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Autore: reb    09/05/2011    2 recensioni
-Scorpius, posso rimanere stanotte?-
-Credevo fossi qui apposta.- risposte lui alzando un sopracciglio stupido e voltando leggermente la testa. Era infatti di spalle, tutto intento ad allacciarsi le cerniera dei jeans. […]
-Mi sembrava scortese non chiedertelo.- rispose arrossendo di nuovo.
-Potter, mettiamo in chiaro una cosa. Ho comprato questa casa perché mia madre stava diventando una chioccia e…beh il Manor era troppo stretto per me e mio padre, insieme, ma anche per te, ok? Dio non credo a quello che sto per dire, ma…considerala anche tua, va bene?- e lasciò la stanza, fumando a grandi boccate borbottando qualcosa di indistinto, ma che suonava come “Guarda cosa mi tocca dire”.
[estratto del capitolo 1]
Sono passati quattro anni da "Suicida coraggio...Serpeverde" e troviamo Lily e Scorpius ancora insieme, famiglie comprese nessuno escluso, nonostante le più infauste previsioni.
I problemi di sempre non mostrano di volersi eclissare, fratello geloso in primis. Ma stavolta non c'è Hogwarts a tenerlo lontano, perchè la vita vera li aspetta. Una vita vera fatta di donne incinte e nuovi amori, zii fuori di testa e inaspettate amiche. Stranamente perfino di babbani, perchè col destino non si può mai dire...
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dad, I'm fall in love! Ehm...ops DAD!'
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Lily si era presa tutto il suo tempo per rivestirsi, arrivando a impiegare addirittura venti minuti quando di solito non ne impiegava più di dieci. E tutto per concedere al suo adorabile fidanzato, come si faceva a non amarlo se riusciva ancora a farle fermare il cuore con certe frasi?, il tempo di riprendersi da quella romantica e costretta uscita. Non era il tipo da dire a cuor leggero certe cose, non in una discussione seria almeno.
Sebbene generalmente lo rimproverasse per il suo carattere tipicamente Malfoy, che lo portava a non esternare troppo spesso quello che provava, l’educazione di un Purosangue era pur sempre un’educazione da Purosangue. Peggio se il purosangue in questione era anche un Malfoy. E prima si era esposto decisamente troppo, anche se era di lei che stavano parlando.
-Credo che dovrei scrivere ai miei. Saranno preoccupati.- affermò entrando nella cucina.
E il cuore si fermò di nuovo. Sul tavolo, in bella vista erano state appoggiate una pergamena e una piuma. Il gufo di Scorpius, invece, stava tranquillamente appollaiato sul suo regale trespolo vicino alla finestra.
-Se vuoi scrivere lungi da me impedirtelo, non sia mai che evito di incontrare tuo fratello e tuo padre, ma non credi sia il caso di parlare loro di persona?- le chiese attaccato come un drogato alla sua tazza di caffè.
Ah l’educazione Malfoy. Sembrava uscito direttamente da un altro tempo, quando tube e carrozze erano comuni anche tra i babbani. Era l’eleganza dei secoli passati che si leggeva nei suoi gesti e nelle sue parole, così come in quelli del padre. E se pensare che per arrivare a quella bellezza luminosa, a quell’eleganza e quel carattere spigoloso erano stati necessari anni e anni, secoli, di matrimoni combinati, scelte prettamente basate sulla purezza del sangue, nomi che avrebbero fatto rabbrividire anche la peggiore delle canaglie, avrebbe fatto scappare a gambe levate chiunque, i Potter erano famosi per il loro andare in cerca di guai.
Un’altra tazza era stata posata vicino al calamaio. E il cuore non ripartì.
Che cavolo altroché se ripartì. Più veloce, molto più veloce del normale.
Il maledetto ci sapeva veramente fare. Menefreghista come pochi, ma quando voleva era il migliore dei fidanzati.
-Se mi presento a casa adesso, con due ore di ritardo rispetto al previsto e con te al seguito è la volta che papà e James ti uccidono.- ridacchiò Lily avvicinandosi al ragazzo per stringerlo in vita con un braccio e con la mano libera rubargli un sorso del suo caffè.
-Ne hai una tazza piena sul tavolo.- borbottò stizzito.
-Ma mi ami abbastanza per dividere il tuo con me.- ridacchiò di nuovo.
A volte, in quegli anni, aveva pensato che uno come lui sarebbe stato bene con una come…Rose. Più dolce e malleabile. Più delicata e femminile. Silenziosa e rispettosa dei silenzi altrui.
Una volta gli aveva anche esposto quei pensieri, dopo la loro secondo estate insieme. Lui ormai diplomato impegnato nel realizzare i suoi sogni, lei invece costretta in quel buco di scuola.
Che poi amava Hogwarts, ma l’aveva odiata in quel periodo. Non avevano fatto altro che litigare, la distanza pesava a entrambi e si era convinta che lasciarlo libero sarebbe stato meglio. Non era giusto legarlo a lei così, non in previsione di altri due anni nelle stesse condizioni.
Con una come Rose avrebbe potuto passare ogni momento libero. Perché Rose dopo un mese di lontananza non avrebbe iniziato a urlargli contro e non l’avrebbe nemmeno trascinato in un letto per fare pace subito dopo senza una parola di scuse, nemmeno pensata.
-Arrivano guai.- commentò con il suo solito tono strascicato. Lo sguardo altrove e una mano, quella libera, tra i suoi capelli.
-Mmh?- Lily mugugnò qualcosa con il viso ancora affondato nel suo petto.
Stava diventando patetica e zuccherosamente diabetica, ma il suo profumo gli era mancato tanto. E il suo calore. Quel calore non l’aveva nemmeno suo padre, che pure ancora rappresentava casa e affetto incondizionato. Con Scorpius c’era altro oltre all’amore e alla familiarità. La paura di perderlo era tra queste, come probabilmente era in tutte le storie importanti.
-Nel caso io non mi sia spiegato in modo adeguato, quando ho detto arrivano guai, intendevo che arrivano Guai. Di rosso vestiti e fumanti di rabbia, per la precisione.-adesso era vagamente divertito. Ma anche stizzito.
E se i Guai erano rossi e fumanti, ma ancora non era stato dichiarato la stato d’allerta, che sarebbe scattato solo nel momento in cui suo padre sarebbe apparso davanti a quella porta, forcone alla mano e pronto a un omicidio, allora voleva solo dire che…
-Strillettera?- chiese sgomenta.
Conosceva le strillettere di famiglia. E perfino lui, con gli anni aveva imparato a farlo, all’inizio perfino divertito dalla cosa, visto che nella sua, di famiglia, nessuno si sarebbe mai messo a urlare al vento i loro problemi, figurarsi di fronte a possibili orecchie indiscrete. Curiosamente ognuna di loro aveva un colore diverso, in modo da essere immediatamente riconoscibile, ma tutte senza eccezione alcuna erano un vero attentato ai suoi timpani.
-Dal colore e dalla difficoltà con cui quel povero gufo la sta trasportando direi che non appartiene a tuo padre, ma alla dolce Ginevra Weasley.- la informò lui.
Splendido, non solo riusciva a distinguerle, ma riusciva a farlo anche a distanza. E qualcosa le diceva che la sua abilità nel Quidditch non centrasse niente. Significava solo che ne avevano ricevute a tonnellate. Avrebbe addirittura scommesso che lui ne avesse ricevute a tonnellate, quando si erano messi insieme, durante la loro prima vacanza insieme, magari. Dio, stava morendo dalla curiosità di chiederglielo…
Riluttante Lily si staccò dal confortante calore di Scorpius, che non avrebbe potuto scambiare per quello di nessun altro, per avvicinarsi al nuovo arrivato e prendere la lettere, maneggiandola con una cura che non avrebbe riservato nemmeno a una bomba a orologeria.
Prese il coraggio a due mani e l’aprì. E l’Apocalisse scoppiò…
-Lilian Luna Potter ti conviene immediatamente staccarti dal tuo biondo fidanzato se non vuoi che tuo padre e tuo fratello arrivino lì. Albus sta facendo anche l’impossibile per trattenerti, ma non può fare miracoli tesoro e io non ho intenzione di minacciare ulteriormente quei due. Quindi scollati e datti una mossa.-
…o forse era già scoppiata. A dispetto delle aspettative non in quella immacolata cucina, non si sarebbe stupita se Scorpius la usasse solo per farsi il caffè, ma a casa sua. E quello voleva solo dire che la pace cui tanto aveva auspicato aveva avuto una fine fin troppo veloce. Morta sotto i colpi di una Strillettera viola prugna e la voce irritata di sua madre. Meno male che approvava e capiva la sua situazione di unica femmina in una famiglia di maschi, perché altrimenti non sapeva cosa sarebbe successo.
-Tua madre ha una grazia plebea, ma particolarmente interessante e utile alle volte, che la rende…-
-Smettila di fare apprezzamenti che non capisco su mia madre. E vedi di venirmi a prendere prima di cena, ho intenzione di dormire comunque qua.- con un ultimo sguardo di rimproverò Lily lasciò Scorpius a finire il suo ormai freddo caffè per avvicinarsi all’ingresso e smaterializzarsi a casa insieme al suo baule.
Al diavolo la segretezza con i babbani, visto lo scenario di guerra che l’attendeva a casa l’ultima cosa che le serviva era ritardare ancora. E a meno che la vecchia assatanata di due ore prima non si fosse accampata in giardino a spiare dalla serratura, nella speranza di rivedere Malfoy nudo, nessuno avrebbe potuto accusarla di niente.
Non si smaterializzò comunque abbastanza velocemente per non cogliere la domanda sulle labbra del ragazzo.
-Gelosa, amore?-
Maledetto…
 
 



 
 
 
 

***





 
 
 
 
 
 
 
 
Lily arrivò in un turbine davanti casa, fiatone come se avesse corso e occhi preoccupati.
Fortuna che ad accoglierla al suo ingresso non trovò suo padre, impegnato in una conversazione via camino per lavoro, e nemmeno James, che in onore del battitore di Quidditch che non era stato lucidava una mazza, nella speranza di poterla spaccare in testa al maniaco che da anni tentava di corrompere la sua piccola sorellina.
Albus le prese il baule e le mise in mano un biglietto, intimandole contemporaneamente il silenzio. Nel trambusto di casa, infatti, il sonoro POP da smaterializzazione era passato inosservato e il fratello, che fossero beati i Serpeverde calcolatori, aveva potuto così passarle la sua versione dei fatti.
Bene, il piano era semplice come sempre. Al sapeva che inventare troppe balle l’avrebbe fatta scoprire subito o quantomeno insospettire suo padre. Non era un Auror per nulla, dopotutto. E anche James aveva studiando per diventarlo.
A Hogsmade si erano persi due primini e il treno non era potuto partire in orario. Verosimile visto il livello di idiozia di quei mocciosi, lei certamente non era stata così a quell’età. Se nel raccontarlo avesse aggiunto qualche sarcastico commento e velati, ma neanche troppo, insulti rivolti a loro quella versione sarebbe stata più che credibile.
Aveva poi mandato una lettera a casa che Al, trovandosi a passare in cucina, aveva aperto. Aveva mandato quella lettera solo due ore prima, quando in realtà era arrivata in stazione o a casa di Scorpius, a seconda dei casi. Anche quella bugia era molto credibile. Non le piaceva scrivere lettere quindi non sarebbe sembrato strano a nessuno che se ne fosse dimenticata o avesse rimandato fino all’ultimo.
-Papà e James non ci hanno creduto affatto. Quindi ti conviene essere convincete e mettere al corrente le tue amiche se hai intenzione di invitarle a casa, prima che salti tutto. Beh a pensarci bene salterà comunque quindi puoi evitare la fatica…- la informò piano il fratello prima di andarsene portando con sé il baule e urlare -E’ arrivata Lily.-
Lily sospirò per calmarsi e tirare fuori tutta la sua arte drammatica. Cipiglio irritato e battutine caustiche erano il suo unico modo per portare avanti quella farsa. Non ci teneva affatto che il suo ragazzo ci rimettesse la vita, o qualcos’altro, solo perché lei voleva respirare un po’.
-Lily! Tutto bene?- chiese Harry, guardando preoccupato la sua bambina, come cercando qualcosa, nel suo viso o sui vestiti, di luminoso e con scritto “Si, Al ha mentito. Ho appena fatto sesso!”
Anche se forse suo padre non avrebbe cercato una scritta così esplicita, quello era James.
-Ciao papà. Pensavo che non sarei più arrivata.- rispose Lily abbracciandolo.
Se non stesse mentendo per qualcosa di importante, la testa del suo fidanzato, si sarebbe sentita un pochino in colpa. Perché lei non pensava affatto che non sarebbe più arrivata. Lo aveva proprio sperato.
-Il viaggio è andato bene, tesoro?- chiese cauto suo padre, ancora con quello sguardo da Auror in faccia.
-Bene? Come può essere andato bene…quei mentecatti…- rispose lei, cercando di usare il giusto tono e non tradirsi.
-Harry chi se ne frega del viaggio…Tesoro come sono andati i MAGO?- chiese Ginny spintonando da parte il marito per piazzarsi davanti alla ragazza.
Eccola la domanda che aspettava da quando era scesa dal treno e che aveva cercato di rimandare il più possibile. Già immaginava sua mamma fiondarsi al camino per comunicare le fresche, mica tanto in realtà, notizie a tutto il resto della famiglia.
E avrebbe scommesso anche che una volta soddisfatta la sua ansia di mamma sarebbe partita all’assalto facendole rimpiangere la sortita a casa di Scorpius.
Così come suo padre avrebbe fatto quella sera quando avrebbe parlato con zio Ron o con Hugo e avrebbe scoperto che non c’era stato nessun primino disperso e conseguente ritardo del treno. Un motivo in più per dileguarsi il più in fretta possibile, ancora prima della partenza per la Tana. Anzi meglio ancora se mentre suo padre si smaterializzava insieme a mamma lei avesse fatto altrettanto. Con un'altra destinazione. Avrebbe dovuto avvertire Scorpius del cambio di programma.
Ancora non era tanto fusa da trovarsi nella stessa stanza di suo padre quando avrebbe scoperto il suo piccolo imbroglio. Era probabile che perfino Al avesse un'altra meta per la serata visto che sarebbe stato agli occhi di tutti complice, inconsapevole certo, ma pur sempre complice.
A meno che James non iniziasse a parlare a sproposito come faceva sempre…
-Tutto bene mamma. Sono distrutta, però. Credevo non finissero più e non si capisce perché abbiano voluto far rimanere a scuola anche quelli degli anni più piccoli quest’anno. Come se non fossi già abbastanza agitata senza quei nani tra i piedi!- rispose distratta, con la mente ancora impegnata a sfuggire alla punizione che il giorno dopo si sarebbe sicuramente ritrovata sulla testa, come la peggiore spada di Damocle.
-Tutto bene? Tutto bene!?! Non hai altro da dirmi?- iniziò a irritarsi Ginny, assomigliando ogni secondo di più a nonna Molly.
-Si, mamma, è tutto. Non sono Rose e certamente non vuoi sapere le domande dei test scritti o gli incantesimi che mi hanno chiesto all’orale come zia Hermione. Pozioni, però, è andata benissimo. Nessuno aveva fatto una pozione come la mia, anche se avendo aiutato Dr…il signor Malfoy per due estati a fila sarebbe stato deludente il contrario…- rispose orgogliosa di sé Lily guardando però suo padre con la coda dell’occhio.
Sebbene orgoglioso dei suoi successi come pozionista, degli stage estivi e tutto il resto, ancora sopportava a malincuore la sua storia con Scorpius. E mandava giù ancora peggio che chiamasse il signor Malfoy per nome. Quale onta per una Potter!
Stava per rintanarsi in camera sua e tirare finalmente un sospiro di sollievo, per quanto provvisorio, quando l’incognita più grande di tutte mise fine ai giochi.
Troppo presto.
Senza tatto.
Bastardamente compiaciuto.
Brillante di aspettativa e sadica soddisfazione.
James Sirius Potter.
-Lily! Cominciavo a pensare tu ti fossi persa…sai com’è zia Hermione sta avendo una crisi isterica nel nostro camino perché Hugo ha sbagliato l’esame di Storia della Magia. Da circa un’ora.- informò la sorella, ben attento a rimanere vicino al padre perché sentisse ogni parola.
Era morta.
-James il treno è arrivato in…Lily spero che tu abbia una buona spiegazione al riguardo.- le sibilò contro Harry, presa coscienza di quanto detto dal figlio maggiore.
E dire che con la morte di Voldemort diceva di aver perso la capacità di parlare Serpentese. Quel sibilo era tutt’altro che tranquillizzante.
-Ecco…- provò lei.
Dannazione! Non poteva certo dire la verità…
-Prima di decidere quale versione darmi, assicurati che sia quella che voglio sentire.- sibilò ancora l’uomo.
Lily poteva veder James alle sue spalle sfregarsi soddisfatto le mani, senza più contenere l’esultanza.
Riusciva quasi a sentire le urla di giubilo della sua malata testaccia “Questa è la volta buona!”.
Suo padre avrebbe ammazzato Scorpius, quella volta.
Non si sarebbe concesso di svenire.
E non c’era Draco Malfoy a sconvolgerlo tanto da fargli riconsiderare tutto in un’ottica se non positiva, almeno più…rosea?
-Sto aspettanto, Lilian…-
Brutto segno quando iniziava a chiamarla per cognome.
Che ricordasse lo aveva fatto solo in casi di massima emergenza. Come quando aveva trasfigurato i capelli di Molly in serpenti, a cinque anni dopo aver letto un libro di mitologia babbana. O quella volta, tre estati prima, che aveva organizzato una festa a casa perché i suoi erano fuori. Oppure…
-Lily, non tirare troppo la corda.- la riscosse sua madre senza acrimonia ricordandole di non aver ancora risposto.
-… …Ero con Scorpius.- ammise alla fine.
Era una Grifondoro, per Morgana!
Coraggio. Lealtà. Orgoglio. Sincerità.
Tutte belle virtù che contraddistinguevano la sua augustea Casa, ma che sfortunatamente per lei votavano chi le possedeva al suicidio. Sociale o fisico che fosse non importava. Perché solitamente uno seguiva l’altro.
Lanciò uno sguardo minaccioso a James che si stava addirittura trattenendo per non ridere.
Ne lanciò un altro ad Al, chiedendogli silenziosamente scusa per averlo messo in quel casino.
Infine uno a sua madre, cercando di leggerle in viso l’entità del danno.
Certamente non voleva vederlo direttamente su quello del padre.
Coraggiosa, leale e tutto il resto ok. Ma buttarsi nelle fauci del leone a testa alta non era nei suoi piani.
-In camera tua.-
-Cosa?- urlò indignata.
Al diavolo i suoi buoni propositi di mostrarsi contrita e sottomessa. Non aveva più cinque anni. E nemmeno allora era mai stata mandata in camera tua.
-Vado a prendere il mantello, papà?- ebbe il coraggio di chiedere quel infame di fratello maggiore che si ritrovava. Non stava certo aiutando, suggerendo idee del genere a suo padre.
-James…- minacciò Ginny, senza necessità di alzare la voce.
Era prerogativa delle donne Weasley riuscire a farsi obbedire solo usando un particolare timbro di avvertimento. Purtroppo lei non aveva ereditato tale dono, forse per la differenza di cognome.
-Ma mamma…- piagnucolò il ragazzo vedendo sfumare i suoi sogni sanguinari.
-Ho detto vai in camera tua, Lily.- ripeté ancora Harry.
-Non sono più una bambina, papà!- si indignò ancora di più.
Forse quella non era stata la sua uscita migliore, glielo lesse in viso.
-Non era la cosa migliore da ricordarmi in questo momento.-
Appunto. Per la miseria si era tirata da sola la zappa sui piedi.
Probabilmente avrebbe rivisto Scorpius solo in cartolina, grazie al suo innato senso di giustizia.
Maledettissimo nobile spirito Grifondoro.
Quel vecchio e rattoppato Cappello Parlante avrebbe dovuto avvertirla di quanto fosse deleteria per la salute la Casa in cui l’aveva smistata.
Sconfitta, soprattutto dopo l’occhiata ferma di sua mamma che silenziosamente la ammoniva dal ribattere, cominciò a salire le scale.
Purtroppo il frastuono che sempre regnava in casa non era abbastanza forte da coprire la frase con cui suo padre la congedò.
-Più tardi ne parleremo. Per ora sei in punizione.-
Punizione. Fantastico. Era appena regredita a sei anni…
 
 
 








 
 
ANGOLO AUTRICE.
Ho aggiornato, finalmente. Ho approfittato di un giorno di tregua, ma neanche tanto, per pubblicare entrambe le storie. Lo so, sembra un miracolo visto con quanta costanza insegua il mio perenne ritardo, sempre, su tutto, anche quando non dovrei.
Come vedete Lily è stata scoperta, dopotutto è la figlia del Bambino-Sopravvissuto, cosa potevamo aspettarsi? Scorpius, invece, …non so esattamente dove le prendo certe idee per lui, ma mi piace. Sempre di più. Anche se non riuscirà mai a raggiungere l’amore che provo per James. Il bastardissimo James, in questo caso. Non riesco proprio a non inserirlo nelle mie storie. Se esistesse, me lo sposerei, è certo!!
Il prossimo capitolo è più o meno scritto, ma non so ancora quando pubblicherò, questo esame mi sta mettendo sotto (sono all’ultimo anno di scientifico, per la cronaca, e non lo auguro a nessuno!) quindi probabilmente vi farò aspettare un po’ il prossimo aggiornamento.
Intanto spero che vi godrete questo, io personalmente l’ho adorato. Scorpius sta prendendo sempre più l’aspetto del principe azzurro che Lily credeva fosse da bambina (mi rifaccio alle storie che precedono questa) e James…beh è James e per quanto mi riguarda basta a dire quanto sia fantastico. Perfino quando sputtana la sorellina sfregandosi le mani o prepara la mazza da dare in testa a Scorpius.
Ok sto delirando…devo decidermi a scriverci una storia, su di lui, non fosse altro che mi passa questo atteggiamento un po’ inquietante!!
Grazie ovviamente a chi ha letto, recensito e apprezzato questa storia. Spero che il nuovo capitolo non sia da meno…un bacio. Rebecca.
 
P.S. alle recensione rispondo adesso, massimo dopo cena. Promesso!
   
 
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