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Autore: Selenite    23/10/2010    10 recensioni
Mahel è un'allegra ragazza di 16 anni, il cui nome le è stato dato dalla madre, una scrittrice di libri per ragazzi, prendendo ispirazione da un personaggio delle sue stesse storie. Nonostante Mahel odi il suo nome, si ritroverà nell'universo delle fiabe di sua madre, per aiutare il co-protagonista Lagharta alla salvezza del mondo. Sembra una storia fantasy come le altre, ma non lo è... Perchè Lagharta non è un eroe come tutti gli altri. E odia Mahel dal più profondo del suo cuore.
Ho messo rating piuttosto alto, in quanto ci sarà la presenza di alcune scene abbastanza crude. Ringrazio in anticipo per la cortesia che chiunque vorrà riservarmi nel leggere ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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CAPITOLO 6
Odio


Quando sentì il caldo avvolgerla, una sensazione di sollievo percorse i suoi muscoli intorpiditi. Il freddo fece spazio ad un lieve tepore, lasciandola di stucco.
-Ninù...tutto bene...?- la voce dolce della Sibilla la distolse dai suoi pensieri -Torniamo in casa, qua fuori l'aria è ancora fredda...-
Mahel aprì delicatamente gli occhi, trovandosi il volto della Sibilla a pochi centimetri dalla sua -Ninù..?-
Mahel si girò di nuovo pancia a terra, chiudendo gli occhi e afferrando forte i lembi della coperta -Non voglio tornare da quel pallone gonfiato...-
La Sibilla sorrise, carezzando la testa di Mahel -Lagharta non è cattivo...-
Mahel sbuffò un riso ironico, rispondendo secca -No, è solo stronzo-
Di nuovo, la Sibilla sorrise -Probabile-
Nel pieno di una qualsiasi notte di Gaia, Mahel si racchiuse a riccio, coprendosi bene con la coperta datele dalla Sibilla e quest'ultima, forse immaginando che con quella ragazzina testarda non c'era molto da fare, le si sedette accanto cantando, in modo da non lasciarla sola durante quella prima notte gelida di benvenuto.

Nell'aria senti il tuo nome, oh dolce musa gentile
Il suono del silenzio è la tua melodia
Canta con tutta la voce muta che possiedi
Il tuo primo amore è lì accanto a te...

Mentre le mani della Sibilla le carezzavano la testa e le parole della sua canzone la tenevano buona, Mahel ebbe il tempo di pensare a tante cose.
Come stava la mamma? Cosa avrebbe pensato papà? E Michael? Come stavano tutti? Cosa pensavano di lei, che era così lontana? Era così preoccupata per la mamma, sapeva quanto doveva sentirsi sola senza di lei...perchè lei era tutta la sua vita, e così il contrario.
Quando la voce della Sibilla smise di cantare, Mahel osò una domanda -Sibilla...-
La Sibilla non smise di carezzarle la testa -Dimmi ninù...-
Mahel si mise in ginocchio, togliendosi la coperta di dosso e mettendone un po' sopra la Sibilla -Qual'è il vostro nome...? Nonostante tutto non ve lo avevo ancora chiesto...-
La Sibilla la guardò attonita, molto sopresa. E senza indugio rispose -Mahel-

Al suono di quel nome, Mahel mise insieme molti pezzi.
Era sempre stata lì, davanti ad i suoi occhi, sempre con quel sorriso che lei sapeva essere molto più di quel che credeva.
La Sibilla...già da come la chiamava Lagharta, lei non poteva non aver avuto, neanche per un istante, l'impressione di conoscerla da sempre.
-Tu sei...la Sibilla della mamma...- sussurrò Mahel, toccandole il volto -...la...la Sibilla di papà...-
La Sibilla lasciò che la ragazza davanti a lei la toccasse, sussurrando parole incomprensibili ma dolci, mentre le ultime lacrime le scivolavano lungo le guance.
Mentre il silenzio iniziava ad essere spezzato dai primi uccellini del giorno, Mahel bisbigliò -Mahel...-
La Sibilla abbracciò quel corpicino scosso ancora dal tremore del freddo, sorridendo fra sé e sé, coprì entrambe con l'enorme coperta e sussurrò a sua volta -Piacere di conoscerti, Mahel-

Quando il sole fu alto nel cielo, Mahel era seduta al tavolo di poche ore prima, vestita di qualcosa di più pesante che la vestaglia che l'aveva congelata durante la notte e con lo stomaco finalmente pieno. La Sibilla le era di fronte, che rigovernava i pochi piatti usati, mentre nella casa regnava un profondo silenzio.
Lagharta, ancora, non si era ripresentato.
-Sibilla...- sussurrò la ragazza -Vi chiamo Sibilla perchè chiamare anche lei Mahel creerebbe...confusione...-
La Sibilla si voltò verso la giovane, sorridendo ed annuendo -Mi vuoi chiedere di Lagharta...?-
Mahel guardò l'anziana signora rivolgerle uno sguardo da vera e propria nonna, annuì e abbassò lo sguardo -Perchè ce l'ha così tanto con me...?-
La Sibilla riprese a rigovernare, cercando di essere il più chiara e tranquilla possibile -Vedi, ninù...non è corretto dire che ce l'ha con te per una “colpa”. Semplicemente è la Leggenda che lo irrita...”
Mahel guardava la Sibilla parlarle come niente fosse e raccolse le mani, stringendole -È...è per via di questo Laherte...?-
La Sibilla smise di armeggiare con i piatti, facendo calare la stanza in un silenzio lugubre -Mahel...non fare mai quel nome davanti a Lagharta...hai capito?- si voltò verso la ragazza con sguardo truce, serio e preoccupato -Capito?-
Mahel guardò la Sibilla farsi seria. Pensò fosse davvero grave e non ebbe cuore di fare domande. Perciò annuì silenziosa e abbassò lo sguardo -Promesso...-

Dopo qualche altra ora di silenzio, la porta da cui era uscita la sera prima si aprì. Mahel vi si voltò spaventata, sapeva chi poteva essere, perciò incrociando gli occhi blu di Lagharta non potè far altro che abbassare lo sguardo.
Dal suo canto, Lagharta non la degnò neanche di una minima considerazione, sedendosi al tavolo e battendo con le dita sull'essenza di Saluss -Saluss...vieni fuori-
Saluss uscì dalla spada, lasciando che una scia rosata la seguisse languida e corposa, stiracchiandosi mentre le ali vibravano veloci -Ahh! Che bello, finalmente fuori...oh, buongiorno Mahel!-
La ragazza guardò la fatina con sguardo mogio, si alzò e uscì dalla casa, lasciando dietro di sé un silenzio imbarazzante.

-Lagharta...- esordì la Sibilla, senza voltarsi verso di lui -Mahel sa il mio nome, adesso-
Lagharta strizzò gli occhi, posando un dito accanto alla tempia -Non ho voglia di parlare della stupida, adesso-
-Lagharta- lo interruppe subito la Sibilla, stavolta voltandosi e guardandolo -Ha diritto ad una qualche spiegazione. Non credi?-
Lagharta sostenne lo sguardo della Sibilla, senza perdere la sua insepressività -Non ho intenzione di spiegarle niente. L'ho portata qua e sono stato piuttosto gentile, ma quando lei ha osato sputare sentenze su Gaia, Saluss e me...- si interruppe, mentre borbottava piano il nome “Laherte”.
-Posso capire il tuo combattimento in tutto questo. Tu sei un...- chiuse gli occhi, sospirando -Non voglio che Mahel resti all'oscuro. Deve sapere per cosa combatti. E contro chi-
-Lo sa- sbottò il ragazzo, battendo il pungo sopra il tavolo -Exitio. Noi stiamo combattendo contro Exitio. Vie ci ha dato il permesso di sopprimerla, ricordi?-
-Vie ha solo chiesto all'eroe che avrebbe impugnato Saluss di fermarla, non ucciderla. Ti sei prestato ad una lettura della Leggenda tutta tua, perchè la vera persona che vuoi uccidere è...-
-Non nominarlo davanti a me!- battè di nuovo il pugno sul tavolo, sospirando rabbioso -Lui non merita di vivere. Né di impugnare un'arma sacra. Un necromante bastardo come lui non merita di manovrare Gaia- Saluss, a quel punto, si avvicinò a Lagharta e gli afferrò i capelli, chiudendo gli occhi -Calmati...-
Un'aura rosea e calda avvolse Lagharta, donandogli sollievo e pace. Lagharta portò la mano sopra Saluss, come a volerla carezzare -Grazie Saluss...-
-Lagharta- cominciò la fatina, senza lasciargli i capelli -Forse tu odi Mahel per ciò che rappresenta. Lo posso capire. Ma il tuo dolore e la tua vendetta non possono esprimersi senza un giusto bersaglio. Ed Exitio non è un giusto bersaglio. Forse lo faccio per egoismo...o per Vie...ma non voglio vedere Exitio sparire per sempre- le sue manine tirarono a sé piccole ciocche di capelli, facendo spostare lo sguardo di Lagharta verso la fatina -Ti prego Lagharta...se proprio non vuoi dire a Mahel la verità, allora...permettile di aiutarci. Magari lei troverà una soluzione...te ne prego...-
Lagharta sospirò, voltando la testa di lato -Se lei è qua, significa che la Leggenda è diventata realtà. Se lei non fosse esistita, se lei non si fosse mai trovata al lago quella notte...adesso ci saremmo io e te, Laherte ed Exitio. E la guerra non avrebbe ancora ragione di iniziare. Ma lei è qua, aveva l'arco con sé...quindi anche io devo prendermi le mie responsabilità...-
Saluss chiuse gli occhi disperata, stringendo ancora più forte le ciocche di capelli di Lagharta -Non odiarla perchè esiste...non odiare Exitio...e neanche me...-
-Saluss...- Lagharta stava per riavvicinare la mano alla piccola Saluss, ma questa si staccò da lui e tornò ad essere solo una luce rosata, lasciandosi sparire attraverso la porta -Andrà da lei, vero?-
La Sibilla si sedette accanto a lui, porgendogli la mano. Lagharta la afferrò sospirando -Non voglio che sappia di Laherte. Non voglio che sappia le mie ragioni...non voglio che sappia niente di me-
-Di che cosa hai paura, Lagharta...?- chiese la Sibilla, come una tenera madre.
Lagharta la guardò serio, assumendo un'espressione distrutta -Della tua predizione-

Il corso d'acqua della sera prima, alle luci del mattino, era splendido.
Mahel si era messa a sedere sulle rive, portandosi le ginocchia al petto, mentre si lasciava cullare dal suono lieve dell'acqua e degli uccellini che cinguettavano.
Gaia non sembrava molto diversa dal suo mondo, a parte gli strani mostri e quel cielo con le due Lune. C'era comunque il sole, impossibile da vedere senza portare gli occhi a bruciare dallo sforzo, c'erano le stelle e la luna simili al suo mondo, che la tenevano tranquilla. Avrebbe giurato di aver visto dei passerotti, mentre arrivava lì, ma non poteva esserne sicura.
Perciò, stava in silenzio lì e ascoltava.
Non aveva più lacrime e non trovava nemmeno il motivo per cui piangere. Ormai si era fatta una ragione della sua presenza lì, sicuramente se Lagharta avesse potuto mandarla via, lo avrebbe già fatto. E invece era ancora lì, conscia che lo sguardo di Lagharta verso di lei era di puro odio.
Sospirò lasciandosi cadere all'indietro, annusando il profumo di erba fresca e della corteccia degli alberi. Chiuse gli occhi per un attimo e, quando li riaprì, si trovò davanti la piccola Saluss, con quel sorriso dolce e giocherellone che non le vedeva dalla sera al Lago -Buongiorno Mahel! Dormito bene?-
Mahel rimase stesa a terra, fissando la fatina nei suoi grandi occhioni rosa -Buongiorno Saluss...ti senti meglio dopo ieri sera?-
La fatina lasciò sparire il sorriso giocoso, mostrando al suo posto un sorriso triste -Lagharta ha modi bruschi...ma è un ragazzo molto buono...-
Mahel alzò le braccia, avvicinando le mani a Saluss. La fatina vi si avvicinò e vi si posò sopra, mentre Mahel si alzava mettendosi a sedere per bene -Sicura che vada tutto bene?-

Saluss guardò Mahel fissa negli occhi.
Era buona.
Lo sapeva per certo, lei non si sbagliava mai. Eppure Lagharta la odiava. O meglio, non la vedeva di buon occhio. Ma non per cosa lei fosse, ma solo per ciò che rappresentava. Quella ragazza, minuta e imbranata, timida ma agguerrita, era la personificazione della Leggenda. E della Predizione. Lagharta non la odiava.
La temeva.
Temeva la persona che era. Temeva colei che poteva diventare, che sicuramente per via della Leggenda e della Predizione avrebbe mostrato. Non voleva che lei facesse parte della sua vita più di quanto non ne facessero il ricordo di Laherte e del passato.
Perciò Saluss chiuse gli occhi e si avvicinò alla fronte di Mahel, toccandogliela con i palmi -Mahel...senti per caso qualcosa...?-
Mahel si sentì inondata di una luce tiepida e acquosa, che portava dentro di lei uno strano senso di pace e armonia. I suoi sensi si distesero, i suoi muscoli, il suo corpo stesso entrò in uno stato di così assoluta pace da non poter credere di starla provando davvero -Che cos'è Saluss...?-
-Questa...sono io...questo è il mio potere. Questo è il potere di Lagharta...-
Mahel ricordò quindi di aver provato quella sensazione più volte. Al Lago, quando Lagharta la prese in volo e la posò sul molo, nel letto, quando si sentiva così male da non riuscire a stare in piedi.
-Era...era Lagharta...?-
Saluss sorrise -Per molto tempo, non riuscirete ad andare d'accordo. Ma tu...non lasciarti trasportare dal suo odio ingiustificato. Sorridigli. E amalo...-
-Amarlo?- chiese Mahel, sbigottita -In che senso?!-
Saluss ridacchiò, vedendo un lieve color porpora colorarle le guance -Come un amico, Mahel. Fa di Lagharta un amico...-
Mahel scosse la testa -Non posso prometterti di non picchiarlo. O di non trattarlo male...-
Saluss allora si staccò da lei, svolazzandole davanti agli occhi -Chi ha mai detto di non farlo?-
Entrambe si fissarono e, dopo pochi secondi, scoppiarono a ridere.

Lagharta le osservava da lontano, in silenzio.
Guardava Saluss sorridere a Mahel in un modo che, fino a quel momento, aveva riservato solo a lui. Sorrise a sua volta, ma si morse il labbro per quel gesto troppo “umano”.
Quando invece si trovava a osservare Mahel voltava lo sguardo, sempre, per evitare di guardarla negli occhi. Aveva paura.
La trasmutazione stava cominciando ad avere inizio.
I capelli della ragazza, la prima volta che l'aveva vista le toccavano metà della schiena, ormai erano arrivati quasi all'altezza dell'ultima vertebra spinale. Gli occhi stavano iniziando a spagliuzzarsi di screziature argentee, pur rimanendo di quel colore strano e indefinito che a lui neanche piaceva. Ciò che comunque più lo spaventava, e che ancora fortunatamente sembrava un momento lontano, era la Predizione.
Mahel stava iniziando ad acquisire le caratteristiche fisiche delle personificazioni divine. Gli occhi come pietre preziose, dagli argentei riflessi e dal colore inumano, i lunghi capelli nei quali risiedeva un concentrato di potere divino.
Mahel si stava gradualmente trasformando in una Dea, benchè non avesse alcun potere magico, perciò la Leggenda si stava avverando. Era lei la Mahel della Predizione e della Leggenda. Non poteva più far finta che niente stesse accadendo.

La Dea della Leggenda ti porgerà la mano,
la prenderai e con amore ne farai la tua sposa.
La morte vi aspetterà entrambi, non avrete scelta
dei tre desideri soltano uno sarà destinato a voi”

Lagharta chiuse gli occhi come ferito, stringendo forte la stoffa della maglia all'altezza del cuore. Per quanto verso quella ragazza non provasse nessun sentimento, la paura era più forte di qualsiasi altro indefinito e sconosciuto sentimento che avrebbe potuto provare in futuro.
Se lui l'avesse odiata, dal principio fino alla fine, anche senza un motivo apparente, se lui avesse lasciato spazio nel suo cuore solo per l'odio e per nessun altro sentimento, sarebbe riuscito ad evitare la Predizione e salvare tutti.
Lui stesso, Saluss e sua sorella...e anche Mahel.

Quando scese la sera, Mahel e Saluss furono le prime a tornare a casa della Sibilla.
Questa la aspettava, seduta al tavolo, le mani incrociate poggiate sotto il mento, guardando fuori della finestra con aria assorta.
Non distolse lo sguardo, non cambiò posizione, ma parlò come se avesse pensato tutto il tempo a cosa dire -Lagharta non smetterà mai di odiarti-
Mahel fece spallucce, guardando Saluss -Lo so-
La Sibilla spostò impercettibilmente gli occhi, guardandola fissa -Quindi?-
-Quindi...- disse Mahel, mettendosi a sedere e sospirando -Va bene così. Saluss non mi ha detto niente, e se non è Lagharta a spiegarmi quel che deve non ha senso, perciò penso che aspetterò che sia lui stesso ad accettare la mia presenza qua-
-Ti ho appena detto che lo non farà- rispose secca la Sibilla.
-Ed io dico che sarà costretto a farlo. Perchè io ho il potere di far qualcosa, lui no-
Il silenzio calò all'improvviso, rotto solo da un cigolio alle spalle di Mahel. Lei non si voltò, si limitò a pietrificarsi e deglutire rumorosamente -Era dietro di me, non è vero?-
La Sibilla chiuse gli occhi e sospirò, restando sempre nella solita posizione -Oh Vie, aiutaci tu...-
-Se la signorina permette...- rispose Lagharta, sbattendo forte sul tavolo l'arco di pietra che Mahel aveva afferrato al Lago, peraltro rischiando di affogare -Forse ci devi spiegare come farai ad utilizzare un arco che pesa la bellezza di 56 chili...-
Mahel osservò bene l'arco e sbiancò. 56 chili?! Non riusciva ad alzarne una decina, figuriamoci quel coso che tutto sembrava fuorchè un arco -Non ho intenzione di parlare con una persona che ignora la mia presenza su questo mondo...-
Mahel si voltò verso Lagharta. Lo fissò negli occhi. E questo sorrise sadico.
-Va bene bambina- le si avvicinò, sbattendo la mano sul tavolo e parando il suo viso a pochi centimetri da quello di lei -Io posso anche “degnarti” di riconoscere la tua presenza qua. Né più né meno. Ma non aspettarti che io ti salvi, o ti aiuti, o ti apprezzi o pensi qualsiasi cosa di positivo nei tuoi confronti. Sono stato chiaro?-
Mahel sorrise a sua volta, cattiva -Non mettere alla prova la mia indole pacifica-
-Non mettere alla prova la mia pazienza, stupida ragazzina- rispose secco il ragazzo, alzando la mano dal tavolo e spingendo forte la fronte della ragazza all'indietro.
Mahel, ovviamente, cadde a terra, insieme alla sedia e a parte dell'apparecchiatura della tavola, visto che nella caduta tirò a sé la tovaglia -Cerca di non starmi troppo tra i piedi-
Detto questo, uscì di nuovo dalla casa, portando solo la spada con sé.

-Mahel, tutto bene?!- Saluss svolazzò veloce fino a Mahel, ancora a terra, che si toccava la testa con le mani borbottando sommessamente -Io Lagharta lo picchio, lo picchio!-
Mahel rimase a terra senza proferire parola, lasciando che le braccia sbattessero a terra prive di forza -Non credo di farcela...-
La Sibilla si alzò in piedi, fece il giro del tavolo e guardò la ragazza in terra con uno sguardo comprensivo -Temo di ripetermi ma...benvenuta a Gaia, Mahel...-
Mahel guardò la Sibilla, abbozzò un sorriso e rispose -Ti ringrazio, Mahel...-



***

Ci ho messo un pò, è vero, ma questo capitolo ha subito ben 8 variazioni di testo, di trama e di dialogo. Alla fine come è venuto è venuto, sull'impeto del momento, semplicemente perchè sono pur sempre convinta di voler lasciare i personaggi raccontare da soli la propria storia. Lagharta si è scoperto non ODIARE Mahel, ma TEMERLA soltanto. E fra poco scoprirete anche perchè. Io non vi anticipo niente. Per chi se lo domandasse: Laherte è un necromante, nel senso che ha la capacità di manovrare i defunti. E ringrazio Gennino, che ha scelto insieme a me il nome del capitolo, è stato molto difficile darglielo. Ma passiamo ai RINGRAZIAMENTI:
Dust_and_Diesel: wow °-° per leggere la tua recensione e quella di Fairy_chan mi ci è voluto la metà del tempo che ho impiegato per scrivere il cap xD però son stata davvero molto contenta di scatenare con quel capitolo tanta ammirazione. In Mahel c'è molta me stessa, la me stessa che non esiste ma che vorrei esistesse, colei che esisteva e che è morta e colei che sto pian piano diventando. Diciamo che è un pò me, solo più alta e più carina (io NON sono magra!). Per quanto riguarda la Sibilla Mahel e Lagharta, sono come mamma e figlio, ma mai potevano essere più diversi. La Sibilla è un tipo molto calmo e dolce, Lagharta uno stronzissimo egoista. Lui sta cercando di fare l'eroe anche se ha paura, perchè sa che se prova a cedere anche solo un momento moriranno tutti. E non vuole che accada. Vedremo come la porteranno avanti. Ti ringrazio anche della mail, spero che hotmail riprenda alla svelta a funzionare, mi scoccia quando si blocca tutto. Perciò spero che mi farai sapere cosa ne pensi di questo molto dettagliatamente come al tuo solito, io farò altrettanto ^-^ ti mando un grande bacio, pucciottissima >.< baci baCci =*
Fairy_chan88: mi hai chiesto scusa appena messo piede in msn xD che carina. Io adoro leggere le recensioni, mi piace sapere cosa uno pensa di ciò che scrivo. E mi piace il fatto che Lagharta, seppur stronzello, non sia poi così odiato. Lui ha i suoi motivi, evitare guerra e morte, però ha anche paura dei legami. E prima o poi mi deciderò a spiegare il perchè. Per quanto riguarda Saluss ed Exitio, il loro amore, il loro rapporto fraterno, si è molto dolce e molto delicato. Purtroppo Exitio non è forte come la sorella, il suo potere è ben più impegnativo. Ma vedremo di risolvere anche questa. Intanto Lagharta ha dato dimostrazione di un lato nascostissimo del suo carattere, ed io inizio a pensare che non voglio più dilungarmi sull'inizio avventura ma di volermi buttare a capofitto nel pieno dell'azione. Voglio spiegare, spiegare, spiegare!!! Ti aspetto al prossimo, tu leggi con calma e fammi sapere cosa ne pensi. Un bacione enorme anche a te =*
fruttina89: Mahel è molto coraggiosa, più di quanto lei stessa crede, ma è incapace. Cioè non è che lo faccia apposta, è proprio la natura che è stata cattiva con lei. Exitio si è sentita tradita da sua sorella e sua madre, per quello è impazzita, ma se solo sapesse l'amore di Vie e della piccola Saluss verso di lei sicuramente capirebbe che non c'è ragione alla guerra. Ma la colpa è di Laherte...e lo saprai nel prossimo capitolo. Intanto ti mando un bacio e mi auguro di leggere al più presto qualcosa di tuo. Un bacione =*
Dark_Blame: troppi complimenti >////////< non ci sono abituata. Io scrivo ciò che i miei personaggi vogliono che io racconti, non il contrario. Vorrei  almeno nei miei racconti non forzare nessuno a fare o dire qualcosa che non è nel suo carattere. Lagharta è enigmatico, ma non è cattivo. Come dice Mahel è semplicemente stronzo. Forse è per questo che sembra reale, io metto in mano a loro ciò che vogliono fare. La storia è la loro, non la mia...magia della scrittura penso xD spero che qui ti possa essere più chiaro chi è invece Lagharta. Nel prossimo scoprirai chi è Laherte e perchè Lagharta lo odi così tanto. Ti mando un bacio ^-^ e grazie mille per la tua sempre accetta gentilezza e cortesia =*
Milou_: tu leggi con calma, io per via del lavoro ci metto sempre un pò xD in effetti Lagharta è il tipo di persona che ama le risse ma non vuole combattere. Non gli piace, lo odia, però sa che deve farlo, se vuole proteggere le persone che ama. E tra queste ci sono la Sibilla e la piccola Saluss, che per lui è come una sorellina. La adora, proprio come me >.< ed il modo più semplice per porre fine alla guerra è ucciderer Exitio, in quanto il 90% del potere del "cattivo" andrebbe perso. Però purtroppo non capisce che non è Exitio il vero problema...se solo poverina lei ritornasse in sè ç_ç ma questo lo vedrai nel prossimo capitolo. Ti ringrazio ancora per aver cominciato a leggere e recensire, sei stata (stata vero?) molto gentile e carina. E come a tutti i miei recensitori, un bacione speciale! Alla prossima =*
Ri-ringrazio Gennino per aver scelto il titolo del capitolo, anche se mi sa che non è azzeccato per niente, e grazie al mio ragazzo, che non credo che stia leggendo però afferma ogni volta senza indugi che adora Mahel. Bah xD
Grazie anche a tutti quelli che leggono soltanto, che hanno inserito la storia fra le preferite e le seguite. Siete tutti molto gentili. Un bacione!!!
  
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