I
personaggi di questa storia appartengono quasi
tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti
nella
saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza
nessun’intenzione di
lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato
violato.
Mamma
e Papà in trappola
CAPITOLO
17
La luce è appena
tornata.
Sembra
che il tempo si sia congelato. Deglutisco il vuoto mentre guardo Ron.
-
Che cosa significano?
Il
suo tono è irremovibile. Sta scorrendo rapidamente i fogli e
la sua espressione
si sta indurendo a vista d’occhio andando avanti.
Riesco
a percepire lo sguardo di Harry passare da lui a me, il silenzio che ci
circonda è impalpabile. I gemelli ci guardano non riuscendo
a capire la
situazione.
L’unico
che riesce a fare qualcosa è Viktor che si avvicina a me e
cerca di circondarmi
la vita. Io lo scanso bruscamente nel momento in cui lo sguardo
lampeggiante di
Ron si posa su di noi.
-
Divorzio?
Deglutisco
di nuovo il vuoto. Non riesco a parlare, a malapena lo guardo negli
occhi e so
perfettamente che se dicessi qualcosa riuscirei solo a peggiorare
ancora di più
le cose.
-
Io…
Mi
interrompe appena apro bocca – E’ per questo che
è venuto? Da quanto tempo va
avanti questa storia? – è livido di rabbia.
Riesco
solo a scuotere la testa per fermare le sue domande e a fare un passo
verso di
lui per poterlo toccare. Ron fa un passo indietro allontanandosi da me
e io non
riesco più a trattenere le lacrime.
-
Rispondimi! – questo me lo urla contro.
-
Ron non…non è come sembra…- la voce mi
trema e non sono neanche certa che mi
abbia sentito. Mi copro la bocca con il palmo della mano per frenare i
singhiozzi.
Ron è sempre
più arrabbiato, non ce la
faccio…non se mi guarda in quel modo…
-
Vent’anni Hermione! Venti fottutissimi anni per te non
significano niente? E
sette figli…sette! – non l’ho mai visto
in questo stato – Cazzo Hermione,
perché?
Già
perché?
Perché
non aveva pensato a quello che sarebbe potuto accadere?
-
Lo so io il perché. – l’attenzione di
tutti è rivolta a Viktor.
Cerco
di asciugarmi le guance rigate dalle lacrime – Oh Viktor sta
zitto! Tu non
centri nulla!
Ron
invece sembra interessato – No parla! Sei tu quello che si
porta a letto mia
moglie!
E poi gli do uno schiaffo.
Non so nemmeno io
come ho fatto ad avvicinarmi tanto rapidamente. Questo non me lo merito.
-
Non osare! – non l’ho mai schiaffeggiato in vita
mia, perlomeno non sul serio.
Non così…
-
Non lo dire mai più Ronald.
Il
segno rosso che ha sulla guancia è un avvertimento fin
troppo concreto a non
andare avanti con le insinuazioni che stava per sputarmi addosso.
-
Non ti ho mai tradito. Mai! Il pensiero non mi ha neanche lontanamente
sfiorato…mi
credi davvero capace di farti una cosa del genere?
Si
tocca ancora la guancia arrossata, quando parla la sua voce
è poco più di un
sussurro – Questo dimmelo tu, sulle carte del divorzio
c’è il tuo nome non il
mio.
***
Sono rannicchiata in un
angolo del divano.
Lily
di fronte a me cerca di tirarmi su con scarsi risultati.
Ma
come è potuto succedere. Ero stata attenta a tutto.
Dannato
montacarichi!
I
miei fratelli ci circondano e le urla dei miei genitori
squarciano l’aria e coprono i miei
singhiozzi.
Daniel
è seduto sul bracciolo del divano dietro a me, mi accarezza
la schiena. Non sa
esattamente cosa fare. Non ha detto una parola da quando siamo scesi
dall’appartamento degli zii.
Sono riuscita a spiegare
come ho trovato i
documenti tra un urlo e l’altro di mio padre. Di tanto in
tanto si sentono dei
tonfi sordi, credo che papà stia colpendo qualsiasi cosa che
gli capiti a tiro.
Un
po’ lo capisco.
Ma
se solo lasciasse che la mamma…
Improvvisamente
dalla cantina non arriva più alcun suono, alzo lievemente il
capo per vedere i
gemelli, Peter e Jason che mi guardano intensamente. È
chiaro che vogliano
delle spiegazioni.
-
Jane…
-
Io…ho parlato con la mamma…è solo un
malinteso, lei non voleva…è solo che
Viktor credeva che…
Ok,
capisco che effettivamente io non sia stata esattamente esaustiva, ma
il mio
cervello è andato. Ogni sinapsi si rifiuta di funzionare.
-
Mamma ha detto che non voleva…pensava che papà
non la volesse più e così…
-
E perché mai avrebbe dovuto pensare una cosa del genere?
– Peter mi interrompe
bruscamente. Scuote la testa, non riesce a capire.
Neanche
io capisco. Ma in fondo che cosa possiamo farci noi?
-
Ragazzi…credo che dovremmo riposarci un
po’…giusto per schiarirci le idee. Ne riparliamo
domani mattina. – Jason ha congedato tutti.
In
fondo ha ragione. Abbiamo tutti bisogno di calmarci.
Mi ricompongo e accompagno
Dan alla porta. Mi stringe
forte la mano, orrei tanto che non se ne andasse. Riesce a farmi
calmare
semplicemente guardandomi, non ho bisogno di nient’altro se
c’è lui.
Non
avrei mai pensato di poterlo dire…buffo eh?
Quando
arriviamo sul portico non mi trattengo più e lo bacio.
Finalmente ho la testa
completamente vuota e non posso farne a meno.
Qualcuno
sul vialetto si schiarisce la voce. Interrompiamo il bacio
malvolentieri e
automaticamente mi nascondo dietro Daniel.
È suo fratello.
-
Ragazzi! – ci saluta con un segno del capo.
-
Matt! – il mio ragazzo (è strano dirlo) non sembra
molto contento.
-
Ragazzi il signor Willis
ha chiamato in
centrale. A quanto pare vi sta tenendo
d’occhio…dice che casa tua, Jane, una
mezz’ora fa sembrava un albero di Natale. – il tono
che usa non mi lascia
tranquilla.
Faccio
capolino da dietro la schiena di Daniel, spero vivamente che non chieda
dei
miei genitori.
-
Ehm…abbiamo avuto dei problemi con la lavatrice…
- se mi impegno riesco a dire
delle bugie vagamente decenti.
Matt
non sembra molto convinto, ma in fondo tra il mio vicino e me quella
che
risulta più credibile sono io. In fondo non sto appostata
tutto il giorno a
spiare le persone con il binocolo.
Bè, se solo
sapesse che sono una strega…
Daniel
mi da un rapido bacio a fior di labbra e se ne torna a casa con suo
fratello.
Ho
bisogno di dormire.
Ho
decisamente bisogno di dormire.
Ma
prima devo insonorizzare la cantina.
E
poi domani penserò al signor Willis, non gli
permetterò di creare più problemi
di così.
Decisamente
no!
Continua…
Ok,
ok… ritardo
pazzesco e capitolo tremebondo. Non ho scusanti, bè in
realtà ero impegnata in
un paio di contest…quindi potreste farmi il piacere di non
flagellarmi J
Comunque
avevo
bisogno di un capitolo di passaggio prima di incasinare ulteriormente
le cose
alla nostra povera Jane, a questo punto potrebbe essere capace di
saltare fuori
dal pc e flagellarmi lei stessa XD e non ne avrebbe tutti i torti J
Ringrazio
infinitamente
Fiery che mi ha risollevato il morale lasciandomi quella recensione
chilometrica (prendete tutti esempio da lei XD, no va bè mi
basta un commentino
piccolo piccolo)…Bene credo che a questo punto sia ora che
vada a dormire
quindi vi saluto e vi invito NUOVAMENTE a
commentare quanto più numerosi J
Baci
baci
Ciara
<3<3<3