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Autore: lames76    05/07/2010    2 recensioni
Un ragazzo come tanti altri del XX secolo viene investito da un compito importante, entrare in un'ordine di cavalieri che devono vegliare sul passato. Riuscirà ad adattarsi? Come si comporterà nella sua prima missione?
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Settimo Cavaliere'
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Menion udi' delle voci concitate ed un forte clangore metallico provenire dai piani piu' bassi e capi' che entro poco sarebbero stati raggiunti. Il rumore del suo combattimento doveva aver attirato l’attenzione delle guardie del palazzo. Il cavaliere giunse sull’uscio della stanza in cui era entrata la donna e rimase interdetto dalla scena che gli si paro' di fronte.
Teseo era steso a terra con negli occhi un’espressione terrorizzata mentre Aura lo sovrastava puntandogli la punta della spada alla gola. In un angolo della stanza un’altra donna, Antiope probabilmente, giaceva svenuta a terra.
"Ora pagherai per i tuoi crimini contro le Amazzoni", la voce della donna d’ebano era un ringhio sordo. I muscoli del suo braccio si tesero pronti ad affondare la lama nella soffice carne della gola dell’uomo.
"Fermati!", intervenne il ragazzo.
Aura si giro' verso di lui e gli scocco' un’occhiata che gli fece gelare il sangue nelle vene. Era odio puro quello che vedeva nei suoi occhi.
"Tu non ti immischiare!", gli intimo'.
"Non puoi farlo!", cerco' di fermarla lui.
"Dammi solo una buona ragione per non uccidere questo cane rabbioso!", fu la secca risposta della donna.
Incredibilmente Menion non seppe cosa risponderle. Non poteva dirle delle Olimpiadi, l’amazzone non avrebbe compreso il valore simbolico dei giochi, e sicuramente il fatto che Teseo avesse emanato leggi giuste non le sarebbe importato. Per il resto non trovo' altri motivi per desistere... poi gli venne l’idea.
"Le guardie sono quasi giunte qui, se lo uccidi non potremmo andarcene e verremo uccisi... se lo prendiamo come ostaggio...", lascio' cadere la frase.
"Sono pronta a morire pur di avere il piacere di ucciderlo!", la sua voce era roca ma sincera.
"E sei pronta anche a sacrificare le tue amiche?", la incalzo' lui, "Anche Olimpia?"
Passo' un lungo istante e Menion credette di essere riuscito a convincerla, poi Aura sollevo' il braccio che impugnava la spada e colpi' Teseo.


Colpi' il re con il piatto della lama tramortendolo, poi si sposto' a prendere in braccio Antiope che era ancora priva di sensi. Menion si affretto' a raggiungere Teseo e se lo isso' in spalla. Nonostante il regnante non fosse un vecchio pesava davvero poco, si stupi' il ragazzo. A sentire le leggende Teseo era un gigante pieno di muscoli, anche negli ultimi anni della sua vita, ma nella realta' non era cosi'. Con quei pensieri in testa e cosi' carichi si spostarono per uscire ma vennero fermati dalle guardie che gli sbarrarono il passo.
"Fermatevi!", fu lo sprezzante ordine di Aura, "Lasciateci andare oppure il mio compagno uccidera' il vostro re!"
Menion accosto' la lama della sua spada alla gola dell’uomo per assecondarla.
I guerrieri si fecero da parte lasciandogli lo spazio per passare ed Aura si avvio' verso il basso seguita da Menion.
"Teseo ora ci serve ma appena saremo al sicuro sono certo che Aura lo uccidera'", penso' il cavaliere, "E se anche lo liberassi lei tornerebbe indietro per ucciderlo anche a costo di perdere la vita nel tentativo"
Mentre aveva la mente occupata da questo foschi pensieri gli cadde lo sguardo sull’uomo che aveva affrontato poco prima, quello che ospitava il suo nemico. Incredibilmente stava scuotendo il capo confuso e si stava rialzando apparentemente illeso. L’uomo pareva confuso ma non si vedeva piu' la sagoma nera che aveva ospitato il suo corpo.
"Io ho trapassato il corpo di quell’uomo con la mia spada, dovrebbe essere morto!", poi l’idea gli illumino' la mente, "Ma certo! Ho ucciso solo la creatura del male che utilizzava il suo corpo...", nel mentre avevano raggiunto la posizione che occupava Pentea ed anche lei si era accodata al piccolo corteo. Orami stavano per uscire dalla reggia e le guardie continuavano a seguirli tenendosi a distanza di sicurezza, pronte ad intervenire. Il sole iniziava a lanciare i suoi raggi da dietro i tetti delle case, l’alba era oramai vicina.
Le parole che gli aveva detto Tintinnio quando gli aveva consegnato la spada gli tornarono prepotentemente nella mente: "Stai tranquillo, puo' ferire solo esseri malvagi. Anche se la usassi contro un essere vivente non gli faresti nulla, la lama diventerebbe inconsistente ed attraverserebbe la sua carne senza procurare nessun danno".
Ormai erano arrivati, dopo aver recuperato anche Frida, ai cavalli che Olimpia stava custodendo.
"Salite in sella", ordino' Aura, "Penso io a Teseo"
"No, ci penso io", gli rispose il ragazzo spostandosi verso le guardie che stavano iniziando a spazientirsi non sapendo che fare. Menion lascio' a terra il re, che intanto stava iniziando a riprendersi e stava cercando, faticosamente, di rialzarsi. Aura lo raggiunse con sul viso uno sguardo truce, "Se pensi che te lo lascero' lasciare andare sei proprio un ingenuo"
"Ma io non voglio lasciarlo andare", fu la secca risposta del cavaliere.
Teseo si era intanto rialzato e stava scuotendo il capo frastornato.
"Volete il vostro re?", urlo' alle guardie il ragazzo, "Allora prendetevelo!"
Con un rapido gesto estrasse la spada magica e trafisse la schiena all’uomo. Aura sgrano' gli occhi stupida dal quel gesto, poi vide la punta della spada del cavaliere sbucare dal petto dell’uomo e sorrise. Teseo sgrano' gli occhi e poi si accascio' al suolo, solo svenuto... ma morto, agli occhi di tutti.
Menion si affretto' ad allontanarsi seguito dalla scura amazzone e raggiunti i cavalli si allontano' con le sua compagne.
Alle sue spalle lascio' le guardie ad urlare confuse.




Signori e Signore siamo giunti quasi al finale. Dopo di questo capitolo restano ancora due post e si concluderanno le vicende del nostro novello cavaliere.
Vi preannuncio che, di seguito, pubblicherò il racconto conclusivo di questa mia "mini" saga, intitolato "Il Destino di Faerie".
Ancora un enorme, gigantesco, immenso grazie a tutti, soprattutto a Beatrix Bonnie!
   
 
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