Grazie mille a tutti
coloro che continuano e continueranno a commentare questa pccola
raccolta.
Tornata dal mio viaggetto, eccomi a postare un altra piccola drabbe.
Questa l'ho voluta realizzare con uno spunto un pò
più romantico, basandola sul tema del dolore alla gamba di
House, purtroppo temo di aver sfociato un pò nell'OC... ma
ormai quel che è fatto è fatto. Sta a voi
stabilirlo daltronde ù.ù
Buona lettura!! E se vi va, lasciate anche un commentino :D
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Dolore
I
tasti del
pianoforte erano freddi al tatto, ma la musica era l’unica
cosa che riusciva a
riscaldarlo.
Riempiva la
mente, scacciava via i pensieri, portava con se il dolore.
Tutto il
dolore...
“House!”
Le mani
cessarono di suonare facendo cadere la melodia in un tonfo.
“So che ci
sei! Apri!”
L’uomo
sbuffò, odiando il giorno in cui aveva dato a Lisa Cuddy il
suo indirizzo di
casa.
“Mi
dispiace, ha sbagliato indirizzo- commentò, aprendo la porta
e scrutandola per
un breve attimo – Il club di spogliarelliste è al
prossimo isolato.”
“è quello
che hai rifilato anche a Wilson?” lo ignorò Cuddy
entrando in casa.
“No, con lui
è stato più facile effettivamente –
borbottò House richiudendo la porta – Che
ci fai qui?”
“Non vieni a
lavoro da due giorni!”
“Davvero?-
House si sedette su una sedia, iniziando a massaggiarsi la gamba
-…Perché sei
qui!?!?”
“Ma, sai…
non avendo nulla da fare in ospedale ho deciso di venirti a rompere le
scatole.”
House
inclinò leggermente il capo, fissandola intrigato
“Lo sapevo che non potevi
vivere senza di me!”
“Vivrei
volentieri senza tutti problemi che mi causi.”
Commentò acida la dottoressa.
“Allora
perché sei qui?”
“Ti
diverti?”
“Affatto…
penso solo che per sgridarmi ti possa bastare un telefono
mammina.”
“Che tu non
ti sprecheresti ad utilizzare.”
“Beh su
questo potresti ricrederti…” rispose lui con un
filo di malizia.
“House! Io
ti pago per lavorare non per assecondare i tuoi capricci!”
“Io sto
male!!” la interruppe il diagnosta improvvisamente, alzandosi
e ponendosi di
fronte a lei.
Lei lo
guardò in viso, gli occhi pieni di dolore.
Sapeva
benissimo che il fardello di House era ben più di un
capriccio… ma non per
questo doveva chiudersi in se stesso ed abbandonare tutto.
“Lo so. - sussurrò
Cuddy, abbassando lo sguardo -E non
pretendo che tu..”
“Allora lasciami stare.” Il tono della sua voce era
duro, stanco.
Lei non
rispose, si limitò ad annuire e, lentamente, si diresse
verso la porta.
Si fermò,
voltandosi un momento. Poi decise.
Tornò
indietro e, con un po’ di imbarazzo, gli baciò la
guancia.
“Volevo solo
assicurarmi che stessi bene.”