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Autore: Rota    06/06/2011    1 recensioni
L'idea del logo non era venuta a una persona qualsiasi, all'interno del piccolo Comitato - no, decisamente no.
Ivan Braginski era quello che, a ben vedere, aveva la mente più macchinosa, più portata alla propaganda fine e incisiva. Era una dote che gli scorreva semplicemente nel sangue, come l'attitudine tipica a non ammettere mai di avere torto, neanche una volta.
Lui più di tutti aveva compreso sulla propria pelle come una metà del mondo non riuscisse a capire i piaceri dell'altra metà.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Autore: Rota
*Titolo: Let your soul gravitate to the love y'all
*Fandom: Axis Powers Hetalia
*Personaggi: Un po' tutti
*Genere: Introspettivo, Sentimentale
*Avvertimenti: Flash fic, Raccolta, AU, Shonen ai, Shojo ai
*Parole: 350 precise ciascun capitolo (L)
*Rating: Verde
*Prompt: "Una metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell'altra metà" (Emma - Jane Austen)
*Note: Piccola raccolta AU con i pg di APH (L) I titoli delle varie drabble così come il titolo stesso della raccolta sono lyrics della canzone "Where is the love?" dei Black Eyed Peas.
La cosa è semplice: Comitato e Marcia contro l'omofobia. Le lettere al contrario mi servivano per creare il contrasto con il "diverso", "l'incompreso" che il mio prompt suggeriva.












1. I think the whole worlds addicted to the drama





¿ǝʌoן sı ǝɹǝɥʍ


L'idea del logo non era venuta a una persona qualsiasi, all'interno del piccolo Comitato - no, decisamente no.
Ivan Braginski era quello che, a ben vedere, aveva la mente più macchinosa, più portata alla propaganda fine e incisiva. Era una dote che gli scorreva semplicemente nel sangue, come l'attitudine tipica a non ammettere mai di avere torto, neanche una volta.
Lui più di tutti aveva compreso sulla propria pelle come una metà del mondo non riuscisse a capire i piaceri dell'altra metà.
Il suo perfetto padre l'aveva picchiato, insultato e quasi minacciato per diversi giorni la prima volta che aveva baciato in pubblico un ragazzo - un ragazzo come lui.
Era giovane e si chiamava Yao: aveva dei capelli bellissimi e degli occhi che sapevano arrivare ovunque. Non era stato il primo, a poterlo vedere con quegli occhi diversi, ma Ivan non aveva mai detto di amare una persona in maniera così sincera, in precedenza.
Quando aveva scoperto l'esistenza del Comitato, Braginski indossava già la sua sciarpa al collo, qualsiasi stagione dell'anno fosse, per nascondere quell'amore tanto perverso che lo preferiva umiliato piuttosto che felice.
Aveva visto tante, tante facce diverse, incontrato gente variegata, ma niente fino a quel punto l'aveva vinto a rischiare così per qualcun altro.
Alfred l'aveva convinto ad entrare, Alfred che non era stato scacciato di casa e che se ne fregava, quelle sue risate tanto rumorose quanto incredibilmente fastidiose, delle occhiate malevole della gente. Forse per stupidità, forse per ignoranza, ma a una battuta cattiva rispondeva con una sicurezza che Ivan non aveva mai visto, ridendo con forza intoccabile, eroica.
Diceva, inoltre, che gli sarebbe piaciuto vedere un sorriso vero, sulle sue labbra - e diavolo, ci riuscì eccome! Come vide e sentì baci veri, come carezze vere, come amore vero.
Quando la Marcia partì, loro due erano davanti a tutti, mano nella mano, mentre il furgone di Lovino camminava dietro di loro sparando musica a palla.
A sorridere, a parlare, a ridere, a fare vedere al mondo che anche chi era strano e diverso non era per forza cattivo e malvagio.
   
 
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