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Autore: FairyCleo    29/06/2011    7 recensioni
"Con una decisione che sembrava ormai non appartenergli più, aveva serrato le palpebre, cercando di concentrarsi il più possibile per recuperare le ultime energie angeliche rimastegli. Doveva provare a tornare indietro, doveva almeno provare a rimediare a quell’errore che lo avrebbe marchiato a vita.
Ed ecco che una flebile luce aveva improvvisamente invaso la stanza, una flebile luce fuoriuscita da quel corpo che probabilmente non avrebbe neppure dovuto produrla.
Stremato, e dopo aver preso un lunghissimo respiro, Castiel aveva aperto gli occhi.
Quello che aveva temuto, era apparso davanti ai suoi occhi chiaro come il sole.
Aveva nascosto nuovamente il viso tra le mani, stavolta per nascondere un pianto impossibile da controllare.
Le sue ali, le sue maestose e candide ali, le stesse che aveva mostrato a Dean il giorno in cui gli si era rivelato, erano diventate un ammasso informe di piume mutilate e grondanti sangue.
Ma la cosa peggiore non era stata l’aveva visto ciò. La cosa peggiore, era stata l’aver notato che le poche superstiti, quelle che partivano dalle sue scapole, stavano diventando nere come la pece".
Genere: Angst, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Lucifero, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione
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Epilogo


La storia è ciclica. Tutto sembra cambiare, ma finisce per ripetersi, e solo vivendo si capisce quanto la vita possa accomunare tutti esseri, umani e non.

Cassiel aveva sacrificato se stesso per amore, e Celine aveva fatto lo stesso.
Damon era stato curato da uno sconosciuto, e Damon aveva curato a sua volta chi aveva avuto bisogno di aiuto.
Dean e Sam avevano salvato centinaia di vite, e adesso erano stati loro ad essere salvati.
 
Celine non c'era più, ma lei e Cass avevano dimostrato ai presenti che la forza dell'amore e il senso di giustizia riescono ad andare al di là di tutto, al di là della vita e anche della morte.

I quattro amici avevano dato degna sepoltura al corpo della ragazza che aveva ospitato Celine, pregando a lungo per lei e per il serafino prima di riportare a casa Damon.
 
Durante tutto il viaggio, nessuno aveva avuto la forza di proferire parola. Ognuno di loro era perso nei propri pensieri, nelle sensazioni e nelle emozioni fortissime provate in poco meno di un giorno.

Dean aveva acquisito una consapevolezza tutta nuova per quanto riguardava il suo rapporto con Cass. Arcangelo, angelo, umano, non gli importava quale fosse la sua forma. Aveva deciso che gli sarebbe stato accanto a prescindere, e che sarebbe stato la luce nei momenti di buio, la spalla su cui piangere nei momenti di solitudine e il fratello con cui ridere nei momenti di gioia.

Sam non aveva potuto fare altro che pensare alle conseguenze delle sue azioni, alle conseguenze del bere il sangue demoniaco, pratica che più volte lo aveva condotto sull'orlo del baratro.
Non lo aveva affatto reso più forte, lo aveva solo reso vulnerabile e un facile bersaglio per demoni e creature oscure. Se non ci fosse stata la sua famiglia a difenderlo, sarebbe caduto, e questa volta per sempre.
Era felice di aver ritrovato Cass. Aveva un fratello in più, adesso, un fratello di cui si sarebbe preso cura e che si sarebbe preso cura di lui a sua volta.
L’unica cosa che avrebbe voluto fare era arrivare da Bobby, sedersi sul divano insieme a loro, e sì, per una volta tanto festeggiare mangiando una di quelle torte piene di conservanti che piacevano tanto a Dean. Non sapeva bene perché, ma era certo che anche a Cass sarebbe piaciuta parecchio.

Damon credeva di essere quello che aveva imparato di più da quell'uomo spaventato e sporco di sangue che aveva trovato in quel vicolo buio. Aveva imparato cosa fosse il vero amore, cosa fossero lo spirito di sacrificio e la bontà d’animo. Aveva imparato che non era semplice fare della propria vita una cosa meravigliosa, darle un senso, ma che quando ciò avveniva, si poteva accettare anche di farsi amare senza sentirsi debole, senza avere rimpianti.

E Castiel... Castiel aveva capito di avere al proprio fianco delle persone a dir poco straordinarie, persone a cui importava realmente della sua vita, persone che sarebbero morte per lui, che lo avrebbero protetto fino alla fine. Non c’erano più dubbi, non c’erano più esitazioni.
E lui, nel bene o nel male, avrebbe fatto per loro la stessa, identica cosa.

                                                                                                         *

Erano ormai arrivati davanti al portone del palazzo in cui abitava Damon.

Il vampiro sapeva bene che quello sarebbe stato il momento degli addii, e proprio per questo stava guardando Castiel con il volto addolorato. In cuor suo, sentiva che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui gli avrebbe parlato, e doveva ammettere che quello fosse uno dei momenti più difficili di sempre.
 
"Ehi..." - gli si era avvicinato con cautela, quasi avesse avuto paura di fargli del male.
Cass lo stava guardando con quei suoi occhi meravigliosi, in attesa che lui facesse o dicesse qualcosa, qualsiasi cosa.

Ma poi, senza pensarci, Damon lo aveva abbracciato con forza, chiudendo gli occhi dall’emozione.
Dopo un’iniziale esitazione, anche Cass lo aveva abbracciato, sorridendo sereno.

"Prova a metterti a piangere e giuro che ti faccio male sul serio".
"Ti ho appena dimostrato di essere super-potente... Sicuro di volermi sfidare, Damon?".
"Vedi di non farti ammazzare. Hai capito, Cass?" – gli aveva detto, serio, staccandosi da lui e guardandolo negli occhi.
"E tu, mi raccomando, non raccogliere tutti gli uomini feriti che trovi in giro... Sai, non tutti potrebbero essere facilmente gestibili come me".
Da quando quel novellino aveva iniziato a fare ironia?
"Sai, una volta avevo giurato a mio fratello che mi sarei fatto una nuova pettinatura e sarei diventato un supereroe...".
Cass stava sorridendo, anche se con un pizzico di mestizia.
"Io credo che tu abbia tenuto fede al giuramento, Damon".

Dean e Sam avevano osservato la scena in silenzio.
Sentire Castiel fare delle battute era molto più surreale che vederlo abbracciare un vampiro.


"Non vi metterete a fare un altro genere di effusioni qui davanti a noi, non è vero? Non sono ancora pronto per vedere voi due che pomiciate!".
 
Sam aveva dato una gomitata a Dean. Sapeva che quella battutaccia fosse frutto di un pizzico di gelosia, così come sapeva che per nessuna ragione al mondo Dean avrebbe mai ammesso di provarla.

"Dimmi la verità, Dean Winchester: stai solo rosicando perché sai che io ho più charme di te e che nessuno, angelo o umano che sia, può resistermi!".
Dean era rimasto a bocca aperta, incapace di rispondere.
"Salvatore 1, Winchester 0" - aveva decretato Sam, trattenendo malamente una risata.
 
*

Il momento di andare via era giunto, alla fine.
Era stato proprio Dean il primo a stringere la mano al suo nuovo alleato, raccomandandogli di non uccidere nessuno, e ringraziandolo di cuore per quello che aveva fatto per Cass.
Sam gli aveva augurato buona fortuna, sperando che le cose per lui potessero andare sempre meglio.

"Ci rivedremo, Castiel?" – Damon aveva gli occhi lucidi. Sarebbe tornato ad essere solo, dopo la sua partenza, solo in quell’appartamento che per un po’ di tempo si era riempito di risate e di parole.
Non avrebbe voluto farlo andare via, ma non poteva chiedergli di restare. Aveva la sua missione da compiere, e peccare di egoismo non era più nel suo stile da un bel po’ di tempo.
"Sono sicuro che ci rivedremo, Damon. Ne sono sicuro".
“Ci conto".

Damon aveva accompagnato Castiel alla macchina, chiudendo egli stesso la portiera dopo che aveva preso posto sul sedile posteriore. Poco dopo, Dean aveva messo in moto.
"Damon..." - Castiel lo stava guardando dal finestrino.
"Sì, Cass?".
"Grazie di tutto" – e, dopo avergli sorriso un'ultima volta, Cass era sparito dietro il finestrino.

Il peso della solitudine sembrava averlo completamente schiacciato all’improvviso. Non avrebbe voluto salire nell’appartamento, ma cosa avrebbe potuto fare?

Si era buttato direttamente sul letto, sfinito, devastato, e di nuovo solo.
Non riusciva a darsi pace, non dopo quello che aveva appreso in quegli ultimi giorni. Certo, lui non era un cacciatore, ma sentiva che quella era diventata anche la sua battaglia, in un certo senso, ed era una battaglia che voleva combattere in prima persona, anche senza Dean, anche senza Sam, anche senza Cass.

Stava per addormentarsi quando qualcuno aveva bussato alla sua porta.
Chi poteva essere a quell'ora? Qualche tempo addietro, avrebbe detto che chiunque fosse stato evidentemente voleva morire di una morte lenta e dolorosa, ma quel Damon non esisteva più da un bel po’.
Per questo, senza fare troppo il presuntuoso, e sì, sperando in cuor suo che potesse trattarsi di Cass, era corso alla porta, spalancandola.

"Ciao Damon".


Mai, mai in vita sua avrebbe creduto di trovarsi davanti lei.
Era identica alla sua Elena, identica a lei in tutto e per tutto, se non negli occhi, meno dolci, ma più consapevoli di come fosse fatto il mondo.
"Katherine... Che ci fai tu qui?".

Gli stava sorridendo, sincera per la prima volta in vita sua. Era davvero contenta di vederlo.
 
"Posso entrare?".
Anche se un po' titubante, Damon non se l'era sentita di rifiutare.
"E' molto diverso qui rispetto alla tua casa a Mystic Falls, ma è carino".
"Che cosa vuoi, Kath?".
Lei aveva esitato per un breve istante, rivolgendogli uno sguardo triste e un po’ imbarazzato, due sentimenti che Damon non aveva mai avuto l’opportunità di vedere su quel volto che aveva amato così tanto.
"Sono venuta a riportarti questo" – e gli aveva mostrato un anello, un anello identico a quello che lui portava al dito.
"E’ l’anello… E’ l’anello di Stefan. Kath... Ma come fai ad...?".

E gli era bastato guardarla per capire tutto, per far sì che tutto fosse chiaro come il sole da cui dovevano proteggersi. La donna che aveva amato e per cui era diventato un vampiro, la donna che aveva odiato e cercato di uccidere gli aveva salvato la vita dopo le torture inflittegli da Klaus. Era stata lei a nutrirlo, a curarlo e a riportarlo alla vita, e non si sa come, aveva recuperato l’anello che Klaus aveva sottratto a Stefan dopo averlo brutalmente ucciso.

"Kalus è morto, Damon".
"Cosa?".
Lei aveva sorriso ancora una volta, dandogli il tempo di assimilare quella notizia.
"Sì, lui… Posso restare per un po’, Damon? Credo che tu voglia sapere, non è così?”.
E, sorridendo, le aveva fatto strada, chiudendo la porta alle loro spalle.
 
Non aveva potuto fare a meno di pensare che la vita fosse proprio piena di sorprese, e che volte, ma solo a volte, sono le persone che ci sembrano meno eccezionali a sorprenderci, a spingerci ad andare avanti e a non mollare.
E questo, lo aveva imparato da Sam, da Dean, da Celine, da Cass, ed ora anche da Katherine Pierce.

 
Fine

E così, abbiamo scritto tutti insieme la parola fine a questa storia.
Ringrazio davvero di cuore tutti coloro che hanno letto e recensito, il particolare Liz91 che è stata sempre la prima a darmi il suo parere e il suo sostegno.
Mi auguro che Celine, Damon, Cass, Sam, Dean e perché no, anche Katherine, restino con voi per un bel po’ di tempo.
Un bacione!
E grazie ancora di tutto!
Cleo

 
   
 
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