arrivati al cancello di villa Sarutobi, e per tutto il tragitto avevano cercato di trovare un modo abbastanza buono di porle la questione, ma purtroppo era un’idea così disperata che non erano riusciti a trovarne nessuno. L’unica era fare leva sulla loro determinazione e sulla pietà che poteva suscitare il povero Neji rinchiuso in cima ad un grattacielo, completamente isolato dal mondo.
Naruto trasse un profondo respiro, portando il dito a suonare il campanello.
-Sì? Chi è?- tutti e tre trasalirono: quella non era certo la voce di Sanzo.
Il povero ragazzo si mise a balbettare Hinata style: -K-ku-kurenai-sama… S-siamo tornati!-
-Ah, buonasera ragazzi! Misericordia, il citofono deve avere qualche problema… Ti sento a scatti Naruto… Ora vi faccio entrare…-
Subito il cancello si aprì, e ai tre ragazzi la larga strada ghiaiata del vialetto sembrò paurosamente simile a quella diretta verso la bocca dell’Inferno. Lasciate ogni speranza oh voi ch’entrate…


-Uhm… Questo no… Questo non va bene… Questo… NO! È orribile! Questo…-
Temari se ne stava seduta sul bordo del letto di Ino mentre questa, avvolta da una strana aura inquietante, rovistava senza sosta nel grande armadio bianco tappezzato di poster e fotografie.
Se ne stava a guardarsi in giro, aspettando quella che sarebbe stata la sua sorte.
C’era ormai abituata… Da un po’ di tempo era diventata il bersaglio preferito per gli esperimenti “fashionistici” di Ino. La cosa non le dava particolarmente fastidio… Però a trovarsi così, in mezzo a tutti quegli abiti sfavillanti e costosi, lei, che per tutta la vita aveva portato i vestiti smessi di Kankuro e le scarpe da ginnastica, si sentiva un po’ a disagio.
-Che cosa vuol dire “una splendida disperata”?-
Presa alla sprovvista, Temari alzò lo sguardo spiazzata: -Come?-
Ino, che ancora rovistava nell’armadio, alzò il tono di voce per farsi capire meglio: -Che cosa vuol dire “una splendida disperata”? L’hai detto prima a scuola…-
Temari arrossì d’imbarazzo, pensava che non l’avesse sentita: -Oh, nulla…. Facevo solo dell’ironia…-
L’altra mise la testa fuori dall’armadio: -Senti… Questa non è la tua solita ironia… E poi guarda che so già quel che è successo a capodanno!-
Beccata in pieno! Temari abbassò lo sguardo colpevole: -Se lo sapevi perchè me l’hai chiesto?- la sua voce era appena un sussurro.
Ino si mise davanti a lei a braccia conserte: -Perchè speravo che me lo dicessi tu, tesoro… Non mi è affatto piaciuto venire a sapere i fatti di una delle mie amiche più care da quel beone di Shikamaru!-
L’altra si sentiva sempre più colpevole; non solo aveva parlato troppo, ma addirittura aveva anche mentito: -Ecco, io… Mi dispiace Ino… Scusami…-
Per tutta risposta l’altra le diede un’amichevole pacca sulla spalla: -Ma quale “scusami”! Guardati… Tutte le volte che c’è in ballo Kiba tu ti afflosci come un sacco vuoto! Quel ragazzo ha la rara capacità di smontare la tua componente algida! Ti fa “quasi” sembrare umana!-
Il rossore sul viso di Temari raggiunse livelli mai visti: -M-ma cosa c’entra Kiba?!?!-
Ino si mise a ridere sguaiatamente: -Ah ah ah! Guardati! Sei rossa come un peperone! Comunque…- il suo tono di voce diventò particolarmente sornione –Mi devi ancora spiegare che cosa è successo in giardino la sera di capodanno! Shika ha detto di averti vista uscire particolarmente incavolata, e quando sei tornata invece eri tutta tranquilla e sorridente… E avevi la sua giacca sulle spalle! Allora… Che cosa ha fatto Kiba per farsi perdonare?!- stava avvicinando pericolosamente il suo volto a quello dell’altra, tentando di carpire ogni singola smorfia o sospiro riguardo alla sua storia.
La povera Temari iniziò ad agitarsi per davvero: -M-ma io… L-lui… Non ha fatto assolutamete niente! A-abbiamo parlato e basta… E-e l-la giacca m-me l’ha prestata solo perché faceva freddo!-
Il viso di Ino era ormai a pochi millimetri da quello di Temari: -Però… Da quel che ho potuto vedere ci sono stati parecchi cambiamenti tra voi da quella sera… O sbaglio?-
L’altra scostò lo sguardo imbarazzata: -M-ma che dici? N-non c’è stato nessun cambiamento…-
Ino ritornò sorridente all’armadio: -Eh, la mia cara amica bugiarda… AH! TROVATO!-
Temari si alzò dal letto incuriosita: -Cosa hai trovato?-
Con aria trionfante, Ino tirò fuori un abito dall’armadio: -Eccolo qui! Questo è perfetto per te! Stasera farai un figurone… O non mi chiamo più Yamanaka Ino!-



-Sanzo mi ha riferito che avete bisogno di parlarmi… Ditemi pure, ragazzi.-
Inginocchiati sul tatami della stanza in cui Kurenai era solita insegnare ikebana, i nostri tre eroi se ne stavano l’uno affianco all’altro, guardandosi negli occhi, aspettando che uno di loro iniziasse a parlare.
Davanti a loro, Kurenai aspettava placida e minacciosa al tempo stesso: -Allora? Sto aspettando…-
Nel sentire la sua voce dolce, che a loro suonò particolarmente terribile, i tre drizzarono la schiena come soldati richiamati sull’attenti. Vedendo che il tempo stringeva, Hinata tentò di dire qualche parola: -B-beh, ecco… Kurenai-sama… Noi vorremmo… Questa sera…-
Subito Sakura corse in suo aiuto: -Col suo permesso… Vorremmo andare… Sempre se non la disturba…-
-A recuperare Neji allo Hyuga Palace!- il solito precipitoso, il solito stupido, il solito Naruto.
Le due ragazze ai suoi lati gli lanciarono un’occhiata, chi sorpresa, come Hinata, chi furente, come Sakura: “Questo baka! Non poteva essere un po’ meno impetuoso? Chissà ora cosa dirà Kurenai-sama…”
-E… Perché vi è venuta quest’idea?- fortunatamente non sembrava arrabbiata. Forse contava di farli ragionare con le buone.
Vista la reazione tranquilla, Hinata prese un po’ di coraggio: -E-ecco, noi… Ci siamo resi conto che è troppo pericoloso per Neji-nisan restare in quel luogo e che deve tornare in libertà il prima possibile. E poi…- l’immagine di Tenten le ritornò alla memoria -…La sua assenza sta insospettendo molte persone.-
-E… Avete un piano?- si irrigidirono di nuovo, guardandosi tra di loro.
Sakura prese la parola: -A dir la verità no… Però sia io che Naruto siamo ninja attenti e preparati e…-
-Io conosco abbastanza bene la planimetria dell’edificio! Posso dire quasi con certezza che lui si trova nei piani più alti, dove ci sono gli alloggi dei dirigenti.- Hinata, essendo una Hyuga, aveva visto spesso quell’edificio e più o meno sapeva com’era disposto. Nell’ultima ventina di piani del grande grattacielo si trovavano una serie di appartamenti superlusso a totale disposizione di dirigenti e alti membri della famiglia: il luogo perfetto per tenere nascosto, o prigioniero, qualcuno.
-Il che rende il tutto molto più difficile! Se dovete scalare l’intero edificio…-
Di nuovo, i tre congelarono. Si erano dimenticati di questo fattore così importante.
Naruto tentò di dire la sua: -B-beh… Se ci andiamo di sera tardi l’edificio sarà quasi totalmente vuoto, right? E poi io e Sakura abbiamo già avuto a che fare con quelle scamorze del servizio di sicurezza degli Hyuga! Sarà una passeggiata!- concludendo poi con la sua buona dose di baldanza.
Le due ragazze gli lanciarono un’occhiataccia: il servizio di sicurezza dello Hyuga Palace è uno dei più avanzati ed impenetrabili del mondo. Valutato in dollari, secondo certi giornali scandalistici che si erano presi la briga di fare un calcolo tanto inutile, il suo costo doveva aggirarsi intorno ai tre miliardi e mezzo, senza contare ciò che veniva investito in controlli periodici, riparazioni ed aggiornamenti: un luogo quasi inattaccabile insomma. Persino i sassi lo sanno… Ed anche Kurenai.
-Non per contraddirti… Ma si dice che il servizio di sicurezza dello Hyuga Palace sia uno dei più sofisticati che la tecnologia possa offrire… Non credo che sia così facile.-
Ma in quel momento, Hinata ebbe l’illuminazione: -I-io… So come aggirare il sistema di sicurezza!-



-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! LI ABBIAMO PERSI DI NUOVO! E PENSARE CHE C’ERAVAMO COSI’ VICINI! MA COME DIAVOLO HANNO FATTO?!?!- Anko si stava mangiando letteralmente le mani per la rabbia. E letteralmente spalmato sul volante della sua auto, Kakashi rimuginava su ciò che era successo solo poco prima.

L’inseguimento stava andando a gonfie vele: i tre ragazzi stavano camminando per strada, nella direzione in cui, lo sapeva, si trovava la fermata della metropolitana. La cosa non lo preoccupava più di tanto, dato che conosceva bene la zona e sapeva dove parcheggiare nell’eventualità di dover ricorrere ai mezzi pubblici, così continuava a procedere senza la minima preoccupazione.
Fu proprio mentre stava tranquillamente seguendo il trio di ragazzi che accadde l’imprevisto.
Ad un certo punto, pareva su richiesta del biondino, i tre si erano fermati di punto in bianco nel bel mezzo del marciapiede. Mentre lui, cercando di capire il perché di quella fermata improvvisa, li osservava con attenzione, notò che proprio il biondo e l’altra ragazza avevano iniziato a guardarsi intorno con circospezione. Inutile dire che lui, da agente navigato qual’era, era riuscito a fermare il veicolo in una posizione da cui non si notasse la sua presenza.
Quelli, verificato che non ci fosse nessuno intorno a loro, avevano iniziato a flettere le gambe, come un atleta che si prepara ad una corsa. Intanto il ragazzo aveva preso in braccio la Hyuga e, con un cenno del capo, aveva dato il segnale all’altra.
Fu in quel momento che il poliziotto li vide compiere il salto più stratosferico che avesse mai visto.
Era ancora attaccato al volante della macchina a bocca aperta mentre quelli ormai erano già lontani. Al suo fianco Anko si guardava intorno cercando di capire dove fossero finiti.



“Com’è possibile che due ragazzini riescano a compiere balzi del genere?! Chi sono quei due? Non se ne fa menzione in nessuno dei miei rapporti… Non sono presenti nemmeno nelle foto del blog di Yamanaka Ino… Da dove vengono? Che siano stati assoldati dagli Hyuga per tenere d’occhio la ragazza? Ma come possono avere capacità fisiche del genere? Il loro sarà stato un balzo di almeno dieci metri… Possibile che le leggende sui laboratori dello Hyuga Palace fossero vere?”
Kakashi sapeva che il mondo del gossip giapponese spesso e volentieri si era occupato con insistenza del rinomato clan Hyuga, vanto e maledizione della città di Tokyo, e ne aveva inventate parecchie intorno a quella famiglia. Tra le storie che circolavano una delle più famose era quella secondo la quale nei dieci piani di laboratori scientifici dello Hyuga Palace si lavorasse a progetti al limite della legalità e dell’umana comprensione; tra questi anche quello di creare esseri umani superpotenziati.
Possibile che il risultato di tali esperimenti fossero proprio quei due ragazzi? In effetti definire disumano ciò che aveva visto era ancora poco, il termine che gli era subito balenato al cervello era “miracoloso!”.
-HATAKEEEEEEEEEE… Ti sarei grata se tu uscissi dal tuo fantastico mondo di sogni e ci dicessi che cosa fare adesso! Che facciamo se quelli continuano a sparire nel nulla sotto i nostri occhi?-
Lui si voltò sorpreso verso la fidanzata: -Mi stai dicendo che non hai visto come sono spariti?-
Lei scosse la testa: -No! Mi sono voltata un secondo e, quando ho rigirato la testa, loro non c’erano più e tu avevi gli occhi da pesce lesso! Sembrava quasi che fossero scomparsi nel nulla…-
Kakashi sorrise lievemente sotto la sua maschera: -Beh… Più o meno…-
Anko, che non sopportava di essere presa in giro dal fidanzato, sbuffò spazientita: -Ma che risposta è? Comunque, che pensi di fare? Se questi hanno davvero la capacità di svanire nel nulla per noi sarà davvero un problema riuscire a venire a capo di questa storia!-
In effetti non aveva tutti i torti. Riuscire a risolvere quel caso non sarebbe stato facile se avessero dovuto continuare a seguirli per poi perderli nel nulla in quel modo… Inutile continuare a rimanere passivi! Dovevano passare all’azione!
-Contattiamoli! Forse sarà un po’ complicato giungere ad un punto comune, soprattutto considerando che siamo poliziotti fuori servizio… E potrebbe anche rivelarsi rischioso viste le persone con cui abbiamo a che fare. Osserveremo i loro movimenti ancora per un po’, limitandoci però al solo edificio scolastico, presentando il distintivo non sarà un problema il girarci un po’ intorno senza destare sospetti; dopodichè, quando ne avremo la possibilità, andremo direttamente dalla ragazza a parlarle di ciò che stiamo facendo… Ovviamente omettendo certi particolari… Scomodi!-
Lei lo guardò perplessa: -E scusa… Che intendi dirle? “Siamo dei poliziotti che ti stanno alle costole… Ma non ti devi preoccupare! Lo facciamo fuori servizio perchè è il nostro hobby pedinare la gente!”? Non sarebbe certo un esordio accettabile!-
Kakashi infilò le chiavi nel quadrante, mettendo in moto il veicolo: -A quello ci penseremo quando sarà il momento adatto! E poi non ho alcuna paura di raccontare qualche frottola, se è per il bene del caso.-
-SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII! IMPEGNAMOCI NEL NOME DELLA GIOVINEZZA!-
Alle loro spalle, Gai si era improvvisamente manifestato in tutta la sua euforia.
Anko lo guardava disgustata: -Ci siamo dimenticati di lui… Che imbecille!-
Kakashi sospirò sfiduciato: con un collega come Maito Gai si sarebbe rivelato tutto molto più difficile…



-Quindi Hinata… Dicevi di sapere come si fa ad aggirare il sistema di sicurezza?-
Ora gli occhi di tutti erano puntati su di lei, che forse stava per dare un’informazione di importanza vitale per la riuscita della missione.
La ragazza annuì: -Sì! Conosco il modo per aggirare il sistema di sicurezza dello Hyuga Palace.-
Il ninja le si avvicinò curioso: -E quale sarebbe, Hinata?-
La ragazza abbassò un attimo lo sguardo incerta, portando l’indice alla bocca: -Aspetta, come si dice… Non mi viene la parola…- e poi si ricordò –Ah, sì! Il riconoscimento della retina!-
Kurenai ed i due ninja la scrutarono confusi: -Riconoscimento della retina?-
Hinata annuì: -Lo Hyuga Palace è un posto di per sé blindatissimo, praticamente inagibile la notte. Ma si tratta comunque di una proprietà della famiglia Hyuga e quindi è stato dotato di un sistema che lo rende fruibile ai membri del clan in caso di visita notturna, soprattutto per quelli che hanno eventualmente la residenza all’interno.-
Sakura prese la parola: -E… Come funziona questo sistema?-
Hinata tentò di portare alla mente i pochi ricordi che aveva di quel marchingegno, visto poche volte, di cui l’ultima molti anni prima: -Vicino agli ingressi c’è un piccolo sportellino, che a prima vista somiglia ad un quadro elettrico in miniatura. Chi vuole entrare lo apre e vi accosta il viso. Al suo interno c’è un sensore che fa la scansione dell’occhio e che consente l’accesso solo agli Hyuga. Ce ne dovrebbe essere uno a quasi ogni porta dei piani inferiori, credo fino al ventesimo piano.-
Kurenai guardava nel vuoto pensierosa: -Ma… Considerando che ti danno la caccia, non credi che la tua impronta oculare sia già stata eliminata, o peggio, messa sotto allarme?-
La ragazza scosse la testa: -Oh no, per quello non c’è pericolo! Vede… Non si tratta di un sistema con una memoria di impronte precedentemente raccolte, anche perché sarebbe impensabile raccogliere tutte le impronte degli Hyuga presenti in Giappone. Questo sistema riconosce l’impronta comune di tutti noi appartenenti al clan Hyuga.-
Naruto si grattò la nuca annoiato: -Io ci capisco sempre meno…-
-Ecco, guardate qui…- alzandosi la frangia, Hinata aprì al massimo gli occhi –Ecco, vedete? I miei occhi sono di un colore molto particolare, un viola chiarissimo, e praticamente senza pupilla…-
-Sì, sì, lo sappiamo tutti che hai degli occhi splendidi, ma io ancora non capisco…- Naruto continuava a guardarla in cerca di una risposta che non riusciva a trovare.
Lasciando andare la frangia, Hinata continuò a parlare: -Ammetterete anche voi che sono occhi molto insoliti. Ecco, dovete sapere che questa è una caratteristica peculiare unica del clan Hyuga. Tutti i membri del clan ce l’hanno e nessun altro al mondo… Sin dal periodo Heian. Gli antichi testi lo chiamano Byakugan.-
Naruto annuì pensieroso: -Ehi, ora che ci penso è vero! Anche Neji aveva gli occhi come i tuoi!-
Hinata annuì sorridendo: -Già!-
Kurenai intanto si era alzata in piedi: -Bene! Ora che ho avuto questo importante incentivo mi sento un po’ più sicura nel compiere questa missione tutti insieme.-
I tre ragazzi la guardarono con tanto d’occhi: -SCUSI? COS’HA APPENA DETTO?! TUTTI INSIEME?!-
La bella donna sorrise: -Mi sembra ovvio… Si tratta di una missione al limite del rischio e non vi posso lasciare andare da soli. Più saremo meglio è. Ora scusatemi… Vado a dire a Sanzo di preparare l’auto.-
E detto questo se ne andò, tra gli sguardi stupiti dei tre ragazzi che erano davvero rimasti senza parole.


-Allora Temari, apri bene gli occhi che dobbiamo vedere dove sono gli altri…-
Davanti al locale della sorella di Kiba, il Seraphine, Ino e Temari stavano cercando il resto del loro gruppo di amici nella folla di gente che, nonostante non fosse un giorno prefestivo, si accalcava davanti al locale.
-EHI SCOCCIATURA, DA QUESTA PARTE!-
Sentito il familiare richiamo, Ino si voltò trovando la sua compagnia, Shikamaru compreso: -Ah, eccoli! Vieni Temari!-
-Sì, ti seguo!- stringendo la mano di Ino per non perdersi, Temari fu guidata verso il gruppo di amici.
-Ciao a tutti ragazzi!-
-Ciao…-
Loro erano le ultime. C’erano già tutti quelli che sarebbero dovuti venire: Sasuke, Tenten, Lee, Shino, Choji e, come ho già detto, Shikamaru…
-Come al solito in ritardo… Eh, scocciatura?- Pestando con la scarpa di cuoio nero il mozzicone della sua sigaretta, Shikamaru si preparò ad entrare.
Ma la biondina non aveva certo voglia di farsi mettere i piedi in testa: -Ehi, guarda che io ho dovuto acconciare me e anche Temari e non è stato un lavoro facile! Siamo donne noi e abbiamo bisogno di tempo per esaltare la nostra bellezza!- e, con una decisa svolazzata di capelli biondi in faccia a Shikamaru, considerò la questione chiusa… O quasi: –A proposito! Che ne pensi dei miei sforzi?- e gli portò di fronte un’imbarazzatissima Temari.
Dopo un primo attimo di silenzio tombale, il ragazzo col codino si portò una mano alla fronte: -Non mi dire… Ti sei fatta strapazzare di nuovo da quella scalmanata?-
Incrociando le braccia stizzita, Temari si limitò ad annuire.
Shikamaru sospirò pesantemente: -Ino, ma quando la smetterai con le tue stupidaggini? Comunque non sono certo io quello che deve giudicare…-
Le due bionde lo guardarono stranite: -E cioè?!-
Lui si limitò ad avviarsi verso l’entrata con fare svogliato: -Niente, parlavo così… Comunque sbrighiamoci ad entrare che ho già mandato il messaggio a Kiba.-
Proprio in quel momento il cellulare di Shikamaru emise un suono: - È il mio… Aspettate che guardo… Ah, è Kiba! Dice di andare all’entrata per lo staff…-
Ino, sorridendo al pensiero della bella serata che avrebbe passato, cominciò ad avviarsi: -Bene, allora andiamo!-
-SIIIIIIIIII! ANDIAMO A DIVERTIRCI TUTTI INSIEME! VIVA LA GIOVINEZZA!-
Sasuke, scocciato da tutto quel casino, diede uno schiaffo sulla nuca di Lee: -Piantala! Stai incominciando ad assomigliare paurosamente a tuo padre!-
L’altro si mise a ridere vivacemente: -Scusa Sasuke! È che sono troppo eccitato! Questa è la prima festa dopo quella di capodanno a casa di Naruto…-
Al solo sentire quel nome, il sangue iniziò a ribollire nelle vene del bel moro: “Naruto! Maledetto!”.
Notando l’espressione truce sul volto dell’amico, Lee gli posò una mano sulla spalla: -Ehi! Tutto bene?-
Per fortuna Sasuke riprese subito il controllo di sé, scostandosi dall’amico eccessivamente goliardico:
-Certo che va tutto bene! Ora sbrighiamoci ad entrare…-
-Secondo me tu hai qualcosa che non va…-
-WAAAAAAAAAAAH!- Sasuke sussultò all’improvviso apparire dell’inquietante figura di Shino, che aveva appena parlato. Sistemandosi gli occhiali da sole, che portava anche di notte, il ragazzo continuò: -Sì… hai decisamente qualcosa che non va! Sbaglio o c’entra Naruto? E magari anche Hinata…-
“Di nuovo quel nome! Bastardo! E ha anche tirato in ballo Hinata!” Sasuke iniziava seriamente ad innervosirsi: -VI HO DETTO CHE NARUTO NON C’ENTRA UN CAVOLO! E NEMMENO HINATA! PORCA MISERIA!-
Ovviamente il suo urlo poderoso aveva attiraro l’attenzione di tutti, soprattutto quella dei componenti del loro gruppo.
Col solito sacchetto di patatine, immancabile compagno di vita del ragazzo, Choji si avvicinò a Sasuke:
-Ehi perché urli così? Che c’entrano Naruto ed Hinata?-
Ino sospirò esasperata: -Aaaah, saranno le solite menate che a lui piace Hinata ed è geloso di Naruto… Sai che novità…-
Shikamaru scrollò le spalle: -Che seccatura!-
Temari roteò gli occhi esasperata: -Sei noioso…-
Punto sul vivo, Sasuke se ne andò a spalle curve: -Maledetti! Vi prendete gioco di chi è in difficoltà!-
Ino scosse la mano con noncuranza: -Sì, sì, va bene mister “Tragedia Greca”! Ora muoviamoci davvero o Kiba si arrabbierà a morte!-
Arrivati all’entrata suggerita da Kiba, i ragazzi trovarono una stilosa signorina ad attenderli: -Ciao! Voi siete gli amici di Kiba?-
Dire che tutti avevano gli occhi fuori dalle orbite sarebbe un eufemismo. La ragazza in questione infatti doveva avere almeno vent’anni, indossava degli shorts neri molto provocanti ed un top che lasciava davvero poco all’immaginazione, mentre i capelli nerissimi erano acconciati in un grazioso carrè con frangetta: -Io mi chiamo Alex e sono una collega di Kiba. È stato lui a dirmi di venire a prendervi! Prego, entrate!-
Senza che loro riuscissero a dire una parola lei gli fece strada all’interno, guidandoli per un breve corridoio poco illuminato, fino all’interno del locale.
I ragazzi vennero avvolti da un’intensa luce violetta, di quelle che rendono i colori fluorescenti ancora più brillanti. La musica, più ritmata e roboante che mai, si diffondeva nelle loro orecchie, facendo quasi rimbombare i loro cervelli.
-State attenti a dove mettete i piedi! Quando il locale è pieno qui dobbiamo tenere le luci spente.-
Ino, poco dietro di lei, sbuffò come un tono infuriato, sibilando tra i denti: -Tsk! Lo sapevo anche se non me l’avessi detto! Io vengo qui da molto prima di te, zoc… MMMPFH!-
Shikamaru, da uomo dalle mille risorse qual’era, le aveva prontamente tappato la bocca: -Scema! Vuoi forse fare una delle tue solite figure?!-
Lei si scostò da lui incrociando le braccia: -Umpfh! Tanto non mi ha neanche sentito! Su, andiamo…- e senza attendere risposta dall’amico andò dietro alla ragazza.
Al centro della sala, circondata da tavoli e divanetti, stava la pista in cui la gente ballava fittissima a ritmo di musica.
-Ok! Ora vado a dire a Kiba che voi siete arrivati!-
Nonostante tutto quella ragazza non dava esattamente l’impressione di volersi curare di loro, non si era neanche preoccupata di chiedere i loro nomi… O per lo meno di farli parlare.
Nel vederla sculettare lontano da loro, Ino arricciò il naso: -Quella tipa a me non piace! Guardate come si atteggia…-
Shikamaru diede un’alzata di spalle: -Guarda che anche tu a volte fai così…-
Per tutta risposta, la bionda gli tirò una botta in testa: -IO NON MI COMPORTO DA TROIA COME QUELLA CHIARO?!?!- e intanto scuoteva il povero Shikamaru come fosse un pupazzo.
Tenten intanto guardava perplessa nella direzione in cui la tipa se n’era andata: -Ma… Voi quella l’avete mai vista qui?-
Lee scosse la testa: -Io qui non l’ho mai vista…-
Sasuke si grattò la nuca sospirando: -Sarà nuova… Un po’ di tempo fa Kiba diceva che sua sorella stava cercando aiuto per la gestione del locale. Probabilmente hanno scelto lei…-
Alle sue spalle Shino annuiva, seguito da Choji, che continuava imperterrito a rosicchiare patatine.
Temari intanto si guardava intorno un po’ irritata, la vista di quella tipa, nemmeno lei sapeva bene il perché, le aveva dato davvero un gran fastidio. Forse perché lei per sua natura odiava le ochette troppo volgari e appariscenti di quel tipo.
-Davvero una pessima scelta…- fu comunque Ino a dar voce alle sue parole.
-Beh, a me non sembra poi tanto pessima…- disse Shikamaru, beccandosi un altro pugno da Ino.
-Ah, eccolo là!- trionfante, Lee indicò la postazione deejay dove Kiba, cuffie alle orecchie e mani alla console, stava mettendo la musica per la serata.
-Ed ecco anche la tizia che va a dirgli di noi…- dicendo questo, Tenten si sporse per vedere meglio ciò che stava succedendo.
La suddetta Alex, facendosi strada tra la folla danzante, era riuscita ad avvicinarsi al palchetto rialzato su cui stava la postazione di Kiba. Con passo poco aggraziato stava salendo i pochi scalini che portavano alla vera e propria postazione in cui stava il ragazzo.
-Ecco… Ora gli dice che ci siamo noi…- finite le patatine, anche Choji si era messo a commentare la scena.
La ragazza gli battè un dito sulla spalla per attirare la sua attenzione. Subito il ragazzo si voltò, abbassandosi le cuffie per ascoltare la collega: -Sì? Cosa c’è Alex?-
Il gruppo di amici vide la ragazza indicarli all’amico deejay che subito li salutò da lontano.
Tutti, chi più chi meno, risposero con entusiasmo, tra le occhiate stupite delle ragazzine della pista, al saluto di Kiba.
Fu in quel mometo che accadde qualcosa di totalmente imprevisto.
Sotto gli occhi di tutti, specialmente quelli dei nostri ragazzi, Alex diede un bacio sulla guancia di Kiba in segno di saluto.
A partire da Ino e Shikamaru, tutti rimasero a bocca aperta, ma non fu questo ciò che li stupì di più. Li sconvolse invece la naturalezza con cui il loro amico rispondeva all’insolito saluto della ragazza.
Ino continuava a indicarli nervosamente: -M-ma-ma… A-avete visto anche voi?!-
Tutti annuirono senza dire una parola, persino Sasuke era scandalizzato: -Queste sono di quelle cose che non stanno nè in cielo nè in terra!-
Addirittura Choji aveva smesso di mangiare le sue adorate patatine: -Non ci credo!-
Tenten si grattava un gomito pensierosa, con un pensiero che le tormentava il cervello: -Ragazzi… Ma secondo voi quella è…-
Lee finì la frase per lei: -…La sua ragazza?!-
All’udire quelle parole, la schiena di Temari fu percorsa da un brivido, Ino invece si mise a saltellare di rabbia come al solito: -MA PER FAVORE! NON DICIAMO CAVOLATE! KIBA NON SI METTEREBBE MAI CON UNA COME QUELLA!-
Shikamaru intanto fissava l’amico che dopo aver salutato la ragazza era tornato alla sua attività:
-Beh… La cosa non è da escludere… Magari ce l’avrebbe detto, prima o poi… Ma lui ha pur sempre una vita privata!- Com’è ovvio, ricevette un sonoro schiaffo sulla nuca da Ino: -DEFICIENTE! OVVIO CHE CE L’AVREBBE DETTO! QUELLA NON E’ PER NIENTE LA SUA RAGAZZA, CAPITO?!-
Dopo aver detto ciò, il suo sguardo corse subito verso Temari che, dal canto suo, aveva la fastidiosissima sensazione che la decisione (non proprio autonoma, a dire il vero) di uscire quella sera fosse stata un grosso errore.



-Ecco! Ho messo tutto l’occorrente nel bagagliaio!- Sanzo chiuse con un sonoro tonfo lo sportello della BMW. Naruto, finendo di legare il coprifronte alla testa, raggiunse il domestico nel vialetto ghiaiato, illuminato solo dai faretti del cortile, dato che ormai era quasi completamente buio: -Ben fatto Sanzo!- alzò lo sguardo al cielo –Tra poco dobbiamo partire! Il sole sta calando!-
-NON COSI’ IN FRETTA NARUTO!-
Sakura, seguita da Hinata, che per l’occasione indossava una felpa viola e dei pantaloni comodi, percorreva il vialetto a grandi falcate: –Sei sicuro che non abbiamo dimenticato niente?! Guarda che quella di stasera non è una missione normale! Dobbiamo essere pronti a tutto!-
Il biondino le rivolse uno dei suoi classici sorrisi a trentadue denti: -Certo, Sakura-chan! Ho preso tutto! Anche qualche carta-bomba! Nel caso dovesse servire…- il suo sorriso divenne estremamente sadico ed inquietante.
La compagna si battè una mano sulla fronte sconsolata, chissà che aveva in mente quello scemo e squilibrato di uno shinobi: -Naruto… Noi non stiamo andando a demolire lo Hyuga Palace! La nostra missione consiste esclusivamente nel recuperare Neji! Preferibilmente nel modo più silenzioso e discreto possibile…- alla parola “silenzioso” il suo tono perse un po’ di convinzione; Naruto era tutto meno che silenzioso e discreto: –Comunque… Hai fatto bene a prendere le carte-bomba! Potranno tornarci utili durante la missione.-
Esaltato dai complimenti della ragazza, Naruto si mise a saltellare felice come una pasqua per tutto il vialetto. Dopotutto era un fatto raro che lei gli dicesse qualcosa che fosse per lo meno un po’ gratificante e lui, giustamente, se lo voleva godere tutto.
Intanto la kunoichi lo scrutava avvilita e leggermente irritata dalla sua sceneggiata così fuori luogo:
-Idiota…-
Sentì poi un dito batterle timidamente sulla spalla, voltandosi incontrò gli occhi curiosi di Hinata: -Cosa c’è?- Hinata fissò lo sguardo a terra imbarazzata, dopotutto sapeva che avrebbe un po’ fatto la figura dell’ignorante, ma se anche lei doveva partecipare alla missione aveva bisogno di alcune nozioni:
-Sakura-san… Cos’è una carta-bomba?-
-Uhm?- la kunoichi, presa com’era dai suoi pensieri, ci mise qualche secondo a realizzare ciò che Hinata le aveva chiesto.
Riflettè qualche secondo, dopodichè chiamò il compagno: -Naruto! Mostra una carta-bomba ad Hinata!-
Ancora saltellando come un cretino, forse perché si stava godendo un po’ troppo il complimento, Naruto si avvicinò alle ragazze rovistando nella borsa dei kunai: -Aspettate un secondo… C’è un tale casino qui dentro… Ah, eccola!-
Tirò fuori una specie di foglietto scritto in un sougana a raggiera talmente stilizzato da risultare quasi illeggibile, decorata con una sottile cornicetta verde, al cui centro spiccava l’ideogramma generalmente usato per indicare gli scoppi o le esplosioni.
Hinata continuava a scrutare il foglio che il ninja le porgeva con aria poco convinta: -Ma… Questo è solo un foglio di carta con l’ideogramma dell’esplosione sopra…- nella sua mente cominciava a maturare la convinzione che fosse tutto uno scherzo, oppure che i suoi nuovi amici, per quanto ninja esperti ed invincibili, fossero un tantino suonati.
Il biondino si mise a ridere sguaiatamente: -Ah ah ah ah! Hinata, sei un mito! Comunque aspetta di trovarti nella situazione in cui dovremo usare una di queste e poi vedrai di cosa sono capaci!-
Hinata annuì meccanicamente, sopraffatta dall’entusiasmo del ninja. Non era ancora del tutto convinta delle reali potenzialità di quell’anonimo pezzo di carta, ma dopotutto cosa ne sapeva lei? Fino a meno di un mese prima era convinta di essere una ragazza normale e che suo nonno fosse una brava persona… E persino che i ninja non esistessero più. Quindi non aveva proprio alcun diritto di giudicare.
-Forza ragazzi! È ora di andare!- avviandosi elegantemente per il vialetto Kurenai raggiunse i ragazzi, rendendo evidente il fatto che sarebbero dovuti partire a momenti.
Sakura però non era dello stesso avviso. Fece un’attenta scansione della figura della donna, notando che effettivamente c’era qualcosa che non andava: -Ma… Kurenai-sama… E’ sicura di voler venire con quell’abbigliamento? Non lo trova un tantino… Scomodo?-
Kurenai, colpita dalla domanda di Sakura, si mise a riflettere, dopodichè si esibì in uno dei suoi meravigliosi, quanto inquietanti, sorrisi: -Ah, Sakura… Ormai sono talmente abituata a questo tipo di abbigliamento che non ci faccio più caso!- intanto si avvicinava pericolosamente alla ragazza, come solo lei sapeva fare: –Perché? C’è qualche problema in proposito?-
Sakura, una delle kunoichi più forti ed in gamba di New Konoha, iniziò seriamente a sudare freddo. Allontanandosi il più possibile, Sakura si mise ad agitare testa e mani: -Oh no, Kurenai-sama! Nessun problema! Davvero! Era solo per curiosità!- intanto continuava a ridere nervosamente. Incredibile l’effetto che una donna come Kurenai, amante della quiete e della non violenza, riusciva a sortire nelle persone che le si trovavano di fronte. Non solo una sorta di timore reverenziale, in alcuni casi anche vero e proprio terrore.
Come se nulla fosse successo, Kurenai si rivolse all’intero gruppo: -Bene! Partiamo allora?- il tono era quello tipico di chi sta partendo per una gita di piacere.
Molto poco convinti, ovviamente tranne Sanzo, il quale già pregustava il momento in cui si sarebbe messo al volante, tutti salirono sull’auto.
Seduta tra i due ninja, Hinata si mise a pensare alla pazzia che stavano per compiere. E pensare che era stata proprio lei a proporre l’idea e sempre lei aveva trovato il modo per aggirare il pericoloso sistema di sicurezza, l’unico ostacolo che avrebbe potuto fermarli.
Solo in quel momento, mentre ripensava a quando aveva raccontato della faccenda della retina, le tornò improvvisamente alla memoria una frase di Naruto: “Sì, sì, lo sappiamo tutti che hai degli occhi splendidi, ma io ancora non capisco…”
Lei lo sapeva, quella di Naruto era stata una frase detta così per dire, senza secondi fini o allusioni particolari; dopotutto Hinata era emotiva, non stupida. Eppure…
“Perchè il mio cuore non smette di battere?”

 

Ed eccoci di nuovo qui! Aggiorno sempre troppo raramente... devo darmi una mossa davvero o sta fic la termino per il 2060! Uffa... Ma non perdiamoci in chiacchiere inutili... ALLE RECENSIONI!

 

Callie33: Ciao! Anche tu agli esami di maturità? Mamma mia, a suo tempo li trovai particolarmente traumatizzanti! Quanto studio... =_= Comunque... Siiiii! La primavera è arrivata... 2 giorni prima dell'estate! Anche la mia sensei di Giapponese ha detto che il clima italiano, sotto quel punto di vista, è un tantinello strano; e lei non è che venga dal paese più fresco del mondo... XD Ah una cosa... Ora non devi più pregare Santa Priscilla, ma Lady Amilgane-sama, il mio nuovo Sony Vaio tamarro, che comunque ha accolto le tue preghiere e si sta mettendo in moto per realizzarle, chissà che un giorno non si crei il bisogno di alzare il rating...XD Beh Hinata si sta dando finalmente una mossa... sarà la crisi premestruale, sarà che un'ondata di incoscienza si sarà fatta strada nel suo animo pacifico? Sarà che non ha un cavolo da fare? Chissà... intanto è arrivata allo Hyuga-palace, poi il resto si vedrà! XD Uh... mi piace il finale che hai proposto! Semplice, drammatico e di sicuro impatto! Quasi, quasi lo provo! In ogni modo, Kiba e Temari sono due stupidi incurabili! Troppo orgogliosi per dirsi qualcosa di carino e troppo permalosi per prendersi nel modo giusto. Personaggi di questo tipo tra le fangirls sono definiti "tsundere", io li chiamo semplicemente zucconi! =_= Beh il problema risolto da Shika è stato realmente proposto dalla mia prof pazza ai tempi delle superiori. Quando l'abbiam visto siamo rimasti tutti così O.ò; nemmeno la pagella d'oro ce la fece... e anche certi miei amici che al tempo facevano ingegneria hanno detto che era quasi impossibile per noi, perché se gli strumenti per risolverlo erano alla nostra portata, il modo di applicarlo era degno di un'università! Beh la storia del risveglio di Naruto la progettai a suo tempo insieme a NaruHina91, che risate! Comunque... L'angelo arriverà a suo tempo e Neji... è in crisi premestruale, cerca di capirlo! XD Ad ogni modo... le scene che chiedi arriveranno... un giorno, chissà... Per il resto, non ho molto da dire. Tra due giorni ho Giapponese e me la sto facendo sotto. Speriamo vada tutto bene, dato che quest'anno è stato particolarmente difficile... =.=''' Dai, ora ti lascio che vado a fare un po' di kanji (baaasta kanji... BASTAAAAA!!) ci si sente presto, un bacio grande! ^____^

 

Vaius: Ciao! Beh ti scusi per il ritardo? Ti devo ricordare con chi stai parlando? Facendo il conto dei miei aggiornamenti, mi sono accorta che hanno una cadenza semestrale, mamma che vergogna! Comunque Hinata è stata in effetti molto avventata, ma la sua è una decisione dettata dall'esasperazione per la sofferenza di chi le sta accanto e dalla voglia di chiarimento per la situazione venutasi a creare nella sua famiglia, dopotutto si tratta pur sempre dei suoi zii e cugini, è normale che le dispiaccia; e poi ha anche ricevuto il benestare di Kurenai-sama, quindi chissà che non vada a finire bene la cosa... Beh si, in effetti sono un tipo a cui piace complicare la vita agli altri, soprattutto dal punto di vista amoroso, sei poi si conta il fatto che sono tutti talmente lenti da non rendersi conto di quello che provano, la cosa si fa ancora più divertente! Per quanto riguarda il povero Neji, lui è il più sfigato della compagnia. Perché? Lo capirai presto... Detto questo, un bacione grande e alla prossima!

 

ecila94hina: benvenuta in questa fic tanto sconclusionata! Eccolo qui il nuovo aggiornamento! Spero che ti sia piaciuto! Grazie mille per tutti i tuoi complimenti! Un bacione grande!


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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